Archivio mensile: agosto 2019

E CHE L’INCIUCIO ABBIA INIZIO !

epa07736841 EU Budget Commissioner, German Guenther Oettinger gives a joint press conference on the governance framework for the Budgetary Instrument for Convergence and Competitiveness, the Anti-Money Laundering Package and the application of the new data protection rules at the European Commission in Brussels, Belgium, 24 July 2019. Commission proposes a governance framework for the Budgetary Instrument for Convergence and Competitiveness  EPA/STEPHANIE LECOCQ

E CHE L’INCIUCIO ABBIA INIZIO !

Ci siamo, il governo del “nuovo inciucio di palazzo” sta preparando vita e forma e a malincuore…. attendo impaziente, e a breve auspico, le nuove dimissioni del presidente incaricato e del nuovo governo tutto . Dico attendo le dimissioni perché ci credo poco al voto della piattaforma Rousseau che stravolga le decisioni di Beppe Grillo, sono convinto che conti zero assoluto al momento, sebbene per anni abbiano tentato di farla diventare importante e fondamentale per il rispetto della democrazia che regola il movimento…almeno così era in teoria…all’inizio.. “quando c’era una volta il movimento “… quindi, quello che è già stato deciso in sede europea si deve rispettare e con l’obbedienza del silenzio ed agire. Certo che questa crisi è stata accolta con un entusiasmo incredibile da alcuni soggetti che tuttavia, proprio per la loro esultanza mi lasciano interdetto e molto perplesso sul lavoro del nuovo governo e sulle misure fiscali che s’intraprenderanno nella manovra economica di fine anno.  Fateci caso, in Europa il governo giallo-verde ha sempre trovato nella commissione europea, quella di vecchio corso, l’ostacolo maggiore ad alcune riforme di carattere assistenziali, cioè per dirla chiara la commissione pretendeva tagli anziché fare star meglio il popolo e l’opposizione ne faceva una bandiera appoggiando la commissione europea anziché il governo nazionale. Ora le cose con l’ipotetico governo giallo-rosso le cose cambiano improvvisamente e misteriosamente, la commissione modificherà e rivedrà la possibilità di allargare la percentuale di bilancio e la banca centrale promuoverà iniziative a sostegno per la crescita. Quindi due sono le cose, o la commissione europea precedente era palesemente di parte e contro il governo giallo-verde e l’Italia, oppure in previsione del nuovo governo si vuol cambiare rotta per favorire il nuovo governo e nei fatti spostare gli elettori dal centro destra alla sinistra con chissà quali agevolazioni stile 80 euro di Renzi……io non ho altre spiegazioni al momento. Vediamo cosa sta accadendo in Italia in questi giorni, il MPS, la banca del PD e di Beppe Grillo, azionista della banca, vede aumentare le sue azioni del 13% in un solo giorno, il dato si giustifica con l’entusiasmo degli azionisti per il ritorno del “loro caro amico PD” è questo deve fare riflettere tutti gli elettori di sinistra sulla reale situazione di trasparenza che c’è in quel partito. Lo spread cala perché secondo gli analisti e operatori di mercato l’Italia va nella direzione indicata il 3 marzo dello scorso anno su come votare…ricordo che noi dovevamo votare seguendo i mercati. È quindi un governo che nasce in perfetto stile Mario Monti, appoggiato dalle lobby europee e dalle banche altrimenti perché tanto entusiasmo ? In teoria giallo-verde o giallo-rosso non dovrebbe cambiar nulla per tanti cittadini ma evidentemente è diverso per chi fa il business ad alto livello. Conte ricordatevelo, è peggio di Monti, lui sarà l’artefice della rovina e distruzione dell’Italia e lo dimostra per come si è comportato, rimangiandosi vergognosamente tutto quello che ha detto . Egregio sig. Conte, avvocato del popolo, a chiacchiere aggiungo, so benissimo che lei è un massone e obbedirà ciecamente agli ordini che giungono dall’alto, ma si ricordi… che in me troverà un fermo e attento osservatore, e alla sua prima malefatta non indugerò a denunciarlo pubblicamente.. E ora…. “che l’ inciucio abbia inizio”…30082019

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Governo Conte: Oettinger, dall’Ue ci sarà più disponibilità

Scholz: dall’Italia una buona notizia per l’Europa. Gli auguri di Juncker

epa07736841 EU Budget Commissioner, German Guenther Oettinger gives a joint press conference on the governance framework for the Budgetary Instrument for Convergence and Competitiveness, the Anti-Money Laundering Package and the application of the new data protection rules at the European Commission in Brussels, Belgium, 24 July 2019. Commission proposes a governance framework for the Budgetary Instrument for Convergence and Competitiveness  EPA/STEPHANIE LECOCQ

Guenther Oettinger

Redazione ANSA

29 agosto 2019

Il nuovo incarico conferito a Conte è “uno sviluppo positivo”. Ora ci si aspetta dall’Italia “un governo pro-europeo che non lavori contro l’Europa”. Lo ha detto il commissario Ue uscente al bilancio Guenther Oettinger in un’intervista radiofonica all’emittente Swr. Bruxelles “è pronta a fare qualsiasi cosa per facilitare il lavoro del governo italiano quando entrerà in carica e per ricompensarlo”, ha aggiunto, affermando che “ci sarà più spazio per una politica sociale, anche se i socialdemocratici sanno bene che il debito illimitato nell’eurozona è un danno per tutti”.

Il vicecancelliere e ministro delle Finanze tedesco, il socialdemocratico (Spd) Olaf Scholz, ha dichiarato che l’incarico per la formazione di nuovo governo in Italia è “una buona notizia per l’Europa”. “Mi rallegro che con ogni probabilità in Italia finisce la crisi di governo e può ora prendere il timone un governo nuovo, stabile e progressista”, ha aggiunto Scholz in una dichiarazione inviata all’ANSA dall’Ufficio stampa del ministero delle Finanze.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Junckerinvia i suoi più “sentiti auguri” a Giuseppe Conte “di riuscire nel suo compito di formare un governo. L’Italia gioca un ruolo centrale nella famiglia europea e contiamo sul suo contributo attivo al progetto europeo”. Così la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva, che annuncia una telefonata tra Juncker e Conte oggi.

 

 

 

75 ANNI DI STUPRO MENTALE DOPO QUELLO FISICO…

Marocchini

75 ANNI DI STUPRO MENTALE DOPO QUELLO FISICO…
E’ incredibile ma vero e vi prego non fateci caso alle origini di provenienza dei colpevoli, quelli “erano i difensori della civiltà”…. marocchini -francesi che combattevano per….liberarci…contro l’odiato nemico tedesco che da essere incivile e barbaro la poveretta non l’aveva…né violentata né sparata. Questioni di culture, esattamente come quelli che arrivano da noi oggi e che non riusciamo a comprendere “ a fondo”. Non vedo nessuna differenza tra la loro cultura di ieri e quella attuale …almeno io no.. forse voi sì…E va benissimo così, finalmente un po’ di giustizia e verità sui crimini dei cosiddetti liberatori del territorio italico viene a galla. Un plauso al procuratore che almeno si è preso il fastidio di aprire un fascicolo. Attendiamo pazientemente che i colpevoli, se ancora vivi , paghino per le loro  colpe. Però è davvero curioso che siano occorsi 75 anni per ottenere giustizia e rendere pubblica l’atrocità franco-marocchina durante il loro passaggio nel centro Italia che tanto male ha arrecato alle giovani donne, infatti sino ad ora non sapevo neanche dell’esistenza di questo episodio, ne conosco tanti ma questo mi era ignoto. Già…la storia la scrive chi vince e la scrive come gli conviene. 290820198

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Marocchinate, la procura di Siena apre un fascicolo sui crimini dei liberatori

La procura di Siena ha aperto un fascicolo d’indagine sull’omicidio di una donna vittima delle “marocchinate”. È il primo caso nella storia

Elena Barlozzari – Gio, 29/08/2019 – 22:24

Marocchini

Non è mai troppo tardi per chiedere giustizia. È questa la lezione della signora Giselda di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze.

Arrivata alla veneranda età di novant’anni, questa donna vorrebbe portare alla sbarra gli aguzzini di sua madre. Si chiamava Ottavia ed aveva ventisette anni quando è finita nelle grinfie di liberatori.

