L’IMPERO OTTOMANO RITORNA ?

epa08589422 A handout photo made available by the Turkish President's Press Office shows Turkish President Recep Tayyip Erdogan waving outside the Hagia Sophia Grand Mosque after attending friday prayers in Istanbul, Turkey, 07 August 2020.  EPA/TURKISH PRESIDENT PRESS OFFICE HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

L’IMPERO OTTOMANO RITORNA ?

Evidentemente il sogno imperiale del presidente turco  Erdogan è quello di riportare in vita i fasti dell’antico impero Ottomano, far ritornare la Turchia grande come nei tempi andati, e a dir il vero pare ci stia riuscendo anche perché ora il sultano di Ankara fa spesso e volentieri la voce grossa ed è diventato ago della bilancia in diverse questioni internazionali. C’è da aggiungere che tutto questo  si è reso possibile anche grazie all’incapacità, dell’unione europea e dell’Italia in particolare, di assumere un atteggiamento rigido nei confronti del di Erdogan per cercarne di limitarne ed accrescere il potere all’interno del suo paese, un’Europa che è sempre stata inerme e spettatrice a guardare per decenni l’operato turco, anche quando l’isola di Cipro nel 1974 venne invasa dalle sue truppe militari… con la scusa di “difendere la pace”. La storia insegna che la tolleranza perpetua la si paga a caro prezzo e infatti dal giorno del mancato colpo di stato del 2016 la Turchia è entrata in una spirale senza fine, dopo aver depurato qualcosa come diecimila oppositori  Erdogan di fatto è diventato un dittatore di religione islamica, ha ristabilito il concetto religioso musulmano come prevalente e trasformato la Basilica di S. Sofia in una moschea trasportandolo da un paese laico di stampo occidentale ad uno di forte orientamento islamico, mutazione accettata nell’assordante silenzio del mondo occidentale e cristiano. Non contento della rivoluzione interna al proprio paese è intervenuto nella guerra in Siria e costretto i curdi a scappare dai confini del nord con la Siria, finalmente fatta piazza pulita anche di loro dopodiché  ha poi diretto lo sguardo, col compiaciuto silenzio dell’Italia ed alla U.E. e degli USA, alla Libia e approdato militarmente a sostegno del governo della Cirenaica e contro, curiosamente, quello riconosciuto dalla comunità internazionale e dalla NATO, questo è davvero singolare, la NATO è l’organizzazione militare della quale ne fa parte, ma le sue mire espansionistiche non si fermano più, è da mesi che sta mettendo sotto pressione la Grecia nel mar Mediterraneo, intorno all’isola di Cipro, con la scusa della ricerca di giacimenti petroliferi da trivellare nel mare che poi sarebbero i nostri… già, a noi fu impedita tale ricerca, rammento a tutti che il 12 febbraio 2018, ministro della difesa dell’epoca dei fatti era l’on. Roberta Pinotti (PD), bloccarono la nave perforatrice italiana Saipem diretta verso Cipro per trivellare un giacimento concesso all’Eni in licenza da Cipro e conteso dalla Turchia e ci cacciarono con la minaccia delle navi da guerra neanche se l’isola fosse territorio turco e noi degli abusivi e non autorizzati  da leggi internazionali.  Quindi le nostre navi da ricerca non possono entrare nella zona di mare riservata alla vigilanza armata dei greci mentre la sua nave perforatrice può farlo in barba a tutte le leggi internazionali. Ovviamente qui qualcosa non funziona più bene nella testa di Erdogan, ma non funziona neanche la testa dei ministri dell’unione europea e italiano perché se il nostro ministro della difesa non ha adeguatamente reagito è segno di autentica debolezza  e di sottomissione alla Turchia… e questo non va bene. Adesso l’occidente inizia a rendersi conto del pericolo turco, i tanti leader occidentali non vedono più di buon occhio Erdogan e non gradiscono quella “deriva intrapresa” senza meta dal paese. E’ forse il desiderio occulto del gran ritorno all’impero Ottomano che verrà  ostacolato ed impedito con ogni mezzo ? Eh sì, sono finiti i tempi del 2016,  anno che hanno favorito la crescita del potere del sultano, oggi è un’altra musica, com’è anche singolare che proprio il candidato democratico alle presidenziali americane, probabile erede di Barack Obama, abbia criticato il presidente Erdogan ed incoraggiata l’opposizione turca ad un ribaltamento del governo attraverso il voto elettorale. Interpreto le dichiarazioni di Biden come un cambio di rotta nei confronti della Turchia, come anche l’intervento prepotente dei francesi nella questione libica e greca dimostri che le cose stanno cambiando e noi che facciamo ? Vendiamo le bibite nelle spiagge ? Vorremmo farlo ma ci manca l’esperto venditore ! Penso che ad Erdogan converrebbe un ridimensionamento altrimenti oltre le sanzioni rischia ben altro. 16082020

…by… manliominicucci.myblog.it

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Ira Turchia per critiche Biden, ‘ignorante e ipocrita’

Ex vicepresidente aveva definito Erdogan ‘autocrate’

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Redazione ANSAROMA

16 agosto 2020

 

(ANSA) – ROMA, 16 AGO – Ira della Turchia per alcune critiche del candidato democratico alla presidenza Usa Joe Biden nei confronti del presidente Recpe Tayyip Erdogan. Biden aveva parlato in un’intervista al New York Times a dicembre, ma ieri è apparso il video del colloquio che è subito diventato virale sui social media.
L’ex vice presidente Usa ha definito Erdogan un “autocrate” e ha criticato la sua politica nei confronti dei curdi dichiarando il suo sostegno all’opposizione. Bisogna, ha detto Biden, “incoraggiare le opposizioni ad affrontare e sconfiggere Erdogan. Non con un colpo di Stato, ma con il processo elettorale”.
Immediata la reazione di Ankara. “L’analisi della Turchia di Joe Biden è basata su pura ignoranza, arroganza e ipocrisia”, ha attaccato su Twitter il portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin.
“sono finiti i giorni in cui si davano gli ordini alla Turchia.
Ma se ancora pensi di poterci provare, sei il benvenuto. Ne pagherai il prezzo”, ha insistito. (ANSA).

 

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