Archivio mensile: agosto 2019

CIMITERO …VIVENTE 4..

Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti in un immagine del 10 dicembre 2018. 
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

CIMITERO …VIVENTE 4..

Da non confondere con i primi tre, autentici film  dell’horror americano,  no, qui invece parliamo dell’horror romano in veste politica che vede il ritorno dei suoi personaggi viventi che sembravano morti. Già a tutti, me compreso, verrebbe da pensare ai “morti viventi o zombie”, considerato che negli ultimi 18 mesi questa gente sembrava bella e sepolta. Immaginate come ci sia rimasto basito nel vedere stamane  in TV  l’ex ministro della pubblica istruzione, senza istruzione, la senatrice Valeria Fedeli, ex vicepresidente del senato, ex sindacalista ed …ex.. tutto, ebbene la settantenne rossa pur sconfitta alle ultime elezioni in Toscana, viene rieletta nelle liste proporzionali del Pd in Campania, roba da ridire.. un grande affare per gli elettori campani che si vedono eletta una senatrice della provincia di Bergamo, evidentemente a Bergamo, …forse… conoscono bene la…realtà campana meglio dei …campani. Oggi lei disquisiva con il suo intervistatore sulle incombenti necessità del paese e di cosa si può fare e costruire  insieme al M5S in un ipotetico governo, rimarcava quanto sia importante avere il Pd al governo, infatti a loro… il governo manca e dopo 5 anni di disastri forse li vedremo ancora per altri tre… perché in fondo, se vogliamo, un governo giallo-rosso è una sorta di riedizione dei tre governi di sinistra recentemente avuti e puntualmente falliti e non lo dico io ma lo dicono sei milioni di poveri, quasi mille imprenditori suicida, 400 mila partite Iva chiuse dal 2014 .. e 25 miliardi di euro spesi per l’accoglienza .. guarda caso proprio quelli che ci servono per non far aumentare l’IVA, tutto ciò, non dobbiamo dimenticarlo …mai.…”..state sereni…”.  Fateci caso di come siano improvvisamente cambiati anche i metodi della comunicazione, chi prima sparava contro il “nemico pentastellato” ora spara amorevoli bollicine di champagne, già… i “nemici ora nuovi amici”, prima non andavano bene, specie il “bibitaro”, mi pare lo chiamassero così ..il Ministro Di Maio…già, lo offendevano così…già, vendere le bibite ora non è più una roba da ridere ma è diventata una cosa seria anzi di stato,  e tutti pronti ad esaltarlo nel profondo del “ servilismo universale”.. ricordo a tutti che il “vaffa day ”, del 2007, escogitato da Beppe Grillo, era indirizzato proprio contro il PD e tutti quei politici apparentemente vampiri-morti che succhiavano linfa al popolo italiano, zombie che in realtà ora più che mai sono vivi e vegeti e con i quali ora si vuol  far….affari.. ma è solamente patetico…. Tutta la stampa adesso ad esaltare il M5S, sembra che Di Maio sia diventato uno statista incredibile e si osanna come un premio Nobel per l’economia, Alessandro Di Battista, lo si esalta come salvatore della patria, quindi con il metodo “lecca-lecca” si aprono scenari nuovi ed interessanti con un eventuale governo di sinistra caldamente appoggiato dai media e prezzolati giornalisti. Rivedremo quindi forse calcare le scene e nei talk show gente come la Boschi, Lotti, Enrico Letta, Prodi, D’Alema, Gentiloni, Pecoraro Scanio, la Bonino, il pinocchietto toscano Renzi, la Boldrini e Grasso, manca solo “Cicciolina” e l’immortale Bertinotti e il quadro sarebbe bello e completo .  La pantomima è servita…male hanno fatto i giallo-verdi a lasciare che il governo andasse in caduta libera perché ora ci attende il ….baratro. Un brutto futuro ci attende…23082019

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Governo: Di Maio vuole il Conte-bis, Zingaretti: ‘Discontinuità’

Dem: ‘ok al taglio dei parlamentari, ma con regole’

23 agosto 2019

Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti in un immagine del 10 dicembre 2018. 
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

“Un primo incontro tra Zingaretti e Di Maio durato circa un’ora. Al centro del colloquio, molto cordiale, Di Maio ha riproposto un nuovo incarico a Conte come Presidente del Consiglio. Zingaretti ha ribadito la necessità un Governo di svolta, non per una questione personale, ma per rimarcare una necessaria discontinuità. Il confronto continuerà nelle prossime ore. Altri punti non sono stati affrontati”. E’ quanto si legge in una nota del Pd.

L’accordo tra Pd e M5S e il tema del Conte bis: sul tavolo del faccia a faccia tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, secondo fonti qualificate di entrambi gli schieramenti, ci sarebbe il mantenimento di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Una linea, questa, su cui Di Maio in queste ore sta puntando con decisione

Intanto a dispetto delle previsioni pessimistiche dei detrattori e degli ostacoli che si frappongono al dialogo tra M5s e Pd, sembra partire senza intoppi la trattativa tra le due forze politiche per arrivare ad un’intesa che porti alla formazione di un nuovo governo. Al tavolo di confronto tra le delegazioni dei due partiti, guidate dai capigruppo parlamentari dei due schieramenti e, per il Pd, anche dal vicesegretario Andrea Orlando, è stata testata una prima volontà di intesa: sulle condizioni poste dai due interlocutori “non ci sono problemi insormontabili” tranquillizzano i due schieramenti. Il Pd ha posto la sua prima condizione: “Abbiamo chiesto al M5S che questa interlocuzione sia l’unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti” mette in chiaro Orlando ricevendo le prime indirette rassicurazioni che fino a ieri non erano state esplicitate in modo diretto dal Movimento.

“Non abbiamo tavoli con altre forze politiche. Questo è il tavolo principale” chiarisce il capogruppo M5s alla Camera, Francesco D’Uva e il senatore Andrea Marcucci, anche lui al tavolo come capogruppo dem, commenta soddisfatto: “E’ molto positivo che il M5s tenga aperto un solo forno”. Ora però i dem chiedono che la decisione venga formalizzata “in modo chiaro al capo dello Stato”. Da parte dei 5 Stelle le condizioni erano già state messe sul piatto: si discute a partire dal nodo del taglio dei parlamentari. “Abbiamo chiesto garanzie su questo” mettono in chiaro i pentastellati. E “noi siamo disponibili a un calendario rapido” su questa legge ha rassicurato il capogruppo dem alla, Graziano Delrio, subito dopo la riunione dei vertici che si è tenuta al Nazareno dove la delegazione Pd ha riferito a Nicola Zingaretti e al presidente Paolo Gentiloni l’esito del tavolo. Il Pd ha già convocato i suoi domenica pomeriggio per lavorare ai tavoli tematici per scrivere “il programma del Governo di svolta”.

Anche nella squadra dei 5 Stelle i veleni continuano: torna in campo Alessandro Di Battista chiedendo di alzare il tiro della trattativa: non solo il taglio dei parlamentari ma anche il taglio delle concessioni autostradali ai Benetton. Parole apprezzate dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano: “Di Battista dice di alzare la posta? L’ho detto anche io. È chiaro che in questa fase siamo noi che dettiamo l’agenda necessariamente: i numeri in parlamento parlano chiaro”. Anche Luigi Di Maio sembra essere d’accordo: “Con Alessandro ci sentiamo sempre. È chiaro che il concetto espresso da lui non solo è legittimo ma sano in una democrazia”. Di Battista sembra sempre più vicino ad entrare nella rosa dei candidati che potrebbero far parte del nuovo governo che i 5 Stelle vorrebbero presieduto dal premier uscente Giuseppe Conte. Una questione su cui interviene netto Beppe Grillo: “Qualsiasi cosa che preveda di scambiare lui, come facesse parte di un mazzo di figurine del circo mediatico-politico, sarebbe una disgrazia. Ora ha pure un valore aggiunto: l’esperienza di avere governato questo strano paese. Benvenuto tra gli Elevati” dice cercando di difenderlo dal tritacarne del totonomine e preservarlo come nuova figura di riferimento del M5s.

Orlando, M5S dica a Colle ‘dialogo solo con Pd – Rispetto alla decisione del M5S di dialogare solo col Pd “aspettiamo un passaggio formale in questo senso, mi pare sia importante che questo sia detto in modo chiaro al capo dello Stato”. Lo ha detto Andrea Orlando uscendo dal Nazareno. “Il punto che resta da chiudere definitivamente e’ questo elemento di ambiguità che ancora esiste rispetto alla decisione univoca di tenere una interlocuzione con il Pd”, ha aggiunto. Al M5S “abbiamo dato disponibilità ad affrontare rapidamente il tema delle riforme, adesso attendiamo una risposta univoca se si vuole fare sul serio o no”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, parlando con i giornalisti davanti al Nazareno. Ora serve “lavorare allo sviluppo di questo cantiere – ha aggiunto – del quale continuiamo a non nasconderci le difficoltà. Andranno fatte delle verifiche sul programma, ma abbiamo detto che non vediamo ostacoli insormontabili”.

I renziani accusano l’area che fa capo al segretario dem Zingaretti di non volere l’accordo. In un audio pubblicato da alcune testate si sente Renzi dire agli allievi della scuola politica in Toscana: “Gentiloni vuol fare saltare l’intesa”.

“Non è mai esistita ovviamente nessuna manovra del Presidente Gentiloni per far fallire l’ipotesi di un nuovo Governo e sostenerlo è ridicolo e offensivo”, puntualizza il segretario Zingaretti. “Stiamo nel pieno di consultazioni delicatissime e stiamo lavorando tutti insieme per raggiungere un obiettivo difficile: quello di dare vita a un Governo di svolta per cambiare l’Italia; e questo passa per uno spirito unitario, per difendere contenuti storia e valori del Partito Democratico”. Il segretario Pd fa un appello “alla responsabilità: fermare questo continuo proliferare di comunicati, battute, interviste che, questi si, mettono tutto a rischio e logorano la nostra credibilità”.

“Questi già litigano, li conoscevamo abbastanza, purtroppo.. si chiarissero un po’ le idee”, ha detto Luigi Di Maio, leader M5s lasciando Montecitorio, parlando delle polemiche interne al Pd dopo aver ribadito che il taglio dei parlamentari è la base per avviare un dialogo: “Si deve fare subito, è l’inizio di un qualsiasi discorso, si deve fare subito. Se non c’è il primo punto non c’è nient’altro”.