Era il 22 giugno del ’44. Quel maledetto pomeriggio stava sfollando da Radicofani, in Val d’Orcia, con il marito ed i suoi otto figli, il più piccolo aveva appena un mese. Sul suo sentiero ha incontrato due goumier e un soldato francese. L’hanno accerchiata. Volevano abusare di lei. Suo marito non ha potuto far altro che pensare ai figli. Si è difesa con le unghie e con i denti, Ottavia, e per questo i suoi carnefici le hanno sparato. Non è morta subito. Giselda, all’epoca ragazzina di quindici anni, non dimenticherà mai la notte passata in strada a vegliare sua madre agonizzante. Un crimine senza colpevoli né processi o indagini. Uno dei tanti commessi dalle truppe coloniali francesi durante la Seconda guerra mondiale, passati alla storia col nome di “marocchinate”. Risalendo lo Stivale dalla Sicilia, i soldati magrebini si sono lasciati alle spalle una scia di sangue e orrore che gli anni non hanno cancellato.

Così, lo scorso maggio, l’anziana si è decisa a sporgere denuncia ed è di questi giorni la notizia dell’apertura di un fascicolo d’indagine presso la procura di Siena. “Per la prima volta in Italia, dopo più di settant’anni, una procura ordinaria indaga su un caso del genere”, spiega l’avvocato Luciano Randazzo che, assieme alla collega Paola Pantolone, assiste la donna. “Nei prossimi giorni – prosegue il legale – presenteremo un’istanza di incidente probatorio affinché la nostra assistita venga sentita dal giudice per le indagini preliminari”. La premura degli avvocati è quella di “cristallizzare” la testimonianza di Giselda prima che il suo stato di salute si aggravi. È oggettivamente difficile individuare a distanza di così tanti anni gli autori di quel crimine, ma questo non è un motivo sufficiente per non tentare.

“Vediamo se incrociando il racconto della signora Giselda con i dati contenuti negli archivi militari delle truppe coloniali francesi si riuscirà a capire quali fossero i soldati presenti in quel territorio”, spiega la Pantalone. A quel punto si potrebbe provare ad effettuare un riconoscimento. Certo è che si tratta di trovare un ago in un pagliaio e, pur venendone a capo, non è detto che i soggetti siano ancora in vita. Resta, al di là di tutto, il valore simbolico di questa vicenda. Ottavia non è più un fantasma, ma una donna a cui è stata finalmente riconosciuta la dignità di vittima. C’è qualcuno, ora, che si sta preoccupando di indagare sul suo caso, a prescindere da quali saranno gli esiti. “Ci auguriamo – commenta Emiliano Ciotti, presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate – che questa vicenda sia un ulteriore passo nella direzione del riconoscimento da parte delle nostre istituzioni di una pagina di storia strappata per motivi politici e ideologici”.

 

IL RIBALTONE…

beppe grillo

IL RIBALTONE…

C’è un parlamento democraticamente eletto e c’è un parlamento esterno, più importante anche se non lo si sa, che non è stato eletto da nessuno ma prende decisioni più importanti del parlamento eletto. No, non vuol essere un gioco di parole per confondere il lettore ma solo la constatazione di quanto sia ipocrita e becera la politica italiana della sinistra, nella formazione del secondo governo Conte i tre partiti che lo sostengono si stanno sbranando per accaparrarsi le poltrone senza rispetto per il voto degli italiani che alle ultime elezioni europee hanno detto che l’Italia appartiene al centro destra. Spiace che il presidente Mattarella abbia negato al popolo la possibilità di votare e poter dire la sua perché ebbene che lui lo sappia, che all’esterno del parlamento ci sono persone che determinano i tempi della formazione del governo, e mi riferisco ai signori Beppe Grillo e l’imprenditore Gianroberto Casaleggio, che attraverso una piattaforma , ovviamente da lui gestita,  potrebbero  mettere in discussione proprio l’operato del presidente Mattarella e ribaltarne le decisioni. E già, perché se gli elettori grillini dovessero optare per la soluzione voto che si fa ? Quindi 50/60 mila grillini che votano  comandano e impongono al presidente quello che c‘è da fare ? Ma non finiscono qui le anormalità, perché lo stesso Beppe Grillo dichiara nel suo blog quanto segue : << I ministri siano scelti in un pool di personalità del mondo della competenza al di fuori della politica e il ruolo politico “lo svolgeranno i sottosegretari>>. E chi diavolo è diventato il guru dei M5S per indicare chi tra  ministri, personalità politiche e sottosegretari devono far politica o meno ? Un po’ come se io andassi dal pasticcere e gli dicessi come deve fare i dolci, è assurda questa sua arroganza da uomo saccente. Evidentemente è stato intaccato dal “virus deus ” e ora si sente un dittatore che dispone, ordina e dice cosa devono o non devono fare i ministri e sottosegretari. …sei fuori di testa….vai…vai a fare i “vaffaday” in piazza ora, dopo l’accordo col PD e vedi quanti vaffa raccogli…vai …vai…E’ incredibile il potere delle poltrone e del potere, ieri sera “caro Beppe Grillo” li ho visti i tuoi uomini a cena in un ristorante di Roma, auto blu e scorte in quantità industriale e quella altezzosità e superiorità propria dei vecchi politici della prima repubblica e dei dittatori…che brutta fine che avete fatto, avete rinnegato e tradito i vostri elettori… godetevi i resti di questa legislatura perché poi vi toccherà tornare a lavorare, chi a vendere bibite, chi a fare il Dj, chi il disoccupato in casa. Avete sputato su tutto quello che avete creato, avete insultato gli italiani che vi hanno dato il loro voto ed ora vi apprestate a ….governare con il PD di Bibbiano e delle banche e del mondo di mezzo e delle cooperative… ecco con chi fate il nuovo governo. Godeteveli questi tre anni di legislatura che restano… o poco meno di tre, perché poi farete i conti con gli italiani . Bene.. tanti auguri… e figli gay…giusto per stare in linea ideologica del nuovo governo. 29082019

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Beppe Grillo: “C’è un po’ di poltronofilia, ora i ministri siano scelti tra personalità competenti. Ruolo politico ai sottosegretari”

beppe grillo

Il fondatore del Movimento è intervenuto sul suo blog a sorpresa e poco dopo che Di Maio aveva visto il capo dello Stato e letto il suo discorso davanti ai giornalisti. Se solo ventiquattrore prima aveva fatto capire che non avrebbe più parlato “lasciando tutti alla loro Babele”, oggi ha usato parole molto dure sul “tempo perso” nel discutere dei posti. E ha rilanciato il progetto di Gianroberto Casaleggio “del governo dei migliori”

di Martina Castigliani | 28 AGOSTO 2019

 

I ministri siano “scelti in un pool di personalità del mondo della competenzaal di fuori della politica”. E il ruolo politico “lo svolgeranno i sottosegretari”. Quando sembrava che per far andare in porto la trattativa del governo giallorossomancasse solo la spartizione dei ministeri, Beppe Grillo è tornato di nuovo sulla scena per dettare le regole del gioco. Pochi minuti dopo le consultazioni al Colle e l’annuncio di Di Maio che “c’è un accordo politico con il Pd”, ha scritto a sorpresa un post sul suo blog dal titolo evocativo: “Poltrone immaginarie”. “Dimostriamo che le poltrone non c’entrano”, è stato il giudizio che ha fatto tremare i 5 stelle. Perché, ha scritto, “un po’ di poltronofilia c’è“. Parole destinate a lasciare il segno e che ora mettono i grillini davanti a un bivio che determinerà il loro stesso futuro. Se fino adesso nessuno ha avuto il coraggio di mollare pubblicamente Di Maio e la sua strategia, ora si tratterà di schierarsi da una parte o dall’altra. Solo che una delle parti è quella di Beppe Grillo, il padre nobile a cui tutti devono la loro vita politica. Ma pure quella di Gianroberto Casaleggio, il primo a teorizzare la necessità di fare “un governo dei migliori“. Insomma, una situazione delicatissima, che mette in discussione tutto quanto fatto finora. E lo fa, mentre Matteo Salvini insiste nello sparare contro “il poltronificio” e il governo deciso al G7 di Biarritz.

L’ultimo articolo del garante risaliva a poco più di 24 ore prima, quando, neanche troppo tra le righe, aveva manifestato insofferenza per “le mediocrità” delle manovre diplomatiche e aveva chiuso minacciando di “lasciare tutti alla loro Babele“. Quel gesto, annunciato in modo allusivo e tra le metafore, era sembrato un modo per farsi da parte, dopo aver dettato la strada. Oggi, anche alla luce del fatto che lo stesso Luigi Di Maio insiste nel chiedere il ruolo da vicepremier nel futuro esecutivo, Grillo ha deciso di scrivere ancora e chiedere un cambio radicale dello schema. Per dirla tutta, il capo politico dei 5 stelle, parlando con i giornalisti dopo l’incontro al Colle, aveva chiesto di tornare a parlare di “un programma condiviso” ed evitare di parlare solo di poltrone. Ma non solo. Ha ricordato di aver rinunciato per due volte al ruolo di premier, senza mai specificare di voler cedere il suo posto di vice. Perché, ha detto, “deciderà Conte“. Sembrava finito il primo round: tutto fermo fino alla salita al Colle del premier giovedì mattina alle 9.30. E invece la notizia: Grillo ha parlato ancora. E questa volta il messaggio lo capiscono tutti. “Che botta”, è il commento che circola nei minuti successivi nelle chat interne. Fonti vicine a Di Maio, quelle che muovono i fili in questi giorni, corrono subito ai ripari e annunciano che i due hanno avuto una telefonata chiarificatrice: “Sei tu il capo politico, e decidi tu per il Movimento, il mio è stato un paradosso”, avrebbe detto Grillo. “Io mi riferivo ai ministeri tecnici”. Peccato che questo dettaglio, all’interno dell’articolo, non compare. E l’articolo, malgrado le reazioni, non viene mai modificato.

