COSE DI MAGISTRATURA NOSTRA !

18072020 Palamara e davigo

COSE DI MAGISTRATURA NOSTRA !

Il piccolo re della “magistratura nostra organizzata”  intende “ricusare uno dei giudici del suo processo” e addirittura farlo diventare testimone a suo favore, il giudice in questione è  Pier Camillo Davigo, personaggio molto noto al pubblico televisivo in quanto presente, e in più occasioni, al programma televisivo di Piazza Pulita dell’emittente La7.  Se così fosse, il giudice Davigo non potrebbe più giudicarlo e addirittura, e curiosamente, da giudicante diventerebbe testimone a suo favore nella spinosa e delicata questione delle nomine assegnate con criteri di parte e di appartenenza politica. E’ ovvio che la notizia è quantomeno esplosiva ma attenzione … è molto contorta e pericolosa, perché chiamare a testimoniare un giudice vuol dire che la linea difensiva del Palamara verte su dichiarazioni clamorose e sensazionali che coinvolgeranno personaggi politici, magistrati e forse anche certi illustri personaggi delle istituzioni repubblicane del recente passato. Palamara non è uno stupido, anzi lo ritengo uno davvero furbo e sta giocando le sue carte in una partita senza vincitori perché tutti ne usciranno perdenti  e sarà qualcosa di veramente esplosivo che squarcerà la magistratura, la politica e tutte le procure italiane interessate e coinvolte nel caso Palamara.  Il quadro già fosco ora si tinge di nero con le dichiarazioni scandalose del presidente della commissione antimafia Morra, il quale avrebbe detto che ci sono troppi media su Luca Palamara, ed è giusto che paghi, “meglio sacrificarne uno per salvarne cento”. Sono queste le parole attribuite a Nicola Morra e udite da più persone in un bar al centro di Roma, dove il presidente Morra avrebbe discusso del caso Palamara con una collega non meglio identificata, “meglio sacrificarlo” è il suo concetto di fondo e in definitiva quanto detto nel bar, una soluzione di stampo mafioso per punire i traditori e quelli che “se la sono cantata”… . Nasce spontanea la logica deduzione che Luca Palamara, deve diventare il capro espiatorio della magistratura al fine di preservare il meccanismo delle nomine e degli scambi di favore . La cosa più sorprendente, e nello stesso tempo incredibile, è che l’indiscrezione è stata lanciata dalla testata on-line “Eco dai Palazzi” e per ora non è stata smentita, alimentando i dubbi e i sospetti di diversi parlamentari delle forze di opposizione. Che sia un sistema ben collaudato non devo certamente dirlo io e per il momento ne è emersa solo la punta dell’iceberg di colore marrone, la magistratura è stata la “latente politica italiana” per 30 anni, lei è che decide le sorti della politica tradizionale e programma i futuri scenari politici manipolandoli, lei decide chi deve stare ai posti di comandi e chi, come Berlusconi, deve andare in galera. Come cittadino auspico che si tolga il coperchio di quel pentolone pieno di vergogna, inciuci e … di mafiosi in cravatta e camicia travestiti da magistrati, ma siccome non sono nato ieri, credo che assisteremo alle pantomime di rito in stile napoletano e tutto finirà a tarallucci e vino con il Palamara cazziato e punito, e la magistratura, quella apparentemente buona, ne uscirà a testa alta e più forte di prima salvo che … salvo che la politica d’opposizione non vada giù in piazza con milioni d’italiani a dire basta alla mafia della magistratura e al loro strapotere .  1709072020

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Bufera procure, Palamara pronto a ricusare Davigo: sarà teste a discarico

ITALIA

Venerdì 17 Luglio 2020

 18072020 Palamara e davigo

 

Il pm romano Luca Palamara si appresta a ricusare uno dei suoi giudici al processo davanti alla Sezione disciplinare del Csm la cui prima udienza è fissata per il 21 luglio. Si tratta di Piercamillo Davigo, che Palamara ha citato nello stesso processo come testimone a suo discarico. Una circostanza che renderebbe incompatibile Davigo con il suo ruolo di giudice disciplinare, come spiega il legale del pm, il magistrato della Cassazione Stefano Guizzi.

 

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Per questo, a prescindere dalla decisione della disciplinare sull’accoglimento della richiesta, dovrebbe astenersi o sarà ricusato. Lo annuncia il legale del pm, il magistrato della Cassazione, Stefano Giaime Guizzi, in una memoria inviata alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. La richiesta di «autorizzazione alla citazione» di Davigo «quale teste a discarico dell’incolpato» è una circostanza che «pone il consigliere Davigo »qualunque sarà la determinazione che assumerà« la sezione disciplinare »in ordine alla richiesta di escussione dello stesso quale teste, in una condizione davvero ‘sui generis’, tale da consigliarne l’astensione« oppure »in difetto, da indurre sin d’ora questa difesa a formulare istanza di ricusazione«, si legge nella memoria inviata a Palazzo dei Marescialli. Per Davigo infatti, sostiene la difesa di Palamara, »si verrebbe a determinare la singolare situazione di un soggetto che riveste, nello stesso processo, la posizione di teste su (taluni dei) fatti oggetto di incolpazione, nonché di giudice degli stessi«.

COSE DI MAGISTRATURA NOSTRA !ultima modifica: 2020-07-18T13:46:20+02:00da manlio22ldc
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