“Il Movimento 5 Stelle ha oggi un potere contrattuale immenso. Tutti ci cercano. Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. Ho visto inoltre porte spalancate da parte del PD. Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il PD”, scrive su Fb Alessandro Di Battista.

Stamattina il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha riunito al Nazareno, sede del partito, gli altri dirigenti Dem. Al vertice erano presenti il presidente Paolo Gentiloni, le vicepresidenti Anna Ascani e Debora Serracchiani, i vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli, il tesoriere Luigi Zanda, e ancora altri membri della segreteria come Gianni Cuperlo, Enzo Amendola, Andrea Martella e Francesco Boccia.

“Secondo me c’è ancora possibilità di recuperare il rapporto coi 5 Stelle perché, oltre a Di Maio, ci sono una serie di esponenti del Movimento che si ricordano bene del lavoro positivo che è stato fatto. È difficile perché la via è molto stretta, però se ci sono i tempi e c’è la volontà di sedersi attorno a un tavolo non ci sono problemi”. Lo afferma Gian Marco Centinaio della Lega.

“L’ipotesi di un governo Pd – M5s sta facendo rabbrividire cittadini e imprenditori: qualcuno sta pensando di riportare al governo chi gli italiani hanno cacciato dalla porta. Le vie del Signore e della Lega sono infinite: rivedere al governo le Boschi e i Renzi no, c’è un minimo di dignità da preservare”. Così Matteo Salvini su Fb.

Tra tante discussioni con M5S andare d’accordo sullo sport e’ stato un miracolo”, afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti (Lega), a margine del Meeting di Cl. “Da quello che ho potuto vedere” lo sport è più unito della politica, aggiunge. “In Italia complichiamo sempre tutto. NessunO straniero ha capito questa crisi di governo, ma credo che dal confronto e dallo scontro si arriva a un risultato che deve essere quello positivo”, spiega Giorgetti.

“Dico soltanto una cosa, molto onestamente io ho sentito i 10 punti di Di Maio e sono quasi tutti o tutti parte integrante del contratto con la Lega: cosa voglia dire questo non lo so, però e un dato di fatto”. Così Giancarlo Giorgetti (Lega) risponde a una domanda sull’ipotesi che sia ancora possibile un’intesa di governo con il M5S. “Su contatti in corso non lo so: io sono qui io e non ce li ho. A Roma” comunque “ne succedono di tutti i colori”, aggiunge.

 

BENVENUTO ALL’….ISLAM…

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 BENVENUTO ALL’….ISLAM…

Salve signor Federico Mauriello all’anagrafe, e Federica per scelta di vita, se lo ricorda il film con Claudio Bisio “ Benvenuti al sud “ ? Forse sì, rammento a beneficio di chi non lo ricorda che lui, Claudio Bisio, nel film è un dirigente delle Poste italiane, milanese doc, viene trasferito, per motivi disciplinari, in un piccolo centro della Campania, nel paesino di Castellabate, per ricoprire il ruolo di direttore dell’unico ufficio postale esistente. Arrivato a destinazione, lì scopre il sud, all’inizio diffidente e timoroso e poi ci si abitua e vive compiaciuto del nuovo modo di vivere. Ecco, anche lei nel suo viaggio in Egitto ha scoperto un altro mondo, diverso dal nostro nel quale lei vive democraticamente e liberamente, un mondo, quello islamico, fatto di idee e leggi coraniche completamente all’opposto di quelle occidentali e soprattutto… del suo cambiamento sessuale. Lei ha raccontato al suo ritorno in patria, dico sorprendentemente, quanto segue : «Sembrava che fosse andato tutto bene, ma quando hanno notato che sulla mia carta di identità elettronica erano riportati i dati anagrafici al maschile, mi hanno bloccata in aeroporto per una notte». << Non mi hanno dato alcuna spiegazione valida, ma mi hanno fatto capire in modo molto chiaro che le persone trans non sono gradite >>. Gradite…? Altro che gradite…non solo trans egregia Federica Mauriello, ma anche i gay e lesbiche non sono tollerate né accettate, ma la cosa che più mi fa sorridere e nel contempo preoccupa è che lei non conosce proprio un tubo della cultura islamica altrimenti, credo,  si sarebbe evitato un viaggio in un paese dove vigono le severi leggi coraniche sulla terza sessualità a lei sconosciute. E già, diciamolo…lei è stato molto ingenuo anzi, le aggiungo che se fosse andato in Iran o in Arabia Saudita, paesi fortemente islamici, non so come sarebbe finita per lei, certamente non bene. Ora si sorprende del pessimo trattamento, e a ragione ha sollevato il caso attraverso un post su Facebook . Spiace doverglielo dire ma lei è ridicolo, perché l’islam è questo e non conoscendolo lei ha commesso un gravissimo errore, lei come tanti italiani non ci fate caso agli islamici e alle loro leggi. Le dico ancora di più, e qualcosa che la preoccuperà per il futuro, quelle persone che lei ha trovato in Egitto, sono esattamente come le stesse persone di fede islamica che sbarcano in Italia dai gommoni e che lei e tanta gente accogliete facendo salti di gioia quando arrivano da noi…. e già, loro…sono uguali… uguali. Lei sicuramente si chiederà perché al momento gli islamici la ignorano e non le dicono niente tipo sfottò o altro, se mi consente le rispondo io a questa domanda spiegandole che al momento, e per fortuna aggiungo, sono in minoranza e quindi devono sottostare alle nostre abitudini e leggi, ma quando saranno in maggioranza, con questo andazzo tra una ventina di anni lo saranno, allora anche in Italia avremo le leggi coraniche e lei e tanti come lei allora  patiranno le stesse conseguenze sofferte nella sua vacanza in Egitto. Islam significa : “sottomissione” e  non dimentichi mai che il famoso stato islamico, l’ISIS, amava buttare, lanciandoli dai terrazzi dei palazzi, la gente come lei e i gay.. Ora “cara Federica Mauriello” ne sa tanto più di ieri e lascio a lei ogni considerazione e decisione per il  futuro…non solo per il suo, ma anche  per quello degli altri italiani. In ultimo, vada in vacanza dove vuole ma ….lasci perdere i paesi islamici… è un consiglio, potrebbe anche rischiare la sua incolumità…e non scherzo. 22082019

 …by…manliominicucci.myblog.it

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Transgender sul web, «picchiata a Sharm el-Sheikh perché sono trans»

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Giovedì 22 Agosto 2019

Episodio di discriminazione in Egitto. Bloccata in aeroporto al suo arrivo a Sharm el Sheik, sputi, offese e anche a calci da parte della polizia perché in Egitto le persone transessuali «non sono gradite». È quanto denuncia Federica Mauriello, transgender partenopea socia dell’Associazione Transessuale Napoli che ha sollevato il caso attraverso un post su FB. Secondo quanto racconta Federica in una intervista rilasciata al sito web GayNews, tutto sarebbe avvenuto lo scorso 16 agosto. «Sembrava che fosse andato tutto bene – racconta – ma quando hanno notato che sulla mia carta di identità elettronica erano riportati i dati anagrafici al maschile, mi hanno bloccata in aeroporto per una notte». «Non mi hanno dato alcuna spiegazione valida», dice ancora la trans, «mi hanno fatto capire in modo molto chiaro che le persone trans non sono gradite.

 

Ai poliziotti non è bastato non farmi entrare in Egitto: mi hanno offesa, presa a calci e sputato addosso». Le forze dell’ordine non le avrebbero neppure consentito di usare il telefono per mettersi in contatto con i suoi parenti: «Per fortuna un ragazzo di Napoli mi ha fatto usare il suo telefono per chiamare mia sorella». Federica annuncia di voler chiedere un risarcimento ma soprattutto di volere rendere noto a cosa vanno incontro i trans che si recano in vacanza in Egitto.

 

FINALMENTE .. !

In this photo taken on Tuesday, Aug. 20, 2019 a man cries as he hugs a crew member after disembarking from the Open Arms rescue ship on the Sicilian island of Lampedusa, southern Italy. An Italian prosecutor ordered the seizure of a rescue ship and the immediate evacuation of more than 80 migrants still aboard, capping a drama Tuesday that saw 15 people jump overboard in a desperate bid to escape deteriorating conditions on the vessel and Spain dispatch a naval ship to try to resolve the crisis. (ANSA/AP Photo/Salvatore Cavalli) [CopyrightNotice: Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved.]

FINALMENTE ..  !

E’ fatta, finalmente il governo giallo-verde con Salvini ministro degli interni è caduto e si è fatto male…tanto male, ora finalmente si ritorna all’antico… sì, tutto tornerà come prima, saranno riaperti tutti i centri di accoglienza, finalmente ritorneremo a spendere dai 4/5 miliardi l’anno per accogliere questa povera gente che scappa dalle guerre e dalla fame e finalmente  le navi ONG, spagnole, olandesi, tedesche, austroungariche, danesi e svedesi…cioè tutte, nessuna esclusa…..potranno far la spola dalla costa nord  africana sino al primo porto sicuro, ovviamente quello italiano di Lampedusa…a scanso di equivoci, quindi…finalmente si può far ripartire tutto il sistema dell’accoglienza e del “mondo di mezzo” interrotto dal “criminale Salvini”, finalmente le navi che salvano vite in mare potranno approdare e sbarcare i milioni di africani che ora si trovano, in attesa di venire da noi, nei campi di concentramento in Libia, e in questo preciso momento stanno subendo stupri e violenze d’ogni genere.. . Finalmente le sofferenze per ….gli africani finiscono e cominciano per … già, per chi incominciano ? Lo scopriremo strada facendo… nei prossimi anni…certamente non per gli immigrati.  Nel suo discorso da senatore dell’impero romano, ieri “il magnifico Renzi” ha ricordato che è una vergogna che ai migranti al largo di Lampedusa non si permetta di sbarcare in Italia, benissimo, sono…proprio….. contento del “bravo senatore”,  quindi…ora, finalmente fatto fuori il …”criminale Salvini”…finalmente l’Africa, l’Asia e tutti i cittadini del mondo che lo desiderano potranno venire….finalmente in Italia senza preoccupazioni perché c’è il senatore “Matteo Licio Renzi” che li difenderà a spada tratta insieme al M5S e al suo partito PD, loro tutt’insieme si assicureranno che le nuove risorse entrino e sbarchino nel nostro paese in assoluta sicurezza…o no ?…. ma non finisce qui, perché fatto fuori il “criminale Salvini ” anche la commissione europea prende fiato, finalmente ci sono interlocutori dal …piegamento schienale facile, già chissà perché non vedo niente di buono all’orizzonte…o no ? Concludo con questa mia previsione, anni fa si diceva che avremmo rimpianto Berlusconi quando nel 2011 lo fecero fuori con un colpo di stato architettato da Giorgio Napolitano, ora dico solo questo, la storia ci ha insegnato che le bugie sono molteplici e i veri criminali non sono quelli additati dalla stampa e media in genere né quelli tanto criticati dai politici che operano solo per interessi personali, infatti oggi gli stessi interlocutori che ieri urlavano a Salvini “criminale”, li ho visti molto in difficoltà e seriosi.. già, forse perché gli scenari futuri evidentemente li terrorizzano… . La storia ci dirà se Salvini è stato un criminale o se lo sono quelli che nell’arco di un anno hanno cercato di fare l’impossibile per abbattere questo governo strumentalizzando l’immigrazione e contestando i rapporti con la “sinistra commissione europea” meglio noti come quelli della macelleria sociale. La storia ce lo dirà quindi…”ai posteri l’ardua sentenza “. 21082019