 

Grillo contro la “poltronofilia”. Il ritorno del governo dei migliori che voleva Casaleggio – Se le parole di Grillo se le aspettavano in pochi, il concetto espresso dal fondatore del Movimento non è una novità per gli attivisti e i sostenitori della prima ora. Gianroberto Casaleggio lo ripeteva a ogni occasione, che fosse un comizio o una riunione tra i big: il governo dei migliori era il progetto a cui i 5 stelle avrebbero dovuto ambire se fossero mai arrivati a Palazzo Chigi. Ma quell’idea, soprattutto dopo l’esperienza gialloverde che aveva visto coinvolti molti parlamentari in ruoli di ministri, sembrava accantonata per una “ragion di Stato” non meglio precisata. Fino a oggi, quando invece è arrivato il post di Beppe Grillo a ricordare, ora sì, il Movimento delle origini: “Questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell’ascensore”, è l’esordio del post, “quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo. Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che la realtà ha lasciato sui nostri scudi, è assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona”. Un riferimento anche abbastanza esplicito alla situazione di queste ore: prima la discussione sul premier, per cui si è esposto anche Grillo, poi il tira e molla sul vice che Di Maio vorrebbe tenere per sé e che blocca tutte le discussioni. Ma non solo, pure il totoministri e la spartizione delle caselle tra i vari alleati.

“Questo perché un po’ di poltronofilia c’è”. Eccola la grande ammissione del fondatore, una considerazione sui suoi uomini (e le pochissime donne) che in questo momento a Roma sembrano essere molto preoccupati per il loro posto. Una vera pugnalata al cuore, anche se poi Grillo si rivela sempre comprensivo per le difficoltà che devono affrontare i portavoce. “Non ci sono i tempi”, ha continuato, “né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare. Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere un secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l’approccio ottimale e imparare a governare i ‘tecnici’ della burocrazia che li occupano da tempo immemore”. E’ un cambio rivoluzionario di approccio: se questa è la regola da seguire, i giallorossi da domani devono buttare tutte le liste già pronte di nomi che corrono per una poltrona.

Il discorso di Di Maio dopo l’incontro con Mattarella e il ruolo da vicepremier che non vuole lasciare – Grillo il post lo teneva in caldo da alcune ore, ma prima di scatenare scompiglio, ha voluto aspettare che il capo politico del suo Movimento vedesse il capo dello Stato e affrontasse i giornalisti. Poi, dopo averlo ascoltato, ha capito che non poteva più aspettare e ha lanciato il “pubblica”. Di Maio in quel discorso ha detto tante cose. E’ partito dall’annuncio che l’intesa con il Pd si può “provare” a fare, così come indicato già da Grillo. Ma con molti “ma”. Intanto ha ribadito che Conte è “il garante”: “Ci hanno accusato dell’essere dell’una o dell’altra parte”, ha detto. “Questi schemi sono ampiamente superati. Il ruolo di Giuseppe Conte ci fa sentire garantiti sulle politiche che vogliamo realizzare”. Non a caso ha scelto la parola “garante“: il Pd ha accettato la guida di Conte per formare l’esecutivo, ma considerandola in quota 5 stelle e non più super partes come nell’esperienza gialloverde. Un punto di partenza contestato da Di Maio che invece, insiste nel tenere la poltrona da vice.

Quindi il capo politico 5 stelle ha attaccato le ricostruzioni degli ultimi giorni e, nel farlo, è tornato a parlare di sé: “Si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona e mi ha sorpreso che in una fase così delicata qualcuno abbia pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese”. Per questo ha cercato di spostare l’attenzione sui temi: “C’è stato un dibattito poco edificante su ruolo e cariche. Chiederò che il percorso di formazione del nuovo governo parta dalla redazione di un programma omogeneo”. Ma proprio mentre chiedeva di non parlare più di poltrone, Di Maio ha voluto pubblicamente parlare delle sue due rinunce al ruolo di premier: “Oltre un anno fa dopo aver vinto le elezioni ho rinunciato al ruolo di candidato premier e grazie a quella scelta l’Italia ha conosciuto Conte come premier e il M5s è andato al governo“, è la prima. In realtà, al momento della formazione del governo gialloverde, fu proprio la Lega a opporsi a questa ipotesi che avrebbe sbilanciato eccessivamente in favore del Movimento la squadra.

La seconda rinuncia, ha detto Di Maio, sarebbe avvenuta nei giorni scorsi: “Vorrei comunicare all’opinione pubblica una cosa: la Lega mi ha informato in questi giorni di voler proporre me come presidente del Consiglio, per riproporre un governo con il Movimento 5 stelle. E mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio, con sincerità. Ma a me interessa il meglio per il Paese e non il meglio per me stesso”. E il meglio, ha detto sempre Di Maio, è quello a cui stavano lavorando prima che “piombasse una crisi inaspettata” sulle teste degli italiani che aspettavano, tra le varie cose citate: “L’abbassamento delle tasse a dicembre o il salario minimo, nuove politiche ambientali, il taglio dei parlamentari, una scuola più forte, una sanità più libera dai partiti, la revoca delle concessioni autostradali a chi ha fatto crollare il ponte Morandi”. Tutti temi su cui dovranno lavorare, alcuni dei quali (vedi le concessioni autostradali) devono ancora essere affrontati con il Partito democratico e rischiano di essere fortemente divisivi. Neppure hanno iniziato a parlarne, perché prima ci si è concentrati rigorosamente sui nomi. Anche per questo l’intervento di Grillo ha riportato le trattative a un punto zero: l’unica strada per il cambiamento, quello vero e che il comico invoca da anni, è spazzare via le ambizioni personali. Che stanno rovinando quello che il Movimento 5 stelle è diventato. Stavolta lo dice Beppe Grillo in persona e sarà difficile fare finta di niente.

 

 

UNA CHAT INTERNA ?

Christian Gabriel Natale Hjorth uno dei due cittadini americani fermato per l'omicidio del vicemaresciallo Mario Cerciello Rega, bendato, con le mani legate e il capo chinato, 28  luglio 2019 ANSA

UNA CHAT INTERNA ?

E che diavolo significa, che ora i carabinieri hanno la possibilità di fotografare o videoregistrare nelle proprie sedi  degli arrestati in manette o il complice di un assassino bendato solo per trasferirsi le foto tra di loro come se fossero le foto della vacanza o delle scarpe nuove ? E poi, qual è la necessità di dover far girare all’interno del circuito di Wats App una foto che in teoria dovrebbe essere riservata specie se scattata in un ufficio di una caserma militare ? Anche perché la foto in manette, dell’amico bendato dell’assassino del nostro carabiniere Mario non credo possa essere argomento di discussione tra colleghi quando le indagini per omicidio sono in corso. Ho l’impressione che questa della foto su Whats App sia una bufala in grande stile, utile per prendere in giro l’opinione pubblica, sì, perché divulgare solo dopo oltre un mese la motivazione dello scatto e giustificarlo ? Rammento a tutti che il comandante dell’arma stesso si irritò notevolmente per la foto e poi, se veramente la foto doveva girare nel circuito interno dell’arma com’è che noi l’abbiamo veduta il giorno stesso ? Ecco che la bufala prende forma, sono sicuro che questa è una ridicolissima scusa per giustificare quello che tutti noi abbiamo pensato da subito e cioè, che all’interno di quella stanza qualcuno abbia speculato, chi lo fatto non lo so e non lo posso sapere, ma è certo che uno tra di loro è il responsabile, altrimenti perché alcuni giorni dopo la pubblicazione della foto al pubblico si sono affrettati a dire che la magistratura stava indagando sull’autore della foto ? E già…le cose non quadrano e la famiglia del povero Mario deve subire anche la presa in giro della foto, sì, perché è una presa in giro e non giriamoci intorno, l’unica cosa che mi rammarica è che nel trigesimo della sua morte oltre i familiari ed amici nessuno ha pensato bene di ricordarlo degnamente, infatti non rammento di nessuna parola né commemorazione del povero Mario ammazzato un mese e tre giorni fa…no…no…anzi, in verità non sento parlare di lui da almeno 15 giorni e non ne capisco il silenzio mediatico, le indagini e quanto pare sono state sepolte sotto il macigno del silenzio da chissà quale motivo …ma ho brutti presentimenti. Strano paese è davvero il nostro, la giustizia e la chiarezza sono cose della pura fantasia dei creduloni ma la realtà è che questo paese è alla frutta perché quando si colpiscono i servitori dello stato e si cercano di coprire con i silenzi certi particolari questo è un modo per passare alla “dittatura degli inciuci”.  29082019

