DUE PESI E DUE MISURE ..?

DUE PESI E DUE MISURE ..?
Quando nel 1992 venne firmato il trattato di Maastricht per la costruzione della nuova Europa la nostra situazione economica era di per se già drammatica, il debito pubblico italiano nel rapporto P.I.L. “viaggiava al 102%”, un debito che lasciava spazi a margini molto ristretti di operatività in chiave di rapporti paritari con gli altri due colossi europei quali Francia e Germania che lo avevano al 40% . È ovvio che l’Italia avesse bisogno di “un’assistenza particolare” se al trattato sottoscritto si voleva dare la giusta importanza di solidarietà tra stati e uno sviluppo certo. Quello che accade in questi giorni per la nostra manovra economica è incomprensibile però, ora in Europa tutti pronti a difendere la Francia e Macron se vuol sforare la fatidica soglia del 3% di spesa pubblica, sicuramente non per difendere gli interessi del popolo ma quello delle lobby europee, infatti, se lo si ama perché non è stato fatto prima ? Quindi, da ciò deduco che se il popolo zittisce, allora lo si pressa continuamente e lo si schiaffeggia come uno scolaretto indisciplinato, mentre se il popolo mostra i denti per le continue sofferenze e vuole vivere meglio allora tutto cambia e i rigidi parametri possono essere sforati, quindi se in Grecia, Italia, ora si fanno le barricate possiamo essere autorizzati a sforare i parametri imposti ? E poi, si sapeva sin dall’inizio che il nostro debito pubblico era altissimo, perché in ambito nazionale non si sono presi provvedimenti per ridurlo ? Tutto questo dimostra solo una verità, politici ed economisti di tutta Europa non capiscono un tubo, lo dico guardando i risultati economici di tanti paesi dell’Unione Europea e dal modo in cui si è gestito l’industria italiana che di fatto è stata trasferita nelle mani delle potenti lobby europee. Quindi alla Francia è permesso far mangiare il suo popolo mentre all’Italia viene concesso di digiunare almeno cinque volte a settimana, così …giusto per non morire…Ma che roba è questa associazione a delinquere altro che Europa, bisogna subito cancellare il tetto di spesa del 3% e adeguarlo alle necessità dei singoli paesi, hanno creato e fomentato le disparità sociali tra i vari paesi membri, e che schifo è questa unione ! Basta…ma veramente basta, sono con i “GILET GIALLI” , io sto sempre dalla parte del popolo …e i poteri forti e i politici da che parte stanno ? 12122018

…by… manliominicucci.myblog.it

Manovra, pronta la proposta nero su bianco per Bruxelles

Moscovici gela Italia: ‘Non paragonabili alla Francia’

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lasciato Roma alla volta di Bruxelles intorno alle 14 per incontrare il presidente della Commissione Jean Claude Juncker al quale sottoporrà un documento che conterrà tutte le opzioni in merito al tetto deficit-pil. Conte non va su a Bruxelles con una soluzione netta ma con la volontà di trattare. In ambienti della maggioranza e di governo si parla di una forbice che si aggirerebbe tra il 2,2 e il 2%. L’incontro è previsto alle ore 16 al Palais Berlaymont, sede della Commissione europea.

Il governo ha messo a punto una proposta “nero su bianco” sui saldi della manovra da portare oggi pomeriggio a Bruxelles all’incontro tra Conte e Juncker. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Spread Btp crolla su voci di deficit al 2%

Il governo andrà all’incontro con la Commissione europea convinto di avere “buone motivazioni” per trovare un accordo sulla manovra. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi, aggiungendo che la decisione sui saldi di bilancio è stata presa in una riunione prima del consiglio dei ministri, attualmente al momento ancora in corso. Le stesse fonti si definiscono ottimiste sulla validità della proposta italiana.

