RACCONTATECI LA VERITA’!

11042022 BORRELL

RACCONTATECI LA VERITA’!

Non c’è che dire, noi occidentali abbiamo proprio la convinzione che la lotta per la democrazia e libertà sia una sorta di missione globale al pari della religione islamica che devono essere esportate in tutto il globo e a tutti i costi… e senza mai tener conto della volontà degli altri popoli, delle loro culture e modi di pensare. L’abbiamo sperimentato nel 2011 nel nord Africa e lì il fallimento è stato totale creando instabilità e guerre, poi ci abbiamo provato in Siria ed Afghanistan e anche lì abbiamo assistito al replay fallimentare occidentale. Ma non ci scoraggiano per nulla anzi, noi ci imbarchiamo in qualunque avventura bellica  purché la propaganda democratica e liberale si soffermi e si diffonda in tal modo che le guerre si creano e si combattono sono proprio per la difesa della libertà come sta avvenendo ora in Ucraina. Quindi per “amore e devozione al principio di libertà”, sperando che non sia per gli interessi di qualcun altro soggetto misterioso, nei prossimi mesi non acquisteremo più il petrolio ed il gas dalla Russia. Molto bene… a pensarci bene, so che noi europei ed italiani riceveremo i fossili dai seguenti Paesi che desidero elencare affiancando ad ognuno di questi  Stati una breve nota e le “loro peculiarità nei diritti umani e aperture all’occidente” e nelle loro “pacifiche opere” che li fanno diventare paladini e modelli, da esempio per tutti, della libertà e della democrazia, e lo faccio seguendo l’ordine alfabetico per non urtare la sensibilità di qualche governo che si vede sotto gli altri: 1) Algeria, vive un momento particolare  e difficile tanto che i i militari pensano che sostituire il Parlamento e Costituzione sia il modo per porre fine alla più grande crisi degli ultimi dieci anni e obiettivamente… non mi pare che possano essere considerate scelte tipicamente democratiche e liberali. 2)Arabia Saudita, qui la democrazia e la libertà non esistono, essendo un Paese musulmano, di ramo sunnita, vige la Sharia, la legge coranica, e i nostri concetti di modello occidentali vengono “elegantemente schifati” e manco presi in considerazione e pertanto possiamo dire che non è un Paese libero e democratico. 3) Azerbaijian, è un Paese caucasico  di religione mussulmana, ramo sciita, e anche qui ovviamente vige la Sharia, la legge coranica, e come in Arabia Saudita i nostri meravigliosi concetti di pensiero occidentali di libertà e democrazia addirittura sono considerati blasfemia e manco presi in considerazione e pertanto possiamo affermare che non è certamente un Paese libero e democratico. 4)Libia, identico discorso dell’Arabia Saudita in quanto seppur diviso in due è un Paese musulmano e il discorso l’abbiamo già esposto prima e in più una parte del grande Paese, la Cirenaica, è controllato dagli alleati turchi e dai russi.  5)Norvegia, l’unico Paese che possiamo dire con certezza che è libero e democratico e rappresenta il meglio del mondo occidentale. 6) Qatar, un paese che sino alla scorso anno era in uno stato di sanzioni economiche dagli Stati confinanti per le attività di sostegno a gruppi terroristi come Hamas e del Fratelli Musulmani, Al Qaeda e il triste noto Stato islamico in acronimo ISIS, affermare che sia uno Stato libero e democratico è come dire che i criminali sono delle brave persone. Illustrata brevemente la carta d’identità di ogni singolo Stato che ci rifornisce e ci dovranno rifornire di fossili ancor di più nei prossimi anni mi spiegate allora perché interrompiamo le forniture dalla Russia? Non venitemi a raccontare che è per la difesa e tutela della nostra democrazia e libertà perché non mi sembra che nei Paesi appena citati ci sia una benché minima forma di democrazia  e libertà e allora forse devo pensare che è solo  per indebolire economicamente la Russia… o forse è per altro, le cui vere motivazioni non possono assolutamente essere ricercate solo nella guerra con l’Ucraina perché escludendo la Norvegia tutti quei Paesi vivono e sono coinvolti in situazioni di conflitto armato o addirittura armano una delle parti in guerra. Quel che cerco di capire è perché io mi vedo costretto a “spegnere i riscaldamenti e condizionatori d’aria” per qualcosa che non riesco a comprendere… Giù, perché in Burkina Faso, Egitto, Libia, Mali, Mozambico, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sudan e Sud Sudan ora… sì, proprio in questo momento che scrivo c’è una guerra in atto e c’è gente che viene massacrata e bruciata viva e fatta a pezzi nel silenzio mediatico occidentale… e né l’Unione europea né il nord America  hanno a cuore la salute di quelle popolazioni, tanto è che nessuno di noi occidentali versa un centesimo per quei poveri disgraziati né li approvvigioniamo di armi e munizioni per difendersi ed evitare morti e materiale sanitario per curarsi… o, mi chiedo se  le forniture di armi per la pace vanno bene solo per gli ucraini? E allora per piacere, non venite a dirmi che tutto il pandemonio mediatico con annessa solidarietà e miliardi di donazioni ed in armi che ora ci viene propinato dall’Ucraina vien fatto solo per la pace e la difesa dei diritti umani degli ucraini e della libertà e democrazia, perché faccio fatica a crederlo visto che i russi in Africa ci stanno, e non da un giorno, e allora perché non si è scesi in campo militarmente o fornendo armi per difendere quelle popolazioni?  Siamo al solito… due pesi e due misure, evidentemente l’interesse nell’affare ucraino è ben altro che quello di difendere la democrazia e libertà e i diritti umani! 10042022 https://manliominicucci.myblog.it/