 …by…manliominicucci.myblog.it

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Cc ucciso: foto caserma per chat interna

Riservata a soli carabinieri, non doveva essere diffusa

Christian Gabriel Natale Hjorth uno dei due cittadini americani fermato per l'omicidio del vicemaresciallo Mario Cerciello Rega, bendato, con le mani legate e il capo chinato, 28  luglio 2019 ANSA

 

Redazione ANSAROMA

27 agosto 2019

(ANSA) – ROMA, 27 AGO – Non doveva essere pubblicata, ma era riservata a una chat WhatsApp di soli carabinieri, la foto in cui appare Chistian Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, con la bandana sugli occhi e le mani legate in una stanza della caserma di via In Selci. E’ quanto sostiene il militare che ha scattato la foto in una memoria difensiva consegnata oggi ai pm di Roma dall’avvocato Andrea Falcetta, che chiede l’interrogatorio del suo assistito, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. A diffondere la foto sarebbe stato invece un altro militare, che ne sarebbe venuto in possesso pur non appartenendo al gruppo di WhatsApp.

HANSEL GRETEL….

elena

HANSEL GRETEL….

Nel perverso meccanismo che ho definito “sistema Bibbiano”, quello dello “sradicamento legalizzato “ di minori dalle proprie abitazioni e famiglie perpetrate con l’inganno e  con false attestazioni degli assistenti sociali comunali dei vari comuni della Val d’Enza, ora dalle indagini della magistratura stanno emergendo sensazionali  coinvolgimenti di alcune componenti alquanto curiose ed anomale nella gestione degli affidamenti dei minori alle case famiglie, a quanto pare trattasi di un groviglio di interessi che va dalla Onlus “Hans e Gretel”  alla “Fondazione vittime dei reati della Regione Emilia Romagna ”. Ora è davvero singolare che in una questione così delicata, ovvero la valutazione di affido ed eventuale sottrazione del minore alle loro famiglie si registrino il loro coinvolgimento… ma mentre c’è ed ha una logica l’esistenza della Fondazione vittime dei reati in quanto istituita da un ente territoriale e da enti locali non capisco perché e cosa centri una Onlus privata negli affidi e gestione psicologiche dei minori e perché a questa Onlus alla quale veniva affidata la formazione degli insegnanti veniva data anche la possibilità di intervenire per curare i piccoli pazienti con delle inopportune terapie ? Non mi sembra che si tratti di un unità sanitaria altamente specializzata per la cura e l’igiene mentale, già… perché da organizzare corsi per insegnanti a clinica psichiatrica o psicologica ce ne corre. Sono forse in possesso di autorizzazioni del ministero della salute per poter operare anche in quel contesto ? Ad oggi queste domande non hanno ancora ottenuto risposta ma registriamo e con soddisfazione i primi allontanamenti infatti oggi, Elena Buccoliero, direttrice della “Fondazione vittime dei reati della Regione Emilia Romagna” è stata sospesa dal suo ruolo di giudice onorario e questo tuttavia è un provvedimento molto preoccupante e grave che ci dà l’idea di quanto marcio ci sia in questa squallida e mostruosa vicenda. Lei si difende  confermando di aver avuto rapporti con l’associazione “Hansel e Gretel’”, sia per avere seguito corsi di formazione e di perfezionamento sia per avere partecipato a numerosi convegni e incontri con Claudio Foti e Nadia Bolognini, responsabili di “Hansel e Gretel” e figure centrali dell’inchiesta”. Se lei dice il vero, com’è che i bambini venivano sottoposti a trattamenti sanitari non autorizzarti nella casa degli orrori “Hans e Gretel” ? E perché lei non ha mai mosso un dito né detto nulla o abbia cercato in qualche modo di intervenire ?  Evidentemente taceva di sua volontà ed è’ ovvio che ora tutti tentino di scappare dalle proprie responsabilità, e quel che è più grave è che non fanno chiarezza e verità su quei “ bambini strappati alle famiglie” per il mero interesse economico. Tra l’altro la signora Elena Buccoliero è responsabile nell’assegnazione dei fondi elargiti dalla fondazione ai casi giudiziari al centro dell’inchiesta di Bibbiano…ma quando si dice il caso… “a pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca” . Ovviamente nessuno ne parla, tv e stampa sono assenti e in rigoroso silenzio….parlare ora di PD non è proprio consigliato….Vogliamo la verità……..e che i bimbi facciano ritorno alle loro case.  28082019

 …by…manliominicucci.mybolg.it

 

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Bibbiano, il Tribunale sostituisce il giudice accusato di aver avuto contatti con gli indagati

Ora Michele Facci, capogruppo di Fratelli d’Italia, chiede le dimissioni dell’ex giudice onorario anche dalla Fondazione vittime di reati

Costanza Tosi – Mar, 27/08/2019 – 22:12

elena

Iniziano a saltare i ruoli affidati ai presunti coinvolti nell’inchiesta sugli affidi illeciti della procura di Reggio Emilia.

Elena Buccoliero, direttrice della Fondazione vittime dei reati della Regione Emilia Romagna verrà sospesa dal suo ruolo di giudice onorario. A deciderlo è il Tribunale dei minori di Bologna. Il nome della Buccoliero era finito sotto i riflettori quando la stessa fu accusa di aver avuto rapporti con i responsabili dell’associazione “Hansel e Gretel”, finiti agli arresti domiciliati per l’inchiesta “Angeli e Demoni” sui fatti di Bibbiano.

Il 12 agosto il Tribunale dei monorenni ha nominato, come nuovo giudice referente, Massimo Maini e ha disposto il passaggio di tutti i procedimenti affidati in istruttoria alla Buccoliero alla dottoressa Claudia Martoni.

Una questione che è finita anche sui banchi della Regione, dove sta diventando operativa la commissione d’inchiesta sugli affidi istituita dal Partito Democratico alcune settimane fa. A chiedere di fare chiarezza sul caso è stato Michele Facci, capogruppo di Fratelli d’Italia, che – come riporta il quotidiano locale ReggioSera – ha richiesto le dimissioni, dell’ex giudice onorario, anche dalla Fondazione vittime di reati e espresso la volontà di voler convocare proprio in commissione la Buccoliero.

“A seguito dell’inchiesta “Angeli e Demoni”- ha dichiarato Facci- è emerso come Buccoliero, pur non rientrando tra le persone indagate, abbia avuto un ruolo di ampia colleganza con diverse persone coinvolte”. “Naturalmente – aggiunge il capogruppo – spetta alla magistratura vagliare fino in fondo in ordine agli aspetti giuridicamente rilevanti, se e come sussistenti tuttavia, al di la’ delle questioni di eventuale rilievo penale, è un fatto acclarato come Buccoliero abbia avuto rapporti con l’associazione “Hansel e Gretel’”, sia per avere seguito corsi di formazione e di perfezionamento sia per avere partecipato a numerosi convegni e incontri con Claudio Foti e Nadia Bolognini, responsabili di “Hansel e Gretel” e figure centrali dell’inchiesta”.

Ma la direttrice della fondazione risponde alle accuse, sottilineando che con la vicenda di Bibbiano “non c’e’ alcuna connessione”. Intervistata dall’agenzia di stampa “Dire”, la Buccoliero ha precisato che la riassegnazione non dipende dalle associazioni del suo nome alle vicende dello scandalo di Bibbiano, ma che è avvenuta per motivi ben differenti e che non intende dimettersi dalla Fondazione regionale, come avrebbe invece chiesto da Fratelli d’Italia. Il suo ruolo di giudice onorario le era stato assegnato 12 anni fa dal presidente del Tribunale dei monori di Bologna, Antonio Spadaro, per risolvere il problema delle carenze di organico tra i magistrati.