Sono assolutamente fiducioso che a Bruxelles prevalga il buonsenso. Inizio ad essere stufo di qualcuno che possa sfondare o infrangere i limiti mentre con l’Italia c’è la lente di ingrandimento sullo 0,1. Vogliamo incominciare ad onorare gli impegni presi con gli italiani. Ma se mi dovessi rendere conto di un pregiudizio contro l’Italia mentre per altri si chiudono gli occhi allora la musica cambierà”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una conferenza stampa a Gerusalemme.

E’ la giornata dell’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della commissione Europea jan Claude Juncker. E, sul fronte del dialogo sulla manova all’Itralia arriva un aiuto ‘insperato’, quello della Francia con lo sforamento chiesto da Emmanuel Macron.

Ma dall’Ue arriva subito uno stop. Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, intervistato dal Parisien,ritiene che un eventuale sforamento, oltre il 3% del rapporto tra deficit e Pil, dopo l’annuncio delle misure del presidente Emmanuel Macron per smorzare la rabbia dei gilet gialli “può essere preso in considerazione”, anche se in modo “limitato, temporaneo ed eccezionale”. Per Moscovici la situazione della Francia non può essere paragonata a quella italiana. Alla domanda di Le Parisien su un trattamento di favore alla Francia rispetto all’Italia sui conti pubblici Moscovici smentisce con forza. “Non c’è nessuna indulgenza, sono le nostre regole, soltanto le nostre regole”, insiste il commissario, aggiungendo: “Soprattutto non facciamo come se ci fosse da una parte una severità eccessiva e dall’altra non so quale lassismo”. Per lui il paragone con l’Italia “è allettante ma sbagliato perché sono due situazione totalmente diverse”. “La Commissione europea sorveglia il debito italiano da tanti anni”, cosa che invece non ha “mai fatto” per la Francia.

Il governo è, intanto, ancora al lavoro sui numeri. Lunedì sera a Palazzo Chigi si è raggiunta un’intesa di massima, tra i rappresentanti dei due partiti, a tagliare il fondo per “quota 100” e reddito di cittadinanza di 3,5 miliardi. Soldi che potrebbero ridurre il deficit al 2,2%, cui si sommerebbe un altro 0,2% di taglio derivante da quasi 2 miliardi di dismissioni immobiliari, magari attraverso Cassa depositi e prestiti, più altre misure di spending review. La Lega preme per rafforzare la Web Tax, su cui M5s frena. E per rafforzare la discesa nel 2020 e nel 2021 c’è anche l’idea di far scattare del tutto gli aumenti Iva (ora parzialmente disinnescati), rinviando alla prossima manovra un eventuale blocco. Ma niente viene dato per acquisito. Tant’è che viene subito smentita l’ipotesi avanzata dall’economista vicino alla Lega Alberto Brambilla di avviare la riforma delle pensioni con “quota 104” nel 2019, per poi scendere a “quota 100”.

Resta la tensione nella maggioranza giallo-verde. Anche se il vicepremier Salvini smentisce le voci di voto anticipato. ”Onestamente no. Non ho sentito Di Maio”. Cosi’ il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano un commento sulle tensioni con l’alleato di governo in queste ultime ore. ”Rientro a Roma oggi pomeriggio e occuparmi dello 0,1 per cento di deficit e di tutta la discussione italiana lo faro’ da oggi pomeriggio”. Salvini ha poi smentito che la Lega sia tentata dal voto: ”L’ennesima balla giornalistica – ha spiegato. – Non so piu’ in che lingua dirlo”.

Emendamenti in Commissione entro domani alle 14 – E’ stato ufficialmente fissato per domani alle 14 il termine per presentare gli emendamenti alla manovra in Commissione Bilancio del Senato. Lo si apprende dalla stessa Commissione, convocata ininterrottamente da oggi a domenica sera per l’esame della legge di bilancio. L’obiettivo al momento è quello di portare il testo in Aula a Palazzo Madama tra il 18 e il 19 dicembre. I tempi sono però strettamente legati all’andamento della trattativa sui saldi con la Commissione europea.

DUE PESI E DUE MISURE ..?ultima modifica: 2018-12-12T15:55:16+01:00da manlio22ldc
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