fatti di vita e politica nazionale e d internazionale

FACILE LEVAR LE “CHIACCHERE AL VENTO”..

FACILE  LEVAR LE “CHIACCHERE AL VENTO”..

Già, è sempre bello e “poco interessante” ascoltare certi personaggi della politica nostrana, specie poi quando a parlare è un ex magistrato, un uomo che indagava i presunti cattivi e che poi, sulla cresta dell’onda, ha deciso di mettere le proprie “ scarse capacità” al servizio e beneficio di una collettività, una in particolare, quella del terzo comune più grande d’Italia e cioè Napoli. Il punto è che essere un buon magistrato è un conto ma essere un buon sindaco è altra cosa, infatti da sempre sostengo che per essere un buon sindaco bisogna essere prima di tutto un buon imprenditore e persona di larghe vedute, perché il sindaco non deve ragionare né amministrare la cosa pubblica come se fosse l’amministratore di un grande condominio, non ha senso, così tutti sarebbero in grado di fare il sindaco, il primo cittadino deve aver le capacità imprenditoriali e saper portare il benessere lavorativo nella sua città oltre che offrire servizi decenti e sicurezza nelle strade e lui, il sindaco De Magistris, proprio non ne ha di predette capacità. Pensate che dopo anni della sua pessima gestione amministrativa ora siamo di fronte al probabile crac finanziario della città napoletana, infatti è dal 2015 che puntualmente “buca gli obiettivi “ del piano di rientro del disavanzo di oltre 1,7 miliardi di eurucci. Tradotto in termini semplicistici e di comune uso, “il comune non ha più soldi”, un esempio : sono due mesi che i dipendenti di una cooperativa non prendono lo stipendio però lui in compenso, si prodiga per trovare le risorse economiche per affittare delle barche per andare a prendere i …migranti dal mare sistemati su una nave ONG. Allora o questo è scemo o è proprio come dico io, un vero incapace che ragiona solo per slogan di sapore sinistro e non capisce la situazione drammatica nella quale versa la sua città. Nel nostro programma politico di “LDC”, la soluzione al problema della cattiva amministrazione comunale o regionale di fatto è già presente da anni, redatto in modo tale che  prevede la ineleggibilità del politico che ha chiuso il bilancio in negativo del proprio comune o regione. Tradotto in semplici parole la formula è questa : se chiudi il bilancio a pareggio o in attivo ti ricandidi diversamente, se lo chiudi in passivo…allora torni a lavorare dov’eri prima.. credo sia molto semplice e diremmo basta agli incapaci e ai “Cetto La Qualunque”. Le chiacchiere stanno sempre a mille in Italia e volano…volano… da nord a sud e dobbiamo passare ai fatti, basta alle parole di circostanza. Immagino che questa ipotesi debba essere molto poco gradita alla maggior parte dei politicanti italiani…già tanti tornerebbero a rendersi utile ..lavorando… perché a quanto pare, la cosa che emerge paurosamente che per loro non è il bene del popolo e il suo benessere le priorità, ma ricoprire un incarico e tenerlo il più a lungo possibile, poi.. se il popolo non ha servizi di trasporto o un’adeguata pulizia nelle strade o è disoccupata e indigente allora…”chissenefrega”…quel che conta è “essere potenti”… Bho ! … mi chiedo perché de Magistris  stia ancora occupando la poltrona di sindaco…evidentemente l’ex magistrato attende l’aiuto del governo, sì, quel governo fatto di populisti, fascisti e razzisti nella speranza che risolva i problemi di una amministrazione “anti fascista e anti razzista…ed europea”… però, ….suona bene come paradosso vero ? E’ sempre il solito ritornello da 50 anni a questa parte si fanno i gay comunisti, i gay radical chic e i gay buonisti ma.. sempre col culo degli altri…Spero solo che un domani, non tanto lontano, possano essere attuati alcuni dei punti del nostro programma politico, allora sì, e ne ho la certezza, che vedremmo qualcosa di veramente buono ed utile.. ma ce lo permetteranno …almeno di sperare ? 05032019

by…manliominicucci.it

Comune di Napoli verso il crac, de Magistris scrive a Conte

Il Comune di Napoli è sull’orlo del dissesto. Dal 2015 Palazzo San Giacomo ha bucato sistematicamente gli obiettivi del piano di rientro dal disavanzo di oltre 1,7 miliardi di euro, come certificato dai revisori dei conti anche nell’ultima relazione sulla seconda metà del 2018. Non solo. A febbraio la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo lo spalma-debiti su 30 anni della finanziaria 2017, il cosiddetto Salva-Napoli. Il Governo, inoltre, con l’ultima legge di bilancio ha tagliato l’anticipazione di cassa ai comuni da 4 a 3 dodicesimi. Il Comune di Napoli non ha i soldi per pagare le cooperative che non prendono lo stipendio da 2 mesi, come la Coop 25 giugno, che è scesa in piazza con i gilet gialli. La situazione è drammatica: il sindaco Luigi de Magistris ha scritto al premier Giuseppe Conte e si cercano sponde politiche. Tra le ipotesi c’è quella di chiedere un anticipo alla Città Metropolitana per scongiurare il caos. Fittissimi i contatti con il Viminale, dove è forte la preoccupazione, perché il dissesto di Napoli potrebbe avere conseguenze pesanti dal punto vista della sicurezza pubblica, oltre che economica, a causa dei licenziamenti e della crisi sociale che ne deriverebbe. Il Governo, intanto, con la finanziaria 2019 ha previsto la possibilità dell’anticipazione di liquidità, un prestito da parte di Cassa Depositi e Prestiti, al tasso di circa l’1%, per pagare i debiti certi con le imprese che però va restituito entro il 30 dicembre. Il Comune ha chiesto 200 milioni e se quest’anno non riuscirà a ridurre la massa dei debiti commerciali del 10%, nel 2020 dovrà scontare pesanti sanzioni.

MA IL MAROCCO … È… IN GUERRA ?