I continui contatti con i servizi sociali, finiti sotto accusa nelle carte della Procura, obbligatori di fatto nel lavoro di referente per il magistrato dei minori, hanno fatto comparire il nome della Buccoliero tra le intercettazioni dell’ordinanza. Ma la referente si è difesa dalle accuse, e ha chiarito: “io non manovro le relazioni. Non ho commesso reati, non sono oggetto di indagine, non ho fatto nulla di strano nè cose di cui dovrei vergognarmi o per le quali dovrei andar via. Ho un contratto con la Fondazione vittime dei reati e non vedo perchè dovrei dimettermi”.

Il 2 agosto scorso, la Buccoliero stessa, ha inoltrato una richiesta al presidente del Tribunale dei minori, spiegando che questo sarebbe stato l’ultimo anno del suo incarico da referente di un giudice togato del Tribunale dei minori e domandando, a Spadaro, in vista della scadenza del ruolo, “la cortesia di nominare un altro collega dando disponibilità per tutti i passaggi di consegna”.

Le ragioni che hanno spinto la Buccoliero a prendere questa decisione, secondo quanto ha spiegato lei stessa, sarebbero state di rigore logico, secondo la linea del buon senso. Gli incarichi istruttori che le erano stati attribuiti erano tutti giunti al termine, motivo per il cui, secondo la ex referente, non sarebbe stato giusto avviare nuove trattazioni con la consapevolezza di non poterle portare a termine prima della fine del mandato. Dunque, la decisione di inoltrare la richiesta scritta, della quale sono stati informati gli Ordini forensi e i servizi sociali dell’ Emilia-Romagna.

 

IL CANTO DEI POLITICI IN GABBIA ..

Il Presidente del Senato della Repubblica,Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati arriva al Quiririnale,in occasione delle consultazioni. 
(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

IL CANTO DEI POLITICI IN GABBIA ..

In questi fatidici giorni di caos e trattative per la formazione del nuovo governo ne ho sentite ed ascoltato di tutti i colori, un po’ come il canto degli uccelli in piena primavera quando sono alla ricerca della pennuta compagna per formarsi una bella famigliola con tanti bei pulcini e un nido d’oro dover potersi riposare, vivere beato e veder crescere la propria prole, è il desiderio di tutti gli animali…uomo compreso… e se poi sfortunatamente qualche pulcino perisce per fame o per svariati motivi allora…e allora non sono problemi dell’uccello padre…. In fondo, cosa c’è di meglio di un bel “nido stabile e sicuro” anziché girovagare svolazzando per i cieli senza poi sapere dove dormire la notte perché non si ha un posto dove sentirsi protetti quando si riposa ? E’ un problema atavico quello del posto sicuro da poter occupare, tanto sicuro che in natura i pennuti in genere, ed è la normalità, si rubano i nidi o i materiali l’un con l’altro o in alcuni casi usano la violenza per “sfrattarli”, un po’ come facciamo noi quando buttiamo fuori la gente dalle case sapendo a priori che “non avranno a disposizione un altro nido “ . E già, a quanto pare è nel DNA di ogni essere vivente cercare di rubare i posti agli altri, lo fanno anche le piante e figurarsi se non lo fanno gli uomini, l’uomo poi a differenza dei pennuti, quando ruba i posti lo fa legalmente, cioè non li si possono chiamare ladri di posti né offenderli poiché sono così furbi da aggirare le regole della moralità e dell’onestà intellettuale nel pieno rispetto delle regole ..”cosiddette democratiche”. Ora stiamo assistendo all’ennesimo furto della libertà decisionale elettorale, nelle ultime elezioni del marzo 2018, causa una legge farlocca, creata ad arte dal PD per impedire agli altri di vincere e di andare al governo, nei fatti ha creato i presupposti futuri per i furti di…”nidi”. Infatti nella passata tornata elettorale aveva vinto il centro destra nel suo insieme tallonato dal M5S, quindi più che logico che un governo che s’insedia debba rispecchiare il volere del popolo e non permettere il proliferare dei ladri di nidi. E invece no, ci risiamo, i perdenti ora sono vincenti con i soliti furti di posti quindi, molto probabilmente rivedremo tutti quei signori che hanno governato dal 2013 al 2018. Graziano Del rio canta e vuole un “nido” ma non hai detto nulla sul ponte di Genova, lo stesso la Paola De Micheli, non ha mai spiegato che fine hanno fatto i 33 milioni di euro destinati ai terremotati e mai arrivati, la stessa persona che poco tempo fa in merito alla questione dei bambini di Bibbiano ebbe a dichiarare che trattasi di bufala…ed ora vuole un “nido”… per non parlare di Renzi e di tutte le sue malefatte che sono costati milioni di euro ai derubati delle banche… quel  Renzi che ha voluto e  depenalizzato l’appropriazione indebita. E chi dovrebbe andare al ministero degli interni…. sempre Minniti ? Non dimentichiamolo il valoroso ed ammirato ex ministro dell’immigrazione, con lui ne arrivano a decine di migliaia al giorno e la sicurezza , rammento a tutti, con lui non esisteva minimamente. Bene, continuiamo ad ascoltare il canto stonato dei politici alla ricerca di un nido…e cosa volete che sia… è la prassi in Italia, comandano stampa, TV, i mercati e le lobby europee…e i cittadini direte voi, cosa contano ? La risposta la trovate nel film di Alberto Sordi, cito la sua “massima filosofica”: “io sono il Marchese del Grillo e voi non siete un c….”…. In ultimo… mi pervade un dubbio, ma l’uccello o politico in gabbia… canta per invidia o per rabbia ? 27082019

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Governo: si riapre il dialogo M5s-Pd. Alle 16 cabina di regia Dem. Consultazioni al Quirinale

Rinviata a domani la direzione del Partito democratico

 

La presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, arriva al Colle

Redazione ANSAROMA

27 agosto 201916:58NEWS

Il Presidente del Senato della Repubblica,Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati arriva al Quiririnale,in occasione delle consultazioni. 
(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Si riapre il dialogo tra i 5Stelle e i Dem, mentre con il colloquio tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, parte al Quirinale il secondo giro di consultazioni per la formazione di un nuovo governo dopo le dimissioni del premier, Giuseppe Conte. I mercati vedono l’accordo giallorosso per la formazione del nuovo governo: lo spread tra il Btp e il Bund scende a 182 punti base, segnando i minimi da un mese. Il tasso sul decennale del Tesoro scende all’1,13%, il livello più basso da settembre 2016.

 

LA DIRETTA DAL QUIRINALE

 

Segnali di distensione, dunque, tra il Pd e M5s. “In presenza del Presidente Conte, non è mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Luigi Di Maio, né dal Movimento 5 Stelle né da Di Maio stesso”: rilevano fonti di Palazzo Chigi.

La precisazione che Luigi Di Maio non ha mai chiesto il Viminale “mi sembra un segnale positivo” dice Andrea Marcucci. “Passi in avanti? Direi di sì”, ha risposto ai cronisti arrivando al Nazareno per la cabina di regia del Pd. La trattativa è ripartita? “Sono più ottimista”, ha detto ancora Marcucci.

Apprezzamento per la parole di Marcucci dal M5s: “Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell’apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità”.

Intanto è cominciata la cabina di regia al Pd con il segretario Zingaretti, il presidente del partito Paolo Gentiloni, i due vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli, i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio e le due vicepresidenti dell’assemblea Debora Serracchiani e Anna Ascani. Rinviata a domattina alle 10, invece, la direzione del Pd sugli sviluppi della crisi di governo, che avrebbe dovuto tenersi oggi alle 18.

LO SCONTRO – Dopo il vertice notturno, la trattativa tra M5s e Pd si era interrotta. ‘L’accordo rischia di saltare per le ambizioni personali di Di Maio: vuole il Viminale e fare il vicepremier’, aveva accusato il Pd. ‘Di Maio non ha mai chiesto il Viminale per il M5s’, la replica. Alta la tensione tra i pentastellati. Gallo attacca Di Battista: ‘Chi esplicitamente persegue la strada del voto o del ritorno con la Lega contro la volontà del gruppo e di Grillo non può dettare condizioni’.

In campo anche i pontieri. ‘Nessun veto su Conte. Dialogo bruscamente interrotto non capiamo perché, speriamo riprenda’, dice Delrio. ‘Che Conte non sia il punto è un grandissimo passo avanti, la trattativa non è saltata’, fa eco D’Uva. ‘Litigano sulle poltrone, torna la Prima Repubblica’, attacca Salvini. Dalla Lega tornano segnali di apertura al M5s.

Delrio: “Dialogo interrotto ma non c’e’ piu’ tempo”

 

Governo, Marcucci: “Conte faccia uno sforzo in piu'”

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PAESE LAICO SOLO QUANDO FA COMODO ?

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PAESE  LAICO SOLO QUANDO FA COMODO ?