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La nave Open Arms arrivata a Porto Empedocle. Il Viminale: Madrid si faccia carico dei migranti

La nave Open Arms arrivata a Porto Empedocle. Il Viminale: Madrid si faccia carico dei migranti

Pm sequestra la nave, da Lampedusa verso Porto Empedocle

 

In this photo taken on Tuesday, Aug. 20, 2019 a man cries as he hugs a crew member after disembarking from the Open Arms rescue ship on the Sicilian island of Lampedusa, southern Italy. An Italian prosecutor ordered the seizure of a rescue ship and the immediate evacuation of more than 80 migrants still aboard, capping a drama Tuesday that saw 15 people jump overboard in a desperate bid to escape deteriorating conditions on the vessel and Spain dispatch a naval ship to try to resolve the crisis. (ANSA/AP Photo/Salvatore Cavalli) [CopyrightNotice: Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved.]

Redazione ANSALAMPEDUSA (AGRIGENTO)

21 agosto 2019

La nave Open Arms, dell’omonima ong spagnola, è giunta a Porto Empedocle (Ag). Resterà alla banchina sotto sequestro, un provvedimento preventivo, che dovrà essere convalidato dal gip del tribunale, firmato dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. Nei prossimi giorni, non è escluso che la nave venga sottoposta ad accertamenti.

Il Viminale rinnova la richiesta alla Spagna di farsi carico degli immigrati sbarcati dalla Open Arms. Il ministero dell’Interno auspica che la Commissione Ue in accordo con il governo spagnolo, che si era reso già disponibile all’approdo della nave nei suoi porti e all’accoglienza, metta in atto i meccanismi per la redistribuzione degli immigrati, e chiede al Presidente del Consiglio dei ministri e alla Farnesina di condividere questa posizione e di assumere iniziative in tal senso.

“Le funzioni psichiche sono fortemente sollecitate da condizioni emozionali estreme in un clima di altissima espressione dove la percezione di ‘morte’ rispetto all’eventuale rimpatrio e la speranza di ‘vita’, anche affrontando a nuoto lo specchio di mare che li separa dall’isola di Lampedusa, non lascia più possibilità di valutazione del rischio individuale e collettivo, né, da parte di terzi, la possibilità di arginare o contenere una ulteriore estensione di situazioni psicopatologiche di ‘dissociazione nevrotica e/o psicotica’”. Questo è stato scritto dai consulenti nominati dalla Procura dopo l’ispezione realizzata ieri pomeriggio

La Open Arms era arrivata in serata nel porto di Lampedusa: profughi e volontari hanno cantato”Bella Ciao” dal ponte mentre la nave stava attraccando. Dal molo gli attivisti hanno applaudito e urlato “benvenuti”. Ci ha pensato la magistratura a sbloccare il caso.

Diciannove i giorni vissuti in condizioni disastrose sul ponte della nave spagnola, ferma a 800 metri dalla costa di Cala Francese a Lampedusa. Il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, lo stesso pm che aveva sbloccato il “caso Diciotti”, rientrato dalle ferie, ha preso in mano l’inchiesta, coordinata fino a quel momento dal sostituto Salvatore Vella, e si è subito precipitato a Lampedusa con un elicottero e uno staff medico al seguito.

“Finalmente l’incubo finisce, le persone rimaste riceveranno assistenza immediata in terra”, ha scritto Open Arms su twitter commentando la decisione della Procura di Agrigento che ha disposto lo sbarco immediato di tutte le persone a bordo.

“La situazione è esplosiva, devo riportare la calma e fare in modo che nessuno si faccia male, l’impegno e l’attenzione sono massimi per l’incolumità delle persone”, aveva detto il pm prima di prendere il volo per l’isola. Un’ora d’ispezione sulla nave della Ong è bastata al magistrato per assumere la decisione tanto attesa dai migranti. E così, a conclusione di un vertice nella Capitaneria di porto, Patronaggio ha disposto il sequestro preventivo della Open Arms, che dovrebbe poi essere portata a Licata, e l’evacuazione immediata dei profughi.

Secondo quanto, si è appreso, oltre all’inchiesta per sequestro di persona avviata nei giorni scorsi sulla base di esposti della ong spagnola, i magistrati hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti per omissione e rifiuto di atti d’ufficio. Il reato, previsto dall’articolo 328 del codice penale, punisce “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni”. E così il sequestro è stato disposto “per evitare che il reato sia portato a ulteriori conseguenze”. I magistrati ora stanno ricostruendo la catena di comando per risalire a chi ha impedito lo sbarco dei profughi.

Ma il ministro dell’Interno, Salvini, non ci sta. E, allontanandosi dall’aula del Senato, in un video su Fb attacca: “Il sequestro impone lo sbarco degli immigrati: ricordo che non c’era allarme sanitario, finti malati e finti minorenni. Qualcuno si sta portando avanti già nel nome del governo dell’inciucio che vuole riaprire i porti. Finché campo è mio dovere difendere i confini e la sovranità del Paese”. E ancora: “Molto probabilmente mi arriverà una denuncia dalla stessa Procura che mi indagò per sequestro di persona, reato che prevede 15 anni di carcere: stavolta il reato è omissione di atti d’ufficio. Io non mollo”.

 

C’ERA UNA VOLTA IL …WEST..

Crime scene investigation police do not cross boundary tape investigating police team, a store has been burglaries

C’ERA UNA VOLTA IL …WEST..

No…ovviamente non è il grande film di Sergio Leone di anni fa ma è la nuova e drammatica lettura del paese più moderno che c’era sino ad appena una decina di anni fa e che annoverava il primato mondiale di paese più civilizzato dell’intero pianeta . Per capire come sia andato in rovina bisogna ritornare indietro di una ventina di anni e affondare nel tema e problema dell’immigrazione la ricerca delle vere cause per capire l’involuzione degli anni successivi.  Succede che oggi la Svezia deve fare i conti con gli immigrati di prima e seconda generazione che generano una situazione di violenza inaudita, edifici bombardati e sparatorie quotidiane oltre le auto che vengono regolarmente incendiate sono la drammatica testimonianza di cosa è diventata la Svezia. Paradossale quanto mai curiosa e divertente che Ulf Kristersson, leader del partito dell’opposizione  Moderaterna, definisca la situazione “estrema per un paese che non è in guerra”. C’è invece chi le idee le ha ben chiare come lo scrittore svedese Björn Ranelid, lui dice di non essere d’accordo e dichiara che “la Svezia è in guerra e sono i politici ad essere responsabili di questo” e lo ha anche scritto sull’Expressen. Il paese è arrivato ad un punto di non ritorno, pensate, e non sto scherzando, che il Comune di Malmö consiglia ai suoi dipendenti di pianificare il loro itinerario per cercare di ridurre al minimo i tempi di permanenza nelle pubbliche vie, da quando si parcheggia la bici o auto fino a quando non si arrivi a destinazione cioè nell’ufficio.  Poi l’avviso o allarme, fate voi, continua invitando il dipendente, che prima di lasciare un edificio, dia un’occhiata attenta all’esterno e all’ambiente circostante per evitare di ritrovarsi in una situazione indesiderata…e consiglia, di  tenersi ben lontano da persone considerate potenzialmente minacciose o pericolose e aumentare la distanza se necessario, specie se non ci sono altre persone nelle vicinanze . Queste sono le linee guida del comune inviate con messaggi ai propri impiegati. Ma il paradosso della deficienza assoluta la si riscontra nell’applicazione delle leggi quando si commette un reato, già i tribunali svedesi sono ancora più incomprensibili e curiosi di quelli nostrani. A gennaio, un cosiddetto minore non accompagnato proveniente dall’Afghanistan, Sadeq Nadir, ha cercato di uccidere diverse persone nella città investendole con un’auto rubata. Ha dichiarato alla polizia che il suo intento era quello di uccidere. L’episodio è stato inizialmente classificato come un tentato attacco terroristico, ma poi l’accusa formulata è stata cambiata in tentato omicidio di dieci persone. Anche se Sadeq aveva ammesso la sua intenzione di uccidere, la Corte distrettuale svedese non ha ritenuto che il giovane potesse essere condannato per terrorismo o per tentato omicidio. Il Tribunale ha argomentato che l’imputato non stava guidando “abbastanza velocemente” da causare un concreto rischio di morte. Nella stessa ottica, sebbene fosse stato appurato che Sadeq aveva scritto dei testi sul jihad e sul martirio e aveva detto di agire per Allah, la Corte non ha rilevato che il giovane avesse agito per motivi di terrorismo religioso. È stato meramente dichiarato colpevole di aver causato pericolo ad altri e di averli minacciati.  Che dire, in conclusione rammento a tutti che dal 2016  il governo svedese ha introdotto un permesso temporaneo di 3 anni, che si riduce a 13 mesi per chi ha uno status di rifugiato sussidiario, limitando anche il ricongiungimento familiare. Chissà perché hanno intrapreso questa …iniziativa…razzista.. 21082019

