Archivio mensile: febbraio 2021

UNO SCEMO TI FA RIDERE E UNO SCEMO…

11022021 GRILLO COMIC

UNO SCEMO TI FA RIDERE E UNO SCEMO…

Che uomo davvero patetico e irritante e il signor Grillo… La gente è nella disperazione per la crisi economica e a rischio suicidio e lui… Lui se la ride e scherza e ci fa anche le battutine. Veramente vomitevole, un comico trasformista che per amore del potere e delle poltrone ha tradito e preso in giro milioni e milioni di elettori ed ora va a parlare e stipulare accordi e contratti proprio con l’uomo che voleva vedere in galera e in più, lo fa dal 2019, sparte il bottino del potere con il “partito di Bibbiano”. Mai con Berlusconi e il PD e la casta… e ora ci vuol lavorare insieme, ha costruito un movimento per distruggere il muro della casta ed invece ha eretto la muraglia grillina per meglio difenderli… Oggi è davvero divertente… riesce a sputtanarsi e a smentirsi… facendo le battutine per convincerci che sono ancora bravi. Che rifiuto della società che siete diventati “cari grillini”… oggi un’altra azienda ha licenziato i suoi dipendenti e il vostro mentore se la ride, ed è la stessa azienda che doveva essere salvata dal vostro ministro Di Maio, al tempo ministro del lavoro, e lui che fa ? Se la … ride e fa le battutine ! Non avete più neanche un granello di dignità, maledetto il giorno in cui noi italiani, me compreso e non nascondo la mia colpa, abbiamo creduto ad un clown… Dovevamo immaginarlo che dopo le risate avremmo pianto… Un vecchio proverbio dice: uno scemo ti fa ridere e uno scemo ti fa piangere ! Saggio proverbio che noi italiani abbiamo ignorato e infatti ora il nostro destino e futuro è appeso e legato a qualche migliaio di iscritti ad una piattaforma, privata ed incontrollata, che decideranno le sorti di 60 milioni di italiani, questo sì che fa davvero ridere. Io che sto in mano all’arte privata. Elezioni no eh ? Stai sereno Grillo… un giorno risponderai alla legge del popolo italiano… e verrai giudicato .

10022021…by… manliominicucci.myblog.it

Grillo al M5s: “Su Draghi un attimo di pazienza prima di mandare affan…”

11022021 GRILLO COMIC

“Sembra un grillino, ha detto che vuole iscriversi e mi ha dato ragione su tutto”

 

 

 

MIO ARTICOLO DEL 10 FEBBRAIO 2020 PRIMA ANCORA DELLA DICHIARAZIONE UFFICIALE OMS SULLA PANDEMIA COVID 19

11022020 BIS

MIO ARTICOLO DEL 10 FEBBRAIO 2020 PRIMA ANCORA DELLA DICHIARAZIONE UFFICIALE OMS SULLA  PANDEMIA COVID 19

NIENTE …. PANICO…!!!!
Giustamente, tutti i governi del mondo invitano il popolo a non allarmarsi né a creare panico, tutti gli addetti ai lavori nel controllo sanitario, medici e politici, giornalisti e media, da giorni ci propinano messaggi mielosi e ci bombardano con notizie rassicuranti sulla scarsa efficacia del contagioso virus e della difficile diffusione del virus stesso, con il contagio diretto, in Italia e in Europa. Andate di qui, andate di li ….non preoccupatevi, abbracciate quello e quell’altro… e la nostra vita non deve modificarsi ma scorrere in assoluta…. normalità. Esattamente come nel periodo degli attentati terroristici… dopo ogni strage, tutti che ci invitano alla quotidianità e a non dare peso alla crescente emergenza…strana similitudine. Questo è quello ci viene detto quotidianamente, così, giusto per rassicurarci…poi…poi, quando si guarda allo scenario internazionale si cominciano a delineare, nei fatti, situazioni curiose, quanto mai singolari, che vanno in tutt’altra direzione a quella ci viene imposta col “bombardamento mediatico”, si contano tre enormi navi da crociera, in giro per l’Asia, bloccate nei porti per il terrore epidemico, i voli da e per la Cina vengono sospesi, le merci non viaggiano, le industrie sono bloccate e la Cina,…udite… udite.. non è più in grado di consegnare le merci ordinate perché non le produce…roba incredibile. Davvero strano per un paese che ha posto solo una piccola provincia in quarantena…e le tante altre, perché non producono più ? Come mai il paese è fermo ? Non sarà perché il virus ha colpito in tutto il paese e non ce lo dicono e ce lo tengono nascosto ? Io ho un dubbio concreto e penso che sia così nella realtà, e difatti, ad ulteriore conferma dei miei sospetti, Amazon ha deciso, unitamente ad altri tre colossi della telefonia mobile mondiale, di non partecipare all’importantissima fiera di Barcellona di fine febbraio, a testimoniare che il coronavirus è un pericoloso killer in azione con tutta la sua virulenza e si ha paura ad affrontarlo. In tutto questo c’è qualcosa che non mi torna, tutti prodighi a rassicurarci ma quando volgo lo sguardo al mondo intero e alla Cina vedo un’altra storia…una drammatica storia fatta di bugie in quantità industriali, ordita dal governo cinese e per certi versi avvallata da alcuni paesi occidentali. Sarà che mi sbaglio…come al solito, ma ho l’impressione che in questa sporca storia “parecchie cosuccie” ci vengono nascoste. Spero solo di non contrarre il virus per colpa di qualche idiota che lo sottostima e sottovaluta e me lo nasconde… speriamo in bene…

10022020 …by… manliominicucci.myblog.it
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Coronavirus:Amazon non sarà a Barcellona
E’ la quarta grande azienda a disertare il Mobile World Congress

11022020 BIS

Redazione ANSAROMA

09 febbraio 2020 23:27NEWS
(ANSA) – ROMA, 9 FEB – Anche Amazon ha deciso di non partecipare al Mobile World Congress di Barcellona, la più importante fiera al mondo di telefonia, per i timori legati all’epidemia di coronavirus. Lo riferiscono i principali media spagnoli. Il colosso di Jeff Bezos è la quarta grande azienda a decidere di disertare l’evento che si terrà dal 24 al 27 febbraio, dopo Lg, Ericsson e Nvidia. Nel timore di nuove defezioni, l’associazione mondiale degli operatori di telecomunicazioni (Gsma) che organizza il salone ha intanto annunciato oggi le misure adottate contro l’epidemia: sarà vietato l’ingresso a tutte le persone provenienti dalla provincia di Hubei, focolaio del coronavirus, e a tutti coloro che sono stati in Cina negli ultimi 14 giorni prima dell’inizio della fiera.
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IN ARRIVO IL… 2° PREMIO NOBEL ?

10022021 bombardiere usa

IN ARRIVO IL… 2° PREMIO NOBEL ?

