CERCASI CARCERE IN AFFITTO !

19122021 CELLE IN KOSOSVO

CERCASI CARCERE IN AFFITTO !

Troppe volte, anzi tantissime volte si è parlato di cercare il miglior sistema per integrare coloro i quali arrivano dai paesi poveri dell’Africa e del medio oriente e del centro Asia… un ‘apprezzabile ricerca di soluzioni col fine di dar loro una vita migliore… Infatti nei desideri dei migranti giunti da noi, solo a parole a quanto sembra, ci sono le lodevoli intenzioni di cercarsi un lavoro per sostenersi economicamente e logicamente per costruirsi un futuro migliore del loro passato e metter su magari una famiglia. Noi occidentali europei, da nord a sud del continente, da anni ci adoperiamo a concretizzare la “magica formula dell’utopia integrazione” perseguendo solo l’ideologia politica teorica  anziché cercare soluzioni pratiche come la conoscenza diretta di quella gente, delle loro abitudini alimentari, dei loro costumi usi e modi di vivere nei loro paesi d’origine e verificare se ci sono i margini per poterli integrare in un tessuto sociale diametralmente opposto…  nei fatti non è mai stato attuato nella pratica un sistema di valutazioni individuale per una probabile integrazione e compatibilità col sistema di vita occidentale,  che in questi casi è necessario per fronteggiare ed evitare che si creino i presupposti per una possibile mancata integrazione così come sta accadendo e “dulcis in fundo”, riuscire a capire sino in fondo se questa gente può effettivamente convivere con noi occidentali e se è possibile l’integrazione o meno. Bisogna necessariamente partire dalle loro convinzioni religiose per conoscerli e capirli, dalle loro tradizioni e dalla poca e scarsa considerazione che hanno per le donne, questi sono concetti basilari indiscutibili ed imprescindibili che purtroppo regolano il loro modo del vivere quotidiano… un “modus vivendi” che è ben diverso da quello in uso nei nostri paesi, infatti  paradossalmente il furto e la blasfemia nei paesi islamici, paesi dai quali provengono la maggior parte dei migranti che arrivano in Europa, sono reati severamente puniti, come anche non esiste la possibilità di poter vedere un immigrato defecare o masturbarsi davanti alla gente in pubblico nel proprio paese… sono episodi che in teoria e pratica nei paesi islamici non possono verificarsi… come anche danneggiare le proprietà pubbliche o le sacre statue dei fedeli cristiani… No, questi sono concetti, certamente per noi assurdi ed impensabili, d’origine religiosa che vengono puntualmente messi in pratica solo e quando loro mettono piede nelle terre degli infedeli, allora lì sono autorizzati a farlo spinti dai loro convincimenti… cioè, solo quando sono da noi, perché per la loro cultura religiosa noi infedeli avremmo il dovere di mantenerli  e lo è secondo le linee guida coraniche… imposizione che non viene mai pubblicamente dichiarata ma tenuta rigorosamente nascosta… Purtroppo sono qui le cause da ricercare nei tanti reati che si consumano quotidianamente in Europa nonostante le giustificazione ideologiche ma la realtà non si può discutere, infatti sia la Danimarca che la Svezia ora ne pagano le conseguenze, più d’ogni altro paese, per il loro evoluto e civilissimo  modo di pensare e vivere “stampato sulla comprensione ed accoglienza comunque… principi che non hanno funzionato e si sono dimostrati fallimentari… ed ora,  li ha fatti diventare vittime dell’immigrazione da loro stessi voluta e sostenuta. Come dire che si son dati la zappa sui piedi ed ora non solo i quartieri delle loro più impostanti città sono in mano ai migranti ma addirittura devono anche pagare fior di soldoni, 600 milioni di euro, per far scontare la pena ai condannati nelle carceri del Kosovo preso in… fitto ! I dati della delinquenza straniera nei due paesi sono allucinanti ma noi nel resto d’Europa facciamo finta di niente e continuiamo a non preoccuparci del fenomeno immigratorio e di una integrazione insistente… tanti dicono che non possiamo fermarla … non sono d’accordo… ma voglio credere che chi lo dice abbia ragione nel dirlo e allora rispondo loro invitandoli a preparare i soldi per affittare le celle in altri paesi e seguire l’esempio della Danimarca visto che le nostre scoppiano… non di salute, ma di detenuti !  18122021 …by… https://manliominicucci.myblog.it/   https://vk.com/id529229155