Anche in questi giorni abbiamo assistito al solito show volgare e provocatorio di quel presunto imam, arrivato da noi anni fa come profugo e che pretendeva la rimozione del nostro  crocefisso dalle pareti degli uffici pubblici ed in particolare nelle scuole. Rammento con perfetta lucidità la sua “requisitoria”  nei confronti del nostro Gesù in croce, lo ha e ci ha offeso vergognosamente definendolo… “uno scheletrino che fa impressione”, tanto da impressionare e spaventare il suo bambino, che frequenta la scuola elementare, alla sola vista del crocefisso. Quindi ricapitoliamo un po’ il tutto, io ti salvo la vita in mare a te e la tua famiglia, tu vieni a casa mia, critichi, mi offendi e pretendi che io cambi le mie abitudini perché il mio modo di vivere, pensare e religioso ti infastidisce e spaventa il tuo “adorato e sensibilissimo bambino” che non dimentichiamolo viene educato secondo la cultura islamica. Tuttavia credo che  il bambino debba essere molto particolare e permettetemi anche “disturbato mentalmente”, perché ragioniamo attentamente sulle parole del padre, se si inorridisce dinanzi ad un crocefisso inanimato com’è che rimane impassibile e sorridente dinanzi allo sgozzamento di animali vivi e tra un fiume di sangue che sgorga dalle giugulari dei poveri animali scannati ? E’ quindi un bambino che vive in un contesto di assoluta anormalità e credo che per la tutela della sua salute mentale debba essere tolto alla famiglia islamica di origine, tolta la patria potestà ad entrambi i genitori e affidato ad una casa famiglia nell’interesse del minore…. E già.. noi non siamo un paese islamico ma laico, quindi si rispettano le leggi in tutte le sue forme e far assistere ad una scena di horror , di inaudita violenza e sangue che sgorga come una fontana deve essere molto scioccante per un bambino che da adulto potrebbe avere impulsi violenti ed essere pericoloso per la società.  Detto questo, nell’interesse di tutti i minori che vivono nelle case di famiglie di fede islamica, mi aspetto, dopo questa riflessione, che tutti i loro bambini vengano sottoposti a visite di approfondimento dagli assistenti sociali locali al fine delle necessarie e opportune valutazione di carattere psichiatrico e psicologico e nei casi in cui necessita adottare la formula dell’affido alle case famiglia.  Egregio imam, un paese laico vieta l’insegnamento di culture violente come lo sgozzamento di animali ed altre arti sataniche similari…. purtroppo per lei l’Italia è un paese laico ed allora le ricordo che nella bellissima città di Milano c’è la signora,  di nome  Sumaya Abdel Qader, consigliera comunale di fede islamica, che  si presenta in aula consiliare sempre con il velo islamico sul capo, ciò è un chiaro segnale di appartenenza alla sua religione, ebbene, le comunichi che ad alcuni italiane fa impressione vedere una donna coperta in piena estate con 40° all’ombra…e le sottolineo che siamo un paese laico sempre e non solo quando le fa comodo… In ultimo, baciare il rosario è un atto di devozione alla madre di Cristo e chi lo fa ne ha tutto il diritto perché lo stato italiano ufficialmente riconosce la religione cristiana ma non la sua che è indefinita. Poi, quando ha tempo ci dica se è un sunnita o sciita, sa.. mi piacerebbe saperlo visto che lei critica a vuoto da anni mentre gode delle ricchezze di questo paese dove lei e i suoi genitori e avi compresi non hanno mai fatto ..”una cippa di niente”… 26082019

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› MATTEO SALVINI

L’imam attacca Salvini: «Sbaglia a baciare il rosario, dimentica il suo ruolo»

sallvini-imamDomenica 25 Agosto 2019

 

Sì ai simboli religiosi durante i comizi politici, no al bacio del rosario in Senato. La lezione sulla laicità dello Stato indirizzata al ministro dell’Interno uscente Matteo Salvini arriva dalla comunità musulmana milanese. A dire al leader della Lega che quando parla in veste istituzionale «deve rappresentare tutto il popolo italiano, non solo una parte» è Ali Abu Shwaima, presidente del Centro islamico di Milano e Lombardia, che ha qualcosa da dire anche sull’esecutivo dimissionario: «Invece di fare ciò di cui aveva bisogno il Paese – spiega all’Adnkronos – si è impegnato solo a dimostrare che era contrario a stranieri e immigrati». Sull’esibizione di icone e crocifissi da parte di Salvini, Abu Shwaima distingue le due situazioni.

«Durante gli eventi politici, Salvini può fare quello che vuole: può mostrare la propria fede ed essere orgoglioso di quello che in cui crede, giusto o sbagliato che sia. Ma quando parla da ministro dell’Interno non può essere di parte, non può presentarsi come fedele. L’Italia è un Paese laico». Secondo l’imam, primo segretario generale dell’Ucoii, l’Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia, quando martedì il vicepresidente del Consiglio ha baciato il rosario e invocato la Madonna in Senato «ha dimenticato il suo ruolo, ha dimenticato il fatto che in quel momento non rappresentava se stesso né il suo partito, ma il governo e tutto il popolo italiano». Il giudizio di Abu Shwaima non è più accomodante quando si tratta di guardare nel complesso ai risultati dell’esecutivo M5s-Lega.

 

«È un governo – spiega – che ha passato mesi a litigare invece di fare le cose di cui ha bisogno il Paese. Si è impegnato solo a dimostrare che era contrario agli stranieri e agli immigrati, che invece partecipano positivamente al Pil del Paese. Va bene contrastare i cosiddetti clandestini, ma non si può negare che chi arriva in Italia contribuisce al suo sviluppo. Tra gli stranieri c’è anche chi fa lavori che danno un contributo grande per il Paese: ci sono medici, come me, ingegneri e tecnici, tanti professionisti».

 

 

 

VADEMECUM DEL BUON ISLAMICO !

IMAM

VADEMECUM DEL BUON ISLAMICO !

1) INSEDIARSI NEL TERRITORIO FACENDO CREDERE DI ESSERE VITTIME DI QUALCOSA ED INSERIRSI NELLA SOCIETA’ IN ASSOLUTO SILENZIO, FARE PERNO SULLA SENSIBILITA’ E CIVILTA’ DI CHI ACCOGLIE CON BANALI SCENE DI PIETOSISMO E PONENDO IN PRIMIS I BAMBINI E LE DONNE INCINTA COME MEZZO DI COMUNICAZIONE. -2) VIVERE NEL NUOVO TESSUTO SOCIALE ACCETTANDO DI FARLO IN SILENZIO E  INSIEME AGLI INFEDELI SINO A QUANDO NON SI E’ IN NUMERO PARI O SUPERIORE AGLI INFEDELI STESSI E POI DAR LUOGO ALLA FASE SUCCESSIVA. -3)  APPELLARSI ALLA LAICITA’ DELLO STATO PER ELIMINARE LA RELIGIONE ESISTENTE DELLO STATO CHE SI E’ OCCUPATO E SCAGLIARSI CONTRO I SIMBOLI RADICATI NELLA STROIA DI QUEL PAESE AL FINE DI FARLI RIMUOVERE  -4) CREARE GHETTI DI ABITANTI DI FEDE ISLAMICA AL FINE DI PREVALERE SUGLI INFEDELI PER POTER POI APPLICARE LA LEGGE CORANICA  PER TUTTE LE QUESTIONI DI ORDINE QUOTIDIANO. -4)   QUANDO SI RAGGIUNGE UN NUMERO SUPERIORE ALLORA CREARE UN PARTITO ISLAMICO PER RAGGIUNGERE E PRENDERE IL POTERE ED INZIARE A DEMOLIRE LE ALTRE RELIGIONI. -5? LO STATO OSPITANTE DOVRA’ DIVENARE STATO ISLAMICO A TUTTI GLI EFFETTI.

