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CAROLA – ULDERICO ESPOSITO 1.000 – 2

CAROLA – ULDERICO ESPOSITO    1.000 – 2 

Ovviamente leggendo il titolo vi starete chiedendo cosa stiano ad indicare quei numeri e qual è il suo vero significato, giusto porsi dei quesiti sulle riflessioni ed allora chiarisco subito che non è una velata ironia nei confronti di nessuno, ci mancherebbe che la si faccia su un defunto, né  il risultato di una partita di calcio, sono numeri reali e riferiti alle quantità di notizie di questi ultimi tempi su temi ricorrenti e di ..”pubblico interesse”. Certamente la stampa ci sguazza quando si tratta di attaccare il governo attuale, e lo fa senza mezzi termini andando anche contro la logica dell’obbiettività ed equità di pareri come dovrebbe essere nell’informazione giornalistica ed invece, assistiamo sempre più alle pantomime dei caratteri stampati e a recite di parte il cui finale sembra interessare poco anzi, più polvere si solleva contro la politica del governo è più ci sguazzano. Mille e più sono stati gli articoli negli ultimi giorni dedicati a Carola, la comandante della nave ONG Sea Watch che ha sfidato, e vinto, le autorità italiane violando le disposizioni imposte dal ministero degli interni. La legge dice che lei non è colpevole di niente, quindi ne prendo atto e mio malgrado ne accetto le decisioni del procuratore di Agrigento. Si è parlato e si è scritto su tutti i giornali che i 42 ..”poveri profughi” che scappano, hanno il diritto di venire in Italia, non si sa a quale diritto si riferiscano ma nei fatti sono sbarcati e il resto conta poco, poi se otterranno l’asilo politico bene altrimenti gireranno liberi da clandestini in attesa di qualcosa, quel qualcosa che nessuno sa ipotizzare. Poi nel caso in cui non si trovi lavoro ci sono sempre le stazioni dove bivaccare, ubriacarsi, spacciare droghe o vivere di espedienti, questo è il risvolto comico della tragica realtà che si riscontra nelle parole delle persone e dei giornalisti pro Carola, tanto fumo e zero arrosto…come sempre direi, il nostro è solo un paese di chiacchiere buoniste senza senso quando parliamo di immigrazione e non ne capisco ancora il perché . Oggi è morto un cittadino di Napoli nel silenzio assoluto, assente il sindaco, assente il presidente della regione, assente Saviano e tutti i radical chic di turno….. assenti tutti, e nessuno, dico nessuno si è posto il quesito sulla vita che conduceva il migrante assassino in stazione, già, esattamente come spiegato prima l’importante e averlo fatto sbarcare e salvargli la vita poi, se lui toglie la vita ad un cittadino ed onesto lavoratore del popolo è cosa …”poco rilevante”… non…fa niente, lo perdoniamo e comprendiamo, magari “inventiamoci la scusa” che l’immigrato era ubriaco quando ha picchiato selvaggiamente il lavoratore,  la mia non è una provocazione perché così è andata la storia, oggi Rai 3 ha detto proprio così e magari ora lo scarceriamo anche perché forse… era stressato a vivere e stazionare in…stazione. In questa tragica storia c’è solo un perdente, la famiglia di Esposito Ulderico al quale porgo le mie più sentite condoglianze. Ma a chi attribuire davvero la morte del cittadino napoletano ? A chi lo ha fatto sbarcare senza un futuro o a chi ha strumentalizzato politicamente l’immigrazione ?  Strano, oggi non ho sentito neanche il presidente Mattarella proferire parole di cordoglio per la povera famiglia napoletana in lutto ma solo le solite parole per i migranti. Bell’Italia davvero ! 04072019 …by…manbliominicucci.myblog.it

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Aggredito da richiedente asilo, muore

Colpito con pugno in testa in stazione metropolitana a Napoli

Una ordinanza di arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di Ciro Verdoliva, direttore generale dell'ospedale Cardarelli di Napoli, Napoli, 8 Novembre 2017. Al manager è contestata, secondo quanto si è appreso, l'accusa di corruzione. La misura eseguita oggi dovrebbe rientrare nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sugli appalti Romeo. ANSA/ CIRO FUSCORedazione ANSA NAPOLI

04 luglio 2019

(ANSA) – NAPOLI, 4 LUG – È morto in ospedale il tabaccaio napoletano di 52 anni, preso a pugni da un nigeriano richiedente asilo lo scorso 9 giugno nella stazione Chiaiano della metropolitana di Napoli. L’uomo, che si chiamava Ulderico Esposito, a causa dell’aggressione con un pugno in testa per futili motivi ,versava da tempo in gravi condizioni. L’immigrato, un 36enne, venne arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di aggressione e lesioni gravi, reato destinato ora a trasformarsi in omicidio preterintenzionale. Il pm della Procura di Napoli ha disposto l’esame autoptico sulla salma di Esposito che dal coma farmacologico indotto subito dopo il ricovero al Cardarelli era purtroppo passato al coma. Nelle ultime ore è sopraggiunta la morte. L’immigrato venne bloccato, anche grazie all’aiuto delle guardie giurate, subito dopo l’aggressione. A ricondurre le responsabilità dell’accaduto su di lui furono le indagini del Commissariato Scampia di Napoli, diretto dal primo dirigente Bruno Mandato.

 

IL GIOCO DELL’OCA ….MARINA..

IL GIOCO DELL’OCA ….MARINA..

Hai vinto “ cara Carola”, ora ritorna al punto di partenza..! Già, ora in teoria, lei, sarebbe libera di tornare in mare con un’altra nave Ong a raccogliere profughi che scappano dalle… madri e dalle sorelle e portarli sino al limite delle nostre acque territoriali, una volta giunta lì, con assoluto cinismo e sfida alle istituzioni italiane  “ scaricherebbe i migranti” su dei piccoli gommoni che ovviamente troverebbero il via libera verso i nostri porti. Lei invece, riprenderebbe nuovamente la rotta per la Libia col chiaro fine di prelevare degli “scappatori” e tentare di ripetere …”il gioco dell’oca marina” all’infinito . Semplice, con la gioia di tanti politici di sinistra lei ha vinto e l’Italia ha perso, uno a zero e …boa ..al centro.  Neanche le mafie e gli affari scoperti dalla Guardia di Finanza sono serviti a far aprire gli occhi,  non comprendo perché  tutti continuano a credere alle storielle dei profughi in fuga e a farsi sottomettere da loro, e che succederà ora ? Niente, tutto ritornerà come prima, vedremo navi Ong a raffica nel Mediterraneo che preleveranno “il prodotto” e lo porteranno direttamente in Italia, bello e confezionato.. e se c’è qualche contrattempo… no problem.. tanto sanno già in partenza che dopo qualche giorno di sacrificio in mare in Italia poi ci arriveranno comunque e magistratura acconsentendo. E’ incredibile quello che sta accadendo, lei ha deciso di non tornare in Libia perché lei ha valutato negativamente gli inviti della guardia costiera libica, sempre lei ha ritenuto di non dover di andare in Tunisia, e perché mai ? Forse i porti tunisini non sono sicuri ? Ha deciso di non andare a Malta, e perché mai ? Forse i porti maltesi non sono sicuri ? Poi,  …sempre lei… ha deciso di venire in Italia nonostante le urla e minacce del governo italiano, ma lei sicura dell’appoggio dei politici e della magistratura rossa e nonostante una sentenza negativa della Corte europea ha sfidato il governo nazionale sapendo già di vincere e lo ha fatto, come a dire che nel mare comanda solo lei e li porta in Italia, piaccia o non piaccia al popolo italiano… Molto bene, però ora spiegatemi come potrò biasimare un cittadino italiano che non pagherà più tasse e multe perché quei soldi servono a lui per “salvare la vita” dei suoi familiari che sono stressati e minacciano il suicidio ?  E già….nessuno ci pensa al casino combinato, né tantomeno è valida la teoria  per la quale si criticano i cittadini per la scarsa conoscenza delle leggi del mare, infatti gli italiani guardano ad altre cose e cioè alla parità di diritti costituzionali in situazioni simili ovvero tra gente sconosciuta di un paese straniero e la proprie famiglie che vivono nel disagio economico, il raffronto è perfetto, perché i cittadini indigenti devono essere paragonati a dei migranti su una barcone che stanno da anni in.. mare e non da pochi giorni …o no… ? Quindi se non pagano il canone RAI, se non pagano le multe e le tasse ed evadono il fisco allora è corretto, perché sono stressati o rischiano il suicidio…o no…? Lo stress non è solo …”straniero”, può essere anche italiano o …no… ? Perché a Carola è permesso infrangere la logica  e a noi italiani no ? Attendo risposte…… 03072019 …by…manliominicucci.myblog.it