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Le prigioni sono strapiene (di stranieri). La Danimarca affitta 300 celle in Kosovo

18 Dicembre 2021 – 06:00

In soli sei anni i detenuti sono cresciuti del 19%. Così il governo pagherà 600 milioni di euro per piazzare altrove quelli espulsi

Luigi Guelpa

19122021 CELLE IN KOSOSVO

«Cerco carceri in affitto, pago bene». Danmarks Radio, emittente danese tra le più seguite, ci sta persino scherzando sopra con una serie di spot trasmessi all’interno del palinsesto giornaliero. L’idea partorita dal ministro della Giustizia Nick Haekkerup, e appoggiata in modo trasversale da buona parte del Parlamento, genera ironia, ma fa anche discutere. A dire il vero è stata la stessa radio ad aver lanciato la notizia, rimbalzata poi sui principali quotidiani scandinavi. La Danimarca è vicina a stringere un accordo con le autorità del Kosovo per l’affitto di un’intera prigione, con celle per almeno 300 prigionieri.

Quanto sta accadendo fa parte di una collaborazione andata a buon fine tra il governo, alcuni partiti d’opposizione, in rappresentanza di entrambe le ali del parlamento, e il servizio carcerario e di libertà vigilata danese. Si prevede che le case di pena soffriranno un disavanzo di circa un migliaio di posti entro il 2025 e l’accordo è progettato per risolvere il problema di sovraffollamento. Secondo i dati forniti dal governo, all’inizio di quest’anno è stata raggiunta e superata la capacità massima del sistema danese, con oltre 4mila detenuti su una popolazione nazionale di circa 6 milioni di abitanti. Dal 2015 la popolazione carceraria è aumentata del 19%, mentre il numero delle forze dell’ordine che lavorano nei penitenziari è diminuito del 18%. L’accordo prevede lo stanziamento di 4 miliardi di corone danesi (600 milioni di euro) per le nuove misure, che, oltre alla prigione del Kosovo, includono strutture simili in Danimarca e misure per ridurre il tasso di detenzione nel Paese.

I reclusi interessati al trasferimento sono tutti migranti, e sarebbero comunque stati espulsi dalla Danimarca una volta scontata la propria condanna. Le attuali disposizioni normative prevedono infatti che i migranti incarcerati vengano espulsi dal territorio nazionale al termine della loro permanenza in prigione. L’anno scorso, ad esempio, i detenuti che aspettarono il trasferimento furono 350.

Il ministro della Giustizia, Nick Haekkerup, ha ottenuto un appoggio trasversale dalle forze politiche e ha definito storica la riforma, ammettendo tuttavia che «si tratta del primo passo in una lunga e dura lotta per riequilibrare il sistema. Non sarà sempre così, perché parallelamente avvieremo la costruzione di un nuovo carcere di massima sicurezza».

Non si tratta comunque del primo esperimento nell’area scandinava. La Norvegia negli scorsi anni aveva firmato un documento, molto criticato, per l’affitto di posti carcerari nei Paesi Bassi. Esperimento che ha avuto la durata di un paio di anni. Giusto il tempo di dar vita a opere di ammodernamento nei penitenziari di Olso e Bergen.

L’Alleanza Rosso-Verde, principale gruppo di opposizione, è apparso invece scettico e ritiene che l’esecutivo abbia scelto di fare del servizio penitenziario e di libertà vigilata danese una questione di politica sull’immigrazione. «Semplicemente non credo che dovremmo istituire 300 celle all’estero – spiega la portavoce Rosa Lund – ci sono altri modi di gran lunga migliori per risolvere i problemi di capacità. Inoltre, sarà molto difficile tenere d’occhio i diritti umani dei prigionieri, storicamente violati nelle carceri di Pristina».

