Archivio mensile: febbraio 2019

“Non sono più lesbica grazie a Gesù“

Nausicaa Della Valle: “Non sono più lesbica grazie a Gesù. L’omosessualità è un peccato come l’omicidio ed è colpa di Satana”

In attesa di sapere se sarà confermato l’incontro che deve tenere sabato 2 marzo a Biella, la giornalista Mediaset Nausicaa Della Valle ha raccontato a La Zanzara su Radio 24 perché non è più lesbica, spiegando il suo pensiero sul tema dell’omosessualità. “Per non essere più lesbica bisogna avvicinarsi a Gesù. Se hai degli istinti di attrazione o vai dallo psicologo o vai da Dio. Il cambiamento l’ho avuto quando ho ricevuto Dio, che è la vera pace. Ero molto passionale, non ho più la passione e la pulsione. Quando nutri lo spirito la carne muore, muoiono i desideri della carne. Se sei piano di carne e non hai spirito c’è uno sfogo continuo. Che è dovuto a una mancanza d’amore da parte del genitore dello stesso sesso. Un rapporto sessuale non potrà mai colmare la mancanza d’amore”.

“Nel momento in cui ricevi Gesù nella vita vedi delle cose che prima non riesci a vedere. Molte persone vivono nel peccato e nelle tenebre. Se divento seguace di Cristo allora devo essere coerente. Se Cristo dice che fornicazione, ubriachezza, adulterio, omosessualità sono dei peccati allora li abbandono”. “Anche l’omicidio è un peccato, quindi per lei omosessualità e omicidio sono sullo stesso piano?“, l’ha incalzata allora Cruciani. “Tutti i peccati si equivalgono. Se ami il Signore devi abbandonare questi comportamenti. Ma oggi anche in tv vai a vantarti di aver tradito e se sei gay ti fanno festa, ti accolgono come un eroe”

“Il gene dell’omosessualità non esiste. Gli studiosi non l’hanno trovato. Dio ha creato Adamo ed Eva, maschio e femmina. L’omosessualità è una deviazione, un disturbo affettivo. Carenze di amore paterno e materno. E qui arriva Satana che è il principe della menzogna”. Questo però non significa che lei ritenga l’omosessualità come una malattia: “Non ho mai detto che l’omosessualità è una malattia. E’ una ferita dell’anima, poi c’è Satana che approfitta di queste sofferenze e lavora alla mente delle persone”, ha spiegato la Della Valle.

Poi la giornalista ha raccontato come ha deciso di non essere più lesbica e di quanto questa sua scelta sia legata alla religiosità: “Ho detto a Cecchi Paone  se si rendeva conto di una cosa: eri sposato e poi sei diventato gay e ti sei innamorato di un uomo e adesso tutti ti accolgono bene. Io invece grazie a Dio sono passata da essere lesbica all’origine, come mi ha creato Dio, allora è scandalo e non si può dire e non si può parlare – ha detto Nausicaa intervistata da Cruciani -. Quando da etero passi a gay ti dicono: hai trovato la tua natura. Invece se torni indietro ti dicono che hai rinnegato la tua natura. E nel lavoro la mia situazione è peggiorata, sono un po’ criminalizzata”.

L’Arcigay non vuole farmi parlare. E altre associazioni. Sono loro che fanno pressioni per impedire i convegni dove voglio spiegare la mia posizione e perché non sono più lesbica. Con le lobby gay che predominano sei massacrato – ha aggiunto -. Una vita normale da etero come Dio ha creato non la puoi fare. C’è eterofobia, molta eterofobia. E’ più facile aggregarsi alla massa che essere controcorrente da sola, anche se ci sono moltissime persone che sono uscite dall’omosessualità”.

Oggi Nausicaa non fa “sesso da quattro anni e mezzo. Io ne ho fatte di tutti i colori. Sono tranquilla, non ho questa necessità e non è una sofferenza” e invece “vado in giro per le parrocchie per dire che bisogna accoglierli, amarli e curarli. Parlo dei gay: curare le ferite dell’anima. La sodomia è un peccato e un’azione che fa pure male. E’ un peccato come altri, come l’omicidio. Davanti a Dio sono uguali.

ALGERIA 2019..RITORNO AL …PASSATO ?

ALGERIA 2019..RITORNO AL …PASSATO ?

Tanti giovani non sanno e tanti adulti hanno dimenticato quel che accadde nel paese algerino una ventina d’anni fa, alla fine degli anni 80 il paese si avviava verso un processo di transizione, trasformandosi da un sistema politico monopartitico, dominato dal Fronte di Liberazione Nazionale, verso un sistema multipartitico. Sembra che si tratti di chissà quale argomento di difficile comprensione ma in realtà si voleva semplicemente una vera democrazia parlamentare, niente di più, una cosa alquanto complicata nei paesi di religione islamica dove la legge coranica regola la vita quotidiana dei musulmani a differenza di noi occidentali. Arduo compito lo commentavo in quei tempi, io, attento osservatore delle questioni nord africane, nutrivo, e con ragione, tanti dubbi sulle desiderate democrazie di stampo occidentali. Nel 1991 l’Algeria andò al voto e si vide la forte ascesa delle formazioni che si ispiravano al fondamentalismo islamico, in particolare il “Fronte Islamico di Salvezza” in acronimo F.I.S., con ogni probabilità, il secondo turno delle elezioni avrebbe assegnato ai partiti islamici una consistente maggioranza parlamentare, consentendo loro di emendare la Costituzione laica del 1976 e di istituire una repubblica islamica, tipo quella Iraniana. In tale prospettiva l’esito elettorale fu annullato e l’11 gennaio 1992 alcuni generali dell’esercito misero in atto un colpo di stato, riuscito, e la guida del paese fu assunta da una giunta militare, il “Supremo Consiglio di Sicurezza”, con l’immediato scioglimento del F.I.S. avvenuto il 4 Marzo . Ovviamente gli islamici si ribellarono e si organizzarono in un gruppo cui prese il nome di : ” Gruppo Islamico Armato”. Il gruppo avviò le iniziative belliche, terrore e morti erano all’ordine del giorno, con ricorrenti vittime che portavano i segni della loro inaudita violenza, teste mozzate e gole squarciate erano i prodotti più consumati in quegli anni. E in seguito a questi orrori incredibili e lontani addirittura dalla mia fantasia che inevitabilmente mi pervase il desiderio di studiare, conoscere e approfondire il Corano e i dettami della religione islamica e la vita degli islamici armati. All’epoca non si chiamavano “ islamisti “ ma solo islamici armati, poi ovviamente la stampa, asservita a certi poteri occulti si è inventata slogan e termini più “ soft e simpatici ” per definirli, ma la realtà che erano sotto i miei occhi mi narravano della morte di tanti poveri innocenti che nulla avevano a che fare con il colpo di stato militare, uomini e donne perirono nel peggiore dei modi, a volte solo per aver dato dell’acqua o dei viveri ai soldati algerini in perlustrazione e alla loro ricerca, gesto considerato un crimine verso il combattente islamico e l’islam, il paradosso era che tanta gente pagava con la vita anche l’aiuto obbligato che si prestava a quei soldati. L’apice dello scontro si ebbe nel 1994, col dirottamento del Volo Air France 8969, presso l’aeroporto di Algeri, è lì che i militari decisero di stroncare con la forza e di metter fine alla guerra civile. Ora siamo tornati alle stesse condizioni del 1992, il pericolo islamico è più presente che mai, infatti i terroristi dell’ISIS sono pronti a spostarsi dalla Libia ed andare in Algeria non appena le condizioni saranno possibili, e cioè, appena inizieranno i primi tumulti di ribellione, perché il vecchio presidente è malato e non più in grado di affrontare un quinto mandato. Chi sarà il suo sostituto ? Che intenzioni e su quali basi si porrà  il nuovo eletto ? Sarà un fondamentalista islamico o un aspirante democratico di stile occidentale ? Purtroppo conosco bene le intenzioni degli “ islamici armati ”e spero proprio di non vedere altre teste mozzate e buttate nei cassonetti come in Siria o in Iraq, perché quelli non hanno nessuna pietà per chi non la pensa come loro ed io prevedo un Aprile di sangue e terrore se non vinceranno i democratici . Auspico solo che gli algerini mettano da parte la religione e votino secondo il più antico dei criteri, quello ereditato dagli antichi greci, ovvero “libere votazioni in uno stato democratico”. 28022019 …by…manliominicucci.myblog.it


