Archivio mensile: giugno 2019

COGLI IL FRUTTO DELLA… INCIVILTA’ ….

COGLI IL FRUTTO DELLA… INCIVILTA’ ….

Nel Regno Unito, l’istituto nazionale di statistica ha certificato una vera e propria “ fuga da Londra ”, con centinaia di migliaia di residenti che abbandonerebbero annualmente la metropoli amministrata dal “meraviglioso sindaco islamico Sadiq Khan”. Nel 2016, anno del suo insediamento,  ben 291.630 persone avrebbero lasciato Londra, avviando una tendenza preoccupante che sarebbe proseguita, sempre a detta dell’istituto di statistica, fino ai giorni nostri. Nel 2017 e nel 2018 si sarebbero registrati nuovi record di londinesi in fuga dalla metropoli, nei conteggi la cifra riscontrata dai ricercatori in tali due anni si sarebbe avvicinata alla soglia delle 400mila unità annue. Per la precisione: nel 2017 avrebbero abbandonato la capitale del Regno 386.010 individui, mentre, l’anno scorso, sarebbe stata raggiunta quota 391.498. I motivi fondamentali di tale fenomeno sarebbero sostanzialmente due: la “criminalità fuori controllo” presente nella capitale e i  prezzi delle abitazioni troppo elevati. Certo che è drammatico, quando in una metropoli si riversano milioni di individui che non conoscono le regole basilari del vivere civile, che vivono di espedienti o di intere comunità religiose abituate a risolvere i problemi secondo le loro abitudini e leggi è ovvio che a lungo andare si raccolgano “solo frutti amari “. Tutti nel mondo dei buoni si affannano a lavarci il cervello e convincerci che vivere tutt’insieme in pace e in armonia è possibile, sono anni che ci bombardano a livello psicologico con stampa e TV che il mondo multicolore è bello…sì… nella fantasia dei malati mentali che vivono negli attici o nei lussuosi appartamenti o ville è bello, ma nella realtà le cose sono ben distintamente diverse, la gente vuole vivere secondo i propri criteri ed abitudini e non scende a compromessi con nessuno. Quello che sta accadendo a Londra, come in Italia o altri paesi europei sono i frutti di una immigrazione selvaggia e incontrollata, il carovita incombe per l’alto numero di presenze e ovviamente le case sono introvabili a prezzi insopportabili. Oggi registriamo la morte di due persone e sappiamo con certezza che un bimbo non avrà i suoi genitori naturali, il sindaco musulmano non ha capito che non si può governare una città occidentale col criterio di una musulmana… quindi che si fa ora ? La città diventa tutta musulmana o forse è meglio cambiare sindaco ? Lui dice che è colpa del governo…lui lo dice.. io invece dico che è colpa sua perché ha permesso il dilagare dell’islam in tanti quartieri e ora lì comandano loro e non più lui.. e l’emulazione di altre comunità sono copiose.. povero allocco, pensava che mettersi contro Trump gli avrebbe dato notorietà e potere ..sì … il potere dei calci che riceverà alle prossime elezioni se si ricandiderà. Sindaco incapace e incompetente, dimettiti subito prima che altra gente muoia per la  tua incoscienza  e sete di potere a tutti i costi. 30062019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

 

30 GIUGNO 2019

Gb, donna incinta e ventenne accoltellati a morte a Londra: un arresto

Non si placa la violenza nella capitale britannica. I paramedici sono riusciti a salvare il bebè, che però versa in condizioni critiche

ambulanza

Ancora sangue alla periferia di Londra, dove una donna 26enne incinta di otto mesi e un ragazzo sulla ventina sono stati accoltellati a morte. I paramedici sono riusciti a salvare il bebè della giovane, che però versa in condizioni critiche in ospedale. Il ragazzo è stato trovato in una strada di East Ham, un quartiere est della capitale inglese, ed è morto sul posto. La polizia ha arrestato un uomo di 37 anni sospettato dell’omicidio.

La 26enne è morta alle prime ore del mattino in un’abitazione nel sobborgo londinese di Croydon, circa 15 chilometri a sud della City. Scotland Yard è impegnata nelle indagini, mentre prosegue la lotta contro il tempo per salvare la vita del neonato.

La settimana scorsa un uomo sui 30 anni era stato accoltellato a morte nel quartiere di Barnet al culmine di una rissa. La sua morte aveva portato a cinque il bilancio delle persone uccise in sei giorni nella capitale britannica.

“LA PIRATA”…!

“LA PIRATA”…!

La Sea Watch ha attraccato nel porto di Lampedusa, il suo comandante è stato arrestato, i profughi sbarcati e la nave posta sotto sequestro, tutto secondo copione. Lei è entrata illegalmente nel porto e contro ogni ordine impartitole dalle autorità, sia militare che civile, lo ha fatto violando e con violenza, e per l’ennesima volta, l’alt intimatogli dalla Guardia di Finanza: “non ce la faccio più, devo portarli in salvo”, ha detto la comandante Carola Rackete all’equipaggio comunicando la decisione che aveva preso. Ma è proprio così oppure la “ balda giovanotta ” ha messo in scena un’altra di quelle pantomime degne del miglior spettacolo teatrale drammatico ? Partiamo dall’inizio, la nave ONG si dirige verso le coste libiche col chiaro intento di prelevare delle persone e traghettarle in Italia, questo è il punto fondamentale della questione, il perché si trovino sempre lì è facilmente ipotizzabile, è un vero e proprio business di natura ideologica, poi, imbarcati si parte alla volta dell’Italia e perché solo verso l’Italia ? Curioso e sospetto, se si scappa dalla guerra, come sostengono loro, si va nel paese più vicino come la Tunisia oppure si va a Malta o peggio come aveva ordinato la guardia costiera libica farli ritornare indietro. Lei no, motivata da chissà quali interessi, non certamente quelli di solidarietà, li porta sino al limite delle acque territoriali italiane ed ha atteso ben 14 giorni prima di approdare forzosamente, quindi era tutto ben congeniato e orchestrato, tempi d’attesa programmati e studiati a tavolino perché nel termine di 14 giorni sarebbero arrivati tranquillamente a Marsiglia o Barcellona e scaricare lì il loro carico umano e invece no…sempre qui in Italia…a conferma di quanto esposto prima, solo che questa volta, e dico…finalmente, la magistratura e i militari hanno preso una rigida posizione perché stanchi di vedere i taxi del mare che li prendono in giro e hanno deciso d’intervenire dicendo basta al business. Come anche la presenza dei parlamentari del PD a bordo della Sea Watch, ma come diavolo viene in mente loro di appoggiare una ..”pirata del mare” e queste sporche manovre ? Già, perché tutti sanno che dietro c’è il business e tutti fanno finta di essere bravi e cercano modi e stratagemmi solo per mettere in difficoltà il “nemico al governo”, si comportano esattamente come dei rivoluzionari socialisti contro il governo di uno stato eletto democraticamente dal popolo. E’ grave e vergognoso quello che ha fatto “la pirata”, merita una severa condanna, così sarà di esempio la prossima volta ai suoi furbi colleghi, una volta presi i migranti, se davvero li vogliono salvare, li portassero in Francia o in Spagna o meglio ancora in Olanda o in Germania…in 14 gg si va e si torna… 29062019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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Sea Watch attracca a Lampedusa, Carola arrestata chiede scusa alla Gdf: «Non volevo venirvi addosso»

The Sea Watch arrives at the port in Lampedusa, Italy, 28 June 2019. According to reports, the captain Carola Rackete was arrested after violating the Finance Police and entering the port of Lampedusa ramming a patrol boat.
ANSA/ ELIO DESIDERIO BEST QUALITY AVAILABLE

ITALIA

Venerdì 28 Giugno 2019

È stata la notte della Sea Watch, con l’ingresso nel porto di Lampedusa, intorno all’1.40 della nave, e il successivo attracco, tra applausi e urla, dopo un turbolento avvicinamento al molo con motovedette italiane a cercare di impedire l’approdo forzato voluto dalla comandante Carola Rackete, posta in stato di arresto al momento dello sbarco. «Non ce la faccio più, devo portarli in salvo», ha detto la comandante. Per la Sea Watch, grazie al dl Sicurezza bis, scatteranno il sequestro amministrativo e una sanzione pecuniaria da 20mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro. Lo si apprende da fonti del Viminale.