 

Dati Svezia, rapine giovanili: due terzi dei colpevoli stranieri, tre quarti delle vittime svedesi

Delle 2.489 rapine giovanili segnalate tra il 2015 e il 2019, due terzi dei colpevoli avevano origini straniere, mentre il 77% delle vittime aveva origini svedesi, secondo un nuovo rapporto.

Le rapine giovanili sono aumentate vertiginosamente in Svezia, e più spesso sono gli immigrati a prendere di mira gli svedesi, emerge da un nuovo rapporto pubblicato dal Consiglio per la prevenzione della criminalità (Brå) del paese scandinavo.

Tra il 2015 e il 2019, il numero di rapine ai danni di minori è raddoppiato, passando da 1.084 a 2.489, afferma il rapporto.

“Nel 2020, il numero di rapine giovanili segnalate è leggermente diminuito, probabilmente a causa della pandemia di COVID-19.

 

 

 

ENGLISH

 

WANTED PRISON FOR RENT!

Too many times, indeed many times, there has been talk of looking for the best system to integrate those who come from poor countries in Africa and the Middle East and Central Asia … an appreciable search for solutions with the aim of giving them a life better … In fact, in the wishes of the migrants who have come to us, only in words it seems, there are the laudable intentions of looking for a job to support themselves economically and logically to build a better future than their past and maybe start a family. We Western Europeans, from north to south of the continent, have been working for years to concretize the “magical formula of integration utopia” by pursuing only the theoretical political ideology rather than seeking practical solutions such as direct knowledge of those people, of their eating habits, of their customs, habits and ways of living in their countries of origin and verify if there are margins to be able to integrate them into a diametrically opposite social fabric … in fact, a system of individual evaluations has never been implemented in practice for a probable integration and compatibility with the Western system of life, which in these cases is necessary to face and avoid creating the conditions for a possible lack of integration as it is happening and “last but not least”, to be able to fully understand if these people can actually living with us Westerners and whether integration is possible or not. It is necessary to start from their religious convictions to know and understand them, from their traditions and from the little and little consideration they have for women, these are indisputable and essential basic concepts that unfortunately regulate their way of daily life … a “modus vivendi “Which is very different from that used in our countries, in fact, paradoxically, theft and blasphemy in Islamic countries, countries from which most of the migrants arriving in Europe come, are severely punished crimes, just as there is no possibility of being able to see an immigrant defecate or masturbate in front of people in public in their own country … are episodes that in theory and practice in Islamic countries cannot occur … as well as damage public property or the sacred statues of the Christian faithful … No, these are concepts, certainly absurd and unthinkable for us, of religious origin that are punctually put into practice only and when they set foot in the lands of the infidels, then there they are authorized to do so motivated by their convictions … that is, only when they are with us, because due to their religious culture we infidels would have the duty to keep them and it is according to the guidelines Koranic … an imposition that is never publicly declared but strictly hidden … Unfortunately, here are the causes to be sought in the many crimes that are consumed daily in Europe despite the ideological justifications but the reality cannot be discussed, in fact it is Denmark that Sweden are now paying the consequences, more than any other country, for their evolved and highly civilized way of thinking and living “printed on understanding and acceptance anyway … principles that have not worked and have proved to be unsuccessful … and now, it has made them become victims of the immigration they themselves wanted and supported. As if to say that they have shot themselves in the foot and now not only the neighborhoods of their most important cities are in the hands of migrants but they also have to pay good money, 600 million euros, to serve the sentence for the condemned in the prisons of the Kosovo taken in … rent! The data on foreign crime in the two countries are hallucinating but we in the rest of Europe pretend nothing has happened and continue not to worry about the immigration phenomenon and insistent integration … many say we cannot stop it … agreement … but I want to believe that those who say it are right in saying it and then I answer them inviting them to prepare the money to rent the cells in other countries and follow the example of Denmark since ours are bursting … not of health, but of prisoners! 18122021 … by … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155

