I TEMPI CAMBIANO E BISOGNA ADEGUARSI !

Sembra  sia passato il  pericolo guerra in Ucraina, tutti sollevati e pronti a godersi un periodo di pace ed andare avanti guardando il futuro più roseo… Già, forse lo è per gli altri Paesi che fanno capo alla Nato ma  sicuramente non lo è per la Svezia, ne è fuori, che dopo le ultime vicende ucraine si sente minacciata i propri confini dalle forze militari russe ed ha deciso di intraprendere un radicale cambiamento delle sue modernissime idee e civilissime vedute per ingranare una clamorosa… retro marcia epocale in tutti i sensi. E attenti perché la Svezia, sino ad oggi, concettualmente precorre i tempi ed era, sino a pochi anni fa, un esempio di virtuosismi e monito per le civiltà occidentali tutte che la guardavano emulandola da diversi decenni. E che succede allora nella icona Svezia del tutto bello assai  ? Succede che il Paese scandinavo fa passi… indietro da gigante… già, è curioso quanto incredibile l’inversione di rotta presa dai super civilissimi e moderni svedesi… E’ chiaro che quando la pratica non sposa la teoria ma ne diventa acerrima nemica è ovvio che alla fine le cose cambino repentinamente. Analizziamo gli eventi passato per capirci meglio… prima ha accolto in casa i  migranti clandestini senza nessuna regola e limiti nel numero, consegnando  le sue città  ai migranti  musulmani che nei fatti le hanno occupate tanto da diventarne i padroni assoluti dei quartieri periferici e imposto la loro legge coranica, la Sharia, che va in contrasto con le leggi svedesi… Roba da non crederci ma è così… poi la loro follia ha raggiunto il culmine del ridicolo quando ha chiuso gli occhi e  riabbracciato i combattenti dell’Isis, svedesi in veste nera che da combattenti hanno compiuti stragi epocali di essere umani in Siria ed Iraq e che una volta ritornati in Svezia, ovviamente da cittadini svedesi, sono stati perdonati dalle autorità svedesi e coccolati dai servizi sociali e mantenuti con “bonus sociali”… anni fa dicevano che bisognava capirli “quei poveretti” che “erano rimasti scioccati” dalle tante teste… che avevano mozzato agli infedeli e curdi o dalle tante gole tagliate… e vabbè, valla a capire certa gente cosiddetta “civilissima”… Io sarò pure incivile ma certamente non vado a… sgozzare nessuno né tantomeno a mozzar teste… e quella gente, li chiamo assassini della peggior specie, doveva esser presa per capelli e buttata in galera, chiusa la porta a dieci mandate e la chiave affondata nell’oceano Pacifico a scanso di equivoci ! E loro sarebbero  i civili ed un esempio per le altre comunità occidentali ? Preferisco la “mia inciviltà italiana”! Ora tornano indietro e si prodigano, tardivamente secondo me, ad alzare muri all’immigrazione e nei fatti significa smentirsi vergognosamente ed annullare quelle politiche sconsiderate di totale apertura e accoglienza a tutti. Ma il passo indietro non finisce qui, perché la Svezia per anni si è vantata di essere una nazione pacifica che rifiuta la guerra e voleva mettere “i fiori nei cannoni”… addirittura ad un passo dalla neutralità come lo è la Svizzera. Anni di balle colorate all’insegna dei sogni arcobaleno perché è bello sparare cazzate quando il benessere invade tutte le case… ma  il tempo è cambiato e all’orizzonte non ci sono più gli arcobaleni ma si vedono nuvoloni di guerra che preoccupano e creano allarmismi tra gli svedesi che sentono a rischio la loro sicurezza e i propri confini. Già, perché non facendo parte della Nato ora, in caso di ipotetico conflitto armato con la Russia o altro Paese, deve difendersi da sola e farlo con le proprie forze, quindi che ha messo in campo la “magnifica e civilissima Svezia” per affrontare il problema ? Un altro clamoroso e radicale passo indietro, stralciando tutte le idee di pace e d’amore consumate da 50 anni a questa a parte e passare al riarmo in modo considerevole e necessario tanto da indurli a spendere per i prossimi 4 anni la modica somma di quasi 9 miliardi di euro, una cifra enorme per un paese di appena dieci milioni di abitanti… Sta di fatto che il governo di sinistra svedese ha scelto di portare avanti una politica al passo coi tempi dove parlare è sempre facile ma poi razzolare è sempre complicato e per non affondare completamente adesso sta rivedendo la sua politica immigratoria concedendo poco spazio a chi vuol arrivare nel Paese e ha tolto i fiori dai vecchi cannoni e li ha spediti alle acciaierie per farne di nuovi e più potenti. Come anche la loro tanto e decantata energia pulita originata dalle pale eoliche e pannelli solari… che dire, un  modello sensazionale … già “ne producono così tanta” che però… sono costretti a comprare l’immondizia per mandare avanti i loro inceneritori di rifiuti alimentari altrimenti resterebbero… senza luce… e con tante chiacchiere. Tutto questo sta solamente a dirci, in modo inequivocabile, che i conti si fanno nella realtà e non nei salotti chic dalle belle idee perché la realtà è sempre lontana dalle “idee arcobaleno” e a volte bisogna essere più rozzi e meno soft se si vuol difendere il proprio Paese da guerre  e carestie e povertà.  E se è vero che la Svezia è sempre stata la precursora  della civiltà e modernità dell’Europa e del mondo occidentale magari… per una sola volta, vogliamo prendere esempio dagli svedesi e ritornare sui nostri passi anche noi Europei  ?  16022022…by…   https://manliominicucci.myblog.it/

