Archivio mensile: novembre 2018

UNA CONVERSIONE UN PO’ ANOMALA…

UNA CONVERSIONE UN PO’ ANOMALA….

Beh, se l’illustre cantante ha problemi di carattere mentale, avrebbe dovuto rivolgersi ad un psichiatra e non ad un imam islamico…loro non curano le malattie mentali…infatti tanti terroristi, se non le è noto , non sono guariti con la “medicina islamica”.. anzi al contrario egregia signora, poi faccia come crede, solo che a vederla così conciata, mi pare che abbia compreso molto poco della religione islamica, perché le parti del corpo vanno coperte, i tatuaggi rimossi se non sono riferiti alla natura morta, le rammento poi, tra l’altro, che la musica occidentale e testi che canta non sono tanto graditi.. all’islam ..o non lo sapeva ..Shuhada’Davitt ?  In fondo credo che se si fosse rivolto ad un medico psichiatra, uno buono.. buono e bravo per davvero, questa smania della conversione…. forse, dico forse, con qualche pillolina le sarebbe passata e invece niente si è sentita libera di andare con la mente dove vuole. Ma in fondo ognuno è libero di gioire, amare, morire, soffrire e vivere come meglio gli piace, purtroppo per lei “cara nuova musulmana” questo è un dettame che è proprio della cultura cristiana e della libertà occidentale che lei, convertendosi all’islam ha rinunciato e perso questi importanti principi e oggi, nella sua nuova veste  non appartengono più a lei. Quindi tanti auguri per la sua nuova missione di fede e faccia pure tanti figlioletti, se può farli, ovviamente menopausa permettendo, come prescritto nel corano e si faccia una bella famigliola. In ultimo signora musulmana un po’ strana, le rammento che una volta convertita all’islam, indietro non si torna più…. perché nel caso in cui lei intendesse decidere di “ritornare” alla vita occidentale ..beh lei dovrebbe essere punita con la…morte…non si spaventi, non lo dico io ma lo dice il corano…sì il libro sacro della sua nuova religione. Tanti auguri e figli maschi…sono curioso proprio di rivederla tra 5 anni…e sperare che i suoi problemi mentali siano…svaniti…sa, mi perdoni, sono un po’ curioso..”14112018

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inead O’Connor si converte all’Islam

L’annuncio su Twitter, si farà chiamare Shuhada’ Davitt

ERAN QUATTROCENTO…E SONO ESPLOSI…!

ERAN QUATTROCENTO…E SONO ESPLOSI…!
Difficile quanto mai improbabile che si arrivi alla conclusione di questo conflitto che più che armato è di religione e soprattutto nella poca voglia di accettarsi, i musulmani che odiano e vogliono vedere morti gli ebrei, così è scritto nel Corano, mentre gli ebrei sopportano mal volentieri gli islamici, li accettano perché almeno in questo, al contrario dei musulmani, sono molto più tolleranti verso le altre religioni. Ieri sono stati lanciati ben 400 missili verso lo stato israeliano e per sfortuna si registra una vittima, ora, ed è ovvio che Israele si difenderà e reagirà e sicuramente ci saranno altri bombardamenti aerei in successione, siamo già a 150. Questo tenere alto lo scontro militare non porterà mai ad una conclusione e a niente di buono. Non so chi sono i veri irresponsabili, né m’interessa saperlo ma di certo stante così le cose una pace e convivenza tra di loro è praticamente impossibile, poi le chiacchiere degli idealisti e dei fautori del mondo colorato continueranno a fare demagogia su scala industriale…ma le cose non cambiano . Ero ragazzino e i problemi sono identici a quelli di oggi che sono un uomo adulto e credo che quando diventerò anziano i problemi saranno sempre questi..12112018… by…

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Gaza: altri razzi su Israele, oltre 400 da ieri. Portavoce militare: colpite 50 strutture Hamas Tweet 13 novembre 2018 Continua la pioggia di razzi da Gaza verso tutto il sud di Israele: dopo una breve pausa in nottata, i lanci sono ripresi questa mattina. Da ieri ad adesso, secondo la Radio Militare, sono stati oltre 400.    L’aviazione israeliana, in risposta, ha effettuato circa 50 attacchi nella Striscia (150 da ieri), colpendo postazioni di Hamas e di altre fazioni palestinesi, tra cui anche un tunnel. Il portavoce dell’ala militare di Hamas ha minacciato di colpire Beersheba e Ashdod se Israele persiste nella sua “aggressione” sulla Striscia. Anche la jihad islamica ha fatto eco al comunicato di Hamas sostenendo che le fazioni palestinesi hanno la capacità di continuare la loro offensiva. Il premier Benyamin Netanyahu ha convocato questa mattina una riunione del Consiglio di Difesa per esaminare la situazione in corso a Gaza. Israele ha ammonito Hamas che continuerà ad attaccare nella Striscia se continueranno “attacchi intenzionali contro civili israeliani”. “Hamas sta cercando di cambiare le regole del gioco – ha detto il portavoce del ministero degli Affari esteri, Emmanuel Nahshon- e usa i cittadini israeliani come ostaggi del terrore allo stesso modo di come tratta la propria popolazione a Gaza. Tweet Pubblicita’ MONDO STORNI DISEGNANO STRANE FORME GEOMETRICHE NEI CIELI DEL VILLAGGIO DI GRETNA GREEN, IN SCOZIA LA CAROVANA DEI MIGRANTI VERSO TIJUANA, CON L’AIUTO DELL’AUTOSTOP STRETTA DI MANO TRA HAFTAR E SERRAJ A PALERMO. MA IL MARESCIALLO “SNOBBA” LA CONFERENZA SULLA LIBIA FORMAGGIO CONTRO FORMAGGIO, LA CORTE DI GIUSTIZIA UE HA DECISO: “NESSUN COPYRIGHT SUL SAPORE” MELBOURNE, FUNERALI DI STATO PER SISTO MALASPINA IL RISTORATORE ITALIANO UCCISO DA UN TERRORISTA Privacy policy Cookie policy Società trasparente Rai – Radiotelevisione Italiana Spa Sede legale: Viale Mazzini, 14 – 00195 Roma | Cap. Soc. Euro 242.518.100,00 interamente versato Ufficio del Registro delle Imprese di Roma © RAI 2014 – tutti i diritti riservati. P.Iva 06382641006 – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Gaza-altri-razzi-su-Israele-Portavoce-militare-colpite-strutture-Hamas-d6cb0ade-63b9-4c8f-bd8d-e5c30ad5332e.html