 

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The prisons are packed (with foreigners). Denmark rents 300 cells in Kosovo

December 18, 2021 – 06:00

In just six years, inmates have grown by 19%. Thus the government will pay 600 million euros to place those expelled elsewhere

Luigi Guelpa

19122021 CELLE IN KOSOSVO

 

“I’m looking for prisons to rent, I pay well”. Danmarks Radio, one of the most followed Danish broadcasters, is even joking about it with a series of commercials broadcast within the daily schedule. The idea conceived by the Minister of Justice Nick Haekkerup, and supported across the board by a large part of Parliament, generates irony, but also causes debate. To tell the truth it was the radio itself that launched the news, then rebounded in the main Scandinavian newspapers. Denmark is close to making an agreement with the Kosovo authorities to rent an entire prison, with cells for at least 300 prisoners.

What is happening is part of a successful collaboration between the government, some opposition parties, representing both wings of parliament, and the Danish prison and probation service. Prison homes are expected to suffer a deficit of around a thousand places by 2025 and the deal is designed to solve the overcrowding problem. According to data provided by the government, earlier this year the maximum capacity of the Danish system was reached and exceeded, with over 4 thousand inmates out of a national population of about 6 million. Since 2015, the prison population has increased by 19%, while the number of law enforcement officers working in prisons has decreased by 18%. The agreement provides for the allocation of 4 billion Danish crowns (600 million euros) for the new measures, which, in addition to the prison in Kosovo, include similar structures in Denmark and measures to reduce the detention rate in the country.

The inmates interested in the transfer are all migrants, and would have been expelled from Denmark anyway once their sentences have been served. In fact, the current legislative provisions provide that incarcerated migrants are expelled from the national territory at the end of their stay in prison. Last year, for example, 350 inmates waited for the transfer.

The Minister of Justice, Nick Haekkerup, obtained transversal support from the political forces and defined the reform as historic, admitting however that “it is the first step in a long and hard struggle to rebalance the system. This will not always be the case, because at the same time we will start the construction of a new maximum security prison ».

However, this is not the first experiment in the Scandinavian area. In recent years, Norway had signed a much-criticized document for the rental of prison places in the Netherlands. This experiment lasted for a couple of years. Just enough time to start modernization works in the prisons of Olso and Bergen.

The Red-Green Alliance, the main opposition group, appeared skeptical and believes that the executive has chosen to make the Danish prison and probation service a matter of immigration policy. “I simply don’t think we should set up 300 cells abroad – explains spokeswoman Rosa Lund – there are other, far better ways to solve capacity problems. Furthermore, it will be very difficult to keep an eye on the human rights of prisoners, historically violated in Pristina’s prisons ».

 

Sweden data, youth robberies: two thirds of foreign culprits, three quarters of Swedish victims

Of the 2,489 juvenile robberies reported between 2015 and 2019, two-thirds of the perpetrators were of foreign origin, while 77% of the victims were of Swedish descent, according to a new report.

Youth robberies have soared in Sweden, with immigrants targeting Swedes more often, a new report released by the Scandinavian country’s Crime Prevention Council (Brå) emerges.

Between 2015 and 2019, the number of child robberies doubled, from 1,084 to 2,489, the report said.

“In 2020, the number of reported juvenile robberies decreased slightly, possibly due to the COVID-19 pandemic.

 

 

FRENCH

 

RECHERCHÉ PRISON À LOUER !