Londra, come Malmö o Stoccolma in buona parte già vivono questa drammatica realtà, le leggi democratiche e occidentali sostituite da leggi religiose, immaginate che ci sono interi quartieri che purtroppo vedono applicate le leggi coraniche e giudizi da appositi tribunali islamici. “Sharia Department “ che bisogna, dirlo sono regolarmente e legalmente riconosciuti dalla magistratura britannica su accordi ben precisi e quindi possono operare in tal senso. I cinque punti esposti fanno parte di una strategia millenaria islamica, certo loro intendono conquistare tutto il globo ed islamizzarlo e ci tenteranno in tutti i modi, poi resta a noi capire se si vuol abbattere il cristianesimo e l’ebraismo a favore della religione islamica. Quello che l’imam rimprovera a Salvini è inaudito, inaccettabile e deve far riflettere perché loro sono già al punto 3 e noi sino ad oggi non abbiamo fatto altro che spianargli la strada per arrivare al punto quattro. Oriana fallaci prima, Magdi Allam Cristiano dopo ed io in ultimo lanciamo allarmi da anni sul modus operandi di sviluppo dell’islam, gli allarmi si lanciano perché a differenza delle altre due religioni citate l’islam è incompatibile con le costituzioni democratiche dei paesi occidentali salvo che non si voglia far dell’Italia un paese come la Gran Bretagna. Criticare il segretario della  lega Salvini che bacia il rosario non è altro che un modo per poi poter affermare che anche lui avrebbe dei diritti ad esternare la propria religione senza nessun ostacolo in quanto l’Italia è paese laico, solo che… scannare dei vitelli in luogo pubblico non è proprio uguale a baciare un innocuo rosario…no, non è per niente uguale. Vogliamo incominciare ad aprire gli occhi sulle persone che arrivano dal mare o desideriamo far diventare l’Italia la frontiera mediterranea dell’Islam ? Il punto quattro è all’orizzonte perché se si formerà un governo PD-M5S la cittadinanza italiana con diritti politici sarà una realtà. Tanti italiani non sanno ma pensano che quelli che arrivano da noi sono poverini e disperati…ma lo sono per davvero ?  Anche “ l’imam ribelle” è “arrivato col barcone anni fa”, in cerca di lavoro e …pace.. ed ora.. pretende la laicità dello stato, bugiardo quanto mai,  perché in cuor suo l’unico sogno che coltiva è creare e vivere in uno stato islamico e non certamente in uno…laico e mi smentisse pubblicamente se non dico la verità. Dico invece “ Stupido” a chi gli crede…! 25082019

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L’imam sgrida Salvini: “Basta baciare il rosario”

Il presidente del Centro islamico di Milano e Lombardia rimprovera il ministro dell’Interno: “Non può presentarsi come fedele”

Luca Sablone – Dom, 25/08/2019 – 11:45

IMAM

Un’ammonizione chiara e diretta contro Matteo Salvini arriva da Abu Shwaima.

L’imam rimprovera al leader leghista l’eccessivo e inappropriato utilizzo dei simboli religiosi che – a suo giudizio – vengono ripetutamente strumentalizzati in maniera del tutto inopportuna. Baci al rosario, esposizione di crocifissi e appelli alla Madonna: azioni non sono consentite nelle sedi istituzionali ma solamente nei comizi in piazza.

“L’Italia è un Paese laico”

Secondo la tesi espressa dal presidente del Centro islamico di Milano e Lombardia, il ministro dell’Interno “durante gli eventi politici può fare quello che vuole: può mostrare la propria fede ed essere orgoglioso di quello in cui crede, giusto o sbagliato che sia“. Ma si tratta di esplicitazioni limitate: “Quando parla da ministro dell’Interno non può essere di parte, non può presentarsi come fedele. L’Italia è un Paese laico“.

Il segretario generale dell’Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) ha detto la sua all’AdnKronos. L’esponente musulmano ha rimproverato il bacio al rosario da parte di Salvini durante il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato: “Ha dimenticato il suo ruolo, ha dimenticato il fatto che in quel momento non rappresentava se stesso né il suo partito, ma il governo e tutto il popolo italiano“.

Sui gesti religiosi del segretario federale del Carroccio era intervenuto pesantemente anche il grillino Nicola Morra: “Ostentare un rosario, votarsi alla Madonna dove c’è il santuario in cui la ‘ndrangheta ha deciso di votarsi, significa mandare messaggi in codice che uomini di stato debbono combattere e non favorire. Ma sicuramente è stato per ignoranza e non per intenzione“.

 

“ZERO TITULI”….

Italian Prime Minister Giuseppe Conte (C) is flanked by Deputy Prime Ministers Matteo Salvini (L) and Luigi Di Maio (R) as he addresses to the Senate about the government crisis, in Rome, Italy, 20 August 2019. ANSA/ ETTORE FERRARI

“ZERO TITULI”….

In verità trovo Giuseppe Conte, presidente dimissionario dell’attuale governo,  un uomo molto dialogante con la stampa, non si fa mai negare un’intervista e riflettendoci su mi son chiesto : perché mai è così prodigo di dichiarazioni ? Infatti non ha un partito di riferimento, né è stato nominato leader del movimento 5stelle e non è neanche un deputato o senatore né mai ha avuto incarichi politici. Ragionando su questa curiosa situazione  allora mi son chiesto il perché di tanta di voglia dell’ex presidente di interloquire con chiunque gli capiti a tiro e perché mai si dà quel tono di professore  anche quando non viene richiesto ? E mi è tornato alla mente il ricordo dell’ex allenatore dell’Inter, José Mourinho,  rammento di lui con divertimento la sua famosa battuta, rimasta storica, per indicare a chi boriosamente vendeva chiacchiere ma  che nella realtà non aveva vinto niente, lui li sfotteva dicendogli : “Zero tituli”..Una battuta  certamente ma che nella realtà ha e trova la sua giusta collocazione, infatti non comprendo perché un signore, Giuseppe Conte, messo da due contraenti per vigilare su un contratto redatto tra le parti  si sia poi arrogato il diritto di escluderne furbamente  uno… cioè la Lega. Infatti nel momento in cui uno dei due contraenti ha manifestato il poco gradimento al suo operato egli si sarebbe dovuto dimettere e dar la possibilità ai due contraenti di trovarsi un altro “garante della correttezza”. Optando in modo diverso abbiamo nei fatti che un uomo qualunque, non votato da neanche un italiano abbia mandato a casa un contraente che nel suo insieme rappresenta un terzo dell’elettorato italiano. Qui non è questione di simpatia o antipatia ma si torna alla battuta del Mourinho e cioè : zero tituli ha vinto su quello che aveva il 34% di tituli…e vi pare corretto tutto questo ? Già perché ora potremo riavere un Zero tituli bis… è paradossale vero ? Ma è così che funziona la politica in Italia…sono i media e stampa che decidono e non gli elettori. 25082019

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Salvini non si arrende, Conte gioca sulla pelle M5s

Messaggi con Di Maio e contatti Lega-5s. Bene le parole di Dibba

Italian Prime Minister Giuseppe Conte (C) is flanked by Deputy Prime Ministers Matteo Salvini (L) and Luigi Di Maio (R) as he addresses to the Senate about the government crisis, in Rome, Italy, 20 August 2019. ANSA/ ETTORE FERRARI

Redazione ANSA

25 agosto 2019

“No, non è chiusa”. Matteo Salvini non si lascia scoraggiare neanche dalle parole tombali di Giuseppe Conte sull’alleanza M5s-Lega. Finché a dire che è finita non è Luigi Di Maio – e il capo M5s ancora non l’ha detto – la speranza di un ritorno di fiamma con i Cinque stelle è un tentativo che la Lega persegue a tutti i livelli. Salvini e Di Maio tornano a sentirsi via whatsapp in giornata. L’offerta sul tavolo, anche se finora non dichiarata, è la premiership al capo pentastellato. Remano contro tanti fattori e lo stop di Conte tra le fila della Lega non viene reputato il più preoccupante: pesa di più la spinta verso il Pd di Grillo e dei gruppi M5s. “Le parole di Conte ‘semplicemente’ sembrano avvalorare il sospetto che dietro il preaccordo con Renzi ci sia il premier. Basta mettere insieme un po’ di pezzi. L’asse fiorentino sembra avere fatto il suo corso, sulla pelle dei Cinque stelle”. E’ questo il ragionamento con cui vengono liquidate, ai piani alti della Lega, le parole di Conte da Biarritz, con allusione ai trascorsi del presidente del Consiglio come professore a Firenze (conosceva già Maria Elena Boschi, si ricorda). La tesi ricorrente, nei ragionamenti leghisti, è che Conte stia facendo una partita personale, da candidato premier in pectore del M5s in caso di elezioni. La scommessa è che Di Maio, come altri ministri e dirigenti M5s, scelga di giocare un’altra partita. Salvini è rimasto a Roma per giocarsela fino in fondo: “Mai arrendersi, mai!”, scrive in serata sui social, allegando la foto di un tramonto. La risposta a Renzi che lo definiva “quasi ko”.

Tutto si consumerà, è la convinzione condivisa con Di Maio, in 48 ore. I due vicepremier, nonostante le scorie della rottura traumatica, hanno ripreso a scriversi. Ma i contatti si sarebbero intensificati nelle ultime ore “a tutti i livelli”: tra ministri gialli e verdi, sottosegretari, dirigenti dei gruppi parlamentari. Dal Pd, ma anche dalle fila del M5s, c’è chi sostiene che “l’80% dei parlamentari vuole il governo con i Dem”. Ma i salviniani non si danno per vinti: anche Davide Casaleggio, dice qualcuno, propende per un governo con la Lega. Il leghista Lorenzo Fontana, entrando a casa di Salvini in serata con una vaschetta di gelato, assicura che anche Alessandro Di Battista nell’estremo tentativo di M5s e Lega è un alleato. Fontana si spinge anche a non escludere un bis con Conte premier. Ma è a Di Maio che l’offerta di Palazzo Chigi, per ora non in pubblico ma solo per le vie riservate, è stata presentata.