UNA VERA….FORZA LAVORO….INTEGRATA…

UNA VERA….FORZA LAVORO….INTEGRATA…
È proprio così, quattro bei giovani ragazzotti stranieri di cui al momento si ignora la provenienza, hanno dato l’ennesima dimostrazione di un’ottima e sana integrazione nel tessuto sociale ed agricolo del sud Italia. Accade che nelle campagne della provincia di Taranto, i ragazzotti si sono prodigati alla “raccolta gratuita” delle olive dagli alberi, evidentemente non “potevano sapere” che le olive tarantine sono esattamente come quelle baresi o leccesi e via così dicendo….e non si possono “prenderle gratuitamente” dalle piante perché in Italia, com’è anche nel sud Italia, significa “rubare” e per poterne prendere 7 quintalucci è necessario… acquistarle oppure è furto considerevole. Giustamente come fanno a saperlo i poveri migranti, specie se arrivano da zone dove le ….olive non esistono. Va bene, speriamo che ora abbiano capito che da noi le cose funzionano diversamente e speriamo che in futuro non si ripetano questi episodi. In ultimo, i quattro sono stati arrestati e andranno sotto processo, lì magari il giudice ne terrà conto…e oltre un’assoluzione vedranno riconosciuti i loro ” diritti di lavoratori in… nero”.. già..e magari gli si riconosce anche… la giornata … anzi no…ho sbagliato…”la nottata”..ecco questo è il termine corretto. Concludo soddisfatto di vedere una ulteriore “lampante dimostrazione” di ….. perfetta integrazione…o no ? 12112018 …by… manliominicucci.myblog.it

Rubano 720kg di olive a Palagiano, arrestati 4 stranieri

I quattro sono ai domiciliari. I carabinieri li hanno colti in flagrante

 REDAZIONE ONLINE

12 Novembre 2018

Rubano 720kg di olive a Palagiano, arrestati 4 stranieri
I Carabinieri della Stazione di Palagiano (TA) hanno arrestato, in flagranza del reato, un 43enne, un 39enne, un 38enne ed un 37enne, tutti stranieri, residenti a Mottola (TA), per furto aggravato. I quattro sono stati sorpresi mentre rubavano olive da un terreno in contrada Lamaderchia. Vista la pattuglia, hanno cercato di fuggire a piedi lasciando sul posto alcuni attrezzi, tra mazze, rastrelli e reti, ma sono stati arrestati e ora sono ai domiciliari. I carabinieri, poco distante dal terreno hanno trovato un furgone già carico con 20 casse di olive, per un totale di circa 720 kg (avrebbero fruttato sul mercato più di 7mila euro).

SCUSATE…AVETE VISTO 5,6 MILIARDI DI DOLLARI .. ?

Care amiche e cari amici tutti, oggi termina l’ultimo blocco di una lunga serie….. evidentemente i miei articoli danno fastidio e non sono graditi a qualche…potente.

Ma non mi hanno fermato, in questi giorni ho continuato a scrivere nel mio blog : manliominicucci.myblog.it   , Twitter e Gooole Comunity….quindi da oggi, sapete che se non troverete più gli articoli nel mio profilo vorrà dire che sono stato nuovamente bloccato.

Nel mio blog potete scrivere ed esprimere le vostre opinioni, previa registrazione con mail, e leggere anche i precedenti articoli se ovviamente siete interessati.

Grazie per il tempo che mi avete dedicato….e grazie di …esistere…

 

 

SCUSATE…AVETE VISTO 5,6 MILIARDI DI DOLLARI .. ?

O forse sono in Euro o in Yen oppure Renminbi (moneta cinese) ? Già questo è il famoso tesoro che il dittatore Gheddafi aveva accumulato in anni di ” duri sacrifici”, giorno dopo giorno a risparmiare e a metter da parte per la….pensione. Diciamo che a lui è andata bene, ha chiuso una vita di lussi e sprechi alla faccia del popolo, quindi ha evitato di vivere come un pensionato, già,,, non ha vissuto come un pensionato italiano con 600 euro al mese oppure come i nostri esodati, già…loro purtroppo un “miliardino” in banca non ce l’hanno proprio, però adesso viene il bello, chi è il proprietario della manina che s’è rubato il soldone ? A pensar alla manina mi viene in mente il gioco di “mamma gattone e i sette gattini”, ricordate come recitava la divertente vecchia filastrocca ? “Mamma gattone non è stata e allora chi è stato” ? Il primo gatto…quello francese ? Oppure il secondo gatto tedesco…oppure il terzo gatto americano ? O è stato il quarto gatto commissione europea ? Non credo che il quinto gatto italiano ne sappia qualcosa come anche il sesto gatto olandese, evidentemente il settimo gatto sa tanto ma veramente tanto, ma è forse libico o belga o lussemburghese  ? C’è un fatto indiscutibile, 5 miliardi di dollari non possono sparire nel nulla senza il consenso dei vertici della banca in questione, del ministero delle finanze con la ovvia compiacenza del proprio governo belga, attuale o precedente che sia . Siamo alle solite truffe europee, mi piacciono loro… belgi, francesi e tedeschi quando vanno in TV a predicare bene e raccontarci quanto amore e apprensione hanno i potenti per la nostra salute e benessere dei popoli europei…ma solo a parole perché poi nei fatti è uno schifo inenarrabile, far sparire quel denaro è contro una risoluzione ONU e credo, siano anche soldi del popolo libico, penso che ne abbiano tutti i diritti, ovviamente se non sono soldi provenienti da operazioni truffaldine ed illegittime.  Bene, affideremo la questione alla trasmissione Rai “Chi li ha visti” per le opportune ricerche…12112018  …