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Sea-Watch, Carola Rackete è libera: “Commossa”. Gip annulla l’arresto: “Agì per portare in salvo i migranti”. L’ira di Salvini

Sea Watch, Carola libera. La Finanza notifica l’ordinanza nella casa che la ospita ad Agrigento

Il ministro dell’Interno annuncia l’accompagnamento coatto alla frontiera della comandante. Di Maio: “Sorprende scarcerazione”. La prefettura di Agrigento conferma: “Firmato provvedimento di espulsione”. Ma non potrà essere eseguito almeno fino al 9 luglio

02 luglio 2019

caUna giornata in lunghissima attesa. Poi alle otto di sera il verdetto della gip di Agrigento Alessandra Vella. Carola Rackete, la comandante della Sea-Watch 3 torna libera dopo quattro giorni trascorsi agli arresti domiciliari. La comandante si dice “molto commossa per la solidarietà espressa nei miei confronti da così tanta gente”. “Sono sollevata dalla decisione del giudice – ha aggiunto Carola – che considero una grande vittoria della solidarietà verso tutti i migranti e rifugiati e contro la criminalizzazione di chi vuole aiutarli”.

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Il gip è andata ben oltre la richiesta dei pm, non convalidando l’arresto della comandante della Sea-Watch, Carola Rackete, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare. Viene dunque meno la misura degli arresti domiciliari deciso dalla procura che aveva chiesto la convalida della misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Il gip sottolinea anche che la scelta del porto di Lampedusa non sia stata strumentale, ma obbligatoria perché i porti dell Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri.

Caso Sea Watch. “Non c’è reato. Per Carola salvare i migranti era suo dovere”


L’ira di Salvini: “Provvedimento di espulsione”

Per Salvini un nuovo smacco. Il ministro dell’Interno non nasconde la delusione e annuncia di aver disposto un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. La prefettura conferma: “Firmato il provvedimento di espulsione”. Ma il prefetto Dario Caputo fa sapere che non potrà essere eseguito fino a quando la Rackete sarà di nuovo interrogata dai pm, nell’ambito del fascicolo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
“Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera – il commento di Salvini -. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornerà nella sua Germania dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi.

“Sorprende dice il vicepremier del M5S Luigi Di Maio – la scarcerazione di Carola. Io ribadisco la mia vicinanza alla Guardia di finanza in questo caso. Ad ogni modo il tema è la confisca immediata della imbarcazione. Se confischiamo subito la prossima volta non possono tornare in mare e provocare il nostro Paese e le nostre leggi”.

Il gip ripristina il primato del diritto sulla forza

“Il provvedimento del gip di Agrigento ripristina il primato del diritto rispetto a quello della forza. Si era detto che la forza l’aveva usata Carola Rackete e su questo si era disposto il suo arresto: non è così – scrivono i legali della Sea-Watch, Alessandro Gamberini, Leonardo Marino e Salvatore Tesoriero – Come spiega dettagliatamente il gip nel provvedimento con il quale ha disposto la non convalida dell’arresto, il diritto stava dalla parte della comandante. Il Giudice, attraverso il richiamo a norme internazionali cogenti, dimostra l’illegittimità vuoi della pretesa di chiudere i porti da parte del ministro dell’Interno, vuoi del divieto finale di attracco della Sea-Watch dopo 15 giorni di attesa, così ripristinando l’equilibrio dei valori e la prevalenza dell’incolumità della vita umana rispetto all’arbitrarietà di scelte operate solo per motivi propagandistici”..

Rackete dunque è libera di muoversi. Ad Agrigento dovrà tornare il 9 luglio per l’interrogatorio davanti ai pm nell’altro filone d’inchiesta in cui è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La Sea-Watch 3 intanto è ripartita da Lampedusa: scortata da una vedetta della Finanza è diretta a Licata dove resterà sotto sequestro insieme alla Mare Ionio della Ong Mediterranea. Intanto Sea-Watch ha assicurato che le operazioni di salvataggio in mare andranno avanti. “Serve una soluzione politica in modo che situazioni del genere non tornino a ripetersi”, ha detto il portavoce Ruben Neugebauren. Ed ha aggiunto: “Siamo molto delusi dal governo tedesco e dall’Europa”.


Lo scontro Salvini-Francia

Di stamattina è anche il botta e risposta tra la Francia e Matteo Salvini. La portavoce del governo francese, Sibeth Ndiyaye, intervistata da BFM-TV, afferma che l’Italia “non è un Paese indegno”, ma il comportamento di Salvini sulla questione dei migranti “non è accettabile” . Nell’intervista Ndiaye spiega che l’Italia non è stata “all’altezza” sull’accoglienza e ha aggiunto che “stiamo parlando di vite umane: se le leggi del mare si possono applicare, allora devono essere applicate”. Per quanto riguardo invece l’inchiesta su Carola Rackete, già fonte di attrito tra Roma e la Germania, Ndiaye, ha aggiunto: “È evidente che si debba rispettare la giustizia di un Paese sovrano. È la cosa che pretenderei per la Francia da parte di qualsiasi altro Paese ed è quello che facciamo in ogni circostanza”. Parigi non intende dunque chiederne “la liberazione”.

Sea Watch, Carola libera. La Finanza notifica l’ordinanza nella casa che la ospita ad Agrigento

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Parole a cui Salvini ha subito replicato: “Il mio comportamento sull’immigrazione è inaccettabile? Il governo francese la smetta di insultare e apra i suoi porti, gli italiani hanno già accolto (e speso) anche troppo. Prossimi barconi? Destinazione Marsiglia”.

Interviene su Twitter, il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Oggi un altro segnale che il caso #SeaWatch e’ stato creato ad arte per distrarre gli italiani dai fallimenti e dalla paralisi del Governo”. E il il vicesegretario Andrea Orlando aggiunge: “L’ordinanza dice cose molto diverse da quello che va sostenendo il ministro dell’Interno Salvini che ha già emesso la sentenza prima che inizi il processo”

 

I BAMBINI DI…MEZZO !

I BAMBINI DI…MEZZO !

