Archivio mensile: novembre 2019

L’ORBO E IL SORDO…!

Llondra

L’ORBO E IL SORDO…!

Non c’è peggior sordo di chi non vuol ascoltare e non c’è peggior orbo di chi non vuol vedere. Due massime filosofiche che i nostri padri ci hanno lasciato in dote, quella saggezza e capacità riflessiva presente in tutte le situazioni e che oggi è venuta a mancare miseramente nelle convinzioni dei sostenitori di certe ideologie strampalate, curiose e singolari da qualsiasi punto di vista le si voglia vedere ma che tengono banco nelle disparate argomentazioni mediatiche di varia natura politica. Eppure l’immigrazione non dovrebbe essere considerato argomento politico né strumento della politica stessa altrimenti si rischia di finire in quel polverone mediatico dove a prevalere sono solo gli interessi, sporchi e loschi, personali e dei partiti. Ieri abbiamo assistito agli ennesimi attentati di matrice islamica, il terrorismo ha colpito ancora una volta  a Londra e in Olanda, il bilancio è drammatico, parla di due morti e 5  feriti in totale, e poteva andar peggio, e oltre la paura e terrore assistiamo alle pantomime mediatiche da regime dove i nuovi attentati non vengono visti come elementi destabilizzanti della sicurezza del paese e dei cittadini, né si odono suonare le sirene d’allarme sulla possibilità che in futuro ce ne possano essere degli altri di attentati, eventualità molto probabile visto che i governi europei fanno finta di non vedere l’avanzata terroristica in Europa e ignorano il problema. Infatti gli orbi politici si sono subito affrettati a dire che quelli sono migranti di seconda o terza generazione e quindi, secondo loro, il problema non è legato all’immigrazione recente in quanto i terroristi sono già cittadini di quel paese, pertanto dobbiamo considerare gli attentati come un vero atto di “integrazione e di amore verso di noi” …o no ? A parte le affermazioni del tutto deficienti e prive di razionalità devo quindi dedurre che tra 10 o 20 anni l’Europa sarà investita da un’ondata di atti terroristici islamici originata dai figli o nipoti del migranti di oggi ? È ovvio che la mia disamina vada proprio in quella direzione perché si vuol giustificare un atto terroristico con delle balle colorate il cui fine è quello di rassicurare i cittadini e continuare l’opera immigratoria. Qui siamo di fronte a degli incapaci, gente malata, affetta da patologie ideologiche mentali che sconfinano nella pura follia psichiatrica. Che diavolo significa di seconda o terza generazione ? È ovvio che chi arriva da noi non intende integrarsi nel tessuto occidentale e fa di tutto per sovvertire le regole democratiche e cristiane, è sono proprio i figli di immigrati che preservano e portano avanti con convinzione religiosa la legge coranica per poi metterla in pratica, altrimenti perché ci sono gli accoltellamenti se non per sottometterci ? Noi invece per tutta risposta dobbiamo convincerci che il morto di un  attentato per mano del figlio di un migrante non rappresenta un pericolo ed è diverso…..”specie per il morto”…! Ma cosa avete nel fondo del cervello… sabbia fine o segatura ? Ma non vi rendete conto che in atto c’è una guerra contro di noi, sino ad ora noi soli ne contiamo le vittime mentre gli assassini …“volano…in paradiso” felici ? E quando risponderemo con le armi a questi terroristi ? Purtroppo chi muore è sempre la gente comune, perché se sotto i colpi di un coltello ci finiva la figlia o la moglie del potente forse le cose cambierebbero, statevene certi…ma a loro non capita mai niente del genere e chissà perché…30112019…

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Scarcerato in anticipo il killer di London Bridge, è bufera

L’attentatore era in libertà vigilata dopo una condanna per terrorismo

Llondra

30 novembre 201917:11NEWS

Usman Khan, l’attentatore di London Bridge, aveva partecipato nei mesi scorsi ad un programma governativo di

deradicalizzazione e riabilitazione di detenuti estremisti. L’uomo, 28 anni, era in libertà vigilata dopo una condanna per
terrorismo. Il governo ha assicurato di voler far chiarezza sulla mancata vigilanza sul killer dopo la scarcerazione
anticipata.

Khan, che ieri ha accoltellato i passanti uccidendone due e ferendone altri tre prima di essere a sua volta ucciso dalla polizia, era stato condannato nel 2012 e rilasciato a dicembre 2018 “su licenza”, il che significa che avrebbe dovuto soddisfare determinate condizioni o sarebbe tornato in carcere. Diversi media britannici hanno riferito che indossava un braccialetto elettronico alla caviglia.

L’uomo, residente nello Staffordshire, in Inghilterra, ma di origini pachistane, avrebbe dovuto scontare una pena di 16 anni. Ma era stato rimesso in libertà condizionata dopo neppure 7 anni, tanto da poter partecipare ieri a una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti.

Intanto il governo Tory di Boris Johnson assicura per bocca di Brandon Lewis, viceministro dell’Interno e responsabile del portafogli della Sicurezza Nazionale, di voler far chiarezza sulla mancata vigilanza sul killer. “Dobbiamo e vogliamo fare una valutazione completa” del suo dossier, per “trarre la lezione del caso”, ha dichiarato Lewis, pur negando che l’episodio possa essere considerato un fiasco delle autorità politiche o degli organi di sicurezza. Johnson punta semmai il dito sul sistema giudiziario e sugli sconti di pena, e già ieri ha definito “un errore consentire a criminali violenti di uscire di prigione in anticipo”.

Intanto, secondo quanto scrive il Mail Online, uno degli eroi che ieri hanno bloccato l’assalitore e cercato di salvare la vita ad una delle vittime dell’attacco è un omicida in libertà vigilata. L’uomo è James Ford, un 42enne condannato all’ergastolo nell’aprile del 2004, con un minimo di 15 anni da scontare, per l’omicidio di Amanda Champion, una ragazza di 21 anni con difficoltà di apprendimento. Fonti del governo hanno confermato che Ford si trovava ieri sul London Bridge al momento dell’attentato. Un attacco che ha seminato sangue e terrore nel cuore di Londra a meno di due settimane dalle elezioni britanniche.

Khan è stato bloccato da alcuni passanti e freddato dalla polizia. Un’esecuzione, all’apparenza, giustificata però dal minaccioso giubbotto indossato dal killer: qualcosa che aveva tutta l’aria d’un gilet esplosivo e solo dopo i primi test gli investigatori hanno individuato come fasullo.

Attacco a Londra – IL RACCONTO DEL CRONISTA DELL’ANSA

Lo spettro è tornato materializzarsi in un venerdì non qualsiasi, nel pieno dello shopping del Black Friday, fra residenti, turisti e impiegati di una delle aree più vibranti della capitale del Regno: già colpita nel 2017, l’anno recente più cruento sull’isola sul fronte dell’allerta terrorismo, dal micidiale accoltellamento collettivo orchestrato un sabato sera da un terzetto di giovani musulmani radicalizzatisi nei ghetti dell’est londinese. Questa volta, stando alle prime indagini, a innescare la furia dell’odio è stato invece un singolo individuo, scagliatosi lama alla mano su chi gli è capitato a tiro su quel ponte. L’allarme è stato dato verso le 14 locali, le 15 in Italia, con l’intervento nel giro di 5 minuti delle prime pattuglie di agenti, mentre dei coraggiosi passanti si erano già lanciati sull’aggressore per fermarlo. Le immagini degli immancabili video amatoriali sono poi rimbalzate a raccontare l’orrore in presa diretta: i fendenti, la lotta di alcune persone con l’uomo, l’arrivo dei poliziotti, gli spari, l’assalitore a terra, i proiettili finali quasi come colpi di grazia.

ACCOLTELLAMENTI PRE-NATALIZI…PREGO !

londra

ACCOLTELLAMENTI PRE-NATALIZI…PREGO !

