LA DONNA AL CENTRO DEL …. PATIBOLO !

Hina Salem uccisa nel 2006, Sana Cheena, nata in Italia, ammazzata in Pakistan nel 2018, entrambe assassinate con il consenso dei genitori perché colpevoli di non aver ubbidito alla legge coranica  imposta dai loro genitori sin dalla nascita. Alla morte delle due ragazze… tutti si indignarono e urlarono all’orrendo crimine e per la loro tragica fine, anche se, malgrado tutto, non ho visto numerosi cortei di donne a protestare e dimostrare solidarietà alle vittime, né ho ravvisato inginocchiamenti per loro da parte di politici o radical chic… niente di tutto ciò, e aggiungo che sarebbe bastato poco per onorarle. Ma in compenso tutti i “buonisti e comprensivi politici italiani” si dettero un gran da fare per smorzare una eventuale sommossa di sdegno contro gli immigrati d’origine pakistana e lo fecero con  una tale celerità mediatica  da far impallidire… la più veloce delle Ferrari… La mossa strategica e vincente di quel momento è stata a quella di invitare nei talk show televisivi diverse comunità pakistane presenti nelle varie città  italiane, il cui unico fine era quello di farci passare il messaggio  che quelle morti non erano da attribuire alle rigide linee guida coraniche ma erano solo il frutto di antiche tradizioni tribali e che pertanto la religione islamica non c’entrava nulla… e chi come me lanciava segnali diversi era da censurare. Poi  nel 2021 paradossalmente registriamo l’ennesimo omicidio in Italia di altra giovanissima pakistana, lei era Saman Abbas, fatta a pezzi e il suo corpo forse gettato in un canale di scolo come si trattasse di un fiore appassito e da restituire alla natura  e anche questa volta vanno in onda le stesse pantomime già viste anni prima e ripetute alla noia con le morti di Pamela Mastropietro e Desiree Mariottini… la religione islamica non c’entra nulla, quelli sono omicidi dettati da gente malata e convincimenti tribali…e bla… bla… bla…. ! E ancora una volta stampa e Tv giocano a favore delle comunità islamiche omettendo la verità e cioè che se oltrepassi i limiti imposti dalla legge coranica devi essere punito e non ci sono se e ma… ovviamente per poterlo affermare senza ombra di dubbi servono sempre prove fresche e di ultimo grido per convincere l’opinione pubblica che i media giocano una partita contro gli occidentali stessi e la loro libertà. Vediamo ora come i media giustificheranno quanto sto per narrarvi… Già, la nuova scena horror si gira in Pakistan, paese islamico dove vige la sharia, succede che una donna di 26 anni, il suo nome è Aneeqa Ateeq nel 2020 dopo Cristo e non prima, aveva condiviso delle vignette sul profeta Maometto attraverso il banalissimo  WhyatsApp… applicazione di messaggi  tramite smartphone in uso nel XXI secolo dopo Cristo… Apriti cielo, la donna, che è al centro del mondo islamico, viene scoperta e incarcerata nel maggio dello stesso anno e subito dopo processata, forse avevano terrore che inquinasse le prove… forse dev’essere così… sta di fatto che la “rea” è stata… condannata all’impiccagione… è in più le è stata inflitta un’ulteriore pena di 20 anni di reclusione. Certo che essendo proprio un curiosone mi piacerebbe capire come farà la poverina a scontare i 20 anni di reclusione dopo essere stata… impiccata ?  E’ evidente che qualcosa non funziona oppure verrà impiccata tra 20 anni… chi lo sa… forse sarà così ! Però voi che pensate che l’islam sia una religione di pace e di amore ebbene che sappiate che oltre Aneeqa ci sono la bellezza di altre 80 (ottanta) donne che attendono ”impazienti”… il loro turno per la morte. 80 è un numero stimato da  una commissione statunitense ma io credo che il numero sarà sicuramente più alto perché la donna nei paesi islamici è sempre quella che paga il prezzo maggiore quando si ravvisano quella odiosa satira religiosa o violazioni alle leggi coraniche che hanno sempre i contorni dell’apostasia. Ora chiedo a tutti quelli che mi leggono di porsi una domanda e darsi una convincente risposta : e perché i media tutti non ne parlano di questi crimini ? E perché le comunità islamiche e  pakistane che vivono in occidente continuano a riempirci di bugie sulla vera natura della loro religione ? E io cosa devo pensare allora… che gli islamici che arrivano in Italia non vengono solo per migliorare le loro condizioni di vita ma vengono anche  per islamizzare l’occidente ? E’ una mia supposizione che covo nell’animo dal lontano 2000… e nel 2006 ne trovai conferma  quando appresi della morte della prima donna pakistana in Italia e ne rimasi profondamente colpito e addolorato. Da allora ho capito che quella “ meravigliosa pazza” della Oriana Fallaci aveva perfettamente ragione in toto nel descrivere l’islam e le sue intenzioni future. E noi l’abbiamo capito o ci trastulliamo ancora nel giustificare e comprendere e perdonare i loro orrendi omicidi nei confronti di donne che non vogliono sottomettersi alla sharia ?  21012022 …by…  https://manliominicucci.myblog.it/