APPROFONDIMENTI

MONDO

Carola Rackete, la comandante Sea Watch che sfida Salvini: «Ho…

Sea Watch, la comandante sotto inchiesta: «Immigrazione clandestina»

Ira di Salvini. «Comportamento criminale della comandante della Sea Watch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei trasporti: incredibile». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

«Ho seguito ora per ora, minuto per minuto quello che è successo stanotte a Lampedusa: fortunatamente nessuno si è fatto male ma si è rischiato il morto, si è rischiato il disastro», ha aggiunto su Facebook, parlando di «atto criminale» compiuto dalla Sea Watch, che «ha cercato di schiacciare contro la banchina del porto una motovedetta della Guardia di Finanza, di stritolarla».

La polemica
«Non ha fatto nulla per evitarci, siamo stati fortunati: poteva schiacciarci», hanno dichiarato i finanzieri che erano a bordo della motovedetta. La motovedetta classe V 800 dovrà essere portata quasi sicuramente in cantiere per essere riparata. L’unità della Guardia di Finanza stava ormeggiando quando è stata speronata dalla Sea Watch. Solo grazie alla prontezza del pilota e a un perfetto coordinamento dell’equipaggio è stato evitato il peggio. La motovedetta, infatti, è in vetroresina mentre la nave è in ferro; il problema riguarda naturalmente anche le dimensioni delle due imbarcazioni che sono di uno a 30 circa. La parte inferiore dello scafo è stata seriamente danneggiata e l’unità della Guardia di Finanza dovrà adesso essere portata in cantiere per essere sottoposta a controlli e per tutte le riparazioni necessarie.

Nel pomeriggio arrivano le scuse della comandante. «Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso», ha detto la ragazza, come apprende l’Adnkronos, al suo arrivo nella caserma della Finanza di Lampedusa dove è stata portata dopo l’arresto in flagranza di reato. «La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi». E ha spiegato di avere agito così perché ha seguito «l’addestramento che ha avuto per le manovre per entrare in porto» con quella nave da 600 tonnellate.

Sea Watch, i finanzieri della motovedetta che ha intimato l’alt: «La nave poteva schiacciarci»
«Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti», afferma il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio in merito all’arresto di Carola Rackete.
Sea Watch, Carola Rackete verso il carcere: processo per direttissima
Carola Rackete arrestata allo sbarco

La scelta di attraccare a Carola Rackete è costata cara: i finanzieri, con la nave ormai ormeggiata in banchina, sono saliti a bordo e l’hanno arrestata per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra. La comandante andrà agli arresti domiciliari. Rackete rischia una condanna da 3 a dieci anni. Intorno alle 5, poi, è cominciato il trasporto a terra per i 40 migranti, da più di due settimane a bordo della Sea Watch.

Sea Watch, la conversazione via radio tra comandante e Capitaneria

Applausi e contestazione. La capitana Carola Rackete è stata accolta sul molo da applausi e ovazioni da un gruppo di attivisti e dal parroco di Lampedusa Carmelo La Magra, che da una settimana dorme sul sagrato della chiesa, in segno di solidarietà. Urla, invece, da un gruppo di leghisti, guidati dall’ex senatrice Angela Maraventano della Lega: «Vergognati, vergognati!».
#Lampedusa, stanno approdando sulla terraferma i 40 #migranti a bordo della #SeaWatch3. La nave è sotto sequestro probatorio. La capitana è stata arrestata

05:43 – 29 giu 2019

Dopo l’ennesima giornata di trattative tra Roma e Bruxelles, uno spiraglio si era aperto con la disponibilità di cinque Paesi ad accogliere i migranti. Ed ora si aprono altre partite, perché la capitana Carola Rackete prima del fermo era stata iscritta nel registro degli indagati e sarà sentita dai magistrati: dopo avere violato i divieti e avere portato la nave in porto la comandante è stata fermata. I militari sono saliti a bordo e l’hanno prelevata. Rackete è poi stata fatta salire su un’auto della Guardia di Finanza ed è stata portata verso la caserma.
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Dopo l’ennesima giornata di trattative tra Roma e Bruxelles, uno spiraglio si era aperto con la disponibilità di cinque Paesi ad accogliere i migranti. Ed ora si aprono altre partite, perché la capitana Carola Rackete prima del fermo era stata iscritta nel registro degli indagati e sarà sentita dai magistrati: dopo avere violato i divieti e avere portato la nave in porto la comandante è stata fermata. I militari sono saliti a bordo e l’hanno prelevata. Rackete è poi stata fatta salire su un’auto della Guardia di Finanza ed è stata portata verso la caserma.
L’attracco. La decisione di non attendere più la comandante la prende poco dopo l’una di notte: accende i motori e fa rotta verso l’isola. Immediatamente la motovedetta della Guardia di Finanza che in questi ultimi due giorni è sempre rimasta accanto alla nave della ong le intima l’alt. Un ordine, dicono i finanzieri, ripetuto tre volte e sempre rimasto inascoltato. Quando è ormai evidente che la Sea Watch è entrata in porto, la motovedetta tenta un’ultima mossa, ponendosi tra la banchina e la nave per impedire l’attracco. Ma Carola non si ferma e porta la Sea Watch sempre più vicino. L’incidente viene evitato per un niente: la motovedetta e la nave si toccano per un’istante, l’imbarcazione della Gdf finisce contro la banchina e riesce però a sfilarsi senza conseguenze per l’equipaggio.

Sea Watch, la comandante sotto inchiesta: «Immigrazione clandestina»

Alle 2.50 i finanzieri sono saliti a bordo della Sea Watch per uscirne, tre minuti dopo, con la comandante, che è stata prelevata e fatta salire su un’auto tra gli applausi e qualche insulto. L’arresto è stato formalizzato poco dopo nella caserma della Guardia di Finanza: con la manovra compiuta, è la tesi degli investigatori, Carola ha fatto resistenza alle autorità e ha rischiato di provocare un incidente. Per questo è probabile che le venga contestato anche il tentato naufragio. «Non avevamo scelta – dice la portavoce della Ong Giorgia Linardi -. Alla comandante non è stata data nessuna soluzione nonostante avesse dichiarato da 36 ore lo stato di necessità. Era dunque sua responsabilità portare queste persone in salvo. La violazione non è stata del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni».Sea Watch, la comunicazione di Carola Rackete: «Entriamo in porto»
Subito dopo aver portato via Carola, i militari e gli uomini della Polizia sono saliti a bordo per notificare il provvedimento di sequestro della nave. E a bordo sono saliti anche i medici e i volontari dell’Unhcr e dell’Oim, per un primo screening sanitario e per fornire ai migranti le prime informazioni. Migranti che al sorgere dell’alba hanno messo finalmente piede a terra. Non prima di aver abbracciato uno ad uno i volontari di Sea Watch.

