LA GIORNATA DEGLI SMEMORATI !

28012021 cristiani

LA GIORNATA DEGLI SMEMORATI !

Oggi è la “giornata della memoria”, un giorno molto importante per le nuove generazioni, giustamente celebrato perché non si dimentichino gli orrori delle stragi compiute per placare la sete dell’ideologia folle ed omicida. Un giorno molto particolare che però dovrebbe essere allargato anche alle altre stragi ma che non accade mai… eppure in alcuni casi trattasi di stragi anche più terrificanti in termini numerici e non certamente poco meno importanti delle vittime dei campi di concentramento in Germania…  Un giorno in cui, secondo il mio pensiero, bisognerebbe ricordare tutte le vittime della “follia satanica”, a partire proprio dagli ebrei carbonizzati sino alle vittime congelate dei gulag sovietici di Stalin o ai due o tre milioni di morti dei cittadini cambogiani per mano di Pol Pot il loro despota in Cambogia o delle milioni di vittime nella Cina di Mao. Già, eppure ogni anno noi siamo fedeli al ricordo della memoria ma… smemorati sulle altre stragi che purtroppo non riescono a trovare spazi nei programmi Tv né sui giornali né tantomeno nei vari impegni… della santa Sede che, chissà perché, il problema lo ha volutamente ignorato e non si riesce a comprenderne il perché… Allora, andiamo a vedere qual è il “problema ignorato” che è parte integrante della ideologia degli “smemorati del mondo”, in questa analisi informativa escludo a priori la Polonia… già, lo stato polacco, incredibilmente, è un’eccezione che cozza con lo stato Vaticano ma ne vedremo in appresso il perché. Ebbene andiamo ai numeri che provocano notevole irritazione e disgusto in me come  cristiano in primis ed essere umano in secundis che ama il suo prossimo, negli ultimi 20 anni, solo nella Nigeria, enorme paese del centro Africa, a maggioranza musulmana, sono stati massacrati ben 100.000 cristiani, se non avete compreso bene il numero ve lo scrivo in lettere a scanso di equivoci, centomila cristiani ammazzati dalle bande islamiche di Boko Haram, da Al Qaeda e dai pastori islamici Fulani… e il mondo e l’Europa cosa hanno fatto ? Posso descrivere il tutto con una minuta frase : niente e silenzio assoluto. Ma il discorso non si completa in Nigeria perché un altro focolaio è sempre più vivo dalla parte opposta della Nigeria ed esattamente in Etiopia del nord al confine con il Sudan e nella regione del Tigray, lì si registrano migliaia di cristiani ammazzati sempre dalle bande islamiche che vedono nei cristiani stessi gli odiati nemici e sterminarli, è un’azione che non differisce poi tanto dalle stragi naziste di ebrei del 1941 e seguenti. Anche in Etiopia tutti proni agli interessi economici e religiosi del mondo, chissà quali, tutti tacciono, i media non ne parlano e nessuno si pone il problema dei cristiani e oltre me… c’è solo la Polonia che si è attivata in modo esemplare per la protezione dei cristiani in Etiopia… è singolare vero che lo faccia la Polonia, paese molto contestato in Europa per la sua politica conservatrice… mentre l’Italia e l’Europa progressista tutta… dorme e se ne fregano… già, meglio non invischiarsi in faccende che riguardano i cristiani, meglio lasciarli al loro destino, nonostante tutto però… il 27 di gennaio di ogni anno, dobbiamo osservare e celebrare la giornata della memoria in ricordo alle vittime e… quali ? E’ avvilente quanto mortificante constatare tanto interesse nel giorno della memoria riservato solo alle vittime dei campi di concentramento nazisti per poi veder dimenticati tutte le altre vittime figlie dell’odio e di quella ferocia pari alla nazista. Ma che senso ha ricordare solo quel che conviene e che poi  viene anche strumentalizzato politicamente mentre si lasciano le atre centinaia di milioni di vittime nel dimenticatoio ? E dov’è l’equità di pari e giusta e dovuta riflessione in un solo giorno sulle vittime dei maledetti criminali perpetrati nel corso degli ultimi 120 anni? Più che la giornata della memoria mi sembra sia la giornata… “degli smemorati” ! Purtroppo il mondo gira così… senza vera giustizia ed equità di condivisioni delle sofferenze, evidentemente sono elementi che non fanno parte di questo mondo.