Non c’è che dire… effettivamente bisogna prenderne atto e dire che in politica estera Joe Biden è decisamente più attivo più di quanto lo sia stato il suo predecessore Trump, difatti il neo presidente ha sovvertito ogni regola riflessiva in termini militari e bruciato i tempi senza la dovuta e necessaria cautela e va spedito… nel volger di meno di un mese, dal suo insediamento, ha spedito dei bombardieri, i B-52, in medio oriente, giustamente lo ha fatto perché bisogna essere presente in caso di guerra… allo stato attuale curiosamente con chi non ci è dato sapere visto che i nemici dell’Isis non hanno armi pesanti o aerei che potrebbero minacciare i paesi limitrofi… A quanto pare il “buon e bravo Biden “ segue le orme del suo mentore… mi piace ricordare a tutti che le guerre in Siria e Libia, nel 2011, furono decise e determinate proprio dalla volontà del “premio Nobel per la pace (!) Barack Obama”, ex presidente USA… e in previsione di altre guerre da fare a casa degli altri… giorni fa, il “buon Joe”, ha spedito in Norvegia dei bombardieri strategici, B-1, enormi mezzi aerei pesanti che trasportano “missili con testate nucleari”, ovviamente le “testate nucleari” non devono allarmare nessuno… quelle, eventualmente accadrà, verranno utilizzate solo per… festeggiare il secondo premio “Nobel per la pace” che verrà, molto probabilmente, conferito all’erede di Obama, un po’ come nelle feste matrimoniali dove si assiste ai botti e fuochi d’artificio. Quindi dopo il dislocamento di aerei strategici in aeree delicate, riscontriamo anche un certo “attrito con la Cina” e l’intromissione a gamba tesa negli affari interni della Russia, dell’Iran e della Birmania, non credo che gli Usa abbiano il diritto di recitare il ruolo di sceriffo del mondo visto che non gli compete per via delle tante guerre che scatena in giro per il mondo ma credo che debba essere l’ONU l’unica istituzione pertinente, capace e di diritto per decidere sanzioni o inviare truppe militari e mezzi negli altri paesi. Nel Mali ci sono i francesi che fanno guerra ai jihadisti islamici, in Nigeria ed in Somalia ci sono i jihadisti islamici che la fanno agli altri… nello Yemen, dal Marzo 2015, allora era presidente USA sempre Obama, c’è una sanguinosa guerra da guerra condotta dagli amici degli americani, i sauditi, che ricevono armi e missili dagli stessi americani, ma noi non ci preoccupiamo di stragi o altro ma permettiamo ai media di tutto il mondo occidentale di operare in chiave confusionaria ed omissiva dei fatti, nascondendoci la vera informazione per farci accettare tutto e in silenzio e Joe Biden… è parte integrale di quel sistema che ci fa passare tutto per bello e buono e poi… poi spedisce dei bombardieri nucleari in medio oriente e in Norvegia, al confine con la Russia, e la stampa l’accetta in silenziosa genuflessione e magari anche esaltandolo ce lo fa passare per un grande… esattamente come si fa nei paesi a regime totalitario. Mi chiedo se questi spostamenti li avesse fatti Trump, i media sarebbero rimasti in silenzio e gli avrebbero dato del pazzo o del bravo ? Rammento bene che tutti chiedevano di togliergli dalle mani la valigetta della armi atomiche ma ora nessuno chiede a Joe il perché di questi aerei che per i russi, che li hanno vicino casa, rappresentano un serio pericolo e già nei prossimi giorni sicuramente ci piazzeranno tanti di quegli aerei e missili antiaerei come arma difensiva e offensiva, ciò competerà un aumento della tensione ai confini russi, quindi mi vien da chiedere chi realmente sia il pazzo tra Trump e Biden vedendo quello che ha combinato in appena 3 settimane di mandato. Forse la risposta ce la daranno sempre i media e sarà una risposta di “condivisione dell’opera buona” e forse… anche Biden per questi spostamenti… forse, riceverà il premio Nobel per la pace o…forse come penso io… questa volta a Stoccolma aspetteranno un po’ questa volta a conferirglielo ? Certamente la famosa “sala dei concerti” non è adatta ad un concerto dell’eccessivo frastuono delle armi nucleari ! 09022021

… by… manliominicucci.myblog.it

 

La Cnn: bombardieri Usa in Norvegia, nel mirino Artico e Russia

“Gli Usa stanno schierando bombardieri B-1 in Norvegia”. La sfida alla Russia: difesa degli alleati e corsa all’Artico

10022021 bombardiere usa

La decisione di Washington è destinata ad accrescere le tensioni con Mosca, dopo lo scontro sull’arresto di Alexei navalny e le intenzioni della nuova amministrazione Biden che ha annunciato una “linea più dura ed efficace” nei confronti del Cremlino

di F. Q. | 8 FEBBRAIO 2021

Dopo lo scontro sull’affare Navalny e le dichiarazioni della nuova amministrazione che ha annunciato una “linea più dura ed efficace” nei confronti del Cremlino, è destinata a crescere ulteriormente la tensione tra Stati Uniti e Russia dopo che Washington ha deciso di schierare i suoi bombardieri B-1 in Norvegia, in una zona molto sensibile per l’influenza di Mosca nei Paesi baltici e nell’Artico.

È la prima volta che Washington opta per un’azione del genere, una mossa che, oltre a difendere gli alleati nell’area, come riporta la Cnn, ha l’obiettivo di far capire a Vladimir Putin che l’esercito americano opererà nella regione artica perché ritenuta strategicamente importante. Citando più funzionari della difesa, la tv americana riferisce che quattro bombardieri B-1 della US Air Force e circa 200 membri del personale della Dyess Air Force in Texas saranno spostati nella base aerea di Orland e che nelle prossime tre settimane inizieranno le missioni nel Circolo Polare Artico e nello spazio aereo internazionale al largo della Russia nordoccidentale.

Gli Stati Uniti, oltre a rinforzare il proprio controllo nell’area, saranno in grado di reagire più rapidamente a una potenziale aggressione russa. Negli ultimi mesi, il Pentagono ha utilizzato dei bombardieri simili ai B-1, i B-52, in Medio Oriente come mezzo per dimostrare la capacità degli Stati Uniti di spostare rapidamente le risorse militari in regioni potenzialmente tese. Si tratta di missioni che richiedono settimane per essere pianificate, il che significa che il dispiegamento in Norvegia è in fase di organizzazione da tempo, spiegano gli stessi funzionari.

Questa decisione potrebbe essere motivata dalla preoccupazione del Dipartimento della Difesa riguardo alle mosse militari russe tese a bloccare il potenziale accesso all’Artico: “I recenti investimenti russi nell’Artico includono una rete di mezzi aerei offensivi e sistemi missilistici costieri”, ha avvertito Barbara Barrett, segretaria dell’Air Force durante l’amministrazione Trump. Per gli Stati Uniti la Russia considera il mantenimento del proprio accesso all’Artico sempre più vitale, con quasi il 25% del suo prodotto interno lordo proveniente da idrocarburi a nord del Circolo Polare Artico, ha detto Barrett. Solo il mese scorso, un caccia russo ha sorvolato l’USS Donald Cook, un cacciatorpediniere navale statunitense, nelle acque internazionali del Mar Nero.

 

L’ALBA DELLE… FRUSTATE !

epa08970321 An executor known as 'Algojo' from the Sharia Police flogs an Acehnese man for breaking sharia law, in Banda Aceh, Aceh, Indonesia, 28 January 2021. Aceh is the only province in Indonesia that has implemented Sharia law and considers lesbian, gay, bisexual relationships and sex outside of marriage as Sharia law violations.  EPA/HOTLI SIMANJUNTAK

L’ALBA DELLE… FRUSTATE !

E’ il ritorno ad un passato andato ed estinto da secoli  per noi occidentali e di ovvia cultura cristiana ma che purtroppo è “onnipresente in tutti i paesi di fede islamica”, eh sì… parlare di frustate nel 2021 è proprio ridicolo se non fosse maledettamente vero  e drammaticamente reale, parlo della punizione corporale in uso nei paesi islamici per la violazione di alcuni dettami coranici e nel rispetto ed in osservanza alla legge coranica, la nota “Sharia”. Tra l’altro questa legge non viene applicata solo nei paesi ufficialmente di fede islamica ma viene esercitata anche in alcuni paesi occidentali europei, come la Francia, la Svezia e in particolare la Gran Bretagna, dove le comunità musulmane sono così numerose tanto da costringere le autorità locali al rispetto di un accordo del 1996 che garantisce la possibilità di ricorrere a tribunali alternativi se le parti lo concordano. Un  riconoscimento e accettazione per i britannici dell’applicazione della sharia per i fedeli musulmani che rivolgendosi ai regolari tribunali islamici vengono giudicati proprio in base alle legge coranica. C’è da dire, nel rispetto dell’informazione corretta, che ufficialmente questi tribunali non sono dei veri organi giurisdizionali e quindi non possono sovvertitore quanto deciso dalle corti britanniche tuttavia, il fedele accetta di buon grado le decisioni senza mai opporsi . Nei paesi islamici non vi è tutta questa libertà e democrazia… la legge è quella e…punto ! Quindi se sei un gay e vieni beccato in rapporti intimi col tuo compagno ebbene ti toccano un’ottantina di frustate come punizione per il gravissimo reato di omosessualità, l’islam proibisce senza appello alcuno l’omosessualità, qualunque sia, di donna o uomo, e non tollera neanche il rapporto sessuale tra adulti consenzienti, di genere diverso, non prima d’aver contratto regolare matrimonio… modalità stranamente incomprensibile, in quanto se detto matrimonio viene celebrato con una bambina di 10 o 11 anni allora in quel caso il rapporto sessuale viene invece tollerato, lo è perché scritto nel libro sacro del profeta, quindi mettendolo in pratica diventa lecito quanto corretto… avere un rapporto sessuale con una bambina… “non è pedofilia” ! Punti di vista che per certi versi sono aberranti  per noi occidentali che abbiamo altra cultura ed opinione sulle bambine e molto aperti sulle libertà sessuali degli adulti che ovviamente noi accettiamo in assoluta tranquillità. Pensare che una donna non sia libera di vivere la propria vita come “diavolo le  piace” e vedersi privata del sacrosanto diritto ad amare un uomo o ad aver rapporti sessuali con lui senza contrarre matrimonio è un’ideologia malsana che non può essere né accettata né avvalorata né sostenuta. Ognuno è libero di professare la religione che vuole, ma nessuno può impedirmi di bermi un bel cocktail o un bicchiere di cognac quando lo desidero né posso accettare che un qualcun altro, vissuto ben 1350 anni fa circa, me lo vuol proibire… come anche nessuno può venirmi a dire come devo fare sesso e se devo farlo debbo prima contrarre obbligatoriamente matrimonio… siamo nel 2021 e certi dogmi del passato non possono né devono essere presenti nella vita di una persona libera e devono rimanere al di fuori del contesto occidentale. Quel che è ridicolo ed è un paradosso tutto occidentale… è che da noi  si incentivano le costruzioni di moschee e si difende a spada tratta la… “loro libertà di culto” , curiosamente si difendono proprio quelli che intendono frustare… i gay, i bevitori di alcool e gli amanti, e auspicano i matrimoni con le bimbe,  è tutto un controsenso occidentale che trova radici nell’ideologia del tutto va bene purché sia un mondo arcobaleno… Teoria che trova terreno molle solo da noi  perché nei paesi islamici non riuscirà mai a trovare analogo spazio perché la fede islamica, purtroppo per tanti poveri cittadini dei paesi islamici che non si riconoscono in quel credo vivere è un incubo… che tuttavia devono accettarlo per costrizione e non possono neanche ribellarsi, pena la morte o la fustigazione. Quello che dico e scrivo da sempre è che la religione islamica non è compatibile con il modello occidentale ed allora visto che gli occidentali sono sordi mi rivolgo ai musulmani:  se volete venire a vivere da noi ammorbiditevi e lasciate a casa alcune vostre tradizioni allucinanti… diversamente vi consiglio di non venirci a trovare. 08022021

