Archivio mensile: agosto 2019

BIMBI RUBATI …? FORSE SI’ !

BIMBI RUBATI …?  FORSE SI’ !

Rosaria Tassinari è il nuovo assessore al Welfare del Comune di Forlì, certamente esserlo in questi giorni  non deve essere  proprio una roba esaltante,  trovarsi  dinanzi al presunto “sistema Bibbiano”, forse… applicato anche nel suo comune,  e dopo tanto vociferare in merito agli affidi anomali che ha visto  togliere ad alcuni genitori forlivesi i propri figli  la vedo argomentare con  tanta ingenuità, quasi a tentennare sul da farsi e a tergiversare senza tener conto l’inaudita violenza psicologica subita dai genitori di alcuni bimbi. In più dimentica, cosa importante, che alcuni di quei bimbi sono stati dati in affidamento alle Case Famiglie grazie a  presunte relazioni farlocche dei locali servizi sociali, se vero è qualcosa di horror, ma a tutto ciò ella  dichiara :  << Una situazione delicata alla quale rispondo, per quello che è possibile.  “Alcuni di questi casi sono pervenuti anche alle nostre mail, come per esempio quello della bambina a cui è stato impedito di vedere il padre morente. Ho chiesto una relazione ai Servizi sociali per tutti i casi segnalati e che sono in gran parte storie che si protraggono da anni >>.  “Caro assessore, lo sappiamo che lei è lì da poco e non ha nessuna responsabilità in merito, lo scrivo a scanso di equivoci, ed in effetti non uovo nessuna accusa contro di lei,  tuttavia lei ora c’è e il problema è purtroppo, piace o non piace, è tutto suo  e lo deve affrontare con vigore energia ed autorevolezza, non può  dichiarare una roba del genere, lei appartiene ad un’altra forza politica ed è suo dovere, conferitole dal voto degli elettori, a dover procedere senza indugi. In primis le chiedo : ma come può pensare che se colpevoli, rimarco il “se colpevoli”, gli assistenti sociali ammetteranno il business dei bambini con delle relazioni improntate sulla verità assoluta solo perché le chiede lei ? Ho ragione di non crederlo, anzi, resto convinto che faranno di tutto per difendersi accomunando bugie e falsi testimoni pur di nascondere le loro malefatte.  Quindi “caro assessore” metta mano alle carte e spulci una per una ogni singola situazione familiare pertinente al suo comune e rammenti che pare, dico pare, nel tribunale dei minori di Bologna forse qualcosa non è andato per il verso giusto, non oso pensare a decreti di favore, assolutamente no però lei , visto che è anche un avvocato, sicuramente saprà individuare le anomalie e incongruenze nelle vari testimonianze raccolte dagli assistenti sociali  e quando il suo “naso ed intuito” la spingono a chiarimenti e a capirci meglio o…vede qualcosa non quadrare informi la procura della sua città perché le dico, da fonti certe e sicure che ovviamente non rivelo, che i servizi sociali della sua città hanno relazionato su basi e fatti inesistenti in almeno un caso. Ora visto che lei si è appena insidiata tutti noi aspettiamo con ansia e speranza che lei avvii quell’opera di  pulizia e trasparenza nella storia di ogni singolo minore, a partire dagli ultimi anni perché ho la netta impressione che anche a Forlì abbia attecchito il “sistema Bibbiano” con la compiacenza della politica e delle giunte precedenti alla sua. Attendiamo un suo gesto di coraggio e di amore verso i cittadini forlivesi e in particolare verso i genitori dei bimbi derubati.  03082019

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Bambini sottratti alle famiglie dai Servizi sociali, avvocato segnala 4 episodi dubbi a Forlì. L’assessore: “Indagheremo”

Quattro casi ritenuti dubbi in cui approfondire il ruolo dei servizi sociali nella sottrazione di alcuni minori alle loro famiglie

FORLI

01 agosto 2019 18:49

Quattro casi ritenuti dubbi in cui approfondire il ruolo dei servizi sociali nella sottrazione di alcuni minori alle loro famiglie. A portarli all’evidenza pubblica è l’avvocato che cura i quattro casi e che si scaglia contro l’operato degli assistenti sociali del Comune di Forlì, l’avvocato Francesco Miraglia di Modena. Il primo problema sollevato dal legale è la difficoltà di avere rapporti professionali con il servizio apposito del municipio: “Non è stato possibile neppure avere un incontro per discutere di vari casi di persone che, disperate, sono arrivate da me”, spiega.

Diversi i casi che vengono citati dall’avvocato Miraglia: “Uno di questi casi non è arrivato neanche davanti al giudice in quanto ritenuto infondato anche dal pubblico ministero e archiviato fin da subito. Eppure, nonostante questo i bambini coinvolti vivono in comunità da sei anni e gli incontri con la madre sono stati sospesi”. Ci sarebbe poi un altro caso: “Una bambina presa dai Servizi sociali a scuola senza mai avvisare i genitori. La madre tutti i giorni si è recata ai Servizi sociali, senza mai ottenere una risposta. Il padre è deceduto proprio in quei giorni e al minore non è stato permesso neanche di recarsi all’ospedale per l’ultimo saluto. La figlia è stata dichiarata adottabile e la madre lo ha saputo a iter concluso”.

