CIAO…CIAO AL…. BELLO ..PRETE PARTIGIANO..

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CIAO…CIAO AL…. BELLO ..PRETE PARTIGIANO..

Verso la fine dell’ultima guerra nel nostro paese, le forze partigiane comuniste scatenarono un’offensiva violenta e inconcepibile contro degli altri italiani, a torto o a ragione furono presi di mira tutti i fascisti in camicia nera e tutti coloro erano legati al fascismo, in quella che doveva essere una pulizia etnica politica non vennero risparmiati neanche gli appartenenti alla chiesa cristiana cattolica. L’odio per i cristiani era palese quanto ingiustificato e oltre che andare a “caccia di fascisti” i partigiani solevano dedicarsi anche alla proficua caccia dei sacerdoti cristiani in veste nera e dei suoi collaboratori. Forse ai tanti, l’abito talare di colore nero indossato dai sacerdoti, rappresentava il fascismo perché l’odio dei comunisti verso la cristianità era identico a quello verso il fascismo, un odio cosi intenso da non far distinzioni tra loro e quindi, a scanso di equivoci andava bene difendere la ideologia atea anche infliggendo la morte a dei sacerdoti unitamente a quella dei fascisti.  La storia la scrive chi vince, ed è così, e la cosa inaudita è che per mano dei “partigiani comunisti” si registrano massacri e assassinii ingiustificati, una vera e propria resa dei conti anche con la Santa sede. Nella rossa Emilia Romagna c’è stato uno stermino incomprensibile di vite umane, assommano a 93 i sacerdoti eliminati dai partigiani, durante e dopo la guerra, e non mi risulta che a queste vittime, colpevoli soltanto di essere fedeli servitori del Crocefisso, siano state scolpite lastre di marmo in ricordo mentre, a don Elio Monari, fucilato nel 1944 dalla polizia speciale fascista, è stata conferita persino la medaglia d’oro oltre che intestate vie e scuole. Eppure in quella regione si verificò una vera e propria strage di sacerdoti, volutamente dimenticata e celata nell’oblio delle falsità dell’Anpi e dei suoi partigiani, li voglio brevemente ricordare e rendere onore alla loro memoria: Don Giuseppe Guicciardi, parroco di Mocogno, ucciso il 10 giugno 1945, Don Luigi Lenzini, parroco di Crocette di Pavullo, ucciso la notte del 21 luglio 1945, Don Giuseppe Preci, parroco di Montalto di Zocca, ucciso il 24 maggio 1945; Don Francesco Venturelli, parroco di Fossoli, ucciso il 15 gennaio 1946, Don Ernesto Talè, parroco di Castelluccio Formiche, ucciso insieme alla sorella l’11 dicembre 1944, Don Giuseppe Preci, il 24 maggio 1945, a Montalto di Zocca una scarica di mitra alle spalle… lo fulminò…, Don Giuseppe Tarozzi, parroco di Riolo, prelevato la notte del 26 maggio 1945 e fatto sparire, non si trovò più neanche il corpo in quanto bruciato in un forno da pane in una casa colonica, non so se il forno era… a gas o a legna, Don Umberto Pessina, parroco di San Martino di Correggio, ucciso l’8 giugno 1946 e del povero ragazzo Rolando Rivi, seminarista, di Piane di Monchio, di quattordici anni, prelevato la mattina del 10 aprile 1945 da una squadra di partigiani comunisti e assassinato due giorni dopo perché indossava… l’abito talare. I suoi uccisori, identificati, vennero condannati a ventitré anni di carcere come dei veri e propri criminali e delinquenti. Ora caro… “parroco buonista e partigiano”, adesso che ti ho raccontato un po’ la storia dei partigiani, quella vera e non quella taroccata e trasformata dai libri di testo, adesso che sai delle loro malefatte verso noi cristiani, ti chiedo se ti va di cantare ancora “O bella ciao”, a fine celebrazione di una santa messa in una chiesa le cui pareti grondano di sangue cristiano ? Come fai ad avere ammirazione verso una canzone che ha rappresentato il peggior anti cristianesimo del XX° secolo in tutta la sfera comunista ? Fai dormire e pregare gli islamici nella nostra chiesa cristiana che definisci di …”tua proprietà” mentre ti rammento, che lì sei solo un ospite temporaneo. Dimmi caro falso prete, che gli diciamo a tutte i sacerdoti da me elencati e vittime dei padri di quella canzone ?  Sei orgoglioso di averla cantata o sei solidale con i partigiani e quindi orgoglioso della morte dei tuoi fratelli cristiani ? Te lo chiedo perché vorrei capirlo. L’unica cosa che resta da dire…è che sei pietoso e disgustoso, aver trasformato la chiesa cristiana in un centro sociale fa di te certamente un vero fedele di Satana. 25112019