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Indonesia: 80 frustate a coppia gay per avere fatto sesso

Nella provincia di Aceh

epa08970321 An executor known as 'Algojo' from the Sharia Police flogs an Acehnese man for breaking sharia law, in Banda Aceh, Aceh, Indonesia, 28 January 2021. Aceh is the only province in Indonesia that has implemented Sharia law and considers lesbian, gay, bisexual relationships and sex outside of marriage as Sharia law violations.  EPA/HOTLI SIMANJUNTAK

 

Redazione ANSABANDA ACEH

31 gennaio 202110:43NEWS

Una coppia gay è stata frustata in pubblico nella provincia indonesiana di Aceh per avere fatto sesso: i due hanno ricevuto quasi 80 frustate ciascuno secondo la locale legge islamica che vieta, tra l’altro, anche il consumo di alcol, il gioco d’azzardo, l’adulterio ed i rapporti sessali prima del matrimonio.

Gli uomini, entrambi sui vent’anni, erano stati arrestati a novembre in una casa in affitto dove il proprietario li aveva trovati mezzi nudi in camera da letto. Sempre oggi, altre quattro persone hanno ricevuto tra 17 e 40 frustate ciascuno per avere consumato bevande alcoliche o avuto incontri con persone del sesso opposto.
La provincia di Aceh è l’unica in Indonesia che impone la fustigazione come punizione.

AVER RAGIONE NON È BELLO !

08022021 Reggio calabria maxi-rissa-campo-calabro-779x470

AVER RAGIONE NON È BELLO !

Ancora una volta il centro di una città italiana è sconvolto dalla violenza minorile di bande organizzate… Oramai è diventato pane quotidiano della nostra mal messa e attuale società assistere alle guerre di città che dispensano terrore gratuito. E come auspicava l’onorevole Monica Cirinnà, tempo addietro, la nuova generazione è senza Dio, patria e famiglia… e purtroppo ha avuto ragione, immagino che vedere all’opera questi ragazzi privi di ogni valore morale e religioso e di rispetto per la vita altrui… forse, la farà star bene a tal punto da sentirsi magari… anche gratificata e soddisfatta. Oppure come penso io, forse… ora cambierà un po’ “l’idea del senza” visti i risultati e abbandonerà le sue strampalate teorie in funzione di una vita migliore con regole patriottiche, amore per la famiglia e fede in Dio… Quindi è come ho sempre sostenuto che la violenza degli adolescenti è un qualcosa che va al di là della semplice incomprensione familiare o dal semplice disagio scolastico. Eh no… le scuse non reggono più, siamo di fronte ad un nuovo movimento ideologico giovanile, auspicato da certa parte politica, da cui la violenza trova spunto, energia e forza per dominare i propri coetanei, nei fatti questa è l’ennesima rissa condita di bastoni, e forse anche di coltelli, il cui unico e vero fine è uno solo e cioè, quello di spedire in ospedale il più possibile di nemici e magari… uno al cimitero. E la cosa più disarmante è che tra loro che si azzuffano e rischiano la vita ci potrebbe anche essere un nostro figliolo. Questa società sembra incapace di educare la nuova generazione, poi… ci si mettono anche i social che nell’occasione servono come chiave di collegamento ed incitamento… per riunirsi in numero cospicuo e darsi battaglia nella pubblica via ed in mezzo alla gente che sicuramente avrà vissuto attimi di paura. Quel che davvero mi lascia interdetto è l’assenza dello stato che nonostante veda gli episodi di violenza aumentare a dismisura pare non intenda occuparsi del problema, che oltretutto è aggravato dall’essere associato ai tragici fenomeni dei vari social. Due elementi che ci obbligano a pensare che stiamo tirando su dei piccoli criminali… e tra dieci o venti anni sarà un po’ complicato scommettere su di loro . Certo che se l’andazzo è questo c’è da star poco tranquilli sul futuro della nostra società… forse i ragazzi dovrebbero tornare a frequentare le parrocchie e a studiare di più, a svolgere più attività sportive e lasciar perdere i… social e le violenze di gruppo… Il mio auspicio è che vinca l’amore e spirito fraterno e non il concetto del più forte che vince è bravo e va emulato… ma io non sono la Monica Cirinnà .

07022021 … by… manliominicucci.myblog.it

06 FEBBRAIO 2021 21:20

Reggio Calabria, in piazza mega-rissa tra adolescenti con bastoni e catene

08022021 Reggio calabria maxi-rissa-campo-calabro-779x470

Ansa

Scene da guerriglia urbana alle porte di Reggio Calabria. E’ accaduto nella piazza centrale di Campo Calabro, piccolo comune dell’hinterland Reggino. Alcune decine di adolescenti, tra cui anche ragazze, si sono sfidati a colpi di mazze, bastoni, catene e caschi. Le immagini, ora al vaglio della polizia, sono state riprese dalle telecamere del municipio. L’amministrazione comunale ha manifestato parole di “ferma condanna” per un atto definito “dissennato”.

 

 

E SI CONTINUA A NON VOLER CAPIRE !

07022021 SUICIDIO

E SI CONTINUA A NON VOLER CAPIRE !

Spiace doverlo dire ma purtroppo è proprio così, questa volta l’intervento provvido di un genitore ha evitato una nuova tragedia e salvato la vita di un adolescente… ma potrà andar sempre cosi ? La prossima volta che si ripeterà un’analoga situazione, e statene certi che riaccadrà, e ci troveremo di fronte un ragazzino al limite del suicidio potremo contare sulla responsabilità lodevole dell’amico o amichetta di turno come è accaduto questa volta ? Non mi è sufficiente la spiegazione fornita dalla polizia postale, il disagio sociale addebitato al ragazzo 13enne non è plausibile perché altri come lui, protagonisti in negativo di altri episodi, non vivono le stesse condizioni di disagio ma lo utilizzano come un sistema coercitivo nei confronti di altri per ottenere quel che vogliono o per cercare nuove emozioni o, come già anticipato tante volte, trattasi di ricerca del sensazionalismo allo stato puro… sì, siamo anche di fronte al bullismo telematico e comunicativo. Già nei giorni scorsi, attraverso alcuni articoli, da me redatti e postati sui vari social, proprio in riferimento al problema dei social di rete e dell’uso sconsiderato dei cellulari ho sollevato il dramma della comunicazione di senso errato che viene confusamente mal intrepretato da loro stravolgendo il vero concetto comunicativo e sociale il cui fine è ben diverso, adottando un personale “modus operandi comunicativo”…che è in voga tra i ragazzi, un sistema folle e del tutto deleterio alla maturità e formazione psicologica dei ragazzi e che rappresenta un reale e serio pericolo alla integrità fisica dei nostri adolescenti. Un problema pericolosissimo che se mal gestito può costar anche la vita ad uno dei nostri ragazzi come si è già verificato a Palermo tempo addietro…, Gli allarmi preoccupanti e terrificanti lanciati, non solo da me, non sembrano esser stati colti dai genitori di tanti bambini, molti, e purtroppo ho avuto modo di constatarlo, addebitano le responsabilità dell’incoscienza dei minori ai loro genitori e alla mancata vigilanza o addirittura alcuni hanno anche l’ardire di assolvere in toto i social imputando sempre le colpe ai genitori, come se loro fossero gli artefici e sostenitori dell’utilizzo del cellulare e dei social, magari obbligandoli a farlo o a letto senza cena. Siamo alla drammatico isteria collettiva di autolesionismo e convincimento nella difesa ad oltranza di un sistema telematico e comunicativo lesivo alla salute mentale dei ragazzi e alle attività motorie… e che in cambio non garantisce un bel niente ai nostri ragazzi né in termini sociali né culturali. Oggi è andata bene e non sto a raccontarvi di un suicido ma il punto di domanda è questo : ma questi ragazzi che oggi parlano di suicidio e si autocandidano al bullismo on-line , ma domani cosa diventeranno e vorranno ? Non lo so come ragioneranno in appresso ma so per certo… e credo che si stia sbagliando alla grande nel rapporto educativo con le nuove leve. Forse riattivare il servizio militare potrà esser utile, solo che questa volta bisogna che lo sia per entrambi i generi, anche le donne ne devono trarre vantaggi formativi da quell’esperienza che auspico vivamente. 06022021