Niente facili allarmismi…”il poverino” era stato appena lasciato… dalle sue quattro mogli…ed era distrutto dal dolore e dalla rabbia…poi nel rispetto delle sue tradizioni aveva …anche bevuto tanto e non era lucido mentalmente…è da capire…la colpa è della società…la colpa è nostra che non li capiamo a fondo e non ci facciamo accoltellare con devozione e sottomissione poi, loro sono anche sofferenti….infatti nella vita precedente era in cura presso un nosocomio londinese…e per piacere non parliamo di terrorismo anche se le modalità utilizzate lascino intendere e tradire una certa religione …per quanto concerne la presunta cintura…non scherziamo, era una cintura di castità perché il poverino era casto per scelta……mi raccomando, la vostra vita non deve cambiare però se quando andate in giro indossate un’armatura è meglio e sicuramente vi salverà la vita in certe circostanze….cose che accadono solo nei paesi…civili e accoglienti.. … 29112019

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 London Bridge, attacco terroristico: «Ferite delle persone», ucciso l’aggressore. «Indossava una finta cintura esplosiva»

londra

Venerdì 29 Novembre 2019

Allarme al London Bridge di Londra. Un uomo armato di coltello avrebbe ferito diverse persone prima di essere fermato prima dai passanti e poi dalla polizia. E un primo bilancio delle forze dell’ordine parla di un morto e 5 feriti. Fonti della polizia di Londra dicono che l’uomo che ha sferrato l’attacco armato di coltello è morto: era stato raggiunto dai colpi esplosi dagli agenti quando era stato bloccato. L’aggressore, oltre a essere armato di coltello, aveva indosso «un qualche tipo di giubbotto» sospetto. Lo riferiscono testimoni citati dalla Bbc, sottolineando come gli agenti di polizia si siano allontanati da lui dopo averlo colpito, probabilmente nel timore di un giubbotto esplosivo. Scotland Yard per ora non conferma comunque la circostanza mentre prosegue le indagini e mantiene l’area transennata. Chiusa temporaneamente pure la stazione della metropolitana e dei treni di London Bridge.

 

Londra, la polizia strappa il coltello all’aggressore tra i passanti terrorizzati. «Oh, my God!»

London Bridge, immagini choc da un autobus bloccato sul ponte

Falso ordigno esplosivo. «Posso confermare – ha detto ai giornalisti Neil Basu, numero 2 di Scotland Yard e responsabile dell’antiterrorismo – che la polizia è stata chiamata per un episodio di accoltellamento attorno alle 14 e che un uomo di sesso maschile è stato colpito con armi da fuoco da agenti specializzati. Il sospetto è morto sul posto». «Posso inoltre confermare che il sospetto indossava un equipaggiamento che al momento riteniamo fosse un falso ordigno esplosivo», ha aggiunto Basu, ribadendo che l’episodio è indagato come un atto di terrorismo, ma senza sbilanciarsi sulla possibile matrice né comunicare per ora l’identità dell’ucciso. Confermato infine il bilancio di alcuni persone ferite fra le vittime dell’accoltellamento, ma non di morti.
Scotland Yard ipotizza che l’attacco al London Bridge sia legato al «terrorismo». Lo scrive in un tweet la Metropolitan Police che aggiunge tuttavia come le circostanze siano ancora «non chiare». «Un assalitore, riteniamo armato di un coltello, ha iniziato ad attaccare i passanti. È stata allora dispiegata la polizia armata. Riteniamo che il presunto assalitore sia stato colpito a morte», riferisce il corrispondente di SkyNews Mark White riportando quanto accaduto a London Bridge.
 

LA ZAPPA SUI PIEDI…!

agazzanese

LA ZAPPA SUI PIEDI…!

Cari tutti, oggi tratto un tema molto delicato,  va affrontato con determinazione e fermezza, lealtà ed onestà intellettuale. Brevemente vediamo quel che è accaduto domenica scorsa nell’incontro di calcio Agazzanese-Bagnolese, partita del campionato di Eccellenza emiliana, un giocatore della Bagnolese punta dritto e velocemente verso la porta avversaria e giunto in prossimità della linea di fondo campo viene anticipato e ostacolato dal portiere in modo eccessivamente rude e poco sportivo, tanto da far ruzzolare il giocatore avversario in modo rovinoso…da ex calciatore posso dire senza timore che se la poteva risparmiare la spallata sul petto in quanto il pallone era già tra le sue mani e non correva pericoli e quell’uso smisurato della forza appariva più come un atto intimidatorio che un gesto atletico… Questo è quanto ho avuto modo di vedere dalle immagini televisive e non mi sorprende se un gesto del genere abbia fatto irritare i calciatori e tifosi bagnolesi e alimentato le divisioni,  il portiere sicuramente se lo poteva risparmiare un intervento del genere e ovviamente, come sempre accade nel mondo del calcio, i tifosi della Bagnolese si sono così indispettiti e a loro volta hanno reagito offendendo il portiere secondo un modus operandi alquanto antipatico ma che è figlio di una tradizione culturale calcistica. Parliamo di sfottò veri e propri, un prodotto che non manca dagli stadi da data immemore…cioè da sempre, è sempre così… però, se non ci fosse lo sfottò tra le tifoserie credo che non ci sarebbe neanche il calcio, ed è così in tutto il mondo, uno sport amato ed odiato per le sue contraddizioni. E qui si solleva il caso che io ritengo frutto e figlio delle inutile e stressanti nonché odiose strumentalizzazioni politiche ed il voler prendere esempio da situazioni similari per ottenere una gratuità pubblicità. Andiamo al dunque, il portiere, di colore nero, secondo il mio parere, ha usato una forza e un’irruenza spropositata nell’affrontare il calciatore bianco ed è ovvio che sia i suoi compagni di squadra che il pubblico di parte sia incavolato e lo abbia offeso con fischi, epiteti ed altro e lui, invece di chiedere scusa ai suoi avversari, tra i quali ci sono pure giocatori negri, e alla tifoseria lesa , recita la parte dell’emarginato e vittima razziale e abbandona il campo di gioco.  Ma perché, se viene insultato in strada che fa…se ne va dalla città o si rivolge alla legge per ottenere giustizia ?  Ha abbandonato il campo per lanciare messaggi politici di altra natura come se ai negri in Italia venisse impedito qualcosa…è pazzesco, ma lui ha voluto imitare un certo…. Mario Balotelli, provocatore di professione e puntualmente contestato, ma lasciare il campo è una cosa gravissima perché gli insulti sono partiti da una precisa motivazione ovvero, tanta inutile violenza in un’azione di giuoco e metterla sul razzismo è patetico oltre che un insulto al popolo italiano tutto. Come non capisco la solidarietà dei suoi compagni di squadra, perché quello è stato un gesto politico inaccettabile, tutto doveva rimanere in ambito calcistico e non portarlo fuori dallo stadio. Quel che è peggio è che se si fosse trattato di un portiere bianco tutto questo non sarebbe accaduto e al massimo avremmo registrato per la fase di gioco l’ammonizione del portiere per via dell’intervento scomposto e null’altro…e invece no….”il negro” è sempre l’odioso strumento di dibattito politico e purtroppo loro lo hanno anche capito e tante volte… se ne approfittano, specie quando non ottengono quel che vogliono si trincerano dietro lo slogan di : italiano razzista ! Non l’accetto e non mi sta bene, difatti le decisioni e i provvedimenti esemplari  comminati del Giudice sportivo non lasciano dubbi e perplessità sui miei sospetti e convinzioni ed ha riportato la ragione del vivere quotidiano anche nello sport. Già, perché bisogna smetterla di porre le questioni, qualunque esse siano, sul tema razzismo, e basta…non ne possiamo più…perché quando un negro commette una “cazzata” come in questo caso, deve essere punito e fischiato dai tifosi come un bianco… questo per me significa normalità….punto. Speriamo che in futuro gente che va via dai campi di gioco non se ne vedano quando c’è lo sfottò…fate come il giocatore del Barcellona al quale venne lanciata una banana durante la fase di gioco, lui la raccolse e se la…mangiò suscitando l’ilarità di tutto il pubblico presente. Attenzione al razzismo, non fomentate l’odio cari signori tutti, bianchi e neri …nessuno escluso e ai politici dico che se volete i voti, lavorate per il popolo e non metteteli contro l’un l’altro… 29112019

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azzismo, squalificato il portiere dell’Agazzanese che aveva abbandonato il campo

28 nov 2019 – 11:22

agazzanese

Dopo il gesto del giocatore senegalese che aveva lasciato il terreno di gioco a seguito di insulti razzisti in una partita di Eccellenza costringendo l’arbitro a sospendere la partita, sono arrivate le decisioni del giudice sportivo: una giornata a Omar Daffe, partita persa a tavolino e 1 turno di squalifica, ma con la condizionale, per il campo della Bagnolese

Omar Daffe, il portiere senegalese dell’Agazzanese (Eccellenza emiliana) che ha lasciato il campo durante la partita contro la Bagnolese dopo aver ricevuto degli insulti razzisti, è stato squalificato per una giornata. Per l’Agazzanese, i cui giocatori hanno seguito nello spogliatoio il proprio portiere costringendo l’arbitro a sospendere la partita, è arrivata anche la sconfitta a tavolino oltre a un punto di penalizzazione, mentre la Bagnolese se l’è cavata con una ‘messa in prova’ dello stadio Fratelli Campari e con la squalifica, sospesa dalla condizionale, di una giornata del proprio terreno di gioco. Sono queste le decisioni del giudice sportivo Carlo Frongillo in merito al caso di domenica scorsa che ha coinvolto il 37enne portiere senegalese che ha abbandonato il campo dopo gli insulti razzisti ricevuti dagli spalti dell’impianto di Bagnolo in Piano, nel Reggiano, dove si stava giocando il match – poi sospeso dall’arbitro al 29′ del primo tempo in seguito ai fatti accaduti – valido per il campionato di Eccellenza. Per la Bagnolese è stata stabilita la disputa di una partita a porte chiuse, ma la sanzione “è stata sospesa perché si sottopone nel contempo la società ad un periodo di prova della durata di un anno”. Una sorta di ‘diffida’ che in caso di recidiva farebbe scattare la squalifica del campo.