Una manifestazione ad Algeri contro il presidente Abdelaziz Bouteflika, il 24 febbraio 2019. (Ryad Kramdi, Afp)

I manifestanti algerini chiedono un’alternativa a Bouteflika

Cambiare tutto per non cambiare niente. Da quando gli algerini sono scesi in piazza nella capitale e in tutto il paese per dire che il re è nudo, la verità ha rotto il silenzio. Quello che tutti sapevano ma che tutti tacevano, ormai è detto, detto pubblicamente da una gioventù indignata di fronte alla prospettiva di vedere Abdelaziz Bouteflika candidarsi per un quinto mandato presidenziale mentre è gravemente invalido, incapace di parlare e di camminare.

Compatti e sorridenti, determinati ma calmi, in altre parole ben visibili, i primi cortei del 22 febbraio hanno rappresentato più di una rottura nella storia algerina, in quanto i loro slogan non erano caratterizzati né dall’odio né dalla rabbia.

La sola violenza è stata quella di rimuovere i ritratti di un presidente un tempo popolare. Con questo gesto i manifestanti hanno voluto far capire che questa candidatura era morta, come si stacca la spina a un moribondo che non ha più altra speranza oltre la sofferenza. Insomma dalla sera del 22 febbraio tutto era già stato detto.

Interrogativo aperto
Un’altra epoca si è aperta. Il paese ha voltato la pagina. È ormai impossibile immaginare che le presidenziali di aprile possano svolgersi come previsto, nella rassegnazione generale. Il problema però è che senza Bouteflika si ripresenterà l’interrogativo che ha portato alla sua quinta candidatura: chi altri candidare?

Chi se non lui? Chi, se non quest’uomo immobilizzato dalla malattia, può mettere d’accordo tutti i clan del vero potere, degli apparati militari e polizieschi che nell’Algeria indipendente si contendono le redini del paese e la rendita petrolifera?

Venti anni fa il loro consenso si era concentrato su questo ex ministro degli esteri e beniamino della rivoluzione capace sedurre il paese denunciando i mali del regime. “Boutef” si era fatto amare diventando una sorta di Zorro, ma alle parole non erano seguiti fatti, il paese gli era riconoscente solo di aver saputo mettere fine al decennio sanguinoso, quello della rivolta islamista.

Notizie rassicuranti. “È vivo!”. “Bouteflika”. “No, il popolo”. - Dilem, Liberté, Algeria
Notizie rassicuranti. “È vivo!”. “Bouteflika”. “No, il popolo”. (Dilem, Liberté, Algeria)

Questo era il capitale di Bouteflika. Gli algerini erano così traumatizzati dai 200mila morti della guerra civile che preferivano la continuità ai rischi dell’anarchia. Ed è su questa paura che il regime aveva puntato per rimandare a più tardi la vera decisione, ma dopo il 22 febbraio bisognerà imporre con la forza questo mandato di troppo o trovare il coraggio di cercare una soluzione.

I due termini dell’alternativa sono entrambi molto rischiosi. Se lascerà inascoltato la protesta della gioventù algerina, il governo rischia di provocare dei disordini che potrebbero sfociare in un’insurrezione. Al contrario se si piegherà a questo legittimo rifiuto, dovrà trovare un candidato accettabile tanto per i generali che per il paese, un uomo che oggi non esiste, perché non appena salterà il coperchio gli algerini chiederanno la democrazia e la fine della cleptocrazia.

Così è probabile che i responsabili del potere cercheranno di prendere tempo con un quinto mandato che darebbe loro la possibilità di organizzarsi, ma le decisioni non potranno aspettare altri cinque anni. Anche ammettendo che una rielezione sia possibile e che lo stato di salute di Bouteflika non peggiori troppo rapidamente, già si sente il tic-tac delle lancette. La bomba algerina può scoppiare da un momento all’altro.

Da sapere
Dal 22 febbraio centinaia di migliaia di algerini scendono in piazza in varie città per protestare contro la candidatura a un quinto mandato di Abdelaziz Bouteflika, 81 anni, al potere dal 1999. Bouteflika era stato scelto dai partiti della coalizione di governo come candidato alle presidenziali del 18 aprile nonostante le cattive condizioni di salute, che gli hanno impedito di tenere discorsi o apparire in pubblico negli ultimi anni. Le proteste contro la sua candidatura hanno vari promotori, tra cui il collettivo Mouwatana (cittadinanza), formato da esponenti della società civile e da partiti minori. Il 24 febbraio Bouteflika è volato a Ginevra per sottoporsi a nuovi controlli medici.

IO…. “SUDDITO…. COMMISSIARIANO”…!

IO….  “SUDDITO…. COMMISSIARIANO”…!

