E NOI… CI FACCIAMO ANCHE AFFARI !

29122020 Zhang Zhan condannata

E NOI… CI FACCIAMO ANCHE AFFARI !

Ogni anno siamo soliti ricordare in tutto il mondo “la Shoà”, il massacro e lo sterminio nei forni crematori del popolo ebraico, e lo facciamo con solenni cerimonie a commemorazione del tragico evento. E’ giusto che si ricordino le stragi e gli eccidi tutti, l’eredità di quei massacri appartiene alla storia e deve essere tramandata ai posteri,  ma, non tutti i  stermini della storia vengono riconosciuti tali e commemorati come si dovrebbe anzi ce ne sono alcuni che sono stai riposti nl dimenticatoio e non per una semplice questione di scala di valori  nei quali inserire le vittime ma per becera opportunità ideologica e politica.  Infatti l’eccidio degli armeni “se lo ricordano da soli” e lo fanno il 24 di aprile ma è una giornata della memoria solo per gli armeni perché noi  del mondo occidentale ci disinteressiamo per non far dispetto alla Turchia, membro autorevole del passato e presente della Nato, eh già… quando ci sono in gioco interessi nazionali allora la solidarietà viene messa da parte e neanche criticata o discussa la strage. Ma quella degli armeni non è la sola strage volutamente dimenticata, c’è quella cambogiana, dei curdi in Iraq, quello in Ruanda, dove morirono quasi un milione di esseri umani, o la strage di cristiani che avviene nei paesi islamici di oggi e non fa notizia e non interessa a nessuno… poi ci sono le stragi del potere politico come quella sovietica e cinese… tremende pulizie etniche volute sia da Stalin che da Mao Tse-Tung nei loro rispettivi paesi… stragi dei loro cittadini nascoste e celate al mondo intero con la complicità dei partiti comunisti europei, veri e propri massacri senza precedenti nella storia dell’uomo dove addirittura persero la vita oltre 80 milioni di persone… 13 volte tanto gli ebrei dei forni crematori… eppure,  l’occidente ha dedicato, giustamente, a quelle vittime il “giorno dell’olocausto” mentre agli altri hanno dedicato il giorno del “chissenefrega” e non rompete le p… anzi meno se ne parla e meglio è…per loro però, ma non per me… perché il punto è proprio questo, infatti quando si tratta di condannare la violenza nazista tutti nel mondo sono pronti a farlo ma quando invece bisogna condannare i crimini comunisti allora tutti prendono le distanza e guardano solo all’aspetto economico, al business e alla questione militare omettendo le belle parole e i buoni intenti umanitari. Il fenomeno stragi non si è per niente concluso in Cina, anche oggi la gente sparisce come 75 anni fa… e come 75 anni fa la gente non ha diritto ad esprimere le proprie idee o a raccontare le inefficienze del regime e chi lo fa ne paga amaramente le conseguenze drammatiche, nei fatti  perdere la vita o la libertà in Cina è la cosa  più facile che ci sia e noi occidentali come rispondiamo a questi crimini  cinesi ? In primis ci disinteressiamo per non irritarli… e in secundis ci facciamo “affari”… e pure tanti anche, iniziò proprio il compagno Prodi ad aprire la porta dell’Europa alla Cina, lo fece perché lui pensava di essere… intelligente, ma le cose sono andate esattamente all’opposto, e nostro malgrado ci siamo legati a loro a doppio filo e quindi il governo cinese calpesta i diritti umani a suo piacimento senza nessuna interferenza. All’occidente, ed in articolare all’Italia, piace solo parlare del giorno della memoria e dimenticare i “milioni di morti “ per mano cinese per non compromettere l’invio di dispositivi di sicurezza e altri beni che noi non produciamo più grazie all’intelligentissimo “signor Prodi” che non aveva capito che il comunismo in Cina è tanto diverso da quel che lui crede… lì i comunisti non hanno ville con piscina e conti correnti congrui e salari come i nostri… ma son ben altra cosa e la manodopera costa 1/5 di quella europea. Oggi registriamo un altro crimine nei confronti di una donna cinese, rea di aver fatto il suo dovere da reporter raccontando la verità sulla pandemia provocata… proprio da loro, ma tranquilli tutti… nessuno ne parlerà, non si può… e neanche le organizzazioni femministe diranno qualcosa… solo la breve e solita notizia di un minuto e poi il silenzio calerà come il sipario nel palcoscenico. Gli affari sono affari e per gli europei contano solo le vittime ebree per strumentalizzarli e fare propaganda elettorale… spiace dirlo ma è così.