 

L’ARTE DEGLI INCAPACI…!

100 SVEZIA CAOS

L’ARTE DEGLI INCAPACI…!

Perdonate la mia aggressività letteraria nell’utilizzare termini apparentemente inopportuni,  ma a volte non ci sono espressioni dolci ed amorevoli per esprimere un concetto di assoluta deficienza mentale e decisamente inappropriate nelle circostanze attuali che appartengono alla società svedese, alla sua incapace classe politica, ai media e soprattutto a quelle ideologie del buonismo di voler a tutti i costi un mondo multicolore e multirazziale. Spiace doverlo ripetere per l’ennesima volta ma… amo mangiar spaghetti, lasagne e  parmigiana, cotolette e  costate di maiale e tantissima mortadella… quindi cercate di spiegarmi come potranno mai integrarsi con me i fedeli islamici o gli immigrati africani che hanno un regime alimentare totalmente diverso dal mio. Come può integrarsi un musulmano in un contesto di vita occidentale quando tutti i dettami che rispetta sono contro le nostre costituzioni, fondamenta delle nostra società,  avversi ai nostri regimi alimentari e all’opposto dei nostri stili di vita che vertono sui vizi…del fumo, alcool e assoluta libertà delle donne. Come può integrarsi un immigrato musulmano che ha un’idea e convinzione sul genere femminile e sui matrimoni delle bimbe diametralmente opposta alla mia e a quella di tutte le donne occidentali, e ovvio che tra noi e loro il distinguo sarà sempre d’obbligo, com’è anche chiaro che non ci potrà mai essere una convivenza pacifica tra la loro fede religiosa e le altre visto che per i musulmani noi siamo sempre “infedeli” e conseguentemente …meritevoli di morte. Queste basilari differenze e concetti di vita quotidiana li esprimo da ben vent’anni ed ho sempre rimarcato l’impossibilità di una convivenza con chi la pensa diversamente da noi e non intende adeguarsi ai nostri usi, costumi ed abitudini alimentari….e loro non lo faranno mai.  Chi non desidera vivere ed integrarsi … può rimanere tranquillamente nel proprio paese e non andare in un paese a dettar le proprie leggi ed imporle ai cittadini di quel paese che ha avuto la follia di ospitarli solo per mera generosità perché pensava di integrali. La Svezia ha clamorosamente fallito tutti gli obiettivi della sua lodevole iniziativa, l’integrazione non è possibile con chi ha una cultura religiosa diversa e con chi vive e ragiona nella cultura della violenza. È necessario prenderne atto e porre rimedio iniziando ad arginare l’immigrazione via mare perché se si vuol continuare nella falsità tra qualche anno l’Europa sarà una grande Svezia. E poi, che senso ha importare centinaia di migliaia di persone ogni anno per poi parcheggiarle nelle …”bidonville”… e senza assicurar loro un minimo di futuro. È ovvio che l’immigrazione parte dal tavolo di qualche lobby mondiale, resta solo da capire da quale angolo del mondo parte e qual è il fine. La Svezia piange per le sue scelte scellerate di buonismo e arroganza e utopia allo stato puro… sì, perché non aver previsto quel che sarebbe accaduto negli anni successivi è materia per i psichiatri, dei veri e propri incapaci nel prevedere gli sviluppi futuri negativi nell’immigrazione islamica, eppure Oriana Fallaci li aveva avvisati, prima lei e tanti come me da anni urlano….nel vuoto a quanto pare. Oggi tutti sono contro Salvini che in parte era riuscito nel suo intento di non portare l’Italia al …”livello della Svezia”…ma consto che buona parte del governo attuale coltiva ancora l’idea dell’accoglienza a tutti i costi. Tra dieci anni cari signori radical chic, buonisti e cultori del multiculturale non veniteci a raccontare le solite scuse legate al ” buonismo del deficiente ” perché ve lo stiamo dicendo in tutte le lingue che l’immigrazione con quei soggetti non è possibile….vi piace pensare il contrario ? Benissimo, guardate la Svezia e poi….con calma… pensando a Pamela Mastropietro ed altri casi orribili similari…e ditemi se non ho ragione…28112019

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SVEZIA: VIOLENZA E GUERRA PER BANDE SEMPRE PIÙ FUORI CONTROLLO

100 SVEZIA CAOS

 23 Novembre 2019

Il ministro degli esteri svedese Ann Linde si è lamentato del fatto che i russi non vogliono visitare il paese a causa della sua immagine negativa all’estero. Secondo Linde, la Svezia è sempre più associata alla criminalità organizzata e al brigantaggio.

“È successo, ad esempio, che i rappresentanti della società civile russa non sono venuti ai nostri incontri perché avevano paura che qui non fosse sicuro”, ha detto il diplomatico di punta al quotidiano svedese Aftonbladet. “Questo può sembrare ridicolo, ma è vero.”

Linde ha affermato che i media russi coprono solo eventi negativi, sparatorie e crimini legati alle bande, in Svezia e ha promesso di lavorare per “bloccare la disinformazione” e mostrare che le autorità stanno facendo di tutto per risolvere i problemi.

“Dobbiamo lavorare per porre fine alla disinformazione e dimostrare che il governo e la polizia svedese stanno facendo tutto il possibile per combattere le sparatorie e il crimine legato alle bande di migranti”, ha affermato Linde.

Negli ultimi anni, Swedene è stata oggetto di un’ondata di violenza, criminalità legata alle bande ed atti di terrorismo. Solo nei primi nove mesi del 2019, la polizia ha dovuto schierare 97 volte per le missioni vote a fronteggiare la vilenza delle bande.

Nel 2018 ci sono state 162 esplosioni nel paese. La maggior parte di queste esplosioni sono state provocate da petardi, ordigni esplosivi improvvisati e bombe a mano. La polizia svedese ha dichiarato che la maggior parte delle esplosioni sono il risultato di azioni di bande criminali. La maggior parte di quete è avvenuta in zone povere e insicure di grandi città come Stoccolma, Göteborg e Malmo.

A poco a poco, si sono diffuse dove vivono molti migranti. Tuttavia, il crimine si sta diffondendo e anche i quartieri ricchi che sono colpiti da questi fenomeni. La situazione in Svezia si è avvicinata a quella del Messico, dove scoppiano regolarmente scontri tra polizia locale e bande.

Un rapporto della polizia di Stoccolma pubblicato nell’ottobre 2019 indicava che c’erano in Svezia almeno 50 reti criminali attive e un totale di circa 1.500 persone coinvolte. La maggior parte delle bande comprendeva membri di età inferiore ai 16 anni.

Svezia, la polizia interviene contro i migranti

La Svezia nasconde statistiche sull’etnia dei sospetti criminali. Tuttavia, quando Dagens Nyheter nel 2017 ha esaminato 100 persone legate a omicidi e ha tentato omicidi compiuti con pistole, hanno scoperto che 90 avevano un cosiddetto passato straniero (nato all’estero o almeno un genitore nato all’estero).

La politica migratoria e di sicurezza del governo svedese ha trasformato uno dei paesi più calmi e socialmente attraenti d’Europa in un focolaio di criminalità di strada e criminalità legata alle bande. Tuttavia, il governo preferisce dare la colpa a “false notizie russe” per questo. Ironicamente, anche i membri della cosiddetta società civile russa finanziati dall’occidente preferiscono evitare di recarsi in Svezia.

La posizione del ministro degli Esteri svedese dimostra che il governo non adatterà il suo approccio e risolverà problemi reali della società. Invece, intensificherà la propaganda della “tolleranza nlla Svezia” e la storia anti-russa.

MACRON….PARLACI DEI SUICIDI…!

RESPONDS MACRON

MACRON….PARLACI DEI SUICIDI…!