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La Svezia archivia il pacifismo e si riarma

 

Marco Valle
15 FEBBRAIO 2022

L’ombra della crisi Russia-Ucraina si estende inquietante anche sul Mar Baltico. Lo confermano una volta di più le misure prese dal governo di Stoccolma in queste ultime settimane. Lo scorso 16 dicembre la coalizione di governo rosso-verde guidata da Stefan Löfven, con l’appoggio dei centristi e dei liberali, ha approvato il disegno di legge sulla difesa 2021-2025, un piano pluriennale per la riorganizzazione e il potenziamento delle forze armate del regno. Forte un budget importante (dagli attuali 2,88 miliardi di euro si passa a 8,75 miliardi), si tratta, come ha ricordato il ministro della Difesa Peter Hultqvist, del “più grande investimento per la difesa dagli anni ‘50”. Ovvero dai tempi più cupi della Guerra fredda.

Il piano prevede una profonda modernizzazione dei materiali, la formazione di nuove unità meccanizzate e missilistiche, l’entrata in linea di nuove navi e aerei e il rafforzamento del personale (da 60.000 a 90.000 operatori). La leva, già reintrodotta nel 2017, raddoppierà il suo gettito annuale. In più, pur mantenendo formalmente lo status di non allineata, la Svezia consoliderà ulteriormente i suoi rapporti con la Nato. Il ministro della Difesa ha comunicato infatti la ricostruzione di un dispositivo militare a Sollefteå, Falun e Göteborg (sarà sede di un battaglione anfibio) a protezione delle comunicazioni e dei trasporti del Patto Atlantico.

Alle dichiarazioni sono seguiti presto i fatti e da gennaio gli svedesi hanno iniziato a fortificare nuovamente Gotland. Smilitarizzata nel 2007 dopo l’implosione dell’Urss e la nascita delle repubbliche d’Estonia, Lettonia e Lituania, la grande isola (più o meno un quarto della Sardegna) è incastonata al centro del Baltico, proprio sulle rotte tra San Pietroburgo e l’enclave russa di Kaliningrad. Una posizione strategica centrale che spiega la costante presenza di troppe navi militari russe nelle acque circostanti. Ricostruire qui, magari con la scusa di una semplice “redistribuzione delle forze”, una presenza militare consistente (e ben illuminata dai media nazionali) è una dimostrazione di forza e un segnale forte a Mosca oltre che agli altri attori della disfida in corso. Insomma, Stoccolma è determinata e non si fa intimidire nemmeno da Vladimir Putin.