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pariti 5 miliardi dai conti di Gheddafi

La procura belga:’il governo non ha rispettato la decisione Onu’

(ANSA) – ROMA, 31 OTT – Cinque miliardi di dollari sono scomparsi dai conti congelati in Belgio di Muammar Gheddafi. Lo ha rivelato il procuratore belga Georges Gilkinet annunciando di aver aperto un’indagine per verificare se la somma, 5,6 miliardi, sia finita nelle mani di persone, milizie o partiti in Libia. Parlando con il canale televisivo belga Rtbf, Gilkinet ha puntato il dito contro il governo di Bruxelles accusandolo di non aver rispettato la decisione presa dall’Onu nel 2011 di congelare tutti gli asset dell’ex rais in Belgio. “Prima che scoppi uno scandalo”, ha dichiarato oggi il procuratore” “il governo chiarisca cosa è successo”. Anche le Nazioni Unite hanno annunciato di aver aperto un’inchiesta.

ERA GIÀ NOTA IN ESTATE L’EPIDEMIA..

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ERA GIÀ NOTA IN ESTATE L’EPIDEMIA…

Solo che non se parlava perché logicamente non si vuol mettere in allarme la popolazione oppure quei paesi che sono oggetto di migrazione forzata provenienti dalle zone centro africani e in particolare quelle interessate dal focolaio del virus. Tuttavia il virus Ebola non è stato sconfitto ma al contrario è sempre stato …vivo, presente in quelle zone. Purtroppo Ebola non è stata mai debellato, sebbene la OMS si sia irresponsabilmente affrettata, nel 2017, a dichiarare che l’epidemia era stata vinta e non c’era più nulla di cui preoccuparsi, ma intanto ora non sappiamo quante persone sono state infette in quelle zone, dove si è diffusa l’epidemia cosa ancora più tragica quanti cittadini congolesi o zone limitrofe sono in giro per mondo a diffondere il virus a loro insaputa. Accidenti, è sempre così in Africa, gravi problemi trattati con superficialità e occultando le verità al mondo intero come se le epidemie non riguardano gli altri. Certo, è ovvio che se tu dici ad uno stato occidentale che importare migranti che arrivano dal centro Africa potrebbero anche avere nel proprio corpo il virus di Ebola è logico che tutti alzino muri chilometrici per impedirgli di venire ma intanto questo non lo sì è fatto e non capisco assolutamente il perché. Io stesso avevo letto di diversi focolai in quelle zone prima della scorsa estate e lo ho anche scritto su un post, ma come spesso succede in questo paese è vietato diffondere le vere informazioni, difatti sono stato ..”censurato”… Un’epidemia non è un gioco né una roba da prendere sottogamba, ma se c’è  la becchiamo, sono problemi molto seri ..ed invece di alzare il livello di guardia si pensa a censurare…. Intanto a noi occidentali piace correre dietro i mondi arcobaleno e colorati ma purtroppo la realtà, quella dura e vera, è altra cosa. Speriamo solo che il numero di morti si fermi a 200, ma nutro seri dubbi sulla possibilità che si fermi a quel numero… Speriamo che i virologi trovino subito le contromisure…12112018

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In Congo peggior epidemia di ebola

Da agosto ad oggi ha provocato 200 decessi

LITE TRA “PUTTANATE E PUTTANE”…

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LITE TRA “PUTTANATE E PUTTANE”...
Ieri, alla trasmissione della Annunziata di Rai tre si è giocato alla promiscuità delle parole volgari, una cosa inedita per un canale televisivo pubblico, poi a quell’ora e in presenza di un ministro. Andiamo per ordine, Di Maio, Paragone e Di Battista criticano, e secondo me giustamente, la stampa perché palesemente di parte, tutta a sinistra per intenderci, pronti sempre a criticare e a dare addosso al M5S ed in particolar modo alla sindaco di Roma Virginia Raggi per le note vicende giudiziarie. All’indomani della sentenza, nel processo che la vedeva coinvolta e imputata, ne esce con l’assoluzione piena è ovviamente la sentenza stata accolta con evidente soddisfazione con il contestuale silenzio della stampa avversa. Ed in questa occasione sono stati espressi giudizi poco educati, infatti dare della” puttana” alla stampa, sebbene non sia una persona fisica anche se meritati, è comunque di per se sempre una cosa offensiva ed antipatica. Sicché, la “brava conduttrice del programma “Tutto in mezz’ora” della Lucia Annunziata, irritata evidentemente dell’appellativo affibbiato alla stampa e giornalisti vari dai dirigenti del M5S, nella sua trasmissione domenicale di ieri, ha trovato il modo, molto poco intelligente ed educato, di farlo pesare sulle spalle del ministro di Grazia e Giustizia nonché membro autorevole del movimento. Apre la trasmissione con una domanda a dir poco devastante, insolita e direi molto maleducata citando proprio il termine “puttana” riferito alle giornaliste… Certo le domande, anche provocatorie, bisogna farle ma è evidente che ha sbagliato i tempi, i modi e le parole stesse nella sua introduzione.. “Nuovo pacco di merda” come nella precedente esperienza passata con Silvio Berlusconi. Evidentemente lei si sente la padrona nella Rai e pensa di poter dire e fare quello che crede, ma stavolta… .la Annunziata l’ha proprio combinata una “puttanata”, giusto per restare in tema, nella sua intervista al ministro ospite. Sinceramente vedere di quanto si sia abbassato il livello della discussione in Rai mi lascia perplesso e preoccupato, non la ritengo più in grado di continuare a fare la conduttrice. Spero che anche lei abbandoni quanto prima il video televisivo, non si possono avere né accettare presentatori o conduttori di parte….spostati tutti a sinistra..12112018