MA IL MAROCCO … È… IN GUERRA ?
Sicuramente in Marocco ci sarà la guerra visto che ne sono arrivati centinaia di migliaia in Italia ed in Europa, tanti bei ragazzoni forti e robusti che sono scappati dalla guerra ed hanno lasciato …donne e bambini a combattere quella sanguinosa guerra che miete morte e vittime ogni santo giorno. Persino gli anziani sono in prima linea, loro davvero si distinguono nei duri combattimenti contro le oscure forze del male, quelli “del mondo di mezzo”. Ieri c’è stata un’offensiva contro i “soldati immaginari del male”, cappeggiata dalle mamme marocchine, che in tuta mimetica hanno depositato “bomboniere di datteri e latte di cammella” nel tentativo di distruggere le armate malefiche. Tragico è il bilancio dell’offensiva marocchina, 40 bambini, 27 nonni e 36 nonne e ben 82 mamme non hanno fatto ritorno alle loro case e purtroppo non si sa niente di loro. I mariti, o padri o figli che si trovano in Italia per fortuna sono salvi, almeno loro si sono salvati… sì, sono stati salvati precedentemente dalle ONG del mare, sfuggiti alla morte perché fortunatamente hanno capito che in guerra si può anche morire. Ora tutti i migranti della nave Diciotti che ad Agosto sono sbarcati sul territorio italiano stanno lavorando per far prosperare il paese ed in effetti, bisogna dire che da quando sono arrivati i migranti si nota ..un deciso e notevole aumento dei consumi. Sì cari amici, i consumi sono aumentati e questo solo grazie all’accoglienza, infatti non si capisce di quanto sia aumentato il consumo di sostanze stupefacenti, ovviamente, quelli vengono consumati a scopo medico e cioè, per lenire le sofferenze dei malati. Però non capisco perché è stato arrestato il bravo marocchino, stava facendo il suo lavoro… però penso: ma se ha denunciato il ministro Salvini come farà a presenziare le udienze se andrà in galera ? Già, tanti non ci hanno pensato… ma lui ci andrà lo stesso e i soldi per i viaggi, non saranno un problema, saranno di provenienza certa e sicura e non arriveranno dallo spaccio… sicuri…tanto paga lo stato italiano… Bella la vita da delinquente da noi, proprio bella…non c’è che dire…05032019

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Arrestato clandestino della nave Diciotti

Sabato sera alla stazione ferroviaria di Romano è stato identificato un clandestino sbarcato in Italia dalla nave Diciotti.

Sabato sera alla stazione ferroviaria di Romano è stato identificato un clandestino sbarcato in Italia dalla nave Diciotti.

Clandestino

Sabato sera nel corso di una normale operazione di controllo alla stazione Ferroviaria la Polizia locale di Romano ha fermato un 24 enne marocchino, S.H. che sostava nell’area. Il giovane da una prima identificazione è risultato essere domiciliato a Martinengo, ma gli agenti ravvisando delle irregolarità nei documenti hanno deciso di approfondire i controlli.

Da Catania senza biglietto

Dai primi controlli è risultato che il marocchino ha percorso il viaggio fino a Romano sprovvisto del biglietto de treno. Un’irregolarità che l’ha portato a sontarrsi con i controllori dei treni su cui ha viaggiato. Dopo varie segnalazioni la decisione di finire la sua corsa alla stazione di Romano dove però ssbato è stato fermato dalla Polizia locale.

Dallo sbarco all’espulsione

Portato in comando per ulteriori controlli è risultato che sul marocchino pendeva un ordine d’espulsione dalla Procura di Catania. Ulteriori accertamnenti hanno ricostruito la storia del 24 enne, che è sbarcato in Italia dalla nave Diciotti. Per lui è scattata la denuncia per violazione delle norme sull’immigrazione. Il marocchino è stato poi acompagnato in Questura per l’espulsione coatta dal territorio nazionale.

LA SATIRA E’ AD PERSONAM ?

LA SATIRA E’ AD PERSONAM  ?

Penso proprio di sì, in effetti nel nostro paese la satira è contemplata nella costituzione e ovviamente ed è adeguatamente regolata, tutto bello…sì, almeno in teoria, perché nei fatti della pratica si gioca un’altra partita, la solita farsa della politica nazionale. Come per ogni argomento riferito alla satira, anche quella religiosa deve essere esercitata entro certi limiti, infatti non si potrebbe farlo a piacimento e a “ruota libera” o meglio secondo il proprio schieramento ideologico, si ironizza spesso e volentieri sulla chiesa cattolica, su Gesù Cristo e sulla classe clericale tutta, a volte lo si è fatto con dei film di pessimo gusto, anche porno, offendendo o ridicolizzando le sacre immagini di noi cristiani, e non cito neanche quante volte il nostro Gesù Cristo sia stato ridicolizzato negli ultimi 60 anni di storia repubblicana, pessime abitudini del vecchio partito comunista e degli atei, il cui divertimento era quello di offendere e nel contempo violare, nei fatti, la stessa costituzione che impedisce la satira religiosa offensiva, tutt’altro discorso è invece rivolto alla religione islamica e di Maometto e ai suoi fedeli, lì si è sempre rispettosi ed attenti a non urtare la loro suscettibilità, quindi due pesi e due vergognose misure. Quindi è una satira applicabile secondo la propria convenienza ed utilizzo per beceri fini politici ed ideologici. Altra patetica satira è quella riferita ai migranti che arrivano dal mare, spiego meglio, a loro è permesso e tollerato da stampa e Tv tutta la satira e l’ironia nei confronti del popolo italiano, specie quelli contro l’immigrazione, ma se il popolo italiano stesso ironizza sui migranti allora siamo all’indignazione totale, allo scandalo e alle proteste dei meravigliosi radical chic dei salotti televisivi italiani, pronti ad urlare :  “dagli al razzista ”. E andiamo a vedere che diavolo è accaduto a Roma ieri. Periodo di carnevale con annessi carri allegorici, un “improvvisato carro” ironizza sul fatto che i migranti non pagano l’affitto e vivono sulle spalle degli italiani, cosa assolutamente reale tra l’altro. Apriti cielo, quel carro non va bene, neanche a carnevale si può far satira sui migranti, assolutamente no. Però che tristezza constatare che quando la satira e l’ironia colpisce i migranti e le ideologie dei movimenti pro immigrati allora si scatena il finimondo che partorisce la classica indignazione, e tutti pronti ad urlare al razzismo, mentre quando sono proprio i migranti che commettono crimini paurosi, omicidi, rapine e spaccio di stupefacenti, allora tutti i radical chic e buonisti si muovono in loro difesa e cercano sempre di …”mitigare l’accaduto”… Torniamo al carro e al “Non pago affitto”, ebbene, questo è l’esempio su tutti della loro stupidità e fedeltà totale all’ideologia degli stupidi : tre anni fa un immigrato ghanese, “Bello Figo”, apprendista rapper, ebbe un momento di notorietà per via di una canzone il cui testo è una chiara offesa ed insulto al popolo italiano, “ lui grande uomo “si beffava di noi per l’accoglienza ricevuta e per il fatto che non pagava l’affitto della casa dov’era ospitato, infatti il fitto lo pagavamo noi,  e si divertiva tanto a farcelo sapere cantando con un testo volgare e senza nessun rispetto per il paese italiano e le donne italiane. Il testo tanto discusso recitava ; “Io non pago affitto… sono nero e non pago affitto”, e racconta la vita agiata e le pretese di alcuni giovani immigrati sbarcati sulle nostre coste: “Vogliamo le donne bianche, il Wi-Fi e anche lo stipendio…”. Tanti italiani si indignano e lo condannano duramente, e giustamente aggiungo, soprattutto in questi periodi di crisi, dove molti connazionali vengono sfrattati e sono costretti a dormire in macchina o ad occupare alloggi abusivi, è dura sentirsi dire da un 23enne africano “Io dormo in un albergo a 4 stelle perché sono nero… non mi sporco le mani perché sono negro”. Alle numerose proteste si levano gli scudi, in sua difesa, della “razza radical chic e buonisti”, invocando la satira politica che deve essere accettata senza se senza ma. Ma guarda un po’, si parla della stessa cosa ma da posizioni diverse, ed ecco che scatta la molla del razzismo a tutti i costi verso coloro che hanno ridicolizzato i migranti…..roba da ridere.. il solito slogan e “modus operandi” dei sinistri movimenti politici che nessuno vuole più in Europa e che appartengono solo ai governi dittatoriali, stile Maduro, per obbligarci a condividere e a pensare quello che vuole il regime. 04032019