Decisioni che hanno sorpreso gli osservatori più distratti o superficiali, ancora convinti dell’irrevocabilità della scelta pacifista — la spesa militare passò dal 3% circa del PIL negli anni ‘80 a appena l’1% negli anni 2010 — fatta dai governi svedesi dopo la dissoluzione del blocco comunista. Ma, a ben veder, nulla di nuovo. Il tintinnare di sciabole degli scandinavi è la logica conseguenza della netta inversione delle politiche militari attuata nell’estate 2017. Quell’estate il governo socialdemocratico, preoccupato dal crescente attivismo militare del Cremlino, decise d’accordo con l’opposizione di centro-destra di chiudere il lungo periodo del disarmo progressivo e interrompere la smobilitazione delle forze armate. Come sopra ricordato, la leva obbligatoria venne ripristinata e si riprese ad investire massicciamente sulla difesa riaprendo alcune delle installazioni dismesse (tra tutte la grande base navale di Muskö, la fortezza sotterranea dell’era della Guerra fredda). Un primo passo, perfettamente prodromico all’odierno piano di riarmo.

 

 

ENGLISH

TIMES CHANGE AND YOU MUST ADAPT!

The danger of war in Ukraine seems to have passed, all relieved and ready to enjoy a period of peace and move forward looking at the brighter future … Yes, perhaps it is for the other countries that belong to NATO but it certainly is not for Sweden, is out of it, which after the latest Ukrainian events feels its borders threatened by the Russian military forces and has decided to undertake a radical change of its very modern ideas and highly civilized views to engage a sensational … epochal retro march in everyone senses. And be careful because Sweden, up to now, is conceptually ahead of its time and was, until a few years ago, an example of virtuosity and a warning for Western civilizations that have all been watching it emulating it for several decades. And what then happens in the completely beautiful Sweden icon? It happens that the Scandinavian country takes giant steps … backwards … yes, it is curious how incredible the turnaround taken by the super civilized and modern Swedes … It is clear that when practice does not marry theory but becomes a bitter enemy it is obvious that in the end things change suddenly. Let’s analyze the past events to understand each other better … first he welcomed illegal migrants into his home without any rules and limits in the number, handing over his cities to Muslim migrants who in fact occupied them so much that they became the absolute masters of the suburbs and imposed their Koranic law, the Sharia, which goes against Swedish laws … Stuff you would not believe it but it is so … then their madness reached the peak of ridicule when he closed his eyes and embraced the fighters of the Isis, Swedes in black robes who as fighters carried out epochal massacres of human beings in Syria and Iraq and who once returned to Sweden, obviously as Swedish citizens, were pardoned by the Swedish authorities and pampered by social services and maintained with “social bonuses “… years ago they said that it was necessary to understand” those poor people “who” were shocked “by the many heads … who had cut off the infidels and Kurds or by the many cut throats. .. and oh well, go and understand some so-called “civilized” people … I will also be uncivilized but certainly I am not going to … slit anyone’s throats, let alone cut heads … and those people, I call them murderers of the worst kind, she had to be taken by the hair and thrown in jail, the door closed at ten clicks and the key sunk in the Pacific Ocean for the avoidance of doubt! And would they be civilians and an example for other Western communities? I prefer “my Italian incivility”! Now they go back and do their utmost, belatedly in my opinion, to raise walls for immigration and in fact it means shamefully denying themselves and canceling those reckless policies of total openness and acceptance to all. But the step back does not end there, because Sweden for years has boasted of being a peaceful nation that rejects war and wanted to put “flowers in the guns” … even one step away from neutrality as Switzerland is. Years of colorful bales in the name of rainbow dreams because it is nice to shoot bullshit when well-being invades all the houses … but time has changed and there are no more rainbows on the horizon but we see clouds of war that worry and create scaremongering among Swedes who feel their security and borders are at risk. Yes, because not being part of NATO now, in the event of a hypothetical armed conflict with Russia or another country, it must defend itself and do it with its own forces, therefore it has fielded the “magnificent and civilized Sweden” to face the problem ? Another sensational and radical step backwards, taking away all the ideas of peace and love consumed for 50 years apart and moving on to rearmament in a considerable and necessary way so as to induce them to spend for the next 4 years the modest sum of almost 9 billion euros, a huge figure for a country of just ten million inhabitants … The fact is that the Swedish left-wing government has chosen to pursue a policy in step with the times where talking is always easy but then scratching around is always complicated and in order not to sink completely, it is now reviewing its immigration policy, giving little space to those who want to arrive in the country and has removed the flowers from the old cannons and sent them to steel mills to make new and more powerful ones. As well as their much vaunted clean energy originating from wind turbines and solar panels … what to say, a sensational model … they already “produce so much” that however … they are forced to buy garbage to keep going their food waste incinerators would otherwise be left … without light … and with lots of chatter. All this only tells us, unequivocally, that the accounts are made in reality and not in chic living rooms with beautiful ideas because reality is always far from the “rainbow ideas” and sometimes you have to be rougher and less soft if you want to defend your country from wars and famines and poverty. And if it is true that Sweden has always been the forerunner of civilization and modernity in Europe and the Western world maybe … for just once, do we want to take the example of the Swedes and retrace our steps too? 16022022 … by … https://manliominicucci.myblog.it/