Già, la memoria dei sinistri politicanti è corta e quando serve hanno anche la capacità di nascondere bene le cose, sono bravi anzi direi bravissimi, hanno cento anni di esperienza e in tutto questo arco di tempo hanno saputo creare ed imparare come gestire tutte le situazioni, anche le più orrende. Tutti ricorderete lo scandalo del famoso “mondo di mezzo” e come è andata a finire, l’unico responsabile di tutto questo, cioè il pezzo minore e di poca importanza era sui titoloni dei giornali ogni santo giorno. Dagli al fascista era il “tormentone” di quei giorni dimenticando che il vero criminale è Salvatore Buzzi, fu lui che pronuncio la famosa frase  che gli immigrati rendevano più della droga. Poi tutti ci siamo rammaricati per il bimbo in cappottino rosso morto affogato e ritrovato su una spiaggia turca, la sinistra italiana scese in campo per sostenere le sue politiche immigratorie sul corpo.. di quel bambino, bruttissimo episodio certo, è la cosa più orrenda che si possa vedere, un bimbo morto e strumentalizzato o maltrattato è un crimine verso tutta l’umanità e non ha nessuna giustificazione né politica né religiosa. Che la morte di quel bambino sia servita per fini politici è evidente quanto chiara, di bimbi morti ammazzati negli ultimi 25 anni ne abbiamo visti morire tanti, in Bosnia, in Siria, in Iraq e Afghanistan e nello Yemen, ancora oggi nel paese della penisola arabica, in guerra con l’Arabia Saudita, muoiono tanti bambini ma quelli, evidentemente non toccano le frequenze del cuore dei politici di sinistra né quelle dei canali TV, sono bimbi e basta… che vengono assassinati dalle bombe e incredibilmente… nessuno qui sente il dovere di “strumentalizzare” andando nelle case bombardate a portare solidarietà e beni alimentari…no…no, non ci pensano neanche ad andarci.. anzi l’ignorano proprio…E’ un “sano vizio di famiglia” evidentemente, che vede ripetersi nella tragedia horror dei bimbi di Reggio nell’Emilia con un silenzio tombale da fare schifo. Attenzione  e fermi tutti.. perché qui si sta parlando di bambini italiani sottoposti anche a  torture psicologiche pare, di bambini tolti ai propri genitori in modo criminoso per un solo scopo, quello uguale a Salvatore Buzzi, “il denaro” lì hanno trovato il “loro piccolo mondo infantile” ma nei connotati è sempre il mondo di mezzo. E i sinistri buonisti, i radical chic tutti, Zingaretti, Saviano, i quotidiani che sono sempre pronti a sparare dove sono andati a finire ? E l’Annunziata, la famosa conduttrice di RAI tre, anziché fare il programma televisivo su Prodi perché non lo ha fatto sui bambini rubati di Reggio ? Curioso davvero, tutti si dichiarano antifascisti, moralisti e di razza superiore.. ma solo nelle parole, ma nei fatti sono solo dei volgari criminali…. perché chi ignora le verità e le nasconde è complice di chi delinque…punto …! 02071965

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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“Io accusato di omofobia per togliermi il figlio e darlo a una coppia gay”

“Mi dissero che io ero omofobo. E che dovevo cominciare ad abituarmi alle relazioni di genere”

OMO

Costanza Tosi – Lun, 01/07/2019 – 20:00

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Da un lato bambini traumatizzati, plagiati dagli psicologi e strappati dall’affetto dei loro cari.

Dall’altro i loro genitori che non si danno pace. Tutte vittime di una rete di donne e uomini disposti a tutto, come si legge nelle carte dell’inchiesta “Angeli e demoni”.

Ma non solo. Incontriamo un uomo – che ci chiede di restare anonimo e che chiameremo Michele – che inizia a parlarci. La sua odissea inizia nel 2017, quando gli vengono strappati i figli per darli in adozione a una coppia gay. Tutto inizia con una denuncia per maltrattamenti (adesso archiviata dal tribunale di Reggio Emilia) fatta dalla sua ex moglie. I servizi sociali della Val D’Enza cominciano a monitorare la famiglia, come ci racconta lo stesso uomo: “Venivano a controllare in continuazione. Mi contestavano che la casa non fosse idonea a far vivere i miei figli. Mi hanno detto che la camera dei bambini era troppo pulita, quasi che loro non avessero mai dormito in quella stanza. I giocattoli erano riposti nell’armadio e anche questo a loro non tornava. Cercavano sempre delle scuse, a volte banali”.

Ispezioni assidue e incontri continui. Gli assistenti stilavano lunghe relazioni, spesso fantasiose, secondo Michele. Relazioni che però non corrispondevano alla realtà dei fatti in qunato falsificavano gli eventi. Tra le righe delle relazioni infatti ci sarebbero racconti di fatti che però non sarebbero mai avvenuti. Mese dopo mese, anzi, i servizi sociali aggiungevano ulteriori dettagli per creare la figura del “papà cattivo”, un pretesto – per gli inquirenti – per togliere i bambini al genitore e affidarli alla madre che, dopo essere andata via di casa, viveva con la sua nuova compagna. Michele doveva quindi diventare l’orco cattivo, il padre violento sia con i figli che con la moglie.

“Un giorno – racconta Michele a ilGiornale.it – mentre mi stava per salutare, mio figlio ha iniziato a piangere perché non voleva andare con la madre. Io non riuscivo a capire, ma siamo riusciti a calmarlo e tutto si è sistemato. Poi è andato via con lei”. Ma non solo. Poco dopo Michele scopre dei dettagli agghiaccianti, nelle relazioni dei servizi sociali: “Scopro che Beatrice Benati, che aveva redatto la relazione, nel raccontare i fatti scriveva: ‘I bambini si riferivano al padre, insultandolo’. Lì ho capito che c’era qualcosa di strano. Perché avrebbero dovuto scrivere una cosa per un’altra? A che scopo? Ancora oggi me lo chiedo”.

Il 15 giugno del 2018 Michele viene convocato dagli assistenti sociali. Incontra Federica Anghinolfi e Beatrice Benati (oggi agli arresti domiciliari) che gli comunicano che non potrà più vedere i suoi figli se non “in forma protetta una volta ogni 21 giorni.”

Inchiesta abusi, la testimonianza di un papà: “Io accusato di omofobia per togliermi il figlio e darlo a una coppia gay”

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La motivazione? “Lei è omofobo!”, gli spiega la Anghinolfi, responsabile dei servizi sociali, e attivista Lgbt. “Io ero sconvolto, non volevo crederci – spiega Michele- Chiesi spiegazioni e mi dissero che io ero omofobo. E che dovevo cominciare ad abituarmi alle relazioni di genere”. Adesso, dopo un anno, Michele pensa solo ai suoi figli, soprattutto al più piccolo. A causa delle pressioni psicologiche e dei traumi subiti durante il percorso di allontanamento dal padre ora il bambino soffre di problemi psichici. “Sta soffrendo molto, questa situazione lo sta distruggendo e io ho le mani legate. Ha degli atteggiamenti preoccupanti, me lo hanno detto anche le insegnati di scuola – sospira Michele, che fa fatica a parlare e ha la voce rotta dal dispiacere – Dice spesso che non sa che farsene della sua vita, che vuole morire”. Sono questi i pensieri di un bambino allontanato dalla propria famiglia. Pensieri che nessuno dovrebbe mai fare. Soprattutto un bambino.

 

AFRICA E IMMIGRAZIONE …CHE DISATRO !

AFRICA E IMMIGRAZIONE …CHE DISATRO !

Il continente nero per eccellenza, ci sono 1,2 miliardi di persone che ci vivono, un territorio grande 3 volte l’Europa ed è un crogiuolo di razze e religioni, etnie diverse nel centro del continente ne fanno la differenza sulla vita e la morte dei cittadini. E’ il continente dei paradossi, dalle inestimabili ricchezze non adeguatamente sfruttate, dalle guerre perenni e dei massacri ingiustificati che devastano diversi paesi, vuoi per una radice religiosa o tribale o perché il 90% di loro è privo di quella cultura necessaria per valutare il distinguo tra violenza e civiltà e il vivere pacificamente in pace con gli altri. Questa è l’Africa, tutti si fanno promotori di farci sentire in colpa del loro stato, attribuendoci le responsabilità delle colonizzazioni dei secoli passati, un dominio in alcuni casi sporchi e vergognosi ma che in altri ha prodotto progresso e benessere per lo stesso popolo africano e credo sia ingiusto accusare sempre e comunque gli occidentali di sfruttamento anche perché,  in verità, per alcuni stati non ci sarebbe stata l’evoluzione attuale. Guardate la Libia, andati via gli Italiani i libici sono in guerra tra di loro, l’Egitto e il Sudan la Nigeria e la Siria, andati via i britannici sono in guerra perenne. Prendiamone atto che loro non sono in grado di gestirsi sebbene abbiano tante di quelle risorse che potrebbero innaffiare quotidianamente il …Sahara”…punto.. I fatti lo dimostrano con nuove guerre a raffica e nuovi massacri, l’unica cosa che hanno in testa è arrivare in Europa ed essere.. mantenuti …i giovani ed anche i meno giovani coltivano questo sogno che ora si sta materializzando perché in occidente c’è la corsa al suicidio…e alla sostituzione etnica del popolo italiano. Ogni santo giorno in TV ci fanno vedere pubblicità con uomini e donne di colore oppure di bambini neri che giocano gioiosi. Andiamo al punto, gli sbarchi continuano e non finiranno mai, dico mai…dobbiamo prepararci ed abituarci ad accogliere centinaia di milioni di esseri viventi che approderanno sulle nostre coste, in un paese che diventa ogni giorno più povero e affamato e in un contesto europeo decisamente propenso ad accoglierli e a non volerli. Vedete, oggi lo dico e tenetelo a mente per gli anni futuri, quello che accade oggi in Africa è il .. “ nostro futuro ” perché l’Europa sarà terra di conflitti tra una ventina di anni se si va avanti con questo passo.  C’è poco da essere ottimisti e fiduciosi, speriamo solo che il partito, erede del “dottor Mengele” non vada più al potere, ricamano a tamburo e a “romper le palle” sulla storia dei 42 migranti di Lampedusa che non frega niente a nessuno e non dicono niente sui bambini e i mostri del PD inquisiti a Reggio nell’Emilia. Del Sudan neanche sanno dov’è, oltre me, nessuno se ne occupa, tanto la solidarietà dei buonisti del cavolo è solo per la gente che scappa dalle.. sorelle e dalle madri, ma per quelli che muoiono per mano di dittatori…chissenefrega! Che strana e singolare solidarietà c’è in Europa, sono a centinaia i morti sino ad oggi ma…non fanno notizia, andate nel Sudan…” cari parlamentari del PD” e rendetevi conto davvero cos’è la sofferenza e la povertà…01072019