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Paragone, in stampa puttane e sputtanati

Facciamo lista di chi va a pagamento a convention finanza

(ANSA) – ROMA, 11 NOV – “Evidentemente spiazzati dalla assoluzione di Virginia Raggi e dalla impossibilità di chiudere il film che avevano già preparato nelle riunioni di redazione, il problema ora sono le parole di Luigi (Di Maio) e di Alessandro (Di Battista) sui giornalisti”. Lo scrive sul Bolg delle Stelle il senatore M5s Gianluigi Paragone secondo il quale “nel giornalismo ci sono tante puttane e ancor più sputtanati”.
“Le grandi firme del giornalismo italiano – scrive Paragone – hanno consumato il loro transito dall’estrema sinistra ai salotti buoni del capitalismo italiano. Ai salotti, se va bene.
Non sarebbe giusto svelare ai propri lettori che il commentatore PincoPallino prende soldi come relatore o moderatore ai dibattiti curati dalla banca X o dal fondo Y? Guarda caso sempre gli stessi. Perché non facciamo una bella lista di giornalisti furbini che partecipano a pagamento alle convention di grandi gruppi finanziari?”. “Sveliamolo allora – insiste il senatore M5s – il marchettificio che c’è nelle redazioni!”.

PARLI PROPRIO …TU…!

PARLI PROPRIO …TU…!

“Caro Silvio”, certo che ad ascoltarti dal “pulpito” del congresso dei giovani del tuo partito viene proprio da ridere, ma veramente da ridere, mi eri simpatico ..una volta…poi nel 2008 hai perso le staffe, hai cominciato a fare leggi “ad personam”  utilizzando il potere che gli  elettori, me compreso, ti avevano affidato per governare in modo equo e corretto l’Italia e non per fare gli affari tuoi. Invece, non hai fatto altro che fare i tuoi interessi di imprenditore televisivo e non ti se mai veramente occupato delle necessità del popolo finché, un brutto giorno  hai trovato il muro europeo… era il 2011 e …”game over”. Dopo esserti dimesso li hai trasferiti nei fatti, il mio voto e quello di tanti milioni di italiani che ti avevano votato, a disposizione del PD e del suo unico comandante Renzi. Ora spiegami, chi ti ha dato il diritto di prendere i voti e trasferirli all’opposizione ? Perché hai fatto gli accordi sottobanco con Renzi e il PD sapendo che tanti centristi, come me,  non approvavano l’intesa col PD ? Hai provato a chiedermi cosa ne pensavo ? No, …non lo hai fatto… perché hai pensato solo ed esclusivamente ai tuoi interessi, quelli di partito e dell’imprenditore Berlusconi. E ora vieni a predicare e a ventilare il rischio libertà ? E allora, se ci tieni tanto, perché nel 2011 non hai obbligato il Presidente Napolitano a sciogliere le camere ? Evidentemente ti era stato garantito qualcosa, quel qualcosa che non si sa ma che poi ha fatto …”tanto male al popolo italiano”, vessazioni ai cittadini e suicidi di imprenditori, immigrazione tremenda senza controllo e tutto questo grazie ad un governo di non eletti, di abusivi e “illiberali”…lo hai appena usato tu questo termine… che col tuo appoggio hanno seminato terrore e fame e creato sei milioni di poveri italiani. Ora vieni a parlare di libertà….” ma mi faccia il piacere”…sì, lo diceva il mitico Totò, lui sì che era un “liberale” al contrario di te che di libertà conosci solo il termine ma del vero significato conosci molto poco o …forse proprio niente, rammento l’ammirazione che avevi verso i socialisti di Craxi, forse la tua vera casa… è il PD. Lì, ne sono convinto, ti troveresti bene come Casini, Alfano e il reo Verdini, il tuo …caro amico di merenda appena condannato… Libertà…ma per piacere…non farmi ridere…11112018

by…manliominicucci…

 

Berlusconi: ‘C’è clima illiberale, anticamera della dittatura’. Ma Salvini lo gela

Vipremier: ‘Sciocchezza da frustrati di sinistra’. Zingaretti: ‘Il Movimento chieda scusa per aggressione ai giornalisti’

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (archivio) © ANSA

Botta e risposta tra Berlusconi e Salvini il giorno dopo l’assoluzione della sindaca Viginia Raggi e le polemiche M5s contro la stampa. “C’e’ un’aria di illibertà, siamo in una democrazia illiberale, anticamera della dittatura, se continua così”, ha detto Silvio Berlusconi ai giornalisti arrivando al congresso dei giovani di Forza Italia a Roma, parlando del M5S al governo. “La Lega si accorgerà che non può tradire i suoi elettori e il governo cadrà. A quel punto ci sono due possibilità – ha aggiunto -: o un mandato di governo al centrodestra che cerchi i voti in parlamento per una maggioranza, oppure nuove elezioni”.