Salvini al capitano della Sea Watch: «Viene in Italia a rompere i c…»

L’accoglienza
La Francia è pronta ad accogliere 10 rifugiati della Sea Watch. È quanto si legge in un lungo comunicato del ministro dell’Interno Christopher Castaner in cui si afferma che la Francia «è pronta ad inviare nei prossimi giorni, come ha già fatto a più riprese nello scorso anno, una missione del ministero dell’Interno e dell’Ufficio di Protezione dei rifugiati per identificare 10 persone che hanno bisogno di protezione che potranno essere trasferiti al più presto sul nostro territorio».

«La Francia si è presa le sue responsabilità nel Mediterraneo centrale dall’inizio della crisi migratoria», ed «è falso dire che l’Ue non si sia mostrata solidale con l’Italia in questo contesto»: così il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner in una nota.«La situazione non ha più niente a che vedere con quella del passato. Nel 2016, 180 mila persone sono sbarcate in Italia. Nel 2018 non sono state più di 23 mila. Quest’anno siamo a 3.500 nei primi sei mesi dell’anno, un calo dell’80 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

IL RITORNO DI…MENGELE..

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IL RITORNO DI…MENGELE..

Josef Mengele nato a Günzburg, il 16 marzo 1911  e deceduto a Bertioga il 7 febbraio 1979, è stato un militare e criminale di guerra tedesco. ”Il ricercatore genetico “ , eccellenza di pregio del regime nazista, una vera e propria icona, lui era ad Auschwitz prima di tutto per perseguire i suoi interessi di ricerca pseudo-scientifici sulla razza. Era convinto che la genetica potesse dare un contributo decisivo all’identificazione dei tratti dominanti della razza ariana, al mantenimento della sua purezza e alla riproduzione di essa, scoprirli, significava per lui garantire il futuro e l’eternità della “razza ariana”. Ed Auschwitz, gli  offriva la possibilità di selezionare un gran numero di cavie umane da destinare alle sue ricerche, cavie che potevano essere usate a suo piacimento senza alcuna limitazione ed essere sostituite altrettanto facilmente in caso di morte. Parto dalla descrizione e dall’attività “frenetica “ del criminale più illustre della storia delle malvagità, neanche nei film horror si poteva immaginare tanta violenza nei confronti di bambini da politici, medici e assistenti sociali che sono sospettati di aver condotto metodi di convincimento non meno diversi del dott. Mengele anzi, oserei dire che sono più criminali di lui, perché se lui perseguiva un fine ideologico questi perseguono il fine della ricchezza, cioè, tradotto in lingua corrente, soldi e tanti, in cambio della… “ salute mentale dei bambini”. Quel che mortifica davvero è che un sindaco, che dovrebbe tutelare la salute dei bambini forse, dico forse sino alla sua condanna, permetteva tutto questo e magari è lo stesso sindaco che si batteva strenuamente per la tutela di migranti minori in arrivo dal mare. Non ci sono parole e termini di paragone per questa oscura ed incredibile vicenda che come accade sempre viene messa a tacere in malo modo, specie quando si vedono coinvolti esponenti del PD…e non si capisce il perché, un criminale è sempre un criminale…. Nessun silenzio per questo ennesimo caso anzi, mi piacerebbe che questo articolo girasse il più possibile sui social perché non possiamo permettere che gli eredi del dott. Mengele la facciano franca, la verità deve emergere  e loro devono andare in galera e restarci per tutta la vita, e se qualcuno di quei delinquenti e criminali che amava scuotere il cervello dei bimbi con delle scosse capitasse tra le mani… della gente …non ho idea di cosa potrebbe accadergli. Chi sa parli …e contribuisca alle indagini… perché c’è una legge antica da rispettare :  i bimbi non si toccano, sono anime innocenti di Dio !  28062019

 …by…manliominicucci.myblog.it

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Lavaggi del cervello e scosse ai bambini da dare in affido

Sono 18 gli arrestati nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, accusati di aver manipolato i ricordi dei bambini, per toglierli ai genitori. La onlus implicata: “Non è vero”

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Politici, medici, assistenti sociali e psicologi. Sono tutti coinvolti, insieme al sindaco Pd di Bibbiano, che si trova agli arresti domicilari, nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, accusati di aver redatto false attestazioni, per fare in modo che i bambini venissero allontanati dalle proprie famiglie, per collocarli da amici e conoscenti, dietro compenso.

 

Così manipolavano i bambini

Accertati anche due casi di violenza sessuale

Lo psicoterapeuta alla bimba: “Tuo papà ti ha stuprata”

Così il sindaco descriveva il sistema modello

Bimbi torturati con elettrodi su mani e piedi

Gli inquirenti hanno ricostruito un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Coinvolta anche una onlus di Moncalieri, nel torinese, perquisita questa mattina dai carabinieri.

Per riuscire a dimostrare l’inadeguatezza delle famiglie dei piccoli, venivano usati metodi barbari. Dall’inchiesta della pm Valentina Salvi, infatti, emergono ore e ore di “lavaggi del cervello” durante i colloqui tra i bambini e gli psicologi e persino l’uso di piccole scosse elettriche, che erano in grado di alterare “lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari“. Tutti metodi con i quali la memoria dei piccoli e i loro racconti sulla situazione familiare venivano manipolati: falsi abusi, disegni non autentici nei quali venivano riprodotte scene di violenza. Non solo. Sembra che spesso i terapeuti si vestissero da mostri o personaggi inquietanti, per incutere paura ai bambini, così da minare le loro convinzioni.

Così, una volta davanti al giudice, la versione dei minori non corrispondeva alla realtà e i magistrati decidevano spesso a favore del loro affido ad altre famiglie, inserite nel losco giro di affari. Sembra che alcuni bambini siano stati stuprati, una volta entrati a far parte dei nuovi nuclei famigliari o delle comunità.

Dal canto suo, la onlus implicata nell’inchiesta sostiene che la vicenda non sia vera: “Credo sia tutta da dimostrare. Sono persone assolutamente oneste, è un centro che lavora da trent’anni, non dico che ci metto la faccia o ci metto la mano sul fuoco su queste persone ma sono assolutamente convinta che siano più che pulite“, ha affermato ai microfoni del Tg3 Piemonte la segretaria della onlus.

Le indagini avevano preso il via nell’estate del 2018, dopo un anomalo aumento delle denunce da parte dei servizi sociali, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze sui minori, da parte dei genitori. L’analisi dei fascicoli aveva iniziato a far emergere le falsificazioni delle relazioni. Tra i reati contestati agli indagati ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso.

 

NULLA DI NUOVO…IN CASA ITALIA !

NULLA DI NUOVO…IN CASA ITALIA !