No, vi prego cari amici, non perdete il vostro prezioso tempo a consultare il vocabolario Treccani o Quattrocani,  oppure affannarvi in una  scrupolosa ricerca sulla rete internet,  vi anticipo… è tempo perso, perché il significato del termine “Commissariano” non lo troverete certamente da nessuna parte. Sì, infatti è un termine nuovo, della lingua italiana, apparso oggi e  di mia “ invenzione”, coniato per festeggiare la nascita della mia nuova patria, di un nuovo stato, di una nuova nazione, infatti oggi il vecchio stato italiano, così come lo abbiamo conosciuto, è stato letteralmente abbattuto dai “Reali della Commissione europea” con la bocciatura, senza appello e ricorsi, della manovra economica italiana per l’anno 2019. Per tale bocciatura abbiamo perso il diritto di decidere “ i fatti nostri ” economici e non, ed ora siamo diventati succubi e sudditi del “Regno dei Commissari”, difatti, le “Loro Altezze”, quelli della Commissione europea, hanno sentenziato che la manovra da noi messa in atto per rilanciare l’economia stagnante …non va bene, troppi soldi si spendono, sia per il reddito di cittadinanza sia per la modifica alla legge Fornero e pertanto i “nuovi regnanti” ci hanno imposto di apportare delle modifiche ai passi già fatti e decisioni elettorali prese. Certo, pensandoci bene nasce spontanea una delle mie solite riflessioni: ma questi “Reali della Commissione europea” il cervello ce l’hanno solo per contrappeso o effettivamente sono dei pazzi scellerati che auspicano guerre civili e fine del benessere nei paesi sud europei  ?  Già vien da dire, siccome l’economia nel nostro paese va a meraviglia, è giusto modificare l’ultima manovra con ulteriori tagli al sociale, magari alle pensioni e un ulteriore riduzioni di salari, magari riattivare le ONG nel Mediterraneo per una  notevole immigrazione, in modo tale che tanti poveri disgraziati possano contribuire a far abbassare i costi della manodopera, far lievitare i costi dell’assistenza sanitaria e far aumentare la spesa pubblica per l’accoglienza. Infatti loro, “ i Reali”, non ci hanno mai rimproverati per i 4/5 miliardi l’anno che si spendevano, per loro sembrava normale farci  tirar fuori tutto quel denaro senza senso, almeno per me, allora l’immigrazione era cosa buona e necessaria, sicuramente per le Coop e affaristi a loro legati, quindi, per “i regnanti” era utile vessarci ad ulteriori sacrifici per fini umanitari, lì il problema non si poneva. Loro hanno deciso e approvato l’immigrazione, le spese che abbiamo dovuto sostenere e poi, quando si è decisi di spendere qualcosa per gli italiani allora non va bene, mi rendo conto di non essere più un libero cittadino italiano ma un suddito dei “Regnanti Commissari europei” con sede reale a Bruxelles, ed ovviamente io sono diventato, per effetto delle loro decisioni ed imposizioni, un suddito col nome di “suddito commisssariano”, sì,  al pari di un suddito britannico o suddito belga o suddito Svedese. lo so che a tanti farà sorridere il termine però, non ci ridete tanto perché anche voi… siete “ sudditi commissariani”… o no …? A voi le riflessioni del caso.. 27/02/2019 …

 …by…manliominicucci.myblog.it

La Commissione europea boccia la Manovra: tre settimane per scriverne una nuova

Dombrovskis: “Mossa senza precedenti. Non abbiamo avuto alternative, dal debito così alto danni per tutti”. Moscovici: “Spendete per il debito quanto investite in istruzione. Oggi è una tappa, la porta resta aperta

AL VIA IL TORNEO MONDIALE DI …”CALCI GIOVANILI “ TOTO’ 2019..”!

AL VIA  IL TORNEO MONDIALE DI …”CALCI GIOVANILI “ TOTO’ 2019..”!

A Cividale del Friuli, [ (UD) – (IT) ], ha preso il via il primo campionato del mondo dedicato ai giovani in minore età. Il torneo, Totò 2019, iniziato il 25.02.2019, vede impegnati una ottantina di bravi ragazzi, minori precisiamo, provenienti da diversi paesi extracomunitari e “ospiti graditi”, molto graditi, presso le strutture pubbliche nazionali e ivi mantenuti a spese della collettività italiana al modico costo di 85 euro al giorno, il distinguo è d’obbligo, in quanto per poter partecipare a detto torneo bisogna essere stranieri, se si è di nazionalità italiana non va bene e non si può parteciparvi. Il torneo, è suddiviso in quatto squadre da 20 calciatori ciascuno e ovviamente minorenni, incontri di solo andata “senza ritorno” (può capitare…a seconda dei… calci ricevuti).…vede vincitore chi “mena più calci” all’avversario, senza distinzione di razza o colore della pelle, qui non c’è razzismo e indipendentemente dai danni che si possono arrecare all’avversario in seguito ai calci ricevuti, infatti se avete letto bene il torneo è di “calci” e non erroneamente come avevate pensato che fosse di calcio…no…no.. non ho sbagliato a scrivere, anzi è corretto, …perché il gioco primario delle squadre di questo torneo sono i proprio i calci e sul loro congruo numero verte la vittoria o la sconfitta delle squadra in gioco. Ovviamente, inutile a dirlo ma è necessario scriverlo al fine di evitare fraintendimenti curiosi, vince “chi  mena più calci all’avversario”, la regola è questa e non ci sono altre norme che regolano i calci, si possono dare da tutte le direzione e da tutte le posizioni, ci sono solo due tipi di calci proibiti ovvero : “il calcio della giraffa”, quello a schiacciare il corpo per intenderci,  e il “calcio del cavallo”,  per evitare di rimanere senza denti, perché poi paradossalmente… tocca a noi italiani “pagargli la dentiera”. …va bene anche il “classico calcio in culo”, tradizionale e meraviglioso gesto di antiche tradizioni storiche, gesto in uso negli anni addietro e spesso utilizzato in segno disapprovazione, “calci in culo” elargiti nei “secoli dei secoli” e dedicati con passione a chi svolgeva attività politica contro il popolo…forse tanti ora, sollecitati dal mio racconto ricorderanno il magnifico “Antonio De Curtis in arte Totò”, lui era prodigo maestro nell’assegnare gratuitamente i calci nel didietro, forse tanti li avranno visti in azione nei suoi meravigliosi film degli anni 50/70. Infatti Totò tra tutti i personaggi era l’unico che dava sempre una gratuita dimostrazione di come si applicavano e si mettevano in essere i “calci in culo”, oggi ci manca il caro Totò, ed ecco perché lo si è voluti omaggiare dedicandogli un Torneo che per ora è solo nella mia fantasia, ma spero che un domani qualcuno si ricordi di lui  egli dedichi un vero torneo e possibilmente di…calcio.. vero. In ultimo, per concludere,  spiace constatare che i minori che arrivano da noi abbiano capito ben poco delle regole di vita civile e sociale del paese che li ha accolti, a loro non interessano le culture, le opere e gli studi della civiltà italiana… a quanto pare.. speriamo che siano finiti gli arrivi forzati di questi ragazzi che portano solo spese, e non servono a nulla…calci a parte, per essere mantenuti e assistiti. 26022019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