Continua l’elenco l’avvocato Miraglia: “E’ incappato anche un padre accusato di maltrattamenti. Vede la figlia un’ora e mezza alla settimana da due anni e madre e figlia vivono in comunità, un costo per il Comune di Forlì stimabile in circa 300mila euro, invece di stare in casa propria”. “Ad un’altra mia assistita – spiega il legale – hanno tolto la figlia, che poi è stata data in adozione agli operatori della comunità in cui è stata alloggiata. La madre, per aver tentato di contattarla via social media è stata denunciata per stalking”. E conclude: “A chi giova tutto ciò? Non certo al benessere dei bambini. Lo sa il Comune quanto grava sulle sue coste questi provvedimenti inutili e infondati?”.

Una situazione delicata alla quale risponde, per quello che le è possibile, Rosaria Tassinari, il nuovo assessore al Welfare del Comune di Forlì: “Alcuni di questi casi sono pervenuti anche alle nostre mail, come per esempio quello della bambina a cui è stato impedito di vedere il padre morente. Ho chiesto una relazione ai Servizi sociali per tutti i casi segnalati e che sono in gran parte storie che si protraggono da anni. Il modo che avremo per fare i dovuti approfondimenti sarà la commissione di indagine, che spero vedrà l’apporto di esperti esterni, come è stato fatto per la commissione regionale. Parlare ora di singoli casi non è possibile in quanto ci sono conoscenze ad ora ancora superficiali”.

Ma oltre ai singoli casi c’è anche il problema, rilevato in verità da più avvocati, di difficoltà di relazionarsi coi Servizi sociali. Una questione già nota anche all’assessore al Welfare – come fa capire Tassinari stessa: “E’ capitato anche nella mia recente esperienza di, sollecito sempre i servizi al dialogo”.

Casi dubbi di affido, la lista Calderoni: “Si controlli senza strumentalizzazione politica”
“E’ necessario che si faccia chiarezza una volta per tutte e nelle sedi opportune e che i fatti vengano esposti come realmente sono, mettendo tutte le forze politiche in condizione di ragionare sulla situazione effettiva e non su ipotesi o voci che sono facilmente sospettabili di strumentalità politica”: è quanto sostiene una nota della Lista Civica “Con Giorgio Calderoni”, sulla scelta di procedere ad una commissione d’indagine comunale sull’operato degli uffici relativamente agli affidi di minori.

Il tema ha tenuto banco nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Critica la lista Calderoni: “Durante il Consiglio Comunale di lunedì 29 luglio la maggioranza ha presentato istanza per la costituzione di una commissione d’indagine per verificare eventuali irregolarità negli affidi di minori da parte dei servizi sociali del Comune di Forlì. L’istanza non faceva riferimento ad alcuna segnalazione specifica, richiamandosi di fatto solo all’impressione suscitata sui cittadini dal caso di Bibbiano. Il nostro gruppo ha dichiarato la propria disponibilità affinché venissero svolte opportune verifiche, segnalando tuttavia che, in assenza di specifiche denunce relative a Forlì, lo strumento più idoneo non fosse una commissione di indagine, che di norma viene istituita in presenza di forti criticità riscontrate, ma piuttosto la terza Commissione consiliare permanente, che dispone dei poteri adeguati alla circostanza”.

“Nel corso del dibattito, interpellata dai Consiglieri dell’opposizione l’Assessora Tassinari ad un tratto ha dichiarato che “fioccano le segnalazioni”, senza per altro dare alcun ulteriore chiarimento sui fatti citati, sulla loro natura, quantità e provenienza delle segnalazioni stesse, salvo un generico richiamo ai social. In assenza di elementi precisi il nostro Gruppo consiliare ha ritenuto di non poter prendere parte al voto ed esprimere una posizione motivata su una questione tanto delicata, che interessa minori in condizione di vulnerabilità, cittadini e lavoratori comunali”.

Ed ancora la lista Calderoni: “Nei giorni successivi l’Assessora ha rilasciato varie ulteriori dichiarazioni alla stampa che non hanno fatto altro che aggiungere confusione: da una parte ha infatti affermato che non vi sono elementi che giustifichino l’allarmismo, che sulle segnalazioni vi è “un effetto di trascinamento legato a Bibbiano” e che la volontà della maggioranza è di tutelare gli operatori del Comune, dall’altra ha riaffermato la necessità di uno strumento speciale d’inchiesta per verificare “l’iter comportamentale degli operatori” stessi”.

Nel frattempo sembrano prendere corpo nello specifico le segnalazioni. Un avvocato specializzato di Modena ha spiegato infatti di avere ben 4 casi dubbi di affido dei servizi sociali di Forlì, affidati al suo studio, confermati anche dall’assessore Tassinari, e di trovarsi in una situazione di mancanza di dialogo in quanto i legali di parte non vengono ricevuti.

ANCORA UNA STRAGE..!

ANCORA UNA STRAGE..!

Terroristi in azione senza fare acquisti, così giusto per fare qualcosa di diverso ed eclatante, … così, giusto per avere tanti spettatori in TV a cui dare l’orrido spettacolo per rompere la monotonia del caldo… Ma è davvero incredibile…ma come si fa ad ammazzare della gente inerme che sta facendo acquisti in tutta tranquillità e in compagnia dei propri cari in un centro commerciale. Mi chiedo cosa abbiano nella testa avariata certi elementi che li spinge ad essere così spietati ed assetati di sangue…forse la colpa è anche da ricercare nei videogiochi…no.. non scherzo… In quei giochi ci sono situazioni identiche e ci si abitua ad ammazzare i nemici o a gente inerme per errore durante le fasi dei giochi….e poi alla fine ammazzare la gente diventa un piacevole e macabro reality. La mia è una semplice ipotesi, forse un po’ fantasiosa, che va ad aggiungersi a quella più concreta dei lavaggi di cervello e a quei condizionamenti mentali col fine politico o religioso. Sono veramente rammaricato e affranto per la perdita di tante persone tra cui quattro bimbi ..per niente… già… è proprio questo il punto…e qual è il senso di questa strage ? Ad ora, con l’ultimo aggiornamento i morti sono saliti nel numero di 20 oltre 22 feriti…. ancora una strage senza senso.. Il mio personale cordoglio va ai familiari delle vittime e l’auspicio che i feriti possano riprendersi al più presto. 04082019

