PUZZA DI MARCIO !

Medical workers stand on the roadside watching people who had their car number plates recorded in the area of the Xinfadi market where a new COVID-19 coronavirus cluster emerged last week, walk to do swab tests for the coronavirus at a testing centre in Beijing on June 17, 2020. - China closed schools in Beijing and restricted air travel from the capital on June 17 to halt an outbreak of coronavirus cases and dampen fears of a second wave, as India's death toll spiked. (Photo by GREG BAKER / AFP)

PUZZA DI MARCIO !

Eh sì, ho il vago sospetto che il nuovo focolaio epidemico pechinese non sia una casualità né da addebitare al cinesino di turno ritornato in patria, ma penso più ad un progetto economico e militare ben mirato e calcolato. Lì sta succedendo qualcosa di strano e di molto particolare, è da mesi che sospetto che i cinesi abbiano voluto diffondere il virus nel mondo per abbattere le economie occidentali e dominare in toto i mercati e poter riuscire ad aggirare e bloccare i nuovi dazi imposti da Trump nel 2019. 200 miliardi di dollari è l’ammontare della somma che i cinesi avrebbero dovuto pagare agli Usa, una cifra enorme che avrebbe sicuramente messo in difficoltà il basso costo della manodopera cinese facendola lievitare paurosamente all’insù, e nei fatti ciò significa bloccare le esportazioni e la conseguente produzione. Invece una bella pandemia, con poche migliaia di morti, è una guerra vinta col minimo dei danni e il massimo dei risultati. Questa è la prima fase, che ritengo sia riuscita appieno nel suo intento perché nei fatti ha causato una crisi economica terrificante e oltre 100.000 morti solo negli Usa. Domanda : e gli Usa possono tollerare e permettere che 100mila suoi cittadini muoiano per un’epidemia cinese ed avere quasi 40 milioni di disoccupati senza dir nulla ? Certamente no, ed allora hanno pensato bene di rendere il “favore ai cinesi”, magari diffondendo un virus tra la popolazione pechinese ancora più aggressivo e contagioso del precedente, in modo tale da replicare il loro modus operandi col fine di abbattere l’economia cinese e c’è da aggiungere che se una città di 20milioni di abitanti viene contagiata è un apocalisse per la Cina. Intanto anche in Europa il virus sta “alzando la china” e guarda proprio in Germania, autentica nemica di Trump. Troppe coincidenze che inducono alla riflessione e al sospetto. Spero solo di sbagliarmi ma con i servizi segreti sempre in movimento bisogna pensarle tutte. Speriamo solo di aver pensato a male e di aver fatto peccato . 18062020

…by… manliominicucci.myblog.it

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Pechino blindata, schierati 100mila operatori sanitari

Test di massa, code e stop ai voli. ‘Il salmone non c’entra’

Medical workers stand on the roadside watching people who had their car number plates recorded in the area of the Xinfadi market where a new COVID-19 coronavirus cluster emerged last week, walk to do swab tests for the coronavirus at a testing centre in Beijing on June 17, 2020. - China closed schools in Beijing and restricted air travel from the capital on June 17 to halt an outbreak of coronavirus cases and dampen fears of a second wave, as India's death toll spiked. (Photo by GREG BAKER / AFP)

Pechino registra nuovi casi Covid e si blinda © ANSA/AFP

 

Redazione ANSAPECHINO

17 giugno 202020:23NEWS

Una Pechino blindata e con 100 mila operatori sanitari già mobilitati si prepara al peggio mentre il Covid-19 si è diffuso ormai in 9 dei 17 distretti della città. La curva epidemiologica del nuovo focolaio del virus ha dimostrato un trend “ancora in ascesa”, ha ammesso in conferenza stampa Pang Xinghuo, vicedirettrice del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie della capitale cinese: di fatto, va messo nel conto “un ulteriore incremento dei contagi” a causa delle dimensioni del mercato all’ingrosso di Xinfadi, il più grande in Asia per i generi alimentari, e per le fluttuazioni difficili da identificare della popolazione migrante. Con i 31 casi registrati martedì, “l’attuale focolaio emerso allo Xinfadi, nel distretto di sudovest di Fengtai, ha provocato a Pechino 137 casi certi di Covid-19 da giovedì scorso”, ha aggiunto Pang, citando dati che sono più di un quarto dei poco più dei 400 casi relativi ai precedenti 5 mesi.

Dal 13 giugno, sono 356 mila i test effettuati sulla popolazione a un ritmo serrato, con lunghe ed estenuanti code malgrado un sole estivo davanti ai laboratori messi a punto, anche mobili: secondo le autorità municipali, la capitale adesso è in grado di effettuare 400.000 test al giorno. Il lockdown ‘soft’ imposto a Pechino, secondo la definizione usata dai media ufficiali, ha portato alla chiusura delle scuole primarie e secondarie, al divieto di lasciare la città per chi vive in aree considerate a rischio e il ritorno del controllo della temperatura e dell’obbligo della mascherina in luoghi pubblici chiusi o in posti affollati. L’Ufficio dello sport ha disposto lo stop a eventi e palestre per l’allerta sanitaria salita dal livello 3 al 2: sospesi matrimoni, conferenze stampa, banchetti e le attività con un numero consistente di persone. Le autorità sanitarie hanno disposto controlli in quasi 500 mercati di verdura e in 1.658 supermercati su prodotti che potrebbero essere stati contaminati dal Covid-19. Mentre, con 30 province e regioni che hanno rafforzato le misure per gli arrivi dalla capitale, i due aeroporti di Pechino hanno cancellato più del 60% dei voli in entrata e uscita.

Rilanciata già domenica in base alla ricostruzione del genoma del virus in tempi record, l’ipotesi che il contagio sia legato al salmone europeo sembra essere caduta. La Norvegia, colpita dal blocco dell’export, ha chiarito che “il caso è in fase di risoluzione. Oggi stiamo lavorando ai dettagli e posso confermare che la questione sembra essere stata risolta”, ha osservato il ministro della Pesca Odd Emil Ingebrigtsen. Il nuovo focolaio di Covid-19 è giudicato “preliminarmente” come causato da trasmissione da uomo a uomo o da contaminazione di oggetti o ambiente. Shi Guoqing, vice direttore del Centro d’emergenza del Chinese Center for Disease Control and Prevention, ha ammesso che non c’è evidenza che il salmone sia “stato veicolo o veicolo intermedio del coronavirus”. Al mercato di Xinfadi sono stati trovati salmoni infetti, ma “il virus non è stato rilevato su quelli non ancora portati sul sito”.

PUZZA DI MARCIO !ultima modifica: 2020-06-18T13:48:02+02:00da manlio22ldc
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