…by…manliominicucci.mtblog.it

 

Al Carnevale di Formello, il finto barcone che ironizza sui migranti

Il «carro» allegorico della discordia, ha scatenato polemiche: sul gommone, i cartelli «No pago affitto» e «Wi-fi gratis». Legambiente: «Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni, molti si sono sentiti offesi dai contenuti discriminatori della creazione»

Il carro delle polemiche Il carro delle polemiche
In maschera sui barconi della morte

«Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni su questo carro della vergogna, molti cittadini si sono sentiti offesi dai contenuti discriminatori della creazione» sottolinea Maria Teresa Altorio, dirigente locale di Legambiente. Nessun razzismo o inno ai luoghi comuni più banali sui migranti invece secondo Elvio Gentili della Proloco, un «carro normalissimo, nulla di grave» dice, sottolineando come l’ente non sapesse dei contenuti dell’opera, realizzata «da ragazzi di Formello, tutti bravi lavoratori».

«Istigazione al razzismo»

«Usare in una festa popolare, di gioia, divertimento puro per irridere, offendere chi arriva in Italia dopo aver superato sacrifici incredibili e a rischio della vita è becero, è una vera istigazione al razzismo» ha sottolineato Bruno Astorre, presidente Pd Lazio. «Il razzismo esiste eccome, altrimenti un gioco, una festa, come il carnevale, non si trasformerebbe a Formello in una dichiarazione di scherno contro l’altro. Dove a farne le spese sono soprattutto bambini e bambine, che per crescere e costruire un futuro migliore, avrebbero bisogno di messaggi di pace, inclusione, serenità, e non di questa becera strumentalizzazione. Abbiamo il dovere di fermare tutto questo», il commento di Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti in Regione Lazio.

“IL SILLOGISMO…PERFETTO..” !

“IL SILLOGISMO…PERFETTO..” !

“La tempesta perfetta” con George  Clooney, un film che metteva in risalto come sia impossibile prendersi beffa della natura per mero interesse ideologico, e cioè che far soldi a tutti i costi senza valutarne né preoccuparsi delle probabili conseguenze, infatti, nel film, lui ed altri del suo equipaggio pagano con la vita la sua ostinata stupidità. Cito ad esempio il film perché ci vedo molte similitudini tra la storia della imbarcazione da pesca del film e il corteo contro il razzismo di ieri a Milano.  Che centinaia di migliaia di persone sfilino per difendere l’ideologia dell’eguaglianza di tutti gli esseri umani è veramente bello e lodevole. Ovvio che io sia entusiasta di tale corteo, e chi sarebbe contrario ad una marcia di pace, amore, solidarietà e rispetto del genere umano tutto, non so chi potrebbe essere contrario al famoso detto “siamo tutti fratelli”… o alla negazione dei diritti, non lo so chi potrebbe esserne contrario, forse ci sono …o forse no…..non lo so. Però ho riflettuto attentamente in merito alla manifestazioni di ieri e confesso che mi è sembrata più una manifestazione ideologica che una marcia di solidarietà e di difesa dei diritti, infatti non ho ben capito il senso e a cui era diretta questa manifestazione-protesta. Certo, anch’io credo che tutti gli uomini e donne del mondo abbiano dei diritti, come li hanno anche tutti i bambini del mondo, la gente che ha lavorato per una vita ed ora sono pensionati, i disabili tutti e sofferenti di varie patologie che sono costretti all’impossibilità a deambulare e a restare in casa o peggio, ” perennemente parcheggiati ” su un letto, penso che anche loro abbiano dei diritti, come le donne che vengono puntualmente uccise o stuprate perché contrarie ai matrimoni religiosi o vittime di uomini malati sessualmente, credo che anche loro abbiano diritto a scegliersi il marito e a vivere in serenità, e le bambine, perché non lasciar loro il diritto di decidere quando smettere di giocare con le bambole e iniziare una vita matrimoniale, e poi, ci sono i diritti dei credenti di tutte le religioni, ognuno ha diritto di pregare senza che qualcuno lo vieti o venga ucciso se si prega un Dio apparentemente diverso . Ecco, stilato un riepilogo dei logici diritti, abbiamo un quadro abbastanza preciso, almeno in teoria, di cosa siano i  veri diritti sanciti da tante carte costituzionali di diversi paesi e dai diritti dell’uomo sanciti dall’ONU, ma vediamo nella pratica il senso della manifestazione di ieri qual è. Come si soul dire predicare è facile ma “a razzolare” è tutt’altra storia, vediamo com’è la realtà sui diritti oggi in Italia e nel mondo e soprattutto cerchiamo di conoscere a fondo il vero significato del termine razzismo : in primis, bisogna chiarire che non esistono razze di uomini superiori ad altre, questo è stato riconosciuto ufficialmente dall’ UNESCO nel 1950,  in senso più ampio invece si tratta di una generale antica tendenza a discriminare i “diversi “ (nazioni, culture, classi sociali inferiori), e la principale funzione del razzismo, in tutte le varianti, è quella di giustificare qualche forma di discriminazione o oppressione. Bene, partendo proprio dalla corretta  definizione pongo in essere alcuni quesiti per una migliore comparazione tra la manifestazione milanese e la vita reale ed attuale e prendo spunto dai punti precedentemente elencati : 1) La donna ha gli stessi diritti dell’uomo in tutti paesi del mondo ? 2) Se tutti i bambini hanno gli stessi diritti, perché per un bambino, minore , che arriva da noi in veste di immigrato, spendiamo 85 euro al giorno e per un normale bambino italiano si spendono solo pochi euro o proprio niente al giorno ? 3) Se tutti hanno gli stessi diritti perché un pensionato deve far la fame mentre ci sono tanti politici o ex dirigenti dello stato che vivono nei lussi ? 4) Dov’è il diritto di un disabile italiano che prende appena 286,00 euro al mese al contrario di un migrante clandestino che ne prende € 1.050,00 o addirittura come nel caso dei minori  la somma arriva a € 2.550,00 ? 5) Perché un donna non può avere il diritto di scegliersi il proprio marito basandosi sul concetto base dei propri sentimenti e non all’appartenenza di un determinato ceto sociale particolare, come in India o Bangladesh, o perché fedele e sottomessa  ad una religione ? 6)  Ma una bambina, ha diritto a giuocare e vivere la sua infanzia senza l’oppressione dei dettami di una religione o  aberranti tradizioni e vedersi in sposa all’età del primo ciclo mestruale ? 7) Ma ogni essere umano può liberamente osservare la propria religione e pregare il proprio Dio senza essere bruciato vivo o massacrato perché semplicemente considerato infedele ? Ritorniamo alla magnifica marcia, ecco, ..io non ho ben capito a quale razzismo si riferisse e a quale punto esposto. Forse il punto n.5, visto che ultimamente si registrano donne ammazzate e bruciate in giro per il mondo per quel motivo ? O forse per il punto n.7, visto che ogni giorno muoiono centinaia di cristiani per mano dei musulmani e nessuno proferisce indignazione ?  O forse è il punto 6, visto che sono anni che il mondo occidentale tace vergognosamente…  Oppure il n.1 o il n.2, o forse devono essere per il punto n.3 e 4…forse ..però non ho ben capito perché si sia manifestato. Quindi resta una logica conclusione e ovvero, che sia voluti inscenare una pantomima dimostrazione anti razzista al fine di riconsentire lo sbarco di immigrati sul nostro territorio e mettere in cattiva luce il governo attuale. Sapete come si chiama questa strategia ? Semplice : sillogismo della sinistra, praticata senza pensare a quali altre conseguenze drammatiche porterebbe ancora una immigrazione selvaggia i cui risultati li abbiamo già visti….. .  03022019