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Texas, 21enne spara dentro un supermercato: 20 morti e 26 feriti, anche dei bambini. Fbi apre fascicolo per “terrorismo interno”

La polizia segue la pista del crimine d’odio dopo essere entrati in possesso di un suo manifesto suprematista che porterebbe le indagini in quella direzione

di F. Q. | 4 AGOSTO 2019

Texas

Texas, dopo la strage la solidarietà dei cittadini: in centinaia per donare il sangue ai feriti

È di 20 morti, tra cui alcuni bambini, e 26 feriti il bilancio della strage a El PasoTexas, dove un uomo, il 21enne Patrick Crusius, è stato arrestato con l’accusa di essere l’autore della sparatoria all’interno di un supermercato Walmart nel complesso commerciale di Cielo Vista. Le autorità seguono la pista del crimine d’odio dopo essere entrati in possesso di un suo manifesto suprematista che porterebbe le indagini in quella direzione, come ha spiegato Gren Allen, capo della polizia della città. Pista supportata anche dal fatto che la maggior parte dei clienti del supermercato sono ispanici. L’Fbi ha aperto un fascicolo per “terrorimo interno”.

Tra le 20 vittime c’è anche una donna di 25 anni con il figlio di due mesi in braccio, come ha riferito la sorella, Leta Jamrowski, dopo aver saputo che la sua familiare, Jordan Anchond, era stata uccisa al Walmart mentre stava comprando materiale per la scuola. La donna ha parlato con l’Associated Press mentre aspettava in una sala del centro medico universitario di El Paso dove il nipotino era in cura per delle fratture dovute alla caduta di sua madre. “Dalle ferite sul bimbo – ha spiegato – è probabile che mia sorella gli abbia fatto da scudo. Così quando è stata colpita con il piccolo in braccio, potrebbe esserci caduta sopra. Insomma, ha dato la sua vita per proteggerlo”.

Texas, strage al centro commerciale: i clienti in fuga con le mani alzate

 

Dopo la sparatoria, gli ospedali che hanno ricevuto i feriti hanno lanciato un appello per la raccolta di sangue per le trasfusioni. Alla richiesta hanno risposto subito in moltissimi, come mostrano le immagini delle tv americane.

Le prime ricostruzioni dell’accaduto sono state possibili grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso Crusius, 21enne di Allen, vicino Dallas, entrare dall’ingresso di un parcheggio con occhiali, pantaloni mimetici, t-shirt scura e un paio di cuffie, con un’arma che sembra un fucile automatico Ak-47. Dopo il ritrovamento di un manifesto suprematista, la polizia segue la pista dell’odio razziale, anche se non c’è per ora alcuna conferma ufficiale, con i profili social che sono sotto la lente d’ingrandimento.

Una volta fatta irruzione nel centro commerciale, il ragazzo ha dato inizio a un’ora di panico tra le centinaia di avventori che a quell’ora del weekend affollavano i negozi, bar e ristoranti del complesso. Molte famiglie stavano acquistando articoli di cartoleria per la scuola, che in Texas comincia tra un paio di settimane.

Dopo i primi spari c’è stato un fuggi fuggi generale, come mostrano le prime immagini scattate dai presenti con i telefonini e subito rilanciate dalle tv americane. L’area però è così grande che nessuno sapeva esattamente in che direzione scappare. Alcuni locali hanno attuato immediatamente il lockdown, isolandosi dal resto dello shopping center. Diversi visitatori hanno telefonato alle forze dell’ordine e hanno cominciato a mandare sms ai propri cari.

La polizia è arrivata in forze, insieme all’Fbi e alle ambulanze, ma è passata almeno un’ora prima della cattura dell’assalitore. “Davvero straziante. Stai al sicuro El Paso, per favore seguite tutte le indicazioni del personale di emergenza”, aveva twittato Beto O’ Rourke, tra i candidati più battaglieri contro la diffusione delle armi da fuoco. “Un atto di violenza odioso e assurdo”, ha accusato il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott.

“Terribile sparatoria a El Paso, Texas. Le notizie sono molto brutte, molte vittime. Stiamo lavorando con le autorità statali e locali e con le forze dell’ordine. Ho parlato con il governatore promettendo il totale sostegno del governo federale. Dio sia con tutti voi!“, ha twittato invece il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, continuando poi a cinguettare su temi di campagna elettorale.

Quella di sabato è la seconda di tre sparatorie di massa che hanno colpito gli Stati Uniti in pochi giorni, dopo quella del 29 luglio a San Jose, al festival del cibo, dove un 30enne ha aperto il fuoco uccidendo quattro persone, e poche ore prima di quella di Dayton, in Ohio, dove due uomini armati hanno tolto la vita ad almeno sette persone.

PASTORI FULANI..NO ISLAMISTI !

PASTORI FULANI..NO ISLAMISTI !