Io vado in fondo e sto qua per 5 anni, con il 30% o con il 50%“, ha detto più tardi Salvini riferendosi ai sondaggi sulla Lega. “Siamo a metà classifica come il Milan. Milioni di persone hanno fiducia in noi. Ma mai montarsi la testa quando le cose vanno bene, perché chi si loda si sbroda” ha detto Salvini. “Io ero un ‘cretino’ fino all’altro ieri, adesso sono diventato uno statista…” ha poi ironizzato il ministro, nel suo intervento alla scuola di formazione politica del Carroccio.

Intanto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede fa sapere a ‘In 1/2 ora in più che “sicuramente ci sarà una legge sul conflitto di interessi, è una nostra priorità. Una parte riguarderà l’editoria”. Bonafede ha sottolineato che “chi è padrone di un giornale e ha interessi economici rilevanti” può essere portato “a direzionare l’informazione”.

Con la sentenza di assoluzione della sindaca Virginia Raggi la stampa italiana torna nel mirino del M5S. I “veri colpevoli” del processo alla sindaca di Roma sono “i giornalisti” è il messaggio che i vertici del M5S lanciano sui social ad una manciata di minuti dalla sentenza. Ed è un messaggio condito da parole forti, con il vicepremier Luigi Di Maio che bolla i giornalisti come “infimi sciacalli” laddove Alessandro Di Battista si spinge oltre e dal Nicaragua affonda: “le uniche puttane qui sono proprio questi pennivendoli che non si prostituiscono neppure per necessità, ma solo per viltà, sono loro i veri colpevoli”. ‘Io certe sciocchezze le lascerei dire ai burocrati di Bruxelles e ai frustrati di sinistra. Chi parla di rischio dittatura in Italia non ha ben presente che l’Italia sta bene‘, risponde Matteo Salvini.

Occorre “abolire il finanziamento pubblico all’editoria”. Lo sostiene il sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano (M5s), commentando la vicenda che ha portato all’assoluzione di Virginia Raggi. “Troppi giornali – spiega – sono ormai in chiaro conflitto di interessi e per decenni hanno preso milioni di soldi pubblici tramite le tasse dei cittadini per poi fare propaganda politica per i loro editori tesserati o proprietari di partiti politici”. “Quasi tutti i giornali – afferma Di Stefano – hanno raccontato la vicenda Raggi condannandola già prima della sentenza. Ieri la sindaca di Roma è stata assolta e finalmente la macchina del fango innescata contro di lei ha avuto una battuta d’arresto, perché questa è la pazza realtà in Italia: una stampa che per anni è stata accondiscendente con chi ha commesso le peggiori nefandezze e che si risveglia solo quando governa chi non è di ‘suo’ gradimento”. “Vogliamo una stampa indipendente e obiettiva – conclude – perché questo non è giornalismo”.

“Solidarizzo con i colleghi giornalisti che fanno bene il loro lavoro, non con chi applica pregiudizi”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commentando, a margine della sua visita a Eicma, a Milano, i duri commenti nei confronti dei giornalisti da parte di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista dopo l’assoluzione della sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Faccio il giornalista e apprezzo la libertà di pensiero e critica – ha aggiunto -, ma a volte non c’è informazione ma pregiudizio nei confronti di questo. Ma me lo tengo per me e vado avanti”.

“Sono contento che Virginia Raggi sia stata assolta. Lo sono dal punto di vista personale e umano. E lo sono politicamente perché ho sempre sostenuto nella mia vita il rifiuto totale di scorciatoie giudiziarie per affrontare nodi e battaglie che sono politiche. Ora tutti si aspettano che, comunque, a Roma si volti pagina perché così non si può andare avanti. Noi siamo pronti a dare una mano. Ma, per cortesia, vergognatevi per la vostra aggressività questa volta verso i giornalisti”. Lo scrive su Facebbok il governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd Nicola Zingaretti che invita Di Maio e M5s a “chiedere scusa”.    “Siete stati voi – ricorda Zingaretti – che, anche a Roma, in occasione dell’avvio di qualsiasi indagine giudiziaria, vi siete comportati come delle iene feroci calpestando la normale dialettica politica e aggredendo con una violenza inaudita tutti coloro che erano anche solo oggetto di inchieste, con squallide conferenze stampa e sceneggiate. Addirittura utilizzando le arance per mortificare e umiliare le persone in carcere. E si era solo a un livello di indagine e non di processo. Danneggiando in questo modo anche la tranquillità con la quale le indagini giudiziarie devono giustamente svolgersi. Lo avete fatto calpestando quella dignità di relazioni che ora, in maniera sfacciata, pretendete per voi stessi. Quindi da voi attendiamo l’unica cosa seria che ancora non avete fatto: CHIEDETE SCUSA” conclude Zingaretti.

“E ti pareva che Di Maio non attaccava i giornalisti? Per lui tutti coloro che mettono in dubbio i M5s sono da crocifiggere. Rispettiamo le sentenze, ma è innegabile il naufragio di Roma. La vera sentenza per Raggi arriva dai cittadini della Capitale”. Lo afferma il senatore del Pd Edoardo Patriarca.