…by…manliominicucci.myblog.it


“Gioca con me o mi uccido”, polizia salva 13enne di Varese

07022021 SUICIDIO
Redazione Tgcom24 12 ore fa
Il “gioco” consisteva in alcune domande, le cui risposte avrebbero determinato punizioni corporali per chi le poneva. Fino al suicidio. E’ una sorta di “challenge online” al contrario quella scoperta dalla polizia che, grazie alla denuncia di una 13enne di Cuneo, ha salvato un coetaneo della provincia di Varese. “Gioca con me o mi uccido”, polizia salva 13enne di Varese© Ansa “Gioca con me o mi uccido”, polizia salva 13enne di Varese. Il ragazzo, conosciuto in un gruppo WhatsApp, le aveva annunciato il suicidio se non avesse risposto alle sue domande, fornendo anche una scadenza, le 14 del giorno dopo. Un vero e proprio conto alla rovescia interrotto dalla denuncia e dall’intervento della polizia.
L’allarme e l’intervento della polizia E’ stata la madre della 13enne cuneese a riferire alla polizia le confidenze della figlia, che la notte prima aveva chattato col giovane. Immediati sono scattati gli accertamenti sul suo account degli esperti della polizia postale, che sono risaliti così alla madre del ragazzo. La donna, a Milano per lavoro, ha riferito che il figlio, solo a casa, attraversava un momento di disagio sociale. E’ scattato quindi l’intervento delle forze dell’ordine presso l’abitazione della famiglia. In attesa dei genitori hanno preso in custodia il giovane. La polizia ha appurato che il 13enne, già seguito dai servizi sociali, era effettivamente intenzionato a commettere atti di autolesionismo, nei modi e nei tempi confidati alla coetanea cuneese. Il caso è stato segnalato ai servizi sociali e alla procura presso il tribunale dei minori di Milano.

IL TERRORISTA CHE VA… ALL’ASILO !

06022021 svezia

IL TERRORISTA CHE VA… ALL’ASILO !

E’ incredibile ma…vero, in pieno periodo pandemico parlare di terrorismo e delle sue ”arti maligne” è sicuramente alquanto singolare, poi con la ovvia e conseguente crisi economica che attanaglia il globo pensare di fare attività terroristica, quella subdola e silenziosa molto cara ai terroristi per intenderci, evidentemente è conveniente e in più riesce anche bene quando si può operare liberamente mentre, logicamente, tutti gli occhi del mondo sono puntati e rivolti ai problemi del vivere quotidiano e ovviamente nessuno ha tempo né si occupa dell’avanzata islamica nei paesi occidentali ed in particolare in quello svedese. Purtroppo per loro, la Svezia  è divenuta oramai un vero e proprio “bacino di carenaggio” dove si formano e si sfornano i futuri terroristi da impiegare nei prossimi anni… impiego col chiaro obiettivo di terrorizzare e piegare gli ultimi residui e sacche della resistenza cristiana alla imposizione della legge coranica in espansione territoriale, cui ne deriva il desiderato modello di vita islamico che è proprio dei paesi musulmani arabi ed africani, un modello ideologico che si vuol “esportare con la forza” in tutte le civiltà occidentali. La scoperta dell’ennesimo asilo, utilizzato come base terroristica, degli ignari bambini, luogo simbolo dell’innocenza, è sconvolgente… perché così vengono “contagiati da quel terrorismo ideologico islamico”. E’ qualcosa di molto ma molto preoccupante che purtroppo, nonostante la macabra scoperta, e non essendo il primo asilo coinvolto in attività terroristiche ma trattasi di un altro della lunga serie, vede questi episodi inquietanti passare nell’indifferenza delle autorità svedesi e specie dei media… nonché  della commissione europea che di fatto, e con tanti soldi aggiungo, sostiene e incentiva proprio l’immigrazione islamica nel vecchio continente. Sono anni, dopo il gran lavoro svolto prima di me della Oriana Fallaci, che mi occupo della questione islamica e della sua osservanza coranica e chiedo sempre se è compatibile con i nostri standard di vita e in linea con le nostre costituzioni. Ad oggi nessun governo europeo si è apertamente pronunciato sulla questione e nessuno mi ha fornito un’adeguata risposta… vero è che tutti hanno diritto di professare il proprio credo e può farlo se ciò non contraddice le nostre costituzioni e infatti il punto è proprio quello, nella vita reale la legge e il modello islamico va sempre in contrasto con le nostre costituzioni ed è ampiamente fuori dagli schemi delle nostre leggi, quindi stiamo accettando dei fuorilegge senza spiegarne il perché ai cittadini europei, e che siano dei fuorilegge lo dimostra il fatto che si servono dei luoghi dell’innocenza per diffondere le loro ideologie illegali oppure, conservando le loro abitudini tribali di sottomissione delle donne agli uomini e dei matrimoni tra bambine ed adulti, fenomeno molto diffuso tra i migranti ma che non viene messo in risalto perché si preferisce accettare queste pratiche odiose nel silenzio mediatico… La pandemia distoglie l’attenzione dal problema islamico e loro nel frattempo anziché evitare ulteriori forme di contagio frequentano gli asili dei nostri bambini col rischio di contagiarli in massa… a livello ideologico. Questo accade in Svezia ed è stato scoperto e nei nostri asili, mi chiedo :  accade ? In Francia e in Germania ed in altri paesi gli asili sono presi di mira allo stesso modo ? Pensiamoci, riflettiamoci e alziamo il livello di attenzione e di guardia sia negli asili che nelle scuole tutte affinché si tengano lontani dai nostri figli elementi con strane idee bellicose di terrorismo in testa !

05022021…by…manliominicucci.myblog.it    

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Svezia: Scoperto un altro asilo legato all’estremismo islamico violento

06022021 svezia

MONDO

19:20 04.02.2021

In Svezia è stato scoperto che una scuola materna indipendente a Göteborg, chiamata Snödroppen (“fiocco di neve”), aveva legami con l’estremismo violento e individui ritenuti una minaccia per il Paese. Ora il comune chiede che la scuola sostituisca il suo consiglio di amministrazione oppure che venga chiusa.

Secondo un’indagine della polizia di sicurezza svedese (Säpo), la dirigenza dell’asilo Snowflake avrebbe un chiaro collegamento con la cosiddetta ‘School of Science’, una scuola nel nord-est di Göteborg la cui licenza era stata ritirata nel dicembre 2019, quando un individuo nel suo consiglio era stato identificato dalla Säpo come islamista radicale e una minaccia per la sicurezza della Svezia.

La Snowflake è in funzione dal 2011, quando ha ricevuto per la prima volta il permesso. Fino all’autunno del 2018, un uomo sulla quarantina, poi risultato seriamente compromesso con l’integralismo islamico, era il presidente del consiglio della scuola. Quando si è dimesso la moglie trentenne gli è subentrata, ha riferito Göteborgs-Posten.

Nonostante l’uomo non sia più il preside, secondo le indagini, sarebbe ancora legato alle attività dell’asilo tramite la moglie. Pertanto, quest’ultima, non sarebbe nemmeno da considerarsi una preside idonea.

La Svezia istituirà i ‘corsi di introduzione sociale’ per i richiedenti asilo“Valutiamo che l’uomo non abbia lasciato l’azienda e quindi continui ad avere un impatto. Ad esempio, può ancora utilizzare l’auto dell’azienda, il che mostra uno stretto rapporto con l’attuale preside. Se non sostituiranno l’intero consiglio e il preside, non potranno continuare a gestire l’attività”, ha detto al quotidiano Göteborgs-Posten Amanda Larsson del consiglio di amministrazione della scuola materna di Göteborg”.

Le autorità scolastiche di Göteborg hanno confermato che la scuola materna dovrà avere un nuovo preside entro aprile o rischia la chiusura. In questo caso, ai circa 30 bambini verrà offerta una scuola materna sostitutiva.

Non è il primo caso

Secondo l’analisi di Magnus Ranstorp, uno dei massimi esperti di terrorismo in Svezia, gli islamisti radicali avrebbero “caricato molta polvere da sparo” sulle attività scolastiche, in particolare nel tentativo di influenzare i giovani e isolarli dalla società laica.