I responsabili di tutto ciò, tre delinquenti che arrivano dal mare e sono stati accolti e sfamati con i nostri soldi, raccapricciante, è questo il loro modo di ringraziare la comunità italiana ? Paradossalmente è curioso pensare che magari uno come loro, si trovi  a bordo della Sea Watch 3 in questo momento, e che una volta sbarcato sulle nostre coste si prodighi all’emulazione dei tre delinquenti, non è che ci voglia molto o uno studio scientifico per capirlo che potrebbe accadere. Nei fatti una volta sbarcati che faranno ?  Se il lavoro non c’è, in un modo o nell’atro devono vivere, e logicamente delinquere è la cosa più facile, tenendo conto poi che la galera per loro non c’è per i piccoli reati. In alternativa, e come accade da 10 anni a questa parte, del loro mantenimento se ne deve far carico la collettività e non i deputati del PD o i tanti filosofi e giornalisti scandalizzati in TV, no….no.., è sempre lo ” stato siamo noi” ..che paga. Tutti continuano ad indignarsi delle vicende delle navi ONG, ma nessuno riflette sulle tragedie giornaliere che la gente vive, tragedie fatte di terrore e paura di tutto e della invivibilità nelle periferie delle città, è uno stillicidio continuo che finirà solo quando l’Italia sarà …musulmana…ricordatelo questo….sempre . Già, tutto va bene per la sinistra radical chic… finché non succederà come in Danimarca dove, curiosamente, è proprio la sinistra che recita la parte di “anti-immigrata e razzista”, lei ha preso una dura posizione contro l’immigrazione ..eh sì… solo ora.. chi lo avrebbe mai detto… però quando il crimine colpisce quelli di sinistra allora cambiano idea dall’oggi al domani e non si è più populisti o sovranisti o razzisti etc. .. etc. … Speriamo solo che il cambiamento sia così repentino anche in Italia. Di fronte alla sicurezza di un popolo e del paese non ci dovrebbero essere idee diverse ed opposte ma solo far fronte comune…quei due ragazzi “ce lo chiedono” ..ieri è toccato a loro e domani…a chi ? Sono anni che lo scrivo e lo dico, se gli immigrati non trovano un lavoro devono essere rispediti nel loro paese d’origine, è una questione di vita o di morte in talune circostanze… Riflette cari deputati e senatori della sinistra italiana, guardate i vostri colleghi danesi come si sono ravveduti, la sicurezza non è né di destra né di sinistra. Non schieratevi sempre  a favore degli immigrati e contro il popolo italiano, i governi possono cambiare ed essere sostituiti ma non si può sostituire l’italiano con gli immigrati …o no ? 27062019

…by.manliominicucci.myblog.it

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Cagliari

Botte, molestie e rapine
Tre arresti al Poetto

Notte di paura per due coppie, aggredite da tre giovani nigeriani. Poi l’intervento della Polizia

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La Polizia al Poetto. Nei riquadri, gli arrestati (Foto Polizia)

Notte di paura per due coppie al Poetto di Cagliari: sono state aggredite, molestate e rapinate da tre giovani di nazionalità nigeriana, poi rintracciati e arrestati dalla Polizia.

Si tratta di Ogebor Esemwgie, 22 anni, Siwekwu Destiny, 28, e Murphy Ugheie, 20.

Gli episodi sono avvenuti verso le 3,30 in momenti diversi ma con la stessa modalità.

Le due coppie si trovavano nel lungomare, nelle vicinanze delle loro auto, quando sono state raggiunte da tre uomini.

Sono stati momenti di terrore.

I rapinatori, armati di cocci di bottiglia, hanno aggredito in entrambi i casi il ragazzo (uno dei quali preso a pugni in faccia fino a sanguinare) e minacciato la compagna (in un caso ci sarebbe stata anche una molestia sessuale).

Dopo aver fatto razzia di soldi, documenti, effetti personali, smartphone, gioielli e braccialetti, i tre si sono allontanati ma l’immediato allarme dato al 113 ha permesso agli agenti della Squadra volante di rintracciarli nei pressi del chiosco “Il Capolinea”.

Di fronte alle forze dell’ordine i tre hanno cercato di opporre resistenza. Ne è nata una colluttazione, in seguito alla quale due poliziotti hanno riportato lievi conseguenze. Ma gli uomini della Questura sono riusciti infine ad arrestarli.

Le vittime, invece, sono state soccorse e medicate dal personale del 118 e accompagnate in ospedale per gli accertamenti.

I tre nigeriani avevano inoltrato richiesta di protezione internazionale, ma ora è probabile che nei loro confronti venga disposta l’espulsione dal territorio nazionale.

 

ALLORA E’ REATO ! .. ALTROCHE’ …

ALLORA E’ REATO ! .. ALTROCHE’ … 

E ora mi piacerebbe proprio chiedere a quanti sostengono che l’islam sia una religione pacifica nel pensiero e che la donna è al centro del mondo islamico e libera nell’abbigliamento e nel modo di coprirsi, ora, dove s’inquadra e si colloca questa assurda vicenda ? E magari, ci spieghino pure se indossare il velo è una scelta unicamente femminile, così come ci dicono, oppure come sostengono gli occidentali, non islamici, è un obbligo imposto dalle leggi coraniche ? A leggere questa notizia pare proprio che non sia così, anzi, è la drammatica conferma che il velo, in persiano “ hijab ” sia obbligatorio, non è quindi vero che i dettami coranici siano di libera interpretazione, al contrario, sono chiari ed inappellabili, quindi il velo è obbligatorio come è obbligatorio coprire le forme del corpo femminile, in definitiva ritorniamo sempre al solito problema di sempre quando si parla di Islam e cioè, che la donna non è pari all’uomo n’è in grado di vestire come le pare e in assoluta libertà. Vero è che in Iran c’è un Islam di ramificazione sciita, ma nel pratico non si differisce in nulla da quello sunnita e per rendersi conto delle differenze inesistenti basta guardare l’Arabia Saudita…”idem con patate”.. Quindi, nei paesi islamici è reato se una donna gira senza le ….” coperture assicurative”, mentre siamo esattamente all’opposto quando si tratta  di una ragazza occidentale, infatti da noi nessuno si sognerebbe  di arrestare una donna per come si veste o si trucca, specie poi quando si è in presenza di una minorenne. Già, la vergogna è doppia, perché oltre che essere arrestata per qualcosa di ridicolo è anche minorenne ..ma che razza di gente  sono questi musulmani, infierire su una ragazzina…mi vien da ridere quando si tenta di parlare di integrarli a noi…sarebbe opportuno capire bene chi deve integrarsi prima di aprire il dialogo. Purtroppo questo spiacevole episodio non ha bisogno più di altri commenti, credo che gli unici che debbano riflettere sono coloro che professano il dialogo e la convivenza con questa gente e con la religione islamica, papa Bergoglio in primis e su tutti. Per un attimo, e solo per un attimo, immaginate un’Italia Islamica e  se una splendida mattina del 2035 vostra figlia, 15enne, non facesse ritorno a casa perché in stato di arresto, rea di aver indossato dei corti pantaloncini …immaginate l’Islam in occidente nel 2050…immaginatelo e poi  veniteci a raccontare, buonisti e pro islamici… cosa ne pensate del futuro del nostro paese se diventerà come la Svezia o la Danimarca e dei ponti evocati che dovremmo costruire con l’Islam…. 26062019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Iran, 15enne senza velo arrestata in un parco: polemiche

11Essere arrestate perché non si indossa il velo islamico: può accadere nei Paesi confessionali come l’Iran. E sarebbe successo nelle scorse ore in un parco pubblico della città di Rasht. L’episodio sarebbe stato immortalato da un video diventato virale, dove si vede un poliziotto in borghese che arresta in modo brusco una 15enne che giocava con degli amici senza essersi coperta bene il capo con l’hijab, la tipologia di velo islamico più diffusa nel Paese persiano.

Rohani: “Inopportune le interferenze nella vita delle persone”

L’episodio è finito nel mirino di dure critiche di numerosi utenti e dei conservatori moderati. “Le interferenze nella vita delle persone è inopportuna perché troppi avvisi e controlli stancano e deprimono le persone. Essere felici è importante per le persone, non dovremmo pressarle, a meno che non ci siano pericoli”, ha detto il presidente Hassan Rohani, intervenendo sul caso.