Ancora morti nella chiesa cattolica nigeriana, ieri padre Paul Offu, parroco nigeriano della diocesi di Enugu, ci ha rimesso la vita per non piegarsi alla cieca violenza dei “pastori fulani”. Purtroppo la morte violenta del parroco non è la prima né è casuale,  segue un’ondata di crimini perpetrati  da anni contro la popolazione cristiana motivata da interessi  terrieri. I fulani sono musulmani, mentre gli agricoltori ammazzati sono in maggioranza cristiani, quindi com’è abitudine ragionare in quel paese si considerano i cristiani elementi di poco conto, al pari della feccia e oltretutto anche infedeli, pertanto si sentono autorizzati, dalle loro convinzioni religiose, ad agire senza scrupoli e pietà, infatti sono più di 200 gli agricoltori massacrati lo scorso 23 giugno in alcuni villaggi dello Stato centrale di Plateau, altri 15 uccisi il 23 aprile, compresi due sacerdoti, don Joseph Gor e don Felix Tyolaha, per cui, si assiste nel silenzio mediatico ad un conflitto nato inizialmente per ragioni economiche e climatiche  e successivamente si è poi trasformato in un “eccidio di cristiani”, una vera e propria “piazza pulita”, a dimostrazione che è in atto un vero scontro religioso e tribale il cui epilogo sarà la strage continua di cristiani sino all’ultimo individuo. Oggi in Nigeria e nei paesi limitrofi essere cristiani rappresenta un rischio per la propria incolumità fisica e in tante occasioni si corre anche il rischio di venire ammazzati . Questa è la storia dei “nostri fratelli cristiani” che vengono trucidati in Nigeria perché devono far posto ai “..pastori musulmani fulani” e quando va peggio ci sono anche i miliziani musulmani di Boko Haram che finiscono il lavoro con altri gratuiti massacri di poveri cristiani. Questo è quello che accade in Nigeria tutti i santi giorni e cosa fa il mondo intero, l’Europa, i radical chic e buonisti  e soprattutto la chiesa cattolica ? Niente….niente di niente loro fanno solo le battaglie per i migranti musulmani nigeriani, fa ridere questa osservazione …lo so è un paradosso terrificante.. ma è così, si difendono a spada tratta i migranti musulmani che arrivano proprio dalla Nigeria e si lasciano morire centinaia e centinaia di esseri umani, di religione cristiana,  nell’indifferenza totale per mano dei musulmani nigeriani….Già, evidentemente i cristiani morti in Nigeria non sono per le Tv argomenti interessanti come i migranti su un battello delle ONG fermo al limite delle acque territoriali italiane…no.. assolutamente, l’informazione “farlocca dei beceri giornalisti” richiede ben altro che narrare le disgrazie di poveri contadini spazzati via dalla cieca furia dei pastori musulmani . Perché parlarne, è meglio essere buonisti in casa e strafottenti all’estero…però, mi raccomando, non fate confusione… perché i “pastori fulani” non sono “islamisti” ma solo….”musulmani”,… vero  è che  loro massacrano lo stesso i cristiani…uguale.. uguale agli islamisti però sono diversi, ricordiamolo questo…loro sono diversi. C’è da chiedersi chissà poi perché la chiamano religione di pace ed amore ? E per concludere, in ultimo abbiamo le notizie “sulle temperature mediatiche” dell’informazione italiana sul caso Nigeria : Manlio Minicucci minima 99 massima 100, Roma centro Rai, minima 0 massima *, Roma Santa Sede …non pervenuta. 03082019

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liberal democratici cristiani

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Nigeria. Ucciso prete nella notte: la preghiera per padre Paul Offu

I.Sol. venerdì 2 agosto 2019

Un gruppo di uomini armati nella notte ha assalito e sparato a un sacerdote nigeriano. Ne dà notizia la pagina della diocesi di Enugu. Le proteste degli altri preti cattolici dopo l’omicidio

Padre Paul Offu ucciso nella notte del primo agosto da un gruppo armato. È il tredicesimo prete ucciso nel mondo nel 2019

PADRE

Nella notte del primo agosto un gruppo di uomini armati ha ucciso un sacerdote nigeriano, padre Paul Offu. È il tredicesimo prete ucciso nel mondo nel 2019 e il secondo in Nigeria.

A dare la notizia è la pagina Facebook della diocesi di Enugu, in Nigeria. Il parroco di Saint James the Greater (Ugbawka) è stato colpito da alcuni proiettili sparati da uomini noti che vengono definiti – nella nota diffusa dalla diocesi su Facebook – “mandriani fulani” lungo Ihe-Agbudu Road a Awgu LGA dopo che padre Offu avrebbe rifiutato di fermarsi con la sua macchina.

Va ricordato che “dopo il terrorismo estremista di Boko Haram ora la grande paura in Nigeria è l’avanzata dei pastori fulani, che fuggono dalla desertificazione. Ma per accaparrare le terre degli agricoltori usano la violenza, lasciando morti e feriti e terra bruciata al loro passaggio – come aveva raccontato il Sir in un’intervista al missionario salesiano don Roberto Castiglione -. Più di 200 gli agricoltori massacrati lo scorso 23 giugno in alcuni villaggi dello Stato centrale di Plateau, altri 15 uccisi il 23 aprile, compresi due sacerdoti, don Joseph Gor e don Felix Tyolaha. I fulani sono musulmani e gli agricoltori sono in maggioranza cristiani, per cui c’è chi teme che un conflitto nato per ragioni economiche e climatiche si trasformi in uno scontro religioso e tribale”.