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“La Svezia è in guerra”

di Judith Bergman
19 agosto 2019

Crime scene investigation police do not cross boundary tape investigating police team, a store has been burglaries

 

Pezzo in lingua originale inglese: “Sweden is at War”
Traduzioni di Angelita La Spada

  • Nel 2017, un rapporto della polizia svedese, “Utsatta områden 2017” (“Aree vulnerabili 2017”), mostrava che in Svezia c’erano 61 aree di questo tipo, con 200 reti criminali, costituite da circa 5 mila delinquenti. La maggior parte degli abitanti erano immigrati non occidentali e i loro discendenti.
  • A marzo, il Centro forense nazionale svedese ha stimato che dal 2012 il numero delle sparatorie classificate come omicidi o tentati omicidi è aumentato di quasi il 100 per cento.
  • “La Svezia è in guerra e sono i politici ad essere responsabili di questo. Per cinque notti di fila, molte automobili sono state date alle fiamme nella città universitaria di Lund. Tali atti irresponsabili sono avvenuti in centinaia di occasioni in vari luoghi della Svezia, negli ultimi quindici anni. Dal 1955 al 1985, non è stata bruciata nessuna auto a Malmö, Göteborg, Stoccolma o a Lund. (…) Nessuno di questi criminali è affamato o non ha accesso all’acqua potabile. Tutti hanno un tetto sopra la testa ed è stata offerta loro l’istruzione gratuita. (…) Non vivono in case fatiscenti. (…) Si chiama educazione, e migliaia di ragazze e ragazzi oggi ne sono sprovvisti nelle case svedesi.” – Björn Ranelid, scrittore svedese, Expressen, 5 luglio 2019.
A marzo, il Centro forense nazionale svedese ha stimato che dal 2012 il numero delle sparatorie classificate come omicidi o tentati omicidi è aumentato di quasi il 100 per cento. (Fonte dell’immagine: iStock)

Nel 2018, la Svezia ha registrato un numero record di sparatorie letali, 306 in tutto. Quarantacinque persone sono state uccise e 135 sono rimaste ferite in tutto il paese; la maggior parte dei decessi sono avvenuti nella parte meridionale della Svezia, dove si trova Malmö. A marzo, il Centro forense nazionale svedese ha stimato che dal 2012 il numero delle sparatorie classificate come omicidi o tentati omicidi è aumentato di quasi il 100 per cento. Il Centro ha inoltre rilevato che l’arma maggiormente utilizzata nelle sparatorie è il fucile d’assalto kalashnikov. “Si tratta di una delle armi più fabbricate al mondo e utilizzata in molte guerre”, ha dichiarato il team manager del Centro, Mikael Högfors. “Quando non servono più (…) vengono introdotti clandestinamente in Svezia”.

Nei primi sei mesi del 2018, secondo la polizia, quasi ogni altra sparatoria ha avuto luogo in “un’area vulnerabile”. Nel 2017, un rapporto della polizia svedese, intitolato “Utsatta områden 2017” (“Aree vulnerabili 2017′), mostrava l’esistenza di 61 di tali zone in Svezia, con 200 reti di criminalità, costituite da circa 5 mila criminali. La maggior parte degli abitanti erano immigrati non occidentali e i loro discendenti.

Nel rapporto del 2017, la polizia aveva scritto che i conflitti etnici globali si replicavano nelle aree vulnerabili:

“… la magistratura [svedese] e il resto della società [svedese] non comprendono questi conflitti né hanno risposte su come possono essere risolti. La polizia, pertanto, deve avere una maggiore conoscenza del mondo e una migliore comprensione degli eventi per interpretare ciò che sta accadendo nelle aree. La presenza di jihadisti di ritorno, di simpatizzanti di gruppi terroristici come lo Stato islamico, al-Qaeda e al-Shabaab, e di rappresentanti delle moschee di orientamento salafita, contribuisce alle tensioni tra questi gruppi e altri residenti nelle aree vulnerabili. Dall’estate del 2014, quando un Califfato venne proclamato in Siria e in Iraq, le contraddizioni settarie sono aumentate, soprattutto tra sunniti, sciiti, cristiani levantini e nazionalisti di origine curda”. (p. 13)

Il 3 giugno scorso, la polizia ha diffuso una nuova lista che rivela l’esistenza odierna di 60 di queste zone, invece delle precedenti 61. Ciò non significa, tuttavia, che la situazione sia migliorata. Tutt’altro.

Nel 2019, le sparatorie continuano ancora a ritmo serrato. A Malmö – una città di più di 300 mila abitanti, un terzo dei quali è “nato all’estero”, secondo le statistiche della città – il 10 giugno, un uomo di 25 anni è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco davanti a un ufficio dei servizi sociali, mentre lo stesso giorno alla stazione centrale di Malmö, la polizia ha sparato a un uomo che avrebbe detto di avere una bomba nella sua borsa e che secondo quanto affermato si comportava in maniera minacciosa. Quella sera, due uomini sono stati uccisi nel quartiere di Lorensborg, a Malmö. Più tardi, quella stessa notte, due esplosioni hanno colpito la città.

A causa dell’aumento del numero di sparatorie, gli impiegati comunali ora si sentono talmente a disagio a lavorare in città che il Comune di Malmö ha pubblicato delle linee guida su come i dipendenti municipali – soprattutto quelli che lavorano nell’ambito dell’assistenza domiciliare, della riabilitazione e degli alloggi a breve termine – possono rimanere al sicuro in città mentre espletano le loro mansioni lavorative.

Un dipendente comunale, che ha ricevuto le linee guida, ha accusato il Comune di ipocrisia: “Ai media, il Comune dice che va tutto bene, anche se non è così. Poi, invia questo genere di messaggi ai propri impiegati”.

Le line guida del governo municipale sulla sicurezza sembrano appropriate per una zona di guerra civile, come una volta era Beirut, piuttosto che per la città di Malmö, un tempo pacifica.

Beirut viene in mente anche nella città svedese di Linköping, dove ai primi di giugno un’esplosione ha devastato un edificio residenziale, come accade in guerra. Miracolosamente, nessuno è rimasto ucciso nell’esplosione, ma 20 persone sono rimaste ferite. La polizia sospetta che l’episodio sia collegato alle gang. Poche settimane dopo, due uomini sono stati uccisi nel quartiere di Skäggetorp, a Linköping – che risulta essere nella lista stilata dalla polizia delle “aree vulnerabili”, conosciute come “no-go-zones”.

In seguito, il 30 giugno, in altri episodi legati alle bande, ci sono state tre sparatorie in tre differenti sobborghi di Stoccolma. Due persone, una delle quali è stata colpita alla testa, sono morte. Uno degli uomini assassinati, un rapper di nome Rozh Shamal, era stato precedentemente condannato per aggressione, rapina e per spaccio di stupefacenti, tra le altre cose. Quest’anno, solo a Stoccolma, sono già state uccise a colpi d’arma da fuoco undici persone – quante ne sono state uccise complessivamente nel 2018. Quest’anno in Svezia, più di venti persone sono state finora colpite a morte.

“Questa situazione è inaccettabile”, ha affermato il capo del dipartimento operativo nazionale della polizia (Noa), Mats Löfving. “In molti casi, sono state utilizzate armi automatiche militari. Assistiamo a una riduzione del numero di persone ferite in atti di violenza armata, ma il numero degli omicidi non diminuisce”.

L’1 luglio, il capo della polizia nazionale Anders Thornberg ha dichiarato che la situazione è estremamente grave”. Tuttavia, egli ha affermato, la polizia non ha perso il controllo delle gang e il principale obiettivo è quello di fermare l’aumento del numero di giovani criminali. “Per ogni giovane che viene ucciso ce ne sono altri 10-15 nuovi, pronti a subentrare”, ha asserito Thornberg. Solo pochi giorni dopo, tuttavia, egli ha aggiunto che gli svedesi dovranno abituarsi alle sparatorie nel prossimo futuro:

“Riteniamo che [le sparatorie e la violenza estrema] possano continuare per 5-10 anni nelle aree particolarmente vulnerabili”, ha detto il capo della polizia. “Si tratta anche degli stupefacenti. Le droghe sono radicate nella società e la gente comune le compra. C’è un mercato in cui le bande continueranno a combattere”.

Ulf Kristersson, leader del partito dell’opposizione Moderaternaha definito la situazione “estrema per un paese che non è in guerra”.

Gli edifici bombardati e le sparatorie non sono tutto ciò che affligge la Svezia. Inoltre, le auto vengono regolarmente incendiate. Nella piccola e pittoresca città universitaria di Lund, vicino a Malmö si sono di recente registrati numerosi episodi di auto in fiamme. La polizia non ha ancora identificato i sospettati [di questi atti vandalici]. “Al momento, assistiamo a un aumento degli incendi delle auto, e ciò è chiaramente preoccupante”, ha dichiarato Patrik Isacsson, responsabile della polizia locale di Lund. Ha notato che gli incendi in genere si intensificano durante i mesi estivi, ma questi episodi sono anche aumentati nel corso degli anni. “Noi non sappiamo ancora chi siano gli autori, pertanto, posso solo fare delle congetture, ma questo tipo di incendio doloso di solito è appiccato da persone giovani. Che tali incendi avvengano durante l’estate può essere dovuto al fatto che i giovani sono disoccupati e ce ne sono molti senza un impiego”.

Ingela Kolfjord, una sociologa del diritto della Malmö University, ha così commentato: “Sono assolutamente convinta che si tratta di giovani che non hanno trovato il loro posto nella società, che sanno di non essere accettati, che il clima si è inasprito e che sono costantemente visti come ‘l’altro’. Le auto incendiate non sono soltanto un modo per esprimere il loro malcontento, ma anche un modo per mostrare che sono frustrati, disperati e arrabbiati”.

Lo scrittore svedese Björn Ranelid non è d’accordo. “La Svezia è in guerra e sono i politici ad essere responsabili di questo”, ha scritto sull’Expressen.