Questa in effetti non è la prima volta che nel sistema educativo svedese vengono rilevati legami con l’islam radicale. Nel 2020, la scuola Nya Kastet nella città di Gävle, è stata chiusa dopo appena due anni per i collegamenti a una rete estremista islamista guidata dal predicatore Abo Raad, condannato all’espulsione per essere stato riconosciuto come una minaccia per la Svezia.

Sempre nel 2020, si è scoperto che la scuola materna Lär & Lek (“Impara e gioca”) incanalava benefici statali alla United Muslims, un’organizzazione che diffonde un Islam estremista.

All’inizio dello stesso anno, la Säpo ha lanciato l’allarme su una dozzina di scuole e asili nido nel Paese gestite da persone legate all’estremismo violento e ha chiesto modifiche legali.

“Lo vediamo come un fenomeno ampio e un problema a lungo termine – un’opportunità della quale tutti gli ambienti estremisti e violenti potrebbero approfittare”, ha detto alla radio svedese il capo delle operazioni della Säpo Johan Olsson, sottolineando la minaccia dell’estremismo islamista.

Poiché la Svezia negli ultimi anni è emersa come uno dei leader europei in termini di ‘jihadisti pro capite’, è stata descritta come un “rifugio” per islamisti e terroristi. La stima della Säpo riguardo al numero di islamisti violenti è decuplicata da circa 200 nel 2010 a circa 2.000 verso la fine del decennio.

 

 

E’ SOLO UN COLPO DI …”TESTA” ?

05022021 myanmar

E’ SOLO UN COLPO DI …”TESTA” ?

La storia e la vita  di Aung San Suu Kyi , presidente del governo del Myanmar (ex Birmania), eroina e protagonista indiscussa degli ultimi vent’anni della storia del paese asiatico è molto affascinante e ricca di quei valori liberali e democratici che sono le fondamenta della nostra civiltà… il suo lodevole concetto e lotta per democrazia, sostenuto per circa un ventennio dalle forze politiche dell’ovest del mondo, si scontra inesorabilmente contro la “casta dei militari” che assume spesso e volentieri un ruolo preponderante nella guida del paese… a volte con decisioni discutibili, illogiche e del tutto fuori dal contesto democratico, una continua interferenza a gamba tesa dei generali ai quali la stessa Aung San Suu ha pensato bene di non sbarrargli mai il passo… E lo sa bene che sfidare i militari comporterebbe subito il suo arresto e forse anche una guerra civile, esperienza già provata in passato e quando finalmente è stata definitivamente liberata dagli arresti domiciliari si è aperta al neoliberismo con l’apprezzamento di tutto il mondo occidentale e in primis gli USA, e una volta al comando del paese lo ha portato a diventare una frontiera asiatica per il business. Un risultato notevole per un paese la cui povertà è nota da anni. Da allora la cosiddetta “The Lady” non ha più contrastato i generali ma li ha sopportati in silenzio, neppure quando hanno compiuto una pulizia etnica contro i musulmani rohingya, costringendoli a fuggire in massa in Bangladesh. Scelta obbligata e silenziosa che le è costato simpatia nel mondo occidentale perché tutti hanno guardato in lei come la principale responsabile ma… non è andata così… già, noi non conosciamo la reale situazione di un paese perennemente sotto la spada di Damocle del colpo di stato dei militari, probabilità sempre ricorrente e che trova amara realizzazione nella scorsa settimana. Passato il primo momento di sgomento ora nel paese tutti si ribellano e cominciano in diversi modi a protestare e questo sarà sicuramente l’inizio di qualcosa che metterà a rischio la pace nel paese birmano, tutti si mobilitano contro i militari, da “internet alle… pentole tutti si mobilitano”, tutti intendono sfidare i golpisti mettendo in atto la disobbedienza civile e dinanzi a queste proteste che fa l’occidente per supportare il popolo birmano ? Già… che fa l’occidente ? E’ una bella domanda ma che trova immediata risposta in una brevissima frase : non fa niente ! E’ singolare che in Europa ed USA si combatta la Russia, per il caso Navalny, e si adottino nuove misure restrittive in sanzioni economiche contro il paese e i cittadini russi… sebbene la questione sia legata solo ad un mero scontro politico all’interno del paese, e poi tutti… tacciono dinanzi ad un colpo di stato che va analizzato nei tempi e nei modi. Eh sì perché la situazione andava avanti da un bel po’ di mesi e guarda caso si è atteso l’insediamento del nuovo presidente degli USA per rovesciare un governo legittimamente eletto mentre la solita ONU tace, ad oggi solo la Gran Bretagna ha sollevato la voce contro il regime di Rangoon mentre l’Europa non sembra avere interesse ad occuparsi del paese del sudest asiatico. Abbiamo perso un altro pezzo di libertà nel mondo, in un modo o nell’altro il popolo e la sua volontà contano sempre meno e vengono calpestati i diritti del cittadino del mondo senza che nessuno si erga a difesa di questi sani diritti  e principi.  Evidentemente anche in questa situazione si fa sentire la presenza pesante ed ingombrante della Cina, suo maggiore partner economico, relazione che non permette ad altri stati intromissioni né tollera le intransigenze occidentali europee e da americane e questo sta a significare che la politica estera mondiale è cambiata nel sud del continente asiatico e noi europei, che per anni ci siamo dati col “martello sui piedi per anni” con la autocritica e i sensi di colpa delle colonizzazione di quei paesi ora ne siamo totalmente fuori. E così sarà anche in Africa dove i cinesi hanno già conquistato l’economia del continente e tra un po’ acquisiranno anche quella militare. Il colpo di stato in Birmania va guardato con altro piglio e diversa considerazione da un semplice colpo da regime perché, evidentemente  il paese deve essere diventato un puzzle importante nel sistema economico e militare del dominio cinese nell’area e questo deve far riflettete il mondo occidentale sul pericolo espansione cinese che non è più un miraggio ma è qualcosa che deve preoccuparci .

04022021 …by… manliominicucci.myblog.it

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Myanmar: pentole, fiocchi rossi e disobbedienza civile, così la società sfida i golpisti

di Raimondo Bultrini

Una manifestazione pro-Aung San Suu Kyi a Bangkok, davanti all’ambasciata birmana (afp)

05022021 myanmar

I medici annunciano lo scioperano e prestano servizio alternativo in cliniche “democratiche”, al tramonto risuonano i colpi sulle stoviglie e piccoli gruppi osano manifestare. Fuga verso i social non ancora bloccati. Ma su tutti la minaccia di misure dure. La pandemia offre ai militari la possibilità di imporre uno stretto lockdown
BANGKOK. Dopo lo shock iniziale, la reazione della società civile comincia a farsi sentire all’indomani del golpe militare che ha costretto agli arresti Aung San Suu Kyi e il presidente da lei scelto per guidare al suo posto il Myanmar, oltre a numerosi altri leader della Lega nazionale per la democrazia in gran parte rilasciati.

I nastri rossi

Mentre a Rangoon e in varie città la gente batteva pentole e padelle o suonava i clacson delle auto per far sentire all’ora stabilita delle 8 di sera la propria rumorosa protesta, medici e personale sanitario di circa 100 cliniche e ospedali governativi sono stati i primi a organizzarsi ed esporsi in prima persona alle possibili ritorsioni dei militari, che hanno bloccato Facebook e altri social media per evitare ogni forma di propaganda.

Allo Yangon General Hospital il personale abbigliato con camici e indumenti protettivi contro il Covid si è fatto fotografare con un nastro rosso, il colore della Lega per la democrazia di Suu Kyi nonché simbolo di una campagna di disobbedienza civile contro il colpo di Stato e per la liberazione dei prigionieri. L’iniziativa è diventata subito popolare sulla rete Internet accessibile attraverso i siti proxy che permettono di aggirare la censura. Lo stesso è successo all’Università di Medicina della stessa ex capitale e alla facoltà di Mandalay.

Sanitari e studenti in sciopero hanno anche mostrato ai fotografi le tre dita del celebre film Hunger games, emulando gli studenti thailandesi che chiedono le riforme del governo guidato da un ex golpista e della monarchia. Parte dell’appena nato “movimento di disobbedienza civile” invocato dalla stessa Suu Kyi, medici e infermieri hanno assicurato che non lasceranno senza assistenza le migliaia di persone colpite dalla pandemia, spiegando che il loro rifiuto di lavorare sotto un governo guidato dai militari non vuol dire l’interruzione dei servizi. Molti infatti hanno iniziato a fare volontariato presso cliniche di beneficenza che erano state chiuse all’inizio della pandemia e sono state riaperte per fornire cure e medicine gratuite “a chiunque ne abbia bisogno”, come ha detto uno dei leader della protesta invitando a fare donazioni, vista la condizione di estrema povertà in cui versa ogni giorno di più il paese.