La protesta delle donne

Sullo sfondo di quest’ultima vicenda c’è l’arresto di Nasrin

Sotoudeh, donna e avvocato iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate con le accuse di cospirazione contro il regime e di aver insultato la Guida suprema del Paese, l’ayatollah Ali Khamenei. Sotoudeh è nota, tra l’altro, per aver rappresentato donne arrestate per essersi scoperte il capo il luoghi pubblici in segno di protesta contro la legge che obbliga ad indossarlo. L’obbligatorietà del velo, in Iran, risale al 1979, anno della Rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeini. Oltre ad essere una norma di carattere religioso, assume anche dei connotati politici: il velo è il simbolo di una resistenza all’introduzione di un modello culturale filo-occidentale, avvenuta in Iran negli anni del regime monarchico dello scià Mohammed Reza Pahlavi.

CIVILTA’ : CONCETTO UNIVOCO !

CIVILTA’ : CONCETTO UNIVOCO !

A volte mi chiedo se le persone collegano il cervello alla lingua prima di esternare scemenze senza senso e poco opportune, inutile girarci intorno al problema, l’immigrazione è un business e per taluni aspetti  è diventata una battaglia puramente politica dove si vedono contrapposti gli italiani e una flottiglia di individui spregevoli che dietro i termini ideologici del momento come  solidarietà e civiltà si arrogano il diritto di fare ciò che vogliono aggirando le leggi e provocando le istituzioni. E’ quasi un anno che oramai si gioca la partita degli sbarchi forzati e quel che irrita è l’atteggiamento di certi individui che rappresentano il business programmato, come ad esempio Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, che si adopera per i migranti che si trovano a bordo della Sea Watch 3, in una dichiarazione degna da ”capo di …stato” dice : far sbarcare i migranti, è questione di civiltà, ” facciamoli scendere , si sta giocando una partita di civiltà. Si, civiltà. Perché quando viene meno il dovere di soccorso, un dovere che nasce dall’empatia fra gli esseri umani, dal riconoscerci gli uni e gli altri soggetti a un destino comune, viene meno il fondamento stesso della civiltà “. Quindi quando vediamo i nostri anziani, indigenti, che fanno “ gli acquisti” nei cassonetti della pattumiera o prelevano gratuitamente dalle cassette di legno, abbondonate ai bordi delle piazze o delle vie dove si tengono i mercati settimanali, gli scarti dei prodotti ortofrutticoli allora “viene meno il concetto di civiltà “ o quello resta ?  O forse quando vediamo i nostri genitori ricoverati con urgenza in ospedale e vederli stazionare su delle barelle per giorni quella cos’è, “civiltà dedicata ai sofferenti” ? E poi,  è un “fondamento di civiltà” erogare una pensione da € 286,00 mensile ai tanti disabili italiani ? E ancora, su quale “pilastro della civiltà evocata” si poggia la perenne disoccupazione che c’è in Italia da …sempre ? E’ forse civiltà andare a prendere degli esseri umani che non scappano da nessuna guerra, da nessun campo di concentramento né da una nave affondata per cause belliche, quindi di quale civiltà parla il sig. Gigino Ciotti quando si riferisce ai 40 opportunisti della nave ONG Sea Watch che hanno emulato precedentemente quelli della nave Diciotti e le altre navi ONG ? E’ da capire il senso unico della loro…” singolare civiltà”. I profughi sono stanchi dopo 13 giorni ? Rammento che tutti sapevano della ferma opposizione all’ingresso di navi corsare nelle acque italiane, eppure loro continuano a partire e le navi a solcare il mare e …sfidano…sfacciatamente,.. sfidano e lo fanno perché evidentemente appoggiati sanno di restare impuniti…perché protetti …eh…. questo è il punto.. appoggiati da chi ? Da Soros l’amico della Bonino, dal PD o dai radical chic italiani ? In ultimo, 13 giorni in mare ….costano, e cosa più orribile, per le navi è che non possono fare avanti e indietro a raccogliere migranti che scappano dalle guerre dei mulini a vento e dalla fame delle sagre delle salsicce.. E come si dice al Luna Park: altro giro altra corsa…. 25062019

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Sea Watch: Salvini, non sbarca neanche a Natale

L’appello dei migranti: aiutateci, qui come in prigione

La Sea Watch

ARCHIVIO Migrants wait aboard the German humanitarian group's rescue boat Sea Watch 3, off the coast of Syracuse, Italy, Sunday, Jan. 27, 2019. The Italian coast guard is bringing socks, shoes, bread and fruit to 47 migrants who have been stranded at sea for nine days aboard a German ship. (ANSA/AP Photo/Salvatore Cavalli) [CopyrightNotice: Salvatore Cavalli]

Redazione ANSAROMA

25 giugno 2019

“La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale. In 13 giorni se avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti sarebbero andati e tornato dall’Olanda.”. Lo ha detto il ministro dell’interno Matteo Salvini ribadendo che non consentirà alla nave di entrare in acque italiane e aggiungendo che “l’Italia non si fa dettare la linea da una ong che non rispetta le regole”. L’appello dei migranti: aiutateci, qui come in prigione – “Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca”. E’ l’appello lanciato dai migranti a bordo della Sea Watch 3 da 13 giorni al largo di Lampedusa. “Siamo tutti stanchi, esausti, stremati – dice uno di loro in un video della Ong postato sulla pagina facebook del ‘Forum Lampedusa solidale’ – pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona”. I migranti sottolineano che a bordo “manca tutto, non possiamo fare niente, non possiamo camminare né muoverci perché la barca è piccola mentre noi siamo tanti. Non c’è spazio”. L’Italia “si rifiuta di farci approdare”, proseguono, “chiediamo l’aiuto delle persone a terra, qui non è facile, non è facile stare su una barca piccola. Per favore – concludono i migranti – non ci lasciate qui cosi, non ce la facciamo più”.

Ciotti: far sbarcare migranti, è questione di civiltà – “Facciamoli scendere , si sta giocando una partita di civiltà. Si, civiltà. Perché quando viene meno il dovere di soccorso, un dovere che nasce dall’empatia fra gli esseri umani, dal riconoscerci gli uni e gli altri soggetti a un destino comune, viene meno il fondamento stesso della civiltà”. E’ l’appello di Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele per i migranti che si trovano a bordo della Sea Watch 3. “Stiamo andando alla deriva. Abbandonare persone fragili e sofferenti è uno dei peggior crimine che un essere umano possa commettere- afferma tra l’altro Ciotti- Noi siamo con il capitano Carola, siamo dalla sua parte perchè Carola con il suo coraggio e la sua umanità incarna le leggi del cuore e della coscienza e non accetta di piegarsi alle leggi del potere e dell’arbitrio, leggi che stanno mandando alla deriva un intero continente che è stato culla di civiltà: L’Europa”.