 …by…manliominicucci.myblog.it

 

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Sudan

Sudan: proteste e scontri in piazza, ci sono vittime

Di Euronews  • ultimo aggiornamento: 01/07/2019 – 07:41

suda

Almeno sette morti e 200 i feriti rappresentano il bilancio delle manifestazioni in tutto il Sudan nel 30esimo anniversario del golpe che portò al potere l’ormai deposto presidente Omar al Bashir.

Proteste di massa si sono registrate nella capitale Khartum e in altre città, a meno di un mese dalla strage durante la dispersione del sit-in davanti al quartier generale delle Forze Armate.

“La missione delle truppe è quella di proteggere i manifestanti – dice Il vice capo del consiglio militare al Governo, Gen. Mohamed Hamdan Dagalo – ma non ci fidiamo dei vandali, di fronte al centro giovanile e al quartier generale della Sanità ci sono cecchini che sparano alle persone, hanno colpito membri delle Forze di supporto rapido ed alcuni civili”.

Ci sono state cariche delle forze dell’ordine ai danni delle decine di migliaia di manifestanti, con lancio di lacrimogeni e spari intimidatori.

La tensione a Khartum resta alta, anche sulla base di segnalazioni relative a ponti sul Nilo chiusi dalle forze di sicurezza per impedire l’avvicinamento al palazzo presidenziale.

Il rischio principale è ora rappresentato da numerose milizie che operano fuori dal controllo dell’Esercito.

Sudan’s military continues to face international condemnation for attacking unarmed protesters as an opposition group claims up to 60 people have been killed.

 

COGLI IL FRUTTO DELLA… INCIVILTA’ ….

COGLI IL FRUTTO DELLA… INCIVILTA’ ….

Nel Regno Unito, l’istituto nazionale di statistica ha certificato una vera e propria “ fuga da Londra ”, con centinaia di migliaia di residenti che abbandonerebbero annualmente la metropoli amministrata dal “meraviglioso sindaco islamico Sadiq Khan”. Nel 2016, anno del suo insediamento,  ben 291.630 persone avrebbero lasciato Londra, avviando una tendenza preoccupante che sarebbe proseguita, sempre a detta dell’istituto di statistica, fino ai giorni nostri. Nel 2017 e nel 2018 si sarebbero registrati nuovi record di londinesi in fuga dalla metropoli, nei conteggi la cifra riscontrata dai ricercatori in tali due anni si sarebbe avvicinata alla soglia delle 400mila unità annue. Per la precisione: nel 2017 avrebbero abbandonato la capitale del Regno 386.010 individui, mentre, l’anno scorso, sarebbe stata raggiunta quota 391.498. I motivi fondamentali di tale fenomeno sarebbero sostanzialmente due: la “criminalità fuori controllo” presente nella capitale e i  prezzi delle abitazioni troppo elevati. Certo che è drammatico, quando in una metropoli si riversano milioni di individui che non conoscono le regole basilari del vivere civile, che vivono di espedienti o di intere comunità religiose abituate a risolvere i problemi secondo le loro abitudini e leggi è ovvio che a lungo andare si raccolgano “solo frutti amari “. Tutti nel mondo dei buoni si affannano a lavarci il cervello e convincerci che vivere tutt’insieme in pace e in armonia è possibile, sono anni che ci bombardano a livello psicologico con stampa e TV che il mondo multicolore è bello…sì… nella fantasia dei malati mentali che vivono negli attici o nei lussuosi appartamenti o ville è bello, ma nella realtà le cose sono ben distintamente diverse, la gente vuole vivere secondo i propri criteri ed abitudini e non scende a compromessi con nessuno. Quello che sta accadendo a Londra, come in Italia o altri paesi europei sono i frutti di una immigrazione selvaggia e incontrollata, il carovita incombe per l’alto numero di presenze e ovviamente le case sono introvabili a prezzi insopportabili. Oggi registriamo la morte di due persone e sappiamo con certezza che un bimbo non avrà i suoi genitori naturali, il sindaco musulmano non ha capito che non si può governare una città occidentale col criterio di una musulmana… quindi che si fa ora ? La città diventa tutta musulmana o forse è meglio cambiare sindaco ? Lui dice che è colpa del governo…lui lo dice.. io invece dico che è colpa sua perché ha permesso il dilagare dell’islam in tanti quartieri e ora lì comandano loro e non più lui.. e l’emulazione di altre comunità sono copiose.. povero allocco, pensava che mettersi contro Trump gli avrebbe dato notorietà e potere ..sì … il potere dei calci che riceverà alle prossime elezioni se si ricandiderà. Sindaco incapace e incompetente, dimettiti subito prima che altra gente muoia per la  tua incoscienza  e sete di potere a tutti i costi. 30062019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

 

30 GIUGNO 2019

Gb, donna incinta e ventenne accoltellati a morte a Londra: un arresto

Non si placa la violenza nella capitale britannica. I paramedici sono riusciti a salvare il bebè, che però versa in condizioni critiche

ambulanza

Ancora sangue alla periferia di Londra, dove una donna 26enne incinta di otto mesi e un ragazzo sulla ventina sono stati accoltellati a morte. I paramedici sono riusciti a salvare il bebè della giovane, che però versa in condizioni critiche in ospedale. Il ragazzo è stato trovato in una strada di East Ham, un quartiere est della capitale inglese, ed è morto sul posto. La polizia ha arrestato un uomo di 37 anni sospettato dell’omicidio.

La 26enne è morta alle prime ore del mattino in un’abitazione nel sobborgo londinese di Croydon, circa 15 chilometri a sud della City. Scotland Yard è impegnata nelle indagini, mentre prosegue la lotta contro il tempo per salvare la vita del neonato.

La settimana scorsa un uomo sui 30 anni era stato accoltellato a morte nel quartiere di Barnet al culmine di una rissa. La sua morte aveva portato a cinque il bilancio delle persone uccise in sei giorni nella capitale britannica.

“LA PIRATA”…!

“LA PIRATA”…!