 

Maxi rissa fra minorenni al Civiform di Cividale

Maxi rissa tra 80 minorenni con spranghe, coltelli e mazze da cricket

L’episodio si è verificato nel pomeriggio di domenica all’esterno del Civiform di Cividale. Protagonisti dei ragazzi tra i 15 e i 17 anni

25 febbraio 2019

Migranti: maxi-rissa tra 80 minorenni in centro accoglienza

Maxi rissa fra minorenni al Civiform di Cividale
„Rissa tra 80 minorenni nel pomeriggio di ieri, quando mancavano pochi minuti alle 14, nel cortile del Civiform di Cividale, in via Gemona. La situazione è stata originata da provocazioni e insulti mossi reciprocamente da giovani appartenenti a due gruppi, uno di albanesi e kosovari e l’altro di pakistani. La violenza è stata interrotta dall’intervento di educatori e agenti del Commissariato della cittadina ducale. “
Maxi rissa fra minorenni al Civiform di Cividale

Spranghe e mazze

Diversi i ragazzi feriti, sette dei quali sono stati medicati in pronto soccorso e dimessi con una prognosi non eccedente i 15 giorni. Al termine delle indagini 25 ragazzi – 12 albanesi e kosovari e 13 pakistani – sono stati denunciati a piede libro per l’ipotesi di reato di rissa aggravata. Uno di loro, un 17enne, dovrà anche rispondere della fattispecie di detenzione di droga dopo che gli agenti hanno trovato nel suo alloggio 3,9 grammi di hashish. Sequestrate le armi usate per la rissa e abbandonate al suolo: sette tubi metallici di circa mezzo metro, un coltello e una mazza da cricket.

50….TESTE DI DONNE E NON DI …RAPA.. NEI CASSONETTI !

50….TESTE DI DONNE E NON DI …RAPA.. NEI CASSONETTI !
Questo è il numero dei “crani di testa di donna” ritrovati nei cassonetti dei riuti, teste che appartenevano a 50 esseri umani, donne barbaramente decapitate solo perché “infedeli” e appartenenti ad un “genere inferiore”. Come già descritto nell’articolo giornalistico il massacro è paragonabile ad un’apocalisse, islamici sanguinari che per amore della fede e nel rispetto coranico tagliano le teste di chiunque , donne, uomini e bambini senza nessuna pietà e le “gettano nei cassonetti dei rifiuti”…roba da non credere… Ma come fanno a dire che Allah è grande dinanzi a tanta crudeltà e cattiveria che sembra più appartenere ad una setta satanica che ad una religione di pace ed amore ? È pazzesco pensare che queste “bestie sataniche” debbano far ritorno nei propri paesi d’origine e magari anche essere perdonati, no .. assolutamente…no.. questi devono subire lo stesso trattamento che fu riservato agli assassini degli ebrei nei campi di concentramento nazisti, processati e poi giustiziati perché tenere in vita i signori “Hannibal” del 2019 è un crimine verso tutta l’umanità. Sarò poco cristiano e chiedo perdono al mio Dio, ma non tocca a me , e per fortuna, l’ingrato compito del perdono. La macabra scoperta di questi trofei rafforza l’idea di quanta settaria sia la religione da loro rispettata, spiace dover sempre stare a discutere che ci sono islamici radicali e moderati, però quando si scoprono i crimini e gli olocausti dei radicali purtroppo non vedo mai i moderati protestare contro di loro o semplicemente scendere in piazza a manifestare solidarietà verso le vittime e forte condanna contro… gli “islamici radicali”. Ho la netta sensazione che qui ci si nasconde dietro le bellissime parole di circostanza ma nei fatti, almeno così la penso io, loro non approvano la violenza, forse sugli islamici a quanto pare, ma nel contempo non condannano mai gli atti terroristici islamici né mai hanno preso le distanze dall’ISIS e ovviamente tutti, me compreso, riflettono attentamente sui fatti reali misurandole con le chiacchiere giustificatrici. Dei crimini oggi noti a tutti io ne sentivo parlate diffusamente dai combattenti curdi attraverso servizi delle famose emittenti americane ed europee presenti in quelle zone di guerre. Il dato più allucinante è che in Italia ed in Europa tutta si è pensato solamente a nascondere ed offuscare …la realtà per anni, ..una realtà che emerge drammaticamente dalle bugie dei burocrati europei, Arabi del golfo Persico e delle forze politiche di tutta la sinistra europea che aveva, evidentemente, come suo obiettivo primario l’invasione del continente europeo di immigrati e presumo anche la diffusione della religione islamica. Non ho visto né vedrò, ne sono sicuro, una manifestazione di genere, intendo chiaramente femminile,  che protesti contro la violenza sulle donne islamiche e  solidale con le vittime dei radicali musulmani. Il dato sconcertante è che non ho mai capito perché le donne europee e mondiali non stiano dalla parte delle donne succube e vittime di quella religione. È tutto strano, cercare di comprendere perché le donne si scaglino violentemente contro uomini  per delle richieste sessuali e poi tacciano di fronte alle violenze e agli stupri di provenienza religiosa è inconcepibile, irrazionale e illogico ..ma la realtà è questa, mi piacerebbe molto capirne il perché…26022019

…by… manliominicucciyblog.it

ISIS: trovate 50 teste mozzate di schiave yazide

 25 Febbraio 2019 10:44

Nella località di Baghuz sulle rive dell’Eufrate, nella Siria orientale – che è l’ultima roccaforte del califfato islamista – il 12 febbraio gli ultimi 200 militanti dell’ISIS erano ormai circondati e senza scampo. Il britannico ‘The Mail on Sunday riferisce che avanzando le squadre speciali delle  Special Air Service (SAS) britanniche  hanno trovato 50 teste di schiave yazide decapitate dai militanti dell’ISIS nel loro ultimo atto .

I soldati della SAS in una operazione notturna avvenuta il 12 febbraio avrebbero sparato 600 bombe di mortaio e decine di migliaia di colpi di mitragliatrice all’inizio di questo mese, costringendo il gruppo terroristico a ripararsi in una una rete di tunnel sotto la città. Più di 100 jihadisti sono stati uccisi durante la battaglia, mentre due soldati britannici sono stati feriti con ferite non mortali.

Così la descrizione del magazine:

Le forze speciali britanniche hanno fatto la macabra scoperta quando sono entrati a Baghuz, la città assediata sulle rive dell’Eufrate, nella Siria orientale, dove l’ISIS sta facendo la sua ultima disperata resistenza.