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Borrell: «Torno da Kiev con la lista: ci chiedono più armi e noi gliele faremo avere»

11042022 BORRELL

di Francesca Basso, inviata a Varsavia09 apr 2022

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensy con l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell«Torno con una lista di armi di cui gli ucraini hanno bisogno. E noi la seguiremo». Ma «come Unione europea non abbiamo armi. Dobbiamo bussare alla porta degli Stati membri e dire cosa serve». Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza — mai come in questo momento è rilevante anche la seconda parte del suo titolo — parla sul treno di ritorno da Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. A un gruppo ristretto di media europei, tra cui il Corriere della Sera, che lo hanno seguito durante la missione, fa un bilancio della visita. Venerdì in conferenza stampa aveva detto che all’Ucraina servono «armi, armi, armi» per «combattere, resistere e vincere» la guerra contro la Russia.

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Quali sono le sue impressioni?

«Dobbiamo riflettere su quello che abbiamo visto. Gli ucraini stanno resistendo alla Russia, che non è riuscita a entrare a Kiev. È un grande fallimento per Mosca, che ora sta concentrando tutta la sua capacità militare sul Donbass

, dove probabilmente vogliono avere una vittoria per il 9 maggio a fini di propaganda. La grande battaglia nei prossimi giorni sarà lì, le persone andranno evacuate ma da quello che vediamo i russi non vogliono che i civili se ne vadano. L’attacco indiscriminato sulla stazione ferroviaria di Kramatorsk ne è un’orrenda prova. Purtroppo temo che continueranno a bombardare i convogli in fuga».

CONFLITTO IN UCRAINA

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di Alessia Conzonato

Perché Mosca sta continuando a bombardare i civili?

«Non posso parlare per Mosca. Però la Russia sembra voler abbattere il morale degli ucraini, distruggere la loro capacità di combattere e continueranno a bombardare finché non ci sarà una vera battaglia. Il presidente Zelensky è consapevole che la vera battaglia sarà in Donbass. E anche per questo dobbiamo accelerare la consegna delle nostre armi».

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Sarà possibile farlo in pochi giorni?

«Non è così semplice consegnare le armi e poi bisogna anche addestrare gli ucraini a usarle. Ma è chiaro che è una questione di tempo. Le armi sono fondamentali. Le sanzioni sono importanti, ma le sanzioni non determineranno il risultato della battaglia del Donbass: è chiaro che la guerra si deciderà nel Donbass ed è una questione di capacità militare nel breve termine. Non solo di sanzioni sul gas. Questo determinerà anche i negoziati di pace».

Pensa che l’Ucraina sia disposta a cedere il Donbass alla Russia?
«Non credo, no. Certamente no. Sono pronti a combattere, il problema è avere le armi. Tutti mi chiedono: quando smetterete con il gas? Beh, per bloccare la guerra, questa non è l’unica chiave. Perché anche se gli europei smettessero di comprare il gas domani, la Russia continuerebbe a combattere. Probabilmente hanno abbastanza riserve di denaro per pagare la guerra ancora per qualche tempo. La domanda chiave è quali sono i risultati in termini di armi, quando e come e cosa avete intenzione di consegnare? È per questo che abbiamo deciso di mettere a disposizione altri 500 milioni di euro per gli armamenti».