La campagna che deve aggirare censure e controlli imposti a colossi come Facebook – utilizzati da più di metà della popolazione con 33 milioni di utenti – sta continuando a crescere mano mano che la gente inizia a realizzare la delicatezza di uno stato d’emergenza che nelle intenzioni dei golpisti durerà almeno un anno. Dopo i medici hanno annunciato la loro adesione alla protesta anche insegnanti, studenti e professionisti, compresi i dipendenti di compagnie legate ai militari come l’operatore di telefonia Mytel e la Viettel Construction Myanmar.

Le pentole battute al tramonto

La paura per le possibili conseguenze di un’opposizione massiccia nelle strade ha limitato le manifestazioni pubbliche a poche iniziative come quella di un centinaio di giovani di fronte alla sede Unescap di Yangon due giorni fa. Ma in tutto il paese c’è una gara a mostrare il proprio malcontento in tutti i modi possibili, come l’iniziativa ormai virale di battere le pentole col calare del sole.

Nella capitale Naypyidaw dove tutto era pronto per inaugurare il secondo mandato del governo a maggioranza Lnd, una settantina di deputati eletti – che erano stati tenuti per un giorno agli arresti nel quartiere delle loro guest house – hanno deciso di non tornarsene nelle loro case come chiesto dai militari e di tenere la prima seduta “alternativa” del nuovo Parlamento davanti ai loro alloggi di servizio. Nella stessa città, costruita dai generali pochi anni fa per ospitare il loro quartier generale, le due Camere e gli uffici dei ministeri, c’è stata un’altra coraggiosa protesta con cartelli e nastri rossi organizzata davanti agli uffici dai dipendenti del dicastero per l’irrigazione.

A poca distanza, anche i militanti del partito dei militari, l’Usdp, hanno voluto però far sentire la propria voce in solidarietà coi golpisti, ripetendo con cartelli e slogan le accuse di brogli contro il partito di Suu Kyi che sono state il pretesto per il golpe del primo febbraio. Il nuovo responsabile per l’Informazione nominato dai generali al posto di quello dell’Lnd, ha di nuovo messo sull’avviso il pubblico e i media di “non diffondere voci allarmanti” o incitare ai disordini, minacciando azioni severe se qualcuno non collaborerà col governo “in conformità con le leggi esistenti”.

La paura della reazione del regime è proporzionata ai timori degli stessi militari se la situazione dell’ordine pubblico dovesse deteriorarsi. Già durante il governo della Lega di Suu Kyi le celle dei “dissidenti” ospitavano almeno 600 detenuti, in gran parte attivisti dei diritti umani e contadini ai quali erano state tolte le terre per contestate opere pubbliche.

Nonostante la vasta popolarità dimostrata con il plebiscito elettorale, lo stesso governo di Suu Kyi era stato più volte contestato per queste e altre politiche impopolari condotte insieme agli ex alleati militari, che hanno improvvisamente deciso di rompere ogni forma di intesa aprendo un nuovo e inquietante capitolo nella turbolenta storia del paese. Sul piano pratico il golpe è giunto a pochi giorni dall’avvio della campagna di vaccinazione per distribuire il primo milione e mezzo di dosi del vaccino offerte dall’India nel tentativo di contrastare l’influenza della Cina, che si era limitata a donarne 300mila. La stessa Lady si era fatta inoculare la prima fiala in un ospedale della nuova capitale dicendosi rattristata del fatto che il suo governo non poteva assicurare in tempi brevi una copertura immunitaria a tutta la popolazione.

La minaccia della pandemia

Nonostante le rassicurazioni di voler portare avanti il programma grazie ai loro medici e strutture, secondo gli esperti gli stessi militari incontreranno enormi difficoltà a contenere l’espandersi della pandemia ed ottenere dai paesi produttori un numero sufficiente di vaccini. La crisi dell’assistenza sanitaria è tale che il Covid avrà un impatto sulla vita di tutti i giorni e gran parte della popolazione, già impegnata ogni giorno per il minimo sostentamento vitale, difficilmente avrà modo di manifestare in massa la propria opposizione al golpe.

Nel 2000, quindici anni prima dell’arrivo al potere di Suu Kyi, l’Organizzazione mondiale della Sanità descriveva il sistema sanitario del Myanmar come uno dei peggiori del mondo e la Banca mondiale faceva notare che la spesa sanitaria del Myanmar nel 2010 non superava l’1,87% del PIL. Ma nello stesso 2020, un quinquennio dopo l’ingresso della Lnd al potere, risultavano ancora solo 0,71 posti letto in terapia intensiva e 0,46 ventilatori per 100 mila abitanti, senza contare la enorme carenza di personale medico e sanitario.

Secondo Ronan Lee, studioso della Queen Mary University of London, l’unico modo con il quale i militari cercheranno di tenere sotto controllo l’espansione dei contagi sarà quello di “imporre sempre più stretti lockdown e prevenire espressioni pubbliche di opposizione al loro governo”, usando “la pandemia come uno scudo di difesa delle loro azioni”. Gli stessi operatori sanitari scesi in sciopero e quelli che hanno perfino aperto “cliniche democratiche” in alternativa a quelle dei militari, potrebbero essere le prime vittime della repressione.

Un assistente chirurgo del General Hospital di Naypyidaw ha detto al Frontier Myanmar che si stavano diffondendo voci di un’azione legale contro il personale medico aderente alla campagna di disobbedienza civile. “Ho sentito dire che i militari ci sostituiranno con medici soldato – ha spiegato – e presto raccoglieranno i nomi dei medici che non lavorano”. Forse sono solo voci. Ma tra censure Internet e notizie false fatte circolare ad arte, il paese sembra destinato a vivere ancora a lungo in un limbo al termine del quale la storica leader votata dalla grande maggioranza dei birmani potrebbe perfino restare esclusa da ogni futuro incarico di governo.

L’impotenza internazionale

Nell’immediato, il dissenso resta limitato e la stessa reazione internazionale è stata blanda. Il sito di monitoraggio Internet Netblocks ha confermato che Facebook, Instagram, Messenger e Whatsapp sono attualmente bloccati (per ora temporaneamente) dal provider statale MPT e da quelli delle stesse compagnie straniere come la norvegese Telenor, obbligate a seguire le direttive del nuovo governo golpista.

Già criticata per il suo supporto tecnico e logistico ai militari anche nelle aree etniche dove avvengono continue violazioni dei diritti umani come nell’Arakan dei Rohingya, la compagnia del Paese che concede i Nobel per la pace ha spiegato di non avere avuto alternative dopo l’ordine dei generali, esprimendo però “gravi preoccupazioni per la violazione dei diritti umani”.

E’ uno dei tanti segnali di impotenza della comunità internazionale, mentre gli abitanti del Myanmar hanno per ora solo un’alternativa alla chiusura dei social tradizionali: trasferirsi su altre piattaforme ancora funzionanti come Twitter, Telegram e Signal. Ben poca consolazione visto che ogni violazione o dissenso sarà punito dalle draconiane leggi restrittive dello stato d’emergenza.

 

FESTE E BAGORDI ALLA… FACCIA DEGLI EUROPEI !

04022021 FRONTEX

FESTE E BAGORDI ALLA… FACCIA DEGLI EUROPEI !