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Pachistana condannata a morte per ‘blasfemia’ su WhatsApp

Aveva condiviso delle vignette sul profeta Maometto

© ANSA/EPA

Redazione ANSAISLAMABAD

19 gennaio 2022

(ANSA) – ISLAMABAD, 20 GEN – Una donna pachistana di religione musulmana è stata condannata a morte in Pakistan per aver inviato un testo e vignette del profeta Maometto, ritenuti “blasfemi”, via WhatsApp, in base a una legge antiblasfemia tra le più severe al mondo ma di rado applicata fino alla massima pena, quella capitale.

Aneeqa Ateeq, 26 anni, è stata arrestata nel maggio 2020 e accusata di aver condiviso “contenuti blasfemi” su WhatsApp, tra cui le vignette, secondo una memoria diffusa dal tribunale.
La sentenza è stata emessa a Rawalpindi. Il tribunale ha ordinato che Aneeqa Ateeq sia “impiccata a morte” e l’ha anche condannata a 20 anni di prigione.
Sono circa 80 le persone incarcerate in Pakistan per blasfemia, la metà delle quali è stata condannata all’ergastolo o alla pena di morte, secondo la Commissione statunitense sulla libertà religiosa nel mondo.
I difensori dei diritti umani ritengono che le accuse di blasfemia vengano applicate ingiustamente in Pakistan, a volte per risolvere controversie personali. Anche se spesso riguardano i musulmani, prendono di mira soprattutto le minoranze religiose, in particolare i cristiani.
A dicembre, il direttore di una fabbrica originario dello Sri Lanka è stato linciato e bruciato da una folla inferocita dopo essere stato accusato di blasfemia. Tra i casi più noti di accuse di blasfemia portate all’estremo in Pakistan, quello di Asia Bibi, la donna cristiana rimasta per otto anni nel braccio della morte fino a quando la Corte Suprema del Pakistan non l’ha assolta nell’ottobre 2018.  (ANSA).
ENGLISH

 

THE WOMAN AT THE CENTER OF THE …. PATIBOLO!

