IL FILO DI ARIANNA…DEL MARE…

I MIGRANTI

IL FILO DI ARIANNA…DEL MARE…

Si narra che Arianna, personaggio della mitologia greca, si innamorò di Teseo, guerriero mitico greco, quando egli giunse a Creta per uccidere il Minotauro nel labirinto, ricevette da lei un gomitolo di lana per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente, ucciso il Minotauro, il prode Teseo uscì dal labirinto grazie proprio al filo e per “lodevole ingratitudine” abbandonò sull’isola la povera Arianna e la lasciò al suo destino. Il resto della storia non è importante in questo articolo, infatti il punto di riferimento e riflessione sul mondo incomprensibile e confusionario dei migranti giace stranamente in questa storia mitologica, dove ci vedo tutte le analogie e contraddizioni, in chiave ironica, della spinosa questione migranti e dei flussi migratori incontrollati che ci stanno invadendo. Chi è prima di tutto Arianna nella fattispecie ? Credo sia tutta la sinistra italiana che si è innamorata di tanti Teseo migranti, li supportano, li aiutano, li finanziano e fanno di tutto perché escano sempre indenni dal …”labirinto migratorio”… e ci riescono grazie al “gomitolo di imbarcazioni” che fanno la spola… avanti e indietro per essere più incisivi nella descrizione, nel mar Mediterraneo. Teseo è certo e sicuro di poter arrivare sulle coste italiane e lo fa proprio grazie al concetto del filo di Arianna, c’è però un particolare che il migrante Teseo si sta ripetendo esattamente come quello mitologico e cioè , arrivato in Italia si dimentica di Arianna e da perfetto ingrato e opportunista delinque nei peggiori dei modi, spaccia stupefacenti, ammazza esseri umani, stupra e fa a pezzi le donne… e l’Italia tutta in questo massacro recita la parte del Minotauro, cosicché da  lasciar “l’amorosa Arianna” nella disperazione e nell’indifferenza per i casini e guai combinati da “milioni di …Teseo”, che come quello mitologico parte alla volta di nuovi paesi dimenticandosi di …Arianna. Tutto come nella fantasia ma purtroppo io descrivo un’amara realtà perché di Arianna ce ne sono tanti e di Teseo tantissimi, e i fili di lana  sono infiniti e immaginate quanti ne arriveranno nella prossima estate 2020. Ho scritto la data perché a volte “ci azzecco con le previsioni”…specie quando si parla di immigrati. Vorrei solo ricordare a tutti i buonisti e la santo padre che i nostri anziani ricevono una misera pensione sociale di appena € 500,00 al mese mentre ai portatori di handicap riconoscono la “iperbolica somma  € 276,00”…quindi, perché vi sentite buoni e premurosi solo con chi viene dall’Africa anche se sono belli sani e robusti ? Perché ? Sono anni che lo chiedo, spesso e volentieri ma….non ho mai ricevuto risposte in tal senso.  21.11.2019 …

by…manlominicucci.myblog.it

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Durante i soccorsi di un’imbarcazione con 90 persone a bordo 80 miglia a nordest di Misurata, in Libia, il 21 novembre 2019. (Annalisa Camilli)

I MIGRANTI

Le ong soccorrono 367 migranti e chiedono di attraccare in un porto sicuro

Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale

21 novembre 2019 20.19

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Annalisa Camilli è a bordo della Ocean Viking per seguire la missione di soccorso di Sos Meditérranée e Medici senza frontiere.

Appena si è aperta una finestra di bel tempo, sono ricominciate le partenze delle imbarcazioni di migranti dalle coste libiche: negli ultimi tre giorni la nave umanitaria Ocean Viking ha ricevuto diverse richieste di soccorso diramate dall’ong di volontari Alarm Phone. La stessa organizzazione il 20 novembre ha dato la notizia di un naufragio avvenuto al largo di Tripoli, la fonte della notizia sarebbe un pescatore libico che ha soccorso una trentina di persone e ha detto che i morti sarebbero più di sessanta.

