OMICIDO CON…L’INGANNO ?

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OMICIDO CON…L’INGANNO ?

Dopo il barbaro assassinio del carabiniere napoletano  a Roma, i media hanno subito diffuso la notizia che i responsabili erano due immigrati nord africani, bene, tuttavia come si faceva sapere e cosa ha convinto il collega carabiniere sopravvissuto a dichiarare che sono nord africani ? Due bianchi americani, quelli presi ed accusati, non si possono confondere con due migranti i cui tratti somatici e colorazione di colore bianco abbronzato della carnagione e caratteristica dei popoli di quell’area. Oltre i media, la provenienza dei due è stata riferita dal padre del carabiniere superstite, intervistato ieri pomeriggio su radio1, nel programma della Emanuela Falcetti. Nello stesso programma, si apprende anche  la descrizione accurata e dettagliata, di un graduato dei carabinieri, in merito alla trappola tesa ai due ipotetici migranti ladroni dello zainetto su segnalazione della vittima del furto . E’ incredibile e difficile capire che tipologia di appostamenti siano stati preparati visto che l’omicida ha avuto tutto il tempo di sferrare otto fendenti di cui uno alla schiena e riuscire a scappare indisturbato, una pianificazione del tutto inconcepibile. Come mai la “rete non si è chiusa tempestivamente “ e non c’è stato l’immediato intervento di altri colleghi a supporto dello sfortunato ? Perché nonostante sia stato organizzato tutto con scrupolosità la trappola per prendere i due ladri non è scattata e non sono riusciti ad evitare la morte del giovane collega e impedire la fuga del criminale, forse si è sottovalutato l’incontro con i due ladroni oppure qualcosa si è inceppato nel funzionamento ?  Nella giornata di ieri, i Tg televisivi ci raccontano che non trattasi di due migranti gli ipotetici criminali ma sarebbero degli studenti di una scuola americana presente a Roma. Al nuovo aggiornamento ecco compiersi il miracolo della comunicazione … diffusa la novella ecco “spuntar fuori dalle fogne tutti i parlamentari e radical chic”, dove prima si erano rintanati nel silenzio, loro ora, pronti ad urlare che gli assassini non sono migranti ma due studenti americani in vacanza…forse in vacanza, sicuramente lussuosa, lo sono… come se essere due americani riportasse in vita il carabiniere morto.. non si smette mai di strumentalizzare neanche dinanzi alla morte. Un paio di ore dopo vi è la secca e pronta smentita da parte dei responsabili della scuola americana stessa sulla loro appartenenza. Poi ci hanno raccontato, con viva soddisfazione, che alcuni migranti del posto… avrebbero segnalato alle forze di polizia dove si fossero rifugiati i criminali, infatti li hanno trovati in lussuoso hotel da 150 euro a notte…non c’è che dire, i due rampolli diciannovenni sono proprio ricconi e pieni di soldi. Beccati nella loro camera, e dopo una veloce perquisizione  hanno rinvenuto l’arma del delitto mentre lo zainetto rubato è stato recuperato vicino all’hotel. A tarda ora poi c’è stata la confessione dell’omicida. Tutto chiaro e secondo logica tutto chiuso, un banale atto di cronaca nera ..e dovrebbe finire qui.  Mica tanto però… la questione presenta aspetti molto poco trasparenti e illogici, anzi direi proprio che è simile ad un puzzle di migliaia di tesserine. Infatti mi son chiesto perché un pusher che rifila aspirina a due …”allocchi” resta ancora in zona sapendo di essere facilmente rintracciabile? Ed allora, perché i due giovani che gli hanno rubato lo zainetto e non lo hanno costretto con la forza o “a suon di coltellate”.. alla restituzione del denaro ? Già, curioso e singolare che un pusher chiami i carabinieri in suo soccorso per recuperare lo zainetto…derubato…con la certezza di ricevere una condanna per spaccio,  è ridicolo….in certe situazioni ci si rivolge ai…”fornitori” per risolvere quelle questioni e non certamente alla polizia. Che conteneva lo zainetto, e perché l’oggetto della contesa è stato cestinato nella zona e facilmente ritrovabile ?  E poi, perché un assassino nasconde l’arma del proprio delitto nella sua camera sapendo che in una eventuale e banale perquisizione l’avrebbero ritrovata ?  Perché il ragazzo ha colpito con otto coltellate di cui uno alla schiena secondo un “modus operandi vicino ai terroristi islamici” ? In ultimo, perché mai dei migranti, sicuramente spacciatori, visto che sostavano in quella zona e a quell’ora, invece di andare a dormire perché il giorno appresso è lavorativo,  hanno indicato con certezza i due giovani criminali e il luogo dove alloggiavano ? Erano forse  a conoscenza delle loro responsabilità nell’omicidio del carabiniere ? E se sì, come facevano a saperlo ? Qui ci sono due vie di riflessione, o ci troviamo di fronte a qualcosa di losco legato a mafie o cartelli di droga oppure siamo di fronte a qualche cellula terroristica. Troppi soldi per due appena maggiorenni e troppa crudeltà e abitudine alla violenza si intravedono in questa sciagura. No…il ragionamento non quadra e non ha una logica, non credo alle banalità delle cose, qui ci sono tante aspetti che sono state occultati e volutamente nascosti, e la verità forse non la sapremo mai…. ma farmelo passare per qualcosa di banale no…è un’offesa all’intelligenza….27072019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Carabiniere ucciso a Roma, c’è la confessione. Trovata l’arma