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Sweden dismisses pacifism and rearms itself

Marco Valle

FEBRUARY 15, 2022

The shadow of the Russia-Ukraine crisis also extends worryingly over the Baltic Sea. This is confirmed once more by the measures taken by the Stockholm government in recent weeks. On December 16, the red-green government coalition led by Stefan Löfven, with the support of centrists and liberals, approved the 2021-2025 defense bill, a multi-year plan for the reorganization and strengthening of the armed forces of the kingdom. With an important budget (from the current € 2.88 billion to € 8.75 billion), it is, as the Defense Minister Peter Hultqvist recalled, the “largest investment in defense since the 1950s”. That is from the darkest times of the Cold War.

The plan provides for a profound modernization of materials, the formation of new mechanized and missile units, the entry into the line of new ships and aircraft and the reinforcement of personnel (from 60,000 to 90,000 operators). Leverage, already reintroduced in 2017, will double its annual revenue. In addition, while formally maintaining its non-aligned status, Sweden will further consolidate its relations with NATO. The Minister of Defense has in fact communicated the reconstruction of a military device in Sollefteå, Falun and Gothenburg (it will be home to an amphibious battalion) to protect the communications and transport of the Atlantic Pact.

The declarations were soon followed by events and in January the Swedes began to fortify Gotland again. Demilitarized in 2007 after the implosion of the USSR and the birth of the republics of Estonia, Latvia and Lithuania, the large island (more or less a quarter of Sardinia) is nestled in the center of the Baltic, right on the routes between St. Petersburg and the Russian enclave of Kaliningrad. A central strategic position that explains the constant presence of too many Russian military ships in the surrounding waters. Rebuilding here, perhaps with the excuse of a simple “redistribution of forces”, a substantial military presence (and well illuminated by the national media) is a show of strength and a strong signal to Moscow as well as to the other actors in the ongoing challenge. In short, Stockholm is determined and not even intimidated by Vladimir Putin.

Decisions that surprised the most distracted or superficial observers, still convinced of the irrevocability of the pacifist choice – military spending went from about 3% of GDP in the 1980s to just 1% in the 2010s – made by Swedish governments after the dissolution of the communist bloc. But, in hindsight, nothing new. The clashing of Scandinavians’ sabers is the logical consequence of the sharp reversal of military policies implemented in the summer of 2017. That summer the Social Democratic government, worried by the Kremlin’s growing military activism, agreed with the center-right opposition of close the long period of progressive disarmament and stop the demobilization of the armed forces. As mentioned above, the compulsory conscription was restored and a massive investment in defense was resumed by reopening some of the disused installations (including the large naval base of Muskö, the underground fortress of the Cold War era). A first step, perfectly prodromal to today’s rearmament plan.

 

FRENCH

 

LES TEMPS CHANGENT ET VOUS DEVEZ VOUS ADAPTER !

