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DUE PESI E …DUE MISURE…?

DUE PESI E …DUE MISURE…?
Oggi è una di quelle giornate che mi vergogno di essere italiano ed appartenere ad uno stato che ha una strana giustizia e che non guarda in faccia nessuno e in qualunque situazione si trovi un cittadino italiano ma è tollerante con cittadini di origine straniera. Mi riferisco e senza mezzi termini alla “multa” affibbiata al padre di uno dei ragazzi morti, per incuria dello stato stesso rammento a tutti, nella tragedia dell’hotel di Rigopiano in Abruzzo. Analizziamo alcune situazioni di legalità oscurata e manipolata quando fa comodo e poi guardiamo l’episodio della multa e troviamo un’incomprensibile severità di applicazione nel punire un presunto colpevole. Quindi al primo punto, se in Italia arrivano un milione di clandestini illegali…e allora niente, quelli scappano da qualcosa e si trasformano per magia in profughi, se non li si fa sbarcare dalle navi ONG straniere nei porti italiani, allora, ci risiamo, si apre un’inchiesta nei confronti di un ministro della repubblica italiana. Si continua… se i profughi, squartano, ammazzano, stuprano oppure spacciano droga noi dobbiamo capire e ovviamente perdonarli. Sono note le sentenze scandalose dei magistrati in materia di abusi sessuali e di vendita di sostanze tossiche nei confronti di extracomunitari. Detto tutto questo, andiamo ai fatti della multa, oltre che constatare un’insolita celerità da parte della magistratura, si riscontra una bella e cospicua multa di oltre 4.500,00 euro per aver violato i “sigilli”, che forse non c’erano, e aver riposto un mazzo di fiori in memoria di un figlio morto, deceduto proprio per colpa di quello stato per cui la magistratura lavora. Ora, a prescindere dello schifo inenarrabile della multa, ma non vi rendete conto dell’offesa fatta al defunto che da lassù guarda il padre che becca una multa per essere andato a “trovarlo” ? È incredibile che si possa arrivare ad un cinismo del genere, un cinismo horror che non trova paragoni neanche nei film horror.. Benissimo, siate fieri ed andate orgogliosi tutti di quel che “avete combinato” ed in ultimo, aggiungo, che se anche li avesse violato i sigilli…..beh, si poteva comprendere esattamente come si fa per gli immigrati…..o..no..o per gli italiani è…diverso ? 11012019

…by…manliominicucci.myblog.it

Rigopiano, multato papà di Stefano:
fiori sul luogo dove il figlio è morto

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Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle 29 vittime del disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), è stato condannato dal gip del tribunale di Pescara a pagare una multa di 4.550 euro, per avere violato, il 21 maggio scorso, i sigilli giudiziari apposti per delimitare
l’area nella quale si verificò la tragedia. La sentenza di condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro, trae origine dal fatto che Feniello si sarebbe introdotto «abusivamente», nonostante «le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell’ordine addette alla vigilanza del sito».

L’uomo, in un post pubblicato su Facebook, contesta la decisione del tribunale pescarese, affermando di essersi «recato a Rigopiano per portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio».

Strage di Rigopiano, inchiesta bis per depistaggio. Indagato l’ex prefetto

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Mercoledì 9 Gennaio 2019, 14:49 – Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 09:56 

CERCASI VOLONTARI X …COLLETTA..!

CERCASI VOLONTARI X …COLLETTA..!

Povero Renzino, che vita grama e di miseria che conduce, poco meno di € 2500,00 al mese per “campare” la sua bella e numerosa famiglia e mantenersi una stupenda villa da 1,3 milioni di eurucci. Lo confesso, credo proprio di non aver capito un tubo della vita in Italia, non riesco proprio a capire come fa un uomo che svolge attività politica, e per conto del popolo italiano, dichiari quella somma e poi si compera una villa lussuosissima. Come mai il famoso giornalista del quotidiano la Repubblica Valentini non si sente sollecitato a chiedere al suo senatore come guadagna i soldi e da dove sono arrivati quelli della villa ? Già, quando non si tratta di Berlusconi allora tutto è…lecito.. Qui c’è qualcosa che non funziona, ora capisco il perché quella trasmissione televisiva alla “Nove di Sky”…dell’amico Murdock, sì, quella che ha floppato in termini di ascolti, evidentemente gli serviva quel contratto, presumo milionario, per coprire l’acquisto della bellissima ..villa. Non penso niente e non voglio pensare a niente di male, però, tra politici che non si rendono conto di aver ricevuto un appartamento o regali sontuosi e politici di partito che vengono arrestati ogni giorno per collusione con le mafie o appalti truccati gli italiani sono proprio stufi. Di una cosa sola mi pento, di non essermi iscritto ad un partito…forse oggi sarei ricco anch’io…forse ..o forse stavo già in galera ? Dubbio amletico, però in tutto questo restano dubbi e misteri irrisolti, in ultimo una domanda : ma perché Sky dovrebbe finanziare un programma culturale che si sapeva già che avrebbe floppato ? Non è che lui sia un portento di presentatore o un professore universitario la cui capacità di spiegazioni è…”ammirevole”, l’ho guardato per tre secondi, ho riso e cambiato canale ..troppo patetico e ridicolo nelle sue movenze e posture…e poi, sempre con quell’aria da gradasso di boss malavitoso…ciaoneeeeee…10012019 …by…manliominicucci.myblog.it

Renzi pubblica i suoi redditi: silenzio sugli acquisti milionari

L’ex premier ha reso noto, in ritardo, il reddito del 2017. E l’elenco dei beni mobili e immobili nella sua disponibilità continua ad allungarsi

29.315 euro. È quanto ha guadagnato Matteo Renzi nel 2017. La dichiarazione, datata 29 novembre 2018, è stata resa pubblica solamente ieri.

Nei 12 mesi del 2017, ricorda La Verità, Renzi non era né senatore, né premier, né conferenziere, né conduttore tv, ma solo segretario del Pd. Nella dichiarazione però non è specificato grazie a quale attività abbia incassato i quasi 30mila euro. Uno stipendio da 2.442 euro lordi al mese, tassati di 315 euro (3.780 l’ anno), spiega il quotidiano. E come fare con tutte le spese familiari? A inizio 2018, davanti alle telecamere, l’ex premier aveva mostrato il suo estratto conto da 15.000 euro circa.

 Con l’elezione a senatore, l’andamento delle finanze dell’ex premier ha avuto un’impennata. E l’elenco dei beni mobili e immobili nella sua disponibilità continua ad allungarsi. Oltre alla villa fiorentina di via Tacca acquistata a luglio per 1,3 milioni di euro, c’è anche la casa di Pontassieve (ancora invenduta). A queste si aggiunge il 25 per cento della casa di Rignano sull’Arno dove vivono i genitori e una Mini Cooper sd, da 35.000 euro.

UNA BANALE STORIA DI PRINCIPI…!

UNA BANALE STORIA DI PRINCIPI…!