Già, “caro signor presidente Macron”, anche tu, come  tutti  i governanti italiani ed europei avete la pessima abitudine di non parlare dei problemi che attanagliano il popolo, e non solo non ne parlate ma restate nel vergognoso e squallido silenzio e fate di tutto perché non se ne parli, però poi, indisturbati e sfacciatamente menefreghisti  continuate in quelle politiche che ci vedono sempre più oppressi e tartassati, e in più con l’amarezza di non avere nessuna certezza o prospettiva futura. Pare che infliggere sofferenza al popolo sia diventato lo sport preferito della commissione europea e di ogni singolo governo europeo, che servile e ubbidiente non fa una piega a sottoporre il proprio popolo alle umiliazioni dei tagli…e tagli… e tagli… sino a spingere al suicidio quegli imprenditori d’ogni categoria soffocati dalla perenne crisi che persiste nella zona europea dal lontano 2008 e non si riesce , sino ad oggi, a venirne fuori per “grazia d’incapacità ricevuta”… Pensate che la situazione ad oggi rispetto al recente passato sembra ancora peggiore, secondo dati recenti della Mutualité Sociale Agricole, un contadino al giorno decide di togliersi la vita, proprio in Francia che curiosamente è la prima potenza agricola europea e vanta ben 73 miliardi di euro di fatturato, così nel 2018, mentre le multinazionali dell’agroindustria come Lactalis di contro macinano generosi utili… sulla vita delle persone. Questo purtroppo è il trend degli ultimi dieci anni in Francia, una tragedia così sentita che ci  hanno realizzato persino un film, “Au nom de la terre”, sulla morte di un agricoltore, molto noto al pubblico francese, il cui fine era scuotere l’opinione pubblica… ma…per il governo francese e Macron in particolare…è solo fuffa… mentre il predetto film in Italia, non ha mai visto….la luce… censurato in stile unione sovietica anni 60. Oggi c’è stato un nuovo suicidio, l’ennesimo dell’agricoltore di turno, il povero francese spinto dalla disperazione, dai debiti e dall’ottusità di un governo sordo e inesistente, un governo che opera e pensa solo alle lobby finanziarie posizionate a meraviglia in un sistema europeo incomprensibile ed astruso in ogni provvedimento di natura economica. Macron l’ha fatta grossa e quel che è peggio è che non intende mollare “scettro e corona”…no…no…lui vuol restare ancora sul trono, per tutta la durata del suo mandato, ma dico ad  “Emmanuel I di Francia” di stare attento a ciò che fa perché i francesi hanno uno spirito diverso dai tanti popoli europei, lo si è visto con i Gilet Gialli, e non bisogna scherzare troppo con le politiche restrittive perché prima o poi comprenderanno che suicidarsi non risolve il problema. Infatti cari amici francesi…non dovete suicidarvi, perché se lo fate Macron e la commissione europea avranno un problema in meno e non credo che voi vogliate questo con… la vostra morte. Mettetevi di traverso sotto casa Macron, restateci e non andate via sino a quando non avrete ottenuto quel che vi spetta ovvero : dignità, rispetto e diritti sacrosanti .  27112019

…by…manliominicucci.myblog.it

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La protesta degli agricoltori, marcia dei trattori a Parigi

macron responds

Centinaia di mezzi hanno bloccato il traffico sugli Champs-Elysées

PROTESTA  DEGLI  AGRICOLTORI  FRANCESI  A PARIGI CONTRPO  EMMANUEL MACRON..SI REGISTRA L’ENNESIMO SUICIDO DELLA DISPERAZIONE DI UN AGRICOLTORE IN GRAVE  CRISI PRODUTTIVA.

Trattori in tutte le strade di Francia.

RESPONDS MACRON

E fin dalle prime ora del mattino migliaia di agricoltori si sono messi in marcia puntand su Parigi per una giornata di mobilitazione di tutto il settore agricolo, indetta dai sindacati di categoria (FNSEA – Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles) e dall‘Associazione Giovani Agricoltori francesi..

Dalla peripherique di Parigi, i trattori si sono diretti verso Avenue Foch, dove è in corso l’assembramento degli agricoltori. Ci sono oltre mille trattori.

Segnalati blocchi, disagi, balle di fieno sugli Champs-Elysées

Il problema principale, certo non l’unico, è quello dei prezzi bassi dei loro prodotti.

Alcuni rappresentanti sindacali hanno chiesto di incontrare il Presidente, Emmanuel Macron.
I sindacati criticano gli accordi di liberalizzazione commerciale, firmati dalla Francia e dall’Unione Europea, che determinano un aumento delle importazioni agricole e alimentari da altri paesi extra-UE.

Traffico in tilt e balle di fieno sugli Champs-Elysées, a Parigi.
Centinaia di agricoltori provenienti da diverse regioni hanno bloccato le strade a bordo dei loro trattori nella capitale francese.
Obiettivo della manifestazione è protestare contro le politiche dell’amministrazione del presidente Emmanuel Macron, e in particolare contro il calo dei prezzi e la grande distribuzione.

E CHI PAGA ?

renzi

E CHI PAGA ?

È sempre stato il quesito posto dal sottoscritto dal lontano 2012, come diavolo fa un “dirigente di un piccolo centro di distribuzione” di giornali della provincia di Firenze ad avere una disponibilità illimitata di denaro per girare tutta l’Italia con un camper e poter dettare legge all’interno del suo stesso partito ? È singolare quanto strano la scalata al “potere ” infatti diventato poi segretario di quel partito stesso è riuscito a ricoprire la carica di presidente del Consiglio nel giro di soli due anni quando per arrivare a quei posti occorrono anni e anni di dura politica o essere personalità di indubbio valore. Non credo abbia dimostrato di essere un valido uomo di stato né un uomo che della lealtà ne abbia fatto una bandiera di vita e rammento a tutti che un paio di settimane fa si auto lodava per aver realizzato il nuovo capolavoro “dell’inciucio di palazzo” del 2019, e la drammaticità in tutto questo è che nessun giornale o giornalista si è dichiarato disgustato per l’ennesima “lealtà di stai sereno”. Ora i nodi vengono al pettine….non sono per niente sorpreso anzi, un po’ deluso perché ne hanno impiegato di anni per venire a capo di questo signore che presenta mille lati oscuri della sua politica, e aggiungo, collusa sicuramente con tante lobby …ci spiegasse poi come ha fatto ad acquistare una villa da 1.3 milioni di euro…non lo ha mai spiegato, come non è chiaro da dove vengono tutti i soldi per aver fondato Italia Viva . Sono convinto che lui abbia le mani molto sporche e la magistratura, finalmente, forse ora può lavorare in pace… ovviamente…Mattarella permettendo…ecco perché non vuole le elezioni e un successivo presidente di centro destra, perché così non avrebbe più la protezione dalla magistratura sino ad oggi invalicabile… vediamo che succede, sono proprio curioso di vedere sin dove si spingeranno ad indagare i magistrati. 26112019

…by… manliominicucci.myblog.it

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Perquisizioni all’alba sui finanziatori di Open, l’ex fondazione di Renzi
«Articolazione di un partito politico»

renzi

La procura di Firenze sta indagando sui soldi versati all’avvocato Bianchi, indagato per traffico di influenze, e poi finiti nelle casse dell’organizzazione. La difesa: «Tutto tracciabile e fatto alla luce del sole»

di Fiorenza Sarzanini

Oltre venti perquisizioni sui finanziatori di Open, la ex fondazione di Matteo Renzi, sono in corso dall’alba. La procura di Firenze sta indagando sui soldi che numerosi imprenditori hanno versato all’avvocato Alberto Bianchi come consulenza o attività professionale e poi sono finiti nelle casse dell’organizzazione che ha pagato tra l’altro le spese della Leopolda, ma anche la campagna elettorale per il referendum del 2016. Bianchi è indagato per traffico di influenze. L’elenco dei finanziatori è stato sequestrato nel suo ufficio. Secondo i magistrati fiorentini – il procuratore Giuseppe Creazzo e l’aggiunta Luca Turco – open agiva come «articolazione di un partito politico» e questo sarebbe dimostrato anche dalle ricevute di versamento da parte di alcuni parlamentari. In sei anni di attività, tra il 2012 ed il 2017 (anno in cui è stata chiusa), la Fondazione Open aveva raccolto 6,7 milioni di euro da finanziatori privati.

La difesa di Bianchi: «Tutto fatto alla luce del sole»

«Rinnovo la mia piena collaborazione con la magistratura affinché sia fatta chiarezza prima possibile sull’indagine che mi riguarda — spiega l’avvocato Alberto Bianchi, in una nota —. Sin da subito mi sono messo a disposizione fornendo qualsiasi atto mi fosse richiesto. Del resto tutte le entrate e le uscite della Fondazione Open sono tracciabili, perché avvenute con bonifico, carte di credito. È stato fatto tutto alla luce del sole. Messo nero su bianco. Si sta facendo una polemica strumentale che potrebbe toccare qualsiasi politico e qualsiasi amministratore».

 

CIAO…CIAO AL…. BELLO ..PRETE PARTIGIANO..

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CIAO…CIAO AL…. BELLO ..PRETE PARTIGIANO..

