Archivio mensile: luglio 2019

UNA BENDA ? SI’….MA PER L’ETERNITA’ !

La foto di uno dei due americani fermati per l'omicidio del carabiniere a Roma, Gabriel Natale-Hjorth, con gli occhi bendati, apre il sito della Cnn, che parla di "un'immagine scioccante" e riferisce dell'avvio delle indagini sullo scatto. La foto rimbalza anche sugli altri media americani, dal Washington Post al Los Angeles Times che, citando le autorità italiane, parlano di "atto illegale".
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UNA BENDA ? SI’….MA  PER L’ETERNITA’ !

Già… sicuramente i familiari di Mario avrebbero preferito che il bendato e il suo complice assassino non si fossero trovati a Roma in vacanza, ad uno è stata spenta  la luce da una benda  per alcuni minuti mentre per il povero Mario la luce è stata spenta per l’eternità, ma per il primo sono insorti con sdegno tutti i radical chic e benpensanti del mondo, mentre per il secondo…niente ..la morte di un giovane di 35 anni conta poco specie se..poi trattasi di un …”Carabiniere”… Quanta inutile e curiosa polemica per una benda posta sugli occhi del complice dell’omicida, un soggetto molto pericoloso a quanto pare e che tra l’altro è anche un “abituè” della violenza come dimostra il suo precedente arresto negli USA per lesioni ad un giovane americano. E’ pazzesco dover narrare l’epilogo di un omicidio in questi termini ma le cose stanno così, una benda  è capace di sollevare un polverone ed un  uragano…in una tazzina di caffè…il bicchiere è troppo grande.. Leggo titoloni di sdegno e irritazione per la benda posta sugli occhi del complice dell’omicida e ascolto  indignazioni sul gesto del bendaggio da parte dei carabinieri italiani…una procedura  paragonata a chissà quali torture e sfinimenti fisici, si è parlato persino di  autentica violazione dei diritti internazionali dell’uomo… ma fatemi il piacere e andate a farvi…benedire tutti.. al pari sono anche ridicoli e patetici i nostri radical chic… e mentre i soliti ..”testicolai nostrani”.. si perdono dietro le parole e frasi di circostanza e sdegno mi piace evidenziare  e sottolineare che negli altri paesi del mondo intero, Stati Uniti in primis, è normalissimo bendare l’arrestato ed è logico anche ammanettarli, senza poi parlare dei loro metodi di una durezza impressionante distanti anni luce dal nostro modo di operare, e venire a farci la solita morale dei testicolai è proprio un’offesa, non ai carabinieri ma a tutta l’Italia. Quindi perché in Italia viene considerato un bendaggio vergognoso, anti costituzionale, deprimente e avvilente mentre altrove è “routine”…? Siamo sempre di fronte al solito problema dei “testicolai elevati alla centesima potenza”.. è perché nel nostro paese, purtroppo, bisogna sempre “sparare cazzate a iosa” per cercare di impressionare. Prima di scrivere e criticare e condannare, avete chiesto ai carabinieri il perché del bendaggio e delle manette ?  Avete chiesto se era per motivi di sicurezza o per l’incolumità del criminale stesso oppure se lui era capace di uccidere un uomo per la seconda volta se messo nelle condizioni ? Sicuramente no, e allora smettetela di criticare sempre e comunque i nostri carabinieri…”avete rotto”.. In ultimo i miei ..” profondi e sinceri complimenti”… all’uomo fotografo specialista in foto di “alto tradimento”, ci spieghi qual è il suo fine e intento perché con una semplice fotografia alle spalle di tutti  ha “sputtanato l’arma dei carabinieri”, il nostro paese e permesso ad un delinquente di avere chance per non avere  l’ergastolo e di sollevare inutili polveroni…evidentemente al bravo fotografo la morte di un ragazzo di 35 anni proprio non lo commuove…evidentemente…  . Certo che sei proprio un gran pezzo di….fotografo… 30072019

…by…manliominicucci.myblog.it

 La foto di uno dei due americani fermati per l'omicidio del carabiniere a Roma, Gabriel Natale-Hjorth, con gli occhi bendati, apre il sito della Cnn, che parla di "un'immagine scioccante" e riferisce dell'avvio delle indagini sullo scatto. La foto rimbalza anche sugli altri media americani, dal Washington Post al Los Angeles Times che, citando le autorità italiane, parlano di "atto illegale".
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Foto americano bendato apre sito Cnn

L’immagine rimbalza anche su molti altri media Usa

 

(ANSA) – NEW YORK, 28 LUG – La foto di uno dei due americani fermati per l’omicidio del carabiniere a Roma, Gabriel Natale-Hjorth, con gli occhi bendati, apre il sito della Cnn, che parla di “un’immagine scioccante” e riferisce dell’avvio delle indagini sullo scatto. La foto rimbalza anche sugli altri media americani, dal Washington Post al Los Angeles Times che, citando le autorità italiane, parlano di “atto illegale”.La Cnn precisa che l’autenticità della foto, inizialmente trapelata via stampa, è stata confermata dalla polizia che ha aperto due indagini, una sul perché il ragazzo era bendato e l’altra per accertare chi ne ha favorito la pubblicazione. Il Washington Post parla di “nuovi dettagli” nel caso dell’uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, facendo riferimento alla foto di Natale-Hjorth bendato. Uno scatto definito “intollerabile” citando i commenti delle autorità italiane.

La foto shock del ragazzo bendato in caserma. L’Arma: metodi inaccettabili

I carabinieri avviano un’indagine interna. Francesco Gargaro, Comandante provinciale di Roma: “Quello che è accaduto è inaccettabile”

di CARLO BONINI

28 luglio 2019

Questa foto è stata scattata venerdì 26 luglio in un ufficio del Reparto investigativo dei carabinieri di via In Selci, a Roma. Il ragazzo a capo chino, ammanettato dietro alla schiena, con un foulard stretto intorno agli occhi che gli impedisce la vista è il cittadino americano Gabriel Christian Natale Hjorth, 18 anni, accusato di concorso nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
Repubblica si è data la regola di non pubblicare immagini di persone private della loro libertà. E questa foto non è un’eccezione. Perché qui, il corpo del “reo” racconta altro.
I misteri sulla notte del carabiniere ucciso

DI FEDERICA ANGELI

Racconta il contesto emotivamente stravolto in cui un indiziato di reato è stato fermato e l’effetto a catena che ha prodotto. Mentre il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini qualificava come «bastardi» i due fermati dai carabinieri, pronunciando contestualmente la sentenza definitiva di «condanna a vita ai lavori forzati» , in una caserma dei carabinieri accadeva quello che questa foto documenta. Gabriel Christian Natale Hjorth perdeva ogni diritto di habeas corpus. Privato della libertà e prima ancora di essere sentito da un magistrato, diventava un trofeo (magari da condividere via social) cui far pagare il conto per la morte di un collega. Nell’effetto per giunta straniante che vede il capo chino di quel ragazzo visivamente incorniciato dalle foto che sul muro dell’ufficio ricordano il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

 

Raggiunto da Repubblica, il generale Roberto Riccardi, portavoce del Comando generale, ha definito l’immagine «due volte intollerabile» . «Intollerabile in sé e intollerabile che sia stata scattata e divulgata». A Francesco Gargaro, Comandante provinciale di Roma, il Comando generale ha delegato un’immediata indagine interna. «Quello che è accaduto è inaccettabile — dice — L’indagine interna per accertare responsabilità disciplinari e penali ha già individuato i responsabili. I militari in questione sostengono che il fermato fosse stato bendato per non riconoscere sui monitor dei pc le immagini di altri sospettati. In ogni caso, abbiamo già denunciato alla magistratura quanto accaduto e gli esiti dei nostri accertamenti». Ne va preso atto. Con una sola chiosa: i monitor dei pc sono spenti.

E ORA APRITI CIELO …!

E ORA APRITI CIELO …!