“U MIERICO”…

“U MIERICO”…

Sperando che l’abbia scritto bene, altrimenti i miei cari amici napoletani mi proibiranno di entrare in città… detto della simpatica parentesi, ho voluto iniziare così la mia narrazione sull’ennesima incapacità dei governi italiani che negli anni si sono succeduti, questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto siano poco lungimiranti i politici tutti e senza far distinzione di colore e sesso. Sono decenni che si tenta di abbattere il muro ..quel muro eretto dai signori delle università e dai loro “protettori”, una barriera insormontabile dai contorni poco rassicuranti, una vera e propria mafia delle facoltà universitarie a numero chiuso, già… uno stile molto caro ai mafiosi, infatti solo i raccomandati e parenti degli amici…ed amici riuscivano ad entrare nella severa lista, neanche se fare il medico fosse  un’attività terroristica o qualcosa di similare…è semplicemente pazzesco ! Tutte le persone di buon senso per anni hanno appoggiato e caldeggiato l’accesso facilitato alla facoltà di medicina, proprio perché un domani, cioè oggi, avremmo avuto una carenza terrificante di medici. Purtroppo come sempre accade aver ragione quando avviene il disastro annunciato non fa certo piacere…anzi è antipaticissimo… ed ora necessita trovare la soluzione che non è certamente quella di  impiegare a più non posso ancora i vecchi medici, alcuni sono stanchi e malati e loro non lo possono risolvere il problema. Ecco cosa si è combinato in questo benedetto paese, i pochi medici italiani che ora escono dalle nostre facoltà di eccellenza e che emergono indovinate che fanno ? Scappano via dall’Italia, emigrano in fretta e furia e tra un po’, per curarci, ci toccherà importare anche gli stregoni africani con tutti i loro riti magici, oddio, qui …. “giochiamo in casa”, non dovremmo avere problemi… basta chiamare il papà…della Cecile Kyenge, l’ex ministro per l’integrazione, per curarci… magari con polvere di denti di leone tritati, oppure con larve di insetti africani o con peli pubici di scimmia incazzata .. Ci siamo, ora consto che stiamo tornando indietro in tutti sensi ..ci manca solo la peste bubbonica dell’epoca Manzoniana e la Spagnola del 1900, dopodiché  siamo a posto.. che bella società che … hanno costruito intorno a noi i cari politici bravi e intelligenti degli ultimi 50 anni.. davvero carina ..roba da ghigliottina stile rivoluzione francese. Giusto per farvi comprendere la gravità della situazione ora arriveranno i militari …medici…sperando che non arrivino coi carri armati per diminuire la popolazione italiana.. Vabbè…oramai mi sto abituando allo schifo inenarrabile e che ci può toccare di più ? Un ultima cosa…si possono imbarcare medici sui gommoni ? Così…magari qualcuno viene.. . 24/06/2019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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Mancano medici nei Pronto soccorso, 2.000 in meno. Trenta: in Molise valutiamo l’invio di militari

Anaao, le ferie aggravano l’emergenza. Servizio 118 al collasso. Ministro Trenta: stiamo cercando una soluzione

UMIER

“U MIERICO”  .. NELLA FOTO

E’ emergenza per la carenza di medici in ospedali e Pronto soccorso: ‘Ad oggi, se ne contano almeno 8mila in meno rispetto al fabbisogno, di cui 2mila proprio nei Pronto soccorso – afferma all’ANSA il segretario del sindacato medico Anaao, Carlo Palermo – Un’emergenza presente da tempo ma che si aggraverà d’estate con le ferie del personale’. Anche i Servizi di emergenza 118 sono ‘al collasso – denuncia il presidente Sis 118 Mario Balzanelli – In alcuni casi si sono dovute sospendere le ferie per garantire l’assistenza’. “Non si può continuare ad ignorare la situazione dei servizi di emergenza 118: c’è una grave carenza di medici e infermieri del 118 in tutte le Regioni – afferma Balzanelli – e la situazione si aggraverà in Estate, periodo in cui invece le richieste di soccorso aumentano di oltre un terzo, soprattutto nelle zone costiere. Si tratta di salvare delle vite e con questi numeri l’assistenza di emergenza non può essere garantita”. I numeri, spiega Balzanelli all’ANSA, “parlano da soli: a Milano, ad esempio, disponiamo solo di 5 mezzi di soccorso con medico a bordo, tra ambulanze e auto mediche, mentre a Bologna sono solo 2 i mezzi di soccorso con medico”. Ma la situazione “è emergenziale un pò in tutta Italia. A Taranto, per due anni, abbiamo dovuto sospendere le ferie dei medici del 118 proprio per garantire il servizio”. Ora, in vista delle vacanze estive e del prevedibile aumento della richiesta di servizi di soccorso, sottolinea, “abbiamo previsto un potenziamento del numero di ambulanze sul territorio, per quanto possibile, ma il problema è che mancano i medici e dunque le ambulanze avranno a bordo solo l’autista-soccorritore”. Anche il maggiore sindacato dei medici dirigenti, l’Anaao-Assomed, parla di “situazione di emergenza”, precisando che l’allarme per la carenza di medici “è una questione che i sindacati stanno denunciando da tempo”. A livello nazionale, afferma Palermo, “registriamo almeno 8-10mila medici in meno rispetto al fabbisogno e questo per effetto del blocco del turn-over dal 2009. Ora il settore più penalizzato è proprio quelle dell’emergenza e dei Pronto soccorso, dove i medici in meno sono circa 2mila“. La sofferenza, sottolinea, “è maggiore negli ospedali del Centro-Sud: in Molise, Sicilia, Calabria, Lazio e Campania, gli ospedali registrano infatti il 30% in meno della dotazione organica rispetto al 2009”. E con le prossime ferie estive del personale medico-sanitario si avrà un “ulteriore aggravio al quale si sta cercando in alcuni casi di sopperire ricorrendo, ad esempio – rileva Palermo – ai neo-laureati, ai medici pensionati o stranieri”.

E in Molise “stiamo esaminando la possibilità di inviare in Molise medici militari per far fronte alla carenza di personale sanitario negli ospedali, ma al momento non abbiamo ancora trovato una soluzione, stiamo continuando a cercarla”, ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a Campobasso in visita privata per assistere alla sfilata dei ‘Misteri’. Un allarme lanciato già alcuni giorni fa.

Secondo un recente rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, sono proprio Lazio, Molise e Lombardia le regioni che più stanno soffrendo la carenza di medici. Nel 2016 infatti ne avevano solo poco più di uno ogni mille abitanti. Mentre, all’altro vertice della classifica, si attestano Valle d’Aosta, Sardegna e Liguria.

Il caso della pediatra maratoneta che rinuncia ai Mondiali per stare in corsia

Attualmente, secondo le rielaborazioni dell’Osservatorio che opera all’interno di Vithali, spin off dell’Università Cattolica di Roma, la dotazione minore di medici si riscontra nel Lazio e Molise con 1,3 camici bianchi ogni 1.000 abitanti, seguite dalla Lombardia con 1,4 e a fronte di una media nazionale che si attesta a 1,7 medici per 1.000 abitanti. Le regioni al top sono Val d’Aosta e Sardegna con 2,6 medici ogni mille abitanti e la Liguria con 2,3, seguite da Umbria e Toscana con 2,2. Molise e Lazio, finora, sono le regioni che hanno sperimentato la diminuzione più marcata di medici dal 2013 a 2016, ovvero rispettivamente -16,3% e -13,3%.

“La dinamica della spesa sanitaria, a livello nazionale, nel corso degli ultimi 15 anni, è stata caratterizzata da un evidente rallentamento della crescita”, spiega Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio, “ottenuto attraverso una forte contrazione del personale dipendente, tanto che negli ultimi anni, in alcune Regioni su 100 pensionati ci sono state solo 25 nuove assunzioni”.

 

SEMAFORO…. VERDE..!

L'indagine della Procura di Agrigento che oggi ha portato al fermo di 9 persone accusate di traffico di uomini nasce da una operazione del dispositivo interforze dell'Agenzia Europea Frontex, della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e della missione EUNAVFORMED. Un aereo, ieri, ha documentato, a circa 60 miglia a sud dell'isola di Lampedusa, il trasbordo di un gruppo di migranti da un motopesca su di una imbarcazione più piccola. Dopo il trasbordo, la nave madre si è allontanata puntando verso la Libia.
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SEMAFORO…. VERDE..!