Verso la fine dell’ultima guerra nel nostro paese, le forze partigiane comuniste scatenarono un’offensiva violenta e inconcepibile contro degli altri italiani, a torto o a ragione furono presi di mira tutti i fascisti in camicia nera e tutti coloro erano legati al fascismo, in quella che doveva essere una pulizia etnica politica non vennero risparmiati neanche gli appartenenti alla chiesa cristiana cattolica. L’odio per i cristiani era palese quanto ingiustificato e oltre che andare a “caccia di fascisti” i partigiani solevano dedicarsi anche alla proficua caccia dei sacerdoti cristiani in veste nera e dei suoi collaboratori. Forse ai tanti, l’abito talare di colore nero indossato dai sacerdoti, rappresentava il fascismo perché l’odio dei comunisti verso la cristianità era identico a quello verso il fascismo, un odio cosi intenso da non far distinzioni tra loro e quindi, a scanso di equivoci andava bene difendere la ideologia atea anche infliggendo la morte a dei sacerdoti unitamente a quella dei fascisti.  La storia la scrive chi vince, ed è così, e la cosa inaudita è che per mano dei “partigiani comunisti” si registrano massacri e assassinii ingiustificati, una vera e propria resa dei conti anche con la Santa sede. Nella rossa Emilia Romagna c’è stato uno stermino incomprensibile di vite umane, assommano a 93 i sacerdoti eliminati dai partigiani, durante e dopo la guerra, e non mi risulta che a queste vittime, colpevoli soltanto di essere fedeli servitori del Crocefisso, siano state scolpite lastre di marmo in ricordo mentre, a don Elio Monari, fucilato nel 1944 dalla polizia speciale fascista, è stata conferita persino la medaglia d’oro oltre che intestate vie e scuole. Eppure in quella regione si verificò una vera e propria strage di sacerdoti, volutamente dimenticata e celata nell’oblio delle falsità dell’Anpi e dei suoi partigiani, li voglio brevemente ricordare e rendere onore alla loro memoria: Don Giuseppe Guicciardi, parroco di Mocogno, ucciso il 10 giugno 1945, Don Luigi Lenzini, parroco di Crocette di Pavullo, ucciso la notte del 21 luglio 1945, Don Giuseppe Preci, parroco di Montalto di Zocca, ucciso il 24 maggio 1945; Don Francesco Venturelli, parroco di Fossoli, ucciso il 15 gennaio 1946, Don Ernesto Talè, parroco di Castelluccio Formiche, ucciso insieme alla sorella l’11 dicembre 1944, Don Giuseppe Preci, il 24 maggio 1945, a Montalto di Zocca una scarica di mitra alle spalle… lo fulminò…, Don Giuseppe Tarozzi, parroco di Riolo, prelevato la notte del 26 maggio 1945 e fatto sparire, non si trovò più neanche il corpo in quanto bruciato in un forno da pane in una casa colonica, non so se il forno era… a gas o a legna, Don Umberto Pessina, parroco di San Martino di Correggio, ucciso l’8 giugno 1946 e del povero ragazzo Rolando Rivi, seminarista, di Piane di Monchio, di quattordici anni, prelevato la mattina del 10 aprile 1945 da una squadra di partigiani comunisti e assassinato due giorni dopo perché indossava… l’abito talare. I suoi uccisori, identificati, vennero condannati a ventitré anni di carcere come dei veri e propri criminali e delinquenti. Ora caro… “parroco buonista e partigiano”, adesso che ti ho raccontato un po’ la storia dei partigiani, quella vera e non quella taroccata e trasformata dai libri di testo, adesso che sai delle loro malefatte verso noi cristiani, ti chiedo se ti va di cantare ancora “O bella ciao”, a fine celebrazione di una santa messa in una chiesa le cui pareti grondano di sangue cristiano ? Come fai ad avere ammirazione verso una canzone che ha rappresentato il peggior anti cristianesimo del XX° secolo in tutta la sfera comunista ? Fai dormire e pregare gli islamici nella nostra chiesa cristiana che definisci di …”tua proprietà” mentre ti rammento, che lì sei solo un ospite temporaneo. Dimmi caro falso prete, che gli diciamo a tutte i sacerdoti da me elencati e vittime dei padri di quella canzone ?  Sei orgoglioso di averla cantata o sei solidale con i partigiani e quindi orgoglioso della morte dei tuoi fratelli cristiani ? Te lo chiedo perché vorrei capirlo. L’unica cosa che resta da dire…è che sei pietoso e disgustoso, aver trasformato la chiesa cristiana in un centro sociale fa di te certamente un vero fedele di Satana. 25112019

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Don Biancalani mantiene la promessa, in chiesa si canta “Bella Ciao”

Come annunciato nei giorni scorsi, alla fine della messa di oggi il parroco di Vicofaro ha intonato “Bella Ciao” insieme ad un gruppetto di fedeli, nonostante il biasimo della diocesi pistoiese. Salvini: “Roba da matti”

bella ciao

Federico Garau – Dom, 24/11/2019 – 16:17

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Don Massimo Biancalani, discusso parroco di Vicofaro (Pistoia), mantiene la promessa fatta alcuni giorni fa e, al termine della messa di questa domenica mattina, canta “Bella Ciao” in chiesa insieme ad uno sparuto gruppo di fedeli.

Un forte messaggio che, ancora una volta, chiarisce la posizione del religioso. Del resto Don Biancalani non ha mai fatto mistero del proprio pensiero. Malgrado le rimostranze di un nutrito numero di parrocchiani, non ha esitato a trasformare i locali della chiesa in un centro d’accoglienza per stranieri. Poco importa che i residenti di Ramini, stanchi della situazione che si è venuta a creare, abbiano addirittura richiesto la sua rimozione dal ruolo di parroco.

Giovedì scorso, dopo avere mostrato entusiasmo per il neo-nato movimento delle “Sardine”, Biancalani ha subito voluto seguire la corrente.“Anche Vicofaro non si lega. Nessun dialogo con chi fomenta odio”, ha infatti affermato con orgoglio sulla propria pagina Facebook, per poi promettere: “Al termine della Messa la domenica canteremo ‘Bella Ciao'”.

Una dichiarazione che, questa volta, non è piaciuta neppure alla diocesi pistoiese dato che, a breve distanza del post di Biancalani, era arrivata la risposta della Curia.

 “Bella Ciao” cantata in chiesa dopo la messa: don Biancalani mantiene la promessa

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“In chiesa nelle celebrazioni liturgiche non si possono eseguire canti inadeguati alla liturgia, come del resto il buon senso dovrebbe già far capire”, si legge nella nota rilasciata dalla diocesi e riportata da “La Nazione”. “Alla manifestazione pubblica di una posizione non corretta in campo ecclesiale purtroppo non si può che rispondere con un’altra pubblica e netta presa di posizione di biasimo nei confronti di un comportamento provocatorio assolutamente inopportuno e oltretutto controproducente, che arriva dopo ripetuti richiami a una maggiore attenzione all’uso dei social. Le manifestazioni o le prese di posizione personali richiedono altri contesti e altri luoghi”.

Un chiaro messaggio, bellamente ignorato. Questa mattina, al termine della funzione, Don Biancalani ha lasciato l’altare per avvicinarsi ad un gruppetto di fedeli. Sorrisi e cellulari alla mano, i cori di “Bella Ciao” hanno riempito la chiesa, come promesso.

“Buona domenica a tutti”, ha poi augurato il parroco, rivolgendosi al giornalista de “Il Tirreno“. “Noi facciamo questo per loro. Sono tanti ed è una situazione drammatica”, ha precisato, riferendosi agli extracomunitari ospitati dalla sua parrocchia.

“I cristiani sono partigiani della Giutsizia, dell’amore e della solidarietà”, ha infine dichiarato, come riportato da “La Nazione”.

Ricordate il prete toscano che vorrebbe portare tutta l’Africa in Italia? Oggi concertino “sardinante” di “Bella Ciao”… a Messa! Tra un po’ lo vedremo a Sanremo! (Roba da matti!)”, ha commentato Salvini sulle proprie pagine social.

