SCUSATEMI SE VI …ANNOIO…

INFERMIERA..

SCUSATEMI SE VI …ANNOIO…

Sì, intendo portare all’attenzione di tutti, nessuno escluso, il paradossale silenzio dei morti fastidiosi dei quali non si vuol mai parlare…e nessuno ne parla incredibilmente, tutti oltre i numeri non vedono più gli anziani che muoiono, ogni santo giorno, come degli esseri umani…no, sembrano solo essere dei fastidiosi numeri. Io mi son chiesto se in questi giorni l’ho fatto in modo rispettoso e cristiano, e riflettendoci su attentamente sono giunto alla conclusione che dovrò chiedere perdono e presentare le mie scuse a più di qualcuno.

Sì, in primis…chiedo umilmente perdono al Santo padre se io scrivo di loro e li ricordo in tutti i miei quotidiani articoli mentre in lui non ho ancora ascoltato frasi di cordoglio e dolore per la perdita di vite umane, forse queste vite umane sono diverse da quelle in mezzo al mare…forse. Chiedo scusa al governo tutto e al ministro della sanità Speranza, in particolare, se sono solito addolorarmi per la perdita di nonnini e genitori …”vecchi ….da buttare”, non lo dite chiaramente ma in realtà per quanto poco ne parlate lasciate che il popolo lo pensi. Chiedo perdono a tutti i parenti dei deceduti, a causa del coronavirus, se non scrivo pagine intere su di loro, come meriterebbero, e non riporti il nome e cognome di ogni vita persa…ma non li conosco, perché mai nessuno li ha pubblicati. E ancora, chiedo …”perdono” a tutti i… defunti.. se non ho mai scritto i loro nomi e le località dov’è avvenuta la loro grave perdita. E in ultimo, chiedo anche scusa a tutti i lettori se …vi annoio ogni giorno scrivendo ripetutamente di loro ma io…per gli anziani ho un debole, esattamente come con i bambini, che ci volete fare…15032020

…by… manliominicucci.myblog.it

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Coronavirus, il racconto choc di un infermiere: “Sembra si spengano i polmoni”

“La notte è il momento peggiore perché la stanchezza pesa”

INFERMIERA..

Un paziente e un sanitario –

Redazione ANSAMONZA14 marzo 202018:56NEWSTurni estenuanti, pazienti non solo anziani ma di ogni età che improvvisamente peggiorano “senza vi sia apparente ragione”, a causa di un virus che sembra non seguire alcuno “schema preciso”: è il racconto di quella che ormai è diventata la quotidianità di un sanitario del San Gerardo di Monza nel tempo del Coronavirus, che ha il potere anche di dividere le famiglie.
“Sarebbe bello avere il modo di mettere in contatto i pazienti in rianimazione e i loro cari, ma purtroppo non c’è”, ha spiegato. I pazienti sono in isolamento e “quando senza alcun motivo sensato improvvisamente i polmoni smettono di funzionare, come si spegnessero, a volte senza che si riesca a recuperare la situazione, non c’è tempo di pensare alle chiamate” Non ci sono i tablet . E anche le mascherine scarseggiano. “Diciamo che non ce ne sono sempre e sono sempre meno”, ha proseguito l’infermiere, “e da quando è stato deciso di sospenderci i tamponi, molti di noi vivono soli, dopo aver mandato le famiglie a casa di amici e parenti, per non metterli a rischio, ed è molto dura”.

Per gli infermieri, come ha raccontato il professionista monzese, “la sicurezza non è garantita perché la tutela decimerebbe le presenze, un sacrificio che anche se è difficile da accettare, se non lo facciamo noi chi lo fa?”. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri impone di restare a casa ma “evidentemente in molti non lo comprendono ancora, e la nostra è una preghiera, dopo la richiesta gentile, forse troppo, dello Stato”, ha continuato il professionista “se le indicazioni verranno rispettate forse tra venti, trenta giorni vedremo un miglioramento”. Questa sera, per lui come i suoi colleghi, si apre un’altra nottata: “il momento peggiore, perché siamo in pochi, la stanchezza pesa e c’è tanto silenzio”.

SCUSATEMI SE VI …ANNOIO…ultima modifica: 2020-03-15T11:37:21+01:00da manlio22ldc
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