Seguì una feroce battaglia ravvicinata  durante la quale i soldati SAS spararono 600 bombe di mortaio e decine di migliaia di colpi di mitragliatrice, costringendo il nemico in una rete di tunnel sotto la città disseminata di macerie.

Più di 100 jihadisti furono uccisi durante la battaglia. Due soldati britannici sono stati feriti, sebbene nessuno dei due abbia ferite mortali. (…)

Una fonte ha detto a The Mail on Sunday: “Nella loro ora di sconfitta, la crudeltà dei jihadisti non conosceva limiti. Condussero un vigliacco massacro di queste donne disperatamente sfortunate come un atto finale di depravazione e si lasciarono dietro le loro teste mozzate da farci  trovare. La motivazione di un atto così disgustoso è al di là della comprensione per qualsiasi essere umano …  DailyMail.UK

MI RACCOMANDO …FATE I BUONI..!

MI RACCOMANDO …FATE I BUONI..!

Così recita la pubblicità di una nota marca di biscotti, … “sì fate i buoni”.. evidentemente in Italia tutti amano essere solidali  e buoni oltre ogni limite, senza discernere i veri disagiati e indigenti dagli opportunisti, uomini e donne senza scrupoli che approfittano della bontà altrui e che arrivano nel nostro “Bel Paese” in cerca di facili arricchimenti e rubando risorse a chi veramente ne ha bisogno. Forse i nostri ben pensanti, buonisti e radical chic che offrono i ”nostri soldi”, non i loro fate attenzione, a tutti quelli che arrivano in Italia pensano di meritare una candidatura al premio Nobel per la solidarietà oppure candidati a  ricevere l’aureola di beatificazione o meglio di santità. Sono anni che predico in tal senso, e cioè che offrire opportunità di denaro e vita migliore a chiunque è un’idiozia senza precedenti, perché se da una parte si vuol aiutare il prossimo, cosa che condividi ed aggiungo anche giusta, dall’altra troveremo sempre individui che nulla hanno a che fare con la solidarietà e approfitteranno della bontà altrui per i propri interessi personali. Arriviamo al dunque, ovvero agli atti concreti esistenti nel nostro paese, alla follia senza più freni inibitori e allo scempio della società italiana, i migranti che sono arrivati dal mare negli ultimi dieci anni ci sono costati qualcosa come 30 miliardi di euro, tanti soldi spesi inutilmente che non hanno portato ai migranti stessi nessun beneficio, aggravato il debito pubblico, conseguenti aumenti di tasse tanto da spingere alla morte, per suicidio, tanti imprenditori, disoccupazione e povertà. Allora la domanda è questa : perché si è permesso tutto questo ?  Qual è il vero motivo di questa ipocrita solidarietà ? Forse per soddisfare le “voglie dei radical chic” che desiderano semplicemente un Italia multicolore e multirazziale ?  Bene se era quello l’obiettivo, complimenti.. avete fatto centro, ora l’Italia è piena di immigrati e di gente di diverse razze che vagano per le città in cerca del facile denaro, spacciando o peggio ancora li troviamo in strada o davanti ai supermercati a mendicare e a “straziarci il cuore” con finti piagnistei o nenie varie. Di fatti reali, angosciosi e vergognosi ne vediamo tutti i giorni per le pubbliche vie… e lo so che i radical non frequentano le strade come me comune mortale, loro sono di un altro pianeta e osservano, commentano e giudicano dalle loro posizioni poste un “gradino sotto Dio”…già che ne sanno loro che “tre delinquenti opportunisti” serbi, si sono imbarcati su un aereo dalla Serbia e diretto a Fiumicino, sbarcati e poi velocemente in treno da Roma sino a Bologna, lì vivono parte del loro tempo ed hanno un regolare appartamento in fitto, mentre “il lavoro professionale quotidiano” si svolgeva a Modena. Certo è una vita un po’ convulsa se vogliamo, un po’ in Serbia , un po’ in Italia e un po’ in giro per l’Europa. Ecco cari buonisti e radical cosa avete creato in Italia, la vostra stupidità e irresponsabilità ci ha portati ad essere diventati i cretini del mondo dove tutti possono fare tutto quello che vogliono. Ora dire di mandarli in galera neanche a parlarne…altrimenti si urla al razzismo, per conto mio li metterei in galera per anni, perché chi si approfitta delle sofferenze umane per trarne benefici economici lo considero un criminale ..punto.  25022019

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Dalla Serbia in Italia in aereo per fare la questua: multati tre pendolari dell’elemosina

Casa in affitto a Bologna, ma “lavoro” a Modena dove “c’è meno concorrenza”. E due volte al mese tornano in patria

Dalla Serbia in Italia in aereo per fare la questua: multati tre pendolari dell'elemosina

MODENA – In aereo dalla Serbia all’Italia per fare la questua. Ad ammetterlo, fornendo anche diversi dettagli, sono state tre persone fermate e sanzionate dalla Polizia municipale di Modena perché sorprese a mendicare con insistenza all’incrocio tra via Giardini e viale Amendola.

I tre, due uomini e una donna, si erano collocati, come probabilmente avevano già fatto, su diverse direttrici dell’intersezione dove ogni giorno passano migliaia di automobilisti ed esponevano ciascuno un cartello con la medesima scritta: “Vi prego aiutatemi ho due bimbi ho perso lavoro”.

A tenerli d’occhio venerdì 22 febbraio c’erano però gli operatori della Municipale che poco prima delle 15.30 li hanno fermati e identificati. I tre tutti di origine serba e con regolari documenti al seguito in poco meno di mezz’ora avevano raccolto dagli automobilisti oltre 20 euro.

Dall’analisi dei documenti mostrati e da verifiche in banca dati, la Municipale ha però accertato che si tratta di veri “pendolari della questua”. Il giorno precedente erano infatti giunti in Italia in aereo facendo scalo a Fiumicino. Partiti da Roma in treno, pagando un regolare biglietto, erano quindi arrivati a Bologna dove hanno una casa in affitto. Sono stati poi proprio loro a raccontare che essendo Bologna una città dove ad elemosinare si subisce troppa concorrenza e i guadagni sono ridotti, ogni giorno vengono in treno a Modena per fare l’elemosina. Gli operatori della Municipale hanno infine accertato che quasi due volte al mese i tre fanno ritorno in Serbia, sempre in aereo.

Il denaro proveniente dalla questua è stato sequestrato e i tre sono stati sanzionati.

ALTRO UOVO SU UN SINISTRO…OCCHIO..!