Già, a quanto pare la “bella principessina” Mogherini, nonché “Alto Rappresentante” della diplomazia europea, pare si sia svegliata, si sta lentamente riprendendo dal torpore e dal sonno profondo nei quali era sprofondata da anni o meglio dal giorno della sua nomina, quindi, cari cittadini dell’unione abbiate …pazienza e rispetto per colei che per motivi oscuri ed a noi ignoti aveva deciso di mettere in stand by il proprio…cervello.  Dopo la ridicolissima visita in Iran, dove venne fotografata col capo velato dinanzi ad un uomo islamico, ovviamente per non offendere la religione di quel signore ha sostenuto lei, si è fatta fotografare seduta nell’angolino più remoto di una piccola poltroncina in uno scenario desolante e mortificante per una donna e la cui borsa, che tutte le donne portano come complemento dell’abbigliamento, era “parcheggiata” sul pavimento a margine della poltroncina nella quale, a gambe rigorosamente strette e chiuse, sedeva. Una scena pietosa a cui i cittadini europei hanno dovuto assistere inermi e cioè, il potente “ministro degli esteri “ della potenza europea si rannicchia e si sottomette ad un iraniano solo perché di religione diversa…pazzesco. Certo, si devono rispettare gli altri, ma gli altri devono anche rispettare noi…o no. ?  Il rispetto non è dovuto solo in una direzione, perché se lo diventa non è più rispetto ma reale ed effettiva sottomissione alle persone che esercitano questo potere occulto e non condivisibile.. ed è questo il motivo che irrita, non solo me,  ma anche a milioni di europei. Dopo “il pacco di Teheran”.. adesso la Mogherini  si sveglia dal torpore e critica Maduro, il presidente della repubblica venezuelana e scopre che il signore, comunista di fede, è un violento dittatore che trucca le elezioni e vessa il suo popolo… Accidenti che lungimiranza… il bello è che lo scopre solo ora, praticamente alla fine del suo mandato. Certo che parlare male di un comunista deve proprio  far male e costare molto all’ideologia alla quale si appartiene, infatti lei, non ha preso neanche le difese del popolo venezuelano quando era, ed è, in fuga verso altri paesi limitrofi per poter…. mangiare. Tutti in silenzio a parte me, ho scritto e scrivo da anni denunciando la tirannia di quell’uomo e l’unico risultato ottenuto è stato quello di essere stato bloccato nei social perché scrivevo contro un ”Presidente democraticamente eletto”… e pubblicamente “smerdato” dalla Mogherini….curioso vero ? E ora, chi mi ripaga di tutte le ingiurie e offese subite in tutti questi anni ?  Solo ora si accorgono che è un imbroglione, per anni lasciato a fare quel che voleva come nella migliore tradizione di tutti i dittatori comunisti e non dimentichiamoci che in Corea del Nord c’è un suo carissimo amico che lo ha difeso a spada tratta in diverse occasioni. Meno male che si è svegliata, per piacere, portatele un caffè o altro, in modo tale da assicurarle un “dolce risveglio”….se tergiversa allora, le mandiamo il principe Azzurrenzi a darle il bacio del risveglio..… 10012019 …by…manliominicucci.myblog.it

Ue, elezione Maduro non democratica

‘Ci rammarichiamo che sia stata ignorata richiesta nuovo voto’

 © EPA

(ANSA) – BRUXELLES, 10 GEN – “Le elezioni presidenziali in Venezuela non sono state né libere né eque, il risultato manca di qualunque credibilità” e la Ue “si rammarica profondamente che la richiesta di nuove elezioni presidenziali in linea con gli standard democratici internazionalmente riconosciuti e con l’ordine costituzionale venezuelano è stata ignorata, e che il presidente Maduro comincia oggi un nuovo mandato sulla base di elezioni non democratiche”: lo scrive in un comunicato l’alto rappresentate Ue Federica Mogherini.

TUTTO QUELLO CHE A SCUOLA NON HANNO VOLUTO RACCONTARCI

IL DELINQUENTE DEI DUE MONDI ……?
Cari amici, non ci crederete…ma anch’io ho frequentato le scuole dello stato italiano, ho fatto tutto il percorso prestabilito e ho studiato con grande passione la storia contemporanea, il rinascimento,, il risorgimento, le guerre d’indipendenza dall’impero Austroungarico e ovviamente ho studiato il famoso “sbarco dei mille” dell’eroe dei due mondi, tale “Giuseppe Garibaldi”… lui…vestito di una bella camicia rossa , capelli lunghi a coprire le orecchie e dipinto ed osannato come il salvatore e creatore della patria italica. Questo l’ho appreso dalla viva voce dagli insegnanti e imparato dai libri di scuola, pubblica, della repubblica italiana. Ora devo raccontarvi qualcosa di sorprendente, succede che per caso un giorno, leggo su Facebook, della rabbia di un amico che pretendeva che la storia, quella vera, del Garibaldi eroe venisse pubblicata in modo tale da far conoscere agli italiani chi fosse il vero “eroe dei due mondi” e pretendeva l’immediata rimozione del suo nome dalle migliaia di piazze e vie a lui intestate e dedicate. Io ero molto scettico su quanto leggevo, stentavo a crederlo e mai avrei pensato che il mio amico invece aveva proprio ragione a lagnarsi e ad inveire contro il “Garibaldi… nazionale”…. Quindi il tutto, mi riferisco alla famosa spedizione dei mille e al personaggio Garibaldi, è una gigantesca bufala creata ad arte per fare apparire bello ed eroico lui e mascherare la più grande vigliaccata fatta ai danni del Regno delle due Sicilie e al meridione tutto, sì, perché a leggere i contenuti del link c’è proprio da rimanere…basiti ed inorriditi. Ma la cosa ancora peggiore è l’indottrinamento al quale siamo stati indirizzati e obbligati è qualcosa di veramente vergognoso, un crimine verso di noi e tutto il popolo italiano. E mi fermo qui, perché avrei altro da dire ma ne dico una sola, così giusto per ridere, a scuola mi hanno insegnato che Hitler e Mussolini hanno ucciso milioni di ebrei e che… Stalin e Mao Tze Tung e Tito “erano delle brave persone”… sì…brave persone.. Benedetta o maledetta, fate voi, scuola italiana che lavora sempre per forgiare menti manipolate e plasmate… Leggetevi con attenzione i contenuti del link e fatevi un’idea…10012018

…by… manliominicucci.myblog.it

 

