ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE !

08072021 CINA E LA GUERRA

ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE !

Tanti non lo sanno… ma tutti ce lo dicono e ricordano in Tv e sui giornali che il “comunismo” è un’ideologia di pace, amore e progressista e di prosperità e soprattutto rispetta il pensiero degli altri ed è… la soluzione dei problemi del mondo ! Certo, in teoria predicare “tante belle parole” è facile ma al di là della propaganda ideologica nei fatti come ci regoliamo noi occidentali nel rapporto con i paesi comunisti e la Cina in particolare ? Paro da una vicenda curiosa di anni fa, in una trasmissione televisiva il giornalista del quotidiano La Repubblica, giornale “notoriamente obiettivo e democratico”, Valentini,  affermò, curiosamente, che a lui interessava sapere ciò che faceva in casa sua l’allora presidente del consiglio Berlusconi, rimarcava che era un suo diritto chiederlo in quanto presidente del consiglio e quindi voleva sapere tutto ciò che accadeva all’interno della sua casa… Esternazione singolare ma che comunque riveste un’importanza politica nel conoscere le abitudini e il pensiero dei propri  governanti. Non condivido, ma neanche lo biasimo perché anch’io tante volte voglio sapere, esattamente come lui, con chi fa affari il nostro governo e quali accordi stipulano i vari ministri con i paesi comunisti ed in particolare la Cina. Già… la questione m’inquieta tantissimo perché dopo l’accordo commerciale della via della seta che apre l’Europa al mercato di vari prodotti della produzione cinese non tenendo conto, purtroppo, che più volte si riscontrano dei prodotti fuori dalle norme EU, si registra anche la vendita a loro di alcuni punti strategici portuali nel mar Jonio e club famosi di calcio ed innumerevoli imobili. Come inquieta  tantissimo l’accoglienza in pompa magna riservata ai medici cinesi, cubani e venezuelani in tempo di Covid 19. Ora,  mi sorge un sospetto  e nasce spontanea una domanda : ma noi stiamo forse diventando un paese comunista di stampo marxista leninista o invece facciamo solo affari con un signore, parlo del presidente Xi Jinping, che ha pubblicamente ammesso e detto che la democrazia non serve a nulla ed è inutile ? E ovvio che se il giornalista di Repubblica vuol sapere cosa fa in casa il suo presidente io pretendo di sapere con chi fa affari il nostro governo, lo fa con dei soggetti che hanno rispetto delle libertà individuali, che hanno  a cuore i sani principi della democrazia e non quelli della pura e classica dittatura ? No perché ho l’impressione che il mondo europeo giri sempre al contrario, si attacca sull’Ungheria perché , secondo la Commissione, lede i diritti dei gay ma tace dinanzi a chi realmente i diritti umani neanche … li conosce… e li calpesta ogni santo giorno, e allora di che stiamo parlando  ? Non posso accettare la retorica italiana sui diritti dei gay e l’approvazione di una legge mentre nel contempo si fanno affari e si stipulano contratti miliardari  e s’ignorano i diritti umani sanciti anche dalla nostra costituzione. Non mi piace per niente sapere di utilizzare un aggeggio cinese che forse ha causato la morte di un lavoratore o la sua menomazione fisica e che magari è stato retribuito con appena 0,50 centesimi l’ora, eh sì, nessuno lo dice ma le condizioni di sicurezza dei “lavoratori del popolo” stanno a zero ! Già… perché noi ci scandalizziamo se dei migranti  lavorano nei nostri campi a sei euro l’ora e sotto il sole…  però in compenso acquistiamo un “mare di roba cinese” e non ci chiediamo mai com’è che quei prodotti costano una miseria rispetto a quelli di produzione occidentale, la risposta è nel fatto che gli “operai cinesi  del popolo” vengono sfruttati e mal  pagati dal “governo del popolo comunista” . Brutta realtà … ma che viene volutamente sempre ignorata dai nostri politici di sinistra e dai media tutti e per non fare uno sgarbo a Dalema e Prodi…  I cinesi non si toccano in Italia né si deve mai parlar male del comunismo cinese anche se la gente sparisce nel nulla… che paradosso, anzi che paraculi, tutti i radical chic occidentali “amano il comunismo letterario ed  ideologico” lo predicano e lo definiscono “bello” ma poi nei fatti è tutt’altra cosa… “ razzolano male “ e vivono da ricchi nababbi perché il comunismo, quello vero, non lo conoscono ! Per conto mio la Cina deve darsi una calmata, non può pensare di minacciare il mondo continuamente ed esportare il suo modello politico disastroso come unica soluzione. Hong Kong vive un momento di terrore finanziario e di repressione, Taiwan è sotto la stretta militare cinese e noi europei  continuiamo a difendere un paese che manda a morte persino… “i monaci buddisti” e noi si tace rigorosamente, un governo che li considera “attentatori alla sicurezza nazionale “,  dei monaci… roba da ridere … e tutto questo solo perché non si piegano al volere comunista, però in compenso… guardiamo sempre con sospetto e paura per i “diritti dei gay” il presidente di un piccolo paese del centro Europa ma facciamo affari colossali con un paese 33 volte più grande di noi…  e non ci scandalizziamo del suo presidente che  la libertà e i diritti umani non li conosce neanche ! Due pesi e due misure… strano modo di valutare le persone o forse, penso e credo, è perché  Orban è politicamente di destra che non piace ? Sarà, ma i venti di guerra si stanno alzando minacciosi e noi europei ed italiani… con chi stiamo ? Con i cinesi comunisti o con i cinesi democratici di Taiwan ? Ho diritto a saperlo, esattamente come voleva sapere il giornalista della sinistra di Repubblica quante volte Berlusconi defecava in casa sua !.  07072021 …by… … https://manliominicucci.myblog.it/     https://vk.com/id529229155