ALTRO UOVO SU UN SINISTRO…OCCHIO..!
Il mio carissimo defunto nonno materno mi ammoniva sempre nel giudicare le persone o commentare fatti senza avere la certezza delle informazioni e delle prove e soleva ripetermi sempre un vecchio detto : “non sputare in aria perché rischi che ti ritorna in faccia”. Ed in effetti alla sinistra politica della sinistra italiana, avvezza a fomentare l’odio tra i cittadini italiani con invenzioni e razzismi di ogni tipo è capitato quello che paventava sempre il caro nonnino, ovvero : ” altra figura di merda” in… corso. Già, tutti ricordiamo il polverone e la polemica sollevata per la questione dei bimbi di colore messi in castigo dal maestro di una classe elementare. I bambini scioccati sono tornati a casa, giustamente avviliti, e hanno raccontato l’episodio, il brutto episodio ai loro genitori i quali, logicamente si sono “incazzati di brutto” e hanno vistosamente protestato ed urlato al razzismo. E hanno anche ragione, secondo me, a lagnarsi e pretendere il licenziamento del maestro, però lui e i suoi bambini poi, sono diventati, come sempre accade in Italia, oggetto di propaganda, becera propaganda della sinistra che subito ha strumentalizzato il fatto. Dagli al fascista, dagli al razzista, gesto grave ed inqualificabile che va punito severamente, urlavano i radical scic dei salotti televisivi. Tutti ad attaccare la “politica di odio” del ministro Salvini che avrebbe portato il maestro al gesto razzista, per poi scoprire che… il maestro non è altro che un malato mentale, e udite…udite.. è un simpatizzante della sinistra politica italiana, lui intendeva solamente fare un esperimento anti razzista, purtroppo lo ha fatto con i figli degli altri e non i suoi, lo ha fatto in perfetta autonomia e cioè, ha fatto quello che i maestri nostrani fanno da 50 anni in Italia, ovvero, plasmare le menti dei bambini e portarli alla sinistra ideologia. Dopo l’uovo sull’occhio della tesserata PD lanciatole dal figlio di un dirigente PD, ora siamo nuovamente alla replica dello “sputo in aria” corredato da ovvio ritorno in faccia. Certo è che non si smentiscono mai, il comunismo è crollato, è finito, ma loro si comportano sempre con lo stesso stile, credono che gli slogan portino voti e non lo capiscono che se si ostinano a fare politica in questo modo di voti ne perderanno ancora tanti. Siete cocci di cervello, non imparate proprio niente. 25022019

…by… manliominicucci.myblog.it

La verità sul bimbo nero in castigo: era un test di un maldestro maestro di sinistra

sabato 23 febbraio 15:52 – 

Il razzismo non c’entra niente nel caso del bimbo nigeriano di una scuola elementare di Foligno messo in castigo e definito “brutto” dal maestro. In realtà, l’insegnante voleva fare un esperimento sociale in classe contro l’intolleranza e la xenofobia. Un test che, evidentemente, è sfuggito di mano al maldestro docente (che è pure di sinistra).

La spiegazione del maestro di Foligno

Mauro Bocci, prima a Porta a Porta da Bruno Vespa, poi in un’intervista a Fabrizio Caccia del Corriere della Sera, ha spiegato di avere tentato un esperimento. Lo ha fatto vantando il suo “curriculum” progressista. «Insegno una materia che si chiama “alternativa alla religione cattolica”. Passo il tempo coi ragazzi musulmani. Quel sabato dovevo sostituire un collega e sono entrato in classe, ho deciso di parlare ai ragazzi della Shoah». Così il supplente ha allestito la messa in scena: attaccare un alunno nero per dimostrare quanto fosse insopportabile il razzismo. Ma lo ha fatto con alunni di quinta elementare. Il maestro “progressista” era troppo avanti per dei bambini di dieci anni.

«Ho fatto vedere alla classe quello che non si dovrebbe mai fare, isolare qualcuno perché non ha la pelle del tuo stesso colore. Tutti i bambini si sono indignati, hanno detto che non era giusto continuare, L’obiettivo l’avevo raggiunto». Un obiettivo raggiunto in maniera disastrosa visto che i genitori nigeriani del bambino si sono rivolti a un avvocato per chiedere un risarcimento danni. Effetti della deriva del “politicamente corretto” e di chi si lascia prendere la mano.

Il precedente di un insegnante di Ravenna

Il maestro di Foligno si è evidentemente ispirato a un insegnante di Ravenna, che in occasione del Giorno della Memoria per ricordare la Shoah aveva adottato un meccanismo simile, facendo sistemare gli allievi secondo le caratteristiche fisiche o geografiche. «Chi non è di Ravenna si metta da questa parte». È iniziato così l’esperimento di Diego Baroncini, insegnante di lettere, riportato da diversi quotidiani. La differenza, però, è che in quel caso i soggetti erano adolescenti e non bambini di una scuola elementare. Una differenza sostanziale che ha fatto dire al supplente di Foligno: “Se tornassi indietro non ripeterei l’esperimento”. Inconvenienti che capitano ai maestri “progressisti”.

SÌ…ANCHE DA NOI C’È LA MAFIA..!

SÌ…ANCHE DA NOI C’È LA MAFIA..!