Trop de fois, voire de nombreuses fois, il a été question de rechercher le meilleur système pour intégrer ceux qui viennent des pays pauvres d’Afrique et du Moyen-Orient et d’Asie centrale… une recherche appréciable de solutions dans le but de leur donner une mieux vivre… En fait, dans les souhaits des migrants qui sont venus à nous, rien qu’en paroles semble-t-il, il y a les intentions louables de chercher un emploi pour subvenir à leurs besoins économiquement et logiquement pour se construire un avenir meilleur que leur passé et peut-être fonder une famille. Nous, Européens de l’Ouest, du nord au sud du continent, travaillons depuis des années à concrétiser la “formule magique de l’utopie de l’intégration” en ne poursuivant que l’idéologie politique théorique plutôt que de rechercher des solutions pratiques telles que la connaissance directe de ces personnes, de leur alimentation habitudes, de leurs coutumes, habitudes et manières de vivre dans leur pays d’origine et vérifier s’il existe des marges pour pouvoir les intégrer dans un tissu social diamétralement opposé… en effet, un système d’évaluations individuelles n’a jamais été mis en place dans pratique pour une probable intégration et compatibilité avec le système de vie occidental, qui dans ces cas est nécessaire pour faire face et éviter de créer les conditions d’un éventuel manque d’intégration tel qu’il se produit et « last but not least », pour pouvoir pleinement comprendre si ces personnes peuvent réellement vivre avec nous les Occidentaux et si l’intégration est possible ou non. Il faut partir de leurs convictions religieuses pour les connaître et les comprendre, de leurs traditions et du peu et du peu de considération qu’elles ont pour les femmes, ce sont des notions de base indiscutables et indispensables qui régulent malheureusement leur mode de vie quotidien… un ” modus vivendi « Ce qui est très différent de celui utilisé dans nos pays, en effet, paradoxalement, le vol et le blasphème dans les pays islamiques, pays d’où proviennent la plupart des migrants arrivant en Europe, sont des délits sévèrement punis, de même qu’il n’y a aucune possibilité de être en mesure de voir un immigré déféquer ou se masturber devant des personnes en public dans son propre pays… fidèles… Non, ce sont des concepts, certes absurdes et impensables pour nous, d’origine religieuse qui ne sont ponctuellement mis en pratique et quand ils mettent le pied sur les terres des infidèles, alors là ils sont autorisés à le faire motivés par leurs convictions… eux et c’est selon les directives coraniques… une imposition qui n’est jamais publiquement déclarée mais strictement cachée… Malheureusement, voici les causes à rechercher dans les nombreux crimes qui se consomment quotidiennement en Europe malgré les justifications idéologiques mais la la réalité ne peut pas être discutée, en fait c’est au Danemark que la Suède paie maintenant les conséquences, plus que tout autre pays, pour leur façon de penser et de vivre évoluée et hautement civilisée “imprimée sur la compréhension et l’acceptation de toute façon… des principes qui n’ont pas fonctionné et se sont avérés infructueux… et maintenant, cela les a rendus victimes de l’immigration qu’ils ont eux-mêmes voulue et soutenue. Comme pour dire qu’ils se sont tiré une balle dans le pied et que désormais non seulement les quartiers de leurs villes les plus importantes sont aux mains des migrants mais qu’ils doivent aussi payer une bonne somme, 600 millions d’euros, pour purger la peine des condamnés à les prisons du Kosovo prises en… louer ! Les données sur la criminalité étrangère dans les deux pays sont hallucinantes mais dans le reste de l’Europe, nous prétendons que rien ne s’est passé et continuons à ne pas nous inquiéter du phénomène de l’immigration et de l’intégration insistante… beaucoup disent que nous ne pouvons pas l’arrêter… accord… mais je veux croire que ceux qui le disent ont raison de le dire et puis je leur réponds en les invitant à préparer l’argent pour louer les cellules dans d’autres pays et suivre l’exemple du Danemark puisque les nôtres éclatent… pas de santé, mais des prisonniers ! 18122021 … par … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155

 

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Les prisons sont bondées (d’étrangers). Le Danemark loue 300 cellules au Kosovo

18 décembre 2021 – 06:00

En seulement six ans, le nombre de détenus a augmenté de 19 %. Ainsi le gouvernement va débourser 600 millions d’euros pour placer les expulsés ailleurs

Luigi Guelpa

19122021 CELLE IN KOSOSVO

 

“Je cherche des prisons à louer, je paie bien.” Danmarks Radio, l’un des diffuseurs danois les plus suivis, en plaisante même avec une série de publicités diffusées dans le programme quotidien. L’idée conçue par le ministre de la Justice Nick Haekkerup, et soutenue de manière générale par une grande partie du Parlement, suscite l’ironie, mais suscite également le débat. A vrai dire, c’est la radio elle-même qui a lancé le l’actualité, puis rebondit dans les principaux journaux scandinaves. Le Danemark est sur le point de conclure un accord avec les autorités du Kosovo pour louer une prison entière, avec des cellules pour au moins 300 prisonniers.