28112020…by…manliominicucci.myblog.it

 

 

Covid-19, blogger condannata in Cina per un reportage su Wuhan

29122020 Zhang Zhan condannata

28 dic 2020 – 10:56

 

 Si chiama Zhang Zhan, ha 37 anni ed ha subìto una condanna a 4 anni di carcere dopo aver pubblicato una serie di filmati sui social network, girati, tra l’altro, anche negli ospedali della città cinese da cui si è diffuso il coronavirus. Era stata arrestata lo scorso maggio

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Si chiama Zhang Zhan, ha 37 anni ed è stata condannata a 4 anni di reclusione per un reportage sull’epidemia di coronavirus scoppiata a Wuhan, dopo esser stata arrestata lo scorso maggio. Lo ha deciso il tribunale del popolo di Pudong, in Cina, con l’accusa di pubblicazione di “informazioni false”. A riferirlo, tra le altre testate internazionali, anche la BBC.

La decisione di “documentare la verità”

Coronavirus Cina, a Wuhan scuole riaperte per 1,4 milioni di studenti

Zhang Zhan, ex avvocato, è uno dei numerosi “citizen journalist” che hanno deciso di raccontare i risvolti della pandemia partita dalla Cina, condividendo online anche una serie di video che avevano mostrato crematori e ospedali sovraffollati proprio a Wuhan, mentre la città della Cina centrale cercava di contrastare l’epidemia di Covid-19, ai primi di febbraio. Come riporta la BBC, la donna è in sciopero della fame da diversi mesi ed i suoi avvocati dicono che al momento non versa in buone condizioni di salute. “Zhang Zhan è apparsa devastata quando è stata annunciata la sentenza”, ha detto all’agenzia di stampa AFP Ren Quanniu, uno dei suoi avvocati difensori. In una video intervista con un regista indipendente, prima del suo arresto, la Zhang aveva spiegato di aver deciso di recarsi a Wuhan proprio a febbraio scorso, dopo aver letto sul web un post pubblicato da un residente della zona, sulla vita in città durante l’epidemia. Una volta giunta sul posto, la donna ha iniziato a documentare ciò che ha visto per le strade e negli ospedali attraverso una serie di live streaming, nonostante le minacce delle autorità cinesi, generando tantissime condivisioni sui social media. Nei suoi reportage, continua la BBC, anche una serie di rapporti legati alla detenzione di altri giornalisti indipendenti, ostacolati dal governo cinese. “Forse ho un’anima ribelle. Sto solo documentando la verità. Perché non posso mostrare la verità?” aveva detto l’ex avvocato. “Non smetterò di fare quello che sto facendo perché questo Paese non può tornare indietro”, aveva poi spiegato.

I “citizen journalist” cinesi

Quindi Zhang Zhan è stata formalmente incriminata all’inizio di novembre, accusata di avere prodotto “false informazioni tramite testo, video e altri media attraverso piattaforme come WeChat, Twitter e YouTube”. È stata anche accusata di aver rilasciato interviste a media stranieri e di “diffondere maliziosamente” informazioni sul virus diffusosi da Wuhan. “Si sente psicologicamente esausta, come se ogni giorno fosse un tormento” ha detto l’avvocato Zhang Keke. E, conclude la BBC, diversi altri “citizen journalist” che hanno prodotto racconti da Wuhan, tra cui Li Zehua, Chen Qiushi e Fang Bin, sono scomparsi all’inizio di quest’anno. Li, alla fine, è ricomparso, dicendo che era stato messo in quarantena forzata, mentre Chen sarebbe rimasto con la famiglia ma sotto la supervisione del governo. La situazione di Fang Bin, invece, sarebbe ancora sconosciuta.

 

E NOI… CI FACCIAMO ANCHE AFFARI !ultima modifica: 2020-12-28T14:48:22+01:00da manlio22ldc
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