Come si sta muovendo l’Ue con la fornitura delle armi?
«Dobbiamo, gli Stati membri e l’Ue, fornire all’Ucraina quello di cui ha bisogno. La guerra in Donbass è una guerra di posizione».

Cosa farà della lista che vi hanno presentato gli ucraini?
«Convocherò il Comitato militare dell’Ue oggi o domani (ieri o oggi, ndr) per le forniture. All’inizio gli Stati membri andavano in ordine sparso, ora abbiamo creato un’unità con anche ufficiali ucraini e personale del Servizio esterno per far coincidere la domanda con la capacità di fornitura. Servono o armi di fabbricazione sovietica o facili da usare».

I soldati ucraini potranno essere addestrati nell’Ue visto che gli Stati membri non possono inviare i propri militari in territorio ucraino?
«Non preoccupatevi, sarà fatto in un modo o nell’altro».

Ci sarà un inasprimento delle sanzioni? Quando toccherete il petrolio russo?
«Lunedì al consiglio Affari esteri la questione dell’embargo sul petrolio sarà sicuramente discussa. Non succederà subito, dobbiamo discuterne. Potrebbe essere uno stop progressivo come accaduto con l’Iran e ci potrebbe essere la creazione di un conto bloccato dove far convogliare i pagamenti ma non credo con la Russia funzionerebbe. Si potrebbe anche mettere una tassa sui prodotti petroliferi. Intanto tutti gli Stati membri hanno già deciso di ridurre in modo volontario la loro dipendenza dalla Russia»

 

 

 

ENGLISH

 

 

TELL US THE TRUTH!

No doubt about it, we Westerners have precisely the conviction that the struggle for democracy and freedom is a sort of global mission like the Islamic religion that must be exported all over the globe and at all costs … and without ever take into account the will of other peoples, their cultures and ways of thinking. We experienced it in 2011 in North Africa and there the failure was total, creating instability and wars, then we tried it in Syria and Afghanistan and there too we witnessed the Western bankruptcy replay. But they do not discourage us at all on the contrary, we embark on any war adventure as long as the democratic and liberal propaganda stops and spreads in such a way that wars are created and fought precisely for the defense of freedom as is happening now in Ukraine. . So out of “love and devotion to the principle of freedom”, hoping that it is not for the interests of someone else, in the coming months we will no longer buy oil and gas from Russia. Very well … thinking about it, I know that we Europeans and Italians will receive the fossils from the following countries that I wish to list by adding a brief note to each of these states and their “peculiarities in human rights and openness to the West” and in their “Peaceful works” that make them become champions and models, an example for all, of freedom and democracy, and I do it following the alphabetical order so as not to offend the sensitivity of some government that is seen below the others: 1) Algeria, is experiencing a particular and difficult moment, so much so that the military think that replacing the Parliament and the Constitution is the way to put an end to the greatest crisis of the last ten years and objectively … I do not think they can be considered typically democratic and liberal choices. 2 ) Saudi Arabia, democracy and freedom do not exist here, being a Muslim country, of Sunni branch, Sharia law is in force, the Koranic law, and our Western model concepts are “elevated gantemente disgusted ”and not even taken into consideration and therefore we can say that it is not a free and democratic country. 3) Azerbaijian, is a Caucasian country of Muslim religion, a Shiite branch, and also here obviously Sharia law is in force, the Koranic law, and as in Saudi Arabia our wonderful Western thought concepts of freedom and democracy are even considered blasphemy and not even taken in consideration and therefore we can affirm that it is certainly not a free and democratic country. 4) Libya, the same discourse of Saudi Arabia in that although divided in two it is a Muslim country and the discourse we have already explained before and in addition a part of the great country, Cyrenaica, is controlled by the Turkish allies and by the Russians. 5) Norway, the only country we can say with certainty that it is free and democratic and represents the best of the Western world. 6) Qatar, a country that until last year was in a state of economic sanctions by neighboring states for activities in support of terrorist groups such as Hamas and the Muslim Brotherhood, Al Qaeda and the infamous Islamic State in acronym ISIS, affirm that both a free and democratic state is like saying that criminals are good people. Briefly illustrated the identity card of each individual state that supplies us and will have to supply us with even more fossils in the next few years, then explain to me why are we interrupting supplies from Russia? Do not tell me that it is for the defense and protection of our democracy and freedom because it does not seem to me that in the countries just mentioned there is even the slightest form of democracy and freedom and so perhaps I must think that it is only to economically weaken Russia .. . or perhaps it is for another reason, the real reasons for which absolutely cannot be sought only in the war with Ukraine because, excluding Norway, all those countries live and are involved in situations of armed conflict or even arm one of the warring parties. What I try to understand is why I find myself forced to “turn off the heaters and air conditioners” for something I cannot understand … Down, because in Burkina Faso, Egypt, Libya, Mali, Mozambique, Nigeria, the Republic Central African, Democratic Republic of the Congo, Somalia, Sudan and South Sudan now … yes, at this very moment that I am writing there is a war going on and there are people who are being massacred and burned alive and torn to pieces in the silence of the media Western … and neither the European Union nor North America cares about the health of those populations, so much so that none of us Westerners pay a cent for those poor wretches or supply them with weapons and ammunition to defend themselves and avoid deaths and medical supplies for treatment … or, I wonder if the supplies of arms for peace are only good for Ukrainians? So please don’t tell me all the pandemonium media with attached solidarity and billions of donations and in arms that is now served to us from Ukraine is done only for peace and the defense of the human rights of Ukrainians and freedom and democracy, because I find it hard to believe it since the Russians in Africa they have been there, and not for a day, so why didn’t they take the field militarily or supplying weapons to defend those populations? We are as usual … double standards, evidently the interest in the Ukrainian affair is much more than that of defending democracy and freedom and human rights! 10042022 https://manliominicucci.myblog.it/