Sì.. e non solo, addirittura l’abbiamo anche esportata, forse.. nascosta nelle valigie dei migranti mi verrebbe da dire, quei migranti che ad inizio dell’altro secolo si trasferirono nel paesi del nord e sud America ci andarono per cercare una vita migliore, un lavoro e non certamente per delinquere. Gente povera, onesta e laboriosa che nulla aveva a che fare con la Mafia siciliana o con la Camorra napoletana, le mafie che sono presenti in Europa e negli USA da oltre un secolo fanno affari con il mondo della droga, della prostituzione e del gioco d’azzardo, e non sono certamente arrivati negli USA con dei gommoni fatiscenti, a piedi nudi, senza valigie di cartone e con il …cellulare in tasca. Mi irrita notevolmente veder paragonati i nostri poveri nonni a dei mafiosi solo per giustificare l’ingresso in Italia di delinquenti di altre cosche malavitose. In verità tante volte abbiamo assistito ed ascoltato accuse del genere rivolte a noi come se fossimo dei soci della mafia spa o parenti stretti dei mafiosi o come responsabili delle rotte migratorie d’interessi delle varie mafie, quante volte abbiamo udito frasi scioccanti provenire dalle bocche infernali dei “politicamente corretti” o dei radical chic o peggio ancora dai buonisti per difendere i crimini degli immigrati criminali arrivati da noi. Certo che è veramente singolare difendere una mafia straniera, che commette crimini efferati ogni santo giorno, accusandoci di averne altre in casa e di averle esportate. Allora cominciamo a chiarire un punto fondamentale, quando parlate di “aver esportato la mafia all’estero” ebbene che si  sappia che i tra i miei avi, tutti, e parenti contemporanei nessuno di loro, ripeto nessuno di loro, me compreso, ha esportato mafiosi o camorristi all’estero, quindi guardate all’interno delle vostre famiglie, presenti e passate, se ci sono stati bisnonni che hanno radicato la mafia in quei paesi e affar vostro e tenetemi fuori da ogni discorso del genere ..grazie. Quindi da oggi, fatemi il “cavolo del piacere” di non offendermi perché i miei parenti attuali e trascorsi non hanno mai esportato niente all’estero. Chiarito questo punto e cercato di far comprendere che giustificare l’ingresso di migranti con la banale scusa di gente affamata e in cerca di una vita migliore e continuare a difenderli a spada tratta è un crimine verso la collettività. Sono anni che tutti lanciano allarmi e pericoli sui nigeriani e africani del nord e sulle loro strane convivenze finalizzate ai crimini dal guadagno e ricchezza facile, tanti buonisti, radical chic e sinistroidi tutti si sono celati e schierati, per anni, dietro la favoletta del buon sammaritano, tutto “accoglienza e solidarietà amorevole” nel rispetto solo di ideologie oscure e illogiche. Ora ne paghiamo le conseguenze della loro stupidità, sì, parlo al plurale perché anch’io ora le pago, pur non avendo mai portato all’estero la mafia e mai voluti in Italia questa gente ma devo vivere nel terrore e questo grazie ai.. “buonisti”… Quello che è accaduto a Ferrara, giorni fa,  con vere e proprie scene di guerriglia urbana contro le “Forze dell’Ordine” non è altro che l’amaro “frutto dell’albero del male”, nato e cresciuto negli anni da un seme piantato e sviluppatosi grazie alla tolleranza e strenua difesa a tutti costi degli immigrati di colore senza nessuna distinzione di provenienza e notizie sui loro precedenti. Non dimentichiamoci i tanti cortei “no al razzismo” e pro “ società multicolore ” che tanti radical chic e buonisti del cavolo hanno manifestato su tutto il nostro territorio col fine di convincerci ed imporci la loro volontà. Alla faccia della libertà oserei dire, mi hanno imposto la mafia nigeriana, mi hanno imposto i migranti violenti e stupratori, mi hanno obbligato a partecipare alla spesa di 4 miliardi di euro per l’accoglienza, solo per l’anno 2017 (Corte dei Conti), e mi vengono a parlare di razzismo ? Già dimenticavo, ora i razzisti siamo noi italiani…bello così… vero ? 24022019

by…manliominicucci.myblog.it

17 FEB 2019 18:23

FERRARA, NIGERIA – GUERRIGLIA URBANA NELLA CITTÀ EMILIANA: DECINE DI NIGERIANI HANNO SCATENATO IL PUTIFERIO, ROVESCIANDO I CASSONETTI E OBBLIGANDO L’ESERCITO A INTERVENIRE – LA RAPPRESAGLIA È PARTITA DOPO CHE LA POLIZIA HA INVESTITO PER ERRORE UN IMMIGRATO NELLA ZONA DEGLI SPACCIATORI. IL RAGAZZO STA BENE, MA SI SPARGE LA VOCE CHE È MORTO .

ferrara bande di nigeriani scatenano la guerriglia 6FERRARA BANDE DI NIGERIANI SCATENANO LA GUERRIGLIA 

La rivolta dei nigeriani sconvolge Ferrara. Scene di guerriglia urbana nella notte, dopo che intorno alle 21 un immigrato è stato investito in via Po, la famigerata zona Gad in mano agli spacciatori africani, viene investito da una volante delle forze dell’ordine. Trasportato in ospedale di Cona, si sparge la voce che sia morto e qui scatta la rappresaglia

ferrara bande di nigeriani scatenano la guerriglia 5FERRARA BANDE DI NIGERIANI SCATENANO LA GUERRIGLIA 

Bande di decine di nigeriani rovesciano i cassonetti in strada, obbligando l’esercito a intervenire per ripristinare l’ordine pubblico. Nonostante si comunichi che il ferito non è in pericolo di vita, i disordini proseguono. “Ci siamo trovati faccia a faccia con circa 100 nigeriani, non è stato facile – spiega Nicola Lodi, esponente della Lega ferrarese -. Ci hanno accerchiato e minacciato e il messaggio è questo: se il ragazzo investito è morto, domani succederà la guerra a Ferrara. Farete una brutta fine”. “Roba da matti – ha commentato il ministro degli Interni Matteo Salvini -. Grazie alle Forze dell’Ordine. Sarò presto in città per mettere un po’ di cose a posto”.

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OGGI MAMMA ALLA GRIGLIA…BEN COTTA !

OGGI MAMMA ALLA GRIGLIA…BEN COTTA !

È davvero sconvolgente quello che è accaduto a Madrid, già… ora nel XXI secolo le cose sono un po’ cambiate rispetto al passato, non si ragiona più come una volta, i genitori non si rispettano più come una volta, come si conviene. “Onora il padre e la madre”.. recita uno dei dieci comandamenti delle Sacre Tavole, ma non ho mai letto né dice di farli a pezzi e mangiarli a cena o a pranzo, magari in brodo o al sugo o ai ferri, né tantomeno recita l’invito ad animali a partecipare ai pasti e farli mangiare dal… “proprio cane”. Qui non si tratta più di follia, ma siamo di fronte a dei veri e propri zombi, uomini trasformati in mostri disumani da qualcosa che la mente umana, quella normale, non riesce a comprendere e chissà per quale motivo astruso. Già sono inorridito e disgustato nell’aver scoperto che molti africani uccidono bambini e persone adulte per riti magici o per nutrirsi dei loro organi vitali, solo per una semplice dimostrazione di forza e coraggio, procedure abituali e ricorrenti dagli stregoni e dalle bande  mafiose nigeriane e senegalesi. Penso che l’OMS dovrebbe cominciare a preoccuparsi di questi fenomeni allucinanti, perché evidentemente c’è qualche virus che si insedia nelle menti di questi individui e ne distrugge le capacità intellettive, il raziocinio e le trasforma da persone umane in mostri viventi disumani. Tempo fa, ho assistito ad una trasmissione televisiva che metteva in luce proprio il fenomeno delle uccisioni di bambini, per scopi legati ai riti magici, al semplice costo di 200 euro, è pazzesco, e la cosa più terrificante è che tanti di queste “bestie sataniche” sono arrivati da noi coi barconi dal mare, accolti e mantenuti e ovviamente liberi di fare quel che vogliono. Cari cittadini del mondo civile e razionale, ergetevi a paladini e difensori della civiltà ed impedite che le bestie sataniche uccidano e violentino i bambini e che svolgano le loro infernali opere “sotto casa nostra”… Prima Pamela in Italia, ora questo incredibile orrore in Spagna devono essere interpretati come un campanello d’allarme…24022019

…by… manliominicucci.myblog.it

 

Uccide la madre e la mangia a pezzi con il cane

Macabra scoperta della polizia a Madrid, omicidio dopo lite

 

La polizia ha rinvenuto il cadavere smembrato di Maria Soledad Gomez, 66 anni, dopo la denuncia di un’amica che non la vedeva da un mese. Allarmata, ha quindi contattato gli agenti che si sono recati nella casa in cui la donna abitava con il figlio di 26 anni, Alberto Sanchez Gomez. Il giovane è parso subito strano alla polizia che, insospettita, ha insistito per poter entrare dentro l’abitazione.