  TUTTO QUELLO CHE A SCUOLA NON HANNO VOLUTO RACCONTARCI

LA VERA STORIA DELL’EROE DEI DUE MONDI

File:Giuseppe Garibaldi 1861.jpg
Giuseppe Garibaldi è sicuramente il personaggio storico del XIX secolo più popolare. Ma la vera storia dell’Eroe dei Due Mondi, è un po’diversa da quella raccontata dai libri di storia. Ecco qui alcuni stralci di una biografia “senza censure”, dalla quale il giovane Garibaldi esce con le ossa rotte…
Non c’è un solo Comune, in Italia, grande o piccolo che sia, privo di una piazza o di una via dedicata a Giuseppe Garibaldi. È sicuramente il personaggio storico del XIX secolo rimasto più popolare, certamente più degli altri due monumenti del Risorgimento, Cavour e Vittorio Emanuele II. È solo con l’avvento del leghismo che si inizia a rendere Carlo Cattaneo un più degno concorrente dell’Eroe dei Due Mondi.
Ma l’uno è uomo d’azione, l’altro è essenzialmente di scienza e di lettere. L’uno agiva con grande impeto militare ma con scarsissime capacità letterarie (non era Giulio Cesare), l’altro possedeva zero qualità guerresche ma aveva autentiche capacità di progettare il futuro di una nazione. Un vero peccato che fra i due non si sia potuta stabilire un’intesa, nemmeno quando Cattaneo corre a Napoli per seguire la dittatura garibaldina.
Eroe dell’Ottocento borghese, Garibaldi rispecchia l’animo di una borghesia in gran parte ancora pionieristica e avventurosa, romantica al di là del bene e del male. Presto si trasforma in un “mito” per chi sta seduto tutto il giorno dietro una scrivania, non si concede il minimo sgarro alle regole, non rischia nemmeno il proprio pennello da barba e si limita a sognare mondi da conquistare, viaggiando con la fantasia. Garibaldi evoca un Sandokan in carne e ossa, ma non ha la purezza irreale del personaggio creato da Emilio Salgari. Di suo, aggiunge l’essere un autentico tombeur de femmes. Donne ne ha avute così tante nella vita che la sua fama potrebbe stare in piedi solo per il vissuto privato. E forse, anche per questo, è simpatico a Vittorio Emanuele II, che si onora di averlo come amico.
Dalla visione disincantata di Gilberto Oneto, che ha scritto “L’Iperitaliano, Eroe o cialtrone?”, l’Eroe dei Due Mondi ne esce mito pompato dalla letteratura giornalistica di ispirazione massonica prima ancora che tornasse in Italia dopo i 12 anni trascorsi in America latina, nessuno dei quali svolgendo un lavoro onesto e normale che sia uno.
Da questa biografia “senza censure”, o non autorizzata, il giovane Garibaldi esce con le ossa rotte: già massone mazziniano poco più che ventenne, per tutta la vita non farà altro che collaborare con i servizi inglesi, protetto ben oltre il limite della decenza, svolgendo di fatto una pesante attività di pirateria al soldo dei potentati locali.
L’INIZIO FRA RAPINE E SACCHEGGI Oneto ricorda che ricorrerà spesso alla rapina, al saccheggio e al pluriomicidio – particolare quest’ultimo che lo vede personalmente coinvolto – mediante bande armate spesso costituite da delinquenti e ladroni, reclutati da oriundi italiani da lui guidati e lasciati liberi di scorrazzare intorno ai grandi fiumi e ai mari che lambiscono i confini dell’Uruguay, dell’Argentina e del Brasile. Perfino le vicende amorose con la moglie Anita hanno un romantico risvolto noir, dal momento che non si è mai compreso come sia morto e dove sia stato seppellito il primo marito della donna, dopo il colpo di fulmine che trafisse la donna e il futuro generale dei Savoia.
Tuttavia, prima del suo ritorno in Italia, Garibaldi non riuscirà ad arricchirsi, anche perché in questa fase della sua vita il denaro non sembra interessarlo molto. Un particolare che alla fine lo salva, facendone una figura più complessa, allontanata dal comune criminale.
I primi veri patrioti al suo comando, eroi pronti a sacrificare la vita per un ideale, li avrà soltanto durante le vicende della repubblica romana, quando, circondato ai vertici da una schiera di incompetenti e presuntuosi proverà a mettere a disposizione la sua indiscussa esperienza con le armi e con le tattiche guerrigliere. Sarà anche la prima volta che si scontrerà drammaticamente con un esercito di valore e ben altrimenti organizzato rispetto a quelli incontrati in America Latina, dove l’essere “eroi” è ordine del giorno.
IL FALLIMENTO DEL GUERRIGLIERO Qui ha a che fare con l’esercito francese, ben organizzato e meglio civilizzato: nulla a che vedere con i comandi militari latinoamericani. L’impatto è durissimo: non solo fallirà l’intento di radicare la latitanza “politica” nelle campagne, ma nella fuga affannosa muore di stenti Anita, molto amata sebbene spessissimo tradita con una intera collezione di donne. Un “Che” Guevara ante litteram non può nascere nello stato pontificio. Anzi, sebbene i sostenitori posteri abbiano messo in campo di tutto per presentarlo alla stregua di un guerrigliero buono, non può nascere in nessuna parte d’Italia, men che meno nel Mezzogiorno, dove nel fenomeno definito come “brigantaggio” c’è una paradossale reazione opposta da parte di contadini. Non c’è tutto questo conclamato entusiasmo per l’unità politica della Penisola, Garibaldi se ne rende ben conto.
Ma se le cose stanno così, come mai riesce la missione dei Mille? Enorme è l’intreccio di corruzione, massoneria, mafia, camorra, fra una rete di complotti interni e internazionali. In questo contesto nascerà l’Italia che ogni cittadino ha imparato a conoscere.
Quando l’Eroe dei Due Mondi sbarcherà a Marsala (le pagine in cui Oneto descrive il viaggio verso la Sicilia sono sicuramente tra le più belle del libro) è già stato ampiamente preceduto dagli emissari di Cavour che non si sono fatti scrupoli nell’investire ingenti somme di denaro per corrompere alti ufficiali dell’esercito napoletano e autorità pubbliche. L’appoggio della massoneria è totale. E tra i primi ad ingrossare le file dei Mille ci sono i picciotti, particolarmente sanguinari, legati alla mafia, già allora ramificata nelle campagne nonostante fosse efficacemente combattuta dalle autorità del Regno delle Due Sicilie, almeno all’interno delle città. Lo stesso succederà con la camorra a Napoli, che si mette al servizio di Garibaldi.
L’INTRECCIO DI MAFIA E COMPLOTTI Con il Regno d’Italia mafia e camorra non conosceranno più limiti alla loro espansione. Naturalmente, l’intera operazione di conquista è seguita dalla flotta inglese, che ha l’ordine di accogliere Garibaldi qualora le cose gli andassero male. Nel “L’Iperitaliano”, Oneto cita con precisione fatti, nomi, circostanze; riscostruite le somme elargite, le promesse di carriera nell’esercito italiano, gli episodi dei numerosi saccheggi ad opera di garibaldini e furbacchioni aggregati all’ultimo momento.
NINO BIXIO CRIMINALE DI GUERRA Per i siciliani non è solo un triste avvio della nuova unità nazionale, un cambio di sovrano, un’annessione senza consenso al Piemonte, ma una nuova sottomissione ben peggiore della precedente. Ai contadini, cui inizialmente era stata promessa la terra, fu tolta ogni speranza: le terre ecclesiastiche requisite e addirittura quelle demaniali concesse solo ai soliti baroni che potevano acquistarle all’asta. In alcuni dei villaggi che osarono ribellarsi – quelli di Bronte, Niscemi e Ragabulto, dove i latifondisti erano inglesi – fu mandato il generale Nino Bixio: un pazzo sfrenato, vero e proprio criminale di guerra che non esitò a far fucilare decine di innocenti. Oggi uno come lui sarebbe sotto processo all’Aja, ma la retorica risorgimentale ha trovato comunque il modo di dedicargli una via in ogni città.
Anche il passaggio sullo Stretto, in Calabria, avviene più o meno con le stesse modalità, con la marina napoletana e gli alti ufficiali dell’esercito misteriosamente sordi e ciechi, tanto da spingere in più occasioni marinai e soldati a rivoltarsi contro la palese (e interessata) viltà dei comandi. In Calabria, circa 1500 garibaldini ebbero ragione di 17 mila soldati napoletani, che o non spararono un colpo, o si arresero in massa o abbandonarono l’uniforme o passarono con Garibaldi.
L’ingresso a Napoli del generale col poncho avviene ancora una volta senza colpo fierire, auspice la potente flotta della marina britannica e la camorra, unica capace di garantire una parvenza di ordine pubblico. Dopo l’unificazione, gli ufficiali passeranno in massa con l’esercito italiano con ampie promozioni, ma pochissimi furono quelli della truppa che seguirono lo stesso esempio. Tra Milano, Alessandria e Bergamo il Regno dei Savoia allestirà veri e propri lager destinati ai meridionali riottosi: 32 mila prigionieri tenuti in condizioni terrificanti, molti dei quali moriranno di stenti.
Il governo di Garibaldi a Napoli resta a tutt’oggi una delle peggiori esperienze cui sia toccato di passare alla città lungo tutta la sua storia. Fu caratterizzato da provvedimenti spesso insensati, come l’abolizione tout court dei dazi, che mandò in rovina l’industria del Sud, o di pura rapina, talvolta vendicativi e crudeli. C’è anche una forte elargizione di denaro pubblico alla camorra affinché provveda alle “esigenze del popolo”; alle mogli, alle sorelle, alle cognate dei più potenti camorristi sono assegnate ricche pensioni. Nel giro di due mesi non c’è più un soldo nelle casse dello Stato napoletano: sparisce l’equivalente di duemila miliardi di euro, gran parte del quale in modo misterioso e ingiustificato. Le prove di ruberie e sprechi, o parte di esse, giacciono a tremila metri in fondo al mare, insieme ai relitti di una nave che doveva essere diretta a Genova ma che è naufragata in circostanze più che sospette.
UN CONFUSO MASSONE DI SINISTRA La storia d’Italia inizia così, nel 1861. Garibaldi guida un’impresa più grande di lui ed è totalmente privo delle qualità di uno statista. Fallisce anche l’ultimo tentativo di fondare uno Stato diverso, come gli suggeriva l’entourage repubblicano e lo stesso Carlo Cattaneo, che insisteva sui principi federalisti.
Dopo l’impresa dei Mille, nonostante l’acquisizione dei massimi gradi della massoneria, che comunque non sarà disposta a seguirlo, Garibaldi assumerà posizioni politiche sempre più sinistrorse, fino a presenziare all’Internazionale socialista con Marx e Bakunin, accentuando un anticlericalismo viscerale, impensabile oggi. Ma quando gli offrono il rischioso comando militare della Comune di Parigi, gentilmente rifiuta.
Per tutta la vita, l’Eroe dei Due Mondi, proprio in virtù delle sue capacità guerrigliere, mai sostenute da una effettiva cultura politica, si è lasciato sempre strumentalizzare da poteri forti e fortissimi, dai quali si dissocia solo a parole, dirigendo la sua azione contro malcapitati comunque destinati a essere fatti a pezzi dalla storia.