Hong Kong e Taiwan scaldano il fronte cinese. E Pechino mostra i denti

08072021 CINA E LA GUERRA

7 Luglio 2021 – 06:00

Alta tensione per il rischio invasione dell’isola e il bavaglio al web nella metropoli finanziaria

Gian Micalessin

Da Hong Kong a Taiwan tira una gran brutta aria. Nell’ex-colonia inglese le grandi compagnie di internet meditano la fuga per non dover collaborare con un apparato repressivo deciso a imporre dure sanzioni sugli utenti vicini all’opposizione. Sull’isola di Formosa, l’ultimo lembo di Cina dove non sventola la bandiera comunista, soffiano impetuosi i venti di guerra.

A risollevarli è stato il presidente cinese Xi Jinping che il primo luglio – durante celebrazioni per il centenario della fondazione del Partito Comunista – ha promesso di completare la «riunificazione» del Paese e di «schiacciare» qualsiasi tentativo di riaffermare l’indipendenza dell’isola. «Risolvere la questione di Taiwan e realizzare la completa riunificazione della madrepatria – aveva detto Xi Jinping – sono compiti storici inderogabili del Partito comunista cinese e rispondono alle aspirazioni comuni del popolo cinese». Le sue parole hanno risvegliato lo storico nemico giapponese preoccupato dall’esplicita e crescente aggressività del Dragone. E così il vice premier di Tokyo Taro Aso ha subito assicurato la disponibilità giapponese a intervenire al fianco degli Stati Uniti per sventare una possibile invasione di Formosa. «Se si verificasse un grave incidente, questo creerebbe una situazione capace di minacciare la nostra sopravvivenza. In tal caso, Usa e Giappone dovrebbero difendere Taiwan insieme», ha detto il vicepremier conosciuto per la sua propensione alla polemica.

Da quel momento il crescendo è stato inarrestabile. E la Cina, irritata dall’intromissione giapponese, ha alzato di più il tiro. «Non permetteremo mai ad alcun Paese di intervenire in alcun modo sulla questione di Taiwan – ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian – Nessuno sottovaluti la determinazione e la capacità del popolo cinese di difendere sovranità nazionale e integrità territoriale».