Nella stessa zona di Enugu va ricordata l’uccisione di un altro sacerdote, padre Clemente Ugwu. Il sacerdote era stato trovato morto il 20 marzo scorso, dopo essere stato rapito 3 giorni prima.

E’ … NUOVO AMORE ?

E’ … NUOVO AMORE  ?

Chi è quell’uomo senza frac che si è recato nel carcere romano a trovare un giovane e bellissimo ragazzo americano di 19 anni ? Forse, …dico forse perché in Italia non lo si può dire sino a pena certa, è andato a rendere omaggio al presunto colpevole e additato di una piccolissimo omicidio ?…Tranquilli tutti, roba da niente un incontro tra ..vecchi amici o… nuovi amanti ?  Lui è andato per sincerarsi ….ed accertarsi delle sue condizioni di salute e perché mai ? E’ mica il fidanzato o il suo innamorato visto che non è né parente né amico ? Allora, lui chi è e perché è lì ? E’ forse l’uomo inviato dalla dea provvidenza americana ? Lui chi  è ? No…non lo so…ditemi voi…non vorrei che il deputato si offendesse ..no.. no non ci tengo ad urtare la sua sensibilità, comunque sia il ruolo che lui preferisce attribuirsi non mi riguarda, però al di la delle mie considerazioni vorrei proprio sapere che diavolo c’è andato a fare nel carcere, forse il bravo comunista e lavoratore del popolo a 15.000,00 euro al mese intendeva consolare il povero giovane ? Oppure…. magari convertirlo al comunismo visto che lui è una “creatura meravigliosa ed un convinto compagno e fedele alle sue idee”… ovviamente quelle devono essere applicate agli  altri…e non a lui visto che becca 15 mila euro al mese  più spese. Già, infatti il prode compagno sensibile ed umano, invece di occuparsi dei pensionati, disabili e indigenti italiani si occupa di questioni più altolocate, difatti la sua affannosa vita da compagno premuroso presenta un curriculum di tutto ..”rispetto”.. pensate un po’.. ha lavorato per più di 20 anni per importanti banche italiane ed internazionali come Direttore delle Risorse Umane vivendo per sette anni all’estero, tra Londra e Mosca. Attualmente vive a Milano con il suo compagno Federico e i loro due gatti. Quindi uno che ha lavorato in banca fa il compagno del popolo e va a trovare uno che ha appena ammazzato con 11 coltellate “un servo dello stato” nell’esercizio delle sue funzioni ? E perché mai ?  Si è forse innamorato del giovane americano ? Oppure c’è qualche altra manovra politica dietro tutto questo ? Già, il ridicolo è  che il suo partito, a seguito di questa sciagurata visita, lo ha scaricato, ne ha preso le distanze, ed aggiungo a ragione, anche  perché è inspiegabile e incomprensibile il suo comportamento…ma come, invece di andare a trovare i parenti della vittima e portare il suo cordoglio personale e  magari anche quello del partito va a trovare l’assassino ? Scusate ..il presunto assassino .. volevo dire.. Ho cercato di capire per tutta la giornata il movente della sua visita nel carcere romano e alla fine mi sono insospettito e soffermato su un’unica possibilità…e cioè : lui si..” è innamorato”.. mamma mia, ora che lo viene a sapere Federico, il suo convivente, saranno dolori e scappellotti per Scalfarotto.. lo so ma sono problemi suoi.  01082019

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RINNEGATO

Scalfarotto visita gli americani in carcere e il Pd lo scarica

1 Agosto 2019

sca

“Quella di Ivan Scalfarotto è una sua iniziativa personale. Rientra nelle sue prerogative di parlamentare ma ripeto è una sua iniziativa non fatta a nome del Pd”. Il segretario Pd Nicola Zingaretti, a margine di un’iniziativa in Regione Lazio, commenta così la visita in carcere di ieri da parte del parlamentare Dem Ivan Scalfarotto ai due giovani statunitensi accusati di aver ucciso il vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Una sortita che ha calamitato critiche bipartisan e l’indignazione di molti utenti dei social network.

Per il deputato democratico Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo, Scalfarotto “ha invertito l’ordine delle priorità” andando a “verificare le condizioni” dei due americani ignorando la vedova del carabiniere. Per l’ex ministro Carlo Calenda invece “è il caldo. Spero che sia il caldo. Perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea”.

 

 

 

CHE PAESE E’…ORA ?

CHE PAESE E’…ORA ?