QUINDI..NON SCAPPANO DA NIENTE MA….VENGONO PER..?

 QUINDI..NON SCAPPANO DA NIENTE MA….VENGONO PER..?

E per cosa vengono in Italia ? E perché tutti i migranti, nessuna nazionalità esclusa,  vogliono venire da noi e per quale motivo ? Riflettiamo su questo aspetto e guardiamo la vicenda delle due navi al largo di Malta per avere una visone più completa e farci un’idea precisa. Il braccio di fero in atto è perché loro, i clandestini a bordo, intendono venire da noi…punto. Quindi la domanda che nasce spontanea è perché da noi e non a Malta ? Perché sempre da noi ? Forse …forse… perché nel mondo si è sparsa la voce che noi ai migranti diamo a dispetto degli italiani, case, lavoro, assistenza sanitaria e sociale e diamo ampio margine di operatività alla religione islamica  senza opporre resistenza e rinunciando alle nostre abitudini, e mettendo da parte anche i nostri sacri valori, il tutto condito con salsa buonista e sinistra radical chic appoggiati da politici di sinistra e d europei. A conferma dei miei sospetti e pensieri terrificanti,  oggi e stata  sbaragliata dalle nostre forze di polizia un’organizzazione criminale dedita ai “viaggi di piacere”, loro a bordo di natanti veloci trasportavano piccoli gruppi di migranti  facendo la spola tra la Tunisia e l’Italia.  Siamo quindi di fronte alla realtà, non solo io, ma tanti  pensavano che l’immigrazione fosse gestita in toto della criminalità organizzata  e che l’immigrazione fosse stata studiata a tavolino con l’approvazione dei governi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni…non c’è altra spiegazione al fenomeno, non mi risulta che paesi come la Francia o la Spagna abbiano subito questa invasione…anzi.. oggi, ancora una volta  assistiamo e troviamo conferma nei sospetti vecchi  di anni, infatti, il collegamento tra i clandestini di Palermo, Trapani e Caltanissetta con il migrante di Brescia apre uno scenario spaventoso,  non dimenticate pure che uno dei fermati, un tunisino che sicuramente non scappa da niente, istigava al terrorismo nella migliore espressione “jihadista”, invocando la morte degli infedeli  in nome del solito Allah e ovviamente faceva apologia dello stato islamico meglio noto come “ISIS”. Ora, invito tutti i bravi italiani che ancora amano l’Italia, per piacere, smettetela di fare il tifo per i migranti perché tra tanti che arrivano da noi molti non scappano da niente ma vengono per altri fini, religiosi o delinquenziali…questa è la dura realtà,…. se poi, vivete in un attico a New York.. beh… allora sicuramente le cose le vedete diversamente da chi scrive…09012019

…by…manliominicucci.myblog.it

Terrorismo: blitz dei Ros, 15 fermi in Sicilia e Lombardia

Tra accuse anche favoreggiamento immigrazione e apologia Isis

I Carabinieri del R.O.S. di Palermo hanno eseguito nelle province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia 15 fermi disposti dalla dda del capoluogo siciliano nei confronti di persone accusate di istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ingresso illegale di migranti nel territorio nazionale ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria.

L’organizzazione criminale gestiva viaggi a bordo di natanti veloci di piccoli gruppi di migranti tra la Tunisia e l’Italia. Uno dei fermati, un tunisino, istigava al terrorismo, invocava la morte in nome di Allah e faceva apologia dello Stato islamico. Sul suo profilo Facebook sono state trovate video e foto che inneggiavano all’Isis e con immagini di decapitazioni.

L’inchiesta nasce dalla collaborazione con gli inquirenti di un tunisino coinvolto nell’attività della banda. L’uomo ha deciso di parlare per evitare, ha detto agli inquirenti, che ci si ritrovasse con “un esercito di kamikaze in Italia”, raccontando di essere a conoscenza dell’esistenza di una organizzazione criminale che gestiva un traffico di esseri umani, contrabbandava tabacchi e aiutava ad espatriare soggetti ricercati in Tunisia per reati legati al terrorismo.

Nel profilo Facebook del fermato accusato di apologia all’Isis sono stati trovati video di esecuzioni capitali fatte dal boia di Daesh noto come Jihadi John. E’ stato anche scoperto materiale propagandistico delle attività di gruppi islamici di natura terroristica come preghiere, scritti, ordini, istruzioni e video con scene di guerra, immagini di guerriglieri, discorsi propagandistici e kamikaze presi dalla rete. Scoperti anche suoi contatti con profili di altri estremisti islamici. L’arrestato era uno dei cassieri dell’organizzazione e gli inquirenti sospettano che abbia usato il denaro guadagnato coi viaggi nel Canale di Sicilia anche per finanziare attività terroristiche.

A Brescia è stato arrestato un tunisino di 27 anni: ora in carcere a Canton Mombello, era residente da poco a Ome (Brescia) dopo anni vissuti a Palermo. Gli inquirenti gli contestano un episodio di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, avendo aiutato una ragazza a trasferirsi in Inghilterra acquistando per lei biglietti aerei