Consapevole di aver scatenato un putiferio, il vicepremier giapponese ha innestato la retromarcia spiegando che la situazione di Taiwan va risolta per via diplomatica. Il suo intervento ha però reso evidente una crescente tensione. L’allarme più recente risale, del resto, al 15 giugno scorso quando i radar statunitensi hanno registrato le attività di ben 28 bombardieri e intercettori cinesi nella zona di controllo aereo di Taiwan. Il tutto mentre navi e aerei di Pechino intensificano le attività intorno alle Senkaku, l’arcipelago amministrato dal Giappone, ma rivendicato da Pechino e da Taipei. I venti di guerra che agitano l’isola di Formosa fanno il paio con la pesante atmosfera repressiva calata su Hong Kong. Con la scusa di contrastare il cosiddetto «doxing» – la pubblicazione in rete di informazioni riservate ai danni di agenti di polizia, giudici e funzionari pubblici – le autorità cinesi si preparano a varare una legge che impone ai grandi gestori come Google, Facebook e Twitter la consegna dei dati degli utenti. Ma i giganti della rete consapevoli che la collaborazione con le autorità cinesi infliggerebbe un durissimo colpo alla loro reputazione a livello mondiale minacciano di abbandonare Hong Kong. «Introdurre sanzioni mirate a individui non è in linea con le norme e le tendenze globali – scrive alle autorità l’Asia Internet Coalition l’associazione che raggruppa i giganti come Google, Facebook e Twitter, Apple e LinkedIn. «L’unico modo per le aziende tecnologiche di evitare queste sanzioni – si legge nel documento – sarebbe astenersi dall’investire e dall’offrire i propri servizi a Hong Kong».

 

ENGLISH

WE HAVE THE RIGHT TO KNOW!

Many do not know … but everyone tells us and reminds us on TV and in the newspapers that “communism” is an ideology of peace, love and progress and prosperity and above all respects the thinking of others and is … solving the world’s problems! Of course, in theory it is easy to preach “many beautiful words” but beyond the ideological propaganda, how do we Westerners regulate ourselves in our relations with Communist countries and China in particular? I speak from a curious story of years ago, in a television broadcast the journalist of the newspaper La Repubblica, a newspaper “notoriously objective and democratic”, Valentini, curiously stated that he was interested in knowing what the then president of the Berlusconi’s advice, he remarked that it was his right to ask for it as prime minister and therefore he wanted to know everything that happened inside his house … own rulers. I do not agree with him, but neither do I blame him because many times I too want to know, exactly like him, who our government does business with and what agreements the various ministers enter into with the Communist countries and in particular China. Already … the question worries me a lot because after the trade agreement of the silk road that opens Europe to the market of various Chinese products, unfortunately not taking into account the fact that many times there are products outside the EU standards , there is also the sale to them of some strategic port points in the Ionian Sea and famous football clubs and countless buildings. How much restless is the welcome with great fanfare reserved for Chinese, Cuban and Venezuelan doctors in time of Covid 19. Now, a suspicion arises and a question arises spontaneously: but we are perhaps becoming a Communist country with a Marxist-Leninist mold or instead we are just business with a gentleman, I’m talking about President Xi Jinping, who has publicly admitted and said that democracy is useless and useless? It is obvious that if the Repubblica journalist wants to know what his president does at home, I pretend to know who our government does business with, he does it with people who respect individual freedoms, who care about the sound principles of democracy. and not those of the pure and classic dictatorship? No, because I have the impression that the European world always turns the other way around, it attacks Hungary because, according to the Commission, it infringes gay rights but is silent in front of those who really don’t even know human rights … and tramples them every single day, so what are we talking about? I cannot accept the Italian rhetoric on gay rights and the approval of a law while at the same time doing business and stipulating billionaire contracts and ignoring the human rights enshrined in our constitution. I do not like at all knowing that I am using a Chinese contraption that perhaps caused the death of a worker or his physical disability and that perhaps was paid with just 0.50 cents an hour, yes, no one says it but the conditions safety of the “workers of the people” are zero! Yes … because we are scandalized if migrants work in our fields for six euros an hour and under the sun … but on the other hand we buy a “sea of Chinese stuff” and we never ask ourselves how it is that those products they cost a pittance compared to those of Western production, the answer is in the fact that the “Chinese workers of the people” are exploited and poorly paid by the “government of the communist people”. Bad reality … but which is always deliberately ignored by our left-wing politicians and all the media and in order not to insult Dalema and Prodi … The Chinese do not touch each other in Italy nor should we ever speak ill of Chinese communism even if people disappear into thin air … what a paradox, rather than paraculi, all Western radical chic “love literary and ideological communism” preach it and define it as “beautiful” but then in fact it is quite another thing … ” they scratch badly “and live like rich nabobs because communism, the real one, they don’t know! For my part, China must calm down, she cannot think of threatening the world continuously and exporting her disastrous political model as the only solution. Hong Kong is experiencing a moment of financial terror and repression, Taiwan is under Chinese military squeeze and we Europeans continue to defend a country that even puts to death … “Buddhist monks” and we are strictly silent, a government that considers “national security bombers”, monks … funny stuff … and all this only because they do not bow to the communist will, but on the other hand … we always look with suspicion and fear for “gay rights” the president of a small country in central Europe but we do colossal business with a public administration country 33 times larger than us … and we are not scandalized by its president who does not even know freedom and human rights! Two weights and two measures … strange way of evaluating people or maybe, I think and believe, is it because Orban is politically right-wing that he doesn’t like it? Maybe, but the winds of war are rising threateningly and we Europeans and Italians … who are we with? With the Communist Chinese or with the democratic Chinese of Taiwan? I have a right to know, exactly as the journalist of the left of the Republic wanted to know how many times Berlusconi defecated in his house !. 07072021 … by … … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155