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Borrell: “I’ll be back from Kiev with the list: they ask us for more weapons and we’ll let them have them”

11042022 BORRELL

by Francesca Basso, sent to Warsaw 09 Apr 2022

Ukrainian President Volodymyr Zelensy with EU High Representative Josep Borrell

“I’ll be back with a list of weapons the Ukrainians need. And we will follow it ». But “as a European Union we have no weapons. We have to knock on the door of the Member States and say what is needed ». Josep Borrell, EU High Representative for Foreign Affairs and Security Policy – never before is the second part of his title relevant – speaks on the train back from Kiev where he met the Ukrainian President Volodymyr Zelensky together with the president of the EU Commission Ursula von der Leyen. He takes stock of the visit to a small group of European media, including Corriere della Sera, who followed him during his mission. At a press conference on Friday, he said that Ukraine needs “weapons, weapons, weapons” to “fight, resist and win” the war against Russia.

UKRAINE

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by Federico Fubini

What are the impressions of him?

“We need to reflect on what we have seen. Ukrainians are resisting Russia, which has failed to enter Kiev. It is a great failure for Moscow, which is now concentrating all its military capability on the Donbass

, where they probably want to have a victory on May 9 for propaganda purposes. The big battle in the next few days will be there, people will be evacuated but from what we see the Russians don’t want the civilians to leave. The indiscriminate attack on the Kramatorsk railway station is horrific proof of this. Unfortunately, I fear that they will continue to bomb the fleeing convoys ».

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Why is Moscow continuing to bomb civilians?

“I can’t speak for Moscow. But Russia seems to want to bring down the morale of the Ukrainians, destroy their ability to fight and they will keep bombing until there is a real battle. President Zelensky is aware that the real battle will be in Donbass. And also for this reason we must speed up the delivery of our weapons ».

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by Federico Rampini

Will it be possible to do this in a few days?

“It is not so easy to hand over weapons and then you also have to train the Ukrainians to use them. But it is clear that it is a matter of time. Weapons are essential. The sanctions are important, but the sanctions will not determine the outcome of the battle of the Donbass: it is clear that the war will be decided in the Donbass and it is a question of military capability in the short term. Not just about gas sanctions. This will also determine the peace negotiations ».

Do you think Ukraine is willing to give the Donbass to Russia?