Hina Salem was killed in 2006, Sana Cheena, born in Italy, killed in Pakistan in 2018, both murdered with parental consent because they were guilty of not obeying the Koranic law imposed by their parents from birth. At the death of the two girls … everyone was indignant and screamed at the horrendous crime and their tragic end, even if, despite everything, I have not seen numerous processions of women protesting and demonstrating solidarity with the victims, nor have I seen kneeling for them by politicians or radical chic … none of this, and I would add that it would have taken little to honor them. But on the other hand, all the “good-natured and understanding Italian politicians” worked hard to dampen a possible revolt of indignation against immigrants of Pakistani origin and they did so with such media speed as to make … the fastest of Ferrari … The strategic and winning move of that moment was to invite various Pakistani communities present in the various Italian cities to the television talk shows, whose sole purpose was to convey the message that those deaths were not to be attributed to the strict Koranic guidelines but they were only the result of ancient tribal traditions and that therefore the Islamic religion had nothing to do with it … and those like me who sent different signals had to be censored. Then in 2021 paradoxically we record yet another murder in Italy of another very young Pakistani girl, she was Saman Abbas, torn to pieces and her body perhaps thrown into a drainage channel as if it were a withered flower and to be returned to nature and this too once the same pantomimes already seen years before and repeated to boredom with the deaths of Pamela Mastropietro and Desiree Mariottini are broadcast … the Islamic religion has nothing to do with it, those are murders dictated by sick people and tribal beliefs … and blah … blah … blah ….! And once again the press and TV play in favor of the Islamic communities by omitting the truth and that is that if you go beyond the limits imposed by the Koranic law you must be punished and there are no ifs and buts … obviously, to be able to affirm this without a shadow of doubts you always need fresh and latest evidence to convince the public that the media are playing a game against Westerners themselves and their freedom. Now let’s see how the media will justify what I am about to tell you … Yep, the new horror scene is shot in Pakistan, an Islamic country where the sharia law is in force, it happens that a 26-year-old woman, her name is Aneeqa Ateeq in 2020 after Christ and not before, he had shared cartoons about the prophet Mohammed through the very banal WhyatsApp … application of messages via smartphone in use in the 21st century after Christ … Open heaven, the woman, who is at the center of the Islamic world, is discovered and imprisoned in May of the same year and immediately after being tried, perhaps they were afraid that she would pollute the evidence … perhaps it must be so … the fact is that the “rea” was … sentenced to hang … is in plus she was given an additional 20-year prison sentence. Of course, being a very curious person, I would like to understand how the poor girl will serve her 20 years in prison after being … hanged? It is clear that something is not working or she will be hanged in 20 years … who knows … maybe it will! But you who think that Islam is a religion of peace and love, well know that besides Aneeqa there are the beauty of another 80 (eighty) women who are waiting “impatiently” … their turn to death. 80 is a number estimated by a US commission but I believe that the number will certainly be higher because women in Islamic countries are always the one who pays the highest price when they recognize that hateful religious satire or violations of the Koranic laws that always have the contours of apostasy. Now I ask everyone who reads me to ask themselves a question and give themselves a convincing answer: and why doesn’t the media all talk about these crimes? And why do the Islamic and Pakistani communities living in the West keep filling us with lies about the true nature of their religion? And what should I think then … that the Muslims who arrive in Italy do not come only to improve their living conditions but also come to Islamize the West? It is my guess that I have been harboring in my soul since 2000 … and in 2006 I found confirmation when I learned of the death of the first Pakistani woman in Italy and I was deeply shocked and saddened. Since then I have understood that the “wonderful madwoman” of Oriana Fallaci was totally right in describing Islam and its future intentions. And have we understood this or are we still playing around in justifying and understanding and forgiving their horrendous murders of women who do not want to submit to sharia law? 21012022 … by … https://manliominicucci.myblog.it/

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Pakistani woman sentenced to death for ‘blasphemy’ on WhatsApp

She had shared cartoons about the Prophet Muhammad

© ANSA / EPA

ANSAISLAMABAD editorial staff

January 19, 2022

(ANSA) – ISLAMABAD, 20 JAN – A Pakistani woman of Muslim religion was sentenced to death in Pakistan for having sent a text and cartoons of the Prophet Mohammed, deemed “blasphemous”, via WhatsApp, on the basis of one of the most severe in the world but rarely applied up to the maximum penalty, capital punishment.

Aneeqa Ateeq, 26, was arrested in May 2020 and accused of sharing “blasphemous content” on WhatsApp, including cartoons, according to a statement released by the court.

The sentence was handed down in Rawalpindi. The court ordered Aneeqa Ateeq to be “hanged to death” and she also sentenced her to 20 years in prison.

About 80 people are incarcerated in Pakistan for blasphemy, half of whom have been sentenced to life imprisonment or the death penalty, according to the US Commission on Religious Freedom in the World.