I SINISTRI MURI…DELL’INGANNO…

I SINISTRI MURI…DELL’INGANNO…

Oggi parliamo di muri non edificati, ma parliamo di quelli che già stanno in piedi, anche di quelli edificati secoli or sono, sì, quelli tanto antipatici al signor Bergoglio, ad Obama, Hillary Clinton che disprezzano quello americano a pieni mani e a voce alta, arrivando ad  ingiuriare il povero Trump per il suo ipotetico allargamento, disprezzo costruito ad arte e condiviso da una parte del popolo americano e messicano. Muri tanto “odiati” per “fini politici” da tutti  i radical chic e sinistri esponenti della cosiddetta “società civile”, muri che mettono in imbarazzo la commissione europea  e l’ONU, l’organizzazione delle nazione unite, una accozzaglia di intrallazzatori della peggiore specie che vendono i diritti delle bambine e delle donne per appena 500.000.000 di dollari, tanto è la cifra ricevuta dall’emiro del Qatar per il “loro…silenzio”, un’organizzazione che ha proclamato l’Arabia Saudita come paese difensore dei diritti delle donne… diritti miseramente crollati dinanzi ad una partita… di calcio…roba ridere se non fosse una questione drammatica. Spero di non aver dimenticato nulla e allora passiamo proprio a vedere i muri attualmente in piedi e da chi sono stati costruiti : 1) La Città del Vaticano ha dei bei muri altissimi ed impenetrabili, l’accesso non è consentito ai fedeli se non in determinate funzioni religiose, in Italia non esiste una città il cui accesso non è garantito a tutti, quindi Bergoglio che ha il muro in casa va bene, però altri non devono  costruirli …i…muri. 2) Muro lungo il confine americano-messicano, la sua costruzione ha avuto inizio nel 1990 durante la presidenza George H. W. Bush , continuata nel 1994 dal “democratico” Clinton, nel 2006 la “barriera” arriva in parlamento per l’approvazione di una ulteriore costruzione, difatti, Il 29/09 2006, il Senato ha confermato l’autorizzazione con una votazione di 80 a favore e 19 contrari. Tra i democratici che in quell’occasione votarono a favore vi furono anche la futura candidata alla presidenza “Hillary Clinton” e l’allora senatore dell’Illinois “Barack Obama” poi divenuto presidente”….. Credo che tutti conosciate il fanfarone Obama, lui proprio giorni fa inveì contro Trump per la questione del muro.. che faccia tosta…e ci fa anche campagna politica il premio Nobel per le …guerre in Libia e Siria e Yemen…Ora giochiamo in casa e vediamo tutte le ville e i palazzi dei contestatori delle barriere anti immigrati : tanti hanno le ville, ovviamente lussuosissime con mura altissime oppure vivono in lussuosi appartamenti nelle zone vip delle città metropolitane, circondati da sistemi di sicurezza e uomini che vegliano sulla loro sicurezza. Quindi se gli altri fanno i muri per una maggiore sicurezza non va bene, mentre per loro sì,.. per loro i muri vanno bene….. è sempre la solita storia, fai come ti dico e non fare come faccio. Queste ipocrisie le vivo ogni giorno e lo sopporto da ben 30 anni…e dico basta…alle falsità, sono anni che puntualmente vi “smerdo” e vi faccio fare delle figure barbine e continuerò sino a quando al governo non ci saranno persone ..giuste…come me…che amano il popolo e la giustizia.  08012019 …by…manliominicucci.myblog.it

Muro con il Messico, Trump stasera parla a reti unificate alla nazione

  • 08 gennaio 2019

NEW YORK – Donald Trump vuole il muro tra Stati Uniti e Messico. Stasera alle 9 americane (le 3 di notte italiane) nel prime time, dallo Studio ovale della Casa Bianca parlerà alla nazione in un discorso televisivo a reti unificate. E giovedì volerà al confine con il Messico per incontrare tutti «quelli che sono in prima linea sul fronte della sicurezza nazionale e della crisi umanitaria» dei migranti, e per ribadire la sua proposta di creare una barriera da 5,7 miliardi di dollari. Non sarà un muro in cemento, ma una barriera in acciaio lunga circa 3100 chilometri, «più forte e meno invasiva», ha detto in un tweet. Un muro di pali in acciaio con il quale spera di convincere i democratici a finanziare l’opera. E per uscire dallo shutdown, il blocco dei finanziamenti al governo federale, che si candida a diventare il più lungo della storia americana, con oltre 800mila dipendenti pubblici senza stipendio da 18 giorni.

Se non si arriverà a un accordo Trump ha minacciato di voler proclamare un’emergenza nazionale pur di costruire il muro. Ma i democratici respingono quello che ritengono essere un ricatto: prima facciamo ripartire il governo, dicono loro, e poi discutiamo della sicurezza al confine. «L’impressione che si ha di Trump è che vorrebbe non solo chiudere il governo e costruire un muro ma anche abolire il Congresso, in modo che l’unica voce che conti sia la sua», ha denunciato la neo speaker della Camera, Nancy Pelosi.

I democratici per evitare il perdurare del blocco delle attività amministrative puntano ad approvare singole leggi di finanziamento per le attività federali essenziali. I repubblicani non vogliono stralciare il capitolo dei fondi per il muro come richiesto dal presidente. In caso di stallo, Trump potrebbe davvero arrivare a dichiarare l’emergenza nazionale, come era stato per costruire strutture in Iraq e Afghanistan. Ma anche qui i democratici sono pronti a sfidare il presidente sul piano giuridico. «Trump – ha detto il presidente della Commissione Difesa della Camera – dovrà spiegare agli americani dov’è l’emergenza». Lo farà stasera in diretta tv. I presidenti americani in passato hanno utilizzato il discorso in diretta tv a reti unificate nei momenti importanti per la vita del Paese. L’ultima volta che la Casa Bianca aveva chiesto di interrompere la programmazione televisiva nel prime time era stato quando Barack Obama aveva annunciato la morte di Osama bin Laden.

BIANCO O …NERO ?

BIANCO O …NERO ?

“Caro James”, alcuni anni fa a Pontedera (PI), un auto della polizia in marcia che mi seguiva, segnalò, con i fari anteriori, di fermare la mia auto, e così feci, scesero due poliziotti con le armi in pugno, appena si resero conto che non ero la persona che forse loro cercavano e resosi conto di avere di fronte un soggetto assolutamente diverso e tranquillo ovviamente misero via le armi e chiesero anche educatamente scusa, scuse che io accettai senza nessuna polemica ma solo con bel sorriso a 32 denti.. Loro non me lo hanno confessato, ma l’ho capito da me il senso di quell’azione che oltre tutto la ritengo anche giusta, mai rischiare la propria vita inutilmente, ora, vedi “caro James”, di nigeriani e africani come te, alti e delinquenti ce ne sono, purtroppo tanti in Italia e magari i militari avranno visto in te un sosia o qualcuno che ti somigliava e che loro stavano ricercando, sono scesi  dall’auto, armi nelle mani, esattamente come hanno fatto con me e non certamente per il colore della tua o pelle o perché fanno il tifo per un’altra squadra, ma solo per una questione di sicurezza, rifletti, tu sei una bravo ragazzo ma se al tuo posto ci fosse stato il delinquente ricercato e avesse sparato ? E’ ovvio che quando si fa quel lavoro bisogna anche prendere delle precauzioni e tu certamente non hai contribuito a rendere agevole e  più facile quel lavoro rifiutandoti di consegnare immediatamente i documenti, dovevi collaborare e non opporti e il fatto che tu sia un personaggio pubblico aggrava la tua situazione. Dispiace constatare che anche tu stia facendo politica, quella becera politica il cui fine è dividere gli uni dagli altri ma non devi reagire così perché se ogni “nero” dovesse ricevere un trattamento di riguardo solo perché nero allora è iniziata una nuova era razzista ma al contrario, e non credo che tu voglia questo. Gioca a basket e fai la tua vita, qui nessuno è razzista e i neri sono ben accettati dalla società italiana, quello che succede negli stadi, ricordati, non è razzismo ma è solo sfottò su cui non bisogna ricamarci ma purtroppo spesso e volentieri lo si fa per opportunismo politico. Sai quanti bianchi vengono presi in giro nei campi di calcio e nessuno s’indigna ? Non te lo immagini neanche, proprio tanti.. e in futuro se ti succede qualcosa di antipatico, sdrammatizza, ridici sopra e non attribuirla sempre al razzismo o al colore della pelle altrimenti non vivrai bene. In ultimo pensa ai tanti cinesi commercianti presenti sul territorio, non immagini neanche  e quanti blitz ricevono dalle forze di polizia per controlli vari, quindi cos’è anche quello razzismo ? Ciao James e in gamba…che c’è gente che ti vuole anche bene.. 07012019 …by…manliominicucci.bymyblog.it

James, fermato puntandomi la pistola perché sono nero

Carabinieri: ‘Nessuna arma puntata, normale controllo’

Secondo quanto accertato dall’Ansa, il playmaker dell’Ax Milano Mike James è stato fermato attorno alle 15.30 in viale Berengario, a Milano, dai Carabinieri della compagnia d’intervento operativo, equipaggiati con il fucile mitragliatore M12 previsto dall’equipaggiamento, per un normale controllo dei documenti. I militari, impegnati in un servizio sul territorio, sono scesi dalla vettura con l’arma al seguito come previsto dal protocollo e hanno chiesto i documenti a lui e ad altri due suoi amici. Da quanto appreso, non risulta che l’arma sia stata puntata verso l’atleta o verso le persone con lui. L’ accertamento è durato alcuni minuti e, dopo le verifiche al terminale, i tre sono stati lasciati liberi di andare.