Chiarita la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte del carabiniere Mario Cerciello Rega

Confessa uno dei fermati per l’omicidio del carabiniere

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L’uomo che nella giornata di ieri ha ferito mortalmente con otto coltellate il carabiniere Mario Cerciello Rega è stat

Come riporta “Ansa”, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, l’autore materiale del ferimento sarebbe il 19enne Lee Elder Finnegan. Interrogati a lungo in caserma dai Carabinieri, sotto la direzione dei magistrati della Procura di Roma, i due giovani americani fermati nella giornata di ieri, lo stesso Lee Elder Finnegan di 19 anni e Gabriel Christian Natale Hjorth di 18 anni, entrambi californiani e in vacanza nella Capitale, avrebbero ammesso le proprie responsabilità davanti “a prove schiaccianti“.

Nella stanza dell’albergo dove erano stati rintracciati i due ragazzi americani, è stato ritrovato un coltello di notevoli dimensioni sporco di sangue, nascosto dietro a un pannello del soffitto. Trovati anche i vestiti indossati durante l’aggressione. Nella notte i carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito nei confronti dei due giovani americani un decreto di fermo emesso dalla locale Procura di Roma per omicidio aggravato in concorso e tentata estorsione.

Carabiniere ucciso a Roma: la dinamica dei fatti

Chiarita anche la dinamica dell’intera vicenda che ha portato alla morte del carabiniere Rega a Roma. Stando alla ricostruzione riportata da “Ansa”, i due giovani americani, in cerca di droga a Trastevere, avrebbero acquistato una sostanza, poi rivelatasi semplice aspirina. A quel punto, i due avrebbero rubato la borsa del pusher, contenente il suo cellulare. L’uomo avrebbe quindi contattato i due, chiamando il suo numero di telefono, per avere indietro la borsa. Il pusher, poi, avrebbe telefonato al 112 per comunicare di essere stato scippato e per avvertire le forze dell’ordine dell’accordo raggiunto con i due americani.

A questo punto, all’orario stabilito, i due carabinieri (in borghese) si sono recati in via Pietro Cossa. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione, durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate risultate poi fatali.

Carabiniere ucciso a Roma, fissati i funerali

I funerali di Mario Cerciello Rega saranno celebrati lunedì 29 luglio, alle ore 12, a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in via Santa Maria del Pozzo 114. Si tratta della stessa chiesa dove, circa un mese e mezzo fa, il carabiniere si era sposato. Lo sfogo della moglie di Rega: “Lui era la mia gioia, era il mio tutto. Non è giusto. Senza di lui, io non ce la faccio”.

Carabiniere ucciso a Roma, le reazioni di colleghi e politici

La morte del vice brigadiere ha provocato diverse reazioni. Sia colleghi che esponenti del mondo della politica, ma anche semplici cittadini, hanno voluto rendere omaggio al carabiniere Rega. Alcuni biglietti e cartelli sono stati depositati davanti alla stazione dei Carabinieri di piazza Farnese a Roma, dove lui prestava servizio. Tra le scritte: “Eroe della patria, giustizia per Mario”, “I cittadini hanno fiducia nei carabinieri”, “Un uomo di Stato non può morire cosí. Meno politica, meno chiacchiere e più Carabinieri”.

Non sono mancate, però, le polemiche: la vicenda del carabiniere ucciso a Roma, infatti, ha dato il “la” anche a uno scontro tra Rita Dalla Chiesa e Roberto Saviano.

OMICIDO CON…L’INGANNO ?ultima modifica: 2019-07-28T13:18:08+02:00da manlio22ldc
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