La Sea Watch ha attraccato nel porto di Lampedusa, il suo comandante è stato arrestato, i profughi sbarcati e la nave posta sotto sequestro, tutto secondo copione. Lei è entrata illegalmente nel porto e contro ogni ordine impartitole dalle autorità, sia militare che civile, lo ha fatto violando e con violenza, e per l’ennesima volta, l’alt intimatogli dalla Guardia di Finanza: “non ce la faccio più, devo portarli in salvo”, ha detto la comandante Carola Rackete all’equipaggio comunicando la decisione che aveva preso. Ma è proprio così oppure la “ balda giovanotta ” ha messo in scena un’altra di quelle pantomime degne del miglior spettacolo teatrale drammatico ? Partiamo dall’inizio, la nave ONG si dirige verso le coste libiche col chiaro intento di prelevare delle persone e traghettarle in Italia, questo è il punto fondamentale della questione, il perché si trovino sempre lì è facilmente ipotizzabile, è un vero e proprio business di natura ideologica, poi, imbarcati si parte alla volta dell’Italia e perché solo verso l’Italia ? Curioso e sospetto, se si scappa dalla guerra, come sostengono loro, si va nel paese più vicino come la Tunisia oppure si va a Malta o peggio come aveva ordinato la guardia costiera libica farli ritornare indietro. Lei no, motivata da chissà quali interessi, non certamente quelli di solidarietà, li porta sino al limite delle acque territoriali italiane ed ha atteso ben 14 giorni prima di approdare forzosamente, quindi era tutto ben congeniato e orchestrato, tempi d’attesa programmati e studiati a tavolino perché nel termine di 14 giorni sarebbero arrivati tranquillamente a Marsiglia o Barcellona e scaricare lì il loro carico umano e invece no…sempre qui in Italia…a conferma di quanto esposto prima, solo che questa volta, e dico…finalmente, la magistratura e i militari hanno preso una rigida posizione perché stanchi di vedere i taxi del mare che li prendono in giro e hanno deciso d’intervenire dicendo basta al business. Come anche la presenza dei parlamentari del PD a bordo della Sea Watch, ma come diavolo viene in mente loro di appoggiare una ..”pirata del mare” e queste sporche manovre ? Già, perché tutti sanno che dietro c’è il business e tutti fanno finta di essere bravi e cercano modi e stratagemmi solo per mettere in difficoltà il “nemico al governo”, si comportano esattamente come dei rivoluzionari socialisti contro il governo di uno stato eletto democraticamente dal popolo. E’ grave e vergognoso quello che ha fatto “la pirata”, merita una severa condanna, così sarà di esempio la prossima volta ai suoi furbi colleghi, una volta presi i migranti, se davvero li vogliono salvare, li portassero in Francia o in Spagna o meglio ancora in Olanda o in Germania…in 14 gg si va e si torna… 29062019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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Sea Watch attracca a Lampedusa, Carola arrestata chiede scusa alla Gdf: «Non volevo venirvi addosso»

The Sea Watch arrives at the port in Lampedusa, Italy, 28 June 2019. According to reports, the captain Carola Rackete was arrested after violating the Finance Police and entering the port of Lampedusa ramming a patrol boat.
ANSA/ ELIO DESIDERIO BEST QUALITY AVAILABLE

ITALIA

Venerdì 28 Giugno 2019

È stata la notte della Sea Watch, con l’ingresso nel porto di Lampedusa, intorno all’1.40 della nave, e il successivo attracco, tra applausi e urla, dopo un turbolento avvicinamento al molo con motovedette italiane a cercare di impedire l’approdo forzato voluto dalla comandante Carola Rackete, posta in stato di arresto al momento dello sbarco. «Non ce la faccio più, devo portarli in salvo», ha detto la comandante. Per la Sea Watch, grazie al dl Sicurezza bis, scatteranno il sequestro amministrativo e una sanzione pecuniaria da 20mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro. Lo si apprende da fonti del Viminale.

APPROFONDIMENTI

MONDO

Carola Rackete, la comandante Sea Watch che sfida Salvini: «Ho…

Sea Watch, la comandante sotto inchiesta: «Immigrazione clandestina»

Ira di Salvini. «Comportamento criminale della comandante della Sea Watch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei trasporti: incredibile». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

«Ho seguito ora per ora, minuto per minuto quello che è successo stanotte a Lampedusa: fortunatamente nessuno si è fatto male ma si è rischiato il morto, si è rischiato il disastro», ha aggiunto su Facebook, parlando di «atto criminale» compiuto dalla Sea Watch, che «ha cercato di schiacciare contro la banchina del porto una motovedetta della Guardia di Finanza, di stritolarla».

La polemica
«Non ha fatto nulla per evitarci, siamo stati fortunati: poteva schiacciarci», hanno dichiarato i finanzieri che erano a bordo della motovedetta. La motovedetta classe V 800 dovrà essere portata quasi sicuramente in cantiere per essere riparata. L’unità della Guardia di Finanza stava ormeggiando quando è stata speronata dalla Sea Watch. Solo grazie alla prontezza del pilota e a un perfetto coordinamento dell’equipaggio è stato evitato il peggio. La motovedetta, infatti, è in vetroresina mentre la nave è in ferro; il problema riguarda naturalmente anche le dimensioni delle due imbarcazioni che sono di uno a 30 circa. La parte inferiore dello scafo è stata seriamente danneggiata e l’unità della Guardia di Finanza dovrà adesso essere portata in cantiere per essere sottoposta a controlli e per tutte le riparazioni necessarie.

Nel pomeriggio arrivano le scuse della comandante. «Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso», ha detto la ragazza, come apprende l’Adnkronos, al suo arrivo nella caserma della Finanza di Lampedusa dove è stata portata dopo l’arresto in flagranza di reato. «La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi». E ha spiegato di avere agito così perché ha seguito «l’addestramento che ha avuto per le manovre per entrare in porto» con quella nave da 600 tonnellate.

Sea Watch, i finanzieri della motovedetta che ha intimato l’alt: «La nave poteva schiacciarci»
«Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti», afferma il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio in merito all’arresto di Carola Rackete.
Sea Watch, Carola Rackete verso il carcere: processo per direttissima
Carola Rackete arrestata allo sbarco

La scelta di attraccare a Carola Rackete è costata cara: i finanzieri, con la nave ormai ormeggiata in banchina, sono saliti a bordo e l’hanno arrestata per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra. La comandante andrà agli arresti domiciliari. Rackete rischia una condanna da 3 a dieci anni. Intorno alle 5, poi, è cominciato il trasporto a terra per i 40 migranti, da più di due settimane a bordo della Sea Watch.

Sea Watch, la conversazione via radio tra comandante e Capitaneria

Applausi e contestazione. La capitana Carola Rackete è stata accolta sul molo da applausi e ovazioni da un gruppo di attivisti e dal parroco di Lampedusa Carmelo La Magra, che da una settimana dorme sul sagrato della chiesa, in segno di solidarietà. Urla, invece, da un gruppo di leghisti, guidati dall’ex senatrice Angela Maraventano della Lega: «Vergognati, vergognati!».
#Lampedusa, stanno approdando sulla terraferma i 40 #migranti a bordo della #SeaWatch3. La nave è sotto sequestro probatorio. La capitana è stata arrestata

05:43 – 29 giu 2019

Dopo l’ennesima giornata di trattative tra Roma e Bruxelles, uno spiraglio si era aperto con la disponibilità di cinque Paesi ad accogliere i migranti. Ed ora si aprono altre partite, perché la capitana Carola Rackete prima del fermo era stata iscritta nel registro degli indagati e sarà sentita dai magistrati: dopo avere violato i divieti e avere portato la nave in porto la comandante è stata fermata. I militari sono saliti a bordo e l’hanno prelevata. Rackete è poi stata fatta salire su un’auto della Guardia di Finanza ed è stata portata verso la caserma.
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Dopo l’ennesima giornata di trattative tra Roma e Bruxelles, uno spiraglio si era aperto con la disponibilità di cinque Paesi ad accogliere i migranti. Ed ora si aprono altre partite, perché la capitana Carola Rackete prima del fermo era stata iscritta nel registro degli indagati e sarà sentita dai magistrati: dopo avere violato i divieti e avere portato la nave in porto la comandante è stata fermata. I militari sono saliti a bordo e l’hanno prelevata. Rackete è poi stata fatta salire su un’auto della Guardia di Finanza ed è stata portata verso la caserma.
L’attracco. La decisione di non attendere più la comandante la prende poco dopo l’una di notte: accende i motori e fa rotta verso l’isola. Immediatamente la motovedetta della Guardia di Finanza che in questi ultimi due giorni è sempre rimasta accanto alla nave della ong le intima l’alt. Un ordine, dicono i finanzieri, ripetuto tre volte e sempre rimasto inascoltato. Quando è ormai evidente che la Sea Watch è entrata in porto, la motovedetta tenta un’ultima mossa, ponendosi tra la banchina e la nave per impedire l’attracco. Ma Carola non si ferma e porta la Sea Watch sempre più vicino. L’incidente viene evitato per un niente: la motovedetta e la nave si toccano per un’istante, l’imbarcazione della Gdf finisce contro la banchina e riesce però a sfilarsi senza conseguenze per l’equipaggio.