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People, “250mila persone” in piazza a Milano contro il razzismo. Sala: “Un’altra Italia”, Salvini: “Messaggio al governo dato con il voto”

People, “250mila persone” in piazza a Milano contro il razzismo. Sala: “Un’altra Italia”, Salvini: “Messaggio al governo dato con il voto”

Ma secondo gli organizzatori sono molte di più le persone che hanno aderito alla manifestazione: “Ci dicono che siamo molti più di 250mila qui in piazza Duomo”. La manifestazione ha sfilato per il centro di Milano, tra musica, slogan e balli, in un lunghissimo serpentone colorato. “Da qui, da Milano può ripartire un’idea diversa d’Italia. Non posso fare a meno di dire grazie di essere qua, la politica si fa in tanti modi, ma non lasciatela solo ai politici, fatela voi”, ha detto Sala ringraziando la folla

Marzo 2019

Migliaia di persone si sono date appuntamento a Milano, tra via Palestro e corso Venezia, per partecipare a “People – prima le persone“, la manifestazione nazionale antirazzista e contro le discriminazioni. Un fiume di persone che ha sfilato per le vie del centro a ritmo di musica, con balli e carri colorati. In un “momento di grande cambiamento” per il Paese “è questa la nostra visione di Italia”, ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala per il quale in questo momento “ci troviamo a uno spartiacque” a livello di società. “Siamo 200 mila, questa è l’Italia che dice basta“, ha rivendicato l’assessore comunale alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Ma secondo gli organizzatori sono state molte di più le persone che hanno aderito alla manifestazione: “Ci dicono che siamo molti più di 250mila qui in piazza Duomo. Una folla oceanica che nemmeno lo stadio di San Siro potrebbe contenere”. “Il messaggio al governo lo hanno dato gli Italiani con il voto rinnovando la fiducia a me, alla Lega e al governo di mese in mese e di elezione in elezione”: ha commentato il vicepremier Matteo Salvini al Tg Lombardia, replicando a tutti coloro che hanno visto in questo evento un messaggio politico.”Ogni manifestazione pacifica, democratica e tranquilla è la benvenuta ma io non cambio idea e vado avanti per il bene degli Italiani: in Italia si arriva solo col permesso, lotta dura a scafisti, trafficanti, mafiosi e sfruttatori”. People, voci dal corteo contro il razzismo: “Momento di decidere da che parte stare, questo Paese non è ancora perduto”

La manifestazione ha sfilato per il centro di Milano, tra musica, slogan e balli, in un lunghissimo serpentone colorato: quando la testa del corteo era già arrivata a destinazione davanti al Duomo, la coda era ancora all’altezza di porta Venezia, cioè al punto di partenza. Tutto è finito in piazza Duomo, al suono dell’inno “People have the power” di Patty Smith. “Se c’è una città che può dimostrare i benefici di una visione internazionale quella è Milano e – ha aggiunto Sala – non è solo il tema del rapporto sull’immigrazione: sono i dati, i dati delle tantissime imprese aperte da stranieri a Milano e il fatto che nelle nostre scuole pochissimi bambini immigrati hanno bisogno di assistenza con l’italiano perché alla fine sono bambini italiani“. Arrivato in piazza Duomo, il sindaco è salito sul camioncino dell’organizzazione per dire ai milanesi e a tutti i partecipanti “voi siete una poderosa testimonianza politica che l’Italia non è solo il Paese che viene descritto. Da qui, da Milano può ripartire un’idea diversa d’Italia. Non posso fare a meno di dire grazie di essere qua, la politica si fa in tanti modi, ma non lasciatela solo ai politici, fatela voi”

“La politica della paura e la cultura della discriminazione viene sistematicamente perseguita per alimentare l’odio e creare cittadini e cittadine di serie A e di serie B. Per noi, invece, il nemico è la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà“, è lo slogan dell’evento a cui hanno aderito in moltissimi e a cui partecipano anche molte personalità di spicco della politica e del mondo dello spettacolo. Pullman e delegazioni sono arrivate da tutta Italia e i numeri sono da record: 1.200 fra enti e associazioni presenti con striscioni loro, 40mila adesioni solo su Facebook, 700 Comuni aderenti, 20 presenti in piazza anche con il gonfalone e gli assessori, fra questi quello di Riace.  Corteo People a Milano, Sala: “Momento di cambiamento, siamo spartiacque tra modelli diversi di società”

In prima fila, oltre al sindaco Sala, e all’assessore comunale alle Politiche sociali, Piefrancesco Majorino, che ha lanciato l’idea della manifestazione, sfilano l’ex sindaco Giuliano Pisapia, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, il segretario aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, e quello della Uil, Carmelo Barbagallo, l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, il segretario reggente e candidato alla segreteria del Pd, Maurizio Martina, il presidente della Regione Lazio e candidato segretario del Pd, Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, l’ex ministro Emma Bonino e il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Tanti anche i leader nazionali e segretari generali di sigle come Cgil, Cisl, Uil, Arci, Emergency, Amnesty International, Medici senza frontiere. E c’era anche Ornella Vanoni, che ha commentato così l’evento: “Spero che questa piazza abbia un senso, siamo qui per dire che non siamo razzisti. Una città importante come Milano deve diventare multietnica come lo sono Parigi e New York”. “Perché tutto questo odio? – si è chiesta l’artista – se la gente sapesse, non sarebbe razzista”. People, anche Claudio Bisio alla manifestazione di Milano: “Questa è l’Italia che mi piace
“Abbiamo bisogno delle persone e di tornare alle persone”, ha detto Nicola Zingaretti, candidato alle primarie del Pd, secondo cui “da qui va ricostruita la sinistra: tra le persone e non con le figurine e gli schemi dei politici”. “Questo governo, quello che è chiaro, non garantisce lavoro, sviluppo e benessere” ma “distribuisce tanto odio, rancore e divisione e l’Italia – ha concluso – non può essere questo”. “Oggi abbiamo lanciato un messaggio forte e chiaro al mondo della politica ed alle istituzioni, tante bandiere, tante sensibilità si sono unite per richiamare le radici dei nostri valori costituzionali che si nutrono di antirazzismo e antifascismo, si oppongono alle discriminazioni di genere, alla disuguaglianza ed allo sfruttamento”, ha rilanciato il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra. 