Ci mancava anche questa…che danno grave ed immane per la nostra sanità e il nostro paese, purtroppo c’è da dire che viene anche leso  il prestigio del personale medico che non può operare e prestare assistenza secondo criterio e giusti protocolli. La morte di una turista americana  nella progredita e prosperosa regione Toscana in quel modo proprio non ci voleva, dopo le polemiche strumentalizzate per la banale benda all’altro turista americano, complice di un omicidio, ora si aggiunge quest’altro dramma che dipingerà il nostro paese come uno incivile ed impreparato… Già quando questi episodi di mala sanità si verificano negli ospedali del sud Italia tutti a ricamarci su come se il personale sanitario ospedaliero del sud non sia responsabile e bravo come i loro colleghi della sanità del centro e nord e le differenze si notano nel riscontro mediatico…tutti in rigoroso silenzio…, ma ora i sanitari pistoiesi spiegassero e raccontassero la verità agli americani, al mondo intero e all’Europa in particolare, in quale contesto “melmoso e disastroso” si trova la sanità italiana nel 2019 a gestire pazienti e urgenze nelle strutture ospedaliere…magari spiegatelo anche a noi italiani come me.. non buonisti, razzisti e populisti, perché nel pronto soccorso di un ospedale si entra malconci e ci si deve sostare per ore o addirittura giorni interi su una barella o nelle corsie e parlo anche per esperienza diretta, anni fa ho trascorso un’intera notte su una barella nell’ospedale Lotti di Pontedera… città della meravigliosa ed accogliente Toscana. Oggi si è liberato il villaggio olimpico a Torino, costo 4 milioni di euro e siamo orgogliosi di…far morire una donna straniera in vacanza in barella in un corridoio ?  E abbiamo anche il coraggio di promuovere campagne per l’immigrazione, roba da ridere.. invece di buttare i miliardi in mezzo al mare per “fini buonistici ed umanitari”, salvate le vite di chi si presenta al pronto soccorso e chiede ..aiuto… oppure spendeteli per dare più celerità agli esami strumentali, visite specialistiche e ricoveri nei vari reparti ospedalieri e non fate demagogia coi soldi degli italiani. E’ drammatico e incredibile che nel 2019 nella civile Italia dei “radical chic e buonisti” si muoia in una corsia di ospedale dopo 7 ore, inaccettabile, è un vero e proprio omicidio volontario se la donna aveva necessità di essere monitorata con strumenti adeguati… spero solo che in Europa si cambi strada e che si facciano i conti sulle vite umane da salvare nei pronti soccorsi, evitando di tagliare risorse alla sanità…,…. “tagliare è come morire”…. E ora che diranno la stampa e i media americani ? 30072019 …by…manliominicucci.myblog.it

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Turista americana muore dopo sette ore d’attesa su una barella del pronto soccorso

ITALIA

Martedì 30 Luglio 2019

osp

Sette ore in attesa al pronto soccorso, poi la morte. La Procura di Pistoia ha aperto un’inchiesta sulla morte della cittadina americana Joann Zinkand, 74 anni, avvenuto lo scorso 27 luglio, nel pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo di Pistoia, dove si era presentata alle ore 22.13 del giorno precedente e dove sarebbe rimasta in attesa per sette ore. I carabinieri della compagnia di Pistoia hanno avviato una serie di accertamenti, delegati dalla Procura, che, sulla scorta delle notizie pubblicate sui vari mass media sulla morte della Zinkand, ha aperto di iniziativa un fascicolo.

 

Il pm Leonardo De Gaudio ha disposto il sequestro della salma. Nei prossimi giorni sarà fissata l’autopsia. Dopo il decesso di una cittadina americana, residente a Pistoia, ieri la direzione generale della Asl Toscana centro ha attivato «il rischio clinico aziendale» che ha iniziato le procedure di acquisizione degli atti clinici secondo quanto previsto a livello regionale e nazionale, per verificare la correttezza del percorso assistenziale ed organizzativo nel Dea di Pistoia.

Il riscontro diagnostico richiesto dall’Azienda Sanitaria è stato rinviato in quanto è giunta ieri la notifica da parte dell’autorità giudiziaria del sequestro della salma. «L’Azienda dà la sua piena disponibilità alla magistratura per giungere il più rapidamente possibile alla chiarezza», precisa una nota. Oggi sarà effettuata una pre-analisi nella quale sarà stabilito quando effettuare l’Audit con i professionisti del Dea.

L’esito nonché gli atti che ne deriveranno saranno poi trasmessi al rischio clinico regionale. In questa fase il rischio clinico aziendale – spiega la Asl – sta analizzando la documentazione clinica, per accertare la correttezza delle procedure diagnostiche e terapeutiche e verificare l’attività organizzativa svolta nel pronto soccorso.

La paziente era giunta in pronto soccorso alle ore 22,13 dello scorso venerdì notte e secondo quanto riportato dalla cartella clinica presa in carico dell’équipe sanitaria in quel momento in turno. Alla donna era stato attribuito un codice 3 (urgenza differibile) perché presentava una sintomatologia acuta che la paziente riferiva di avere da due giorni. Al momento dell’accettazione era in buone condizioni generali e deambulava autonomamente e solo alla successiva rivalutazione dei parametri vitali e alla somministrazione delle terapie veniva invitata a sdraiarsi in barella e monitorata dal personale.

Gli esami svolti confermavano il quadro clinico acuto iniziale e le condizioni cliniche generali non apparivano critiche. Nelle ore successive la situazione clinica si evolve in uno stato di coma. Il medico rianimatore è intervenuto tempestivamente in pronto soccorso, ha confermato la gravità del quadro clinico, accompagnando la paziente ad eseguire un’indagine diagnostica radiologica ma intorno alle ore 4,35 la paziente subisce un arresto cardio respiratorio che, nonostante i 45 minuti di manovre respiratorie, la portavano al decesso.

 

NIENTE DI NUOVO …

PAK

NIENTE DI NUOVO …

Nulla di allarmante….una normale e ordinaria persecuzione ad una cristiani, niente di eclatante come una benda sugli occhi….no.. no…questo ennesimo caso riguarda una semplice ragazza pakistana ….”ex cristiana” ora “emigrata nell’islam” per amore di Maometto e del suo corano.  Ovviamente nel paese pakistano  “tutto è stato fatto nel rispetto della religione islamica”.. ovviamente.. quindi nella norma, lei ha firmato e quindi la conversione è completa…certo, una firma di assoluta volontà come quando si acquista un’auto o un mobile, quindi discorso chiuso lei è ora una musulmana e deve adempiere ai doveri imposto dalla legge coranica. E il  mondo occidentale che fa ? La solita storia..silenzio assoluto sul caso e …. poi un bel “chissenefrega”…per i politici occidentali e per i prelati vaticani è solo un fastidio…. evidentemente… è così che gira il mondo della politica mondiale e della chiesa romana cattolica, tante parole mielose e pietose per i musulmani migranti che arrivano dal mare, ad islamizzarci, e nessuna parola in difesa dei cristiani e della cristianità tutta… vittime quotidiane di persecuzioni e morti nel mondo per mano degli islamici . Sono veramente….”orgoglioso di Papa Iman”… un uomo …”straordinario” e meritevole di…. ogni….di ogni….. Bene così…continuiamo ad auto distruggerci affossando la cristianità e favorendo la diffusione dell’islam in nome di un… buonismo e di una civiltà che i musulmani tra l’altro rinnegano e rifiutano con forza ed animo, curioso vero ?  Lo fanno perché…semplicemente in contrasto col Corano e i suoi dettami e nonostante ciò si continua a farli prosperare ed insediarsi nei nostri paesi, ma dico, che altro ci vuole per farvi capire che l’islam è in contrapposizione alle democrazie occidentali ? Stiamo solo creando i presupposti per la spaccatura della società italiana con solchi molto profondi. Che facciamo, auguriamo ….all’ex cristiana.. convertita all’Islam con “le buone”….maniere….. tanti auguri per il suo matrimonio e il nuovo marito ? Fatelo voi…che a me viene da piangere. 29072019

…by… manliominicucci.myblog.it

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26/07/2019, 12.31

PAKISTAN

PAK

Lahore, continuano i rapimenti di ragazze cristiane: 14enne convertita sotto minaccia

Benish Imran è stata sequestrata dall’uomo che poi l’ha costretta ad abbracciare la religione islamica. Davanti al giudice, l’adolescente ha dichiarato di avere 19 anni e di essersi sposata per sua libera scelta. L’associazione che segue il caso denuncia decine di episodi simili.

Lahore (AsiaNews/Agenzie) – Una ragazza cristiana di 14 anni è stata rapita, convertita con la forza all’islam e costretta a sposare un uomo musulmano; poi è comparsa davanti a un giudice e ha firmato una dichiarazione in cui sostiene di aver agito in piena libertà. Invece secondo suo padre e Claas (Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement), organizzazione interconfessionale che offre sostegno legale gratuito alle vittime d’intolleranza religiosa nel Paese, e che ieri ha denunciato la vicenda, la giovane “subisce minacce di morte”.