57 ….ANNI DOPO RICORDIAMOLI…

57 ….ANNI DOPO RICORDIAMOLI…
Quello che mi inorridisce sono i sistemi del massacro che sembrano essere propri degli africani….gente fatta a pezzi dopo essere stata ammazzata esattamente come Pamela Mastropietro nel 2018. Sono trascorsi 57 anni ma la loro malvagità è sempre quella come lo è stata in Biafra, regione della Nigeria, e nella orrenda guerra tra Ruanda e Burundi, e anche lì si sono visti scenari da horror, centinaia di mani tagliate con i machete dalle braccia e buttate ai piedi degli alberi come concime per la terra. Oggi quando leggevo dell’anniversario della strage di occidentali nell’ex Congo belga non ho potuto fare a meno di fare dei raffronti con la stessa gente che abbiamo ospitato nel nostro paese e francamente non ci vedo nessun progresso nei figli di quelli che commettevano crimini e massacri per il semplice gusto di farli. Un odio orribile ed ingiustificato verso i bianchi occidentali e se pensiamo che quei tredici militari morti erano lì per aiutarli mi viene una rabbia incontenibile, cioè, gente inerme che va per sfamarli e ce li troviamo tutti fatti a fette, va pure detto che il massacro fu tenuto nascosto col vergognoso silenzio della stampa nostrana di allora, infatti la notizia venne data una settimana dopo e con tanto imbarazzo. Non riesco a capire perché tanto odio verso di noi occidentali, se i francesi e belgi hanno delle responsabilità pagassero loro e non degli innocenti. Commemoriamo i nostri caduti nel Congo dopo una missione Onu,….morti perché erano solamente ..
dei bianchi…11102018

by…manliominicucci…

NOV
11

11 NOVEMBRE 1961 IL MASSACRO DI KINDU, TRA LE TREDICI VITTIME ANCHE IL LUCANO NICOLA STIGLIANI

Era l’11 novembre 1961 e fu  chiamato l’eccidio di Kindu per la crudeltà con cui fu commesso e per il nome della località dove avvenne, nell’ex Congo belga, dove furono trucidati tredici aviatori italiani, facenti parte del contingente dell’Operazione delle Nazioni Unite in Congo inviato a ristabilire l’ordine nel paese sconvolto dalla guerra civile.

I tredici militari italiani formavano gli equipaggi di due C-119, bimotori da trasporto della 46ª Aerobrigata di stanza a Pisa. Tra le vittime anche un giovane potentino Nicola Stigliani, Sergente Maggiore montatore , nato nel Capoluogo di regione il 31 maggio 1931; aveva 30 anni all’epoca.

Un massacro efferrato, che suscitò indignazione in Italia, poiché su “ silenzato”  dai mass media anche italiani, che diedero notizia solo dopo una settimana, e dalla assurda cautela nel dare notizie sia da parte del governo di Brazzaville, che da parte della stessa Onu e soprattutto dalle false notizie che da parte del sedicente colonnello” congolese Pakassa che con ignomia affermava che i 13 italkiani della misione di pace fossero vivi.

Il riconoscimento di queste innocenti vittime anche da parte italiana fu tardivo; solo nel 1994 fu riconosciuta alla loro memoria la Medaglia d’Oro al Valore Militare; solo nel 2007 i parenti delle vittime ottennero una legge sul risarcimento. Un monumento ai caduti di Kindu si trova all’ingresso dell’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, a Fiumicino; un altro è stato eretto a Pisa. Sulle porte del sacrario di Pisa è riportata questa  epigrafe: « Fraternità ha nome questo Tempio che gli italiani hanno edificato alla memoria dei tredici aviatori caduti in una missione di pace, nell’eccidio di Kindu, Congo 1961. Qui per sempre tornati dinnanzi al chiaro cielo d’Italia, con eterna voce, al mondo intero ammoniscono. Fraternità. »

Potenza non si è mai dimenticata invece di Nicola Stigliani, sia con dediche pubbliche che con il ricordo nel 50 anno del massacro. Del sergente lucano ce ne parla Rocco Galasso  Presidente provinciale  del Nastro azzurro, decorati al Valor Militare “È ancora vivo il ricordo del sergente dell’aeronautica Nicola Stigliani, potentino caduto a kindu 53 anni fa. Lo è nel ricordo di molti che hanno conosciuto, nei fratelli, in quella generazione di potentini che di apprestavano a vivere i favolosi anni ’60 nel pieno della loro giovinezza. Nicola Stigliani aveva deciso di consegnare la sua giovinezza All ‘arma azzurra e con essa ad affrontare quella prima operazione di aiuti umanitari che, proprio nell’ex Congo Belga, vide massacrare 13 uomini della 46^Aerobrigata. Da allora sono numerosi gli uomini che hanno pagato con il loro sangue la loro generosità di soldati e di italiani. A Nicola Stigliani è spettata la massima ricompensa al Valor Militare, accrescendo il numero degli eroi lucani che rendono la nostra regione quella maggiormente premiata al valore con il più alto numero di caduti, feriti ed il minor numero di disertori. Cosa successe esattamente?

Fonte wikipedia : IL  Belgio, al momento dell’indipendenza, lasciò il Congo in un completo caos politico ed amministrativo; grandi interessi internazionali e finanziari agirono poi per rendere più grave la situazione, favorendo la secessione del Katanga, la più ricca provincia del paese, centro d’importanti attività minerarie. Le fazioni in lotta erano tre: quella del presidente Joseph Kasa-Vubu con le truppe comandate dal generale Mobutu che controllavano le regioni occidentali, quella lumumbista di Antoine Gizenga con le truppe del generale Lundula che controllavano le provincie orientale, e quella katanghese di Moise Ciombe con i gendarmi guidati da mercenari bianchi, soprattutto belgi.

La guerra era improvvisamente scoppiata il mese precedente a seguito dell’uccisione di Patrice Lumumba, l’ex Primo Ministro nazionalista che aveva tentato di liberare il paese dalle ingerenze esterne. Mandante dell’omicidio era Moise Ciombe, leader della provincia secessionista del Katanga, appoggiato dal presidente della repubblica Joseph Kasavubu e dal capo delle forze armate Mobutu Sese Seko, il quale avrebbe in seguito retto le sorti del paese per circa quarant’anni.