Le danger de guerre en Ukraine semble être passé, tous soulagés et prêts à profiter d’une période de paix et à avancer en regardant vers un avenir meilleur … Oui, c’est peut-être pour les autres pays qui appartiennent à l’OTAN mais ce n’est certainement pas le cas pour la Suède, est hors de lui, qui après les derniers événements ukrainiens sent ses frontières menacées par les forces militaires russes et a décidé d’entreprendre un changement radical de ses idées très modernes et de ses vues hautement civilisées pour engager une sensationnelle … marche rétro d’époque dans tous les sens. Et attention car la Suède, jusqu’à présent, est conceptuellement en avance sur son temps et était, il y a encore quelques années, un exemple de virtuosité et un avertissement pour les civilisations occidentales qui la regardent toutes l’imiter depuis plusieurs décennies. Et que se passe-t-il alors dans la toute belle icône suédoise ? Il arrive que le pays scandinave fasse des pas… en arrière de géant… oui, c’est curieux à quel point le revirement pris par les Suédois super civilisés et modernes est incroyable… Force est de constater que lorsque la pratique n’épouse pas la théorie mais devient un ennemi acharné, il est évident qu’à la fin les choses changent soudainement. Analysons les événements passés pour mieux se comprendre … d’abord il a accueilli des migrants illégaux chez lui sans aucune règle ni limite dans le nombre, livrant ses villes à des migrants musulmans qui les occupaient en fait au point d’en devenir les maîtres absolus des banlieues et ont imposé leur loi coranique, la charia, qui est en contraste avec les lois suédoises … Des trucs vous ne le croiriez pas mais c’est ainsi … alors leur folie a atteint le sommet du ridicule quand il a fermé les yeux et s’est embrassé les combattants de l’Isis, des Suédois en robes noires qui, en tant que combattants, ont perpétré des massacres d’êtres humains en Syrie et en Irak et qui sont revenus une fois en Suède, évidemment en tant que citoyens suédois, ont été graciés par les autorités suédoises et choyés par les services sociaux et entretenus avec “des primes sociales”… il y a des années ils disaient qu’il fallait comprendre “ces pauvres gens” qui “étaient choqués” par les nombreuses têtes… qui avaient coupé les infidèles et les Kurdes ou par les nombreux égorgeurs. .. et tant pis, allez comprendre certains soi-disant “civilisés”… Je serai aussi non civilisé mais certainement je ne vais pas… égorger qui que ce soit, encore moins couper des têtes… et ces gens-là, Je les appelle des meurtriers de la pire espèce, il a fallu qu’elle soit prise par les cheveux et jetée en prison, la porte fermée à dix clics et la clé coulée dans l’océan Pacifique pour lever le doute ! Et seraient-ils des civils et un exemple pour les autres communautés occidentales ? Je préfère “mon incivilité italienne” ! Maintenant, ils reviennent et font tout leur possible, tardivement à mon avis, pour élever les murs de l’immigration et en fait cela signifie se renier honteusement et annuler ces politiques imprudentes d’ouverture totale et d’acceptation à tous. Mais le pas en arrière ne s’arrête pas là, car la Suède s’est vantée pendant des années d’être une nation pacifique qui rejette la guerre et voulait mettre “des fleurs dans les fusils”… même à un pas de la neutralité comme l’est la Suisse. Des années de balles colorées au nom des rêves d’arc-en-ciel parce que c’est chouette de tirer des conneries quand le bien-être envahit toutes les maisons… mais le temps a changé et il n’y a plus d’arc-en-ciel à l’horizon mais on voit des nuages de guerre qui inquiètent et créer l’alarmisme parmi les Suédois qui sentent que leur sécurité et leurs frontières sont menacées. Già, perché non facendo parte della Nato ora, in caso di ipotetico conflitto armato con la Russia o altro Paese, deve difendersi da sola e farlo con le proprie forze, quindi che ha messo in campo la “magnifica e civilissima Svezia” per affrontare il problème ? Encore un retour en arrière sensationnel et radical, enlevant toutes les idées de paix et d’amour consommées pendant 50 ans d’intervalle et passant au réarmement de manière considérable et nécessaire afin de les amener à dépenser pour les 4 prochaines années la modique somme de près de 9 milliards d’euros, un chiffre énorme pour un pays d’à peine dix millions d’habitants… Le fait est que le gouvernement de gauche suédois a choisi de mener une politique en phase avec son époque où parler est toujours facile mais où gratter est toujours compliqué et pour ne pas sombrer complètement, elle revoit maintenant sa politique d’immigration, laissant peu de place à ceux qui veulent arriver dans le pays et a retiré les fleurs des vieux canons et les a envoyées aux aciéries pour en fabriquer de nouvelles et plus puissantes . En plus de leur énergie propre tant vantée provenant des éoliennes et des panneaux solaires … que dire, un modèle sensationnel … ils “produisent déjà tellement” que cependant … ils sont obligés d’acheter des ordures pour continuer leur les incinérateurs de déchets alimentaires seraient autrement laissés … sans lumière … et avec beaucoup de bavardages. Tout cela nous dit seulement, sans équivoque, que les comptes se font dans la réalité et non dans des salons chics aux belles idées car la réalité est toujours loin des “idées arc-en-ciel” et parfois il faut être plus rude et moins mou si l’on veut défendre son pays des guerres et des famines et de la misère. Et s’il est vrai que la Suède a toujours été le précurseur de la civilisation et de la modernité en Europe et dans le monde occidental peut-être… pour une fois, voulons-nous prendre l’exemple des Suédois et revenir sur nos pas nous aussi ? 16022022 … par … https://manliominicucci.myblog.it/