“I don’t think so, no. Certainly not. They are ready to fight, the problem is to have weapons. Everyone asks me: when will you stop using gas? Well, to stop the war, this is not the only key. Because even if Europeans stop buying gas tomorrow, Russia will continue to fight. They probably have enough cash reserves to pay for the war for some time to come. The key question is what are the results in terms of weapons, when and how and what are you going to deliver? This is why we have decided to make another 500 million euros available for armaments ».

How is the EU moving with the supply of weapons?

“We must, the Member States and the EU, provide Ukraine with what it needs. The war in Donbass is a war of position ».

What will he do with the list that the Ukrainians have presented to you?

“I will call the EU military committee today or tomorrow (yesterday or today, ed) for supplies. At first, the Member States went in no particular order, now we have created a unit with Ukrainian officers and staff from the External Service to match demand with supply capacity. Self They have either Soviet-made or easy-to-use weapons. ‘

Will Ukrainian soldiers be trained in the EU since member states cannot send their military to Ukrainian territory?

“Don’t worry, it will be done in one way or another”.

Will there be a tightening of sanctions? When will you touch Russian oil?

“The question of the oil embargo will certainly be discussed at the Foreign Affairs Council on Monday. It won’t happen right away, we need to discuss it. It could be a gradual stop as happened with Iran and there could be the creation of a blocked account where payments can be channeled, but I don’t think it would work with Russia. It could also put a tax on petroleum products. Meanwhile, all member states have already decided to voluntarily reduce their dependence on Russia ”

 

 

 

 

FRENCH

 

 

DITES-NOUS LA VÉRITÉ !