L’eccidio

I due equipaggi italiani operavano da un anno e mezzo nel Congo, e il 23 novembre del 1961 dovevano rientrare in Italia. La mattina di sabato 11 novembre 1961 i due aerei decollarono dalla capitale Leopoldville per portare rifornimento alla piccola guarnigione malese dell’ONU che controllava l’aeroporto poco lontano da Kindu, ai margini della foresta equatoriale. La zona era sconvolta da mesi dal passaggio delle truppe di Gizenga provenienti da Stanleyville e dirette nel Katanga, reparti improvvisati i cui componenti erano spesso ubriachi, indisciplinati e dediti alle ruberie ai danni della popolazione locale; il 25 settembre precedente era morto Raffaele Soru, un volontario della Corpo militare della Croce Rossa Italiana rimasto ferito a morte proprio a Kindu nel corso di scontri tra ribelli e soldati.

Gli aerei italiani si dovevano fermare a Kindu solo per il tempo di scaricare e, per gli equipaggi, di mangiare qualcosa. I due C-119 comparirono nel cielo della cittadina poco dopo le 14:00, e dopo aver fatto alcuni giri sopra l’abitato atterrarono all’aeroporto controllato dai malesi. Da vari giorni in città vi era un’agitazione maggiore del solito: fra i duemila soldati congolesi di Kindu si era sparsa la voce che fosse imminente un lancio di paracadutisti mercenari al soldo del regime di Ciombe, e da tempo le truppe di Gizenga che operavano nel nord del Katanga, 500 chilometri più a sud di Kindu, erano sottoposte a bombardamenti dagli aerei katanghesi.

La vista dei due aerei italiani, scambiati per velivoli katanghesi carichi di paracadutisti, scatenò la reazione incontrollata dei soldati di stanza a Kindu: diverse centinaia di congolesi si recarono in camion all’aeroporto dove in quel momento i tredici uomini degli equipaggi italiani, comandati dal maggiore Parmeggiani, si trovavano alla mensa dell’ONU, una villetta distante un chilometro dalla pista, insieme a una decina di ufficiali del presidio malese. Intorno alle 16:15 i congolesi fecero irruzione nell’edificio, dove italiani e malesi, quasi tutti disarmati, si erano barricati  circa 80 soldati congolesi sopraffecero rapidamente gli occupanti della palazzina e li malmenarono duramente, accanendosi in particolare contro gli italiani scambiati per mercenari belgi al soldo dei katanghesi  il tenente medico Francesco Paolo Remotti tentò di fuggire lanciandosi da una finestra aperta, ma fu rapidamente raggiunto dai congolesi e subito ucciso.

Intorno alle 16:30 arrivarono altri 300 miliziani congolesi guidati dal comandante del presidio di Kindu, un certo colonnello Pakassa: il comandante malese, maggiore Maud, tentò inutilmente di convincerlo che gli aviatori erano italiani dell’ONU e alle 16:50 i dodici italiani, costretti a trasportare con loro il corpo di Remotti, furono caricati a forza sui camion e portati in città, per poi essere rinchiusi nella piccola prigione locale. Mentre il maggiore Maud e il suo vice discutevano se fosse meglio trattare il rilascio pacifico degli italiani o tentare un’azione di forza per liberarli, quella notte giunsero all’aeroporto di Kindu da Leopoldville il generale Lundula e alcuni funzionari della ONUC: il gruppo cercò di contattare il comando del presidio per avviare un canale di trattative, ma il tentativo fallì e il generale ebbe l’impressione che gli ufficiali congolesi avessero ormai perso del tutto il controllo sui loro uomini.

Quella notte, soldati congolesi fecero irruzione nella cella dove erano detenuti i dodici aviatori italiani e li uccisero tutti a colpi di mitra; abbandonati i corpi sul posto, questi furono spostati poche ore dopo dal custode del carcere che, temendone lo scempio, li trasportò con un camion nella foresta fuori città e li seppellì in una fossa comune. I miliziani congolesi accusarono gli italiani di fornire le armi ai secessionisti, e diffusero la notizia secondo la quale questi fossero in volo verso il Katanga e fossero stati ingannati e convinti ad atterrare a Kindu dai responsabili della torre di controllo; l’inviato speciale Alberto Ronchey per La Stampa pochi giorni dopo constatò lo stato di non funzionamento della torre di controllo a partire da vari mesi precedenti l’uccisione.

Per giorni non si seppe nulla della sorte degli aviatori, e lo stesso comando delle truppe ONU temporeggiò per evitare di scatenare una rappresaglia contro gli italiani senza sapere che questi erano già stati uccisi. Solo alcune settimane dopo l’eccidio il custode del carcere si mise in contatto con i fratelli Arcidiacono, due italiani residenti da tempo a Kindu: questi riuscirono a ricostruire le circostanze dell’eccidio e a contattare le autorità ONU per predisporre il recupero delle salme  Nel febbraio del 1962 quindi un convoglio della Croce Rossa austriaca, scortato da un contingente di caschi blu etiopi e accompagnato da due ufficiali della 46ª Aerobrigata (il tenente colonnello Picone e il maggiore Poggi), rinvenne la fossa comune dove erano stati seppelliti gli italiani nel cimitero di Tokolote, un piccolo villaggio sulle rive del Lualaba ai margini della foresta: i corpi, protetti da una grossa crosta di argilla, erano ancora in buono stato di conservazione e furono facilmente identificati. Trasportati all’aeroporto di Kindu, furono imbarcati su un C-119 italiano e inviati a Leopoldville, da dove rientrarono in Italia a bordo di un C-130 statunitense.