Qui, la macabra scoperta del cadavere, ormai putrefatto, e diviso in contenitori tupperware sparsi per la casa. Lo shock è stato talmente forte che uno dei poliziotti non ha retto ed è uscito dall’abitazione dando di stomaco. In base alle prime indagini, madre e figlio litigavano spesso e la donna, secondo il racconto dei vicini, veniva spesso maltrattata. La vittima lo ha denunciato 12 volte, anche se per spiegare la presenza dei lividi sul corpo, ai vicini raccontava di essere caduta mentre portava a spasso il cane.

E’ L’ORA DELLA…MERENDA…E…TUTTI SCAPPANO..!

E’ L’ORA DELLA…MERENDA…E…TUTTI SCAPPANO..!

Già, è proprio così, oramai siamo “al fuggi …fuggi…generale” al confine tra il Venezuela e la Colombia, lì accade di tutto e il contrario di tutto, accade che i militari posti al confine per il controllo del territorio, a vigilare e ad arginare la folla oceanica dei cittadini venezuelani nel vano tentativo di superare il confine ed emigrare nella Colombia, sorprendentemente decidono di abbandonare il loro posto e il loro “capo Maduro”,  rifiutando di obbedire alle consegne e ordini ricevuti e si consegnano ali militari colombiani richiedendo asilo politico. Evidentemente i “gerarchi del potere venezuelano” non se l’aspettavano, ma  c’è da dire che anche i militari sono affamati e stanchi di vedere il calvario dei loro fratelli vessati sino allo stremo delle loro forze ogni giorno che passa,  un trascorrere inesorabile nel vano tentativo…”di sopravvivere e superare il confine”, non  per la banale speranza di una vita migliore come i migranti africani, ma semplicemente per “poter mangiare e curarsi”. E’ pazzesco pensare che sino ad oggi ben 3,5 milioni di cittadini venezuelani hanno abbandonato il proprio paese, e altrettanti sono obbligati a rimanere e a soffrire solo perché un uomo stupido ed egoista, che si professa presidente eletto democraticamente, non vuole mollare il “bastone del comando”, non vuol perdere il “potere” e rifiuta persino gli aiuti alimentari e sanitari internazionali, perché questi sono da considerarsi l’anticamera di un’invasione militare americana. Questo è veramente fuori di cervello, non riesce neanche a comprendere che se un uomo eletto democraticamente porta il suo popolo alla fame, all’dio reciproco e al limite della sopportazione deve andar via e lasciare che altri decidano le sorti del paese sempre…”democraticamente”. Rammento a tutti che anche Hitler fu eletto democraticamente, ma poi tutti sappiamo com’è andata a finire, quindi smettiamo di difendere sempre e comunque le persone che vengono elette e poi rinnegano il mandato ricevuto dagli elettori  per pura difesa ideologica, perché in Venezuela accade proprio questo. Una personale riflessione, ammesso che si voglia parlare di elezioni democratiche e non taroccate, come tanti osservatori internazionali hanno denunciato, non ci vuole molto a capire che oramai la  situazione del “Presidente Maduro” è irrimediabilmente compromessa, lui non è più amato…anzi, direi che è proprio odiato dal suo popolo e questo bisogna dirglielo e farglielo capire con chiarezza, purtroppo non si rende conto che urlare alle streghe dell’imperialismo e attaccarsi ancora agli stupidi slogan di matrice  marxista non può riempire …le pance e curare i malati.  Giunti a questo punto è corretta l’interpretazione della legge costituzionale boliviana che prevede l’incarico ad interim a presidente di Juan Guaidò. Auspico e prego perché Maduro capisca che se si continua su questa strada l’unica via d’uscita sarà la guerra civile, specie dopo l’aggressione armata contro gli indigeni al confine col Brasile e le defezioni dei militari  al confine colombiano, i soldati sono uomini che alla fine potranno anche decidere di difendere i loro.…familiari, già, Maduro non tiene conto di una cosa, e cioè che anche i militari hanno famiglia……23022019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

Venezuela, militari disertano al confine con la Colombia. Guaidò: “Fate entrare gli aiuti”

 Venezuela, militari disertano al confine con la Colombia. Guaidò: "Fate entrare gli aiuti"

Sale la tensione alla frontiera, cinque militari si consegnano alle autorità di Bogotà. Guaidò dal ponte di Las Tienditas annuncia l’ingresso del primo convoglio di aiuti umanitari dal Brasile. Le forze dell’ordine sparano gas lacrimogeni sui manifestanti. Maduro: “Difendiamo la nostra indipendenza”

Al confine tra Venezuela e Colombia si rompe il fronte dei militari pro-Maduro e l’autoproclamato presidente ad interim, Juan Guaidò, annuncia che è iniziata l’operazione “pacifica, multilaterale e umanitaria” per fare entrare gli aiuti umanitari inviati dalla comunità internazionale. I convogli “sono in viaggio” per il Venezuela “in modo pacifico e tranquillo per salvare delle vite”, ha detto, e il primo camion con gli aiuti è già entrato dalla frontiera con il Brasile.

E le prime defezioni sono arrivate. Cinque uomini della guardia nazionale in servizio sul ponte Simon Bolivar, che da mesi ogni giorno migliaia di venezuelani attraversano per andare in Colombia a procurarsi cibo e medicine, hanno disertato e si sono consegnati alle autorità di Bogotà. A bordo del loro carrarmato, il tenente Richard Sanchez Zambrano e i sergenti maggiori Edgar Valera e Oscar Suarez Torres, hanno sfondato la barriera e si sono presentati dall’altra parte. A loro si sono aggiunti altri due militari: uno è il maggiore dell’esercito Hugo Enrique Parra Martinez, che ha oltrepassato il ponte Tienditas, entrando nella città di Cucuta. “Combatterò con il popolo venezuelano”, ha detto Parra alla tv Caracol. “Diversi membri della guardia nazionale in servizio sul ponte internazionale Simón Bolívar, tra Venezuela e Colombia, hanno deciso di unirsi a quelli di noi che stanno salvando la democrazia. Gli aiuti umanitari entreranno”, ha scritto Guaidò su Twitter commentando le diserzioni