“Inclusione, pari opportunità e una democrazia reale per un Paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere” sono i motivi – come si legge nell’appello lanciato dagli organizzatori della manifestazione – per cui è stata promossa questa mobilitazione nazionale. Ma anche “perché crediamo che la buona politica debba essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili. Perché pensiamo che le differenze – legate al genere, all’etnia, alla condizione sociale, alla religione, all’orientamento sessuale, alla nazione di provenienza e persino alla salute, non debbano mai diventare un’occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire e ghettizzare o individui da emarginare”.

NUOVAMENTE PROFETICO…

NUOVAMENTE PROFETICO…
Ieri, appena ieri…ho pubblicato un articolo proprio sul pericolo elettorale in Algeria, mettendo in evidenza i pericoli e le preoccupazioni per le prossime consultazioni elettorali. Manco a dirlo…ed oggi, purtroppo, si contano già una decina di feriti e scontri avverso la nuova ricandidatura del vecchio presidente. Vero è che dopo quattro mandati gli algerini ne pretendano uno nuovo ma c’è da dire, e bisogna dirlo, che sino ad oggi il vecchio presidente ha garantito pace e prosperità. Cosa accadrà domani e dopodomani ? Accadrà esattamente quello che ho previsto e cioè, ci sarà il nuovo tentativo di prendere il potere da parte delle fazioni di religione islamica, esattamente come è successo in Egitto anni fa e contateci, che questo sarà lo scenario dei prossimi mesi. Rammento a tutti che “I fratelli musulmani” in Egitto vinsero le elezioni e poi furono defenestrati, per non dire altro, dall’attuale presidente che mise fine, con la forza, al tentativo di creare un nuovo stato islamico. Il pericolo è questo per l’Algeria ed è reale più di quanto si possa immaginare. Ho in brutto presentimento, un cattivo sospetto che mi spinge a pensare che la terra algerina sarà lordata di sangue degli innocenti. Spero solo di sbagliarmi e mi piacerebbe proprio che qualcuno un giorno mi dirà di essermi sbagliato…ne sarei felicissimo. Credo che l’Europa, la Nato e l’ONU debbano seriamente interrogarsi sul futuro dell’Algeria, perché se mai diventerà un repubblica islamica, l’Italia dovrà guardarsi seriamente dall’invasione islamica che inevitabilmente la colpirà. 02032019 …by…manliominicucci.myblog.it

Algeria, in piazza contro il quinto mandato del presidente Bouteflika: decine di feriti e arresti

Nuove manifestazioni contro la candidatura del leader anziano e malato che in vista delle elezioni del 18 aprile prossimo non sarebbe intenzionato a passare il testimone

Algeria, in piazza contro il quinto mandato del presidente Bouteflika: decine di feriti e arresti

Abdelaziz Bouteflika, 82 anni il 2 marzo, regge l’Algeria dal 1999, già a 26 anni era ministro degli Esteri, incarico che ha ricoperto per 16 anni. Ha trascorso gli ultimi mesi ricoverato all’estero per riprendersi dalle conseguenze di un ictus che lo ha colpito nel 2013.

ALLORA ……AVEVO RAGIONE DA VENDERE…!

ALLORA ……AVEVO RAGIONE DA VENDERE…!

E già…., sono anni che sostengo che l’ingresso nell’unione europea è stata una vera e propria iattura per il nostro paese, una “coabitazione  con condomini” egoisti e voraci che ci stanno fagocitando in tutto  e per tutto, e a quanto pare i dati mi danno proprio ragione. E’ dal 2008 che vado predicando nel vuoto e lotto “ contro i mulini a vento “, niente, non lo si vuol proprio capire. in Italia la sinistra ci ha anche creato  un partito per convincerci al rispetto e all’amore dei “nostri carnefici” europei, ma quale più Europa, no…non è così, vero è che abbiamo un debito pubblico spaventoso però, attenti tutti, ce lo avevamo anche prima, e l’Italia allora era la locomotiva dell’Europa e i cittadini lavoratori italiani vivevano bene, risparmiavano e compravano case e ville. Tempi che non torneranno più e secondo le mie previsioni, nei prossimi anni ci sarà un aumento considerevole della povertà e della disoccupazione,  e malinconicamente assisteremo ancora alle chiusure di aziende manifatturiere oppure, di aziende che delocalizzeranno in altri paesi, dove il costo della mano d’opera sarà marcatamente più ridotto. Oggi la “commissione europea” viene anche a parlarci di ulteriori tagli alla spesa pubblica e di modificare la manovra economica già decisa e stabilita, pensate che se si dovesse ascoltare ed accettare le imposizioni di Bruxelles allora credo che al nostro paese resterà ben poco, altro che declassamento, qui si arriverà “ai ferri corti” e non ho idea di quello che potrebbe accadere. L’unica cosa auspicabile è l’uscita dell’Italia da questa Europa dis’Unita, un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti, non c’è un costo del lavoro identico e valido in tutti i paesi membri, i salari sono diversi a seconda del paese e tra il maggiore, la Germania, e il minore, la Grecia, la differenza è abissale . Non abbiamo un governo europeo eletto democraticamente dai popoli, non c’è un presidente di un’unione di stati, non abbiamo un esercito e polizia comune, né abbiamo la possibilità di poterci curare all’estero, ci tagliano la produttività di olio e frutta e ci obbligano ad importarli dagli stati del nord Africa, ci limitano nella pesca e ci hanno danneggiato, e lo fanno da 30 anni, nella produzione del latte vaccino, disposizioni ed obblighi che han fatto lievitare considerevolmente i costi delle derrate alimentari, dei prodotti per la casa, per l’igiene della persona e soprattutto dei medicinali e prodotti farmaceutici da banco, ho avuto modo di raffrontarli tra i diversi paesi membri dell’unione e curiosamente hanno costi molto inferiori. Patetico ma addirittura in alcuni casi, ovviamente fuori dall’Italia, ho riscontrato prezzi inferiori anche del 60% in meno, per non parlare poi dei carburanti, è incredibile, ho pagato a Vienna, nel pieno centro della città, 50 centesimi in meno un litro di gasolio rispetto a quello che acquisto solitamente.. sotto casa…e “a buon prezzo”…!  E’ roba da non credere, ma è così che funzionano le cose in Europa e tra gli stati membri e il popolo italiano non sa nulla di tutto ciò, ed allora mi chiedo : quindi io cittadino italiano, cosa diavolo ci ho guadagnato ad entrare a far parte di un sistema politico ed economico che privilegia solo  la Germania e gli olandesi e mi riducono alla fame ? Non è questa l’Europa che volevo e che sognavo, quindi adesso basta agli slogan e diamoci una mossa, in Italia  ogni anno “spariscono centinaia di  migliaia di giovani” che emigrano in altri stati …manco a dirlo… ovviamente in Germania ed Olanda seguiti a ruota dalla Gran Bretagna. I dati del link sono eloquenti, a noi non è convenuto entrare in Europa con questi criteri, grazie Prodi…ricordiamolo, e cosa più terrificante è che non vedo altra soluzione che la nostra uscita dal sistema, altrimenti sarà la nostra….fine..” Italiaexit “..non resta altro da fare…..o in alternativa stampare una nostra moneta interna….comunque sia io continuerò a…lottare per il mio paese… 01032019