“Si esclude l’intervento della Polizia di Stato e sono in corso accertamenti circa l’episodio descritto dal giocatore su Twitter”: così la Questura del capoluogo lombardo ha replicato alle accuse del playmaker dell’Ax Armani Milano, Mike James. Il cestista, sul social network, aveva sostenuto di essere stato fermato per un controllo e che gli agenti gli avevano puntato la pistola addosso

7×7= TG3 MIGRANTI…

7×7=  TG3 MIGRANTI…

Anche oggi il TG3 del pomeriggio ha dedicato metà del suo telegiornale agli stranieri a bordo delle due navi delle ONG ferme al largo dell’isola di Malta, oltre i migranti del mare il democratico e pluralistico TG3 ha argomentato sulle recenti disposizioni in materia di acquisizione della residenza ai nuovi stranieri già presenti sul territorio. E’ lodevole e… ammirevole la tanta voglia di parlare d gente disperata che scappa dalla guerra…però trovo una curiosa e strana  coincidenza che si dedichi buona parte del tg a questi argomenti mettendo sempre in risalto “lo stillicidio “ del signor Bergoglio, sempre pronto a spezzare cento lance a favore dei migranti, e ovviamente tutti i radical chic e politici di sinistra che sono  tornanti alla carica vedendo la possibilità di argomentare su qualcosa visti i fallimenti economici degli ultimi sette anni e l’averci riempito, senza il nostro e mio consenso, di oltre un milione di clandestini. Tra l’altro, genti delle quali non solo non sappiamo la provenienza o nome e se hanno diritto a venire e restarci da noi perché, tanti di loro sono venuti per delinquere e hanno già dimostrato le loro intenzioni vivendo ai margini delle nostre città da veri e propri padroni e questo,  non lo dico io,  ma lo rivelano i tanti servizi giornalistici, quando vengono mandati in onda, che attestano lo stato di paura e di degrado nelle quali vivono le periferie e i suoi cittadini già residenti da anni. Il bello è che anche i vecchi immigrati, ora cittadini italiani, non ne possono più e non ne vogliono più di immigrati, ma questi discorsi non sembrano interessare nessuno e si parla solamente di immigrazione tessendo discorsi da “libro Cuore” come l’impossibilità di dividere le famiglie e altre commoventi racconti da far accapponare la pelle. Che “gente meravigliosa” che abbiamo in Italia, solo oggi, ..ripeto solo ora si accorgono che centinaia di migliaia o addirittura milioni di pa…parenti ..sono rimasti in Africa quando noi accoglievamo a braccia aperte i loro mariti, figli e anche padri, e in alcuni casi, nonni che ovviamente ricevono la nostra pensione…”al gratis”.  Ora il TG3,, il signor Bergoglio e i radical chic sono preoccupati di non dividere le famiglie dei 49 a bordo delle due navi ..eh.. no….che faccia …tosta…che si ritrovano. Non mostrano preoccupazioni quando i nostri figli “si dividono dalle loro famiglie” per andare a lavorare all’estero e cosa ancor più grave è che non si sono mai preoccupati delle famiglie divise dagli… imprenditori e risparmiatori bidonati dalle banche suicida, loro e dico tutti, non hanno mai proferito o rivolto una parola di conforto verso i familiari…mai …e molti dei suicida, guarda caso, sono da attribuire proprio a loro….Infatti è più comodo e fin troppo facile  attaccare il decreto sicurezza e la rigidità del governo ad accettare le “due navi della vergogna” che ora “trattano” sulla pelle di 49 persone…che schifo ..è palese che sia  una manovra a tenaglia, ok ..fate i duri cari delle ONG, ma ricordate che da me non vedrete più neanche un centesimino perché se prima lo pensavo, oggi me lo avete dimostrato … i migranti per voi sono solo affari…..07012018

…by…manliominicucci.myblog.it

Il caso delle due navi che non vuole nessuno potrebbe risolversi oggi

Lo scrivono diversi giornali citando le trattative fra Malta e alcuni stati europei, fra cui l’Italia, per accogliere i 49 migranti a bordo

 Stamattina diversi quotidiani scrivono che il caso delle due navi delle ong bloccate da giorni al largo di Malta con 49 persone a bordo potrebbe risolversi nelle prossime ore. Repubblica scrive che il governo italiano – dopo aver respinto la possibilità di accogliere le navi nei propri porti – sta facendo pressione su quello maltese per far sbarcare tutti i migranti, e solo in un secondo momento trovare una soluzione. Il Corriere della Sera, citando fonti della presidenza del Consiglio, riferisce di «telefonate con Bruxelles, con Berlino, contatti con Portogallo, Olanda e Francia», e conclude dicendo che «c’è ottimismo su una soluzione che viene vista come un compromesso».

Il compromesso in questione sembra essere accogliere circa un terzo dei migranti a bordo delle due navi, magari affidandoli in un secondo momento alla Chiesa cattolica (gli altri sarebbero smistati in altri paesi europei). In questo modo sarebbero rispettate, a grandi linee, le posizioni tenute dai due vicepresidenti del Consiglio, il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Salvini aveva annunciato sin dall’inizio del caso che i porti italiani non erano disponibili, e che l’Italia non avrebbe fatto sbarcare nemmeno un migrante dalle due navi; Di Maio aveva proposto di accogliere solo le donne e i bambini, senza spiegare esattamente il motivo di questa indicazione.

Intanto, sulle navi, la situazione sembra sempre più grave. La scorsa settimana Malta aveva concesso alle due navi l’ingresso nelle acque territoriali dell’isola, ma solo per ripararsi da condizioni meteo difficili e in ulteriore peggioramento. «I migranti stanno mostrando segni di stress e affaticamento mentale», aveva spiegato sabato al Corriere il capo della missione Sea Watch 3, Philipp Hahn. Sempre al Corriere, uno dei medici a bordo della nave aveva raccontato: «Abbiamo cercato di stare vicini a tutti, abbiamo parlato, abbiamo anche guardato dei film insieme sui computer. Ma lo spazio ristretto e il mal di mare fanno risalire tutto a galla come una tempesta». Venerdì pomeriggio uno di loro aveva provato a tuffarsi in acqua per raggiungere Malta a nuoto, ed era subito stato soccorso e riportato a bordo.

Il problema sembra ruotare intorno a una questione simbolica: negli ultimi anni la Lega e il Movimento 5 Stelle, che sostengono il governo italiano, hanno spesso indicato le ong che soccorrono le persone al largo della Libia come “taxi del Mediterraneo”“vice-scafisti”, senza fornire alcuna prova a sostegno delle loro accuse, e hanno ribadito la loro posizione intransigente su nuovi sbarchi. Nel frattempo, però, diverse imbarcazioni guidate dagli stessi migranti stanno continuando a sbarcare in Italia: Matteo Villa, che si occupa di immigrazione per l’ISPI, ha fatto notare che negli ultimi sette mesi sono sbarcate in Italia poco meno di 10mila persone, nonostante a parole i porti italiani fossero totalmente chiusi.

