I BAMBINI DI…MEZZO !

I BAMBINI DI…MEZZO !

Già, la memoria dei sinistri politicanti è corta e quando serve hanno anche la capacità di nascondere bene le cose, sono bravi anzi direi bravissimi, hanno cento anni di esperienza e in tutto questo arco di tempo hanno saputo creare ed imparare come gestire tutte le situazioni, anche le più orrende. Tutti ricorderete lo scandalo del famoso “mondo di mezzo” e come è andata a finire, l’unico responsabile di tutto questo, cioè il pezzo minore e di poca importanza era sui titoloni dei giornali ogni santo giorno. Dagli al fascista era il “tormentone” di quei giorni dimenticando che il vero criminale è Salvatore Buzzi, fu lui che pronuncio la famosa frase  che gli immigrati rendevano più della droga. Poi tutti ci siamo rammaricati per il bimbo in cappottino rosso morto affogato e ritrovato su una spiaggia turca, la sinistra italiana scese in campo per sostenere le sue politiche immigratorie sul corpo.. di quel bambino, bruttissimo episodio certo, è la cosa più orrenda che si possa vedere, un bimbo morto e strumentalizzato o maltrattato è un crimine verso tutta l’umanità e non ha nessuna giustificazione né politica né religiosa. Che la morte di quel bambino sia servita per fini politici è evidente quanto chiara, di bimbi morti ammazzati negli ultimi 25 anni ne abbiamo visti morire tanti, in Bosnia, in Siria, in Iraq e Afghanistan e nello Yemen, ancora oggi nel paese della penisola arabica, in guerra con l’Arabia Saudita, muoiono tanti bambini ma quelli, evidentemente non toccano le frequenze del cuore dei politici di sinistra né quelle dei canali TV, sono bimbi e basta… che vengono assassinati dalle bombe e incredibilmente… nessuno qui sente il dovere di “strumentalizzare” andando nelle case bombardate a portare solidarietà e beni alimentari…no…no, non ci pensano neanche ad andarci.. anzi l’ignorano proprio…E’ un “sano vizio di famiglia” evidentemente, che vede ripetersi nella tragedia horror dei bimbi di Reggio nell’Emilia con un silenzio tombale da fare schifo. Attenzione  e fermi tutti.. perché qui si sta parlando di bambini italiani sottoposti anche a  torture psicologiche pare, di bambini tolti ai propri genitori in modo criminoso per un solo scopo, quello uguale a Salvatore Buzzi, “il denaro” lì hanno trovato il “loro piccolo mondo infantile” ma nei connotati è sempre il mondo di mezzo. E i sinistri buonisti, i radical chic tutti, Zingaretti, Saviano, i quotidiani che sono sempre pronti a sparare dove sono andati a finire ? E l’Annunziata, la famosa conduttrice di RAI tre, anziché fare il programma televisivo su Prodi perché non lo ha fatto sui bambini rubati di Reggio ? Curioso davvero, tutti si dichiarano antifascisti, moralisti e di razza superiore.. ma solo nelle parole, ma nei fatti sono solo dei volgari criminali…. perché chi ignora le verità e le nasconde è complice di chi delinque…punto …! 02071965

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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“Io accusato di omofobia per togliermi il figlio e darlo a una coppia gay”

“Mi dissero che io ero omofobo. E che dovevo cominciare ad abituarmi alle relazioni di genere”

OMO

Costanza Tosi – Lun, 01/07/2019 – 20:00

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Da un lato bambini traumatizzati, plagiati dagli psicologi e strappati dall’affetto dei loro cari.

Dall’altro i loro genitori che non si danno pace. Tutte vittime di una rete di donne e uomini disposti a tutto, come si legge nelle carte dell’inchiesta “Angeli e demoni”.

Ma non solo. Incontriamo un uomo – che ci chiede di restare anonimo e che chiameremo Michele – che inizia a parlarci. La sua odissea inizia nel 2017, quando gli vengono strappati i figli per darli in adozione a una coppia gay. Tutto inizia con una denuncia per maltrattamenti (adesso archiviata dal tribunale di Reggio Emilia) fatta dalla sua ex moglie. I servizi sociali della Val D’Enza cominciano a monitorare la famiglia, come ci racconta lo stesso uomo: “Venivano a controllare in continuazione. Mi contestavano che la casa non fosse idonea a far vivere i miei figli. Mi hanno detto che la camera dei bambini era troppo pulita, quasi che loro non avessero mai dormito in quella stanza. I giocattoli erano riposti nell’armadio e anche questo a loro non tornava. Cercavano sempre delle scuse, a volte banali”.

Ispezioni assidue e incontri continui. Gli assistenti stilavano lunghe relazioni, spesso fantasiose, secondo Michele. Relazioni che però non corrispondevano alla realtà dei fatti in qunato falsificavano gli eventi. Tra le righe delle relazioni infatti ci sarebbero racconti di fatti che però non sarebbero mai avvenuti. Mese dopo mese, anzi, i servizi sociali aggiungevano ulteriori dettagli per creare la figura del “papà cattivo”, un pretesto – per gli inquirenti – per togliere i bambini al genitore e affidarli alla madre che, dopo essere andata via di casa, viveva con la sua nuova compagna. Michele doveva quindi diventare l’orco cattivo, il padre violento sia con i figli che con la moglie.

“Un giorno – racconta Michele a ilGiornale.it – mentre mi stava per salutare, mio figlio ha iniziato a piangere perché non voleva andare con la madre. Io non riuscivo a capire, ma siamo riusciti a calmarlo e tutto si è sistemato. Poi è andato via con lei”. Ma non solo. Poco dopo Michele scopre dei dettagli agghiaccianti, nelle relazioni dei servizi sociali: “Scopro che Beatrice Benati, che aveva redatto la relazione, nel raccontare i fatti scriveva: ‘I bambini si riferivano al padre, insultandolo’. Lì ho capito che c’era qualcosa di strano. Perché avrebbero dovuto scrivere una cosa per un’altra? A che scopo? Ancora oggi me lo chiedo”.

Il 15 giugno del 2018 Michele viene convocato dagli assistenti sociali. Incontra Federica Anghinolfi e Beatrice Benati (oggi agli arresti domiciliari) che gli comunicano che non potrà più vedere i suoi figli se non “in forma protetta una volta ogni 21 giorni.”

Inchiesta abusi, la testimonianza di un papà: “Io accusato di omofobia per togliermi il figlio e darlo a una coppia gay”

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La motivazione? “Lei è omofobo!”, gli spiega la Anghinolfi, responsabile dei servizi sociali, e attivista Lgbt. “Io ero sconvolto, non volevo crederci – spiega Michele- Chiesi spiegazioni e mi dissero che io ero omofobo. E che dovevo cominciare ad abituarmi alle relazioni di genere”. Adesso, dopo un anno, Michele pensa solo ai suoi figli, soprattutto al più piccolo. A causa delle pressioni psicologiche e dei traumi subiti durante il percorso di allontanamento dal padre ora il bambino soffre di problemi psichici. “Sta soffrendo molto, questa situazione lo sta distruggendo e io ho le mani legate. Ha degli atteggiamenti preoccupanti, me lo hanno detto anche le insegnati di scuola – sospira Michele, che fa fatica a parlare e ha la voce rotta dal dispiacere – Dice spesso che non sa che farsene della sua vita, che vuole morire”. Sono questi i pensieri di un bambino allontanato dalla propria famiglia. Pensieri che nessuno dovrebbe mai fare. Soprattutto un bambino.

 

I BAMBINI DI…MEZZO !ultima modifica: 2019-07-02T14:56:09+02:00da manlio22ldc
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