L’AVANZATA DEI …POPULISTI..

elezioni in germania

L’AVANZATA DEI …POPULISTI..

Ritorno sull’argomento già trattato il 6 di marzo dello scorso anno all’indomani del voto elettorale nazionale, ebbene in quell’articolo ebbi, secondo il mio punto di vista e pensiero, a giustificare il voto espresso dagli italiani a favore dei movimenti e partiti politici cosiddetti “populisti”. Evidentemente tanti giornalisti, TV e buona parte dei politici non conosce la storia né la prende ad esempio per analizzare ciò che sta accadendo in Europa e magari trarne benefici in termini di operatività politica. Per comprendere il tutto bisogna necessariamente tornare nel 1919, giusto un secolo fa ad un anno dalla fine della prima guerra mondiale, l’Italia pur vincendo la guerra aveva un’economia disastrata, il debito pubblico alle stelle…. esattamente come oggi…,fa ridere vero, … disoccupazione dilagante e tantissima gente che partiva per le Americhe in cerca di lavoro…e tanti milioni di poveri italiani che cercavano in qualsiasi modo di sopravvivere. Rammento a tutti che sto raccontando quel che accadeva 100 anni fa e non oggi.. e purtroppo, se la confrontiamo con la situazione attuale siamo allo stesso sfacelo di un secolo fa. E come nel 1919 anche la politica economica era incerta e segnava il passo, l’obiettivo numero uno era sanare il bilancio dello stato e il modo più sbrigativo e semplice era quello di gravare di tasse una popolazione allo stremo ed un tessuto artigianale e industriale già …alle pezze. E in questo contesto che vedeva quotidianamente le lotte dei lavoratori per una vita lavorativa dignitosa che nasce e cresce il partito fascista di Benito Mussolini. Il fascismo ha saputo cogliere il grido di dolore del popolo italiano e pian piano è riuscito a farlo diventare la quinta potenza mondiale, roba di non poco conto . Non mi soffermo sulla questione ideologica perché non è il tema del mio articolo ma riscontro esattamente tutti gli stessi contenuti e situazioni del secolo scorso. Quello che è accaduto in Italia lo si era già visto anche in Russia nel 1917, con la rivoluzione comunista che ha spazzato via lo zarismo perché affamato e disperato, in  Germania si è ripetuta l’analoga storia italiana, la presa del potere da parte dei nazionalisti e populisti…qui invece a differenza dei russi con il voto popolare …. Veniamo al presente, è quanto mai logico e razionale che nelle ultime elezioni regionali tedesche sia ritornato il nazionalismo verace, la situazione economica tedesca è al disastro, sebbene i media non ne parlino diffusamente, il paese è pieno di immigrati che costano e creano disordini e caos nella società tedesca, a torto o a ragione bisogna far capire ai migranti che il lavoro in Europa è finito da un bel pezzo e le opportunità per loro se le devono inventare e trovare a casa loro. Questa è la situazione in un’Europa che  in 17 anni ha combinato solo disastri e portato alla fame decine di milioni di poveri, spostando le industrie dall’ovest all’est del continente, mentre in teoria, ma solo in teoria, dovevamo star meglio tutti. Il futuro dietro la porta saranno i partiti e movimenti pro popolo, alle scorse europee alla sinistra europea non è andata bene ma ha vinto perché ha ricevuto l’appoggio del M5S che in teoria, ma solo nella teoria, era contro l’unione europea…. almeno così dicevano anni fa, ma credo che alle prossime se non si cambia registro l’Europa sarà tutta spostata a destra come anche tutti i governi…. ammesso che nel frattempo qualcuno non vada via….ed esca.. come la Germania per esempio.. già curioso… vero ?  02092019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

 

Elezioni regionali in Germania, boom dell’estrema destra dell’Afd ma sorpasso mancato

Per gli exit pool in Sassonia la Cdu di Angela Merkel resta primo partito, Brandeburgo all’Spd

elezioni in germania

ASSOCIATED PRESS

La marea nera del malcontento ex-Ddr c’è stata, e pure alta, ma gli argini dei due grandi partiti al governo a Berlino – anche se scricchiolando sonoramente – tutto sommato hanno retto: nelle due elezioni regionali svoltesi nell’est della Germania, in Sassonia e in Brandeburgo, i populisti di estrema destra dell’Afd hanno rispettivamente triplicato e raddoppiato i consensi ma non sarebbero riusciti nel colpo storico di diventare primo partito in una regione tedesca, come i sondaggi avevano lasciato ipotizzare almeno a Postdam.

Il partito cristiano-democratico (Cdu) della cancelliera Angela Merkel e quello socialdemocratico (Spd) al momento senza una guida – i due pezzi dell’inquieta Grande coalizione al potere a livello nazionale – hanno conservato il primato nelle rispettive roccaforti che governano da tre decenni. Ma hanno subito perdite destinate a scuotere Berlino condizionando due dibattiti politici: l’elezione del nuovo leader Spd a dicembre e la leadership dell’attuale erede di Merkel alla guida della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer. Un ulteriore elemento di riflessione è atteso con i risultati delle elezioni fissate in Turingia per il 27 ottobre.
In Sassonia, la regione con capoluogo Dresda e la più popolosa fra le due in cui si è votato, secondo proiezioni l’Afd ha raccolto il 27% dei voti, tre volte di più rispetto al 9,7% che ebbe nelle precedenti regionali del 2014. La Cdu, perdendo sei o sette punti rispetto al 39,4% di cinque anni fa, si confermata primo partito col 32-33% dei consensi.
Era però in Brandeburgo, la regione che circonda Berlino, che i sondaggi avevano prospettato un testa a testa tra formazione xenofoba e un pilastro della democrazia tedesca, la Spd che fu di Willy Brandt ed Helmuth Schmidt. Qui l’Afd avrebbe raddoppiato i consensi passando dal 12,2% del 2014 ad un attuale 23-24%. Ma i socialdemocratici, pur perdendo sei punti, avrebbe raccolto il 27%: un margine risicato, ma dunque senza sorpasso.
In entrambe le regioni i Verdi hanno proseguito il loro trend positivo trainato dalle preoccupazioni dei tedeschi per i cambiamenti climatici ottenendo il 10% in Brandeburgo (+4 punti) e l′8,5% in Sassonia (+2 punti). Soprattutto in Sassonia, dove peraltro la Sinistra sarebbe in calo di otto punti al 10,5%, sarà problematico proseguire la Grande coalizione al governo a Dresda.
Tutte le analisi della vigilia hanno spiegato la prevista avanzata dell’Afd con la disillusione dei tedesco orientali per sviluppo e risultati dell’unificazione tedesca del 1990: fra l’altro le disparità salariali e pensionistiche, assieme alle paure alimentate delle migrazioni, sono stati fra i temi su cui hanno insistito i populisti di destra.
Il vicecancelliere e ministro delle Finanze Olaf Scholz, unico candidato di spicco fra i 20 in corsa alla guida della Spd, si è comunque sentito autorizzato dalle proiezioni a sostenere che “possiamo vincere le elezioni, questo è il messaggio che mandiamo oggi, e così deve essere sempre nei prossimi anni”.

 

L’AVANZATA DEI …POPULISTI..ultima modifica: 2019-09-02T15:47:27+02:00da manlio22ldc
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