L’ultima chiamata di soccorso per Ocean Viking, che aveva già effettuato due soccorsi in due giorni, è arrivata il pomeriggio del 20 novembre: parlava di un’imbarcazione con una novantina di persone a bordo, in difficoltà nella zona a est di Tripoli. Ci sono volute ventiquattr’ore di ricerca per individuare l’imbarcazione, che si trovava 82 miglia a nordest di Misurata. Il numero delle persone stimate era corretto, tra loro c’erano anche tre bambini molto piccoli. “La barca era sovraffollata, aveva cominciato a imbarcare acqua, siamo stati fortunati a trovarla dopo ventiquattrore di ricerche ininterrotte”, afferma Nicholas Romaniuk, capomissione di Sos Méditerranée a bordo della nave Ocean Viking. Il gommone era partito due giorni prima da Al Khoms, una città a est di Tripoli.

Attualmente, dopo tre salvataggi, a bordo della nave di Msf e Sos Méditerranée, che batte bandiera norvegese, ci sono 215 persone, tra cui 28 donne e 66 minorenni soccorsi in tre diverse operazioni. Intanto, all’alba, la nave spagnola Open Arms ha soccorso 73 persone, 50 miglia a nord di Zawyia. Mentre la nave dell’ong spagnola Aita Mari ha soccorso 78 persone. Un’imbarcazione partita dalla Libia, invece, è arrivata autonomamente a Cala Pisana, a Lampedusa. Le ong hanno operato cinque soccorsi, senza alcun coordinamento e con comunicazioni intermittenti e inadeguate da parte delle autorità libiche.

La Ocean Viking ha chiesto un porto di sbarco e gli è stato comunicato di attraccare a Tripoli, che non è un luogo di sbarco sicuro

“La situazione è eccezionalmente confusa nel Mediterraneo, abbiamo cercato costantemente di contattare la guardia costiera libica nelle ultime 36 ore e abbiamo avuto delle comunicazioni molto confuse, abbiamo parlato con loro due giorni fa di questi casi che ci erano stati segnalati da Alarm Phone. Ma poi ogni volta che nelle ultime ore ci siamo messi in contatto non abbiamo ricevuto risposta, abbiamo provato a contattarli via email, via satellite. In tutti i modi, ma non riceviamo risposta”, spiega Romaniuk. La Ocean Viking ha chiesto un porto di sbarco e gli è stato comunicato di attraccare a Tripoli, che non è considerata un luogo di sbarco sicuro. La nave umanitaria ha inoltrato quindi la richiesta di un porto di sbarco alle autorità maltesi e italiane. È stato richiesto anche il trasferimento medico di urgenza di una donna che è incinta di due gemelli. “A bordo c’è una donna all’ottavo mese di gravidanza di due gemelli a cui stata diagnosticata una gestosi, abbiamo chiesto che sia trasferita d’urgenza in un ospedale in cui possa essere seguita con tutte le cure che necessita”, afferma Juan Pablo Sanchez, il medico di bordo di Medici senza frontiere (Msf).

Anche l’ong Proactiva Open Arms si trova in una situazione simile a quella di Open Arms. “Anche noi abbiamo ricevuto molte segnalazioni da Alarm Phone, abbiamo allertato le autorità libiche, quelle maltesi, italiane e spagnole. I libici ci hanno detto che non sapevano nulla”, racconta Riccardo Gatti, capomissione a bordo della Open Arms. “Abbiamo trovato l’imbarcazione a 50 miglia da Zawyia che aveva imbarcato acqua, a bordo c’era un ragazzo ferito da un colpo di pistola a un piede. Adesso stiamo portando a termine il triage medico, abbiamo delle persone con delle ustioni da gasolio”, continua. Gatti conferma di aver chiesto un porto di sbarco alle autorità libiche, ma di aver ricevuto l’indicazione di attraccare a Tripoli, indicazione che l’organizzazione definisce contraria alla legge. Al momento Open Arms ha chiesto all’Italia che gli sia assegnato un porto. Sulla Ocean Viking, non c’era posto per tutte le persone soccorse sotto coperta, così molti dormiranno all’addiaccio sul ponte posteriore della nave.

 

 

IL FILO DI ARIANNA…DEL MARE…ultima modifica: 2019-11-21T22:32:30+01:00da manlio22ldc
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