“Per cinque notti di fila, molte automobili sono state date alle fiamme nella città universitaria di Lund. Tali atti irresponsabili sono avvenuti in centinaia di occasioni in vari luoghi della Svezia, negli ultimi quindici anni. Dal 1955 al 1985, non è stata bruciata nessuna auto a Malmö, Göteborg, Stoccolma o a Lund. (…) Quando una sociologa della Malmö University spiega che i crimini sono una conseguenza del fatto che i giovani sono frustrati (..) dice cose senza senso. (…) Ripete cose che potrebbero essere dette da un pappagallo. Nessuno di questi criminali è affamato o non ha accesso all’acqua potabile. Tutti hanno un tetto sopra la testa ed è stata offerta loro l’istruzione gratuita per nove o dodici anni. (…) Non vivono in case fatiscenti. Tutti loro (…) hanno avuto uno standard materiale più elevato nelle loro case rispetto a diverse migliaia di giovani e bambini che sono cresciuti a Ellstorp, a Malmö, dove ho vissuto. dal 1949 al 1966, insieme ai miei genitori e a due fratelli, in 47 metri quadrati, in due piccole stanze e una cucina”.

E Ranelid ho così concluso:

“Si chiama educazione, e migliaia di ragazze e ragazzi oggi ne sono sprovvisti nelle case svedesi. Non è una questione di denaro o di dove si nasce nel mondo. Non ha nulla a che fare con la politica o con l’ideologia. È una questione di etica, moralità e convivenza tra le persone”.

Il fenomeno delle auto in fiamme, frequente e diffuso, è solo uno dei nuovi aspetti della vita nella ex città idilliaca di Lund. Ma che cosa ne pensa il governo svedese di questa situazione violenta e instabile? Il primo ministro Stefan Löfven ha condannato le recenti sparatorie:

“Abbiamo considerevolmente rafforzato diverse sanzioni, tra cui le pene per la detenzione illegale di armi ed esplosivi come le bombe a mano. Abbiamo altresì conferito alla polizia maggiori poteri per (…) le telecamere di sorveglianza e la raccolta di informazioni”.

Il 2 luglio, il governo ha presentato una serie di proposte per contrastare la violenza armata, comprese pene più severe per detenzione impropria di materiali esplosivi e nuovi poteri da conferire ai funzionari doganali per bloccare pacchi sospettati di contenere armi o esplosivi. Secondo l’opposizione, le proposte sono arrivate troppo tardi. “Si poteva farlo anche un anno fa. Non ci sono mai state così tante sparatorie in Svezia. Penso che sia ovvio per la maggior parte della gente che quanto fatto dal governo non è abbastanza”, ha dichiarato Johan Forssell, membro del partito dell’opposizione, Moderaterna.

Solo il 6 giugno, in occasione della Festa Nazionale svedese, il premier Stefan Löfven, pur ammettendo che la Svezia “ha ancora gravi problemi sociali”, aveva osservato: “Pochissime cose erano migliori in Svezia” prima:

“Ma pur pensando ai vecchi tempi come a un idillio, con cottage rossi e prati verdi, pochissime cose erano migliori prima. Durante la celebrazione della Festa Nazionale, credo che dovremmo festeggiare proprio questo, quanto abbiamo conseguito come paese. Abbiamo costruito un paese forte, in cui ci prendiamo cura gli uni degli altri. [Un paese] dove la società si assume la responsabilità e nessun uomo è lasciato solo”.

Purtroppo, molti svedesi probabilmente si sentono terribilmente abbandonati a se stessi in un paese che assomiglia sempre più a una zona di guerra.

Judith Bergman è avvocato, editorialista e analista politica. È Distinguished Senior Fellow presso il Gatestone Institute.

UNA QUESTIONE DI LAICITA’…

Italian Prime Minister Giuseppe Conte (C) is flanked by Deputy Prime Ministers Matteo Salvini (L) and Luigi Di Maio (R) as he addresses to the Senate about the government crisis, in Rome, Italy, 20 August 2019. ANSA/ ETTORE FERRARI

UNA QUESTIONE DI LAICITA’…

A quanto pare, secondo la nuova dottrina politica della sinistra e dell’ex presidente del Consiglio Conte e del movimento 5 stelle il crocefisso, il rosario e le figurine sacre sono elementi religiosi che destano preoccupazioni nel senato e nel parlamento italiano, sì… in quanto tali oggetti sacri mettono in crisi la laicità dello stato democratico e repubblicano. Infatti, nel pomeriggio appena trascorso,  in senato vi era la tanto attesa  relazione del presidente del Consiglio Conte dinanzi alla camera del senato in merito alle sue intenzioni di dimettersi da presidente del consiglio, l’ho ascoltato con interesse specie in uno dei suoi innumerevoli passaggi una sua precisazione mi ha letteralmente colpito e molto indignato a dir il vero e riguarda l’uso di elementi religiosi utilizzati dal ministro degli interni Matteo Salvini in episodi o eventi del tutto privati e mai istituzionali. Ebbene lo ha criticato vertendo sul fatto e rimarcando che il nostro paese è laico, quindi qualunque riferimento alla religione cristiana utilizzato per fini politici non va bene anche perché, cita il presidente Conte, potrebbe offendere i credenti e non va fatta perché ribadisce, in contrasto con il concetto di  laicità. Molto bene, anzi direi molto chiaro, però a questa affermazione sollevo un dubbio fondato e reale….., ma la laicità è solo per chi manifesta amore e devozione verso la religione cristiana o e anche allargata ed estesa a tutte le religioni presenti nel nostro paese ?  Se siamo un paese laico, spiegatemi perché la signora  Sumaya Abdel Qader, la consigliera comunale di Milano di fede islamica  si presenta in aula consiliare con il velo islamico al capo in chiaro segnale di appartenenza a quella religione ? E quindi, per coerenza seguo il ragionamento e discorso tracciato dalla sinistra e dall’uscente presidente Conte, e cioè :  il suo velo religioso, indossato sul capo, rappresenta un’offesa a tutti i cittadini milanesi ed italiani visto che il nostro è un… paese laico…o no ? E già, perché non capisco come mai al senatore Salvini lo si rimproveri quando esibisce il rosario nei comizi pubblici o eventi privati e lo si considerata persino gesto blasfemo ed offensivo mentre si accetta, in religioso silenzio e con sottomissione, che una consigliere comunale indossi un elemento di chiaro riferimento islamico nelle sedute consiliari ufficiali ? Siamo quindi a condannare chi in privato utilizza oggetti di valore cristiano e accettiamo senza proferire nulla all’islamica consigliera di Milano dal velo perenne ? Siamo o non siamo un paese laico ? Ed allora visto che siamo in un paese laico, che la consigliera islamica di Milano nelle riunioni consiliari tolga il suo velo religioso o in alternativa dia le dimissioni e abbandoni il consiglio comunale perché ciò è inaccettabile. Certo è  che la mia riflessione deve fare riflettere tutti iniziando proprio dalla Santa chiesa e per finire al presidente del Consiglio stesso, perché poi ho visto insorgere l’aula del senato tutta nella replica del ministro degli interni al presidente del Consiglio sulla questione religiosa e sulle sue difese, come se evocare la Madonna fosse stata un’offesa al senato tutto e all’intero paese… Certo che è davvero curioso che in un paese dalle radici cristiane si vedano tutte questa pantomime e sollevazioni contro il rosario e contro la religione cristiana, spiace ma è proprio davvero avvilente mentre, al contrario si è altamente tolleranti e comprensivi per quella islamica e perché mai ? Già, la cristianità serve quando….fa comodo, citare il Vangelo secondo Matteo come un spot pubblicitario a volte fa comodo ad alcuni soggetti della politica quando si vogliono raggiungere obbiettivi ideologici e mi riferisco all’intervento del senatore Renzi, furbo e sinistro, ha rimarcato quanto sia “importante e cristiana l’accoglienza” come a volerci far  intendere che il prossimo governo italiano se si formerà, a trazione PD e 5 stelle, offrirà a tutte le navi ONG un porto sicuro dove poter approdare e far sbarcare tutti i migranti “salvati in mare” e in….tutta sicurezza secondo il… Vangelo di Matteo… 20082019

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Conte al Senato: ‘Al Colle per dimissioni’. Salvini: ‘Rifarei tutto quello che ho fatto’

Il premier a palazzo Madama: ‘Interessi di parte compromettono interesse Italia’

 

Italian Prime Minister Giuseppe Conte (C) is flanked by Deputy Prime Ministers Matteo Salvini (L) and Luigi Di Maio (R) as he addresses to the Senate about the government crisis, in Rome, Italy, 20 August 2019. ANSA/ ETTORE FERRARI

 

Redazione ANSA

20 agosto 2019 17:03NEW

Giuseppe Conte in Senato annuncia le dimissioni: “Alla fine di questo dibattito mi recherò dal Presidente della Repubblica per dimettermi”, ha detto. “Ora il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio delicato – ha affermato il premier nel suo intervento in Senato -. Colgo l’occasione per ringraziarlo per il sostegno che mi ha dato“.

LA DIRETTA DAL SENATO

 

L’INTERVENTO DI CONTE AL SENATO 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte entra nell’Aula del Senato tra gli applausi dei senatori M5S ma non di quelli della Lega. Stringe la mano calorosamente a Matteo Salvini, con cui si scambia due parole all’orecchio: quindi stringe la mano, uno ad uno, a tutti i ministri della Lega in piedi alle sue spalle. Quando si siede, Salvini si accomoda accanto a lui. Conte siede tra i vicepremier Salvini e Di Maio.

Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell’interno e leader di una delle due forza di maggioranza”, ha detto Conte nel suo intervento in Senato.

“L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”, ha detto Conte.

Questo passaggio “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”.

“I tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese”, ha detto Conte nelle sue comunicazioni al Senato parlando della decisione di Salvini di avviare la crisi di Governo.

“Questa crisi interviene in un momento delicato dell’interlocuzione con le istituzioni Ue. In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all’Italia un ruolo centrale. E’ evidente che l’Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza”.

“La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito”.

“Aprire la crisi in pieno agosto per un’esperienza di governo giudicata limitativa da chi ha rivendicato pieni poteri – ha detto il premier nel suo intervento in Senato – e la scelta di rinviare fino ad oggi la decisione presa da tempo è un gesto di imprudenza istituzionale irriguardoso per il Parlamento e portando il paese in un vorticosa spirale di incertezza politica e finanziaria”.

“Le scelte compiute in questi giorni dal ministro dell’Interno rilevano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale”.

“Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri, ma che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità”. “Le crisi di governo, nel nostro ordinamento, non si affrontano e regolano nelle piazze – ha spiegato – ma nel Parlamento. In secondo luogo, il principio dei pesi e contrappesi è fondamentale perché sia garantito l’equilibrio del nostro sistema e siano precluse vie autoritarie”.