La ragazza si chiama Benish Imran ed è scomparsa di casa il 2 luglio, rapita da Waheed Ahmed, che poi l’ha costretta a rinnegare la fede cristiana e a unirsi in matrimonio con lui. Il giorno seguente Imran Masih, padre della 14enne, si è presentato alla stazione di polizia e ha sporto denuncia contro ignoti, ignaro di quanto accaduto alla figlia.

Qualche giorno dopo la polizia lo ha informato di aver ricevuto il certificato di conversione e nozze di Benish, e che quest’ultima sarebbe comparsa davanti al magistrato distrettuale di Lahore per registrare la sua dichiarazione il 12 luglio successivo.

Oltre a Benish e al marito Waheed Ahmend, a quell’appuntamento si è presentato anche l’avvocato di Claas, Nasir Anjum, a nome del padre che ha deciso di appellarsi contro le nozze. Davanti ai suoi occhi, protesta l’associazione, Benish ha dichiarato di avere 19 anni, di aver abbracciato la religione islamica e sposato il coniuge di sua spontanea volontà.

Da parte sua, il legale ha protestato dicendo che l’età dichiarata dalla ragazza era falsa e mostrato il vero certificato di nascita, che porta la data dell’8 ottobre 2005. Data la minore età, l’avvocato ha sottolineato che Benish non avrebbe dovuto sposarsi, neppure per sua libera volontà, secondo quanto stabilito dalla legge pakistana. Quindi ha richiesto che la sua dichiarazione non venisse messa a verbale; invece il giudice non ha trascritto l’ordine acconsentendo alla registrazione dell’adolescente convertita.

Secondo l’associazione, il fatto che Benish abbia dichiarato il falso “è una pratica normale, perché le ragazze come lei già vivono con i rapitori, di norma la loro famiglia riceve minacce di morte e quindi non rimane loro altra scelta se non dire davanti ai giudici ciò che il rapitore vuole. Al tempo stesso, appena ne hanno l’occasione, tentano di scappare”.

Nasir Saeed, direttore del gruppo, denuncia che “negli ultimi mesi decine di donne e adolescenti sono state rapite e convertite con la forza all’islam e il numero è in continua crescita”. Poi evidenzia che attivisti cristiani e indù organizzano manifestazioni per protestare contro il fenomeno dei rapimenti e persino durante la visita del premier Imran Khan negli Stati Uniti di questa settimana la diaspora pakistana ha tenuto un sit-in simile. In tutti i casi, aggiunge, “il governo non presta loro attenzione”. Infine conclude: “Il governo del Pakistan deve prendere sul serio la questione e adottare tutte le misure necessarie per fermare le conversioni estorte con la forza di ragazze cristiane e indù”.

“PIU’ FARLOCCO” CHE MAI..OLTRE CHE BUGIARDO.

“PIU’ FARLOCCO” CHE MAI..OLTRE CHE BUGIARDO.

Evidentemente il “bravo senatore” non legge i giornali e non s’informa adeguatamente perché se prima di emettere suoni si fosse ben informato, avrebbe scoperto che il suo partito ha fatto una patetica e decisa marcia indietro sulla questione bambini e in contemporanea, un’assistente sociale di Modena ha “sbuggerato” lui, il Partito democratico e tutta la Giunta regionale attuale e ovviamente le precedenti, in definitiva, lei ha denunciato che si è costruito un sistema politico e finanziario di bambini rubati alle legittime famiglie col solo fine di “lucrare”. Un facile guadagno a danno di bambini e genitori inconsci del crimine perpetrato ai loro danni. quello che accade altrove in altre Case Famiglia  al momento è irrilevante si vedrà dopo con calma, è ora che il popolo italiano vuol conoscere la verità sui bambini di Bibbiano, vuol vedere condannare i colpevoli e cosa più importante restituire i li bambini ai loro legittimi genitori..

BOLOGNA  – 28.07.2019 . Affidi illeciti, assistente sociale rivela: “Feci report falsi”.  Si arricchisce di nuovi capitoli  che ondeggiano tra presente e passato – la vicenda di Bibbiano e dei presunti affidi illeciti in Val d’Enza. All’indomani del via libera del Consiglio Regionale ad una Commissione di inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna e della scoperta dell’avvertimento, risultato inascoltato, della Procura di Reggio Emilia al Tribunale dei Minori di Bologna su relazioni non corrette, dall’indagine ‘Angeli e Demoni’ spuntano le parole di una assistente sociale che ha rivelato di avere falsificato rapporti su alcune situazioni familiari così da indirizzare lo stesso Tribunale dei Minori ad affidare i bambini, considerati vittime di abusi, a figure terze. La donna ha ammesso di aver alterato alcune relazioni sotto pressione. Aveva ottenuto il trasferimento ad altre mansioni per questo motivo (art. del quot. La Repubblica).

BOLOGNA  – 26.07.2019 Minori. Val d’Enza, istituita la Commissione regionale d’inchiesta : Via libera in Assemblea legislativa. Bonaccini : “Siamo i primi a volere chiarezza. Per questo avevo chiesto nascesse con l’accordo di tutti i Gruppi”. E’ la Regione Emilia-Romagna la prima che vuole verità e chiarezza sulla vicenda della Val d’Enza. L’istituzione della Commissione d’inchiesta rappresenta un’assunzione di responsabilità da parte della politica, segnale che io stesso avevo chiesto invitandola a non dividersi sui bambini. Ringrazio quindi l’Assemblea legislativa che ha accolto l’invito a dare un contributo di ulteriore chiarezza, in primo luogo nell’interesse esclusivo delle famiglie e dei bambini alle prese con una vicenda drammatica, e poi di tutto il sistema di servizi a tutela dell’infanzia” (nota della regione Emilia Romagna ). 29072019 …by…manliominicucci.myblog.it

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Inchiesta Bibbiano, Renzi: “Polemiche schifose per un voto in più.

Basta alle loro fake news”

L’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi torna sulle polemiche sollevate dall’inchiesta sugli affidi di minori a Bibbiano e nella Val d’Enza: “Se qualcuno ha fatto male ai bambini deve essere punito senza incertezze. Su questi temi non si scherza. Ma fa male ai bambini anche chi strumentalizza per un voto in più”.

POLITICA ITALIANA 28 LUGLIO 2019  10:51

 

L’inchiesta sugli affidi di minori in Val d’Enza è da tempo al centro del dibattito pubblico, anche a causa delle polemiche politiche sollevate in particolare da Lega e Movimento 5 Stelle sul presunto ruolo del Sindaco di Bibbiano (indagato per falso e abuso d’ufficio), iscritto al Partito Democratico. Dopo i durissimi botta e risposta fra Luigi Di Maio (che ha definito il PD “il partito di Bibbiano che strappava i bambini alle famiglie”) e Nicola Zingaretti, dopo la visita di Matteo Salvini a Bibbiano e le accuse di Giorgia Meloni, ora è il turno di Matteo Renzi. L’ex Presidente del Consiglio ed ex segretario del Partito Democratico rilascia una lunga intervista ad Avvenire durante la quale affronta anche il caso Bibbiano, pronunciando parole durissime nei confronti di chi avrebbe strumentalizzato la vicenda a scopo politico.

“Che schifo le polemiche su Bibbiano. Se qualcuno ha fatto male ai bambini deve essere punito senza incertezze. Su questi temi non si scherza”, spiega Renzi, attaccando poi chi ha agitato la questione dal punto di vista politico: “Ma fa male ai bambini anche chi strumentalizza per un voto in più. Nelle case famiglie, nell’istituto dell’affido o dell’adozione, nel Terzo settore c’è tanto amore, tanto. Chi è passato da certe esperienze sa che cosa significhi entrare in punta di piedi nella vita degli altri e mai può accettare la meschina battaglia politica”. Poi l’affondo, che chiama in causa i suoi colleghi in Parlamento: “Lo sciacallaggio su questi temi è indecente. Difendiamo i bambini, facciamolo tutti insieme, senza polemiche di partito”.

Considerazioni che si legano a quello che per l’ex Presidente del Consiglio è il modo principale per battere l’area di maggioranza: “Bisogna dire no senza sosta alle loro fake news. Poi arriverà il momento di raccontare che cosa vogliamo fare noi, non solo di criticare gli altri”.

