“8 AGOSTO 1956….136 EROI”..!

marcinelle

 “8 AGOSTO 1956….136 EROI”..!

Sì, proprio degli eroi, uomini veri che in cambio di 200 franchi belgi dell’epoca, € 1,50 al cambio attuale, ovviamente al giorno, sono partiti alla volta del Belgio per prestare la loro mano d’opera nelle miniere di quel paese. In cambio dell’invio di questi uomini, che andavano a colmare la mancanza di lavoratori belgi, il nostro paese avrebbe poi ricevuto il carbone estratto, proprio da quelle miniere, a prezzo vantaggioso….un affare per tutti… almeno così sembrava nelle intenzione dei “soliti potenti” senza tener conto della …”loro integrità”… Gente che lasciava le famiglie e le loro modeste case per un lavoro molto faticoso e pericoloso per la salute, lavorare in quelle miniere e senza le necessarie cautele e precauzioni rappresentava un costante pericolo alla vita stessa e alle probabili e gravi conseguenze per via della continua inalazione di gas e polveri sottili respirate, elementi chimici tossici che emergono durante  l’estrazione del carbone. Un ambiente malsano dove i minatori venivano considerati bestie da sfruttare senza nessun rispetto, infatti i lavori in superficie, quelli meno malsani, erano dedicati ai belgi mentre in profondità ci andavano sempre i nostri connazionali. Il lavoro che dovevano affrontare i minatori italiani era molto duro e scandito da tre turni di 8 ore ciascuno per l’intero arco della giornata, a partire dalle 6,00, dalle 14,00 e dalle 22,00. Alla consumazione dei pasti erano dedicati 20 minuti.. Ma non è tutto, perché i 136 eroi erano partiti accompagnati da un contratto di lavoro, sottoscritto tra i due governi, della durata di cinque anni ed oggi, apprendo attraverso radio RAI,  che oltre la terribile tirannia dei proprietari belgi  vi era una particolare clausola nel contratto stipulato.. cioè,  si prevedeva che se il lavoratore italiano, non rispettasse la scadenza prevista della durata di cinque anni, e magari decideva di andar via e tornare al proprio paese… non poteva farlo e  veniva…. imprigionato e rinchiuso in un castello, nelle vicinanze, sino al ripensamento. Nell’ascoltarlo sinceramente ho avuto un tonfo al cuore e mi son chiesto come fosse possibile una roba del genere…allucinante.  Immaginavo e sapevo che i poveri minatori venivano sfruttati come limoni da premere e senza diritti  ma arrivare a questo francamente proprio non lo immaginavo, in definitiva o lavoravano con le buone o lavoravano con le cattive…pazzesco…. e sempre in un ambiente  altamente a rischio di incidenti.  Infatti quello di Marcinelle del 1956 non è il primo, tra il 1950 e il 1955 muoiono  251 minatori italiani nei diversi incidenti verificatesi nelle miniere, vuoi per incuria o per  errori umani ma soprattutto per menefreghismo dirigenziale. Ricordare solo i 136 minatori morti va benissimo, anzi è un dovere, tuttavia, dobbiamo ricordare, ed è un obbligo, anche gli altri 251 nostri fratelli morti precedentemente in incidenti simili. Sono stati quasi 41.000 gli italiani impiegati nelle miniere belghe in quegli anni e oltre il duro lavoro non ricevevano pasti confezionati ad hoc, hotel e cellulari per chiamare casa e soprattutto non buttavano il misero pasto, sempre stantio, che si portavano da casa. Ma in tutto questo dramma epocale del passato si riesce a trovare anche una morale, se non ci fossero state le miniere e il lavoro gli italiani non sarebbero partiti per il Belgio, mentre purtroppo oggi vedo esattamente l’opposto…sul nostro territorio anche se non ci sono le miniere . 09082019

…by…manliominicvucci.myblog.it 

 

marcinelle

 

8 agosto 1956: la tragedia nella miniera di Marcinelle, l’Abruzzo non dimentica

08/08/2019

A Manoppello commemorazione delle vittime abruzzesi della tragedia di Marcinelle. Al Bois du Cazier, la miniera di carbone a Charleroi, in Belgio, l’8 agosto del 1956 morirono 262 minatori, 136 dei quali italiani. Il messaggio del Capo dello Stato.

“La tutela di tutti i lavoratori e la incessante promozione dei loro diritti costituiscono principi di civiltà irrinunciabili per ogni Paese e sono un obiettivo fondamentale nel processo di consolidamento della comune casa europea e dell’intera comunità internazionale”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 63/mo anniversario della tragedia di Marcinelle. “Nel giorno in cui si commemora il sacrificio del lavoro italiano nel mondo desidero riaffermare – afferma il Capo dello Stato in un messaggio – la più partecipe vicinanza ai familiari delle vittime di Marcinelle e degli altri tragici eventi che hanno coinvolto i nostri connazionali all’estero, morti o feriti sul lavoro, prestato in condizioni difficili, per un futuro migliore per le proprie famiglie. La tragedia di Marcinelle, in particolare, è parte della memoria collettiva dell’Italia e dei Paesi che ne furono colpiti. Il sacrificio di duecentosessantadue lavoratori, di cui centotrentasei connazionali, ci esorta a promuovere, oggi come in passato, migliori opportunità di lavoro – conclude Mattarella – e massime garanzie di sicurezza per tutti i lavoratori, in Italia, in Europa e nel mondo”.

E nel 63 esimo anniversario della tragedia di Marcinelle in Belgio, il Comune di Manoppello, paese della Valpescara che più di tutti ha pagato il tributo di sangue in minatori, ricorda le 60 vittime abruzzesi che trovarono la morte nella miniera in fiamme.

Quella del Bois du Cazier è considerata una delle più gravi tragedie minerarie della storia. L’incendio, che si sviluppò l’8 agosto del 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier-nei pressi di Marcinelle – causò la morte di 262 minatori, uccisi dalle ustioni, dal fumo, dai gas tossici. 136 di loro erano italiani, immigrati in Belgio nel dopoguerra. Solo in 12 riuscirono a salvarsi.

Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d’un incendio, causato dalla combustione d’olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica.

L’incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d’entrata d’aria principale, riempì di fumo tutto l’impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 immigrati italiani. L’incidente è il terzo per numero di vittime tra gli immigrati italiani all’estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell’Unesco.

“8 AGOSTO 1956….136 EROI”..!ultima modifica: 2019-08-09T15:46:16+02:00da manlio22ldc
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