 

“I MITI DELLA SINISTRA CAPITALISTA”

PODEMOS

“I MITI DELLA SINISTRA CAPITALISTA”

Nel corso della storia contemporanea i media in genere, i libri scolastici, ci hanno sempre fatto vedere i leader della sinistra mondiale come autentici modelli da imitare, delle icone da prendere ad esempio per un vita sociale all’impronta dell’amore, del rispetto e della comprensione. Una vera e propria isola felice quella di vivere in armonia e nel rispetto delle icone dei grandi compagni e del comunismo, dalla lontana Cuba sino al Vietnam per giungere all’attuale partito spagnolo di Podemos, con il suo “meraviglioso leader Pablo Iglesias, è sempre stato un rincorrere a plagiare le menti dei popoli per portarli alle loro ideologie e praticare l’equazione che la sinistra sta al benessere del popolo come la destra sta alla violenza e al nazi-fascismo. In definitiva se ci riflettete è così nel mondo dal lontano 1917, da quando si è voluto a tutti i costi esportare il modello comunista leninista. Ma a parte le strumentalizzazioni del passato e del presente e i vari e continui tentativi di plasmare le menti del popolo, a volte riuscite, analizziamo un po’ chi sono davvero queste icone del comunismo proletario da …imitare. Andiamo al più famoso, Stalin, beh…sinceramente quello era un dittatore criminale responsabile di decine di milioni di morti al pari del  “bravo leader cinese” Mao Tse Tung. Poi c’è lo slavo Tito, autore del massacro di italiani tra il 1945 e 1946, le note “Foibe”, il meraviglioso compagno cubano Fidel Castro e il “grande Che Guevara”, il primo soleva girare con i Rolex d’oro e sigarone tra le labbra, lui infatti era un collezionista…di “Rolex comunisti”..…e da buon compagno apprezzava il capitalismo mentre il suo popolo faceva la fame. Il secondo invece viene osannato come un eroe ed esempio vivente ma in realtà, era un volgare bandito e un delinquente, esattamente come Totò Riina…uguale…uguale, basta informarsi e leggere su di lui per capire. In Corea del Nord c’era il nonno dell’attuale dittatore Kim Jong-un, nonno, poi suo figlio e ora il nipote, tre comunisti veraci che hanno vissuto come dei… re, mentre il popolo per sfamarsi si mangia i …cani, ha detto di farlo l’attuale re della nord Corea. Poi in Cambogia c’era il famoso compagno Pol Pot , lui è un mito nella sfera comunista mondiale…lui è un esempio di…crimini efferati legati alla pura ideologia comunista che ha prodotto appena 2 milioni di cambogiani….morti ammazzati, e non curante delle sofferenze che infliggeva al suo popolo… amava vivere nei …lussi da buon compagno. Anche il sud America rientra nel “modello cubano” ci sono stati dei dittatori che hanno distrutto i loro paesi con politiche folli mentre loro hanno continuato a vivere d nababbi come nel Venezuela, prima  Hugo Chavez ed ora Maduro, in Bolivia lo straordinario compagno Morales, ammirato da tutti gli europei ed ora cacciato a calci dal suo paese per brogli elettorali, ora si scopre manipolatore di soldi e preso con le manine sulla marmellata a esportare denaro verso altri lidi mentre… il suo popolo è affamato, secondo il giornalista che ha condotto un’inchiesta  sui finanziamenti oscuri che girano nella sfera comunista boliviana, pare che abbia “elargito milioni di dollari”, proveniente dal narcotraffico, al signor Pablo Iglesias per le sue campagne politiche di sinistra nella Spagna . I soldi della droga hanno funzionato a meraviglia a quanto pare e quindi al governo spagnolo tra un po’ ci saranno anche …i trafficanti di droga della Colombia e Bolivia a gestire le politiche governative spagnole. E non dobbiamo trascurare che il signor “Podemos” è anche in parte voce autorevole sia in Europa che nella commissione europea e…lì … purtroppo ci siamo anche noi ! Quello che mi fa incavolare è il solito silenzio dei media italiani ed europeo su questo terribile scandalo, vergognoso ed inaccettabile, perché se vero che Podemos ha preso soldi sporchi di droga, allora devono andar via dal parlamento europeo prima e quello spagnolo dopo. Questa è la situazione oggi in Europa dove la trasparenza  è un’idea abortita da anni, si esaltano i delinquenti della sinistra, si nascondono i loro crimini ed ora si celano anche i finanziamenti ai partiti di sinistra  che provengono dal mondo della droga, esattamente come si faceva 40 anni fa in Italia quando l’Unione sovietica finanziava il P.C.I. e tutto restava nel …silenzio mediatico. C’è un problema però, oggi la gente viene informata e la verità viene sempre a galla e poi, quando si va a votare il conto criminoso…lo si paga . In Italia, nel frattempo… vietato parlarne a quanto pare, infatti il testo che leggete in origine è in lingua spagnola ed è stato tradotto dallo scrivente per voi. 24112019

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¡¡¡”Evo Morales financió a Pablo Iglesias y a Podemos con dinero del narcotráfico mexicano”!!!

(“Evo Morales ha finanziato Pablo Iglesias e Podemos con denaro del traffico di droga messicano” !!! )

  • 18-11-2019 |08:11
  • Escribe: Daniel Guerra

PODEMOS

Jaime Bayly, giornalista peruviano, denuncia nel suo programma la connessione tra Evo Morales, i soldi della droga e il finanziamento di Unidos Podemos.

Il giornalista peruviano Jaime Bayly ha denunciato nel suo programma televisivo un presunto collegamento tra Evo Morales e il leader di United Podemos, Pablo Iglesias. Secondo lui, l’ex presidente della Bolivia avrebbe finanziato il partito Podemite con i soldi del traffico di droga, con l’intenzione finale di “riconquistare la Spagna” attraverso il partito viola.

La caduta di Evo Morales ha generato informazioni di tutti i tipi, ma nessuna travolgente e scandalosa come quella rivelata da Jaime Bayly, che ha dedicato gran parte del suo ultimo programma alla televisione peruviana per analizzare la situazione politica in Bolivia e spogliare alcune delle truffe di Evo Morales durante i suoi anni alla guida del paese. La sua attività con Chapo Guzmán e il finanziamento di Podemos attraverso il denaro della droga sono stati i punti principali del suo discorso, che è stato pubblicato domenica da Digital Alert e che raccogliamo oggi nel DonDiario. (Aznar distrugge il “vice presidente” Pablo Iglesias: “Mi sembri un pericolo per le libertà e la democrazia in Spagna”).

Le dure accuse di Jaime Bayly contro Evo Morales e Pablo Iglesias

“Sapevo che Pablo Iglesias, la Chavista spagnola di Podemos, aveva ricevuto milioni di euro da Chavez. Per presunti inesistenti consigli o consulenze. Non sapevo di aver ricevuto fortune clandestine da Evo Morales. Dove hanno ottenuto Evo Morales i milioni di euro per donarli a Pablito Iglesias de Podemos? Dalla vendita di cocaina ai messicani “, il giornalista peruviano scattò in modo diretto.

“Ora faccio i numeri, ma stima che in totale i messicani debbano aver pagato 250 milioni di dollari all’anno. Più o meno. Arrotondamento, 20 milioni di dollari al mese. Supponiamo che Evo manterrà la quarta parte. Evo stava incassando 5 milioni di dollari al mese (…). Sicuramente ha dato 2 o 3 milioni a Pablo Iglesias. E ha detto alla sua gente che avrebbe riconquistato la Spagna con l’aiuto di Pablo Iglesias e della cocaina ”, ha affermato, come potete vedere nel seguente video. (Guerrilla 2.0., Il gruppo Podemite che vuole approfittare del patto Sánchez-Iglesias per sollevare la Terza Repubblica in Spagna).

Evo Morales ha usato denaro pubblico per piantare la cocaina

Jaime Bayly afferma che Evo Morales ha usato denaro boliviano per costruire laboratori per la lavorazione della cocaina, che successivamente ha venduto ai messicani: “Il 94% di tutta la coca seminata, trasformata e trasformata in cocaina nei laboratori che Evo Morales Ordinò la costruzione di denaro boliviano. E vendette quella cocaina ai messicani, principalmente al cartello Sinaloa, i cui aerei sbarcarono negli aeroporti clandestini e in altri costruiti da Evo Morales. Gli mancheranno quelle centinaia o miliardi che ha ottenuto vendendo cocaina ai messicani, poiché negli anni ’80 ha venduto cocaina a Pablo Escobar ”, ha insistito.

La dura accusa contro Evo Morales e Pablo Iglesias

SARDINE COI PIEDI…!

PROF

SARDINE COI PIEDI…!

