IL NODO E’ ARRIVATO AL PETTINE !

28102020 Macron e l'islam

IL NODO E’ ARRIVATO AL PETTINE !

E già cari occidentali radical chic e tutti aperti alla multi religiosità, oggi vi rendete conto del casino irreparabile che avete combinato in tutti questi anni ? Cosa pensavate che l’islam fosse una religione pacifica e meditativa come il Buddismo, lo credevate riservato come l’Ebraismo oppure lo ritenevate meglio del cristianesimo e di  altre religione similari ?  Beh… se lo avete fatto avete sbagliato in toto, l’islam è tutt’altra cosa, una religione molto ma molto particolare che rasenta le vere e proprie sette religiose… sono permalosi e suscettibili ad ogni discorso riferito al loro credo, una scontrosità negli argomenti che porta ad un solo epilogo, la violenza e la morte, perché tutto quello che in teoria offende l’islam è nella pratica, per loro, blasfemia e va punito anche con la morte… con loro non si può scherzare, ironizzare e mettere in pratica le norme costituzionali sul libero pensiero e sulla satira politica e religiosa è cosa inammissibile. No, tutto questo non si può fare, noi “dobbiamo avere rispetto” delle loro idee, delle loro usanze e abbigliamento e non dobbiamo mai manifestarci contro l’islam altrimenti diventano vittime… mentre loro non hanno rispetto delle nostre chiese e sacre immagini, non hanno rispetto delle nostre donne e soprattutto non hanno rispetto delle nostre idee e delle nostre costituzioni e delle nostre… teste ! Un esempio ridicolo sarebbe quello di pensare di utilizzare il loro modo per rispondere alle tante provocazioni e violenze subite come cristiani ed “infedeli”… che succederebbe se noi si fosse come loro ? In ipotesi, se noi ci comportassimo esattamente come loro ci sarebbero teste a milioni in giro per l’Europa che girerebbero… staccate dal corpo. Assolutamente non si può ragionare così in una società occidentale, e noi europei, dobbiamo capire, e una volta per sempre, che l’islam è incompatibile con le nostre costituzioni, il loro modo di vivere ed agire va in netto contrasto con la libertà di pensiero ed espressione occidentale, compresa la satira tanto cara ai radical chic culturali. Piaccia o non piaccia questa è la situazione ed è arrivato il momento di riflettere sulla questione islamica e non ignorarla… cari della sinistra politica europea. A mio parere Macron ha assunto una posizione giusta, netta e chiara nel condannare la morte orrenda del professore francese e stupisce che il mondo islamico si sia sollevato per una presa di posizione a tutela della vita della libertà di pensiero di un uomo… è curioso davvero che tanti stati islamici si siano indignati per la corretta denuncia  contro il modo barbaro dell’uccisione di un essere umano e ovviamente, non si  indignano per la morte del cittadino francese né  dei tanti innocenti che han perso il capo e la vita per mano dei terroristi islamici… già, evidentemente per loro la morte è la giusta punizione per i blasfemi. Nei fatti, il Pakistan, l’Afghanistan, l’Iran, la Palestina, il Marocco, l’Algeria e la Tunisia stessa protestano, minacciano di fargliela pagare cara a Macron e alla Francia per l’attacco verbale all’islam, è paradossale… continuano a minacciarci dopo una decapitazione da romanzo satanico…  nel pieno centro della capitale francese, quel che deve far riflettere, e lo evidenzio, al momento ci sono solo accuse verbali e non è morto nessun islamico sino ad oggi, ma l’apice della follia islamica la riscontro in Tunisia, ex territorio francese come l’Algeria, ebbene, 40 intellettuali tunisini hanno firmato una petizione che chiede il processo a un “deputato islamista” che ha giustificato l’assassinio dell’insegnante francese, qualificando l’attacco al profeta musulmano come “il più grande dei crimini”… è divertente il distinguo che i giornalisti europei fanno tra “islamista e islamico”, per la cronaca, islamista non esiste è solo un termine inventato dalla stampa francese pro immigrati islamici per coprire gli atti terroristici. Cioè siamo alla follia, un deputato del parlamento tunisino, paese a cui noi abbiamo appena dati tanti milioni di euro, giusto per ricordarlo, ritiene giusta la decapitazione del cittadino francese, reo di aver espresso il suo pensiero in assoluta libertà in una scuola occidentale… ma stiamo scherzando o stiamo parlando sul serio ? Cioè questi ci decapitano e pretendono anche le scuse ? Io non me la prendo con gli islamici… quello è il loro “sporco lavoro di sottomissione dell’occidente all’islam”, me la prendo con i radical chic e buonisti della sinistra che vedono nell’islam un cristianesimo diverso e a loro favore. Vedrete quando gli islamici arriveranno agli stessi numeri dei francesi quante teste voleranno anche da noi in Italia, infatti, credo che nessuno, per i prossimi 50 anni, s’azzarderà a parlar male di Maometto o a disegnare vignette satiriche contro di lui, come fa il bravo Vauro con… i cristiani. In ultimo, il mio pensiero corre verso quell’idiota di Fedez, sì, il marito della Ferragni, e a lui chiedo : idiota, come ti permetti di mettere su un crocefisso cristiano il Topolino di Walt Disney ? Ti senti ironico ? Bene, allora visto che vuoi farci ridere… mettici Maometto sul crocefisso… vediamo hai le palle per farlo signor “Cartina geografica” ? 27102020