Nul doute que nous, Occidentaux, avons justement la conviction que la lutte pour la démocratie et la liberté est une sorte de mission globale comme la religion islamique qu’il faut exporter partout dans le monde et coûte que coûte… et sans jamais tenir compte de la la volonté des autres peuples, leurs cultures et leurs modes de pensée. On l’a vécu en 2011 en Afrique du Nord et là l’échec a été total, créant instabilité et guerres, puis on l’a essayé en Syrie et en Afghanistan et là aussi on a vu rejouer la banqueroute occidentale. Mais ils ne nous découragent pas du tout, au contraire, nous nous lançons dans n’importe quelle aventure guerrière tant que la propagande démocratique et libérale s’arrête et se répand de telle manière que les guerres sont créées et menées précisément pour la défense de la liberté comme cela se passe actuellement en Ukraine. . Ainsi, par “amour et dévotion au principe de liberté”, en espérant que ce n’est pas dans l’intérêt de quelqu’un d’autre, dans les mois à venir, nous n’achèterons plus de pétrole et de gaz à la Russie. Très bien … en y réfléchissant, je sais que nous, Européens et Italiens, recevrons les fossiles des pays suivants que je souhaite énumérer en ajoutant une brève note à chacun de ces États et à leurs “particularités en matière de droits de l’homme et d’ouverture à la Ouest” et dans leurs “Œuvres pacifiques” qui les font devenir des champions et des modèles, un exemple pour tous, de liberté et de démocratie, et je le fais en suivant l’ordre alphabétique pour ne pas heurter la sensibilité de certains gouvernements que l’on voit sous le d’autres : 1) L’Algérie, vit un moment particulier et difficile, à tel point que les militaires pensent que le remplacement du Parlement et de la Constitution est le moyen de mettre fin à la plus grande crise de ces dix dernières années et objectivement… Je ne pense pas qu’ils puissent être considérés comme des choix typiquement démocratiques et libéraux. 2 ) L’Arabie saoudite, la démocratie et la liberté n’existent pas ici, étant un pays musulman, de branche sunnite, la charia est en vigueur, la loi coranique et nos concepts de modèle occidental sont “élevés gantemente dégoûté ”et même pas pris en considération et donc on peut dire que ce n’est pas un pays libre et démocratique. 3) L’Azerbaïdjan, est un pays caucasien de religion musulmane, une branche chiite, et ici aussi, évidemment, la charia est en vigueur, la loi coranique, et comme en Arabie saoudite, nos merveilleux concepts de pensée occidentale de liberté et de démocratie sont même considérés comme un blasphème et non même pris en considération et nous pouvons donc affirmer que ce n’est certainement pas un pays libre et démocratique. 4) La Libye, le même discours de l’Arabie saoudite en ce que bien que divisé en deux c’est un pays musulman et le discours que nous avons déjà expliqué précédemment et en plus une partie du grand pays, la Cyrénaïque, est contrôlée par les alliés turcs et par les Les Russes. 5) La Norvège, le seul pays dont on puisse dire avec certitude qu’il est libre et démocratique et qu’il représente le meilleur du monde occidental. 6) Le Qatar, un pays qui jusqu’à l’année dernière était sous le coup de sanctions économiques de la part d’États voisins pour des activités de soutien à des groupes terroristes tels que le Hamas et les Frères musulmans, Al-Qaïda et le tristement célèbre État islamique en sigle ISIS, affirme qu’à la fois un État libre et démocratique revient à dire que les criminels sont de bonnes personnes. Illustrez brièvement la carte d’identité de chaque État individuel qui nous fournit et devra nous fournir encore plus de fossiles dans les prochaines années, puis expliquez-moi pourquoi interrompons-nous les approvisionnements depuis la Russie ? Ne me dites pas que c’est pour la défense et la protection de notre démocratie et de notre liberté parce qu’il ne me semble pas que dans les pays que je viens d’évoquer il y ait la moindre forme de démocratie et de liberté et je dois donc peut-être penser que c’est seulement affaiblir économiquement la Russie… ou peut-être est-ce pour une autre raison, dont les vraies raisons ne peuvent absolument pas être recherchées uniquement dans la guerre avec l’Ukraine car, à l’exception de la Norvège, tous ces pays vivent et sont impliqués dans des situations de conflit armé ou même d’armement une des parties belligérantes. Ce que j’essaie de comprendre, c’est pourquoi je me retrouve obligé d'”éteindre les radiateurs et les climatiseurs” pour quelque chose que je ne comprends pas… En bas, parce qu’au Burkina Faso, en Egypte, en Libye, au Mali, au Mozambique, au Nigeria, en République centrafricaine , la République démocratique du Congo, la Somalie, le Soudan et le Soudan du Sud maintenant … oui, au moment même où j’écris, il y a une guerre et il y a des gens qui sont massacrés et brûlés vifs et mis en pièces dans le silence des médias occidentaux … et ni l’Union européenne ni l’Amérique du Nord ne se soucient de la santé de ces populations, à tel point qu’aucun de nous, Occidentaux, ne paye un centime pour ces pauvres hères ou ne leur fournit des armes et des munitions pour se défendre et éviter les morts et les fournitures médicales pour le traitement … ou, je me demande si les fournitures d’armes pour la paix ne sont bonnes que pour les Ukrainiens ? Alors s’il te plait ne me dis pas tout le pandemonium les médias avec une solidarité attachée et des milliards de dons et d’armes qui nous sont maintenant servis d’Ukraine ne sont faits que pour la paix et la défense des droits de l’homme des Ukrainiens et la liberté et la démocratie, parce que j’ai du mal à le croire puisque les Russes en En Afrique, ils sont là, et pas depuis un jour, alors pourquoi n’ont-ils pas pris le terrain militairement ou fourni des armes pour défendre ces populations ? Nous sommes comme d’habitude… deux poids deux mesures, évidemment l’intérêt dans l’affaire ukrainienne est bien plus que celui de défendre la démocratie et la liberté et les droits de l’homme ! 10042022 https://manliominicucci.myblog.it/

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Borrell : “Je reviens de Kiev avec la liste : ils nous demandent plus d’armes et nous les leur laissons”

 

11042022 BORRELL

par Francesca Basso, envoyé à Varsovie le 09 avril 2022

Le président ukrainien Volodymyr Zelensy avec le haut représentant de l’UE Josep Borrell

« Je reviendrai avec une liste d’armes dont les Ukrainiens ont besoin. Et nous le suivrons ». Mais « en tant qu’Union européenne, nous n’avons pas d’armes. Il faut frapper à la porte des États membres et dire ce qu’il faut ». Josep Borrell, haut représentant de l’UE pour les affaires étrangères et la politique de sécurité – jamais auparavant la deuxième partie de son titre n’est pertinente – s’exprime dans le train de retour de Kiev où il a rencontré le président ukrainien Volodymyr Zelensky avec la présidente de la Commission européenne Ursula von der Leyen. Il fait le point sur la visite d’un petit groupe de médias européens, dont le Corriere della Sera, qui l’a suivi durant sa mission. Lors d’une conférence de presse vendredi, il a déclaré que l’Ukraine avait besoin “d’armes, d’armes, d’armes” pour “combattre, résister et gagner” la guerre contre la Russie.

