I LAMENTI DELLA …LAPIDATA..

TALEBANI

I LAMENTI DELLA …LAPIDATA..

05/02/2020, una data e due eventi da non dimenticare e che riguardano due donne. il primo, vede l’inizio del festival della canzone italiana di Sanremo, almeno di quel poco che resta oramai della canzone italiana,  la serata si presenta magica con tanti effetti speciali e con l’esordio, un po’ sui generis a dir il vero, “ di un inedito monologo” di pessimo… gusto nella scelta del personaggio, sia ben chiaro, i suoi contenuti sono assolutamente condivisibili, ma è la protagonista dell’insolito monologo che non va per niente bene, il personaggio del monologo è molto strano e particolare, è una di quelle donne che ama disprezzare gli italiani ma non i suoi soldi, in ogni occasione non si risparmia mai nell’offenderci lanciandoci epiteti d’ogni genere, tra l’altro, curiosamente lei appartiene al mondo del “politically correct” della sinistra globale, una donna che a differenza di tante donne italiane ha avuto la fortuna di essere allevata e assistita dallo stato italiano, lei ha avuto ciò che tante italiane non hanno avuto e come unico ringraziamento, l’ingrata, non perde mai l’occasione per denigrare chi non la pensa come lei. Lei è Rula Jebreal, palestinese con doppia cittadinanza, israeliana e italiana…anche italiana…curioso vero ?  Lei una cittadina con passaporto italiano che è cresciuta in Italia, ha studiato in Italia e poi…e poi…ci disprezza dall’alto della sua “arroganza e boria” e la Rai cosa fa ? Ecco, otre che pagarla profumatamente, per premiarla ulteriormente, le affida un monologo che tratta della violenza alle donne, e qui che sorgono i  miei dubbi sulle vere intenzioni di strumentalizzare il monologo perché, come ho già scritto in un precedente articolo di ieri, mi sarebbe piaciuto ascoltare un monologo sulle donne che vivono nei paesi islamici e che sono sottoposte ad ogni genere di violenze nel rispetto della legge coranica. Il femminicidio non è argomento di Sanremo ma deve essere affrontato nelle opportuni sedi parlamentari o in convegni scientifici preposti e non…a Sanremo in un festival della canzone …”e che c’azzecca” ? Maria Giovanna Maglie lo ha definito un : “politically correct sparato col cannone” e non posso biasimarla per aver avuto la mia stessa… impressione. Chiudiamo qui la parentesi del “Festival dell’Unità di Sanremo”. Passiamo al secondo argomento che più mi sta a cuore, parliamo di cose serie e non di chiacchiere in leggio “bianco e nero”, giorni fa, ne abbiamo notizia solo oggi in Italia, è stata lapidata in Afghanistan l’ennesima…donna, “rea di essere…adultera”, sì, lapidata… orribile vero? Però… immaginate cosa succederebbe se applicata alla lettera questa legge in occidente…..un massacro di donne e alla libertà individuale…e viva l’islam…Laila Haidari, un’attivista afghana, e non Rula Jebreal la paladina dei salotti televisivi,  avrebbe confermato la recente lapidazione della donna. Scioccanti sono le dichiarazioni in merito alla condizione femminile nel suo paese : ” l’atrocità della violenza e ciò che possono fare contro le donne in assenza di legge è chiaramente visibile, dobbiamo pensare a come resistere a questo orrore“, avrebbe detto l’attivista afghana. Ora, visto che si è voluti parlare di violenza alle donne ed entrare nel merito, perché non si è parlato delle violenze che proprio i migranti islamici rivolgono alle nostre donne o abbiamo già dimenticato lo …”squarticidio di Pamela Mastropietro” ? Si sono ignorati tutti i crimini riconducibili alla cattiva gestione dei flussi migratori, alle migliaia di violenze gratuite subite dalle donne italiane per mano loro in questi anni, ma si è fatto nuovamente propaganda di regime e accusare solo gli italiani. E di cosa dovrei essere accusato io ? Come si permette ad offendermi ? Tornatene nel tuo attico di New York amica di Santoro e di Formigli, di che pasta sei fatta lo sappiamo tutti e non provarci ad insultarci…donna ingrata. Ecco perché l’ho chiamato il Festival dell’Unità…è sempre la solita fuffa… questa volta in salsa canora. 05022020