Human rights defenders believe that blasphemy charges are being unfairly applied in Pakistan, sometimes to resolve personal disputes. Although they often concern Muslims, they mostly target religious minorities, especially Christians.

In December, a Sri Lankan factory manager was lynched and burned by an angry mob after being accused of blasphemy. Among the best-known cases of accusations of blasphemy taken to the extreme in Pakistan, that of Asia Bibi, the Christian woman who remained on death row for eight years until the Supreme Court of Pakistan acquitted her in October 2018. (HANDLE).

 

 

FRENCH

 

LA FEMME AU CENTRE DU …. PATIBOLO!

Hina Salem a été tuée en 2006, Sana Cheena, née en Italie, tuée au Pakistan en 2018, toutes deux assassinées avec l’accord parental parce qu’elles étaient coupables de ne pas avoir obéi à la loi coranique imposée par leurs parents dès la naissance. A la mort des deux filles… tout le monde s’est indigné et a crié à l’horrible crime et à sa fin tragique, même si, malgré tout, je n’ai pas vu de nombreux cortèges de femmes protester et se solidariser avec les victimes, ni vu agenouillés pour eux par des politiciens chics ou radicaux… rien de tout cela, et j’ajouterais qu’il en aurait fallu peu pour les honorer. Mais d’un autre côté, tous les “hommes politiques italiens de bonne humeur et compréhensifs” ont travaillé dur pour atténuer une éventuelle révolte d’indignation contre les immigrés d’origine pakistanaise et ils l’ont fait avec une telle rapidité médiatique qu’ils en ont fait … le plus rapide de Ferrari . .. La décision stratégique et gagnante de ce moment était d’inviter diverses communautés pakistanaises présentes dans les différentes villes italiennes aux émissions de télévision, dont le seul but était de transmettre le message que ces décès ne devaient pas être attribués aux strictes directives coraniques mais ils n’étaient que le résultat d’anciennes traditions tribales et que par conséquent la religion islamique n’avait rien à voir avec cela … et ceux comme moi qui envoyaient des signaux différents devaient être censurés. Puis en 2021 on enregistre paradoxalement un énième meurtre en Italie d’une autre très jeune fille pakistanaise, c’était Saman Abbas, mise en pièces et son corps peut-être jeté dans un canal de drainage comme s’il s’agissait d’une fleur fanée et pour être rendu à la nature et cela aussi une fois les mêmes pantomimes déjà vues des années auparavant et répétées jusqu’à l’ennui avec la mort de Pamela Mastropietro et Desiree Mariottini sont diffusées … la religion islamique n’a rien à voir avec cela, ce sont des meurtres dictés par des malades et des croyances tribales … et bla … bla … bla ….! Et encore une fois la presse et la télé jouent en faveur des communautés islamiques en omettant la vérité et c’est que si vous dépassez les limites imposées par la loi coranique vous devez être puni et il n’y a pas de si et de mais… évidemment, pour pouvoir l’affirmer sans l’ombre d’un doute, il faut toujours des preuves fraîches et récentes pour convaincre le public que les médias jouent un jeu contre les Occidentaux eux-mêmes et leur liberté. Voyons maintenant comment les médias vont justifier ce que je m’apprête à vous dire… Eh oui, la nouvelle scène d’horreur est tournée au Pakistan, pays islamique où la charia est en vigueur, il se trouve qu’une femme de 26 ans , elle s’appelle Aneeqa Ateeq en 2020 après Jésus-Christ et pas avant, il avait partagé des caricatures sur le prophète Mahomet à travers la très banale WhyatsApp… application de messages via smartphone en usage au 21ème siècle après Jésus-Christ… Ouvre le ciel, la femme, qui est au centre du monde islamique, est découverte et emprisonnée en mai de la même année et immédiatement après avoir été jugée, peut-être ont-ils eu peur qu’elle pollue les preuves… peut-être qu’il en soit ainsi… le fait est que la “rea” a été … condamnée à la pendaison … est en plus elle a été condamnée à une peine supplémentaire de 20 ans de prison. Bien sûr, étant une personne très curieuse, j’aimerais comprendre comment la pauvre fille va purger ses 20 ans de prison après avoir été… pendue ? Il est clair que quelque chose ne va pas ou qu’elle sera pendue dans 20 ans… qui sait… peut-être qu’elle le fera ! Mais vous qui pensez que l’islam est une religion de paix et d’amour, sachez bien qu’en plus d’Aneeqa il y a la beauté de 80 (quatre-vingts) autres femmes qui attendent “avec impatience”… leur tour de mourir. 80 est un chiffre estimé par une commission américaine mais je crois que le chiffre sera certainement plus élevé car les femmes dans les pays islamiques sont toujours celles qui paient le prix fort lorsqu’elles reconnaissent cette satire religieuse haineuse ou les violations des lois coraniques qui ont toujours le contours de l’apostasie. Maintenant, je demande à tous ceux qui me lisent de se poser une question et de se donner une réponse convaincante : et pourquoi les médias ne parlent-ils pas tous de ces crimes ? Et pourquoi les communautés islamiques et pakistanaises vivant en Occident continuent-elles à nous inonder de mensonges sur la véritable nature de leur religion ? Et qu’est-ce que je dois penser alors… que les musulmans qui arrivent en Italie ne viennent pas seulement pour améliorer leurs conditions de vie mais aussi pour islamiser l’Occident ? C’est ma conjecture que j’abrite dans mon âme depuis 2000 … et en 2006 j’ai trouvé la confirmation quand j’ai appris la mort de la première femme pakistanaise en Italie et j’ai été profondément choqué et attristé. Depuis, j’ai compris que la “merveilleuse folle” d’Oriana Fallaci avait tout à fait raison de décrire l’Islam et ses intentions futures. Et avons-nous compris cela ou jouons-nous encore pour justifier, comprendre et pardonner leurs horribles meurtres de femmes qui ne veulent pas se soumettre à la charia ? 21012022 … par … https://manliominicucci.myblog.it/