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…by…manliominicucci.myblog.it

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Don Biancalani mantiene la promessa, in chiesa si canta “Bella Ciao”

Come annunciato nei giorni scorsi, alla fine della messa di oggi il parroco di Vicofaro ha intonato “Bella Ciao” insieme ad un gruppetto di fedeli, nonostante il biasimo della diocesi pistoiese. Salvini: “Roba da matti”

bella ciao

Federico Garau – Dom, 24/11/2019 – 16:17

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Don Massimo Biancalani, discusso parroco di Vicofaro (Pistoia), mantiene la promessa fatta alcuni giorni fa e, al termine della messa di questa domenica mattina, canta “Bella Ciao” in chiesa insieme ad uno sparuto gruppo di fedeli.

Un forte messaggio che, ancora una volta, chiarisce la posizione del religioso. Del resto Don Biancalani non ha mai fatto mistero del proprio pensiero. Malgrado le rimostranze di un nutrito numero di parrocchiani, non ha esitato a trasformare i locali della chiesa in un centro d’accoglienza per stranieri. Poco importa che i residenti di Ramini, stanchi della situazione che si è venuta a creare, abbiano addirittura richiesto la sua rimozione dal ruolo di parroco.

Giovedì scorso, dopo avere mostrato entusiasmo per il neo-nato movimento delle “Sardine”, Biancalani ha subito voluto seguire la corrente.“Anche Vicofaro non si lega. Nessun dialogo con chi fomenta odio”, ha infatti affermato con orgoglio sulla propria pagina Facebook, per poi promettere: “Al termine della Messa la domenica canteremo ‘Bella Ciao'”.

Una dichiarazione che, questa volta, non è piaciuta neppure alla diocesi pistoiese dato che, a breve distanza del post di Biancalani, era arrivata la risposta della Curia.

 “Bella Ciao” cantata in chiesa dopo la messa: don Biancalani mantiene la promessa

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“In chiesa nelle celebrazioni liturgiche non si possono eseguire canti inadeguati alla liturgia, come del resto il buon senso dovrebbe già far capire”, si legge nella nota rilasciata dalla diocesi e riportata da “La Nazione”. “Alla manifestazione pubblica di una posizione non corretta in campo ecclesiale purtroppo non si può che rispondere con un’altra pubblica e netta presa di posizione di biasimo nei confronti di un comportamento provocatorio assolutamente inopportuno e oltretutto controproducente, che arriva dopo ripetuti richiami a una maggiore attenzione all’uso dei social. Le manifestazioni o le prese di posizione personali richiedono altri contesti e altri luoghi”.

Un chiaro messaggio, bellamente ignorato. Questa mattina, al termine della funzione, Don Biancalani ha lasciato l’altare per avvicinarsi ad un gruppetto di fedeli. Sorrisi e cellulari alla mano, i cori di “Bella Ciao” hanno riempito la chiesa, come promesso.

“Buona domenica a tutti”, ha poi augurato il parroco, rivolgendosi al giornalista de “Il Tirreno“. “Noi facciamo questo per loro. Sono tanti ed è una situazione drammatica”, ha precisato, riferendosi agli extracomunitari ospitati dalla sua parrocchia.

“I cristiani sono partigiani della Giutsizia, dell’amore e della solidarietà”, ha infine dichiarato, come riportato da “La Nazione”.

Ricordate il prete toscano che vorrebbe portare tutta l’Africa in Italia? Oggi concertino “sardinante” di “Bella Ciao”… a Messa! Tra un po’ lo vedremo a Sanremo! (Roba da matti!)”, ha commentato Salvini sulle proprie pagine social.

 

CIAO…CIAO AL…. BELLO ..PRETE PARTIGIANO..ultima modifica: 2019-11-25T19:15:59+01:00da manlio22ldc
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