…by…manliominicucci.myblog.it

Grazie alla moneta unica in 20 anni ogni tedesco ha guadagnato 23 mila euro, ogni italiano ne ha persi 75 mila

Report del think tank tedesco Cep sui vincitori (Germania e Olanda) e i vinti (Italia e Francia) della moneta unica “oggi più controversa che mai”

Da quando c’è l’euro, ogni cittadino tedesco ha guadagnato in media 23mila euro, ogni italiano ne ha persi 74mila. La Germania è “di gran lunga” il Paese che più ha tratto profitto dall’entrata in circolazione della moneta unica, l’Italia quello che ci ha rimesso di più. Nel suo ventesimo anniversario, l’euro si mostra in tutta la sua controversa natura di generatore di diseguaglianze. È quanto emerge dal rapporto “20 anni di Euro: vincitori e vinti”, del think tank Cep (Centre for European Policy) di Friburgo. Secondo lo studio, il problema della competitività tra i vari Paesi dell’eurozona “rimane irrisolto e “deriva dal fatto che i singoli paesi non possono più svalutare la propria valuta per rimanere competitivi a livello internazionale”. Dall’introduzione dell’euro, un’erosione della competitività internazionale ha portato “a una minore crescita economica, a un aumento della disoccupazione e al calo delle entrate fiscali. La Grecia e l’Italia, in particolare, stanno attualmente attraversando gravi difficoltà a causa del fatto che non sono in grado di svalutare la propria valuta”.

Cep
Impatto dell’introduzione dell’euro sulla prosperità per abitante e complessiva dal 1999 al 2017

I numeri. Lo studio ha verificato quanto sarebbe stato alto il Pil pro capite, se i Paesi non avessero introdotto l’euro. La Germania, dal 1999 al 2017 avrebbe guadagnato complessivamente 1.893 miliardi di euro, pari a circa 23.116 euro per abitante. Anche i Paesi Bassi hanno guadagnato circa 346 miliardi, e cioè 21mila euro pro capite. Nella maggior parte degli altri Stati si sarebbero registrate invece delle perdite: in Italia, lo Stato che più ne ha risentito, addirittura di 4300 miliardi, pari a 73.605 euro pro capite. In Francia, le perdite ammonterebbero a circa 3.591 miliardi, pari a 55.996 euro pro capite. Nel 2017, per esempio, il Pil tedesco è aumentato di 280 miliardi di euro e il Pil pro capite di 3.390. L’Italia ha perso di più di tutti. Senza l’euro, calcolano i ricercatori del Cep, il Pil di Roma sarebbe stato più alto di 530 miliardi di euro, che corrisponde a 8.756 euro pro capite. Anche in Francia l’euro ha comportato significative perdite di benessere per 374 miliardi di euro complessivi, che corrispondono a 5.570 euro pro capite. Nel dettaglio, la Germania ha beneficiato dalla sua appartenenza all’eurozona ogni anno, esclusi il 2004 e il 2005. I profitti maggiori si sono dispiegati soprattutto durante la crisi del 2011. Quanto all’Italia, “in nessun altro Paese tra quelli esaminati l’euro ha portato a perdite così elevate di prosperità”. E aggiunge il report: “L’Italia non ha ancora trovato un modo per diventare competitivo all’interno dell’eurozona. Nei decenni prima dell’introduzione dell’euro, l’Italia svalutava regolarmente la propria valuta con questo scopo. Dopo l’avvento dell’euro non è stato più possibile. Invece, erano necessarie riforme strutturali. La Spagna mostra come le riforme strutturali possono invertire la tendenza negativa”.

Cep
Cep

“Non sono più lesbica grazie a Gesù“

Nausicaa Della Valle: “Non sono più lesbica grazie a Gesù. L’omosessualità è un peccato come l’omicidio ed è colpa di Satana”

In attesa di sapere se sarà confermato l’incontro che deve tenere sabato 2 marzo a Biella, la giornalista Mediaset Nausicaa Della Valle ha raccontato a La Zanzara su Radio 24 perché non è più lesbica, spiegando il suo pensiero sul tema dell’omosessualità. “Per non essere più lesbica bisogna avvicinarsi a Gesù. Se hai degli istinti di attrazione o vai dallo psicologo o vai da Dio. Il cambiamento l’ho avuto quando ho ricevuto Dio, che è la vera pace. Ero molto passionale, non ho più la passione e la pulsione. Quando nutri lo spirito la carne muore, muoiono i desideri della carne. Se sei piano di carne e non hai spirito c’è uno sfogo continuo. Che è dovuto a una mancanza d’amore da parte del genitore dello stesso sesso. Un rapporto sessuale non potrà mai colmare la mancanza d’amore”.

“Nel momento in cui ricevi Gesù nella vita vedi delle cose che prima non riesci a vedere. Molte persone vivono nel peccato e nelle tenebre. Se divento seguace di Cristo allora devo essere coerente. Se Cristo dice che fornicazione, ubriachezza, adulterio, omosessualità sono dei peccati allora li abbandono”. “Anche l’omicidio è un peccato, quindi per lei omosessualità e omicidio sono sullo stesso piano?“, l’ha incalzata allora Cruciani. “Tutti i peccati si equivalgono. Se ami il Signore devi abbandonare questi comportamenti. Ma oggi anche in tv vai a vantarti di aver tradito e se sei gay ti fanno festa, ti accolgono come un eroe”

“Il gene dell’omosessualità non esiste. Gli studiosi non l’hanno trovato. Dio ha creato Adamo ed Eva, maschio e femmina. L’omosessualità è una deviazione, un disturbo affettivo. Carenze di amore paterno e materno. E qui arriva Satana che è il principe della menzogna”. Questo però non significa che lei ritenga l’omosessualità come una malattia: “Non ho mai detto che l’omosessualità è una malattia. E’ una ferita dell’anima, poi c’è Satana che approfitta di queste sofferenze e lavora alla mente delle persone”, ha spiegato la Della Valle.