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Quelles sont vos impressions ?

« Nous devons réfléchir à ce que nous avons vu. Les Ukrainiens résistent à la Russie, qui n’a pas réussi à entrer à Kiev. C’est un grand échec pour Moscou, qui concentre désormais toutes ses capacités militaires sur le Donbass

, où ils veulent probablement avoir une victoire le 9 mai à des fins de propagande. La grande bataille des prochains jours sera là, les gens seront évacués mais d’après ce que nous voyons les Russes ne veulent pas que les civils partent. L’attaque aveugle contre la gare de Kramatorsk en est une preuve horrible. Malheureusement, je crains qu’ils ne continuent à bombarder les convois en fuite ».

CONFLIT EN UKRAINE

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Pourquoi Moscou continue-t-il de bombarder des civils ?

« Je ne peux pas parler pour Moscou. Mais la Russie semble vouloir faire baisser le moral des Ukrainiens, détruire leur capacité de combat et ils continueront à bombarder jusqu’à ce qu’il y ait une vraie bataille. Le président Zelensky est conscient que la vraie bataille se déroulera dans le Donbass. Et aussi pour cette raison nous devons accélérer la livraison de nos armes ».

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Sera-t-il possible de le faire dans quelques jours ?

« Ce n’est pas si facile de remettre des armes et ensuite il faut aussi former les Ukrainiens à les utiliser. Mais il est clair que c’est une question de temps. Les armes sont indispensables. Les sanctions sont importantes, mais les sanctions ne détermineront pas l’issue de la bataille du Donbass : il est clair que la guerre se décidera dans le Donbass et c’est une question de capacité militaire à court terme. Pas seulement sur les sanctions liées au gaz. Cela déterminera également les négociations de paix ».

Pensez-vous que l’Ukraine est prête à donner le Donbass à la Russie ?

“Je ne pense pas, non. Certainement pas. Ils sont prêts à se battre, le problème est d’avoir des armes. Tout le monde me demande : quand arrêterez-vous d’utiliser du gaz ? Eh bien, pour arrêter la guerre, ce n’est pas la seule clé. Car même si les Européens cessent d’acheter du gaz demain, la Russie continuera à se battre. Ils ont probablement suffisamment de réserves de liquidités pour payer la guerre pendant un certain temps encore. La question clé est de savoir quels sont les résultats en termes d’armes, quand et comment et qu’allez-vous livrer ? C’est pourquoi nous avons décidé de mettre 500 millions d’euros supplémentaires à disposition pour l’armement ».

Comment l’UE évolue-t-elle avec la fourniture d’armes?

“Nous devons, les États membres et l’UE, fournir à l’Ukraine ce dont elle a besoin. La guerre dans le Donbass est une guerre de position ».

Que va-t-il faire de la liste que les Ukrainiens vous ont présentée ?

“J’appellerai le comité militaire de l’UE aujourd’hui ou demain (hier ou aujourd’hui, ndlr) pour du ravitaillement. Au début, les États membres n’étaient pas dans un ordre particulier, maintenant nous avons créé une unité avec des officiers ukrainiens et du personnel du service extérieur pour faire correspondre la demande à la capacité d’offre. Soi Ils ont soit des armes de fabrication soviétique, soit des armes faciles à utiliser.

Les soldats ukrainiens seront-ils formés dans l’UE puisque les États membres ne peuvent pas envoyer leurs militaires sur le territoire ukrainien ?

“Ne vous inquiétez pas, cela se fera d’une manière ou d’une autre”.

Y aura-t-il un durcissement des sanctions ? Quand toucherez-vous au pétrole russe ?

“La question de l’embargo pétrolier sera certainement discutée au Conseil Affaires étrangères de lundi. Cela n’arrivera pas tout de suite, nous devons en discuter. Cela pourrait être un arrêt progressif comme cela s’est produit avec l’Iran et il pourrait y avoir la création d’un compte bloqué où les paiements peuvent être acheminés, mais je ne pense pas que cela fonctionnerait avec la Russie. Il pourrait aussi imposer une taxe sur les produits pétroliers. Pendant ce temps, tous les États membres ont déjà décidé de réduire volontairement leur dépendance vis-à-vis de la Russie “

RACCONTATECI LA VERITA’!ultima modifica: 2022-04-10T22:55:51+02:00da manlio22ldc
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