Ce qui se passe fait partie d’une collaboration fructueuse entre le gouvernement, certains partis d’opposition, représentant les deux ailes du parlement, et les services pénitentiaires et de probation danois. Les foyers pénitentiaires devraient subir un déficit d’environ un millier de places d’ici 2025 et l’accord vise à résoudre le problème de la surpopulation. Selon les données fournies par le gouvernement, plus tôt cette année, la capacité maximale du système danois a été atteinte et dépassée, avec plus de 4 000 détenus sur une population nationale d’environ 6 millions. Depuis 2015, la population carcérale a augmenté de 19 %, tandis que le nombre d’agents des forces de l’ordre travaillant dans les prisons a diminué de 18 %. L’accord prévoit l’allocation de 4 milliards de couronnes danoises (600 millions d’euros) pour les nouvelles mesures, qui, en plus de la prison au Kosovo, comprennent des structures similaires au Danemark et des mesures pour réduire le taux de détention dans le pays.

Les détenus intéressés par le transfert sont tous des migrants et auraient de toute façon été expulsés du Danemark une fois leur peine purgée. En effet, les dispositions législatives en vigueur prévoient que les migrants incarcérés sont expulsés du territoire national à la fin de leur séjour en prison. L’année dernière, par exemple, 350 détenus attendaient le transfert.

Le ministre de la Justice, Nick Haekkerup, a obtenu le soutien transversal des forces politiques et a qualifié la réforme d’historique, admettant toutefois qu’« il s’agit du premier pas d’un long et dur combat pour rééquilibrer le système. Ce ne sera pas toujours le cas, car en même temps nous allons commencer la construction d’une nouvelle prison à sécurité maximale ».

Cependant, ce n’est pas la première expérience dans la région scandinave. Ces dernières années, la Norvège avait signé un document très critiqué pour la location de places de prison aux Pays-Bas. Cette expérience a duré quelques années. Juste le temps de démarrer les travaux de modernisation des prisons d’Olso et de Bergen.

L’Alliance Rouge-Verte, le principal groupe d’opposition, est apparue sceptique et estime que l’exécutif a choisi de faire du service danois de prison et de probation une question de politique d’immigration. « Je ne pense tout simplement pas que nous devrions installer 300 cellules à l’étranger – explique la porte-parole Rosa Lund – il existe d’autres moyens bien meilleurs pour résoudre les problèmes de capacité. De plus, il sera très difficile de garder un œil sur les droits humains des détenus, historiquement bafoués dans les prisons de Pristina ».

 

Données Suède, vols de jeunes : deux tiers des coupables étrangers, trois quarts des victimes suédoises

Sur les 2 489 vols de mineurs signalés entre 2015 et 2019, les deux tiers des auteurs étaient d’origine étrangère, tandis que 77 % des victimes étaient d’origine suédoise, selon un nouveau rapport.

Les vols de jeunes ont grimpé en flèche en Suède, les immigrants ciblant plus souvent les Suédois, selon un nouveau rapport publié par le Conseil de prévention du crime (Brå) du pays scandinave.

Entre 2015 et 2019, le nombre de vols d’enfants a doublé, passant de 1 084 à 2 489, selon le rapport.

« En 2020, le nombre de vols de mineurs signalés a légèrement diminué, peut-être en raison de la pandémie de COVID-19.

CERCASI CARCERE IN AFFITTO !ultima modifica: 2021-12-18T21:05:42+01:00da manlio22ldc
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