Sea Watch, la comandante sotto inchiesta: «Immigrazione clandestina»

Alle 2.50 i finanzieri sono saliti a bordo della Sea Watch per uscirne, tre minuti dopo, con la comandante, che è stata prelevata e fatta salire su un’auto tra gli applausi e qualche insulto. L’arresto è stato formalizzato poco dopo nella caserma della Guardia di Finanza: con la manovra compiuta, è la tesi degli investigatori, Carola ha fatto resistenza alle autorità e ha rischiato di provocare un incidente. Per questo è probabile che le venga contestato anche il tentato naufragio. «Non avevamo scelta – dice la portavoce della Ong Giorgia Linardi -. Alla comandante non è stata data nessuna soluzione nonostante avesse dichiarato da 36 ore lo stato di necessità. Era dunque sua responsabilità portare queste persone in salvo. La violazione non è stata del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni».Sea Watch, la comunicazione di Carola Rackete: «Entriamo in porto»
Subito dopo aver portato via Carola, i militari e gli uomini della Polizia sono saliti a bordo per notificare il provvedimento di sequestro della nave. E a bordo sono saliti anche i medici e i volontari dell’Unhcr e dell’Oim, per un primo screening sanitario e per fornire ai migranti le prime informazioni. Migranti che al sorgere dell’alba hanno messo finalmente piede a terra. Non prima di aver abbracciato uno ad uno i volontari di Sea Watch.

Salvini al capitano della Sea Watch: «Viene in Italia a rompere i c…»

L’accoglienza
La Francia è pronta ad accogliere 10 rifugiati della Sea Watch. È quanto si legge in un lungo comunicato del ministro dell’Interno Christopher Castaner in cui si afferma che la Francia «è pronta ad inviare nei prossimi giorni, come ha già fatto a più riprese nello scorso anno, una missione del ministero dell’Interno e dell’Ufficio di Protezione dei rifugiati per identificare 10 persone che hanno bisogno di protezione che potranno essere trasferiti al più presto sul nostro territorio».

«La Francia si è presa le sue responsabilità nel Mediterraneo centrale dall’inizio della crisi migratoria», ed «è falso dire che l’Ue non si sia mostrata solidale con l’Italia in questo contesto»: così il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner in una nota.«La situazione non ha più niente a che vedere con quella del passato. Nel 2016, 180 mila persone sono sbarcate in Italia. Nel 2018 non sono state più di 23 mila. Quest’anno siamo a 3.500 nei primi sei mesi dell’anno, un calo dell’80 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

IL RITORNO DI…MENGELE..

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IL RITORNO DI…MENGELE..

Josef Mengele nato a Günzburg, il 16 marzo 1911  e deceduto a Bertioga il 7 febbraio 1979, è stato un militare e criminale di guerra tedesco. ”Il ricercatore genetico “ , eccellenza di pregio del regime nazista, una vera e propria icona, lui era ad Auschwitz prima di tutto per perseguire i suoi interessi di ricerca pseudo-scientifici sulla razza. Era convinto che la genetica potesse dare un contributo decisivo all’identificazione dei tratti dominanti della razza ariana, al mantenimento della sua purezza e alla riproduzione di essa, scoprirli, significava per lui garantire il futuro e l’eternità della “razza ariana”. Ed Auschwitz, gli  offriva la possibilità di selezionare un gran numero di cavie umane da destinare alle sue ricerche, cavie che potevano essere usate a suo piacimento senza alcuna limitazione ed essere sostituite altrettanto facilmente in caso di morte. Parto dalla descrizione e dall’attività “frenetica “ del criminale più illustre della storia delle malvagità, neanche nei film horror si poteva immaginare tanta violenza nei confronti di bambini da politici, medici e assistenti sociali che sono sospettati di aver condotto metodi di convincimento non meno diversi del dott. Mengele anzi, oserei dire che sono più criminali di lui, perché se lui perseguiva un fine ideologico questi perseguono il fine della ricchezza, cioè, tradotto in lingua corrente, soldi e tanti, in cambio della… “ salute mentale dei bambini”. Quel che mortifica davvero è che un sindaco, che dovrebbe tutelare la salute dei bambini forse, dico forse sino alla sua condanna, permetteva tutto questo e magari è lo stesso sindaco che si batteva strenuamente per la tutela di migranti minori in arrivo dal mare. Non ci sono parole e termini di paragone per questa oscura ed incredibile vicenda che come accade sempre viene messa a tacere in malo modo, specie quando si vedono coinvolti esponenti del PD…e non si capisce il perché, un criminale è sempre un criminale…. Nessun silenzio per questo ennesimo caso anzi, mi piacerebbe che questo articolo girasse il più possibile sui social perché non possiamo permettere che gli eredi del dott. Mengele la facciano franca, la verità deve emergere  e loro devono andare in galera e restarci per tutta la vita, e se qualcuno di quei delinquenti e criminali che amava scuotere il cervello dei bimbi con delle scosse capitasse tra le mani… della gente …non ho idea di cosa potrebbe accadergli. Chi sa parli …e contribuisca alle indagini… perché c’è una legge antica da rispettare :  i bimbi non si toccano, sono anime innocenti di Dio !  28062019

 …by…manliominicucci.myblog.it

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Lavaggi del cervello e scosse ai bambini da dare in affido

Sono 18 gli arrestati nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, accusati di aver manipolato i ricordi dei bambini, per toglierli ai genitori. La onlus implicata: “Non è vero”

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Politici, medici, assistenti sociali e psicologi. Sono tutti coinvolti, insieme al sindaco Pd di Bibbiano, che si trova agli arresti domicilari, nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, accusati di aver redatto false attestazioni, per fare in modo che i bambini venissero allontanati dalle proprie famiglie, per collocarli da amici e conoscenti, dietro compenso.

 

Così manipolavano i bambini

Accertati anche due casi di violenza sessuale

Lo psicoterapeuta alla bimba: “Tuo papà ti ha stuprata”

Così il sindaco descriveva il sistema modello

Bimbi torturati con elettrodi su mani e piedi

Gli inquirenti hanno ricostruito un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Coinvolta anche una onlus di Moncalieri, nel torinese, perquisita questa mattina dai carabinieri.

Per riuscire a dimostrare l’inadeguatezza delle famiglie dei piccoli, venivano usati metodi barbari. Dall’inchiesta della pm Valentina Salvi, infatti, emergono ore e ore di “lavaggi del cervello” durante i colloqui tra i bambini e gli psicologi e persino l’uso di piccole scosse elettriche, che erano in grado di alterare “lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari“. Tutti metodi con i quali la memoria dei piccoli e i loro racconti sulla situazione familiare venivano manipolati: falsi abusi, disegni non autentici nei quali venivano riprodotte scene di violenza. Non solo. Sembra che spesso i terapeuti si vestissero da mostri o personaggi inquietanti, per incutere paura ai bambini, così da minare le loro convinzioni.

Così, una volta davanti al giudice, la versione dei minori non corrispondeva alla realtà e i magistrati decidevano spesso a favore del loro affido ad altre famiglie, inserite nel losco giro di affari. Sembra che alcuni bambini siano stati stuprati, una volta entrati a far parte dei nuovi nuclei famigliari o delle comunità.