 

SISTEMA ….BIBBIANO

BBBBB

SISTEMA ….BIBBIANO ?

Quindi non erano ….”semplici strumentalizzazioni della destra”, volgari accuse alle quali voi del PD non rispondevate…eh no.. adesso che la melma, per non dire altro, è arrivata sopra gli occhi evocate una commissione…e per questo fate cento passi indietro nella melma, recitando il “mea culpa” e ora volete saperne di più . A distanza di oltre un mese volete la verità e che diavolo avete fatto sino ad oggi ? Contavate i Rubli russi arrivati in Italia dal 1947 ? Ma se le amministrazioni di quella area fossero state della parte politica opposta.. che facevate, restavate fermi e in silenzio allo stesso modo ? Non credo proprio ed ebbene che voi sappiate e prendiate coscienza dello schifo nelle quali operano le amministrazioni guidata dai vostri compagni nei comuni della Val d’Enza, è giusto che voi tutti sappiate che in quei comuni “c’è un sistema per far soldi”, non con la droga o con la prostituzione o il gioco clandestino ma in altro modo,…. “più semplice, legale e singolare”, un sistema già sperimentato e congegnato al meglio che verte sulla legalità di decreti del Tribunale dei minori di Bologna. Non oso pensare che il tribunale dei minori sia convolto con alcuni magistrati consenzienti ma un fatto è certo e sicuro, come ho già scritto precedentemente in altro articolo, la procura di Reggio nell’Emilia aveva debitamente e prontamene informato il tribunale stesso sulla poca affidabilità delle relazione dei servizi sociali e degli assistenti di quell’area e il conseguente affido alle Case Famiglia, e in alcuni casi anche la successiva adozione a coppie di comodo.. ovviamente “dietro …compenso”… Oggi il TG5 ha reso pubblica la dichiarazione di un’assistente sociale di Modena, una come loro che complottava a danno dei bambini, una rea confessa, di un comune appartenente alla stessa regione, lei ha confessato un vero e proprio sistema del male affari e tratta di minori, nei fatti loro falsificavano e modificavano le relazioni al fine di costringere il tribunale dei minori a togliere l’affido ai genitori biologici e affidarli alle “Case Famiglie”, operazioni che poi portavano fiumi di soldi all’amministrazione comunale di competenza e …richiedente la necessità di ….”liquidità”. Si, avete compreso bene quel che ho scritto è il “copia e incolla” di quanto ascoltato al TG 5…. e cioè, quando le casse comunali di un determinato comune erano in rosso si rimpinguavano con falsi ed ipotetici affidi … oppure ancora peggio ”utilizzavano i bambini come un bancomat”, in appresso, in entrambi i casi si ricevevano soldi e così si pareggiavano i …conti in rosso dell’amministrazione e con la compiacenza di tutti. Cari signori criminali….altro che la bufala di Bibbiano…io pretendo giustizia e non vi darò pace sinché non vedrò restituiti tutti i bambini tolti con l’inganno, perché non sono solito fare di tutta l’erba un fascio e so che ci sono comunità serie e che lavorano bene, ma dalla questione della Val d’Enza emerge un sistema mafioso e politico che va abbattuto senza se…e senza ma…28072019
…by…manliominicucci.myblog.it

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Emilia-Romagna, ora il Pd vara la commissione speciale su Bibbiano

Il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha votato a larga maggioranza l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul sistema di tutele dei minori nella regione dopo i fatti di Bibbiano. Presidente Bonaccini (Pd): “Vogliamo chiarezza”

Roberto Bordi – Sab, 27/07/2019 – 17:33

BBBBB

Il Pd prova a reagire alle accuse di complicità sui fatti di Bibbiano.

Il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, su iniziativa del presidente dem Stefano Bonaccini, ha formalizzato l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul sistema di tutele dei minori nella regione, i cui lavori termineranno entro la fine della legislatura in corso. La decisione, che Bonaccini ha motivato con la volontà di avere “verità e chiarezza sulla vicenda della Val d’Enza”, è stata deliberata con un voto pressoché unanime del Consiglio.

Bonaccini: “Basta speculazioni e campagne d’odio”

Hanno votato a favore Pd, Si, Misto, Lega e M5S, mentre Fratelli d’Italia si è astenuta. Oltre a Bonaccini, a volere la commissione d’inchiesta sul sistema regionale degli affidi, sulla rete dei servizi e sull’attività degli educatori e degli assistenti sociali erano stati Lega e Fdi, che a inizio luglio avevano avanzato una richiesta in questo senso.

Ringrazio l’Assemblea legislativa che ha accolto l’invito a dare un contributo di ulteriore chiarezza, in primo luogo nell’interesse esclusivo delle famiglie e dei bambini alle prese con una vicenda drammatica, e poi di tutto il sistema di servizi a tutela dell’infanzia“, il commento del presidente regionale Bonaccini, prima di augurarsi che possano finire presto “le speculazioni e la campagna d’odio portate avanti finora” contro il Pd. I dem, infatti, sono toccati dall’inchiesta Angeli e Demoni: indagati per abuso d’ufficio (e falso ideologico) il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti (“pienamente consapevole della totale illiceità del sistema” come scritto nell’ordinanza del tribunale di Reggio Emilia), oltre a Paolo Colli e Paolo Burani, ex sindaci di altri due comuni del reggiano, Montecchio e Cavriago.

Lega: “La commissione andava fatta prima”

Cosa farà questa commissione d’inchiesta? Secondo Bonaccini afiancherà, pur “su piani assolutamente diversi, le autorità inquirenti e la Commissione tecnica che come Giunta regionale abbiamo istituito il 13 luglio scorso. Da parte nostra, come Regione Emilia-Romagna – spiega il presidente della regione – vogliamo dare un contribuito concreto in questa direzione”. Contributo giusto ma tardivo, secondo le opposizioni, che hanno criticato la maggioranza “per i ritardi nell’istituire questa commissione speciale. Solo in forza delle nostre pressioni si è arrivati a questa decisione, finalizzata prioritariamente a fare luce sul sistema dei servizi sociali in materia di infanzia e sul sistema degli affidi in Emilia-Romagna”, ha commentato il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi.

 

ALLORA TUTTO ORGANIZZATO ?

PD

ALLORA  TUTTO ORGANIZZATO ?

Nell’inchiesta  di Bibbiano, tutt’ora in corso, relativa ai bimbi sottratti ai genitori, “Angeli e Demoni”, a quanto pare i demoni sono tanti, presenti in tutte le direzioni e fortemente collusi con le potenti lobby della sinistra politica, quella politica che vuole a tutti i costi le adozioni dei bimbi alle famiglie gender o alle coppie gay, altrimenti spiegate ai genitori di quei “bimbi rubati” prima e ai genitori italiani tutti dopo, perchè gli allarmi lanciati dalla procura bolognese siano stati ignorati, come se la procura contasse zero e i suoi avvisi non fossero deteminanti per una migliore e necessaria valutazione di ogni singolo caso…attenzione stiamo parlando di …”bimbi”.. . Quello che mi terrorizza in questa orribile vicenda è il “modus operandi” degli assistenti sociali e del Tribunale dei minori, ma com’è possibile che un togato trascuri elementi ed indicazioni così importanti e deteminanti per la vita di un bambino, per la sua crescita e tranquillità mentale…ma che modo è questo di togliere i minori dalle propri famiglie ed affidarli  alle case famiglia…ma stiamo scherzando ? Guardate che un bimbo non è un auto usata o altro ma è un essere umano, piccolo certamente ma dotato di sentimenti ed emozioni e strapparlo alla sua famigli naturale per lui è sempre un dramma . Sono scioccato e profondamente deluso dal Tribunale dei minori di Bologna, ero convinto di un’elevata professionalità, responsabilità e rispetto per la vita e il futuro di quei bimbi e ora ci vengono a dire che hanno sbagliato ? Guardate che togliere dei bambibi ed affidarli a coppie gay o ad amici deglli assistenti sociali è un crimine …un crimine di inaudita gravità perché io considero questa attività al pari di mercanti di essere umani  in forma legale e subdola. In Italia non vi è la pena di morte ma per questo crimine non esiterei ad evocarla per quegli sporchi e lerci individui dai bassi profili psicologi e ideologici. La conclusione di questa affemazione sensazionale è la seguente : loro sapevano ed hanno ordito le adozioni dall’alto del loro potere. Attenzione, questa è pura mafia e va perseguita….28072019

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Affidi: Pm avvisò su relazioni false

A novembre tentò di fermare provvedimento contro un genitore

 

PD

Redazione ANSABOLOGNA27 luglio 2019

(ANSA) – BOLOGNA, 27 LUG – La Procura di Reggio Emilia avvertì il Tribunale dei minori di Bologna che le relazioni che avrebbero portato alla revoca dell’affidamento ai propri genitori di un bambino coinvolto nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli affidi in Val d’Enza non erano corrette.
Nonostante questo il bambino fu mandato in comunità, dove è rimasto fino agli arresti delle settimane scorse.
Il caso risale a novembre quando la Pm di Reggio Emilia, Valentina Salvi, scrive al giudice minorile, Mirko Stifano. Una comunicazione, a quanto si apprende, preceduta da telefonate e classificata come urgente per impedire quel provvedimento basato su relazioni false.
La Procura Reggiana, infatti, dimostrò, allegando gli atti, che quanto indicato dai servizi sociali non era vero e la situazione del padre non aveva condotte penalmente rilevanti tali da giustificare un provvedimento come l’affido del bambino in comunità. Che però fu eseguito comunque.