È proprio curioso quanto paradossale ascoltare la deputata pieddina Anna Ascani, ora membro del governo giallo-rosso, darci una lezione di moralità, libertà e democrazia. Lei,… sì proprio lei…rappresenta quel partito privo di moralità che tanti guai ha prodotto al paese, lei  è quella persona che unitamente ad altri suoi colleghi di partito, nonché  fedelissimi di Renzi, ha partecipato alla elezione pilotata dell’attuale presidente della repubblica contro il volere del suo stesso partito che aveva indicato in Marini il probabile destinatario di quell’incarico. Sempre lei, è quella che ha avvallato il “ribaltamento di un governo lecitamente votato dal popolo” con un colpo di stato accettato, lei è quella che ha costruito la sua “straordinaria carriera politica” infischiandosene del rispetto della volontà popolare, della  libertà elettorale e facendo trionfare gli inciuci di palazzo. Ora nella sua veste di vice ministro dell’istruzione leva la sua voce in tono predicatorio…vien quasi da… piangere, vederla scagliarsi contro un “suo dipendente” che ha un’idea un tantino diversa dalle “sardine coi piedi ” e si permette di paventare minacce di sospensione dal posto di lavoro mentre quando un’altra insegnante, quella con la birra in una mano, che procedeva in un corteo della sinistra contro la polizia di stato urlandogli contro frasi di morte ed ingiurie e nel contempo si prodigava per impedire un regolare convegno di Casapound a Torino, allora la deputata Ascani non ebbe nulla a che dire né si pronunciò con frasi simili alle attuali…e nessuno si scandalizzò per l’episodio, lì in quel contesto evidentemente si riconosceva molto bene la deputata. E’ ovvio che a sentir proferire dette frasi da una persona che ha una moralità ambigua, che razzola molto male e che della menzogna ne ha fatto un’arte televisiva… mi sollecita i muscoli facciali sino a ridere a crepapelle, per anni lei ci ha riempito i video con le sue baggianate sulla libertà di pensiero e di opinione, sull’antifascismo e sui diritti al libero pensiero e ora palesa miseramente tutta la sua falsità. Nella vicenda del professore autodenunciatosi “razzista” emergono tutte le contraddizioni di un sistema particolarmente fazioso e pilotato ad arte nel concetto di libertà di parola e pensiero. È ovvio che il professore stia lanciando una sfida di color provocatorio e ironico, magari non è bello e può non piacere che un insegnate esterni a quel modo ma che un ministro della repubblica si erga a difensore della libertà di espressione per una parte ben definita della sinistra e poi censuri e minacci provvedimenti disciplinari di carattere lavorativo contro chi ha manifestato un’idea diametralmente opposta alla sua è il ritorno alla dittatura socialista, in definitiva, diventa come un’imposizione del tipo :  se non dici quel che piace a me “ti faccio fuori”.  Anche perché, e bisogna sottolinearlo con forza, “le sardine coi piedi” non hanno certamente un atteggiamento di moralità lodevole, democratico e liberale, perché minacciare i populisti e sovranisti, auspicando loro un’immediata fine fisica, rappresenta un’istigazione all’odio di idee diverse. La parte conclusiva dell’articolo mette in risalto proprio una dichiarazione dell’Ascani, la sua citazione e l’espressione di un pensiero liberale a me… tanto caro : ” non si possono censurare le persone per idee differenti”, ma a quanto pare la deputata Anna Ascani …predica bene ma razzola molto…ma molto male. 23112019

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Piacenza, prof minaccia i suoi studenti: “Manifestate con le sardine? Idioti, vi boccio”. Il ministro Fioramonti: sospensione immediata

PROF

In rete le parole shock di Giancarlo Talamini Bisi, docente di italiano e storia. E sul suo sito quel manifesto: “Sì, sono razzista e me ne vanto”. La sua scuola prende le distanze

23 novembre 2019

PIACENZA – Il suo profilo Facebook non è più raggiungibile, ma le parole scritte da Giancarlo Talamini Bisi, docente di italiano, storia e latino in una scuola del Piacentino, continuano a circolare in rete: minaccia di bocciare gli studenti che domani manifesteranno con le “sardine” a Fiorenzuola. Il professore, che sul suo sito personale si definisce apertamente “razzista”, pubblicando un manifesto che si apre con la frase “Sì, sono razzista e me ne vanto”, ha scritto: “Cari studenti, se becco qualcuno di voi” alla manifestazione delle sardine, “da martedì cambiate aria, nelle mie materie renderò la vostra vita un inferno, vedrete il 6 col binocolo e passerete la prossima estate sui libri. Di idioti in classe non ne voglio. Sardina avvisata…”.

Parole di fronte alle quali interviene il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: “A tutela dei diritti degli studenti e della stessa scuola ho attivato gli uffici del Miur per verificare i fatti e procedere con provvedimento immediato alla sospensione”L’istituto superiore Mattei di Fiorenzuola d’Arda dove Talamini Bisi insegna prende formalmente le distanze con una nota scritta. La dirigenza, si legge, “preso atto della notizia che si sta diffondendo sui social riguardo le affermazioni di un proprio docente, comunica di aver già informato del fatto gli organi superiori dell’amministrazione scolastica al fine di adottare le misure opportune. Si sottolinea l’estraneità della scuola dalle affermazioni del docente in questione.

Dalle sardine ai ragazzi di Greta. Così nuotano nello stesso mare

DI CONCITA DE GREGORIO

Sostenitore aperto di Lucia Borgonzoni alle prossime Regionali in Emilia-Romagna, Talamini Bisi ha anche scritto: “Non temo di metterci la faccia… Ho due motoseghe, tre marazzi, un cane, una falce, due accette: credo bastino per darvele sulle vostre teste vuote”. La replica di Mattia Santori, uno dei promotori delle “sardine”: “Posto che non sarà una minaccia a fermare questa ondata di partecipazione civica, riteniamo che sia la dimostrazione del fatto che la democrazia è un concetto molto meno scontato di quanto si pensi in Italia. E auspichiamo che chi di dovere prenda provvedimenti in merito”.

Prende le distanze Matteo Salvini: “I professori facciano i professori, gli studenti facciano gli studenti e vadano dove vogliono. Penso che ognuno sia libero di andare a fare quello che vuole io ho avuto professori quasi sempre di sinistra e me li sono tenuti”. Attacca Matteo Renzi con un tweet: “Un professore di italiano e latino, sostenitore di Salvini, scrive su Facebook che chi va in piazza con le sardine non prenderà più 6 con lui, neppure col binocolo. Chi scrive certe cose ai suoi studenti può definirsi un educatore? Per me naturalmente no”.
Sardine, il nuovo stile di piazza che spaventa Salvini

DI FRANCESCO MERLO

Prima dell’intervento di Fioramonti aveva preso parola anche il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani: “Un insegnante che offende e promette di penalizzare gli studenti solo perché vorrebbero partecipare alle manifestazioni delle sardine, usando turpiloquio e minacce non troppo velate. Non è un comportamento tollerabile. Nessuno può essere discriminato per le proprie idee, tantomeno nella scuola”.  E la sottosegretaria al Miur Lucia Azzolina (M5S) rincara: “Gravissimo. Domando a Salvini: non era lui che diceva che i docenti non devono fare “politica” in classe? Cosa dice, oggi, davanti a questo caso?”. Pure il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro, annuncia che si rivolgerà all’Ufficio scolastico regionale, “sono certo – dice – che verranno presi al più presto tutti i necessari provvedimenti per tutelare l’istituzione scolastica pubblica, l’istituto in cui lavora, e gli studenti di quella scuola”.

Twitta la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli: Una presa di posizione inaccettabile da parte di chi dovrebbe educare i giovani alla libertà, per la quale i nostri padri e i nostri nonni sono morti. Ragazzi non fatevi intimorire”.

Parla di parole “gravissime e indegne” anche il senatore Francesco Verducci (Pd), vice presidente della commissione Cultura e Istruzione del Senato: “Vera e propria minaccia e intimidazione alla libertà di pensiero e di impegno civile e politico, che sono i capisaldi della nostra democrazia e della nostra Costituzione. L’atteggiamento di questo ‘professore’ è un concentrato di diseducazione e disvalori, uno sfregio e una vergogna per l’istituzione scolastica. Questo episodio non può passare sotto silenzio”. La candidata leghista in Emilia Romagna Lucia Borgonzoni condanna il post del docente e precisa: “Il professore Giancarlo Talamini Bisi non è un iscritto alla Lega. Condanno le sue parole: sono inaccettabili, ancor più se scritte o pronunciate da un docente. Le piazze, se non violente, le rispetto sempre, anche se non ne condivido il messaggio. E mai nessuno deve permettersi di censurare idee e pensieri altrui, né con parole né con minacce”.

Il mondo della scuola reagisce indignato. Protestano gli studenti, i sindacati si schierano contro il professore. Per la Rete degli studenti medi dell’Emilia-Romagna “non è ammissibile che la scuola sia un luogo dove gli studenti devono avere paura e rischiare la propria carriera scolastica per le opinioni politiche dei professori”. Il loro coordinatore, Alexander Fiorentini, che è anche portavoce nazionale delle Consulte Studentesche, sottolinea come “chi scrive che si riconosce negli atteggiamenti e nelle parole “fascistoidi” minacciando sanzioni per chi la pensa diversamente non può insegnare nella scuola pubblica italiana. Il fascismo non è un’opinione, è fuori dalla Costituzione”. Scendono in campo anche gli studenti dell’Unione degli studenti (Uds). “E’ un comportamento inaccettabile contro cui ci batteremo fermamente. Nessun docente può impedirci di manifestare, né possiamo accettare che si dichiari fascista. Questi personaggi devono essere cacciati dai luoghi della formazione”, afferma Giulia Biazzo, coordinatrice dell’Unione degli Studenti.