Hong Kong and Taiwan warm up the Chinese front. And Beijing shows its teeth

08072021 CINA E LA GUERRA

7 July 2021 – 06:00

High tension due to the risk of invasion of the island and the gag of the web in the financial metropolis

Gian Micalessin

From Hong Kong to Taiwan the air is very bad. In the former English colony, the large internet companies are pondering escape so as not to have to collaborate with a repressive apparatus determined to impose harsh sanctions on users close to the opposition. On the island of Formosa, the last strip of China where the Communist flag does not fly, the winds of war blow impetuously. To revive them was the Chinese President Xi Jinping who on July 1 – during celebrations for the centenary of the founding of the Communist Party – promised to complete the “reunification” of the country and to “crush” any attempt to reassert the independence of the island. . “Resolving the Taiwan issue and achieving the complete reunification of the motherland – said Xi Jinping – are mandatory historical tasks of the Chinese Communist Party and respond to the common aspirations of the Chinese people”. His words have awakened the historical Japanese enemy worried by the explicit and growing aggression of the Dragon. And so the vice premier of Tokyo Taro Aso immediately assured the Japanese willingness to intervene alongside the United States to thwart a possible invasion of Formosa. “If a serious accident occurred, it would create a situation capable of threatening our survival. In that case, the US and Japan should defend Taiwan together, ”said the deputy premier known for his propensity for controversy. Since then, the crescendo has been unstoppable. And China, irritated by the Japanese intervention, has raised the bar more. “We will never allow any country to intervene in any way on the Taiwan issue – replied the spokesman for the Chinese Foreign Ministry, Zhao Lijian – Nobody underestimates the determination and ability of the Chinese people to defend national sovereignty and territorial integrity”. Aware of having caused an uproar, the Japanese Deputy Prime Minister has put in reverse, explaining that the situation in Taiwan must be resolved through diplomatic channels. His intervention, however, made evident a growing tension. The most recent alarm dates back to last June 15 when US radars recorded the activities of as many as 28 Chinese bombers and interceptors in the Taiwan air control zone. All while Beijing ships and planes intensify activities around the Senkaku, the archipelago administered by Japan, but claimed by Beijing and Taipei. The winds of war that shake the island of Formosa are coupled with the heavy repressive atmosphere that has fallen on Hong Kong. With the excuse of opposing the so-called “doxing” – the online publication of confidential information to the detriment of police officers, judges and public officials – the Chinese authorities are preparing to pass a law that requires large operators such as Google, Facebook and Twitter the delivery of user data. But internet giants aware that collaboration with Chinese authorities would inflict a huge blow to their global reputation are threatening to abandon Hong Kong. “Introducing targeted sanctions to individuals is not in line with global norms and trends – writes to the authorities the Asia Internet Coalition, the association that brings together giants such as Google, Facebook and Twitter, Apple and LinkedIn. “The only way for technology companies to avoid these sanctions – reads the document – would be to refrain from investing and offering their services in Hong Kong”.

FRANCAISE

NOUS AVONS LE DROIT DE SAVOIR !