27012021 …by… manliominicucci.myblog.it

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Etiopia, la strage degli innocenti nel Tigray: si fugge in Sudan, altri cercano rifugio in aree remote nelle montagne, senza acqua né cibo

Il resoconto della capo progetto dell’Ong ACS. Uno scenario tragico nella regione settentrionale dell’Etiopia, che confina con l’Eritrea Paesi oggi alleate contri i tigrini. Le dinamiche inter-etniche della guerra

26 GENNAIO 2021 2 MINUTI DI LETTURA

  • 28012021 cristiani
  • ROMA – «Centinaia di cittadini vengono uccisi nel conflitto in corso che sta devastando la regione del Tigrai – racconta Regina Lynch, capo progetto della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre(ACS)  – nessuno conosce il numero esatto dei morti ma ci è stato riferito che ci sono sacerdoti e leader ecclesiastici fra di loro. Negozi, scuole, chiese e conventi sono stati rapinati e distrutti. Migliaia di persone hanno abbandonato le loro case. Molti hanno attraversato il confine con il Sudan, ma altri hanno cercato rifugio in aree remote, nelle montagne, senza acqua né accesso al cibo». Ma, a quanto pare, anche i profughi sono nel mirino. Uno scenario tragico, insomma, nella regione più settentrionale dell’Etiopia, che confina con l’Eritrea e il Sudan, con una popolazione composta per il 95% da cristiani ortodossi.

Le dinamiche inter-etniche all’origine della guerra. In questa guerra l’Etiopia e l’Eritrea sono coalizzate nel reprimere le resistenze del TPLF, il Fronte Popolare per la Liberazione della regione del Tigray. E questo in parte perché le élite tigrine hanno da sempre rappresentato il gruppo di potere che con maggiore forza nel governo dell’Etiopia e che hanno da sempre osteggiato il progetto nazionale del primo ministro Abiy Ahmed Ali, premio Nobel per la pace nel 2019. I leader dell’etnia tigrino ha soprattutto contrastato la decisione di sciogliere Ethiopian People’s Revolutionary Democratic Front (EPRDF), la coalizione formata dai partiti rappresentativi delle principali componenti etniche in Etiopia per dare vita invece ad un partito unitario trans-etnico a vocazione nazionale, il Prosperity Party. Una scelta interpretata con  un disegno di ri-accentramento del potere da parte del governo centrale di Addis Abeba, controllato dai gruppi etnici assai più numerosi dei tigrini e per questo più rilevanti, come gli Oromo – cui appartiene il primo ministro Abiy – e gli Amhara. La capo progetto di ACS  aggiunge che «al di là del contenzioso politico e geopolitico, a pagare sono comunque soprattutto le persone, la popolazione civile. E la situazione ha assunto ormai connotati terribili”

Gli assalti nelle chiese ortodosse. Regina Lynch, nel proseguire il suo resoconto dal Tigray, informa che circa 750 persone sarebbero state uccise lo scorso novembre nel corso di un assalto alla chiesa ortodossa di Santa Maria di Sion (Maryam Tsiyon) ad Axum, luogo di culto in cui secondo la tradizione locale viene custodita l’Arca dell’Alleanza: «Viaggi nella regione attualmente non sono possibili e le comunicazioni sono molto limitate – fa sapere la Lynch – ma abbiamo ricevuto conferme di una serie di uccisioni e di attacchi a persone innocenti in molte parti della regione e anche nell’area di Axsum. La popolazione è terrorizzata». Secondo informazioni raccolte da ACS, potrebbe essersi verificato un ulteriore massacro con oltre un centinaio di vittime nella chiesa di Maryam Dengelat lo scorso dicembre.

Le uccisioni da parte delle truppe eritree. A causa della pandemia le elezioni generali previste per il 29 agosto 2020 sono state posposte, ma il partito nazionalista Fronte del Popolo per la liberazione del Tigrai, nel settembre successivo, ha organizzato autonomamente, e senza autorizzazione da parte del governo nazionale, elezioni regionali nello stesso Tigrai, il che ha determinato una crisi politica e il conseguente intervento militare. Lo scorso novembre sono iniziati combattimenti nella regione settentrionale, dopo l’invio di truppe federali da parte del primo ministro etiope, Abiy Ahmed, alle quali si sarebbero uniti a sostegno reparti eritrei contro le formazioni armate del PFLT. Uno scenario confermato anche da un’altra fonte di ACS, rimasta anonima per timore di rappresaglie: «Il problema – dice la fonte – è che le truppe eritree sono state coinvolte dall’inizio. Il governo lo ha negato, ma sono state le truppe eritree a commettere gli omicidi nella parte orientale e nord-occidentale del Tigrai». si hanno notizie di persone uccise dalle truppe eritree ad Irob, Zalambassa e Sebeya e di decine di persone uccise in chiesa a Gietelo, Gulemakada».

 

 

 

LA GIORNATA DEGLI SMEMORATI !ultima modifica: 2021-01-27T22:29:02+01:00da manlio22ldc
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