Immaginate per un attimo se vi chiedessero di aiutare un bimbo profugo che rischia di morire, perché magari è tra le montagne della Bosnia Erzegovina, congelato e non ha neanche una tenda per ripararsi dal freddo pungente dell’inverno né ha la possibilità di venir ricoverato in una struttura di prima accoglienza… e vi chiedono di aiutarli con una donazione… voi con animo nobile e generoso lo fate però, come principio di solidarietà i tanti soldi raccolti dalle varie organizzazioni umanitarie oltre che  quelli versati all’organismo ufficiale europeo Frontex, l’ Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, dall’Unione Europea sono somme che diventano, in teoria, risorse necessarie all’accoglienza il cui fine unico è proprio quello di destinarli all’assistenza dei bambini profughi e di quegli adulti che scappano dalla guerra nel principio della solidarietà… Ci aspetta, ovviamente, che il  denaro accumulato riesca a far fronte all’esigenze dei migranti che si trovano lungo i vari confini dei paesi europei… Il concetto di massima dovrebbero essere questo, in teoria, perché poi nella realtà, scopri che quei soldi svaniscono nell’aria come un gas nobile, sì… proprio quelli che noi cittadini europei generosi… versiamo alle ONG con la contribuzione volontaria e alla Frontex attraverso le nostre tasse, scopriamo che ai profughi e bisognosi non arriva un…” bel niente”, ed è  ovvio che quando lo vieni a sapere tu ci resti male e ti incavoli… e imprechi contro questa situazione anomala e coperta dalle istituzioni europee. Perché Frontex… anziché favorire l’accoglienza, come logica impone secondo il mandato ricevuto, permette che i migranti vengano respinti alle frontiere dei paesi dell’unione e in più, si rendono anche complici di questi respingimenti… E’ incredibile ma tutto vero, e in compenso, come “premio del loro proficuo lavoro” registriamo una vita da… “sogno e da favola” per i dipendenti tutti dell’Agenzia Frontex sebbene, cosa inspiegabile, le loro retribuzioni rientrino nella norma, questo  in linea teorica perché poi nel “razzolare” le cose sono un tantino diverse. Ieri sera del “problema spreco soldoni Frontex” ne ha parlato diffusamente una trasmissione di Mediaset con un servizio a dir poco allucinante, è davvero impensabile che cose del genere possano accadere in Europa ma purtroppo accadono… mentre si chiedono sacrifici a tutti i cittadini europei, lacrime e sangue agli imprenditori tutti che hanno dovuto chiudere le proprie attività commerciali o perché chiusi in casa dalla pandemia. Ebbene… ma non inquietatevi, in totale negli ultimi cinque anni precedenti alla pandemia, quindi  prima del 2020, Frontex ha “speso per feste ed eventi” 2,1 milioni di euro: nel 2015 si sono spesi circa 360.000 euro, nel 2016 circa 371.000 euro, nel 2017 oltre 341.000 euro, nel 2018 la somma record di 580.152 euro e nel 2019 circa 494.500 euro, i dati sono ufficiali e diffusi della Frontex stessa…almeno questi sono quelli dichiarati ! Cioè, vorrei proprio capire il senso di questi eventi e mi chiedo se Frontex sia un’agenzia di frontiera che si occupa di migranti o è un’Agenzia per la vendita di beni durevoli ? Una riflessione è doverosa con tutti  i soldi investiti dall’Europa per l’accoglienza di migranti… dovrebbero sguazzare nelle piscine di lussuosi hotel a 5 stelle e invece restano nel ghiaccio bosniaco o a rischiare la vita nel mar Egeo mentre Frontex… pensa a spendere milioni al mese… già, è tutta da ridere la considerazione fatta… loro organizzano degli inutili eventi, il cui significato resta misterioso, specie per noi italiani massacrati dal virus, e ancora più astruse sono… quelle lussuose feste nel Baltico, in stile matrimoniale, all’insegna dello spreco… feste davvero irritanti… feste di sapore imperiale che sono uno schiaffo alle sofferenze del popolo europeo di oggi… E intanto, come al solito… la Commissione Europea non ci dà una logica spiegazione del denaro buttato e non si riesce a comprendere il vero senso delle spese sostenute da questa Agenzia che più che Frontex mi sembra “Rubex”…  Ma soprattutto è ingiustificato il loro silenzio su questa ennesima vergogna tutta… europea che ci incoraggia proprio a voler uscire dall’Europa stessa. E poi, se le retribuzioni dei dipendenti dell’Agenzia sono modeste e di soldi per i migranti non se ne spendono, come si spiega che  Frontex spenderà un miliardo e 100 milioni per l’anno 2021 sino ad arrivare a spendere 1,9 miliardi nel solo 2025 per 1500 dipendenti ? Come vengono spesi questa montagna di soldi ? Possiamo avere un rendiconto e capirci qualcosa ? E poi, è una struttura europea o un’azienda privata che produce beni di lusso per fatti suoi ? Ora si comprende perché l’immigrazione è tanto sostenuta in Europa… per giustificare un flusso di denaro incredibile… andremo a spendere 2 miliardi l’anno mentre da noi… la gente si suicida per la disperazione. Spero che qualcuno ci dia una spiegazioni, anche se in questo momento trovare qualcuno competente e responsabile in Europa… è un’impresa !

03022021 …by… manliominicucci.myblog.it

 

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I molti problemi di Frontex

04022021 FRONTEX

L’Agenzia europea della guardia di frontiera è apprezzata dai governi nazionali, ma stanno emergendo prove di cattiva gestione e scarso rispetto dei diritti umani

Dalle feste milionarie alle violenze sui migranti, è bufera sull’agenzia Ue Frontex

«Le nostre agenzie devono rispettare al 100% i valori fondamentali Ue e devono essere in grado di dimostrarlo in modo efficiente», ha commentato la commissaria Ue all’Immigrazione Ylva Johansson

di Valentina Furlanetto

Bosnia, arrivano le prime tende per i migranti sotto la neve

Mentre in Bosnia la situazione dei migranti «è drammatica», per dirla con le parole della Caritas, e nel Mediterraneo abbiamo assistito mercoledì al primo naufragio nel 2021 (con 43 morti) all’agenzia per le frontiere dell’Unione Europea Frontex si stappano bottiglie e si fanno feste da milioni di euro. Come già raccontato su queste pagine e in un reportage per Radio24 il budget di Frontex è lievitato in questi anni, passando da 6,3 milioni di euro nel 2005 a 333 milioni nel 2019, a 1,1 miliardi quest’anno fino a 1,9 miliardi nel 2025. Una dotazione senza pari nella storia delle agenzie Ue. Budget che Frontex usa per personale, droni ed elicotteri con i quali pattuglia il Mediterraneo, ma a quanto pare anche per molte feste.

Il budget per le feste

Frontex ha organizzato cinque eventi in quattro anni ai quali hanno partecipato in centinaia tra dipendenti e ospiti. Il conto totale dei budget per le feste in quel periodo ammonta a un totale di 2,1 milioni di euro. A rivelarlo è la testata EUobserver che ha avuto accesso ai documenti interni: si va dai 94.000 euro spesi nel 2015 per una cena per 800 persone presso l’elegante ristorante Belvedere di Varsavia, città dove ha sede l’agenzia, ai 580 mila euro spesi per una festa in trasferta sul Mar Baltico presso la località balenare di Sopot.

In totale nei cinque anni precedenti alla pandemia Frontex ha speso per feste ed eventi 2,1 milioni: nel 2015 si sono spesi circa 360.000 euro, nel 2016 circa 371.000 euro, nel 2017 oltre 341.000 euro, nel 2018 la somma record di 580.152 euro e nel 2019 circa 494.500 euro. Il budget per gli eventi di gala di una sola annata è molto più di quanto stanziato dall’agenzia per l’Ufficio dei diritti fondamentali per tutto il 2020 nel quale non si sono tenuti eventi, ma solo a causa del covid. Tutti soldi spesi comunque che arrivano dai contribuenti e in anni in cui le isole dell’Egeo, l’enclave spagnola di Melilla, Lampedusa e molti altri avamposti siciliani e calabresi faticavano a gestire le migliaia di migranti che arrivavano. Ricordiamo che nel 2015 arrivarono sulle coste europee più di un milione di persone (dati Unhcr).

Un bilancio non trasparente

Che il bilancio di Frontex non fosse trasparente e virtuoso lo abbiamo già scritto e raccontato. Ma questa delle “spese pazze” è solo l’ultima delle critiche che vengono sollevate nei confronti di Fabrice Leggeri, sul quale pendono diverse richieste di dimissioni, arrivati da molteplici associazioni, ong e gruppi del Parlamento europeo che accusano apertamente il funzionario francese di essere responsabile della condotta degli agenti di Frontex, coinvolti e complici nei respingimenti di migranti nel Mare Egeo, nel Mediterraneo centrale e sulla rotta bosniaca. Respingimenti che avrebbero messo spesso a rischio l’incolumità dei migranti stessi.

21 gennaio 2021

L’Ufficio europeo anti-frode (Olaf) ha aperto un’indagine contro Frontex: «L’Olaf può confermare di aver avviato un’indagine su Frontex. Tuttavia, poiché un’indagine è appunto in corso, non può rilasciare ulteriori commenti», commentano dall’agenzia Olaf. Ma i partiti di sinistra dell’Europarlamento hanno già chiesto un’altra indagine sui respingimenti: «Abbiamo la sensazione che sia un’agenzia fuori controllo», ha commentato l’europarlamentare spagnola Sira Rego del Gue.

Sospette violazioni dei diritti dei migranti

Come abbiamo scritto qui e raccontato a Radio24, da tempo vengono pubblicati studi e denunce sulla cooperazione e complicità di Frontex nei respingimenti nel mare Egeo e sulla rotta balcanica. Gli agenti di Frontex sono sospettati di cooperare ai respingimenti di migranti e di aver violato i loro diritti. Anche dalla Commissione Ue comincia a trapelare l’irritazione. «Le nostre agenzie devono rispettare al 100% i valori fondamentali Ue e devono essere in grado di dimostrarlo in modo efficiente», ha dichiarato Ylva Johansson, commissaria Ue all’Immigrazione in una recente intervista ammettendo le «accuse di respingimenti illegali. Inoltre, in base al regolamento, dovrebbe dotarsi di 40 osservatori per il rispetto dei diritti umani che invece non ci sono». Johansson ha detto di aver scritto a Leggeri: «Gli abbiamo scritto una lettera perché alcune cose da lui dette durante quell’audizione non sono vere». Intervenendo durante la plenaria dell’Europarlamento Johansson ha anche detto: «Quando sono stati segnalati presunti respingimenti al confine croato, la Commissione ha invitato le autorità a indagare, come è loro dovere. La Commissione e le autorità croate discutono regolarmente su come migliorare il monitoraggio e le indagini esistenti. Nell’ambito di queste discussioni, a novembre la Commissione ha inviato una missione di alto livello in Croazia, che ha visitato due valichi di frontiera».