E che dire di questo incredibile episodio sessista e retrogrado, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo di 1000 anni….quando le donne erano solite coprirsi sino ai piedi…pazzesco e ridicolo, e poi,  cosa c’è da commentare leggendo di un diritto derubato ad una giovane ragazza il cui unico desiderio era quello di vestire in linea con le condizioni climatiche del momento ..ma vogliamo scherzare ? Come si permette l’autista  chi gli dà la facoltà di arrogarsi il diritto di decidere se il suo abbigliamento era volgare e provocatorio, sarà mica un musulmano quello alla guida del bus ? Sicuramente sì, un uomo occidentale avrebbe guardato l’abbigliamento della ragazza compiaciuto e magari anche desideroso di flirtare, ma non l’avrebbe mai offesa o addirittura impedito di salire sul bus ed effettuare la corsa regolarmente pagata. .oramai siamo al completo disastro della società svedese così come la conoscevamo, al totale ribaltamento degli usi e costumi del popolo svedese ..a favore di una religione islamica di altri tempi e incompatibile con gli usi e la democrazia occidentale… Già, quando sono arrivati sono stati accolti con salti di gioia e al suono delle trombette, sordi agli allarmi lanciati da tutti e in primis da una certa…” Oriana Fallaci”, sul pericolo islamizzazione ed ora,  l’invasione immigrata islamica ha determinato un radicale cambiamento e trasformato  il modo di vivere e  addirittura incide anche sul modo di vestire. Incredibile ma vero, questo accade proprio nel paese più invidiato nel mondo per la sua esemplare civiltà assoluta ed unica, soprattutto in termini di libertà individuale. Era l’unico paese al mondo dove all’ora di cena in Tv era facile assistere a scene di  nudo di donne integrale nei film, mentre in altri paesi si guardavano i Tg  nazionali… Ricordo che in una trasmissione  della tv svedese, un programma che rappresentava l’elevato livello sociale svedese, i bimbi non si scomponevano né guardavano basiti il nudo delle donne…erano così abituati  che non ci facevano neanche caso mentre all’opposto, purtroppo, i migranti islamici  arrivati in Europa si sono macchiati di stupri a danno delle ..nonne.. Due dure realtà contrapposte costrette a convivere.. Curioso e singolare che il popolo musulmano svedese difenda la giovane donna…bugie e menzogne allo stato puro. Certo che la difendono, a parole…sono proprio maestri ..ma nei fatti razzolano esattamente come ordina il libro coranico e niente di meno. Molto bene, ora la Svezia islamica ha raggiunto il suo obiettivo, da domani nessuno andrà più in abbigliamento osé in giro per le città nè tantomeno a salire sui bus, no…non lo faranno perché avranno paura, quella paura sottile e subdola insinuata nella mente delle donne con l’arma del terrore psicologico…speriamo solo che questa ragazza non sia una di quelle che saltava per l’immigrazione…02082019

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Svezia, ragazza cacciata dal bus perché è poco vestita: la difendono i musulmani

Un episodio davvero singolare

Di Marco Nepi  01 Ago. 2019

Svezia, ragazza poco vestita sul bus viene cacciata dall’autista

Una ragazza poco vestita sul bis è stata cacciata dall’autista. È la singolare vicenda, raccontata oggi dal Corriere della Sera, che ha visto protagonista  una 19enne, Amanda Hansson, a Malmö, la città con la più alta percentuale di immigrati musulmani nel Paese più progressista d’Europa, la Svezia. L’accaduto è stato raccontato dalla stessa ragazza, sul suo profilo.

Foto dalla pagina Facebook di Amanda Hansson

amanda

Qualche giorno fa, con una temperatura di 27 gradi, Amanda è salita sull’autobus numero 3 pieno di passeggeri. “Era una giornata molto calda – ha scritto la ragazza sulla sua bacheca social – e avevo adattato il mio abbigliamento alla temperatura: indossavo un paio di pantaloncini e un top con il fiocco annodato lì davanti. Porgo il biglietto, l’autista mi ferma”.

“Non puoi vestirti così sui nostri autobus. È la regola della compagnia. Ti mostri troppo… Prima ricopriti, poi torna”, sono state le parole del conducente. A quel punto Amanda, “furiosa”, è scesa con la voglia di “urlare e piangere”. “In tutta la mia vita non mi sono mai sentita così umiliata”, ha detto.

Foto dalla pagina Facebook di Amanda Hansson

In Svezia il caso della ragazza poco vestita cacciata dal bus ha fatto il giro dei media. Al punto che la compagnia di autobus è stata costretta a scusarsi con la 19enne. “Non abbiamo alcun regolamento che imponga ai passeggeri come vestirsi”, ha fatto sapere. L’autista, che “non ha agito per motivi culturali e religiosi”, è stato sospeso. Non si conoscono né il suo nome, né l’etnia e l’eventuale orientamento religioso. Il dipendente dovrà ora sottoporsi a un corso di ri-addestramento.

Amanda ha anche raccontato che con lei avrebbero solidarizzato molti immigrati musulmani che hanno assistito alla scena sul bus. Proprio a Malmö, dove non sono mancati episodi di tensione. A Hyllie, una località del distretto, alla piscina municipale sono state riservate alcune ore di nuoto solo alle donne proprio su richiesta della comunità islamica.

COS’È LA GIUSTIZIA ?

COS’È LA GIUSTIZIA ?

È la colonna portante di una democrazia e viene regolamentata da una serie di leggi e determinati codici col fine di punire i colpevoli di vari reati che si perpetrano ai danni dei cittadini nel loro vivere quotidiano. Le leggi di una società civile si attuano attraverso la magistratura che le applica seguendo dettami di logica, comprensione, col sano principio del diritto alla punizione ed equilibrata nelle sue decisioni, si puniscono i colpevoli per i reati commessi tutelando le vittime, soprattutto i minori, e fatto ciò la vittima ottiene, … così dovrebbe essere, la decantata giustizia. Bene, in teoria è così, ma esaurito il concetto di giustizia, visto che io sono ” coccio a capire” certe situazioni, mi spiegate che cavolo di giustizia è questa ? Una criminale che ha permesso di togliere legalmente dei bambini alle proprie famiglie, ai loro genitori biologici, col semplice fine di lucrare…torna a lavorare ? E dove ? Proprio dove lavorava prima… No, qui siamo fuori dal mondo, quella criminale deve andare in galera per “omicidio plurimo mentale minorile”… già i bimbi non sono morti fisicamente ma lo sono mentalmente e le loro psiche ne pagheranno le conseguenze vita natural durante. Ma come si può pensare e permettere che una donna senza scrupoli torni a fare quel ha fatto precedentemente …senza scrupoli.. ? Siamo alla follia pura, è come rispedire dai bambini, nelle case famiglia, uno che ha abusato sessualmente dei minori per anni… è forse questa la giustizia che s’intende in Italia ? Rispediamo il pedofilo nelle case famiglia perché ha confessato di averlo fatto ? È la stessa ed identica cosa, quello che non riesco a capire è come si possa concepire una cosa del genere… fantastico…. continuiamo così e facciamo finta che non sia successo niente tanto, quei bambini sono figli di…. nessuno.. Cos’è la giustizia….? ..boh…forse una nuova pizza o un gelato…e che ne so… credevo fosse quella roba di prima…ma sbagliavo…. però, non smettiamo di combattere sino a quando non sarà fatta….”Giustizia” ma quella di sopra….01082019