LEZIONE DEL GIORNO : ODIARE I CARABINIERI !

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LEZIONE DEL GIORNO : ODIARE I CARABINIERI !

Che l’idiozia regni sovrana nella mente di alcuni individui questa è cosa nota e antica nella storia umana, ma che poi spadroneggi nel mondo degli insegnanti è una cosa inaccettabile e vergognosa. Dopo la maestra, con la birra in mano, che si scaglia  contro i poliziotti al grido di “dovete morire” in corteo a Torino anni fa, ora ne abbiamo un’altra che si compiace della morte di un povero carabiniere e lo offende anche permettendosi di ridicolizzarlo, lui un uomo come pochi in giro, un uomo dello stato e suo fedele servitore, un volontario e uomo della solidarietà viene, alla sua morte, deriso e ridicolizzato da una saccente e presuntuosa menefreghista o forse anarchica…chissà che diavolo è…. Un crimine pari alla sua morte specie perché l’ironia malvagia e la cattiveria viene da un’insegnante che nella vita di ogni giorno deve proprio insegnare ai suoi allievi il vivere civile oltre che le nozioni culturali, in fondo al ragionamento c’è da chiedersi cosa potranno apprendere questi allievi da un inetto mostro del genere ? E’ giusto che lei continui ad insegnare ? E non facciamola tanto lunga, con post di sdegno o altro, quelli di sinistra sono così e tutti lo sappiamo che sono contro i carabinieri e la polizia, a volte, mi sorprendono chi si sorprende e non gli autori delle critiche nauseanti e disgustose alle quali sono abituato da decenni. Che poi si cerchi di porre rimedio dopo averlo detto è ancora più vomitevole perché non si ha il coraggio di difendere le proprie rivoltanti idee in funzioni degli interessi personali.. lei va licenziata in tronco e senza discutere, in quanto incompatibile con posto d’insegnamento pubblico e contro la costituzione per il reato di grave vilipendio allo stato che ha perso un suo figlio nell’esercizio delle sue funzioni.  Ora cerca di rimediare e ricomporre un vaso distrutto in mille pezzi con scuse che non servono a niente e lancia inutili balle colorate. Ma come ti permetti “insulsa donnetta” di poco valore e di dubbia moralità ad offendere i genitori e familiari tutti di un valoroso eroe appena ammazzato…come ti permetti a criticarlo mentre sei seduta davanti alla tua comoda scrivania, rilassata e non stanca perché già in vacanza da tempo e pagata con i soldi degli italiani… Rammentate Nassiria, Iraq 12 Novembre 2003, quando i terroristi fecero saltare una nostra postazione di carabinieri, ricordate l’urlo che si levò in Italia dai pulpiti della sinistra italiana alla morte delle giovani vittime : “uno… dieci….cento Nassiria”…io non l’ho dimenticato, e mio malgrado oggi la signora è tornata a ricordamelo, quanto fanno pietà e schifo certi individui… Mi chiedo sempre perché a morire sono sempre i buoni…me lo chiedo da una vita…”l’erba cattiva non muore mai”, è un vecchio detto che purtroppo è sempre d’attualità. 28072019

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Carabiniere ucciso, commento choc di una prof: “Uno in meno”

“Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente: non ne sentiremo la mancanza”. Questo il commento pubblicato da un’insegnante di 51 anni sulla morte dell’agente Cerciello. Poi le scuse: “Mi spiace, ho sbagliato”

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Gianni Carotenuto – Sab, 27/07/2019 – 20:20

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Il carabiniere Mario Cerciello Rega è stato ucciso due volte. La prima, fisicamente, da due ragazzi statunitensi, Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth.

La seconda, moralmente, da un commento apparso sui social subito dopo la sua morte. “Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza“, ha scritto su Facebook un’insegnante novarese di 51 anni, Eliana Frontini. Il commento – riporta l’Ansa, è stato prontamente segnalato da alcuni utenti e trasmesso a due deputati della Lega, Paolo Tiravani e Cristina Patelli, che hanno sollevato il caso. “Un commento vergognoso, a maggior ragione se davvero arriva da un’insegnante”, scrivono i due esponenti leghisti annunciando un’interrogazione parlamentare.

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“Vergognati, vigliacca”

Ma non è finita qui. Come sempre accade in questi casi, la polemica corre veloce sul web. E sul profilo Facebook della professoressa sono apparsi centinaia di messaggi di cittadini sdegnati. Critiche, insulti, inviti a chiedere scusa alla famiglia dell’agente ucciso a coltellate nel quartiere Prati di Roma nella notte tra giovedì e venerdì. L’insegnante, a un certo punto, non ha più retto alla vergogna e ha pubblicato un post (poi cancellato) dove ha scritto: “Amici, mi spiace per quanto sta accadendo, non me lo spiego proprio. Chi mi conosce spero sappia che non la penso così”. Ma un impeto di rabbia divora chi proprio non riesce a mandar giù gli insulti dell’insegnante: “Da denuncia”, “Vigliacca”, “Vergognati”, “Mi auguro un licenziamento per giusta causa”.

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“Chiedo scusa all’Italia, alla vedova e all’Arma”

Poco prima, la donna si era giustificata così: “Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato su invia, ma ormai il danno era fatto. Ho scritto una cavolata, non c’è nulla da dire – ha detto – Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell’ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltrattata o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi“. La professoressa Frontini racconta di aver provato a correggere il post, “ma ormai… Ho scritto quell’enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza”. Fino al messaggio di scuse vero e proprio: “Voglio chiedere scusa a tutti. In particolare a chi era vicino al militare e ora è straziato dal dolore e chiedo scusa all’Arma dei carabinieri e all’Italia intera. Sono stata una stupida“, le ultime parole della professoressa.

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Salvini: “Un commento vomitevole”

Durissime critiche al commento della prof anche da parte del sistema politico. Se il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, annuncia che saranno attivate “tutte le verifiche necessarie tramite gli Uffici territoriali del Miur”, Mariastella Gelmini, presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, chiede che l’insegnante venga “cacciata. Sono parole ignobili, le scuse non bastano”. D’accordo anche il senatore della Lega, Roberto Calderoli(“Basta con i cattivi maestri: l’insegnante va radiata”) e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Un commento vergognoso, vomitevole, ancora più grave perché viene da una insegnante. Che in un primo momento ha negato, poi, di fronte all’evidenza, si è scusata”.

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L’Ufficio scolastico regionale del Piemonte ha disposto accertamenti e sta avviando il provvedimento disciplinare nei confronti dell’insegnante che ha pubblicato il post choc offensivo nei confronti del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

Un commento vergognoso, vomitevole, ancora più grave perché viene da una insegnante. Che in un primo momento ha negato, poi, di fronte all’evidenza, si è scusata.https://torino.corriere.it/cronaca/19_luglio_27/carabiniere-ucciso-insegnante-fb-uno-meno-poi-si-scusa-39682498-b056-11e9-b0bb-9549c3899e5c.shtml …

Carabiniere ucciso, una insegnante su Fb: «Uno in meno». Poi si scusa

Il commento di una prof di Novara

torino.corriere.it

OMICIDO CON…L’INGANNO ?

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OMICIDO CON…L’INGANNO ?