ANCORA TU…! MA NON DOVEVAMO NON…

ANCORA TU…! MA NON DOVEVAMO NON…

E già, francamente mi sono un po’ annoiato a sentir parlare sempre e comunque del paese saudita, per anni artefice primario della guerra nello Yemen, poi per il mega acquisto di miliardi di dollari di armamenti dagli americani di Trump, poi  il paese e il principe ereditario sono finiti su tutti i giornali del globo per la questione della morte con…”spezzatino”.. in Turchia  di un giornalista sempre di nazionalità saudita. Poi, ci siamo visti “nascere e incredibilmente morire”, attenzione … “nel giro di un solo giorno”, (potenza dei petrodollari)  la polemica, l’indignazione delle donne politiche italiane tutte, sul divieto d’ingresso delle donne non accompagnate  allo stadio saudita per la finale di Coppa Italia. Che pantomima, tutti sanno come funziona la legge islamica e tutti fanno finta di non saperlo, la donna non ha diritti pari a quelli dell’uomo, lì purtroppo la religione comanda e dispone e poiché la sharia  ha le sue regole chi non le rispetta è colpevole e per le donne le colpe sono …moltiplicate. In definitiva nel paese saudita o sei una felice  musulmana e osservi e rispetti  la legge coranica che ti vede inferiore all’uomo oppure, sei infelicemente  musulmana e le leggi le rispetti lo stesso. Punto… non vi è alternativa come da noi nell’occidente dove vige la legge della “democrazia” ed arrivati alla maggiore età ognuno può far quel che vuole …eh ..no lì non è cosi,  anzi lì la democrazia non esiste, la stessa libertà che noi abbiamo in occidente e la stiamo perdendo giorno dopo giorno, una democrazia bistrattata da tutti, solo a parole, ma poi nei fatti tutti la evocano. Pensavo che sul paese saudita fosse calato il sipario dopo tanti episodi in negativo  ed invece, ci ritroviamo a dover commentare una nuova ed allucinante storia che lo riguarda, certo, per noi occidentali che non comprendiamo la gravità della situazione ci viene da ridere, ma per gli islamici quello che ha combinato la giovane donna è un “reato gravissimo” e rischia anche la pena di morte. La ragazza, fermata all’aeroporto di Bangkok,  ha raccontato di essere ora relegata in un hotel nell’area di transito dell’aeroporto stesso, aggiungendo di temere di essere uccisa dai suoi stessi familiari. Chiude la sua dichiarazione con questa frase da noi di assoluta normalità : << “Ho condiviso la mia storia e le mie foto sui social media e mio padre è furibondo per questo”>>. Sono ancora una volta basito e disgustato, ma non da questa vicenda che per  mia cultura e visone rientra nell’ottica islamica, ma dal fatto che nessuno ne parli e nessuna donna si colori il volto di rosso, magari col rossetto, in segno di solidarietà alle donne che patiscono e soffrono perché non vogliono essere a tutti i costi “musulmane”. Loro, i musulmani, non sono democratici ma a quanto pare noi invece siamo “strafottenti radicalizzati” ovvero, protestiamo, solidarizzammo e scendiamo in piazza solo quando i vertici del …PD lo ordinano…non è patetico ?… Cara ragazza, dimmi come posso aiutarti e lo farò molto volentieri, per il momento ti do notorietà e spero che altri te la diano condividendo il post……. 06012019 …BY…MANLIOMINICUCCI.MYBLOG.IT

Donna saudita in fuga, fermata a Bangkok

18enne ora teme per la sua vita: ‘Ho abiurato l’islam’

(ANSA) – ROMA, 6 GEN – Una 18enne saudita ha cercato di fuggire dal suo Paese, imbarcandosi per l’Australia di nascosto, ma è stata bloccata all’aeroporto di Bangkok, dove funzionari sauditi le hanno sequestrato il passaporto. Ora la donna, che aveva anche abiurato l’islam, teme per la propria vita se verrà rispedita in patria. Lo scrive la Bbc, con la quale la 18enne Rahaf Mohammed al-Qunun ha parlato. La ragazza ha raccontato di essersi imbarcata due giorni fa in segreto per Sydney durante un viaggio con la famiglia in Kuwait. Ma che all’aeroporto della capitale thailandese un funzionario d’ambasciata che le era venuto incontro le ha preso in consegna il passaporto, malgrado lei fosse fornita di regolare visto per l’Australia. La ragazza ha raccontato di essere ora relegata in un hotel nell’area di transito dell’aeroporto, aggiungendo di temere di essere uccisa dai suoi stessi familiari. “Ho condiviso la mia storia e le mie foto sui social media e mio padre è furibondo per questo”.

IL …PASSATO CHE NON E’ MAI PASSATO…!

IL …PASSATO CHE NON E’ MAI PASSATO…!
Purtroppo si, l’articolo e il link  postato raccontano della inaudita violenza che subiscono i  fedeli cristiani in Pakistan, ovviamente la fede in Cristo deve essere qualcosa di inaccettabile per i fedeli musulmani che reagiscono sempre con inappropriata violenza, poi si narra le sfortunata vicenda di Asia Bibi,  la “famigerata blasfema” , si cita il suo curioso dossier, si consta la marcia indietro del governo pakistano e risalta alla mente quanto sia ingiusta la giustizia in quel paese, dove il comune denominatore è : ” vietato essere cristiani” o se ne pagano le conseguenze. Due brutte storie che hanno indotto sdegno in tutto il mondo cristiano e cattolico. Infatti in questa storia, ha anche urlato e fatto sentire la sua voce il Papa…sì, quella del Santo Padre….no ..no , attenzione non quella….del signor Bergoglio, ma mi riferisco a quella del  vero Papa,  il tedesco Ratzinger, meglio noto come Papa Benedetto XVI. E sì, ho voluto confondervi le idee…ma l’ho fatto a fin di bene, perché questo non è un post di ieri come tutti avrete immaginato e pensato, supportati anche dalla natura degli argomenti chiaramente d’attualità, ma è un post del lontano 2012..e in questi sette anni che si è capito della discriminazione verso i cristiani nei paesi islamici ? Un tubo…non s’è capito ancora niente e i governi occidentali che fanno ? Fanno  di tutto per far radicare quella religione nelle nostre case mentre nelle loro ai cristiani non viene neanche concesso il diritto all’esistenza o alla preghiera….. fantastico vero ? Siamo di fronte all’autolesionismo illimitato e senza confini dove l’idiozia primeggia sulle menti dei nostri cari radical chic e sinistri politici europei. Chissà che diranno ora i buonisti tutti e pro immigrati nel leggere i fatti del lontano 2012…identici a quelli del 2018 e per la cronaca, oggi 06.01.2019, Asia Bibi è ancora segregata chissà dove e le chiese vengono ancora prese di mira in tutto il mondo e ne è esempio una chiesa in Egitto presa di mira dal solito “innamorato pazzo” che ha piazzato una bomba all’ingresso del luogo di culto e ha provocato la morte di un poliziotto che  nel tentativo di disinnescarla purtroppo è esplosa. Ulteriore episodio che deve far meditare sui fatti in generale e riflettere attentamente sui rapporti con le nuove religioni che si stanno insediando in Europa…, ricordate sempre, che “non è tutto oro quel che luccica”, e quando vi parlano di pace ed amore, riflettete su quelle parole, e chiedetevi se  far saltare una bomba dinanzi ad una chiesa, che avrebbe potuto provocare morti di innocenti e sicuramente anche dei bambini, o essere vittime di attentati terroristici non credo che siano prospettive di …”pace ed amore”…ma tutt’altro. Forse dovremmo rivedere le nostre politiche di integrazione e diffidare sulle parole di speranza e amore…forse…06012019

…by…manliominicucci.myblog.it

PAKISTAN, CRISTIANI SOTTO SCACCO

Il caso di Asia Bibi, la contadina ingiustamente condannata a morte per blasfemia dopo essersi ribellata a un sopruso. E gli altri abusi di una legge che permette arbitri e ingiustizie.