Nuovo giorno e nuove partenze, tutto secondo quanto previsto e stabilito dal ” Tour operator… I Viaggi della Speranza”, in collaborazione con la camera di commercio del mare e l’agenzia di navigazione “Trasporti sicuri nel mare”. I migranti dopo essere stati prelevati dal centro di “distribuzione migranti” della Libia sono partiti alla volta  dell’Italia e quando sono giunti al limite delle acque territoriali maltesi si sono potuti trasferire in un altro barcone, un po’ più piccino, ma utilissimo per la fase di sbarco sulle coste italiane, e per non essere visti o intercettati dalla guardia costiera. Certamente un lettore attento si è già posto il quesito e si è chiede perché mai in viaggio verso le coste italiane se sono al limite di quelle maltesi ? Rispondo : perché dal momento che il nostro paese è sulla linea della rotta di navigazione del barcone, scatta la logica molla del business e quindi tutte le soluzioni proposte in alternativa non vengono prese in considerazione perché non interessano. Pronti via, come le auto da corsa di formula 1, al semaforo verde partono tutti….i migranti con l’obiettivo di arrivare primi al traguardo italiano senza porsi uno dei quesiti fondamentali e cioè se il paese che li accoglie è in grado di farlo e sostenere il loro costo economico. Ma tutti sappiamo che oltre la linea ….” Verde”… dello sbarco ci sono i pacchi di “verdi euro sonanti”. “C’è chi dice no. . c’è chi dice sì…” cantava il mitico Vasco Rossi… nazionale.. però nella realtà  vince sempre..  chi dice….sì. Evidentemente i migranti amano ascoltare le canzoni del “Blasco” non certamente infastiditi dal fatto che da anni il popolo italiano combatte inutilmente l’immigrazione… ma poi alla fine è sempre la solita solfa. Forse… bisognerebbe togliere i semafori, sostituirli con “una rotonda sul mare”… e creare degli incroci galleggianti canalizzati che partano dalla Libia e vadano in altre zone del Mediterraneo, forse così non avremmo più…traffico. In ultimo, il comune di Pantelleria ci comunica di aver sanzionato il peschereccio per sosta non autorizzata in mare pubblico… domanda di circostanza : ma chi pagherà la multa ? Una vocina labile e graziosa, quella della mia cara nipotina, mi suggerisce che la multa verrà pagata coi soldi del popolo italiano. E già…si sa come vanno le cose, tutta colpa dei semafori…ah…se ci fossero.. le rotonde galleggianti per meglio far defluire il traffico non avremmo questi ingorghi. 23062019

…by… manliominicucci@.myblog.it

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Il video del traffico di migranti, il trucco del trasbordo dalla ‘nave madre’

Giunto a Licata un peschereccio sequestrato in acque internazionali che trasportava 81 persone

L'indagine della Procura di Agrigento che oggi ha portato al fermo di 9 persone accusate di traffico di uomini nasce da una operazione del dispositivo interforze dell'Agenzia Europea Frontex, della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e della missione EUNAVFORMED. Un aereo, ieri, ha documentato, a circa 60 miglia a sud dell'isola di Lampedusa, il trasbordo di un gruppo di migranti da un motopesca su di una imbarcazione più piccola. Dopo il trasbordo, la nave madre si è allontanata puntando verso la Libia.
ANSA/FERMO IMMAGINE FRONTEX
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Migranti: Finanza e Capitanerie scoprono traffico profughi –

Redazione ANSA ROMA

22 giugno 2019

 

E’ giunto nel porto di Licata il peschereccio intercettato dalla Guardia di Finanza al largo di Lampedusa che trasportava un gruppo di 81 migranti trasbordati su un barchino e poi sbarcati sull’isola delle Pelagie.

Il video del traffico di migranti nel Mediterraneo

I 7 membri dell’equipaggio, sei di nazionalità egiziana ed un tunisino, sono stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La “nave madre” è stata scortata in porto dalle motovedette del Reparto operativo aeronavale delle Fiamme Gialle; ad attenderla a terra i militari del nucleo Pef di Agrigento e del Gico di Palermo. L’indagine condotta dalla Procura di Agrigento, che ha portato al fermo di 9 persone accusate di traffico di uomini, nasce da una operazione del dispositivo interforze dell’Agenzia Europea Frontex, della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e della missione EUNAVFORMED.

L’imbarcazione, dopo aver trainato un barchino in mare aperto vi aveva fatto trasbordare i migranti, che si erano poi diretti verso l’Italia, mentre il peschereccio aveva fatto rotta verso l’Africa. La situazione è stata monitorata dalla Polizia di Stato anche grazie a un velivolo messo a disposizione da Frontex.

Il passaggio dei migranti è stato filmato: subito sono scattate le procedure per bloccare l’imbarcazione principale. A bordo sono state trovate sette persone (sei egiziani e un tunisino). Tutte sono in stato di fermo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

 

PERSONA PER BENE !

salv

Nota personale : cari amiche e  amici tutti, spiacente non poter rispondere ad ognuno di voi, ve lo sareste meritato, né di averlo potuto fare collettivamente, ma al momento sono bloccato per aver pubblicato un post nel 2017 che secondo Facebook viola i loro standard…..oggi … Lo faccio ora  ringraziandovi di cuore.  GRAZIE INFINITI A TUTTI..V.V.B.  Manlio Minicucci

 PERSONA PER BENE !

Già, il famoso scrittore evoca una frase molto emblematica nel suo significato perché esserlo è molto complicato, e per poterlo essere implica un comportamento retto, corretto, coerente e di buon cuore, requisiti non facilmente riscontrabili nella maggior parte dei personaggi celebri del mondo della cultura, della televisione, della stampa e dello sport cui risvolti di opportunismo sono ben noti a tutti. Andiamo per ordine e classifichiamo il sostantivo con il suo aggettivo. Brava persona è colui che col suo onesto lavoro e guadagno paga le tasse, vive in armonia nella sua città, in perfetta simbiosi con gli altri cittadini, partecipa attivamente alla difesa del proprio territorio, si preoccupa  che la pulizia sia sempre presente e che il degrado non prenda il sopravvento nella città in cui vive. Si allarma e denuncia se vi sono edifici pubblici fatiscenti e se i dipendenti comunali vengono meno al proprio dovere. Si prodiga per la tutela  della salute della sua famiglia e dell’istruzione scolastica dei suoi figli. Ovviamente non commette reati come rubare o appropriarsi dei beni o… “idee altrui”.., e va d’amore e d’accordo con tutti. Bene questo è il profilo di una cosiddetta….”brava persona”.  Almeno io la vedo così, quindi andiamo a vedere chi è il predicatore di turno nella questione del link. Che il ministro Salvini non piaccia a tanti  risponde al vero, specie ai radical chic, scrittori, giornalisti e politici di sinistra è cosa nota, in tutto il mondo, è ci può stare nell’ottica politica del contraddittorio, ma sostenere che lui non sia una “brava persona” mi sembra un’affermazione del tutto gratuita, offensiva e soprattutto ridicola, infatti il ministro non è indagato in niente, non ha rubato nulla, si preoccupa delle sua terra e si prodiga per il bene comune e…quindi perché non dovrebbe esserlo ? Vediamo un po’ il moralista di turno predicatore dell’occasione, è un condannato per plagio letterario, e con quel plagio ci ha  guadagnato milioni di euro sfruttando arbitrariamente le idee altrui,  non vive a contatto con i suoi cittadini né nella  sua città, ammesso che ne abbia una, e dulcis in fundo vive in un attico di una città di un altro stato, capitalista e per giunta anti comunista. E’ quindi in grado lui di giudicare una persona brava se non ha neanche idea di cosa significhi visto il suo deplorevole comportamento ? Singolare che il signor Saviano parli solo quando gli danno il microfono per sponsorizzare l’immigrazione… le balle le…spara alla velocità della luce.. senza mai fornirci, visto che lui è tanto intelligente, la soluzione per far lavorare gli immigrati, dargli un alloggio sicuro e assisterli come si conviene a livello sanitario una volta giunti sul nostro territorio. Tutti i radical chic e pro immigrarti sono prodighi ai bei discorsi di circostanza, ma ad oggi non vedo e non ho veduto gli immigrati ospitati nelle loro belle e sfarzose case e ovviamente…mantenuti, e questo è indice di assoluto menefreghismo e pertanto si discosta un tantino da quel modello di “brava persona ”..evocato da lui  e il cui significato è ben chiaro .  Da quanto esposto devo quindi dedurre che i radical chic, politici di sinistra, attori, sportivi e giornalisti non sono brave persone ma al contrario …”cattive persone”… ? Egregio Saviano, visto i tuoi precedenti penali che ti vede condannato per plagio forse….dico…forse, non hai capito cosa significhi essere una ..” brava persona”, magari se avessi consultato il …Treccani oggi non avresti fatto l’ennesima gaffe…. 22062019