I respingimenti croati

L’Unione europea ha anche altre responsabilità. Nel 2020 i respingimenti fatti dalla Croazia hanno superato la cifra di 16 mila. Le autorità croate hanno sempre negato le accuse di violenze da parte dei funzionari di frontiera, tuttavia ci sono moltissime testimonianze di migranti che dicono il contrario. Agenti e manganelli al confine fra Croazia e Bosnia sono in ogni caso finanziati dall’Europa: la Croazia beneficia ampiamente di aiuti economici per il controllo dei confini. Nell’autunno del 2019 la Commissione Europea ha incrementato di 7 milioni di euro i fondi destinati alla Croazia per la gestione delle frontiere, il che porta il finanziamento per la Croazia a 124 milioni, tra programmi nazionali del Fondo asilo, migrazione e integrazione e del Fondo sicurezza interna 2014-2020.

 

IL VELO… ARMATO !

epa07770093 A woman walks past South African National Defence Force (SANDF) soldiers in armored vehicles on the Cape Flats in Mitchells Plain, Cape Town, South Africa, 12 August 2019. According to South African Minister of police General Bheki Cele there have been 1004 arrests during Operation Lockdown over the past month. Operation Lockdown is a joint operation between the South African Police Services (SAPS) and the South African National Defence Force (SANDF) aimed at tackling the alarming and rising number of gang related crimes on the Cape Flats. The Cape Flats is an area where non-white South Africans from Cape Town were sent by forced removal as part of the group areas act during the apartheid era. 50 years on from this the area has become a crime hotspot in the country with rampant gang activity and high numbers of murders and killings of innocent members of the community. Over 1300 SANDF soldiers have been deployed to assist the police with this operation.  EPA/NIC BOTHMA

IL VELO… ARMATO !

E’ alquanto singolare quanto mai paradossale che un’ufficiale militare decida di indossare i segni evidenti del suo credo religioso come il velo che copre i capelli e le orecchie… e lo fa in quanto donna di fede islamica ma che allo stesso tempo si contrappone il fatto di essere una militare stessa, ovviamente sempre  in armi e ben disposta ad uccidere un altro uomo, o donna, durante una missione di guerra, vuoi che sia per difesa o attacco, e lo faccia rigorosamente tenendo ben coperti i suoi capelli e lontano dalla vista dei nemici di guerra o dai nemici della sua religione comunemente definiti infedeli. Francamente la questione assume un tono più che comico che un serio argomento militare e professionale da affrontare… un po’ come dire che i nostri sacerdoti e suore cristiane sarebbero legittimati ad uccidere un essere umano, cattivo o buono non ha importanza, purché sotto la tuta mimetica, e con un bel mitra in braccio, conservino l’abito talare mentre le suore osservino la rigida regola del capo coperto sino alla fronte . Quindi se ho ben compreso la questione, poter uccidere un essere umano dipende solo da come ci si veste o da come si ha coperto il capo, certo che è davvero un’ideologia molto astrusa quella islamica… da buon cristiano ho sempre pensato e ritenuto che mai e poi mai un uomo di fede debba uccidere un altro uomo anche senza fede, almeno questo è il credo religioso del cristianesimo e velo o non velo, tuta mimetica o meno, la morte per la religione cristiana non è mai contemplata e suscita in me ironia e sarcasmo e disprezzo constatare che un maggiore dell’esercito sudafricano non si ponga il problema della fede che va in contrasto con la morte di un uomo ma si pone il problema di coprire le “orecchie e un po’ di capelli”… che strana gente ! No, qui siamo oramai al paradosso perché, che io ne sappia, negli eserciti tradizionali i cappellani militari svolgono una funzione molto diversa dai combattenti e mai imbracciano armi mentre le suore, solitamente si occupano di assistenza sanitaria e per giunta lo fanno direttamente negli ospedali e mai, dico mai… han fatto guerra a qualcuno o imbracciato un’arma… Eh sì, e proprio così, loro non imbracciano le armi contro nessuno perché la violenza e la morte sono bandite dal nostro credo e anche perché sono le  armi predilette  di Satana e mi riesce molto difficile capire come una religione, quella islamica per intenderci, che si professa di pace e di amore poi tolleri e permetta che i propri fedeli, di qualunque sesso siano, imbraccino le armi per ammazzare dei nemici che in definitiva sarebbero essere umani e secondo le Sacre Tavole, al quinto comandamento per la precisone, ci viene impedito e  proibito dare la morte ad un altro essere umano. E’ evidente allora che ci sono delle differenze abissali con noi cristiani e quindi tutte le belle parole di pace e amore dove si collocano con questo credo bellicoso totalmente differente da quello pacifico cristiano ? Qui il punto di riflessione non è solo il velo islamico se deve essere portato o meno, ma piuttosto capire se una donna o un uomo di fede islamica è legittimato o meno ad uccidere un’altra persona perché se lo è, allora non può essere considerata una religione pacifica e di amore ma qualcosa di molto ben diverso, una sorta di fede più vicina a certi convincimenti settari, e non giriamoci intorno con le parole per cercare di descriverli con attenzione perché a prescindere da ogni convinzione di fede e punto di vista, in nessuna fede del mondo, dall’occidente ad oriente, l’omicidio di un essere umano viene tollerato o giustificato anche se per giusta causa, infatti nel cristianesimo viene considerata sempre e comunque una “cosa non buona e giusta “. E’ incomprensibile come una persona possa confondere la religione con l’esercito, vero è che il mandato coranico che riceve il buon  fedele islamico prevede che la morte può essere inflitta agli infedeli, ma nell’esercito le regole sono molto diverse e si concede “quartiere” ai prigionieri di fede avversa e in quel caso, come si comporterà la maggiore islamica sui prigionieri cristiani che eventualmente si troverà difronte in una ipotetica guerra ? E se fa tante storie per un velo credo che non opporrà nessun distinguo sulla eventuale decapitazione degli infedeli o farà prevalere l’istinto cristiano del perdono e della vita sempre e a tutti i costi ?

02022021 …by… manliominicucci.myblog.it

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Sudafrica: esercito consente a musulmane il velo in servizio

Forze di Difesa del Paese cambiano loro regole di abbigliamento

epa07770093 A woman walks past South African National Defence Force (SANDF) soldiers in armored vehicles on the Cape Flats in Mitchells Plain, Cape Town, South Africa, 12 August 2019. According to South African Minister of police General Bheki Cele there have been 1004 arrests during Operation Lockdown over the past month. Operation Lockdown is a joint operation between the South African Police Services (SAPS) and the South African National Defence Force (SANDF) aimed at tackling the alarming and rising number of gang related crimes on the Cape Flats. The Cape Flats is an area where non-white South Africans from Cape Town were sent by forced removal as part of the group areas act during the apartheid era. 50 years on from this the area has become a crime hotspot in the country with rampant gang activity and high numbers of murders and killings of innocent members of the community. Over 1300 SANDF soldiers have been deployed to assist the police with this operation.  EPA/NIC BOTHMA

Redazione ANSA

31 gennaio 2021

L’esercito del Sudafrica ha modificato le proprie regole di abbigliamento, consentendo alle donne musulmane di indossare il velo islamico come parte della loro uniforme. Lo ha detto via WhatsApp all’Afp Mafi Mgobozi, portavoce delle forze armate.

A gennaio dello scorso anno, un tribunale militare ha fatto cadere le accuse contro un’ufficiale, incriminata per aver indossato il cosiddetto ‘hijab’ sotto il berretto militare. La maggiore Fatima Isaacs è stata accusata nel giugno del 2018 per non aver obbedito al suo superiore che le chiedeva di rimuovere il velo quando indossava l’uniforme, ma un tribunale militare vicino a Città del Capo ha poi consentito alla donna di metterlo anche se in servizio, a patto che non coprisse le sue orecchie.

Questo pronunciamento non aveva però mutato le regole di abbigliamento militare, spingendo Isaacs a portare il caso davanti al tribunale per le pari opportunità con la motivazione di restrizioni sull’abbigliamento dettato dalla propria religione.
Le forze di difesa del Sudafrica (Sandf) hanno infine accettato di modificare questa settimana le loro regole di abbigliamento, permettendo così a tutte le donne musulmane di coprire il loro capo con il velo islamico mentre sono in servizio..