IL “BULLO E LA CAMOMILLA” !

26012021 taiwan

IL “BULLO E LA CAMOMILLA” !

Beh… se proprio devo essere sincero mi sembra che esordisca molto malamente il presidente Joe Biden, erede del premio Nobel per la pace, alla sua prima uscita internazionale in politica estera, infatti a pochi giorni dal suo insediamento la Cina sembra proprio non aver più nessun timore del gigante militare statunitense né di lui… e nei fatti l’ha clamorosamente sfidato facendo sorvolare i propri cacciabombardieri nei cieli della Repubblica di Taiwan, territorio sotto la protezione americana e di cui Trump a pochi giorni dalla fine del suo mandato, e prima che andasse via, aveva rassicurato e rinnovato al governo taiwanese la protezione americana. Curiosamente… appena andato via Trump, la Cina mostra i muscoli proprio contro Biden e lo fa in segno di sfida, sia agli americani che ai cugini isolani stessi, gli spedisce degli aerei da guerra a mo’ di provocazione e superiorità militare, come a voler dire che Biden non fa paura a nessuno e in più l’ammonisce anche a non occuparsi delle questioni nazionali… come se l’isola fosse di loro proprietà. E’ paradossale poi come la Cina pretenda di assoggettare ed occupare uno stato indipendente sin dal lontano inizio XX secolo e cioè, prima ancora che nascesse l’attuale Repubblica Popolare Cinese… infatti lei è stata formata solo nel 1949, per mano di Mao, e ben quattro anni dopo la fine della seconda guerra mondiale ma si considera proprietario di uno stato sovrano… Un paradosso incomprensibile e tutto comunista, pretendono di includere uno stato che ha una storia a sé e che è anche nato prima mentre loro, e chissà perché mai, pretendono di diventarne i padroni solo perché sono convinti di esserlo… e certi di un loro diritto, quale sia non si sa e tra l’altro non si capisce neanche il perché del diritto vantato, come che se l’isola fosse di loro antica proprietà, mentre la storia ci dice che non è così, e quindi gli appartiene con tutta la sua popolazione, convinzioni che non trovano ragioni e non hanno fondamenta e che hanno una storia diversa da Hong Kong.  Già… sono convincimenti proprio sbagliati e ridicoli, paragonabili ai diritti del “bullo di quartiere”… che vuole allargarsi nel territorio solo perché sa di esser forte e nessuno si metterà di traverso sulla sua strada… un po’ come la storia di Saddam Hussein e del Kuwait, il dittatore iracheno che scatenò una guerra nel 1990 in quella zona solo perché voleva impadronirsi del piccolo stato e delle sue ricchezze e anche lì si occupò uno stato sovrano senza nessuna ragione, tuttavia lui si arrogò il diritto di esserne il padrone… Identica cosa ora è con Taiwan, infatti il piccolo stato sovrano rappresenta per la Cina una spina nel fianco del commercio e potendola controllare si assicurerebbe un futuro più tranquillo e poter meglio gestire. Una violazione dello spazio aereo è una cosa di assoluta gravità e averlo fatto e alzando anche il tono della voce ci fa pensare che la Cina abbia già in testa l’idea di occupare Taiwan, e male fa il presidente americano a non reagire e a far sentire la sua autorevole voce anziché inviare solo una striminzita nota per ammonire il colosso Cinese dal non effettuare più voli sull’isola . La risposta di Pechino non si è fatta attendere e hanno risposto per le rime con un contenuto  tutt’altro che pacifico e rilassante anzi, in termini pratici gli han detto di farsi “i fatti loro”. I cinesi continentali su Taiwan la pensano così :   “c’è solo una Cina al mondo e Taiwan è parte inalienabile del territorio cinese”… punto !. Questa è stata la risposta del portavoce del ministero degli esteri all’indomani della nota del Dipartimento di Stato Usa e non su una secca dichiarazione  di Biden. Strano atteggiamento, che fa ora, lascia il compito alla diplomazia e fa finta di nulla ? Probabilmente eravamo abituati al presidente sceriffo con Trump mentre con Biden adesso abbiamo il presidente alla camomilla. La storia e Danzica in Polonia nel 1939 ci raccontano che tergiversare su cere questioni  in politica estera è un pessimo segnale e specie in zona ad alto rischio di guerre come il Pacifico, già… perché ora bisogna veder anche cosa farà in futuro la Corea del Nord e la Russia stessa che è sempre più emarginata dalla comunità internazionale e vessata da restrizioni commerciali. Per come la vedo io, in questo momento, il mondo si sta avviando verso una spaccatura preoccupante tra l’occidente e l’oriente e speriamo che non degeneri in qualche guerra… perché proprio non ci mancano né le vogliamo né le desideriamo e noi… faremmo bene a prendere le distanze dalla Cina e riavvicinarci al mondo Usa.