Beaucoup ne le savent pas… mais tout le monde nous dit et nous rappelle à la télévision et dans les journaux que le “communisme” est une idéologie de paix, d’amour et de progrès et de prospérité et surtout respecte la pensée des autres et est… résolvant le problème les problèmes du monde ! Bien sûr, en théorie il est facile de prêcher “beaucoup de belles paroles” mais au-delà de la propagande idéologique, comment nous, Occidentaux, nous régulons-nous dans nos relations avec les pays communistes et la Chine en particulier ? Je parle d’une histoire curieuse il y a des années, dans une émission télévisée, le journaliste du journal La Repubblica, un journal “notoirement objectif et démocratique”, Valentini, a curieusement déclaré qu’il était intéressé de savoir ce que le président de l’époque de Berlusconi, il a fait remarquer qu’il avait le droit de le demander en tant que Premier ministre et qu’il voulait donc savoir tout ce qui s’était passé à l’intérieur de sa maison… ses propres dirigeants. Je ne suis pas d’accord avec lui, mais je ne le blâme pas non plus car bien des fois je veux aussi savoir, exactement comme lui, avec qui notre gouvernement fait affaire et avec quels accords les différents ministres concluent avec les pays communistes et en particulier la Chine. Déjà… la question m’inquiète beaucoup car après l’accord commercial de la route de la soie qui ouvre l’Europe au marché de divers produits chinois, malheureusement sans tenir compte du fait qu’il y a bien des fois des produits hors normes UE, il y a aussi la vente de certains points portuaires stratégiques de la mer Ionienne et de célèbres clubs de football et d’innombrables bâtiments. Combien inquiétante l’accueil réservé aux médecins chinois, cubains et vénézuéliens en temps de Covid 19. Maintenant, un soupçon surgit et une question surgit spontanément : mais nous devenons peut-être un pays communiste avec un moule marxiste-léniniste ou au contraire nous sont juste des affaires avec un gentleman, je parle du président Xi Jinping, qui a publiquement admis et dit que la démocratie est inutile et inutile ? Il est évident que si le journaliste de Repubblica veut savoir ce que fait son président chez lui, je prétends savoir avec qui notre gouvernement fait affaire, il le fait avec des gens qui respectent les libertés individuelles, qui se soucient des principes sains de la démocratie et non. celles de la dictature pure et classique ? Non, parce que j’ai l’impression que le monde européen tourne toujours à l’envers, il attaque la Hongrie parce que, selon la Commission, il enfreint les droits des homosexuels mais se tait devant ceux qui ne connaissent vraiment même pas les droits de l’homme… et les piétine tous les jours, alors de quoi parlons-nous ? Je ne peux pas accepter la rhétorique italienne sur les droits des homosexuels et l’approbation d’une loi tout en faisant des affaires et en stipulant des contrats de milliardaires et en ignorant les droits de l’homme inscrits dans notre constitution. Je n’aime pas du tout savoir que j’utilise un engin chinois qui a peut-être causé la mort d’un ouvrier ou son handicap physique et qui a peut-être été payé avec seulement 0,50 centimes de l’heure, oui, personne ne le dit mais les conditions de sécurité du « les travailleurs du peuple » sont nuls ! Oui… parce qu’on est scandalisé si des migrants travaillent dans nos champs pour six euros de l’heure et sous le soleil… mais d’un autre côté on achète une “mer de trucs chinois” et on ne se demande jamais comment ces produits coûtent-ils une somme dérisoire par rapport à ceux de la production occidentale, la réponse est dans le fait que les “travailleurs du peuple chinois” sont exploités et mal payés par le “gouvernement du peuple communiste”. Mauvaise réalité… mais qui est toujours délibérément ignorée par nos politiques de gauche et tous les médias et afin de ne pas insulter Dalema et Prodi… Les Chinois ne se touchent pas en Italie et il ne faut jamais dire du mal du chinois le communisme même si les gens disparaissent dans les airs… quel paradoxe, plutôt que paraculi, tous les occidentaux radicaux chics “aime le communisme littéraire et idéologique” le prêchent et le définissent comme “beau” mais alors en fait c’est tout autre chose.. . ” ils grattent mal ” et vivent comme de riches nababs parce que le communisme, le vrai, ils ne connaissent pas ! Pour ma part, la Chine doit se calmer, elle ne peut songer à menacer le monde en permanence et à exporter son modèle politique désastreux comme seule solution. Hong Kong connaît un moment de terreur et de répression financière, Taïwan est sous pression militaire chinoise et nous, Européens, continuons à défendre un pays qui met même à mort… “des moines bouddhistes” et nous restons strictement silencieux, un gouvernement qui considère “nationalité” des bombardiers de sécurité”, des moines… des trucs marrants… et tout ça uniquement parce qu’ils ne se plient pas à la volonté communiste, mais d’un autre côté… un petit pays d’Europe centrale mais nous faisons des affaires colossales avec un pays 33 fois plus grand que nous… et nous ne sommes pas scandalisés par son président qui ne connaît même pas la liberté et les droits de l’homme ! Deux poids et deux mesures… étrange façon d’évaluer les gens ou peut-être, je pense et crois, est-ce parce qu’Orban a raison politiquement qu’il n’aime pas ça ? Peut-être, mais les vents de la guerre se lèvent de façon menaçante et nous Européens et Italiens… avec qui sommes-nous ? Avec les Chinois communistes ou avec les Chinois démocrates de Taïwan ? J’ai le droit de savoir, exactement comme le journaliste de la gauche de la République a voulu savoir combien de fois Berlusconi a déféqué chez lui ! 07072021 … par … … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155