“E’ inqualificabile che un professore vada a scrivere queste cose rivolte ai suoi alunni, ma non perché si tratta delle Sardine. Si trattasse anche di un movimento opposto, direi la stessa cosa” commenta Rino Di Meglio della Gilda. “Sono parole che descrivono un clima inaccettabile, concetti che rasentano l’intimidazione e contrari al compito costituzionale previsto per la scuola italiana, che è prioritariamente educare alla partecipazione e al pensiero critico. La valutazione non può essere utilizzata come strumento di intimidazione e di minaccia” scrivono i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil di Piacenza.

MES O NON MES…

Matteo Salvini (S) e Giuseppe Conte, in una foto d'archivio. ANSA/ANGELO CARCONI

MES O NON MES…

“Questo è il problema direbbe Shakespeare”,.. però prima di strapparci i capelli per la rabbia o dare pareri inopportuni cerchiamo di capire meglio il meccanismo di funzionamento” del perverso ingranaggio finanziario tanto discusso che si vuole adottare nella comunità europea.. Il “Mes”, acronimo di Meccanismo europeo di stabilità,  il nuovo fondo salva-Stati cosa prevede ?  L’intento, dicono loro, è quello di stabilizzare il sistema bancario e impedire il deflagrare di nuove crisi finanziarie, questa è il fine. Il Mes non è di recente creazione, dobbiamo tornare nell’ottobre 2012, venne creato in sostituzione del Fondo europeo di stabilità, quello era un meccanismo temporaneo, istituito nel 2010, sempre per far fronte alla crisi del debito sovrano, significa che quando un paese dal debito sovrano elevato era in difficoltà poteva richiedere di essere sostenuto a livello economico e finanziato, ipotesi realizzata nel passato per ben cinque diversi Stati: Grecia, per 3 volte, Irlanda, Cipro, Portogallo e Spagna.  Sembrerebbe fantastico, davvero meraviglioso poter attingere ad un fondo che ti garantisce la stabilità economica per far fronte al debito sovrano, a leggerle queste cose sembrano tutte belle ma….preciso che sono belle solo a leggerle… perché nella realtà finanziaria, è come il gioco delle tre carte… “e belle e pronto”… un raggiro da maestri della truffa, perché si serve su un apparente  piatto d’argento dello sporco denaro che in cambio rende schiavi dei mercati finanziari i cittadini di quel determinato paese che si ritrova un debito pubblico sovrano fuori dai loro parametri di valutazione…vessatori e criminali. Infatti, l’accesso all’assistenza finanziaria del Mes viene offerta sulla base di una “rigorosa condizionalità politica”,  nell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico e di un’analisi della sostenibilità del debito pubblico, elementi che saranno stabiliti dalla Commissione europea insieme al Fondo monetario internazionale  e di concerto con la Banca centrale europea, cioè, le decisioni le prendono dei soggetti privati e non eletti escludendo a priori  il governo di quel paese in difficoltà…detta in chiave prosaica…”comandano loro” !  Inoltre, in ipotesi di “aggiustamento economico”, attenti ora… il Mes potrà fare da mediatore tra Stati e “investitori privati”… qualora fosse necessaria la ristrutturazione di un debito pubblico, cioè nella pratica finanziaria,  un ricco e sfondato privato cittadino di un paese qualunque, come Soros per esempio, potrebbe determinare la vita politica e i tempi di uno stato sulla base della quantità di denaro che investe in quel determinato paese e dal 2022 sarà più semplice ottenere il via libera della platea degli azionisti per approvare la ristrutturazione di un debito sovrano, perché dalle attuali regole che richiedono una doppia maggioranza, si passerà a una maggioranza unica. No, preferisco restare povero… ma padrone in casa mia…. anche perché, se ci danno del denaro a sostegno del debito sovrano poi finiremmo come la Grecia, commissariati in casa da privati azionisti con gli ovvi tagli alla spesa pubblica, sanitaria e scolastica e magari anche con un bel taglio agli stipendi delle aziende pubbliche….inoltre, tartassati senza neanche aver la possibilità  di reagire alle tasse che sistematicamente ci verranno imposte. Per l’approvazione del Mes servono le firme del capo dello stato e del presidente del consiglio, ed è per questo che il “baldo Moscovici” oggi è corso al colle per convincerlo a non dare l’Europa ai …”sovranisti”… . “Caro Moscovici, io preferisco dare l’Europa ai sovranisti e non ai mercati, perché quando vado a votare voglio affidare il mandato a rappresentarmi ad un italiano, un politico onesto e non al Soros di turno che al mattino quando si alza decide se nel mio paese ci devono venire i migranti o come si deve tagliare il costo del lavoro o cosa devo mangiare e quali farmaci deglutire . No, i tempi delle dittature politiche sono finiti da un pezzo…. e che facciamo ora, inauguriamo quello dei mercati ? No grazie…la situazione è drammatica, è vero,  ma con il Mes vedo la fine della nostra bella Italia. 22112019

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Mes: vertice di maggioranza ‘costruttivo’. Salvini attacca Conte

Secondo fonti della maggioranza si sarebbe trattato di un incontro ‘utile e costruttivo’

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Redazione ANSA

22 novembre 2019

Matteo Salvini (S) e Giuseppe Conte, in una foto d'archivio. ANSA/ANGELO CARCONI

E’ terminato da qualche ora il vertice di maggioranza sul Mes a Palazzo Chigi. Ed è terminato anche l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il commissario agli Affari Economici Ue, Pierre Moscovici, tenutosi parallelamente alle battute finali del vertice sul Mes.

“Questa mattina a Palazzo Chigi si è svolta una riunione utile e costruttiva, durante la quale il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha illustrato i contenuti della riforma del Mes, difendendone i punti di forza ed i miglioramenti che interessano l’Italia”, fanno sapere fonti del ministero dell’Economia, aggiungendo che nei prossimi giorni si terranno ulteriori approfondimenti sugli aspetti più tecnici del trattato. All’incontro di maggioranza, spiegano le stesse fonti, c’è stata ‘forte sintonia sulla necessità che, riguardo al terzo aspetto del pacchetto richiesto dall’Italia a giugno che riguarda l’introduzione della garanzia sui depositi nell’ambito del completamento dell’Unione bancaria, la roadmap sia sufficientemente ambiziosa e salvaguardi gli interessi del Paese’.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, a Unomattina, torna ad attaccare il premier, Giuseppe Conte, per la vicenda del Mes. “Organizzate un confronto qui a Unomattina con Conte sul Mes? Se lui viene qua o fa la figura del bugiardo o dello smemorato”, afferma Salvini.  “Non vorrei che Conte avesse venduto la nostra sovranità per tenersi la poltrona. Se fosse andata così, allora saremmo di fronte ad alto tradimento. E, in pace come in guerra, è un reato punibile con la galera”, sostiene Salvini.

 

“Oggi abbiamo scoperto che c’è un negoziato che è da un anno in corso: il delirio collettivo sul Mes è stato suscitato dal leader dell’opposizione, lo stesso che qualche mese fa partecipava ai tavoli discutendo di Mes, perché abbiamo avuto vertici di maggioranza con i massimi esponenti della Lega, quattro incontri” e ora c’è chi scopre che era al tavolo “a sua insaputa, aveva detto ieri Conte a margine dell’assemblea dell’Anci ad Arezzo.

“Oggi – aveva aggiunto – ci si meraviglia e lo stesso partito che partecipava a vertici di maggioranza sul tema scopre l’esistenza del Mes e grida allo scandalo: questo è un atteggiamento irresponsabile”. “Come i cittadini pretendono dal governo un atteggiamento responsabile, così io pretendo un’opposizione seria, credibile, perché difendiamo tutti gli interessi nazionali, altrimenti è un sovranismo da operetta”, sottolinea.

Immediata era stata la replica di Salvini. “Il signor Conte – aveva attaccato in una nota – è bugiardo o smemorato. Se fosse onesto direbbe che a quei tavoli, così come a ogni dibattito pubblico, compresi quelli parlamentari, abbiamo sempre detto di no al Mes. Non è difficile da ammettere e del resto, se necessario, ci sono numerose dichiarazioni a testimonianza della contrarietà espressa da tutti i componenti della Lega, ministri compresi, su questo argomento. Cosa teme il presidente del Consiglio? Ha forse svenduto i risparmi degli italiani?”.

“I cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta”, aveva spiegato inoltre il premier replicando a chi gli chiedeva informazioni sull’esistenza di una norma in manovra che permetterebbe agli enti locali, in particolare ai Comuni, di bloccare i conti a chi non paghi multe e altre tasse locali.

“Dobbiamo superare la stagione dei tagli lineari, che ha privato i territori di risorse preziose. Lo Stato non deve più far cassa a danno dei Comuni”, aveva concluso il premier.