Dopo il barbaro assassinio del carabiniere napoletano  a Roma, i media hanno subito diffuso la notizia che i responsabili erano due immigrati nord africani, bene, tuttavia come si faceva sapere e cosa ha convinto il collega carabiniere sopravvissuto a dichiarare che sono nord africani ? Due bianchi americani, quelli presi ed accusati, non si possono confondere con due migranti i cui tratti somatici e colorazione di colore bianco abbronzato della carnagione e caratteristica dei popoli di quell’area. Oltre i media, la provenienza dei due è stata riferita dal padre del carabiniere superstite, intervistato ieri pomeriggio su radio1, nel programma della Emanuela Falcetti. Nello stesso programma, si apprende anche  la descrizione accurata e dettagliata, di un graduato dei carabinieri, in merito alla trappola tesa ai due ipotetici migranti ladroni dello zainetto su segnalazione della vittima del furto . E’ incredibile e difficile capire che tipologia di appostamenti siano stati preparati visto che l’omicida ha avuto tutto il tempo di sferrare otto fendenti di cui uno alla schiena e riuscire a scappare indisturbato, una pianificazione del tutto inconcepibile. Come mai la “rete non si è chiusa tempestivamente “ e non c’è stato l’immediato intervento di altri colleghi a supporto dello sfortunato ? Perché nonostante sia stato organizzato tutto con scrupolosità la trappola per prendere i due ladri non è scattata e non sono riusciti ad evitare la morte del giovane collega e impedire la fuga del criminale, forse si è sottovalutato l’incontro con i due ladroni oppure qualcosa si è inceppato nel funzionamento ?  Nella giornata di ieri, i Tg televisivi ci raccontano che non trattasi di due migranti gli ipotetici criminali ma sarebbero degli studenti di una scuola americana presente a Roma. Al nuovo aggiornamento ecco compiersi il miracolo della comunicazione … diffusa la novella ecco “spuntar fuori dalle fogne tutti i parlamentari e radical chic”, dove prima si erano rintanati nel silenzio, loro ora, pronti ad urlare che gli assassini non sono migranti ma due studenti americani in vacanza…forse in vacanza, sicuramente lussuosa, lo sono… come se essere due americani riportasse in vita il carabiniere morto.. non si smette mai di strumentalizzare neanche dinanzi alla morte. Un paio di ore dopo vi è la secca e pronta smentita da parte dei responsabili della scuola americana stessa sulla loro appartenenza. Poi ci hanno raccontato, con viva soddisfazione, che alcuni migranti del posto… avrebbero segnalato alle forze di polizia dove si fossero rifugiati i criminali, infatti li hanno trovati in lussuoso hotel da 150 euro a notte…non c’è che dire, i due rampolli diciannovenni sono proprio ricconi e pieni di soldi. Beccati nella loro camera, e dopo una veloce perquisizione  hanno rinvenuto l’arma del delitto mentre lo zainetto rubato è stato recuperato vicino all’hotel. A tarda ora poi c’è stata la confessione dell’omicida. Tutto chiaro e secondo logica tutto chiuso, un banale atto di cronaca nera ..e dovrebbe finire qui.  Mica tanto però… la questione presenta aspetti molto poco trasparenti e illogici, anzi direi proprio che è simile ad un puzzle di migliaia di tesserine. Infatti mi son chiesto perché un pusher che rifila aspirina a due …”allocchi” resta ancora in zona sapendo di essere facilmente rintracciabile? Ed allora, perché i due giovani che gli hanno rubato lo zainetto e non lo hanno costretto con la forza o “a suon di coltellate”.. alla restituzione del denaro ? Già, curioso e singolare che un pusher chiami i carabinieri in suo soccorso per recuperare lo zainetto…derubato…con la certezza di ricevere una condanna per spaccio,  è ridicolo….in certe situazioni ci si rivolge ai…”fornitori” per risolvere quelle questioni e non certamente alla polizia. Che conteneva lo zainetto, e perché l’oggetto della contesa è stato cestinato nella zona e facilmente ritrovabile ?  E poi, perché un assassino nasconde l’arma del proprio delitto nella sua camera sapendo che in una eventuale e banale perquisizione l’avrebbero ritrovata ?  Perché il ragazzo ha colpito con otto coltellate di cui uno alla schiena secondo un “modus operandi vicino ai terroristi islamici” ? In ultimo, perché mai dei migranti, sicuramente spacciatori, visto che sostavano in quella zona e a quell’ora, invece di andare a dormire perché il giorno appresso è lavorativo,  hanno indicato con certezza i due giovani criminali e il luogo dove alloggiavano ? Erano forse  a conoscenza delle loro responsabilità nell’omicidio del carabiniere ? E se sì, come facevano a saperlo ? Qui ci sono due vie di riflessione, o ci troviamo di fronte a qualcosa di losco legato a mafie o cartelli di droga oppure siamo di fronte a qualche cellula terroristica. Troppi soldi per due appena maggiorenni e troppa crudeltà e abitudine alla violenza si intravedono in questa sciagura. No…il ragionamento non quadra e non ha una logica, non credo alle banalità delle cose, qui ci sono tante aspetti che sono state occultati e volutamente nascosti, e la verità forse non la sapremo mai…. ma farmelo passare per qualcosa di banale no…è un’offesa all’intelligenza….27072019

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Carabiniere ucciso a Roma, c’è la confessione. Trovata l’arma

Chiarita la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte del carabiniere Mario Cerciello Rega

Confessa uno dei fermati per l’omicidio del carabiniere

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L’uomo che nella giornata di ieri ha ferito mortalmente con otto coltellate il carabiniere Mario Cerciello Rega è stat

Come riporta “Ansa”, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, l’autore materiale del ferimento sarebbe il 19enne Lee Elder Finnegan. Interrogati a lungo in caserma dai Carabinieri, sotto la direzione dei magistrati della Procura di Roma, i due giovani americani fermati nella giornata di ieri, lo stesso Lee Elder Finnegan di 19 anni e Gabriel Christian Natale Hjorth di 18 anni, entrambi californiani e in vacanza nella Capitale, avrebbero ammesso le proprie responsabilità davanti “a prove schiaccianti“.

Nella stanza dell’albergo dove erano stati rintracciati i due ragazzi americani, è stato ritrovato un coltello di notevoli dimensioni sporco di sangue, nascosto dietro a un pannello del soffitto. Trovati anche i vestiti indossati durante l’aggressione. Nella notte i carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito nei confronti dei due giovani americani un decreto di fermo emesso dalla locale Procura di Roma per omicidio aggravato in concorso e tentata estorsione.

Carabiniere ucciso a Roma: la dinamica dei fatti

Chiarita anche la dinamica dell’intera vicenda che ha portato alla morte del carabiniere Rega a Roma. Stando alla ricostruzione riportata da “Ansa”, i due giovani americani, in cerca di droga a Trastevere, avrebbero acquistato una sostanza, poi rivelatasi semplice aspirina. A quel punto, i due avrebbero rubato la borsa del pusher, contenente il suo cellulare. L’uomo avrebbe quindi contattato i due, chiamando il suo numero di telefono, per avere indietro la borsa. Il pusher, poi, avrebbe telefonato al 112 per comunicare di essere stato scippato e per avvertire le forze dell’ordine dell’accordo raggiunto con i due americani.

A questo punto, all’orario stabilito, i due carabinieri (in borghese) si sono recati in via Pietro Cossa. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione, durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate risultate poi fatali.

Carabiniere ucciso a Roma, fissati i funerali

I funerali di Mario Cerciello Rega saranno celebrati lunedì 29 luglio, alle ore 12, a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in via Santa Maria del Pozzo 114. Si tratta della stessa chiesa dove, circa un mese e mezzo fa, il carabiniere si era sposato. Lo sfogo della moglie di Rega: “Lui era la mia gioia, era il mio tutto. Non è giusto. Senza di lui, io non ce la faccio”.

Carabiniere ucciso a Roma, le reazioni di colleghi e politici

La morte del vice brigadiere ha provocato diverse reazioni. Sia colleghi che esponenti del mondo della politica, ma anche semplici cittadini, hanno voluto rendere omaggio al carabiniere Rega. Alcuni biglietti e cartelli sono stati depositati davanti alla stazione dei Carabinieri di piazza Farnese a Roma, dove lui prestava servizio. Tra le scritte: “Eroe della patria, giustizia per Mario”, “I cittadini hanno fiducia nei carabinieri”, “Un uomo di Stato non può morire cosí. Meno politica, meno chiacchiere e più Carabinieri”.