…by. . manliominicucci.myblog.it    

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Francia-Islam: dal Bangladesh alla Turchia proteste di piazza. “Bisogna punire Macron”

a cura di Silvia Luperini

28102020 Macron e l'islam

Il manichino raffigurante il presidente francese Macron bruciato per le strade di Dacca, in Bangladesh (ansa)

A Dacca slogan per boicottare i prodotti francesi e chiudere l’ambasciata. Un manichino raffigurante il presidente, accusato di aver difeso le vignette satiriche sul profeta Maometto, è stato bruciato.

27 OTTOBRE 2020

Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Dacca, la capitale del Bangladesh, chiedendo il boicottaggio dei prodotti francesi e bruciando un’immagine del presidente Emmanuel Macron che aveva difeso la libertà di pubblicare le vignette satiriche che raffiguravano il profeta Maometto.

La polizia ha stimato che più di 40 mila persone hanno preso parte alla marcia organizzata da un partito islamista: i manifestati sono stati bloccati prima che potessero avvicinarsi all’ambasciata francese.
Centinaia di poliziotti hanno eretto barriere di filo spinato per bloccare i manifestanti che si sono dispersi senza violenze.

La protesta, organizzata da Islami Andolan Bangladesh (IAB), uno dei principali partiti islamisti del Bangladesh, è iniziata davanti alla moschea principale del Paese, la Moschea Nazionale Baitul Mukarram nel centro della capitale.

I manifestanti hanno cantato slogan chiedendo un “boicottaggio dei prodotti francesi” e di “punire” Macron,  “uno dei pochi leader che adorano Satana”, ha detto alla folla riunita alla moschea Baitul Mukarram Ataur Rahman, alto funzionario dell’Iab che ha invitato il governo del Bangladesh a “cacciare” l’ambasciatore francese.
(ansa)
Un altro leader islamista, Hasan Jamal, secondo quanto riporta l’Afp, ha affermato che i manifestanti avrebbero “abbattuto ogni mattone” dell’ambasciata se l’ambasciatore non fosse stato cacciato”.

“La Francia è nemica dei musulmani. Coloro che la rappresentano sono anche i nostri nemici”, ha detto Nesar Uddin, un giovane responsabile dell’organizzazione.

Finita la manifestazione, i dimostranti hanno continuato a marciare per le strade adiacenti gridando slogan e assicurando che “Macron pagherà a caro prezzo”.

Macron, bersaglio delle proteste

Il presidente francese è diventato il bersaglio di manifestazioni in diversi paesi dopo aver promesso che la Francia, “Paese dove è nato l’illuminismo”, avrebbe continuato a difendere questo genere di caricatura, durante un tributo nazionale mercoledì scorso a Samuel Paty, il professore decapitato in un attacco islamista il 16 ottobre scorso per averne mostrate alcune ai suoi studenti.
(ansa)
Il movimento antifrancese ha preso il via  dopo che il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha cavalcato la rabbia dei Paesi musulmani sostenendo che in Francia si trattano i musulmani come gli ebrei prima della seconda guerra mondiale. Erdogan ha chiesto il boicottaggio dei prodotti francesi e messo in dubbio la “sanità mentale” di Macron dopo il discorso tenuto per commemorare la morte di Paty.

“Non inizieremo a rispondere tutti i giorni ai commenti di Erdogan” dal momento che “la nostra posizione è nota”, ma “gli accordi in vigore con la Turchia prevedono il libero scambio di merci” e Ankara “deve attenersi agli accordi”: “un boicottaggio” come quello annunciato contro la Francia “non fa altro che allontanare la Turchia dall’Unione europea”. Così un portavoce della Commissione europea nel corso della conferenza stampa quotidiana.

Il ministro dell’Interno Darmanin: “La Turchia non si intrometta negli affari interni della Francia”
“Dovrebbe scioccare ognuno di noi che potenze straniere si intromettano in quello che sta succedendo in Francia”, ha detto Darmanin alla radio France Inter, aggiungendo che si riferiva alla Turchia e al Pakistan, che ha attaccato il capo di Stato e ha richiamato l’ambasciatore francese.
Boicottaggi e manifestazioni nel mondo musulmano

Dal Kuwait alla Giordania i supermercati pianificano il boicottaggio. Qatar annulla la “Settimana della cultura francese”
In Kuwait, una catena non governativa di ipermercati ha affermato che oltre 50 dei suoi punti vendita hanno pianificato di boicottare i prodotti francesi, riferisce la Cnn online. Una campagna di boicottaggio è in corso anche in Giordania, dove alcuni negozi di alimentari hanno appeso cartelli dove dichiarano di non vendere prodotti francesi. Anche nel Qatar, diversi negozi stanno facendo lo stesso, compresa la catena di supermercati Al Meera, che ha più di 50 filiali nel Paese arabo. L’Università del Qatar ha inoltre annunciato di aver rinviato indefinitamente la ‘Settimana della cultura francese’.