“In coincidenza dei più importanti Consigli europei non sei riuscito a contenere la foga comunicativa creando un controcanto politico che ha generato confusione”.

“Questa esperienza mi lascia una grande verità. Mi ha arricchito enormemente. Mi ha trasmesso grande fiducia per il futuro del Paese”, ha detto Conte al Senato terminando le sue comunicazioni.

 

Italian Prime Minister Giuseppe Conte (C) is flanked by Deputy Prime Ministers Matteo Salvini (L) and Luigi Di Maio (R) as he addresses to the Senate about the government crisis, in Rome, Italy, 20 August 2019. ANSA/ ETTORE FERRARI

 

 

Conte: “Al Colle per dimissioni”

 

L’INTERVENTO DI SALVINI – “Grazie e finalmente: rifarei tutto quello che ho fatto”, ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, intervenendo nell’Aula del Senato. “Non ho paura del giudizio degli italiani”. Sono qua “con la grande forza di essere un uomo libero, quindi vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani, in questa aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini un po’ meno liberi. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero”.  “Se qualcuno da settimane, se non da mesi, pensava a un cambio di alleanza, molliamo quei rompipalle della Lega e ingoiamo il Pd, non aveva che da dirlo. Noi non abbiamo paura”, ha detto ancora Salvini.

“La libertà non consiste nell’avere il padrone giusto ma nel non avere nessun padrone”, ha detto Matteo Salvini citando Cicerone. “Non voglio una Italia schiava di nessuno, non voglio catene, non la catena lunga. Siamo il Paese più bello e potenzialmente più ricco del mondo e sono stufo che ogni decisione debba dipendere dalla firma di qualche funzionario eruopeo, siamo o non siamo liberi?”. “Gli italiani non votano in base a un rosario, ma con la testa e con il cuore. La protezione del cuore immacolato di Maria per l’Italia la chiedo finchè campo, non me ne vergogno, anzi sono ultimo e umile testimone”.  “Voi citate Saviano, noi San Giovanni Paolo II.., lui diceva e scriveva che la fiducia non si ottiene con la sole dichiarazioni o con la forza ma con gesti e fatti concreti se volete completare le riforme noi ci siamo. Se volete governare con Renzi auguri…”.

L’INTERVENTO DI RENZI – “Sarebbe facile assistere allo spettacolo sorridendo ma la situazione impone un surplus di responsabilità. Lei oggi presidente del consiglio si dimette ed il governo che lei ha definito populista ha fallito e tutta l’Ue ci dice che l’esperimento populista funziona in campagna elettorale ma meno bene quando si tratta di governare”. “No si è mai votato in autunno, c’è da evitare l’aumento dell’Iva e serve un governo non perchè noi ci vogliamo tornare ma perchè l’aumento dell’Iva porta crisi dei consumi non è un colpo di Stato cambiare il governo ma un colpo di sole aprire la crisi ora ora, questo è il Parlamento non il Papeete”.

Le parole di Conte sono “da apprezzare” ma c’è il “rischio di una autoassoluzione”, ha detto in una nota il Segretario del Pd Nicola Zingaretti. Per questo “qualsiasi nuova fase politica non può non partire dal riconoscimento di questi limiti strutturali di quanto avvenuto in questi mesi”.

A dieci minuti dall’inizio delle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte i membri del governo del M5S hanno occupato tutti i posti ai banchi del governo nell’Aula del Senato, lasciando libera solo la sedia del premier per non far accomodare ai banchi del governo nessuno dei ministri della Lega.

“Pronto per parlarvi dall’Aula del Senato. Con coraggio, amore, e libertà, sempre prima gli italiani”, aveva scritto Matteo Salvini su twitter.

Si aprirà un dibattito che dovrebbe durare 3 ore e 45, dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte al Senato, che dovrebbe lasciare Palazzo Madama prima di un eventuale voto. È quanto è emerso all’unanimità dalla riunione dei capigruppo al Senato che si è riunita nella sala Pannini e appena conclusa. È stata convocata nei giorni scorsi per definire il ‘perimetro’ della discussione subito dopo l’informativa di Conte.

 

L’ISOLA CHE NON…C’E’ …PIU’…

L’ISOLA CHE NON…C’E’ …PIU’…

Spiace tantissimo, sono addolorato e amareggiato per le cose che leggo sui giornali e sui social  sulla bellissima e meravigliosa isola d’Ischia, non chiedetemi il perché mi sia innamorato di Ischia…non saprei rispondere…. so solo che l’ho girata in lungo e in largo per anni e ogni volta che vado via guardandola dall’alto dei traghetti mi vien sempre un nodo alla gola…un pianto silenzioso mi pervade….forse è l’amore che ho verso le bellezze della natura in sé….. Non c’è che dire, è proprio un momentaccio per la meravigliosa ed accogliente isola d’Ischia, adesso è diventata meta di spacciatori e opportunisti d’ogni genere, ci mancavano anche i residenti che affittano in nero per dipingere l’isola di quel nero antipatico, poi leggo di un turismo diverso dagli anni precedenti, un turismo a basso costo che ovviamente ha penalizzato la qualità dei servizi, ma questo non è cosa di oggi, anch’io anni fa ho soggiornato per un’intera settimana in un noto hotel del centro di Ischia e mio malgrado devo dire che la qualità dei servizi lasciava molto a desiderare in funzione ed in rapporto alla tipologia della struttura ricettiva che mi ospitava. Evidentemente gli isolani vogliono imitare i colleghi romagnoli però ebbene che si facciano due conti prima di adottare le loro stesse politiche turistiche, primo perché loro hanno centinaia di chilometri di spiagge e secondo perché sono provvisti di decine di migliaia di strutture alberghiere e di conseguenza più ne arrivano più calano i costi di gestione, vi è la ovvia logica imprenditoriale nella questione romagnola ma nella piccola isola purtroppo bisogna necessariamente ragionare ed operare in modo diverso. Poca spiaggia e poche strutture ricettive quindi bisogna cercare di offrire e dare il massimo dei servizi, nella qualità ovviamente, adeguando i costi alla tipologia di vacanza offerta. Per tanti sicuramente accedere a quel tipo di vacanza stile Versilia o Cinque terre sarà un po’ più complicato ma a nessuno dispiace concedersi una vacanza di livello, rammento di aver letto che prima dell’estate una camera di un hotel a 3 stelle era stata offerta a € 5,99 a notte. Francamente viene da ridere pensare ad una roba del genere e proseguire su questo modello non certamente arricchisce l’isola ma fa esattamente l’opposto e cioè impoverirla. Cosa fare allora, semplice.. tornare all’antico quando l’isola d’Ischia era considerata una delle perle del Tirreno…punto… bisogna ridare pregio e prestigio al turismo isolano che va sempre più decadendo. Va anche detto che bisogna risolvere anche i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti urbani e cercare di ricostruire nelle zone terremotate dove sono crollate le case. E comunque una tiratina di orecchi la vogliono anche i sei sindaci ( perché poi sei ? ) dei vari comuni che latitano un po’ in chiave interventistica e imprenditoriale sul territorio e soprattutto non affrontano energicamente il problema rifiuti. 19082019

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Il Mattino > Napol iPolitica

Fitti abusivi e shopping con soldi falsi, pioggia di denunce a Ischia

ISCHIA

Avevano dato in fitto sull’isola di Ischia tre appartamenti omettendo la comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza. Per questo motivo cinque persone sono state denunciate dai carabinieri che da alcuni giorni sono impegnati in una vasta operazione di controllo su tutta l’isola verde. Ulteriori verifiche, tuttora in corso, sono state avviate su altri 15 appartamenti occupati da circa cinquanta ospiti.
Nel corso delle verifiche i militari hanno denunciato un 61enne residente nel quartiere napoletano della Sanità per spendita di monete false. L’uomo è stato bloccato dopo aver speso una banconota da 50 euro falsa in un negozio di abbigliamento. Fermato a Forio, aveva addosso un’altra banconota falsaLunedì 19 Agosto 2019, 12:45 – Ultimo aggiornamento: 19-08-2019 14:28

 

REPUBBLICA DEMOCRATICA SOCIALISTA ITALIANA !

REPUBBLICA DEMOCRATICA SOCIALISTA ITALIANA !

I media, la sinistra tutta, la stampa, l’Europa, impongono vergognosamente la loro politica migratoria e tutti devono sottostare e ubbidire in silenzio, come nei peggiori paesi dittatoriali e quando qualcuno esce dal seminato allora è un bugiardo, fascista, razzista, populista, sovranista e di estrema destra oppure si va alla ricerca di qualche episodio del proprio passato per denigrarlo… . Lo è stato per tutti coloro i quali hanno sempre urlato allo scandalo immigrazione, proprio ieri il sacerdote di Sora ha ritrattato le sue accuse contro il business dell’immigrazione, evidentemente il suo vescovo gli avrà tirato le orecchie e oggi apprendiamo con violenza mediatica che il dottore di Lampedusa sarebbe un bugiardo perché non ha redatto referti con diagnosi di fantasia o altro dopo le visite dei migranti sbarcati dalla nave ONG. Quindi, se i8l capitano di una nave ONG, che non è un medico, dice che stanno male allora i medici del pronto soccorso o dell’ambulatorio dove vengono trasportati hanno l’obbligo di certificare il…”falso”…è proprio così…Siamo al riducilo se non fosse una cosa seria…c’è solo da chiedersi dove vogliono arrivare i dittatori della sinistra appoggiati da stampa e Tv . Evidentemente dobbiamo solo cambiare il nome della nostra nazione col : Repubblica democratica socialista italiana… e il gioco è fatto, almeno così so di vivere sotto una dittatura e mi comporterò di conseguenza, il bello è che tutta questa gente si professa anche antifascista…roba da ridere…. 19082019

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L’ ex deputato Cascio medico a Lampedusa triturato dai media per avere detto “i migranti non sono tutti malati” Interrogato anche dalla Polizia

Cascio

Il medico di Lampedusa nei guai perché non ha confermato dopo le vidite che i migranti non sono malati.