25012021 …by… manliominicucci.myblog.it

….

 

Taiwan sotto assedio, cacciabombardieri cinesi violano lo spazio di difesa

26012021 taiwan

Gli Usa solidali con l’isola che Pechino vuol riportare sotto il suo controllo – Taipei promette agli alleati più chip per l’automotive in difficoltà

di Rita Fatiguso

La Cina ha aumentato la pressione su Taiwan durante il fine settimana, con un numero insolitamente elevato di jet da combattimento che si sono avvicinati all’isola. Una dozzina di cacciabombardieri insieme a un aereo da ricognizione e due aerei antisommergibile, secondo le dichiarazioni del ministero della Difesa di Taiwan. Il giorno prima, la Cina aveva inviato otto bombardieri in grado di trasportare armi nucleari e quattro jet da combattimento nella stessa area a Sud-Ovest dell’isola, oltre a un aereo da ricognizione.

In entrambe le occasioni, Taiwan ha inviato aerei, emesso allarmi radio agli aerei cinesi e dispiegato sistemi missilistici di difesa aerea per monitorarne l’attività.

Le mire cinesi

Pechino rivendica l’autogoverno di Taiwan come parte del suo territorio e non ha mai digerito la politica pro-Taiwan dell’amministrazione Trump che sembra continuare intatta anche con il nuovo presidente Joe Joe Biden. Negli ultimi mesi la Cina ha compiuto frequenti, a volte quotidiane, incursioni volte a fare pressioni sul governo del presidente Tsai Ing-wen affinché accettasse la richiesta di Pechino di riconoscere Taiwan come parte della Cina.Queste incursion, però,sono consistite di solito in uno o due aerei da ricognizione nelle ultime settimane, piuttosto che da aerei da guerra simili a quelli intercettati durante il fine settimana.

Gli Usa al fianco di Taiwan

L’impegno degli Stati Uniti verso Taiwan è “solidissimo”, ha affermato il dipartimento di Stato americano mentre ammoniva che “il tentativo di intimidire” l’isola da parte della Cina sia una minaccia alla pace regionale.

Le prime frizioni tra la Cina e la nuova Amministrazione americana si sono già intraviste quando Hsiao Bi-khim, rappresentante di Taiwan a Washington, è stata formalmente invitata a partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente Joe Biden.

Per Pechino si è trattato di una mossa senza precedenti, la prima dal 1979, ovvero da quando Washington spostò il riconoscimento da Taiwan nel 1979.

25 gennaio 2021

 

L’inviata di Taipei ha persino pubblicato un suo video girato durante l’evento di Washington, in cui si diceva «onorata di rappresentare il popolo e il governo di Taiwan qui all’ inaugurazione del presidente Biden e della vicepresidente Harris. La democrazia è il nostro linguaggio comune e la libertà è il nostro obiettivo comune»

Come se non bastasse, Twitter aveva bloccato l’account dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti per un post che difendeva le politiche di Pechino nello Xinjiang, che secondo la piattaforma social violava le sue politiche contro la “disumanizzazione”.

Antony Blinken, scelto da Biden come nuovo segretario di Stato, ha confermato al Senato di essere d’accordo con la valutazione di Mike Pompeo, aggiungendo che “senza dubbio” la Cina rappresenta la sfida più significativa per gli Stati Uniti.

L’altra guerra di Taipei

Taiwan è anche al centro di una’altra guerra, quella dei semiconduttori, di cui è leader mondiale.

La taiwanese TSMC grazie all’intermediazione del governo di Taipei in particolare del ministro del commercio Wang Mei-hua ha promesso che intensificherà la produzione di chip per auto per i Paesi alleati in difficoltà.

Nel 2020, i chip per auto hanno rappresentato solo il 3% delel vendite di TSMC, gli smartphone erano al 48%. Ma a fine 2020 già quelli per auto erano risaliti al 27% a causa delle forti richieste.

 

 

IL “BULLO E LA CAMOMILLA” !ultima modifica: 2021-01-25T22:59:46+01:00da manlio22ldc
Reposta per primo quest’articolo