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Saviano, Salvini non è persona perbene

Cerca forzatura autoritaria, ma noi resistiamo

salv

Redazione ANSANAPOLI

21 giugno 201918:55NEWS

 

(ANSA) – NAPOLI, 21 GIU – “Fin quando avrò fiato, continuerò a dire che questo ministro non è una persona perbene”. Così Roberto Saviano, riferendosi al vicepremier Salvini. “Una persona perbene non utilizzerebbe questo linguaggio. Solo chi ha un atteggiamento banditesco può permettersi di usare queste parole verso questa tragedia immane che merita invece un infinito tatto. Come si può parlare di pacchia di fronte a bambini che muoiono annegati nel mare? Baciare il crocifisso o dichiararsi padre di tutto il paese e ignorare quello che accade?”. Saviano ha presentato il suo ultimo libro a bordo della Open Arms ormeggiata a Napoli. Del decreto sicurezza bis ha detto: “Una vittoria momentanea, fesserie che servono a distrarre l’opinione pubblica. Salvini sta cercando una forzatura autoritaria senza alcun dubbio. Di fronte alle continue provocazioni che lui usa, bisognerebbe rispondere con il silenzio, lo so. Ma nell’epoca della comunicazione condividere è fondamentale. Sono qui a testimoniare che resistiamo contro le sue bugie”.
 

APRITE PORTI E …PORTAFOGLI…

APRITE PORTI E …PORTAFOGLI… 

Il Santo padre oggi in visita a Napoli ha detto : “i musulmani sono nostri partner per una convivenza pacifica” e ha rimarcato, se ce ne fosse ancora bisogno, di prodigarsi all’accoglienza, accogliere è un nostro dovere . Sinceramente non condivido nulla di quanto dichiarato dal papa, anzi la trovo distante dalla reale situazione di in paese stremato da 11 anni di crisi economica. Otto milioni di italiani indigenti e non ho sentito parole di conforto per loro, quasi due milioni di famiglie nella povertà assoluta e non ho sentito parole di speranza o di un probabile aiuto, ogni giorno uomini, donne e bambini di fede cristiana vengono massacrati dai terroristi islamici e non ho sentito parole di collera verso i massacratori seriali. Non ho sentito parole di conforto verso il popolo italiano e la nazione Italia da nessun paese amico o dalle istituzioni europee o mondiali, il punto è sempre quello bisogna fare una becera propaganda e che sia religiosa o politica il risultato non cambia, ci troviamo sempre a frasi utopiche e di circostanza che ci mettono in cattiva luce. Riflettiamo un attimino sugli oltre trenta miliardi di euro spesi per l’accoglienza , se si fossero investiti in ricerca e in sostegno alle aziende e si fossero pagati i debitori della pubblica amministrazione noi oggi avremmo 875 imprenditori ancora vivi e avremmo tolto a milioni di italiani l’infamia della povertà e impedito la fuga di tanti nostri ragazzi all’estero. Caro Santo padre, le parole sono importanti e dette anche bene in talune circostanze sono meravigliose ma di contro, spesso e volentieri le parole sono taglienti e fanno male specie quando poi si sponsorizza un’altra religione che è esattamente all’opposto dei concetti civili della democrazia e della parità di diritti tra uomini e donne e tollera la pedofilia matrimoniale…. Continuare la battaglia per accettate una immigrazione e soprattutto islamica, senza limiti pone una problematica stessa alla quale il Santo padre e tutti i pro immigrati evidentemente vogliono ignorare e quel che è peggio evitano anche di porsi le domande relative al problema. E allora, facciamo un ipotetico salto nel futuro per vedere come sarà la società italiana del 2040 ; avremo una popolazione sicuramente arcobaleno, livello culturale generale molto basso, non dimentichiamo la maggior parte dei migranti che arrivano sulle nostre coste non hanno avuto le possibilità di progredire culturalmente per una serie di impossibilità, avremo sicuramente una forza di lavoro costituita da forti braccia ma avremo una gravissima carenza di personale medico e tecnico altamente specializzato, di ricercatori scientifici e tecnologici. Il nostro paese non produce più tecnologie da anni e siamo fermi dai tempi della Olivetti quindi…. che senso ha utilizzare certe parole di amore e comprensione ed inviti quando poi i fatti vanno in direzione opposta ? Così come anche cercare di aprire un dialogo con una religione che già in passato ha registrato illustri oppositori come San Giovanni Bosco ed altri tantissimi prelati cristiani cattolici nei tempi andati e perché mai sua santità predica in senso opposto ? Gli sbarchi proseguono indisturbati anche se in tono minore, tutti vogliono i cuori e ponti aperti ma al di là delle buone intenzioni qualcuno ci pensa a cosa faranno e come vivranno queste persone che arrivano in un paese con 2.375 miliardi di debito pubblico e otto milioni di poveri ? Un paese con un sistema sanitario alla deriva e un PIL in diminuzione ? Allora prima di essere buonisti…per piacere, siate realisti e aprite oltre il cuore anche i vostri portafogli perché una volta fatti arrivare sul nostro territorio e incassati i soldi per le traversate non si possono cestinare i profughi come carta straccia né il nostro paese è più in grado economicamente di assicurare l’asilo politico a tutti.. vogliamo continuare a suicidarci ? Continuiamo così…21062019

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PAPA FRANCESCO
Il Papa a Napoli, nuova offensiva per salvare i migranti dai porti chiusi e gettare ponti con l’Islam
VATICANO
Venerdì 21 Giugno 2019 di Franca Giansoldati
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Papa Francesco va a Napoli per partecipare ad un convegno organizzato dai gesuiti teologi della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e per affrontare il tema del Mediterraneo e delle migrazioni. Da Napoli vuole fare ripartire una nuova offensiva per riflettere sul bisogno di dialogo e per chiedere cuori e porti aperti verso chi arriva per cercare un futuro migliore. Nello stesso tempo rinnova l’invito ai cattolici a creare ponti con l’Islam.
VATICANO
Al convegno parteciperanno in forma privata anche il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca e il sindaco del capoluogo campano, Luigi De Magistris.
Si tratta della seconda visita del Papa dopo quella del 2015 quando andò a Scampia