Siamo all’ assurdo giornalistico. La stampa di sinistra attacca Cascio per possibili manipolazioni di origini politiche dei referti.Il medico ,finito nell’ inchiesta Artemisia ,da poco a Lampedusa respinge le vergognose accuse

La polizia cerca il medico di Lampedusa che ha constatato come sulla Open Arms non ci fosse un’emergenza sanitaria. Lui: “Parlano i referti”
Quello di Lampedusa che ieri aveva spiegato come tra i tredici naufraghi fatti scendere dalla nave della ong spagnola per gravi patologie ci fosse solo un caso di otite

Dichiarazioni che sono costate a Francesco Cascio, responsabile del poliambulatorio dell’isola siciliana, pure un interrogatorio da parte degli inquirenti: il dottore – ora in vacanza – verrà infatti presto ascoltato dalla polizia giudiziaria su incarico della procura di Agrigento.

“In questa polemica c’è qualcosa che non quadra”, ha detto il medico all’Adnkronos, “Poi se vogliono dire che sono stato cuffariano facciano pure, non mi importa. Ma i fatti sono quelli. Ho avuto di peggio nella mia vita… Queste polemiche sui referti medici delle persone visitate fanno semplicemente vomitare. Non riesco a capire come nasce. La mia unica colpa quale sarebbe? Quella di avere fatto politica? Io ormai sono fuori dalla politica, da anni, e faccio il medico”.

Per Cascio è “da pazzi” pensare che abbia voluto solo “fare una marchetta a Salvini”. “Io sono un medico, innanzitutto, e parlo con i referti”, si sfoga, “Se su tredici migranti visitati, che secondo alcuni medici Cisom erano gravi, solo una giovane aveva una otite, cosa posso farci io? Mica posso inventare malattie che non esistono”. Il medico non è a Lampedusa in questi giorni ma ha letto “i referti fatti dai miei due medici al Poliambulatorio”. “E di loro mi fido”, dice, “Uno ha una anzianità di oltre 40 anni. Sapevo che c’era una ragazza con una emorragia vaginale, ma l’emoglobina era a 11,3, quasi migliore della mia”.

Il dottore ci tiene a sottolineare di non conoscere la reale situazione a bordo della nave, ma che al poliambulatorio che dirige sono stati visitati solo i 13 migranti sbarcati. Quelli che – secondo i medici dell’ordine di Malta e di Emergency – erano così gravi da non poter restare ancora a bordo della Open Arma. “È forse qualcosa che possa avere indirizzato io?”, ribadisce però, “Se qualche cretino pensa che io possa fare certificare a medici referti fasulli non posso farci niente. Io non ho più le energie, è diventato imbarazzante. È colpa mia se stavano bene? Ma ribadisco che non l’ho certificato io ma due medici di cui uno con 40 anni di attività di Pronto soccorso”.

Fonte : Il Giornale

 

S.A.S.U.E.R.

BBBBB

S.A.S.U.E.R.

Acronimo di “Sacre Assistenti Sociali Unite della Emilia Romagna”, da non confondere gentilmente con la sacra corona unita della Puglia, sì…la famosa organizzazione malavitosa pugliese, no… loro trafficano in droga, armi, e altro ma bambini al momento è un prodotto che non trattano e non lo fa neanche la mafia siciliana, quella cinese o russa, la camorra né la ‘ndrangheta. I bambini sono sempre stati rispettati e mai toccati nella maggior parte dei casi, certo a volte si sono registrati crimini verso di loro ma sono sempre riconducibili a questioni legate ai parenti malavitosi stessi e mai a questione legate alle famiglie sconosciute e distanti anni luce da loro. La specifica si pone un fine di paragone senza precedenti in quanto quello che è successo a Bibbiano e dintorni, ed è drammaticamente emerso dalle intercettazioni telefoniche dei carabinieri non ha confini nella fantasia del crimine che prende i contorni di una vera e propria istituzione criminogeno all’interno di uno stato democratico e che va al di là di ogni considerevole ragione e comprensione. Cari signori della politica, della chiesa e del mondo dello spettacolo e dello sport, alzatevi ed ergetevi a paladini e strenui difensori dei nostri bambini sottratti con l’inganno e la perfidia di alcune assistenti sociali dell’Emilia Romagna, qui non c’è da raccogliere soldi o voti ma c’è da restituire la dignità ai servizi sociali onesti di tanti comuni e cosa più importante restituire i bambini rubati con il crimine ai loro genitori. Delle assistenti sociali che osano minacciare un maresciallo dei carabinieri, un  uomo delle istituzioni, un servo dello stato nell’esercizio delle sue funzioni è una cosa inaudita, neanche i malavitosi hanno cotanta arroganza e spavalderia verso l’arma dei carabinieri. E’ importante cercare di capire l’evoluzione del crimine degli assistenti sociali nel corso degli anni e quanto incidono i psicologi corrotti nella vita dei piccoli cittadini italiani, è incredibile che si minacci di togliere dei figli ad una persona senza motivo ed è ancora più grave se fatto ad un maresciallo dei carabinieri che stava indagando proprio sul loro operato malavitoso…cioè, in definitiva hanno minacciato il  loro controllore, esattamente come le minacce dei malavitosi con gli imprenditori quando vogliono far pagare loro il pizzo…il paragone delle frasi non è identico perché togliere i figli ad un carabiniere…è semplicemente rivoltante e incredibile e non parliamo di soldi.. ma dove siamo arrivati, perché si sentono così forti e protetti ?  Hanno creato un’organizzazione del male infinito e con l’appoggio di chi ? Questa gente per quello che ha fatto metterla in galera a vita è… farle un favore e darle un premio. Noi pretendiamo di sapere la verità. 18082019

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Inchiesta “Angeli e demoni”, quella risata: “Anche il maresciallo ha figli, non si sa mai…”

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Intercettato il dialogo fra due neuropsichiatre. Il militare aveva chiesto documentazione sugli affidi

16 agosto 2019

REGGIO EMILIA – Un altro tassello si aggiunge nel già complicato quadro dell’inchiesta sui presunti affidi illeciti nei Comuni della Val d’Enza, il cosiddetto caso Bibbiano. Spunta un’intercettazione – diffusa oggi dal Tg3 Emilia-Romagna, in cui due neuropsichiatre, entrambe indagate (una a piede libero, l’altra sospesa per sei mesi dalla professione) si scambiano un commento in cui si riferiscono a un maresciallo dei carabinieri che aveva chiesto loro documenti sugli affidi di Bibbiano. “…E comunque potevi anche dirgli guardi che lei è sposato, c’ha figli, cioè non si sa mai…”. E poi una delle due si lascia scappare una risata.

Una risata sarcastica, o forse velate minacce. Il reato di minacce a pubblico ufficiale – seppur vi fossero i presupposti, secondo gli inquirenti – al momento non è stato loro contestato. Non è escluso che possa aggiungersi alle ipotesi di reato dopo ulteriori approfondimenti investigativi che riguardano presunti affidi illeciti, col sospetto che alcuni bambini siano stati allontanati dalle loro famiglie naturali e affidati ad altre senza che esistessero motivi fondanti e reali. Al centro dell’inchiesta la onlus Hansel e Gretel, il centro studi di Moncalieri guidato da Claudio Foti, inizialmente ai domiciliari, cui il tribunale del Riesame ha convertito la misura cautelare in obbligo di dimora.

ROBA DA PAZZI !

ROBA DA PAZZI !

Tranquilli non accadrà niente di …”terrificante”… nel nostro paese.  Niente guerra civile e niente colpi di mano nel palazzo stile Renzi… “state sereni”.. niente di tutto questo, gli italiani sono gente civile, comprensiva e buona, anzi,  troppo buona e pacifica direi…. quindi i 5stelle e il PD si assoceranno per formare un bel governo lungo e duraturo e di elezioni ne riparleremo nel….Marzo 2023. E sì….le elezioni si tengono ogni cinque anni e prima solo  se ci sono determinati  presupposti, purtroppo per la Lega ora non ci sono speranze e presupposti e spiego il perché :  prima  Lega e 5 stelle insieme raggiungevano il 50% circa ottenendo, con la legge elettorale,  la maggioranza dei parlamentari, ora invece con il PD e l’estrema sinistra arriveranno addirittura oltre il  58% e ne consegue che il presidente Mattarella non scioglierà mai le camere neanche se fuori ci sono 180°…toglietevelo dalla capoccia perché una nuova maggioranza nel parlamento c’è…punto. Già, come ho avuto modo di scrivere lo scorso 11 Agosto, il mio post è ancora lì per chi lo volesse leggere, Salvini ha commesso il suicidio perfetto, ha rianimato il PD e risvegliato tutti gli zombie legati a quell’area, ora i suoi tentativi sono strani e incomprensibili, infatti Di Maio che era all’angolino del quadrato e ansimava come un puglie in ko perenne ora è risorto con forza e vitalità insieme a  tutti quelli del suo movimento che ora colta l’occasione si stanno togliendo i sassolini delle scarpe . Caduto il velo negativo e le riserve di Beppe Grillo ora i pentastellati andranno più forti di prima e diritti al patto con un PD che appena qualche mese fa al suo interno si parlava di liquidarlo ed ora rischia di diventare determinante per i prossimi 4 anni. E’ incredibile la “bischerata” di Salvini, ma come diavolo gli è venuto in mente di aprire una crisi di governo un questo modo, se era convinto che il Pd andasse al voto si sbagliava di grosso, loro devono necessariamente tornare al potere per coprire chissà quali altre magagne compreso le truffe delle cooperative coinvolte nell’immigrazione e portare soldi nelle casse del partito. Ah…Matteo Salvini che gran casino hai combinato, ora vedrai che succederà al nostro paese. Ma perché ? 18082019

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I 5Stelle: «Palazzo Chigi a Conte». No del Pd, spunta l’ipotesi Draghi

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POLITICA

Domenica 18 Agosto 2019 di Alberto Gentili

ROMA La trattativa comincia. Dopo giorni di segnali di fumo, whatsapp e telefonate, i 5Stelle giocano la prima carta. E non la scoprono sul tavolo di Matteo Salvini che, dopo aver innescato la crisi, cerca disperatamente di rientrare in partita cedendo ieri anche sul fronte dei migranti. Il Movimento gioca la carta con il Pd. Meglio, con quella coalizione larga aperta a Leu, +Europa, etc. che renderebbe meno imbarazzante – sia ai dem che ai grillini – l’eventuale alleanza per un governo di legislatura.