Dal canto suo, la onlus implicata nell’inchiesta sostiene che la vicenda non sia vera: “Credo sia tutta da dimostrare. Sono persone assolutamente oneste, è un centro che lavora da trent’anni, non dico che ci metto la faccia o ci metto la mano sul fuoco su queste persone ma sono assolutamente convinta che siano più che pulite“, ha affermato ai microfoni del Tg3 Piemonte la segretaria della onlus.

Le indagini avevano preso il via nell’estate del 2018, dopo un anomalo aumento delle denunce da parte dei servizi sociali, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze sui minori, da parte dei genitori. L’analisi dei fascicoli aveva iniziato a far emergere le falsificazioni delle relazioni. Tra i reati contestati agli indagati ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso.

 

NULLA DI NUOVO…IN CASA ITALIA !

NULLA DI NUOVO…IN CASA ITALIA !

I responsabili di tutto ciò, tre delinquenti che arrivano dal mare e sono stati accolti e sfamati con i nostri soldi, raccapricciante, è questo il loro modo di ringraziare la comunità italiana ? Paradossalmente è curioso pensare che magari uno come loro, si trovi  a bordo della Sea Watch 3 in questo momento, e che una volta sbarcato sulle nostre coste si prodighi all’emulazione dei tre delinquenti, non è che ci voglia molto o uno studio scientifico per capirlo che potrebbe accadere. Nei fatti una volta sbarcati che faranno ?  Se il lavoro non c’è, in un modo o nell’atro devono vivere, e logicamente delinquere è la cosa più facile, tenendo conto poi che la galera per loro non c’è per i piccoli reati. In alternativa, e come accade da 10 anni a questa parte, del loro mantenimento se ne deve far carico la collettività e non i deputati del PD o i tanti filosofi e giornalisti scandalizzati in TV, no….no.., è sempre lo ” stato siamo noi” ..che paga. Tutti continuano ad indignarsi delle vicende delle navi ONG, ma nessuno riflette sulle tragedie giornaliere che la gente vive, tragedie fatte di terrore e paura di tutto e della invivibilità nelle periferie delle città, è uno stillicidio continuo che finirà solo quando l’Italia sarà …musulmana…ricordatelo questo….sempre . Già, tutto va bene per la sinistra radical chic… finché non succederà come in Danimarca dove, curiosamente, è proprio la sinistra che recita la parte di “anti-immigrata e razzista”, lei ha preso una dura posizione contro l’immigrazione ..eh sì… solo ora.. chi lo avrebbe mai detto… però quando il crimine colpisce quelli di sinistra allora cambiano idea dall’oggi al domani e non si è più populisti o sovranisti o razzisti etc. .. etc. … Speriamo solo che il cambiamento sia così repentino anche in Italia. Di fronte alla sicurezza di un popolo e del paese non ci dovrebbero essere idee diverse ed opposte ma solo far fronte comune…quei due ragazzi “ce lo chiedono” ..ieri è toccato a loro e domani…a chi ? Sono anni che lo scrivo e lo dico, se gli immigrati non trovano un lavoro devono essere rispediti nel loro paese d’origine, è una questione di vita o di morte in talune circostanze… Riflette cari deputati e senatori della sinistra italiana, guardate i vostri colleghi danesi come si sono ravveduti, la sicurezza non è né di destra né di sinistra. Non schieratevi sempre  a favore degli immigrati e contro il popolo italiano, i governi possono cambiare ed essere sostituiti ma non si può sostituire l’italiano con gli immigrati …o no ? 27062019

…by.manliominicucci.myblog.it

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Cagliari

Botte, molestie e rapine
Tre arresti al Poetto

Notte di paura per due coppie, aggredite da tre giovani nigeriani. Poi l’intervento della Polizia

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La Polizia al Poetto. Nei riquadri, gli arrestati (Foto Polizia)

Notte di paura per due coppie al Poetto di Cagliari: sono state aggredite, molestate e rapinate da tre giovani di nazionalità nigeriana, poi rintracciati e arrestati dalla Polizia.

Si tratta di Ogebor Esemwgie, 22 anni, Siwekwu Destiny, 28, e Murphy Ugheie, 20.

Gli episodi sono avvenuti verso le 3,30 in momenti diversi ma con la stessa modalità.

Le due coppie si trovavano nel lungomare, nelle vicinanze delle loro auto, quando sono state raggiunte da tre uomini.

Sono stati momenti di terrore.

I rapinatori, armati di cocci di bottiglia, hanno aggredito in entrambi i casi il ragazzo (uno dei quali preso a pugni in faccia fino a sanguinare) e minacciato la compagna (in un caso ci sarebbe stata anche una molestia sessuale).

Dopo aver fatto razzia di soldi, documenti, effetti personali, smartphone, gioielli e braccialetti, i tre si sono allontanati ma l’immediato allarme dato al 113 ha permesso agli agenti della Squadra volante di rintracciarli nei pressi del chiosco “Il Capolinea”.

Di fronte alle forze dell’ordine i tre hanno cercato di opporre resistenza. Ne è nata una colluttazione, in seguito alla quale due poliziotti hanno riportato lievi conseguenze. Ma gli uomini della Questura sono riusciti infine ad arrestarli.

Le vittime, invece, sono state soccorse e medicate dal personale del 118 e accompagnate in ospedale per gli accertamenti.

I tre nigeriani avevano inoltrato richiesta di protezione internazionale, ma ora è probabile che nei loro confronti venga disposta l’espulsione dal territorio nazionale.

 

ALLORA E’ REATO ! .. ALTROCHE’ …

ALLORA E’ REATO ! .. ALTROCHE’ … 

E ora mi piacerebbe proprio chiedere a quanti sostengono che l’islam sia una religione pacifica nel pensiero e che la donna è al centro del mondo islamico e libera nell’abbigliamento e nel modo di coprirsi, ora, dove s’inquadra e si colloca questa assurda vicenda ? E magari, ci spieghino pure se indossare il velo è una scelta unicamente femminile, così come ci dicono, oppure come sostengono gli occidentali, non islamici, è un obbligo imposto dalle leggi coraniche ? A leggere questa notizia pare proprio che non sia così, anzi, è la drammatica conferma che il velo, in persiano “ hijab ” sia obbligatorio, non è quindi vero che i dettami coranici siano di libera interpretazione, al contrario, sono chiari ed inappellabili, quindi il velo è obbligatorio come è obbligatorio coprire le forme del corpo femminile, in definitiva ritorniamo sempre al solito problema di sempre quando si parla di Islam e cioè, che la donna non è pari all’uomo n’è in grado di vestire come le pare e in assoluta libertà. Vero è che in Iran c’è un Islam di ramificazione sciita, ma nel pratico non si differisce in nulla da quello sunnita e per rendersi conto delle differenze inesistenti basta guardare l’Arabia Saudita…”idem con patate”.. Quindi, nei paesi islamici è reato se una donna gira senza le ….” coperture assicurative”, mentre siamo esattamente all’opposto quando si tratta  di una ragazza occidentale, infatti da noi nessuno si sognerebbe  di arrestare una donna per come si veste o si trucca, specie poi quando si è in presenza di una minorenne. Già, la vergogna è doppia, perché oltre che essere arrestata per qualcosa di ridicolo è anche minorenne ..ma che razza di gente  sono questi musulmani, infierire su una ragazzina…mi vien da ridere quando si tenta di parlare di integrarli a noi…sarebbe opportuno capire bene chi deve integrarsi prima di aprire il dialogo. Purtroppo questo spiacevole episodio non ha bisogno più di altri commenti, credo che gli unici che debbano riflettere sono coloro che professano il dialogo e la convivenza con questa gente e con la religione islamica, papa Bergoglio in primis e su tutti. Per un attimo, e solo per un attimo, immaginate un’Italia Islamica e  se una splendida mattina del 2035 vostra figlia, 15enne, non facesse ritorno a casa perché in stato di arresto, rea di aver indossato dei corti pantaloncini …immaginate l’Islam in occidente nel 2050…immaginatelo e poi  veniteci a raccontare, buonisti e pro islamici… cosa ne pensate del futuro del nostro paese se diventerà come la Svezia o la Danimarca e dei ponti evocati che dovremmo costruire con l’Islam…. 26062019

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Iran, 15enne senza velo arrestata in un parco: polemiche

11Essere arrestate perché non si indossa il velo islamico: può accadere nei Paesi confessionali come l’Iran. E sarebbe successo nelle scorse ore in un parco pubblico della città di Rasht. L’episodio sarebbe stato immortalato da un video diventato virale, dove si vede un poliziotto in borghese che arresta in modo brusco una 15enne che giocava con degli amici senza essersi coperta bene il capo con l’hijab, la tipologia di velo islamico più diffusa nel Paese persiano.