Non sono mancate, però, le polemiche: la vicenda del carabiniere ucciso a Roma, infatti, ha dato il “la” anche a uno scontro tra Rita Dalla Chiesa e Roberto Saviano.

ONORE AL CADUTO !

ONORE AL CADUTO !

“Il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega di anni 35 è stato accoltellato mentre era in servizio, il carabiniere è stato colpito più volte in varie parti del corpo e avrebbe ricevuto 8 coltellate, una di queste all’altezza del cuore e cosa ancora più grave e meschina ne ha ricevuta una alla schiena”. Cosi è stato barbaramente assassinato un ragazzo di 35 anni, sposo di appena un mese fa e che vede ora una giovane donna …vedova ..e una famiglia distrutta dal dolore della perdita del loro caro Mario. E’ morto ammazzato da una mano assassina con tanti complici, una mano criminale, disumana e satanica, il modo con cui ha colpito violentemente il giovane carabiniere non ha precedenti, non si può infierire contro un essere umano con quella ferocia e cattiveria, è come se l’uomo in divisa in quel momento rappresentasse “l’acerrimo ed odiato nemico da abbattere a tutti i costi”….un dubbio mi pervade, forse lo era già nella mente del bastardo ? Già, è necessario riflettere su questo omicidio, perché di “eroi deceduti” nello svolgimento del proprio dovere ce ne sono stati tanti in passato ma quello di ieri ha superato ogni limite che la ragione umana può comprendere, fuori da ogni logica di un mondo civile,  una bestia immonda che medita crimini quotidiani tra la  tanta gente normale. No, non è normale questo atteggiamento di apparente superiorità nel territorio in cui si è stati ospitati, come a voler dire che loro sono i padroni e dispongono e fanno ciò che vogliono e nessuno si deve permettere di interferire… pena… la morte. E’ il classico film che si vede nelle periferie delle città di Göteborg, Londra e Molenbeek, giusto per citarne qualcuna,  lì è ricorrente vedere stabilire la superiorità del clan mafioso africano o dai fedeli islamici per il rispetto della legge coranica  nelle zone in cui si sono insediati. Sono anni che predico in tal senso e nessuno vuol considerare seriamente la questione, questa gente accolta con salti di gioia che arriva dal mare purtroppo non viene da noi per cercarsi un lavoro e metter su famiglia e vivere con noi in pace e armonia, il loro obiettivo è impadronirsi del territorio e delle sue ricchezze e mettere in atto ciò che i loro dettami impongono. Il popolo italiano tutto, senza il distinguo politico,   deve porsi il drammatico quesito e pretendere di sapere chi diavolo  hanno fatto sbarcare ed accogliere  in Italia negli anni precedenti e nell’attuale, sono davvero uomini che scappano dalla guerre e dalla fame o criminali dagli intenti criminosi e dagli efferati delitti che massacrano senza pietà gli uomini in divisa o addirittura smembrano  a pezzi degli esseri umani ?  Attenzione, perché l’efferatezza dell’omicidio di Mario non è un qualcosa di occasionale, un episodio isolato, ma è il frutto di un odio verso noi italiani e soprattutto verso coloro i quali svolgono il complicato lavoro di difenderci e di controllare loro stessi. Nella mia narrazione ho evidenziato che il povero Mario è stato assassinato da “mano con tanti complici…” e già…. è questo il punto, la morte di quel ragazzo è la punta dell’iceberg di un sistema voluto ed imposto, ed ora chi ci ripaga della morte di Mario e di  tante altre persone ? Chi ci restituisce la sicurezza di poter girare liberamente per le vie pubbliche ? Chi ci ridà la serenità di prima sostituita dal terrore quotidiano che è propria di questi criminali fatti approdare senza nessuna regola ? Adesso sicuramente tutti i radical chic e buonisti spariranno dalla circolazione…già, commentare la morte di un carabinieri ammazzato in quel modo non conviene, meglio parlare di altre sciocchezze…E intanto il problema c’è e risolverlo non è facile perché l’Europa tutta ci rema contro, buona parte della politica appoggiano questi criminali che arrivano dal mare e noi ne vedremo di belle in futuro, specie perché ai carabinieri e poliziotti viene impedito di usare le armi…già, chissà se il povero Mario avesse estratto la pistola d’ordinanza e avesse fatto fuoco uccidendo il suo criminale aggressore, ora vedremmo tutti i politici e radical schierarsi contro l’Arma e pretenderne il suo licenziamento, poi si sarebbe intestata un’aula del parlamento al “povero migrante” e magari avrebbero candidato la madre o il padre alle prossime elezioni con la benedizione del Presidente della Repubblica. Non piace la mia ipotetica e polemica descrizione fantasiosa ? Già…lo so…purtroppo è così che funzionano le cose in Italia.

Il mio personale cordoglio alla famiglia per la perdita del caro Maro e tutta la mia vicinanza e solidarietà all’arma dei Carabinieri.

Riposa In Pace Mario…arrivederci.. !

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Carabiniere ucciso a coltellate nella notte in centro a Roma. Quattro sentiti in caserma

Quattro persone sentite in caserma. Secondo le ricostruzioni Mario Rega Cerciello aveva fermato due persone, probabilmente nordafricane, per estorsione e durante l’operazione è stato accoltellato

COMBO - Carabiniere Ucciso a Roma

Redazione ANSAROMA26 luglio 2019

Almeno quattro persone si trovano in caserma per essere ascoltate nell’ambito delle indagini sulla morte del carabiniere ucciso a Roma nella notte con alcune coltellate mentre era in servizio.

L’aggressione è avvenuta in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Da una prima ricostruzione, il vice brigadiere 35enne durante un servizio con alcuni colleghi stava fermando due uomini considerati responsabili di furto e estorsione quando uno di loro avrebbe estratto il coltello ferendolo più volte, il vice brigadiere, Mario Cerciello Rega, è morto poco dopo in ospadale. L’uomo sarebbe stato ucciso per cento euro: è questa la cifra che sarebbe stata chiesta in cambio della restituzione di un borsello rubato dai due. Quello che in gergo si chiama “cavallo di ritorno”. I due sono al momento ricercati.

Il carabiniere è stato colpito più volte in varie parti del corpo e avrebbe ricevuto 8 coltellate. Una di queste all’altezza del cuore e anche una alla schiena. Il carabiniere è arrivato in ospedale in condizioni disperate ed è deceduto poco dopo. Dalle prime informazioni, sembra fosse in borghese. La procura di Roma indaga per omicidio.

Arma dei Carabinieri     09:32 – 26 lug 2019

 

 

 

Me lo hanno ammazzato“. Straziata dalle lacrime la moglie del carabiniere ucciso sfoga la sua disperazione fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma. “Lei viveva per lui, è una tragedia”, racconta un amico in lacrime. “Ancora non ci posso credere”, ripete un fratello della vittima. Presenti fuori la camera mortuaria dell’ospedale romano almeno 100 tra amici e parenti arrivati dalla Campania, regione d’origine di Mario Rega Cerciello.

Si era sposato da poco più di un mese il 35enne originario di Somma Vesuviana accoltellato più volte nella notte nel quartiere Prati, al centro della Capitale. Sul suo profilo Facebook le foto delle nozze, celebrate il 19 giugno, in cui è ritratto sorridente con la moglie.

Comandante CC si commuove: era ragazzo d’oro,faceva volontariato

“Bastardi maledetti…vi ammazzo”, scrive su un suo profilo social un cugino del vice brigadiere ucciso. Molti i messaggi di condoglianze alla famiglia pubblicati in queste ore sui social. “Onore a questo uomo che semplicemente faceva il suo lavoro” scrive qualcuno. “Non ci sono parole..” aggiunge un altro.

“Ho appreso con profonda tristezza – scrive in una nota il capo dello Stato Sergio Mattarella – la notizia del decesso del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega , ferito mortalmente mentre era impegnato in un controllo di polizia. Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei criminali responsabili, desidero esprimere a lei, signor Comandante Generale, e all’Arma dei Carabinieri, la mia solidale vicinanza”.

