DR.JECKYLL E MR. HYDE…!
Il dr. Jekyll e mr. Hyde è un libro di Robert Louis Stevenson che tantissimi conoscono anche attraverso i diversi film prodotti negli anni, il successo del personaggio sta proprio nella singolarità dello sdoppiamento di persona, una vera e propria doppia vita, di giorno bravo medico, meticoloso, attento, solidale , disponibile e coscienzioso nei confronti del popolo che cura con amore mentre di notte invece è esattamente l’opposto dove fa emergere il suo lato cattivo, che è quello di criminalizzare il genere umano in tutti i modi arrivando sino ai ripetuti omicidi. Oggi è il 4 Giugno 2019, anniversario delle morti e dei massacri di piazza Tienanmen, Pechino-Cina, tragedia drammatica, accaduta il 04 Giugno 1989, 30 anni esatti dal giorno dei massacri eseguiti per “gentile opera” di Mr. Hyde nella veste del potente “Partito Comunista del popolo ”. Già.. voi vi chiederete cosa c’entri un personaggio di fantasia con la strage di poveri innocenti, ragazzi e uomini, il cui unico desiderio era la libertà in tutti sensi. Rispondo che ho preso “in prestito” il personaggio del racconto di R.L. Stevenson perché lo trovo maledettamente appropriato e in tema con i fatti cinesi, in quanto mister Hyde rappresenta appieno una delle due facce del “comunismo” in tutta la sua efferata crudeltà . L’altra, rappresentata dal dottor Jekyll , è esattamente la parte di ideologia socialista che viene rappresentata nella forma buona, sensibile, generosa e premurosa col popolo nella comunicazione con i media e in particolar modo dalle TV del mondo attuale. Migliaia di persone, studenti e operai, vennero fatte fuori dall’esercito di liberazione popolare…. che contraddizione, il popolo degli operai e studenti… fatti fuori dall’esercito popolare…roba da non credere…l’ideologia che cozza con la realtà.. due cose contrarie e che si contrappongono…un po’ come i due citati personaggi del libro, lo stesso corpo con due anime opposte. E l’occidente che fa in tutto questo ? Niente di niente…nessun corteo, nessuna protesta, niente, guarda, tace e non commenta e si comporta esattamente come nella questione venezuelana di oggi ..chissà, ho pensato un giorno, se si fosse trattato di un governo di destra che sarebbe successo ? … è sempre il solito gioco di “sottomissione al comunismo”, i media, e lo ricordo perfettamente, non parlavano di migliaia di morti ma solo di una semplice “repressione” del governo cinese senza spiegarne i perché della protesta e facendo ben attenzione a citare il termine comunismo o addebitare i massacri e l’opera al potente “Partito Comunista del popolo” e al suo “esercito di liberazione”. Uguale…uguale… come quando assistiamo agli attentati terroristici islamici di oggi, si cerca sempre di evitare di parlarne o di fare riferimenti a qualcosa che non faccia piacere ai poteri forti o a dei politici di sinistra. Sono passati 30 anni nella vergogna, oggi la Cina è sempre la stessa di 30 ani fa, controlla, reprime, incarcera e quando si irrita …giustizia. Poi c’è da aggiungere che la cosa più “orripilante” è che tutta l’Europa e mezzo mondo ci fanno affari nel pieno rispetto…dei principi di …”liberta e democrazia”… come si conviene nei rapporti di libero scambio tra paesi…civili.. già, …tra paesi civili con la pena di morte… 04062019
…by…manliominicucci.myblog.it
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Pechino sembra ignorare i 30 anni di Piazza Tienanmen
Sono state rafforzate le misure di sicurezza in Piazza Tienanmen in occasione del trentesimo anniversario della repressione delle proteste da parte del regime cinese.
L’intervento dei carri armati, il 4 giugno del 1989, contro le migliaia di studenti riuniti sulla piazza per rivendicare la libertà d’espressione e il diritto di manifestare, resta tuttora un tabù nel gigante asiatico.
La settimana scorsa il Ministero della difesa ha condannato l’uso del termine “repressione” in riferimento a quei fatti che secondo alcune ong hanno provocato la morte di parecchie migliaia di persone. E per i leader del movimento che si sono rifugiati all’estero le aspirazioni dei militanti democratici nel 1989 continuano ad essere soffocate dalle autorità cinesi.
Polemica Pechino-Washington
Sul piano diplomatico alla vigilia di questo anniversario il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha chiesto la liberazione di tutti gli attivisti dei diritti umani reclusi in Cina e ha reso omaggio “agli eroi del popolo cinese che si sono coraggiosamente alzati 30 anni fa in Piazza Tienanmen per reclamare il rispetto dei loro diritti”.
Da parte sua l’ambasciata cinese a Washington ha subito replicato sostenendo che “chiunque tenterà di manipolare o intimidire il popolo cinese (…) o di celebrare ‘lo scontro di civiltà’ per ribaltare una tendenza ineluttabile è votato al fallimento” e ha denunciato “i pregiudizi e l’ignoranza” del capo della diplomazia statunitense.
Turisti distratti
Ma martedì i numerosi turisti assiepati nei punti di controllo della piazza, presidiata da centinaia di agenti in divisa e in borghese, non sembravano ricordarsi di quei tristi eventi. “Non ne ho mai sentito parlare, non sono al corrente”, ha risposto un visitatore cinese sui trent’anni, interrogato da media occidentali. “È oggi l’anniversario? Lo avevo dimenticato”, ha affermato invece una donna prima di allontanarsi frettolosamente.
Secondo Amnesty International decine di dissidenti sono stati incarcerati o posti agli arresti domiciliari in queste settimane e i riferimenti alla repressione di 30 anni fa vengono sistematicamente censurati sui social media. Nessuna celebrazione è consentita nella Cina continentale mentre commemorazioni sono previste ad Hong Kong e Taiwan.