 

I FIGLI DI …NESSUNO !

Dolore e commozione ad Amatrice, il Comune del Reatino colpito dal terremoto del 24 agosto 2016, durante la messa in ricordo delle 249 vittime del sisma, 24 agosto 2019.
ANSA/ FRANCESCO PATACCHIOLA

I  FIGLI DI …NESSUNO !

Giorni fa leggevo che dei psicologi sono saliti a bordo della nave ONG, la Open Arms, in sosta al largo di Lampedusa, che ospitava a bordo dei migranti salvati “dagli eroi del mare” . Ebbene, i medici dopo aver visitato i “profughi”  li hanno trovati in condizioni “psicologiche preoccupanti”,  e ciò era dipeso dal lungo periodo, “dieci giorni”, di sosta forzata in mare. Molto bene, e ora, cari signori psicologi  e psichiatri tutti, per piacere, ci dite in quali condizioni psicologiche sono e vivono  i cittadini terremotati del centro Italia che sono in sosta forzata da ben 1.095 giorni in balia della burocrazia ? Vittime di furti legalizzati, rammento la “sparizione miracolosa” di 33 milioni di euro donati dagli italiani e finiti chissà dove, da ben tre anni massacrati dal naufragio delle speranze di veder ricostruita la propria casa e addolorate per la perdita dei loro cari ?  Mi infastidisce notevolmente vedere che si è tanto accorti verso dei migranti, sconosciuti tra l’altro, e di un assoluto menefreghismo per dei cittadini italiani… miei e nostri fratelli . Strano modo di concepire l’umanità dei nostri attenti uomini misericordiosi e generosi, con i migranti tutto il meglio della comprensione e dell’amore mentre diventano farabutti con i loro fratelli… e non lo dico io che sono dei cialtroni e farabutti, ma lo ha detto il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, oggi nella sua omelia durante la funzione commemorativa  delle 249 vittime del terremoto di tre anni fa. Parto da qui per ricordare con solennità ed amarezza  tutti coloro i quali hanno perso la vita in quel tragico 24 agosto del 2016, un tragico e drammatico evento che pare, purtroppo, non riesca a far breccia nei cuori dei “generosi e radical chic” al pari delle persone che si avventurano in mare per arrivare da noi. Già, perché incredibilmente quella gente dopo tre anni esatti  vive ancora in mezzo alle macerie o è dovuta andar via perché lì in quei posti  nessuno si pone il problema della ricostruzione e del loro “malessere psicologico”…. è proprio da ridere, governanti europei,  papa e personaggi famosi si preoccupano di chi in salute emigra verso di noi e poi vergognosamente dimenticano i terremotati. Spiace doverlo far notare ma oggi è la prima volta che un uomo della chiesa cristiana cattolica ha levato al cielo le sue accuse contro chi tarda alla ricostruzione e in particolar modo ai politici, ma ripeto, a parte lo sfogo del cardinale nessuno aveva preso le difese di quella gente in via ufficiale. Ve la ricordate la storia di nonna Peppina che non voleva spostarsi dalla propria casa ? Di storie come quella ce ne sono a centinaia ma non commuovono come quelle strappa lacrime dei migranti in “sofferenza…psicologica”. E attenzione, non finisce qui, perché nello schifo inenarrabile delle politiche europee verso i poveri cittadini dell’unione, la commissione europea recita una parte di primo piano come soggetto altamente disinteressato ai problemi dei terremotati, e cioè, perché non  far costruire con i fondi europei delle case  nelle zone terremotate ed assegnarle ai residenti con lo stesso concetto di quelle costruite a Rosarno ? Semplice, una volta in piedi poi l’assegnazione sarebbe stata una cosa secondaria. Già…voi direte che c’entra Rosarno con i terremotati ? C’entra eccome, perché in Calabria l’unione europea ha stanziato fondi per la costruzione di alloggi da assegnare agli… immigrati… mentre, curiosamente, nello stesso paese c’è gente che dorme in auto e…quindi ?  Di che stiamo parlando ? Io lo chiamo razzismo verso il popolo italiano allo stato puro…se l’unione europea vuol costruire con i propri fondi degli alloggi popolari, li costruisse in Africa e non nel comune di Rosarno che sino a prova contraria è ancora territorio italiano e concludo ricordando che noi versiamo 16 miliardi di euro ogni anno all’unione europea perché costruisca case non per i migranti ma per i cittadini europei …o no ? Ma che razza di modi di operare sono questi ? E i terremotati che sono figli di… nessuno ? E sua Santità, che si scioglie davanti ai migranti, non ha compassione per i familiari che hanno perso i loro cari e vivono nel disagio ?  “Cara unione europea” non cercare scuse  farlocche o giustificazioni nella burocrazia italiana troppo lunga e farraginosa per non occuparti degli alloggi popolari, apri il portafogli e fa costruire in fretta e furia le case ai “cittadini europei ”perché se per ottenerle vuoi che ti si portino a Bruxelles dei gommoni per commuovervi tutti, allora… nessun problema, io e qualche amico camionista te li portiamo noi da Amatrice ed Accumoli .. e anche sulle spalle se necessario… e indosseremo  pure una bella maglietta rossa per farti.. commuovere ancor di più.. . 24082019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Terremoto: ad Amatrice la messa in ricordo delle vittime

E’ stata la notte del ricordo. Candele e preghiere anche a Arquata del

Redazione ANSARIETI

Dolore e commozione ad Amatrice, il Comune del Reatino colpito dal terremoto del 24 agosto 2016, durante la messa in ricordo delle 249 vittime del sisma, 24 agosto 2019. ANSA/ FRANCESCO PATACCHIOLA

24 agosto 20191

Si è svolta ad Amatrice, il Comune del Reatino colpito dal sisma del 24 agosto 2016, la messa in ricordo delle 249 vittime del sisma. La funzione è celebrata dal Vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili. Alla funzione, che si svolge al Palazzetto dello Sport, partecipano il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il sottosegretario Vito Crimi.

Ad Amatrice e Accumoli è stata la notte del ricordo. Ad Amatrice, nella notte, si è tenuta una celebrazione in ricordo delle 249 vittime del sisma prima con un momento di raccoglimento all’interno del palazzetto dello sport, dove in molti si sono ritrovati in preghiera insieme al vescovo di Rieti Monsignor Domenico Pompili. “Abbiamo bisogno della fiducia degli uni verso gli altri – ha detto Pompili – non si riprende il cammino senza fiducia. Occorre un sussulto di generosità”. Poi la fiaccolata lungo Corso Umberto I, il suono della tromba di Daniele Coltellese con “Il Silenzio” e, dopo le 3:36, la lettura dei nomi delle vittime di fronte alla Chiesa di Sant’Agostino con 249 rintocchi di campana. La veglia si è conclusa al parco Minozzi al memoriale che ricorda le vittime. Ad Accumoli, il comune epicentro del terremoto di tre anni fa, la commemorazione ha avuto luogo nella frazione di Illica, anche in questo caso con una veglia di preghiera.

Le luci delle candele e un silenzio spettrale hanno fatto da sfondo alla commemorazione delle vittime del terremoto del 24 agosto 2016 celebrata la notte scorsa a Pescara del Tronto, nel luogo dove quella notte vennero composte le salme dei deceduti. E’ stata una commemorazione composta, silenziosa, durante la quale il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D’Ercole, ha stretto idealmente a sé tutti i presenti: “Siete miei fratelli e quello che è successo a voi è come se fosse successo a me”. Centinaia le persone presenti: parenti delle 52 vittime del territorio di Arquata del Tronto, sopravvissuti, autorità, tra le quali il sottosegretario Vittorio Crimi, il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il sen. Giorgio Fede, la vice presidente della Regione Marche Anna Casini, il prefetto di Ascoli Rita Stentella, il presidente della Provincia Sergio Fabiani, il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci e quello di Ascoli Marco Fioravanti. Alle 3.36, ora della prima scossa, è stato letto l’elenco delle vittime, con ogni nome accompagnato dal rintocco di una campana. In precedenza il vescovo di Ascoli ha celebrato la messa in memoria. Tanta la rabbia per una ricostruzione che non c’è, ma ieri notte era tempo solo di lacrime e dolore nel ricordo di chi non c’è più.