INGIUSTIZIA E’ FATTA !

Dal profilo Facebook una foto di Martina Rossi, di Imperia, morta all'eta' di 20 anni a Maiorca, a seguito di un volo dal sesto piano dell'hotel Santa Ana di Cala Mayor oggi, 3 agosto 2011. ANSA

INGIUSTIZIA E’ FATTA  !

Leggo l’articolo, rifletto attentamente sulle cause della morte della ragazza e sul proscioglimento delle accuse ai presunti responsabili, due imputati condannati in primo grado a 6 anni ciascuno e assolti in secondo grado, tiro un profondo respiro e penso : “ci risiamo, ingiustizia è fatta” !  Mi son chiesto, quali possono essere  le motivazioni che spingono un ragazza di 23 anni, solare e nel pieno della sua vita, ad intraprendere un inedito “volo senza ali e paracadute” lanciandosi da un balcone con sicura destinazione pavimento e morte certa ?  E ovvio che il volo in quelle condizioni non è che fosse proprio una cosa desiderata né voluta ma allora, cosa ha potuto determinare il volo della ragazza dal balcone di una camera di albergo ? Giustamente una ragazza che va in vacanza  … “solitamente poi ha tutta la voglia di …  suicidarsi” e quindi, durante le vacanze ogni tanto qualcuno si butta perché  … così senza un perché, si lancia dal balcone per il semplice gusto di farlo … ed arricchire la vacanza di esperienza e mandare nella disperazione la famiglia, ma ci vogliono prendere per il c…? Se la ragazza, alla quale sarà stata eseguita l’autopsia dopo la morte, visto la condanna di primo grado, sicuramente sarà emerso un quadro chiaro e normale sul suo stato poco prima del decesso, quindi, lei non era in una situazione particolare né confusionaria determinate da un uso smisurato precedentemente di alcool o stupefacenti, né tantomeno avrebbe avuto alcuna intenzione di suicidarsi, e perché farlo giacché si trovava in un luogo di divertimento ? E poi, nei fatti pratici non è che uno scappa in una camera dai piccoli spazi giusto per farlo e senza un valido motivo, è scontato che stesse fuggendo da qualcosa, evidentemente terrorizzata da qualcuno a tal punto da farla arrivare sul balcone in preda al panico, visto in quel momento come unico punto di salvezza probabile, per poi finire nel vuoto. Certo propendo per la tesi del terrore, anche se non si può sapere con certezza cosa l’abbia realmente terrorizzata, però non mi sembra che i due ragazzi abbiano dato spiegazioni chiare al suo tangibile terrore e sulla sua fuga sino al balcone, anche perché bisognerebbe capire che ci facevano poi i  due ragazzi nella camera con lei. Tutto va contro i ragazzi, magari non hanno partecipato fisicamente a farla cadere ma resto convinto che volevano abusare di lei ed è per questo che la ragazza ha cercato la fuga dalla parte sbagliata, anche perché era l’unica via d’uscita, in quei momenti effettivamente non si ragiona lucidamente specie quando si ha la sensazione e paura di essere stuprata, magari lei è arrivata in velocità alla fine della corsa alla ringhiera sino a perderne l’equilibrio e ad andare giù. Quindi i ragazzi sono innocenti e la vittima è morta e nessuno ci dirà perché è morta, l’unica cosa che possiamo dire è che la sentenza ci dice che forse la ragazza non stava bene col cervello e si è suicidata … punto. Che bella cosa, io resto interdetto perché qui la sentenza ribalta la logica del ragionamento, sarà che mi sbaglio, però la logica non riesco proprio a trovarla, provateci voi .  09062020

…by… manliominicucci.myblog.it

x contact: manliominicucci@gmail.com

Morì fuggendo a stupro, appello assolve

Ribaltata condanna tribunale Arezzo per morte di Martina Rossi

Dal profilo Facebook una foto di Martina Rossi, di Imperia, morta all'eta' di 20 anni a Maiorca, a seguito di un volo dal sesto piano dell'hotel Santa Ana di Cala Mayor oggi, 3 agosto 2011. ANSA

Redazione ANSAFIRENZE

09 giugno 2020

(ANSA) – FIRENZE, 09 GIU – La corte di appello di Firenze, ribaltando il primo grado, ha assolto “perchè il fatto non sussiste” Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, imputati di tentata violenza sessuale di gruppo nel processo per la morte di Martina Rossi, la studentessa 23enne deceduta il 3 agosto 2011 precipitando da un balcone dove era in vacanza a Palma di Maiorca. Secondo l’accusa la ragazza stava sfuggendo a un tentativo di stupro. Il 14 dicembre 2018 il tribunale di Arezzo aveva condannato i due imputati a 6 anni. “Non c’è niente, Martina non c’è più, e anche la giustizia non c’è più”, è stato il commento di Bruno Rossi, padre di Martina. I genitori di Martina hanno assistito alla lettura del dispositivo tenendosi per mano. “La giustizia italiana si è interrotta sul lavoro fatto in precedenza”, ha detto Bruno Rossi. “Cosa farò domani? Terrò stretta mia moglie. Sono arrabbiato, l’assoluzione perché il fatto non sussiste – ha detto – vuol dire infangare l’onore di Martina, vuol dire sostenere che è volata giù da sola”.

 

INGIUSTIZIA E’ FATTA !ultima modifica: 2020-06-10T13:09:47+02:00da manlio22ldc
Reposta per primo quest’articolo