Il vicepremier Salvini insieme al ministro Fontana alla Camera (Ansa)
Il vicepremier Salvini insieme al ministro Fontana alla Camera (Ansa)

Roma, 29 novembre 2018 – E’ scontro sul decreto Sicurezzaapprovato ieri in via definitiva dall’Aula della Camera. A insorgere contro la nuova legge è l’Anpi, l’associazione dei partigiani, invitando alla “mobilitazione e alla resistenza”.

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“Con l’approvazione del decreto sicurezza si stravolge di fatto la Costituzione e l’Italia entra nell’incubo dell’apartheid giuridico“, scrive preoccupata la presidente Carla Nespolo. “È davvero incredibile  – prosegue la nota dell’Anpi – che sia accaduto un fatto simile, che sia stato sferrato un colpo così pesante al diritto di asilo, all’accoglienza, all’integrazione. A un modello che ha portato ricchezza e convivenza civile a quelle comunità che hanno avuto la responsabilità e il coraggio di sperimentarlo”. “Questa legge, oltretutto, non risolve affatto il problema del controllo dell’immigrazione clandestina, bensì l’aggrava – come stanno denunciando in queste ore non pochi sindaci, anche del M5s – con un carico di lavoro per i Comuni insopportabile. Non si può restare inerti”.

“Non ci si può rassegnare a questo declino, alle pratiche ignobili contro la vita e la dignità dei migranti cui dovremo assistere. Facciamo appello alle coscienze delle cittadine e dei cittadini: che l’indignazione sia permanente, che non manchi occasione di riempire piazze e strade per un’Italia autenticamente umana. Facciamo appello alle forze politiche democratiche: basta divisioni, discussioni stucchevoli, rese dei conti. È ora di una straordinaria assunzione di responsabilità. Di organizzare una resistenza civile e culturale larga, diffusa, unitaria”, conclude la presidente nazionale.

LA REPLICA DI SALVINI – Immediata è però giunta – via Twitter – la replica del ministro dell’Interno Matteo Salvini. “I nostalgici delle bandiere rosse parlano di ‘incubo’ e invocano la ‘resistenza civile’… Che paura!. L’INCUBO erano i governi della sinistra, cacciati dagli italiani. Ora tornano finalmente ordine e rispetto. La pacchia è STRA-FINITA!“.

TERRE DES HOMMES – Intanto arriva anche l’appello di Terre des Hommes al presidente della Repubblica affinché non firmi il Decreto sicurezza e “si possa tornare a un confronto parlamentare che dia ancora una speranza di riscatto a migliaia di minori e giovani migranti, assicurare la piena protezione dei minori migranti ed eviti il rischio di emarginazione e disagio psicofisico, che può sfociare in tragedie o nell’allontanamento dal sistema d’accoglienza per finire nelle mani delle reti criminali”.