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Une Pakistanaise condamnée à mort pour “blasphème” sur WhatsApp

Il avait partagé des caricatures sur le prophète Mahomet

© ANSA / EPA

Rédaction d’ANSAISLAMABAD

19 janvier 2022

(ANSA) – ISLAMABAD, 20 JAN – Une Pakistanaise de religion musulmane a été condamnée à mort au Pakistan pour avoir envoyé un texte et des caricatures du prophète Mahomet, jugés “blasphématoires”, via WhatsApp, sur la base de l’une des plus graves dans le monde mais rarement appliquée jusqu’à la peine maximale, la peine capitale.

Aneeqa Ateeq, 26 ans, a été arrêtée en mai 2020 et accusée de partager du “contenu blasphématoire” sur WhatsApp, notamment des dessins animés, selon un communiqué publié par le tribunal.

La sentence a été prononcée à Rawalpindi. Le tribunal a ordonné la « pendaison à mort » d’Aneeqa Ateeq et l’a également condamnée à 20 ans de prison.

Environ 80 personnes sont incarcérées au Pakistan pour blasphème, dont la moitié ont été condamnées à la réclusion à perpétuité ou à la peine de mort, selon la Commission américaine sur la liberté religieuse dans le monde.

Les défenseurs des droits humains pensent que les accusations de blasphème sont injustement appliquées au Pakistan, parfois pour résoudre des conflits personnels. Bien qu’elles concernent souvent des musulmans, elles ciblent majoritairement des minorités religieuses, notamment chrétiennes.

En décembre, un directeur d’usine sri-lankais a été lynché et brûlé par une foule en colère après avoir été accusé de blasphème. Parmi les affaires les plus connues d’accusations de blasphème poussées à l’extrême au Pakistan, celle d’Asia Bibi, la chrétienne qui est restée dans le couloir de la mort pendant huit ans jusqu’à ce que la Cour suprême du Pakistan l’acquitte en octobre 2018. (POIGNÉE).