APPROFONDIMENTI

LO SCENARIO

M5S-Pd, partita la trattativa sul premier. Il Colle ribadisce: no a…

M5S-Pd, partita la trattativa sul premier. Il Colle ribadisce: no a governi a tempo
Salvini e Conte, l’ultima mossa del leader leghista per restare in gioco

Ebbene, i 5 Stelle aprono la trattativa con una richiesta secca: il premier del nuovo esecutivo deve essere Giuseppe Conte. Perché è l’unico in grado di tenere unito il Movimento. Perché, a differenza dei titubante Luigi Di Maio, ha marcato un solco profondissimo con Salvini: «E’ sleale, non ha senso delle istituzioni, con lui ho definitivamente chiuso». E perché, mentre i 5stelle annaspano, il presidente del Consiglio è all’apice nella graduatoria del consenso: «Conte ha un gradimento trasversale pazzesco nel Paese», dice un alto dirigente del Movimento, «il suo post di Ferragosto contro Salvini ha ottenuto 317mila like e 81mila commenti. E pensate che il record di Di Maio è di 98mila like e quello del capo della Lega di poco più di 100mila». Numeri che per chi, come i 5Stelle, vivono di comunicazione e social, sono «un’investitura indiscutibile».

La scelta di puntare su Conte non è solo di Di Maio. A sostenerla sono Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico e i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, oltre alla stragrande maggioranza dei parlamentari grillini. Però, come in tutte le trattative, a maggior ragione se non si vuole correre il rischio di precipitare verso elezioni che dimezzerebbero (nella migliore delle ipotesi) il numero dei parlamentari, anche i 5Stelle non escludono subordinate: «Noi siamo per Conte o niente. Certo, se poi fosse Giuseppe a dire di voler fare un’altra cosa, ad esempio il commissario europeo, dovremmo accettare la sua scelta».
Il premier, che ha saldamente in mano il boccino della crisi per ora non si sbilancia sul proprio destino. Ma oltre a dire addio a Salvini, in queste ore ha fatto filtrare di vedere di buon occhio un patto di legislatura e di coalizione con il Pd, Leu, +Europa, etc. C’è chi dice per candidarsi, come vorrebbe il Movimento, a restare a palazzo Chigi. E chi perché attratto dalla prospettiva di fare il commissario europeo per 5 anni.

ZINGARETTI SOLO
Di certo, c’è che il Pd è meno arrendevole di quanto credono i 5Stelle. Perché il segretario Nicola Zingaretti – sostenuto ormai solo da Carlo Calenda, Paolo Gentiloni si sarebbe sfilato – resta scettico sulla trattativa: «Ho detto e ripeto che dobbiamo prepararci alle elezioni», confida, «tanto più perché Di Maio, segretamente, sta cercando di ricucire con Salvini. Altro che mai più con la Lega!». E perché anche l’ampio fronte dem, guidato da Matteo Renzi e Dario Franceschini e benedetto da Enrico Letta e dai padri nobili Romano Prodi e Walter Veltroni, non ha alcuna voglia di fare un governo con Conte presidente del Consiglio.
«Per mettere su un esecutivo forte e di legislatura, serve una marcata discontinuità e questa non può avvenire con la sostituzione in corsa dei ministri leghisti con i nostri», spiega un altissimo esponente del Pd vicino a Renzi. E aggiunge: «I 5Stelle devono capire che bisogna andare su un premier autorevole e terzo. Pensiamo a Raffaele Cantone, che piace anche ai grillini. Oppure a Mario Draghi, molto apprezzato da Mattarella. Se il presidente della Bce, che scade tra due mesi, potrebbe accettare di buttarsi in questo caos? E’ probabile, visto che dopo aver fatto il premier, nel 2022 potrebbe essere eletto capo dello Stato».
Suggestioni. Tanto più perché i grillini molto difficilmente potrebbero dire sì al presidente uscente della Banca centrale Ue, considerato la massima espressione dell’establishment europeo. Perché, a giudizio di un altro esponente dem, «l’avvento di Draghi potrebbe ricordare a una parte dell’opinione pubblica l’esperienza Monti, dimenticando che da presidente della Bce Draghi ha salvato il Paese». E perché un governo che deve davvero durare fino al 2023, per forza di cose richiederebbe un premier politico. E qui la trattativa, già estremamente difficile tra 5Stelle e Pd, rischia di arenarsi completamente. A quel punto ci sarebbero solo le elezioni: il miraggio di Salvini.

«NIENTE VETI»
Ma chi, come Renzi e Franceschini, sta trattando non si arrende. Così sostiene che «Conte va accontentato e non umiliato», offrendogli il prestigioso incarico di commissario europeo. Così dice che «Di Maio non va lasciato fuori dal governo: se metti i veti salta tutto». E per la stessa ragione evita di puntare su Fico come premier: «E’ vero che Franceschini potrebbe incassare la presidenza della Camera, ma è anche vero che così ammazzeresti Di Maio e verrebbe giù tutto». In più, se la trattativa dovesse andare avanti, bisognerà indicare il vicepremier in quota Pd: «Zingaretti? La De Micheli? Orlando? Franceschini? Difficile uscirne». «E pensate cosa accadrà quando si tratterà di scegliere ministri e di decidere il programma», dice un altro alto esponente dem che conduce la trattativa, «difficile uscirne vivi. Ma vale la pena di provarci per non consegnare l’Italia a Salvini, che su ordine di Putin spingerebbe il Paese fuori dall’Europa».
 

E CHI NON PUO’ SCAPPARE ?

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E CHI NON PUO’ SCAPPARE ?

Il messaggio di Jorge Bergoglio alla 40° kermesse di Comunione e Liberazione è un chiaro riferimento al fenomeno delle migrazioni. “Tanti nostri contemporanei cadono sotto i colpi delle prove della vita, e si trovano soli e abbandonati. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà. Mai dobbiamo dimenticarlo”  e poi aggiunge che : “chi fugge da guerra e povertà è una persona, non un numero”. Questo è in sintesi il contenuto del suo messaggio inviato al meeting di Cl , un vero e proprio appello alle istituzioni italiane e internazionale ad occuparsi della gente che scappa dalle guerre e dalla povertà e al mondo intero a sostenere l’immigrazione in tutte le sue forme.  Tutto bello, come sempre, le sue parole sono “odi al cielo” che colpiscono il cuore degli uomini….di quasi tutti preciso… ma non il mio purtroppo, infatti prendo le distanze dai suoi inviti e mi sento molto lontano dal suo predicare perché in perfetto disaccordo sul suo modo di svolgere ed intendere il pontificato. Nei fatti anche oggi ha dimostrato quanto poco interesse mostra realmente per i bisognosi e poveri, infatti nel suo messaggio ha dimenticato di ricordare anche chi “tenta di  scappare dai massacri” perpetrati dall’odio religioso e non ci riesce, parlo dei poveri fratelli cristiani vittime da sempre dalla mano terroristica islamica, una fede strana che invece lui abbraccia e sostiene con forza e non la condanna mai……non posso essere d’accordo con chi non difende la cristianità nel mondo…anzi lo ritengo un nemico. Inoltre, pare abbia dimenticato anche la gente che vive in povertà e non può…scappare, già, mi riferisco a i poveri italiani che vivono in auto, mi riferisco ai terremotati delle varie zone d’Italia che vivono nelle baracche, mi riferisco ai sei milioni di poveri indigenti costretti a mangiare nelle mense comunali o della Caritas , mi riferisco ai vecchi pensionati da fame che non arrivano a fine mese e a volte vanno a recuperare gli alimenti “nei cassonetti posizionati vicino ai supermercati” o che diventano presenze fisse al loro ingresso nella ricerca di elemosine, migranti permettendo…, mi riferisco alle tante famiglie italiane formate da nuclei numerosi che vivono ai margini della società in un contesto economico da far paura, eppure loro non …scappano…non scappano perché non possono farlo e non sanno dove andare, se vanno nei ricchi paesi arabi musulmani, dove c’è lavoro e possibilità, per loro non c’è posto, non entrerebbero neanche e rispediti al mittente senza tanti complimenti anzi, si rischia di essere arrestati ed essere anche condannati alla galera perché in chiara violazione alle loro leggi islamiche, per non parlare poi se si tenta di entrare senza documenti e su un gommone, galera certa se va bene ma se sei un cristiano il discorso è molto più serio e  ti potrebbe.. “saltare la capoccia”…perché infedele su suolo sacro. Lei signor Jorge Bergoglio,  non ritiene in coscienza di aver abbandonato tutti i cristiani nel mondo in sofferenza ? “Santo padre”, non crede che l’opera sua sia venuta meno a quei doveri e obblighi e missione della cura pastorale ? Bene, ora sicuramente avrà compreso il perché non considero lei… il mio papa, l’ho disconosciuto tempo fa e attendo che lei vada via e lasci il posto ad un vero cristiano. In ultimo le chiedo una cosa, in ipotesi : se domani dovesse presentarsi al cospetto di Gesù Cristo, come spiegherebbe l’abbandono dei cristiani e la difesa ad oltranza degli islamici ? Grazie per la risposta…se mai l’avrò.. 17082019

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Migranti, papa Francesco scrive al Meeting di Cl: “Chi fugge da guerra e povertà è una persona, non un numero”

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Il messaggio di Jorge Bergoglio alla 40° kermesse di Comunione e Liberazione è un chiaro riferimento al fenomeno delle migrazioni. “Tanti nostri contemporanei cadono sotto i colpi delle prove della vita, e si trovano soli e abbandonati. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà. Mai dobbiamo dimenticarlo”

di F. Q. | 17 AGOSTO 2019

Persone “sole e abbandonate, spesso “trattate come numeri di una statistica”. Ma “prima che numeri, sono volti, nomi e storie“. E’ chiaro il riferimento ai migranti da parte di Papa Francesco, che ha inviato un messaggio al Meeting 2019, la kermesse annuale di Comunione e Liberazione la cui 40° edizione prenderà il via domenica 18 agosto da Rimini. “Mai dobbiamo dimenticarlo, specialmente quando la cultura dello scarto emargina, discrimina e sfrutta, minacciando la dignità della persona”, scrive il pontefice nella sua lettera all’assemblea ciellina. “Tanti nostri contemporanei – afferma Bergoglio – cadono sotto i colpi delle prove della vita,e si trovano soli e abbandonati. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà. Mai dobbiamo dimenticarlo”.

Dal papa argentino arriva anche l’appello ai partecipanti. “Il Santo Padre