Poi la giornalista ha raccontato come ha deciso di non essere più lesbica e di quanto questa sua scelta sia legata alla religiosità: “Ho detto a Cecchi Paone  se si rendeva conto di una cosa: eri sposato e poi sei diventato gay e ti sei innamorato di un uomo e adesso tutti ti accolgono bene. Io invece grazie a Dio sono passata da essere lesbica all’origine, come mi ha creato Dio, allora è scandalo e non si può dire e non si può parlare – ha detto Nausicaa intervistata da Cruciani -. Quando da etero passi a gay ti dicono: hai trovato la tua natura. Invece se torni indietro ti dicono che hai rinnegato la tua natura. E nel lavoro la mia situazione è peggiorata, sono un po’ criminalizzata”.

L’Arcigay non vuole farmi parlare. E altre associazioni. Sono loro che fanno pressioni per impedire i convegni dove voglio spiegare la mia posizione e perché non sono più lesbica. Con le lobby gay che predominano sei massacrato – ha aggiunto -. Una vita normale da etero come Dio ha creato non la puoi fare. C’è eterofobia, molta eterofobia. E’ più facile aggregarsi alla massa che essere controcorrente da sola, anche se ci sono moltissime persone che sono uscite dall’omosessualità”.

Oggi Nausicaa non fa “sesso da quattro anni e mezzo. Io ne ho fatte di tutti i colori. Sono tranquilla, non ho questa necessità e non è una sofferenza” e invece “vado in giro per le parrocchie per dire che bisogna accoglierli, amarli e curarli. Parlo dei gay: curare le ferite dell’anima. La sodomia è un peccato e un’azione che fa pure male. E’ un peccato come altri, come l’omicidio. Davanti a Dio sono uguali.

ALGERIA 2019..RITORNO AL …PASSATO ?

ALGERIA 2019..RITORNO AL …PASSATO ?

Tanti giovani non sanno e tanti adulti hanno dimenticato quel che accadde nel paese algerino una ventina d’anni fa, alla fine degli anni 80 il paese si avviava verso un processo di transizione, trasformandosi da un sistema politico monopartitico, dominato dal Fronte di Liberazione Nazionale, verso un sistema multipartitico. Sembra che si tratti di chissà quale argomento di difficile comprensione ma in realtà si voleva semplicemente una vera democrazia parlamentare, niente di più, una cosa alquanto complicata nei paesi di religione islamica dove la legge coranica regola la vita quotidiana dei musulmani a differenza di noi occidentali. Arduo compito lo commentavo in quei tempi, io, attento osservatore delle questioni nord africane, nutrivo, e con ragione, tanti dubbi sulle desiderate democrazie di stampo occidentali. Nel 1991 l’Algeria andò al voto e si vide la forte ascesa delle formazioni che si ispiravano al fondamentalismo islamico, in particolare il “Fronte Islamico di Salvezza” in acronimo F.I.S., con ogni probabilità, il secondo turno delle elezioni avrebbe assegnato ai partiti islamici una consistente maggioranza parlamentare, consentendo loro di emendare la Costituzione laica del 1976 e di istituire una repubblica islamica, tipo quella Iraniana. In tale prospettiva l’esito elettorale fu annullato e l’11 gennaio 1992 alcuni generali dell’esercito misero in atto un colpo di stato, riuscito, e la guida del paese fu assunta da una giunta militare, il “Supremo Consiglio di Sicurezza”, con l’immediato scioglimento del F.I.S. avvenuto il 4 Marzo . Ovviamente gli islamici si ribellarono e si organizzarono in un gruppo cui prese il nome di : ” Gruppo Islamico Armato”. Il gruppo avviò le iniziative belliche, terrore e morti erano all’ordine del giorno, con ricorrenti vittime che portavano i segni della loro inaudita violenza, teste mozzate e gole squarciate erano i prodotti più consumati in quegli anni. E in seguito a questi orrori incredibili e lontani addirittura dalla mia fantasia che inevitabilmente mi pervase il desiderio di studiare, conoscere e approfondire il Corano e i dettami della religione islamica e la vita degli islamici armati. All’epoca non si chiamavano “ islamisti “ ma solo islamici armati, poi ovviamente la stampa, asservita a certi poteri occulti si è inventata slogan e termini più “ soft e simpatici ” per definirli, ma la realtà che erano sotto i miei occhi mi narravano della morte di tanti poveri innocenti che nulla avevano a che fare con il colpo di stato militare, uomini e donne perirono nel peggiore dei modi, a volte solo per aver dato dell’acqua o dei viveri ai soldati algerini in perlustrazione e alla loro ricerca, gesto considerato un crimine verso il combattente islamico e l’islam, il paradosso era che tanta gente pagava con la vita anche l’aiuto obbligato che si prestava a quei soldati. L’apice dello scontro si ebbe nel 1994, col dirottamento del Volo Air France 8969, presso l’aeroporto di Algeri, è lì che i militari decisero di stroncare con la forza e di metter fine alla guerra civile. Ora siamo tornati alle stesse condizioni del 1992, il pericolo islamico è più presente che mai, infatti i terroristi dell’ISIS sono pronti a spostarsi dalla Libia ed andare in Algeria non appena le condizioni saranno possibili, e cioè, appena inizieranno i primi tumulti di ribellione, perché il vecchio presidente è malato e non più in grado di affrontare un quinto mandato. Chi sarà il suo sostituto ? Che intenzioni e su quali basi si porrà  il nuovo eletto ? Sarà un fondamentalista islamico o un aspirante democratico di stile occidentale ? Purtroppo conosco bene le intenzioni degli “ islamici armati ”e spero proprio di non vedere altre teste mozzate e buttate nei cassonetti come in Siria o in Iraq, perché quelli non hanno nessuna pietà per chi non la pensa come loro ed io prevedo un Aprile di sangue e terrore se non vinceranno i democratici . Auspico solo che gli algerini mettano da parte la religione e votino secondo il più antico dei criteri, quello ereditato dagli antichi greci, ovvero “libere votazioni in uno stato democratico”. 28022019 …by…manliominicucci.myblog.it


Una manifestazione ad Algeri contro il presidente Abdelaziz Bouteflika, il 24 febbraio 2019. (Ryad Kramdi, Afp)

I manifestanti algerini chiedono un’alternativa a Bouteflika

Cambiare tutto per non cambiare niente. Da quando gli algerini sono scesi in piazza nella capitale e in tutto il paese per dire che il re è nudo, la verità ha rotto il silenzio. Quello che tutti sapevano ma che tutti tacevano, ormai è detto, detto pubblicamente da una gioventù indignata di fronte alla prospettiva di vedere Abdelaziz Bouteflika candidarsi per un quinto mandato presidenziale mentre è gravemente invalido, incapace di parlare e di camminare.

Compatti e sorridenti, determinati ma calmi, in altre parole ben visibili, i primi cortei del 22 febbraio hanno rappresentato più di una rottura nella storia algerina, in quanto i loro slogan non erano caratterizzati né dall’odio né dalla rabbia.

La sola violenza è stata quella di rimuovere i ritratti di un presidente un tempo popolare. Con questo gesto i manifestanti hanno voluto far capire che questa candidatura era morta, come si stacca la spina a un moribondo che non ha più altra speranza oltre la sofferenza. Insomma dalla sera del 22 febbraio tutto era già stato detto.