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E adesso la pentita di Bibbiano torna a fare l’assistente socialess

Torna a lavoro l’assistente sociale Cinzia Magnarelli ha confessato di aver falsificato alcune relazioni sotto le pressioni dei propri capi, così da pilotare gli affidi

Pina Francone – Mer, 31/07/2019 – 11:07

L’assistente sociale Cinzia Magnarelli ha confessato di aver falsificato alcune relazioni sotto le pressioni dei propri capi, così da pilotare gli affidi.

Insomma, report bugiardi per togliere i bambini alle famiglie e darli in affido: ecco spiegato, in breve, il crudele “sistema Bibbiano” scoperto dall’inchiesta Angeli e Demoni.

Lo ha spiegato agli inquirenti una delle assistenti sociali indagate, accusata di falso ideologico, frode processuale, violenza privata e tentata estorsione. La Magnarelli, interrogata dal gip Luca Ramponi ha confessato le malefatte, ammettendo le proprie colpe e dichiarando di aver scritto il falso su ordine dei superiori.

Ecco, grazie al suo racconto ha ottenuto la revoca della misura cautelare e potrà tornare a lavorare a Montecchio Emilia, dove era arrivata nel settembre 2018 dopo aver chiesto il trasferimento da Bibbiano, non riuscendo più a tollerare i meccanismi di Federica Anghinolfi e colleghi, dopo aver eseguito gli ordini ed essere stata una pedina fondamentale negli ingranaggi del “sistema Bibbiano”.

Così si è spiegata a LaVerità“Io ho sempre pensato di muovermi nella massima tutela per i minori […] Il motivo per cui ho deciso di fare richiesta di trasferimento dal servizio che stavo svolgendo a un altro servizio, sempre nella pubblica amministrazione, è che mi ero resa conto che il servizio sociale utilizzava come criterio principe il controllo invece dell’aiuto”.

E in tutto questo, invece, il sindaco Pd di Bibbiano continua a rimanere agli arresti domiciliari. Al primo cittadino dem Andrea Carletti, infatti, che non è accusato di reati commessi contro i bambini, ma è indagato – in quanto delegato dei servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Val d’ Enza – per abuso d’ufficio e falso ideologico (per cui solitamente non è previsto il carcere preventivo), è stata negata la revoca della misura cautelare.

L’UOMO DELLA …FORESTA… !

L’UOMO DELLA …FORESTA… !

Ecco un uomo lodevole ed ammirevole…da premio Nobel, uno che finalmente non perde il tempo dietro ideologie e utopie campate in aria, lui purtroppo non ha i riflettori puntati dei media come certi personaggi resi famosi dai loro accoliti che s’ingrassano con i proventi pubblicitari e quelli dei libri venduti, testi farlocchi farciti di concetti fasulli che innescano il terrore mediatico del clima.. no.. no ..lui anziché dire spegniamo i frigoriferi o altre balle del genere ha pensato bene di fare e lavorare …già lui…lavora e si prodiga a cominciare a risolvere il problema Africa e la sua perenne siccità, che non è cosa di oggi né di 100 anni fa, ma perché la deforestazione ha colpito quella fascia di Africa in modo irreparabile migliaia di anni fa e lui…. partendo proprio da casa sua e con il semplice aiuto di organizzazioni, quelle vere e responsabili, e del suo popolo ha fatto si che si  piantassero ben 350 milioni di alberi in un  solo giorno, non è cosa semplice né qualcosa che deve passare inosservata nel silenzio mediatico ma è un’operazione eccezionale di incremento forestale senza precedenti in Africa, straordinaria e meravigliosa iniziativa,  con la fantastica prospettiva e obiettivo di vederne piantati  ancora degli altri nell’immediato futuro sino ad arrivare al fatidico numero di  4 miliardi di alberi piantati, un numero colossale che sorpassa notevolmente e surclassa gli appena 66 milioni di alberi piantati in India nel 2017. Questa è davvero un’opera colossale a tutela dell’ambiente e del territorio non solo etiope mondiale, la forestazione va sostenuta e incrementata con risorse anche economiche da tutti i paesi del mondo specie nella fascia sud sahariana dove l’erosione del territorio è sempre più marcata . Certo, creare un “secondo polmone verde” naturale  in Africa  che produca ossigeno puro è un’autentica manna dal cielo.  Sì, perché attraverso il processo della “fotosintesi” si ricava  ossigeno  sprigionato  dai miliardi di alberi viventi che garantiscono  il riciclo naturale e depurazione della aria attraverso le sue foglie, questi sono elementi fondamentali per il benessere del pianeta e va proprio contro l’effetto serra e gli agenti inquinanti. E’  questo è il modo più intelligente per difendere la natura e l’ambiente e non vendendo.. “balle utopiche”… in giro per le TV del mondo…cara mia piaccola Greta, piantare alberi non è solo far ripulire l’aria ma è anche un modo per far rifiorire le economie africane, si possono legare centinaia di migliaia di attività nel mondo dell’agricoltura e del legno non facendo scappare i giovani verso l’Europa ma affidando loro dei lavori e il proprio destino…in casa propria . Quello che sta facendo il presidente dell’Etiopia è qualcosa di grandioso, d’immenso che va al di la delle solite strumentalizzazioni sul clima e sulla politica dei tanti “verdi e ambientalisti” in Europa. Già…nessuno ci aveva mai pensato ad una implementazione del parco forestale in Africa, ridicolo vero ? Eppure questa è la soluzione iniziale, poi col tempo magari riuscire a convertire il tutto con energia pulita eliminando del tutto i combustibili fossili, ma lo si deve fare gradualmente e non dall’oggi al domani perché ciò è impossibile. Questo ed è l’unico modo  ed intelligente per trattare l’argomento clima e cambiare pagina . 31072019