Hong Kong et Taïwan réchauffent le front chinois. Et Pékin montre ses dents

08072021 CINA E LA GUERRA

7 juillet 2021 – 06:00

Tension élevée en raison du risque d’invasion de l’île et du bâillon du web dans la métropole financière

Gian Micalessin

De Hong Kong à Taïwan, l’air est très mauvais. Dans l’ancienne colonie anglaise, les grandes sociétés Internet envisagent de s’évader afin de ne pas avoir à collaborer avec un appareil répressif déterminé à imposer des sanctions sévères aux utilisateurs proches de l’opposition. Sur l’île de Formose, la dernière bande de Chine où le drapeau communiste ne flotte pas, le vent de la guerre souffle impétueux.

Pour les ranimer, c’est le président chinois Xi Jinping qui, le 1er juillet, lors des célébrations du centenaire de la fondation du Parti communiste, a promis d’achever la « réunification » du pays et d’« écraser » toute tentative de réaffirmer l’indépendance du île. . “Résoudre la question de Taiwan et réaliser la réunification complète de la patrie – a déclaré Xi Jinping – sont des tâches historiques obligatoires du Parti communiste chinois et répondent aux aspirations communes du peuple chinois”. Ses paroles réveillèrent l’ennemi historique japonais inquiet de l’agression explicite et croissante du Dragon. C’est ainsi que le vice-premier ministre de Tokyo Taro Aso a immédiatement assuré la volonté japonaise d’intervenir aux côtés des États-Unis pour contrecarrer une éventuelle invasion de Formose. « Si un accident grave survenait, cela créerait une situation susceptible de menacer notre survie. Dans ce cas, les États-Unis et le Japon devraient défendre Taïwan ensemble », a déclaré le vice-premier ministre connu pour sa propension à la controverse.

Depuis, le crescendo est imparable. Et la Chine, irritée par l’intervention japonaise, a encore plus élevé la barre. “Nous ne permettrons jamais à aucun pays d’intervenir de quelque manière que ce soit sur la question de Taiwan – a répondu le porte-parole du ministère chinois des Affaires étrangères, Zhao Lijian – Personne ne sous-estime la détermination et la capacité du peuple chinois à défendre la souveraineté nationale et l’intégrité territoriale”.

Conscient d’avoir provoqué un tollé, le vice-Premier ministre japonais a fait marche arrière, expliquant que la situation à Taïwan doit être réglée par la voie diplomatique. Son discours a cependant révélé une tension croissante. L’alarme la plus récente remonte au 15 juin dernier lorsque les radars américains ont enregistré les activités de pas moins de 28 bombardiers et intercepteurs chinois dans la zone de contrôle aérien de Taiwan. Pendant ce temps, les navires et les avions de Pékin intensifient leurs activités autour du Senkaku, l’archipel administré par le Japon, mais revendiqué par Pékin et Taipei. Les vents de guerre qui secouent l’île de Formose se doublent de la lourde atmosphère répressive qui s’est abattue sur Hong Kong. Sous prétexte de s’opposer au soi-disant « doxing » – la publication en ligne d’informations confidentielles au détriment des policiers, des juges et des agents publics – les autorités chinoises s’apprêtent à faire voter une loi qui oblige les grands opérateurs comme Google, Facebook et Twitter la livraison des données des utilisateurs. Mais les géants de l’internet conscients que la collaboration avec les autorités chinoises porterait un coup énorme à leur réputation mondiale menacent de quitter Hong Kong. “L’introduction de sanctions ciblées contre les individus n’est pas conforme aux normes et tendances mondiales – écrit aux autorités l’Asia Internet Coalition, l’association qui regroupe des géants tels que Google, Facebook et Twitter, Apple et LinkedIn. “Le seul moyen pour les entreprises technologiques d’éviter ces sanctions – lit-on dans le document – serait de s’abstenir d’investir et d’offrir leurs services à Hong Kong”.

ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE !ultima modifica: 2021-07-07T19:55:50+02:00da manlio22ldc
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