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La Suède rejette le pacifisme et se réarme

Marco Valle

15 FÉVRIER 2022

L’ombre de la crise russo-ukrainienne s’étend également de manière inquiétante sur la mer Baltique. Ceci est confirmé une fois de plus par les mesures prises par le gouvernement de Stockholm ces dernières semaines. Le 16 décembre, la coalition gouvernementale rouge-verte dirigée par Stefan Löfven, avec le soutien des centristes et des libéraux, a approuvé le projet de loi de défense 2021-2025, un plan pluriannuel de réorganisation et de renforcement des forces armées du royaume. Doté d’un budget important (de 2,88 milliards d’euros actuels à 8,75 milliards d’euros), il s’agit, comme l’a rappelé le ministre de la Défense Peter Hultqvist, du “plus gros investissement de défense depuis les années 1950”. Cela remonte aux moments les plus sombres de la guerre froide.

Le plan prévoit une profonde modernisation des matériels, la formation de nouvelles unités mécanisées et de missiles, l’entrée en ligne de nouveaux navires et avions et le renforcement des effectifs (de 60 000 à 90 000 opérateurs). L’effet de levier, déjà réintroduit en 2017, doublera son chiffre d’affaires annuel. En outre, tout en maintenant formellement son statut de pays non aligné, la Suède consolidera davantage ses relations avec l’OTAN. Le ministre de la Défense a en effet communiqué la reconstruction d’un dispositif militaire à Sollefteå, Falun et Göteborg (il abritera un bataillon amphibie) pour protéger les communications et les transports du Pacte atlantique.

Les déclarations furent bientôt suivies d’événements et en janvier, les Suédois recommencèrent à fortifier Gotland. Démilitarisée en 2007 après l’implosion de l’URSS et la naissance des républiques d’Estonie, de Lettonie et de Lituanie, la grande île (plus ou moins un quart de la Sardaigne) est nichée au centre de la Baltique, en plein sur les routes entre St. Saint-Pétersbourg et l’enclave russe de Kaliningrad. Une position stratégique centrale qui explique la présence constante de trop nombreux navires militaires russes dans les eaux environnantes. Reconstruire ici, peut-être sous prétexte d’une simple « redistribution des forces », une présence militaire conséquente (et bien éclairée par les médias nationaux) est une démonstration de force et un signal fort adressé à Moscou ainsi qu’aux autres acteurs de la lutte en cours défi. Bref, Stockholm est déterminé et même pas intimidé par Vladimir Poutine.

Des décisions qui ont surpris les observateurs les plus distraits ou superficiels, toujours convaincus de l’irrévocabilité du choix pacifiste – les dépenses militaires sont passées d’environ 3 % du PIB dans les années 1980 à seulement 1 % dans les années 2010 – prises par les gouvernements suédois après la dissolution du régime communiste bloc. Mais, avec le recul, rien de nouveau. Le fracas des sabres des Scandinaves est la conséquence logique du retournement brutal des politiques militaires mises en place à l’été 2017. Cet été-là, le gouvernement social-démocrate, inquiet de l’activisme militaire grandissant du Kremlin, s’est mis d’accord avec l’opposition de centre-droit de fermer la longue période de désarmement progressif et arrêter la démobilisation des forces armées. Comme mentionné ci-dessus, la conscription obligatoire a été rétablie et un investissement massif dans la défense a repris en rouvrant certaines des installations désaffectées (dont la grande base navale de Muskö, la forteresse souterraine de l’époque de la guerre froide). Une première étape, parfaitement prodromique au plan de réarmement d’aujourd’hui.