Turchia: “Non comprate prodotti francesi”
I cittadini turchi sono stati chiamati a una protesta nazionale contro la Francia in tutte le province del Paese. Le manifestazioni sono state indette dalla Confederazione Memur-Sen dei sindacati dei dipendenti pubblici, vicina al Partito islamista per la giustizia e lo sviluppo (Akp) al potere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “Mostrando caricature che insultano il nostro profeta negli edifici pubblici in Francia, l’islamofobia si intensifica. È un gioco di sporche ambizioni politiche”, si legge nell’appello alla protesta. Nonostante non ci siano prove di un boicottaggio contro i prodotti turchi in Francia il presidente Turco ha affermato esortando i suoi connazionali: “Dato che lì hanno chiesto di non acquistare prodotti turchi, faccio appello alla mia gente: non comprate prodotti francesi”.
Siria, manifestanti a Atareb, nella provincia di Aleppo, strappano il fotomontaggio che raffigura un cane con la testa di Macron (afp)
Arabia Saudita: “La libertà intellettuale sia un faro di rispetto, tolleranza e pace”
Scende in campo anche l’Arabia Saudita. Per la monarchia del Golfo, le vignette satiriche su Maometto sono “offensive”. “Il regno respinge ogni tentativo di collegare l’Islam al terrorismo”, scrive l’agenzia ufficiale saudita Spa che cita una fonte del ministero degli Esteri di Riad. L’Arabia Saudita chiede che “la libertà intellettuale e culturale siano un faro di rispetto, tolleranza e pace”.
Striscia di Gaza, un sostenitore di Hamas cancella l’immagine del presidente Macron fuori dal Centro di cultura francese (reuters)
Iran, convocato l’incaricato d’affari di Parigi a Teheran: “Libertà d’espressione usata per fomentare l’islamofobia”
Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato oggi l’incaricato d’affari di Parigi a Teheran, Florent Aydalot, per protestare contro “l’insistenza” delle autorità francesi nel sostenere la pubblicazione delle vignette sul profeta Maometto della rivista satirica Charlie Hebdo. Il dipartimento per gli Affari europei del ministero ha comunicato all’inviato il rammarico della Repubblica islamica per la posizione definita “non saggia” del suo governo e del presidente Emmanuel Macron. “La libertà d’espressione viene usata da Parigi per fomentare l’islamofobia e iniettare odio nel mondo”, ha dichiarato Teheran, che già nei giorni scorsi aveva denunciato la posizione francese.
Si allarga la polemica sull’Islam, anche il Pakistan attacca la Francia

25 Ottobre 2020
Tunisia, intellettuali in difesa del presidente francese
La Tunisia, Paese in cui la libertà di espressione è la principale conquista della rivoluzione del 2011, non è sfuggita a un vivace dibattito, soprattutto sui social. Per il filosofo e antropologo Youssef Seddik, difensore di una lettura moderna del Corano, “il presidente francese ha sbagliato”. Il suo scopo era “elettorale”, di fronte a una “estrema destra” all’offensiva. Sabato nel sud della Tunisia, poche dozzine di manifestanti hanno bruciato la bandiera francese. A differenza del Marocco, dove il governo ha condannato “vigorosamente” le vignette, e dell’Algeria, il cui Alto Consiglio Islamico ha stigmatizzato la “campagna virulenta” contro l’Islam, i leader tunisini non hanno reagito alle parole di Macron. Quaranta intellettuali tunisini hanno firmato una petizione che chiede il processo a un deputato islamista che ha giustificato l’assassinio dell’insegnante francese qualificando l’attacco al profeta musulmano come “il più grande dei crimini” ma deplorano anche gli “insopportabili discorsi islamofobi” di molti programmi dei canali televisivi francesi seguiti in Tunisia.

Russia, il presidente ceceno Kadyrov: “Macron è un ispiratore del terrorismo”
Il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov, che guida la regione russa a stragrande maggioranza musulmana, accusa Emmanuel Macron di provocare il terrorismo e contesta al presidente francese di “aver inscritto nella ‘libertà di espressione’ quelle vignette offensive per quasi due miliardi di musulmani in tutto il mondo”. “Non so in che stato fosse Macron quando ha fatto quella dichiarazione – ha aggiunto in un lungo messaggio sul suo canale Telegram – ma le conseguenze possono essere molto tragiche”. “Lo stesso presidente francese sta diventando come un terrorista: sostenendo le provocazioni, invita i musulmani a commettere crimini”. Il messaggio si conclude esortando il leader francese a “fermare le provocazioni e gli attacchi alla fede prima che sia troppo tardi”.

 

IL NODO E’ ARRIVATO AL PETTINE !ultima modifica: 2020-10-28T17:38:21+01:00da manlio22ldc
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