Rohani: “Inopportune le interferenze nella vita delle persone”

L’episodio è finito nel mirino di dure critiche di numerosi utenti e dei conservatori moderati. “Le interferenze nella vita delle persone è inopportuna perché troppi avvisi e controlli stancano e deprimono le persone. Essere felici è importante per le persone, non dovremmo pressarle, a meno che non ci siano pericoli”, ha detto il presidente Hassan Rohani, intervenendo sul caso.

La protesta delle donne

Sullo sfondo di quest’ultima vicenda c’è l’arresto di Nasrin

Sotoudeh, donna e avvocato iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate con le accuse di cospirazione contro il regime e di aver insultato la Guida suprema del Paese, l’ayatollah Ali Khamenei. Sotoudeh è nota, tra l’altro, per aver rappresentato donne arrestate per essersi scoperte il capo il luoghi pubblici in segno di protesta contro la legge che obbliga ad indossarlo. L’obbligatorietà del velo, in Iran, risale al 1979, anno della Rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeini. Oltre ad essere una norma di carattere religioso, assume anche dei connotati politici: il velo è il simbolo di una resistenza all’introduzione di un modello culturale filo-occidentale, avvenuta in Iran negli anni del regime monarchico dello scià Mohammed Reza Pahlavi.

CIVILTA’ : CONCETTO UNIVOCO !

CIVILTA’ : CONCETTO UNIVOCO !

A volte mi chiedo se le persone collegano il cervello alla lingua prima di esternare scemenze senza senso e poco opportune, inutile girarci intorno al problema, l’immigrazione è un business e per taluni aspetti  è diventata una battaglia puramente politica dove si vedono contrapposti gli italiani e una flottiglia di individui spregevoli che dietro i termini ideologici del momento come  solidarietà e civiltà si arrogano il diritto di fare ciò che vogliono aggirando le leggi e provocando le istituzioni. E’ quasi un anno che oramai si gioca la partita degli sbarchi forzati e quel che irrita è l’atteggiamento di certi individui che rappresentano il business programmato, come ad esempio Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, che si adopera per i migranti che si trovano a bordo della Sea Watch 3, in una dichiarazione degna da ”capo di …stato” dice : far sbarcare i migranti, è questione di civiltà, ” facciamoli scendere , si sta giocando una partita di civiltà. Si, civiltà. Perché quando viene meno il dovere di soccorso, un dovere che nasce dall’empatia fra gli esseri umani, dal riconoscerci gli uni e gli altri soggetti a un destino comune, viene meno il fondamento stesso della civiltà “. Quindi quando vediamo i nostri anziani, indigenti, che fanno “ gli acquisti” nei cassonetti della pattumiera o prelevano gratuitamente dalle cassette di legno, abbondonate ai bordi delle piazze o delle vie dove si tengono i mercati settimanali, gli scarti dei prodotti ortofrutticoli allora “viene meno il concetto di civiltà “ o quello resta ?  O forse quando vediamo i nostri genitori ricoverati con urgenza in ospedale e vederli stazionare su delle barelle per giorni quella cos’è, “civiltà dedicata ai sofferenti” ? E poi,  è un “fondamento di civiltà” erogare una pensione da € 286,00 mensile ai tanti disabili italiani ? E ancora, su quale “pilastro della civiltà evocata” si poggia la perenne disoccupazione che c’è in Italia da …sempre ? E’ forse civiltà andare a prendere degli esseri umani che non scappano da nessuna guerra, da nessun campo di concentramento né da una nave affondata per cause belliche, quindi di quale civiltà parla il sig. Gigino Ciotti quando si riferisce ai 40 opportunisti della nave ONG Sea Watch che hanno emulato precedentemente quelli della nave Diciotti e le altre navi ONG ? E’ da capire il senso unico della loro…” singolare civiltà”. I profughi sono stanchi dopo 13 giorni ? Rammento che tutti sapevano della ferma opposizione all’ingresso di navi corsare nelle acque italiane, eppure loro continuano a partire e le navi a solcare il mare e …sfidano…sfacciatamente,.. sfidano e lo fanno perché evidentemente appoggiati sanno di restare impuniti…perché protetti …eh…. questo è il punto.. appoggiati da chi ? Da Soros l’amico della Bonino, dal PD o dai radical chic italiani ? In ultimo, 13 giorni in mare ….costano, e cosa più orribile, per le navi è che non possono fare avanti e indietro a raccogliere migranti che scappano dalle guerre dei mulini a vento e dalla fame delle sagre delle salsicce.. E come si dice al Luna Park: altro giro altra corsa…. 25062019

 …by…manliominicucci.myblog.it

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Sea Watch: Salvini, non sbarca neanche a Natale

L’appello dei migranti: aiutateci, qui come in prigione

La Sea Watch

ARCHIVIO Migrants wait aboard the German humanitarian group's rescue boat Sea Watch 3, off the coast of Syracuse, Italy, Sunday, Jan. 27, 2019. The Italian coast guard is bringing socks, shoes, bread and fruit to 47 migrants who have been stranded at sea for nine days aboard a German ship. (ANSA/AP Photo/Salvatore Cavalli) [CopyrightNotice: Salvatore Cavalli]

Redazione ANSAROMA

25 giugno 2019

“La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale. In 13 giorni se avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti sarebbero andati e tornato dall’Olanda.”. Lo ha detto il ministro dell’interno Matteo Salvini ribadendo che non consentirà alla nave di entrare in acque italiane e aggiungendo che “l’Italia non si fa dettare la linea da una ong che non rispetta le regole”. L’appello dei migranti: aiutateci, qui come in prigione – “Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca”. E’ l’appello lanciato dai migranti a bordo della Sea Watch 3 da 13 giorni al largo di Lampedusa. “Siamo tutti stanchi, esausti, stremati – dice uno di loro in un video della Ong postato sulla pagina facebook del ‘Forum Lampedusa solidale’ – pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona”. I migranti sottolineano che a bordo “manca tutto, non possiamo fare niente, non possiamo camminare né muoverci perché la barca è piccola mentre noi siamo tanti. Non c’è spazio”. L’Italia “si rifiuta di farci approdare”, proseguono, “chiediamo l’aiuto delle persone a terra, qui non è facile, non è facile stare su una barca piccola. Per favore – concludono i migranti – non ci lasciate qui cosi, non ce la facciamo più”.

Ciotti: far sbarcare migranti, è questione di civiltà – “Facciamoli scendere , si sta giocando una partita di civiltà. Si, civiltà. Perché quando viene meno il dovere di soccorso, un dovere che nasce dall’empatia fra gli esseri umani, dal riconoscerci gli uni e gli altri soggetti a un destino comune, viene meno il fondamento stesso della civiltà”. E’ l’appello di Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele per i migranti che si trovano a bordo della Sea Watch 3. “Stiamo andando alla deriva. Abbandonare persone fragili e sofferenti è uno dei peggior crimine che un essere umano possa commettere- afferma tra l’altro Ciotti- Noi siamo con il capitano Carola, siamo dalla sua parte perchè Carola con il suo coraggio e la sua umanità incarna le leggi del cuore e della coscienza e non accetta di piegarsi alle leggi del potere e dell’arbitrio, leggi che stanno mandando alla deriva un intero continente che è stato culla di civiltà: L’Europa”.