Sheikhupura, Pakistan

La fortezza seicentesca dell’ impero Moghul al centro di Sheikhupura, nella provincia pakistana del Punjab, è l’attrazione della città. Domina con le sue torri austere, ma non fa paura. A pochi chilometri di distanza c’ è un’altra moderne fortezza, che invece incute timore: il carcere distrettuale. Lì si sta consumando un dramma che ha calamitato l’attenzione di mezzo mondo: quello di Asia Bibi, cristiana pakistana e madre di famiglia, in prigione da quasi tre anni per false accusa di “blasfemia” contro il profeta Maometto. Asia, 45 anni, è una contadina analfabeta del villaggio di Ittanwali, che si era istintivamente ribellata a un palese gesto di discriminazione: non poter bere, perché cristiana, alla stessa fonte dove si ristoravano le sue colleghe, lavoratrici agricole. Le stesse donne l’ hanno accusata e incastrata, in combutta con un imam locale.

Oggi la speranza per lei è appesa a un filo: dipende dall’abilità di un manipolo di coraggiosi avvocati, dalla trasparenza dei giudici, dall’impegno di quanti, in Pakistan e all’estero, vogliono realmente salvarla e non speculare sul suo caso. Asia Bibi è stata arrestata a giugno del 2009 e condannata a morte per blasfemia a novembre del 2010. La sua vicenda ha scosso il Paese, ha coinvolto la comunità internazionale, ha suscitato un appello di Papa Benedetto XVI e generato solidarietà e preghiera da tutti i cristiani del mondo. Due uomini sono stati uccisi in Pakistan, nell’ ultimo anno, perchè hanno preso le sue difese: il musulmano Salman Taseer, governatore del Punjab, e Shahbaz Bhatti, ministro cattolico per le minoranze religiose.

In seguito a questi dolorosi avvenimenti, «molte porte si sono chiuse per Asia Bibi» spiega padre Bernard Inayat, condirettore della rivista “The Chistian View”, edita in Punjab. Il suo caso ha assunto un alto valore simbolico che «non aiuta a trovare una soluzione», dice. «I gruppi fanatici islamisti, promotori e difensori della legge sulla blasfemia, non permetteranno che sia liberata, anche se un processo di appello ne appurasse l’innocenza. Ucciderebbero lei e il giudice. Come è già accaduto in passato ad Araf Iqbal Bhatti, ucciso perché aveva assolto due presunti blasfemi». Un vicolo cieco, insomma.

La donna è in pericolo anche in carcere: per questo, da circa un anno, si trova in cella di isolamento, «in condizioni subumane, senza vedere mai la luce del sole: i pochi coraggiosi attivisti che l’ hanno visitata la descrivono in uno stato di depressione e frustrazione fisica e psicologica», continua padre Inayat. L’ultimo è stato l’avvocato Nawaz Salamat, pakistano con base in Danimarca, del partito “All Pakistan Christian League”, che chiede «la cancellazione di tutte le leggi discriminatori esistenti in Pakistan», in primis quella sulla blasfemia.

Islamabad, Pakistan

Ci sono norme usate come arma impropria. Accade in Pakistan. Si tratta, in particolare, di due articoli del Codice penale del Pakistan, il 295b e il 295c che prevedono la pena di morte per quanti insultano il nome del profeta o profanano il Corano. Furono introdotti “manu militari” nella legislazione pakistana dal dittatore Zia-ul-aq, ed entrarono in vigore nel 1986, senza alcun passaggio parlamentare e solo per compiacere i gruppi religiosi, in un piano di islamizzazione che ha coinvolto anche il sistema di istruzione, la società, la cultura.

Se pure il principio del “vilipendio alla religione” è comune alla legislazione di numerose nazioni, a far discutere sono da un lato la pena capitale, considerata da molti “spropositata” e, dall’ altro, l’ abuso della legge e le sue procedure piuttosto sbrigative. L’ accusa di “blasfemia”, basata su false testimonianze, produce l’ arresto e viene utilizzata sistematicamente per risolvere controversie di natura privata, come dispute su terreni o proprietà. Le vittime di tali macchinazioni, secondo la Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi pakistani, sono circa mille in 20 anni, per quasi la metà musulmane. Ma, in particolare, la “legge nera”, come è stata definita, è divenuta una “spada di damocle” e uno strumento di oppressione sulle minoranze religiose, come nel caso di Asia Bibi e di numerosi altri casi che continuano a verificarsi.

Gli avvocati stessi, cristiani e musulmani, ne riconoscono le storture. Aslam Khaki, giurista musulmano di Islamabad, la definisce «una ferita al sistema legislativo», mentre un altro avvocato islamico, che preferisce l’ anonimato, ammette senza peli sulla lingua che «nel 90% dei casi di blasfemia l’accusa è fabbricata artificiosamente». Khalil Tahir Sindhu, avvocato cristiano di Faisalabad, in Punjab, ha contato nella sua carriera di difensore 37 assoluzioni di vittime della blasfemia, tutte cristiane. Un successo a livello legale, ma non certo “storie a lieto fine”: gli accusati, se pur assolti, porteranno per sempre lo stigma di “blasfemi” e restano in serio pericolo di vita. Per questo, nota Tahir, «si tratta di 37 famiglie distrutte, di innocenti che hanno trascorso anni di prigione, di persone costrette a sradicarsi e cambiare del tutto vita, pur di sopravvivere».

E per i millantatori acclarati? Nulla, nemmeno un multa che possa scoraggiare la falsa testimonianza.

Lahore, Pakistan

In Pakistan pare proprio che la poltica abbia gettato la spugna. Ha dichiarato la sua impotenza. Se dieci anni fa la società civile, l’ opinione pubblica, i mass media e anche le Chiese cristiane chiedevano a gran voce l’ abolizione della legge, oggi nessuno osa più aprire un capitolo considerato “tabù”, nemmeno per proporre una modifica procedurale ed evitarne gli abusi. Non lo fanno né il Governo del Partito popolare del Pakistan, condizionato dalle pressioni dei gruppi estremisti islamici, né le forze di opposizione come la Lega musulmana, che porta l’ impronta islamica nel nome; anche l’ astro nascente Imran Khan, l’ ex giocatore di cricket prestato alla politica, promotore di un movimento di massa, glissa sull’ argomento.

Il Ministro di stato per l’ Armonia nazionale, il cattolico Akram Gill, al massimo si dichiara “favorevole a contrastare l’ abuso della legge”, ma nessuna commissione di giuristi è al lavoro per tradurre in concreto tale orientamento. Lo spettro dei gruppi radicali aleggia dappertutto, simboleggiato dalla “madrase” (le scuole islamiche) che a Lahore, capitale del Punjab, spuntano come funghi ad ogni angolo di strada, grazie ai finanziamenti dei gruppi islamici wahabiti dell’ Arabia Saudita. La cultura, gli intellettuali, il mondo della letteratura e dell’ arte preferisce pensare ad altro e solo qualche voce sporadica, qua e là, si alza coraggiosa a ricordare quella che un vescovo, anni fa, chiamò “la rovina della nazione”.

Intanto Asia Bibi marcisce in carcere e subisce anche la dolorosa beffa della speculazione. «Tante, troppe Ong si sono avventate sul caso, proponendosi come sostenitrici di Asia e della sua famiglia, e lanciando raccolte fondi che chissà dove finiscono», ammonisce Arif, un attivista per i diritti umani di Lahore.

Anche Ashiq, il marito di Asia, abbagliato da un fiume di denaro e notorietà, si presta al gioco, vende i diritti di pubblicazione della storia a un editore francese (operazione quanto meno prematura), sembra pensare più al suo interesse che al bene della donna. Perché oggi, nota Paul Bhatti, fratello del ministro ucciso Shahbaz e Consigliere speciale del Primo ministro, «le pressioni internazionali sul caso di Asia Bibi sono controproducenti, non fanno altro che rinfocolare l’ ideologia estremista. Occorre, invece, seguire il percorso legale nel processo di appello, dimostrare la sua innocenza, provvedere poi all’ incolumità della donna e alla protezione della famiglia». Una strada che, nel Pakistan odierno, è tutta in salita.