Interrogativo aperto
Un’altra epoca si è aperta. Il paese ha voltato la pagina. È ormai impossibile immaginare che le presidenziali di aprile possano svolgersi come previsto, nella rassegnazione generale. Il problema però è che senza Bouteflika si ripresenterà l’interrogativo che ha portato alla sua quinta candidatura: chi altri candidare?

Chi se non lui? Chi, se non quest’uomo immobilizzato dalla malattia, può mettere d’accordo tutti i clan del vero potere, degli apparati militari e polizieschi che nell’Algeria indipendente si contendono le redini del paese e la rendita petrolifera?

Venti anni fa il loro consenso si era concentrato su questo ex ministro degli esteri e beniamino della rivoluzione capace sedurre il paese denunciando i mali del regime. “Boutef” si era fatto amare diventando una sorta di Zorro, ma alle parole non erano seguiti fatti, il paese gli era riconoscente solo di aver saputo mettere fine al decennio sanguinoso, quello della rivolta islamista.

Notizie rassicuranti. “È vivo!”. “Bouteflika”. “No, il popolo”. - Dilem, Liberté, Algeria
Notizie rassicuranti. “È vivo!”. “Bouteflika”. “No, il popolo”. (Dilem, Liberté, Algeria)

Questo era il capitale di Bouteflika. Gli algerini erano così traumatizzati dai 200mila morti della guerra civile che preferivano la continuità ai rischi dell’anarchia. Ed è su questa paura che il regime aveva puntato per rimandare a più tardi la vera decisione, ma dopo il 22 febbraio bisognerà imporre con la forza questo mandato di troppo o trovare il coraggio di cercare una soluzione.

I due termini dell’alternativa sono entrambi molto rischiosi. Se lascerà inascoltato la protesta della gioventù algerina, il governo rischia di provocare dei disordini che potrebbero sfociare in un’insurrezione. Al contrario se si piegherà a questo legittimo rifiuto, dovrà trovare un candidato accettabile tanto per i generali che per il paese, un uomo che oggi non esiste, perché non appena salterà il coperchio gli algerini chiederanno la democrazia e la fine della cleptocrazia.

Così è probabile che i responsabili del potere cercheranno di prendere tempo con un quinto mandato che darebbe loro la possibilità di organizzarsi, ma le decisioni non potranno aspettare altri cinque anni. Anche ammettendo che una rielezione sia possibile e che lo stato di salute di Bouteflika non peggiori troppo rapidamente, già si sente il tic-tac delle lancette. La bomba algerina può scoppiare da un momento all’altro.

Da sapere
Dal 22 febbraio centinaia di migliaia di algerini scendono in piazza in varie città per protestare contro la candidatura a un quinto mandato di Abdelaziz Bouteflika, 81 anni, al potere dal 1999. Bouteflika era stato scelto dai partiti della coalizione di governo come candidato alle presidenziali del 18 aprile nonostante le cattive condizioni di salute, che gli hanno impedito di tenere discorsi o apparire in pubblico negli ultimi anni. Le proteste contro la sua candidatura hanno vari promotori, tra cui il collettivo Mouwatana (cittadinanza), formato da esponenti della società civile e da partiti minori. Il 24 febbraio Bouteflika è volato a Ginevra per sottoporsi a nuovi controlli medici.

IO…. “SUDDITO…. COMMISSIARIANO”…!

IO….  “SUDDITO…. COMMISSIARIANO”…!

No, vi prego cari amici, non perdete il vostro prezioso tempo a consultare il vocabolario Treccani o Quattrocani,  oppure affannarvi in una  scrupolosa ricerca sulla rete internet,  vi anticipo… è tempo perso, perché il significato del termine “Commissariano” non lo troverete certamente da nessuna parte. Sì, infatti è un termine nuovo, della lingua italiana, apparso oggi e  di mia “ invenzione”, coniato per festeggiare la nascita della mia nuova patria, di un nuovo stato, di una nuova nazione, infatti oggi il vecchio stato italiano, così come lo abbiamo conosciuto, è stato letteralmente abbattuto dai “Reali della Commissione europea” con la bocciatura, senza appello e ricorsi, della manovra economica italiana per l’anno 2019. Per tale bocciatura abbiamo perso il diritto di decidere “ i fatti nostri ” economici e non, ed ora siamo diventati succubi e sudditi del “Regno dei Commissari”, difatti, le “Loro Altezze”, quelli della Commissione europea, hanno sentenziato che la manovra da noi messa in atto per rilanciare l’economia stagnante …non va bene, troppi soldi si spendono, sia per il reddito di cittadinanza sia per la modifica alla legge Fornero e pertanto i “nuovi regnanti” ci hanno imposto di apportare delle modifiche ai passi già fatti e decisioni elettorali prese. Certo, pensandoci bene nasce spontanea una delle mie solite riflessioni: ma questi “Reali della Commissione europea” il cervello ce l’hanno solo per contrappeso o effettivamente sono dei pazzi scellerati che auspicano guerre civili e fine del benessere nei paesi sud europei  ?  Già vien da dire, siccome l’economia nel nostro paese va a meraviglia, è giusto modificare l’ultima manovra con ulteriori tagli al sociale, magari alle pensioni e un ulteriore riduzioni di salari, magari riattivare le ONG nel Mediterraneo per una  notevole immigrazione, in modo tale che tanti poveri disgraziati possano contribuire a far abbassare i costi della manodopera, far lievitare i costi dell’assistenza sanitaria e far aumentare la spesa pubblica per l’accoglienza. Infatti loro, “ i Reali”, non ci hanno mai rimproverati per i 4/5 miliardi l’anno che si spendevano, per loro sembrava normale farci  tirar fuori tutto quel denaro senza senso, almeno per me, allora l’immigrazione era cosa buona e necessaria, sicuramente per le Coop e affaristi a loro legati, quindi, per “i regnanti” era utile vessarci ad ulteriori sacrifici per fini umanitari, lì il problema non si poneva. Loro hanno deciso e approvato l’immigrazione, le spese che abbiamo dovuto sostenere e poi, quando si è decisi di spendere qualcosa per gli italiani allora non va bene, mi rendo conto di non essere più un libero cittadino italiano ma un suddito dei “Regnanti Commissari europei” con sede reale a Bruxelles, ed ovviamente io sono diventato, per effetto delle loro decisioni ed imposizioni, un suddito col nome di “suddito commisssariano”, sì,  al pari di un suddito britannico o suddito belga o suddito Svedese. lo so che a tanti farà sorridere il termine però, non ci ridete tanto perché anche voi… siete “ sudditi commissariani”… o no …? A voi le riflessioni del caso.. 27/02/2019 …

 …by…manliominicucci.myblog.it

La Commissione europea boccia la Manovra: tre settimane per scriverne una nuova

Dombrovskis: “Mossa senza precedenti. Non abbiamo avuto alternative, dal debito così alto danni per tutti”. Moscovici: “Spendete per il debito quanto investite in istruzione. Oggi è una tappa, la porta resta aperta