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In Etiopia piantati più di 350 milioni di alberi in un giorno

ALBERI

Il record del Paese Africano, festeggiato dal governo sui social, per l’iniziativa “Green Legacy”. Una campagna per riforestare il territorio e combattere il climate change

di MATTEO MARINI

L’Etiopia ha annunciato di aver piantato più di 350 milioni di alberi in meno di un giorno nell’ambito dell’iniziativa “Green legacy” per ricreare il patrimonio forestale perduto di uno degli stati più aridi del continente africano e contro il climate change. Secondo i numeri diffusi dalle autorità, dopo sei ore erano stati piantati oltre 100 milioni di alberi, triplicati dopo 12 ore, stabilendo, a quanto pare, un record mondiale, strappando il primato da Guinness all’India che, nel 2017, aveva piantato 66 milioni di alberi nello stesso arco di tempo.

La mobilitazione sui social

L’invito a partecipare all’iniziativa era stato divulgato dallo stesso capo del governo Abiy Ahmed, 43 anni, primo ministro dal 2018, e rilanciato dai suoi ministri della Salute Amir Aman e dell’Innovazione e tecnologia Getahun Mekuria. Vi hanno partecipato anche enti come l’ambasciata britannica ad Addis Abeba, condividendo le foto del proprio personale al lavoro con vanghe e palette, lo stesso ha fatto la compagnia aerea Ethiopian airlines e la missione dell’Unione europea nel Paese ma, soprattutto, hanno dato il loro contributo milioni di cittadini ai quali sono state distribuite le piante. Sono circa 107 milioni gli etiopi, significa che sarebbero stati piantati, solo ieri 29 luglio, più di tre alberi pro capite (bambini e neonati compresi).

In serata è arrivato il tweet trionfante di Abiy Ahmed: “353,633,660 piantine piantate in 12 ore. Questi sono gli Etiopi”. L’obiettivo era 200 milioni, il risultato ha superato di gran lunga le attese. Anche se i numeri non hanno mancato di sollevare perplessità, perché difficili da verificare.

Quattro miliardi di alberi

L’obiettivo per il 2019 è quello di piantare quattro miliardi di alberi (40 pro capite). Secondo il ministro dell’Agricoltura, al 24 giugno il conto era arrivato già a 2,6 miliardi in uno Stato che, a quanto risulta dai dati forniti da Farm Africa, organizzazione che si occupa delle gestione del verde in Etiopia, dalla fine del diciannovesimo secolo è passato dal 30 per cento del territorio coperto da foreste ad appena il 4 per cento. Una deforestazione mossa principalmente dalla ricerca di territori da coltivare. L’80% della popolazione vive infatti in territori rurali e una percentuale ancora maggiore si mantiene proprio grazie all’agricoltura.

Il verde contro il climate change

I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale e la desertificazione che minaccia molti territori dell’Africa rischiano quindi di colpire anche e soprattutto i contadini etiopi. Se il trend non sarà invertito, infatti, nei prossimi decenni milioni di migranti climatici saranno costretti emigrare per cercare un futuro migliore dove le condizioni climatiche lo permetteranno. L’iniziativa “Green legacy” si inserisce dunque anche in questo sforzo di contenere i gas serra nell’atmosfera.

Un recente studio pubblicato su Science da ricercatori svizzeri ha infatti individuato in questa tecnica la soluzione più efficace per combattere il riscaldamento globale. Ma ce ne vorrebbero un bel po’, mille miliardi, su una superficie grande quanto gli Stati Uniti (da ricavare soprattutto in Russia e negli stessi Usa). Una foresta capace di immagazzinare due terzi delle emissioni dall’epoca della Rivoluzione industriale.
 

Approfondimento

Il Brasile prepara un altro sacco dell’Amazzonia

di DANIELE MASTROGIACOMO

E sono proprio mille miliardi di alberi l’obiettivo dichiarato della ”Trillion tree campaign”, iniziativa nata sotto l’egida dell’Onu e poi presa in carico dalla fondazione Plant for the planet, che mira a sensibilizzare i Paesi affinché portino avanti campagne a questo scopo. Finora il conteggio è arrivato a 13,6 miliardi, il traguardo è ancora lontano e chissà quanto efficace, visto che il più grande polmone della Terra, l’Amazzonia, ha ricominciato a perdere pezzi sotto l’accetta del presidente Bolsonaro.