“Stanotte il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato mentre era in servizio. Stringo in un forte abbraccio sua moglie, la sua famiglia e i suoi cari. Sono vicina all’Arma dei Carabinieri e a tutti agli uomini e le donne che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti che hanno commesso questo vile atto!”. Così il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

“Caccia all’uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Nella notte, a Roma, un giovane vice brigadiere dei Carabinieri è stato ucciso a coltellate da un rapinatore. Aveva solo 34 anni. Il mio abbraccio alla famiglia del militare e a tutta l’Arma. È un momento di grande dolore per lo Stato”. Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio sul suo profilo twitter.

IL MORALISTA

IL MORALISTA

Predicare è sempre stato il verbo preferito di chi intende trasmettere il proprio pensiero, che sia religioso o politico, oppure semplicemente per indicare cosa sia meglio fare alle comunità. Poi ci sono quelli che della predica ne fanno un’arma sottile e subdola, in particolare alcuni recitano : “Fate come vi dico e non fate quel che faccio io….. è la massima filosofica di chi in sintesi vuol fregare il prossimo ed in particolare gli amici. Ora da anni consto che i francesi fanno i moralisti predicandoci contro la nostra poca volontà di accogliere i migranti che arrivano dal mare, il tutto alla luce del sole, poi, quando cala il sole e spunta la luna… cambia anche la morale e le prediche vanno a farsi benedire e con la complicità della fioca luce lunare ..”i bravi francesi”… ti riportano i migranti in Italia come se fossero dei pacchi…. comportandosi come dei veri e propri trafficanti di contrabbando, ed è così purtroppo…loro si comportano da veri delinquenti. Predicatori solo per comodo… altro che fratelli europei e cugini di confine…Sono solo dei “Giuda paraculi ed egoisti” ed assetati di cultura e prodotti italiani di livello, visto che loro ci copiano da secoli. Brutto popolo quello francese, tantissimo lontano da noi e dalla gente civile..Macron non è un uomo onesto e leale ma pensa solo agli interessi delle potenti lobby europee che l’hanno aiutato a salire …”sul trono”…e aggiungo che se il popolo francese accetta le pugnalate alle spalle che arrivano dal loro governo al nostro paese senza nulla dire…allora significa che ne è pienamente complice…la morale fatela a casa vostra signori francesi… 26072019 …by… manliominicucci.myblog.it..

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Ecco tutti i trucchi francesi per rifilarci i migranti minori

La Francia dovrebbe farsene carico. Ma li rimanda in Italia. Ecco gli stratagemmi di chi accusa le politiche italiane

Trucchi francesi

Giuseppe De Lorenzo Costanza Tosi – Gio, 25/07/2019 – 08:10

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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Sicuramente anche Macron conoscerà uno dei detti più famosi della terra, non ne dubitiamo. Tuttavia a Ventimiglia deve essersi dimenticato di metterlo in pratica. Sono anni, infatti, che Parigi è accusata di respingere in Italia anche migranti minorenni, nonostante la legge impedisca di farlo.

Beccati una volta, ci si sarebbe aspettati un cambio di passo. E invece la Francia continua nel suo “diabolico perseverare”. Ignorando regole e rispetto per il Belpaese (guarda il video).

Di racconti e rapporti indignati sui respingimenti dei “minori non accompagnati” ce ne sono a bizzeffe. Un anno fa, un minorenne a InsideOver.com aveva raccontato come, per quattro volte di fila, insieme al “fratellino di 15 anni” avesse tentato di “attraversare il confine”. I gendarmi però li avevano sempre fermati e rispediti al mittente.

Un anno dopo, nulla è cambiato (o quasi). “Quando sono andato a Mentone – ci dice un ragazzo – ho dichiarato di avere 17 anni, avevo il mio certificato. Ma mi hanno rimandato indietro“. Abdel non è l’unico. Ancora oggi i migranti non vengono creduti quando dichiarano di avere 15 o 16 anni e le associazioni denunciano casi in cui, nonostante “l’esistenza di documenti attestanti la minore età“, i fogli vengono “lacerati dalle forze dell’ordine francesi”. E gettati al vento. “Non dovrebbero respingerli“, lamenta Karim, seduto sulle rotaie alla stazione. “Chi non ha 18 anni ha il diritto di andare in Francia. Eppure li fanno tornare. È successo a molti miei amici  Così la Francia respinge (illegalmente) i migranti minori

E pensare che in questi mesi Parigi ha messo nel mirino le politiche migratorie italiane, i porti chiusi di Salvini, il blocco delle imbarcazioni Ong in mare e via dicendo. “In quelle navi ci sono persone, donne incinte, bambini. Io penso che la linea del governo italiano sia vomitevole”, ebbe a dire Gabriel Attal, portavoce di EnMarche!. E più o meno lo stesso ha ripetuto l’attuale portavoce del governo, Sibeth Ndiaye, durante la crisi con Sea Watch, definendo “inaccettabile” il comportamento di Conte&co.

Parigi, allora, dovrebbe forse segnarsi un altro aformisma: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Già, perché le pratiche messe in opera al confine per cacciare i minorenni non sono certo da santi del Paradiso. Tutt’altro. Di sicuro non tengono conto, come richiede la Convenzione internazionale sul Diritti del bambino, del superiore interesse del minore. Anzi. Per le associazioni dimostrano una totale “mancanza di rispetto per i diritti” degli Msna. E sopratutto sono pensate appositamente per ingannare l’Italia, costringendola a riprendere immigrati che dovrebbero rimanere in Francia.

 Migranti, gli abusi della Francia: “Chiusi in container senza cibo”

A mettere in fila le “tecniche” ideate dalla polizia francese per rimbarzare gli under 18 verso Ventimiglia è l’associazione Anafé in un lungo rapporto redatto a gennaio del 2019. All’interno vi si trova ogni sorta di stratagemma: dal respingimento immediato in treno, fino alla falsificazione dei documenti.

“Ogni giorno minori non accompagnati venivano respinti direttamente in treno“, spiega Emilie Passelier, di Anafé. Il trucco funziona così: i migranti arrivano in Francia dall’Italia e i gendarmi li fanno scendere alla stazione di Mentone. Secondo le norme Ue (Dublino III), dovrebbero identificarli e, se minorenni, farsene carico. E invece la polizia d’Oltralpe che fa? Invece di portarli negli uffici, li carica subito su un treno contrario diretto a Ventimiglia. Con tanti saluti alle procedure. “Questa tecnica – spiega Pesselier – ha lo scopo di evitare i controlli della polizia italiana, che altrimenti rifiuterebbe il rimpatrio del minore“.

È capitato anche che i gendarmi mettereso in atto un altro “artificio” al limite della legalità. Quando ferma un guppo di immigrati con alcuni minorenni, la polizia francese cerca di “mascherare la natura di minore non accompagnato formalizzando” uno degli immigrati maggiorenni come responsabile legale per i più piccoli. Tu viaggi col minorenne? Ne sei responsabile. Anche se non sei un parente e magari l’hai conosciuto 10 minuti prima sul vagone.

Dopo le condanne del Tribunale amministrativo di Nizza, queste “pratiche” si sono via via ridotte. Ma il cambiamento “è stato accompagnato da nuovi modi di fare le cose“. Come quello di taroccare i documenti pur di “imbrogliare la polizia italiana“.

 Così la Francia falsifica i documenti per mandare i migranti in Italia

confermarlo è un agente in prima linea al fronte di Ventimiglia (ascolta qui): “Si inventano i nomi e le età. Alcuni sono palesemente minori, ma i gendarmi ci dicono: ‘No no, ha dichiarato di essere maggiorenne’“. Poi il rilievo dattiloscopico svela il bluff francese e loro “fanno gli stupidi”. “Iniziano a dire: ‘Scusami, non me ne ero accorto’“. Ma è una presa in giro. “In passato, quando ne rimpatriavano tanti, noi gli rimandavamo gli under 18 e loro li rimettevano con documenti falsi in un successivo gruppo di migranti che respingevano“. Insomma, ci provavano di nuovo. Come se fosse un gioco e non il rapporto tra due Stati sovrani.

Non è un caso se ieri Salvini si è nuovamente scagliato contro Macron e quella Francia che sembra considerare l’Italia “una sua colonia“. “Non siamo dame di compagnia di nessuno – ha detto – Lezioni di generosità e di democrazia da Macron non ne prendo dopo quello che è successo a Ventimiglia“.

Forse, allora, a questa Francia che “persevera nell’errore” è necessario ricordare un altro, fondamentale, insegnamento: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?“.

 Il muro anti-migranti di Macron