… by… manliominicucci.myblog.it

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Afghanistan, lapidata fino alla morte: le immagini della donna uccisa fanno il giro del web

Sta facendo discutere la diffusione del video dell’esecuzione di una donna, avvenuta con sassi e pietre, che viene uccisa da un gruppo di uomini. Il governo accusa i talebani, ma loro negano

TALEBANI

Lavinia Greci – Mer, 05/02/2020 – 18:52

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Attorno alla figura al centro della scena ci sono diversi uomini. Tutti hanno in mano pietre e sassi e tutti sono ripresi nell’atto di tirare qualcosa addosso alla persona rannicchiata in una buca, che probabilmente cerca di ripararsi dai colpi con le braccia e con le poche forze che le sono rimaste.

Il filmato dura pochi secondo e la persona colpita non risulta nitida, ma oscurata. Secondo quanto riportato da Dagospia, quella scena di lapidazione nei confronti di una cittadina si sarebbe consumata in Afghanistan.

I lamenti della donna

Il video, diffuso negli ultimi giorni anche dal Daily Mail, è oggetto in queste ore di verifiche, perché mostrebbe la lapidazione di una donna afghana uccisa da una folla inferocita, che la finisce a colpi di pietre e sassate. Secondo quanto riportato, dai frammenti di clip si sentirebbe nitidamente la voce della vittima che piange mentre prova a rannicchiarsi in una fossa. Le persone attorno a lei, quasi tutto uomini, invece, urlerebbero “Allah akbar”. Che, in arabo, significa “Dio è grande”.

Le accuse ai talebani

Subito dopo la diffusione delle immagini, un portavoce del governo del presidente afghano Ashraf Ghani, avrebbe puntato il dito contro il gruppo fondamentalista dei talebani, che anche in passato si sarebbe macchiato di episodi molto simili. L’esecutivo, infatti, avrebbe accusato il gruppo di “crudeltà e atrocità”. Ma i talebani, da parte loro, avrebbero replicato parlando di un filmato vecchio, risalente a cinque anni fa, cioè al 2015.

La denuncia degli attivisti

Ma nonostante le smentite del gruppo fondamentalista, gli attivisti a difesa dei diritti umani non avrebbero creduto alla loro versione, indicandoli come i responsabili della brutale esecuzione. In molti, infatti, sono convinti che la lapidazione sia un episodio recente e c’è chi cerca di capire il motivo per il quale la donna sia stata condannata a morte, con questa modalità così violenta.

La conferma dell’avvenuta lapidazione

Secondo quanto riportato dal quotidiano, Laila Haidari, un’attivista afghana, avrebbe confermato la recente lapidazione della donna. Secondo lei, il tutto si sarebbe consumato nella provincia di Ghor. “L’atrocità della violenza e ciò che possono fare contro le donne in assenza di legge è chiaramente visibile. Dobbiamo pensare a come resistere a questo orrore“, avrebbe concluso l’attivista afghana.

La linea del governo

Anche per Sediq Sediqqi, portavoce del presidente Ghani, la responsabilità sarebbe da attribuire interamentei ai talebani: “Sono assolutamente scioccato e rattristato dopo aver visto un video su Twitter in cui un gruppo di talebani lapida una donna innocente. La crudeltà e l’atrocità dei talebani in nome dell’Islam è un crimine contro l’umanità“. La risposta del gruppo talebano è arrivata tramite il loro portavoce, Zabiullah Mujahid, che ha ribadito l’inattendibilità delle accuse.

La replica dei taliban

Secondo i talebani, infatti, quelle immagini corrisponderebbero alla lapidazione di una donna accusata di adulterio, avvenuta nel 2015. In base a quanto ricostruito, la donna uccisa in quel filmato sarebbe stata accusata di adulterio e la sua colpa (attribuita sempre dal gruppo fondamentalista) sarebbe stata quella di fuggire con il fidanzato 19enne, rifiutando così l’uomo a cui era stata promessa. Nonostante la lapidazione sia illegale ai sensi della costituzione afghana, è percepita ancora oggi come una punzione legittima secondo i talebani, che quando erano al governo (dal 1996 al 2001) avevano permesso la pratica proprio nei confronti delle adultere.

 

I LAMENTI DELLA …LAPIDATA..ultima modifica: 2020-02-06T17:09:36+01:00da manlio22ldc
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