Le circostanze esatte dell’uccisione rimasero a lungo confuse, con varie voci che sostennero che l’eccidio fosse avvenuto con la partecipazione o comunque davanti alla popolazione civile locale, o che i corpi degli italiani fossero stati mutilati in vario modo; la ricostruzione dei fatti in seguito al ritrovamento delle salme smentì gran parte di questi dettagli.



Una ottima ricostruzione in occasione del 50ennario si trova in questo link   http://www.aeronautica.difesa.it/Documents/KINDU.pdf

 I tredici aviatori trucidati a Kindu furono:
·                    Onorio De Luca, 25 anni, di Treppo Grande (UD) – sottotenente pilota;
·                    Filippo Di Giovanni, 42 anni, di Palermo – maresciallo motorista;
·                    Armando Fausto Fabi, 30 anni, di Giuliano di Roma (FR) – Sergente Maggiore elettromeccanico di bordo;
·                    Giulio Garbati, 22 anni, di Roma – sottotenente pilota;
·                    Giorgio Gonelli, 31 anni, di Ferrara – capitano pilota e vicecomandante;
·                    Antonio Mamone, 28 anni, di Isola di Capo Rizzuto (KR) – sergente maggiore marconista;
·                    Martano Marcacci, 27 anni, di Collesalvetti (LI) – sergente elettromeccanico di bordo;
·                    Nazzareno Quadrumani, 42 anni, di Montefalco (PG) – motorista;
·                    Francesco Paga, 31 anni, di Pietralcina (BN) – sergente marconista;
·                    Amedeo Parmeggiani, 43 anni, di Bologna – maggiore pilota e comandante dei due equipaggi;
·                    Silvestro Possenti, 40 anni, di Fabriano (AN) – sergente maggiore montatore;
·                    Francesco Paolo Remotti, 29 anni, di Roma – tenente medico;
·                    Nicola Stigliani, 30 anni, di Potenza – Sergente Maggiore montatore.
 

VEDIAMO DI QUANTI CM… SONO…IO..!

VEDIAMO DI QUANTI CM… SONO…IO..!

“Cara Michela ” devo dire che la tua è veramente un’idea straordinaria, mettere a confronto la vita di oggi con quella del “periodaccio fascista” è certamente un termine di paragone azzeccato se si vuol far comprendere le differenze tra il modus operandi fascista e quello attuale. Però prima di correre dietro le facili conclusioni provocatorie, come è nelle tue intenzioni, partiamo analizzando prima proprio il periodo fascista e poi quello dei giorni nostri così, sicuramente, avremo un dato ben preciso. Primo, io avevo 4 nonni, tutti defunti, che hanno vissuto quel periodo e ricordo che più volte mi raccontavano della sicurezza pubblica, si viveva tanto sicuri da… poter dormire con le porte d’ingresso delle case …aperte. Oggi non credo si possa dire lo stesso, in verità si dorme preoccupati anche quando sono chiuse. Secondo, mi raccontavano che non c’era la libertà di stampa e non si poteva parlare male del Duce, un po’ come ora che non si può parlare male di…. Maometto né dargli del pedofilo…vietato….farlo. Terzo, i nonni mi raccontavano che non si poteva parlar male del governo e del suo presidente, se lo facevi venivi punito, un po’ come è capitato a me che per parlar mela del governo Renzi e di Mattarella sono stato bloccato da Facebook e ignorato sia dall’ordine dei giornalisti che dal suo presidente quando ho comunicato loro il mio blocco in violazione all’art. 21 della costituzione italiana. Quarto, mio nonno diceva sempre che la pensione c’è grazie al fascismo che l’ha voluta e non mi sembra che una certa signora, Elsa Fornero, si sia allineata sullo stesso principio …mi pare che decine di migliaia di “esodati”…. avrebbero da dire qualcosa in merito. In ultimo, per farla breve, l’Italia nel fascismo era la quinta potenza nel mondo …ora mi pare che siamo  con le ”pezze al culo” e mendichiamo in giro per l’Europa e il mondo qualche spicciolo per sopravvivere cercando di vender loro delle figurine di nome “ Titoli di stato”. Non lo so se sono fascista o se lo sto diventando però, “cara Michela”, ti ringrazio per avermi dato la possibilità di poter riflettere e fare i dovuti raffronti e considerazioni. Ma tu, sperando che mi legga, ora ti sarai fatta un’idea e dimmi,  di  quanti centimetri ti senti fascista ? Non so io,  ma è sicuro che dopo questa riflessione forse….dei centimetri li ho…acquisiti…almeno una …ventina…circa…  10112018.

by…  manliominicucci.myblog.it …

 

E tu quanto sei fascista? Scoprilo con il Sinistrometro del Fatto Quotidiano
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https://youtu.be/2EwZUstzvt0

Pubblicato il 3 nov 2018

Il test di Michela Murgia per misurare il fascismo ha fatto discutere e ha attirato critiche da ogni angolo: “Tante persone di sinistra si sono infuriate perché veniva fuori che erano simpatizzanti”, racconta la scrittrice a Circo Massimo, su Radio Capital, “e tanti militanti di Casapound mi hanno detto che il fascistometro non è attendibile perché il loro risultato era basso”. .  .Intervista di Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto

E DE LUCA …CHE DICE ….ORA ?

E DE LUCA …CHE DICE ….ORA ?

Forse la smetterà di inveire contro tutti e contro chi lo critica, oppure, come penso io, dichiarerà che è stato tutto architettato per mettere in cattiva luce la sanità campana. Un po’ come si era comportato nella vicenda del figlio, poi chissà perché lì tutto è stato messo a tacere e l’inchiesta è partita ma non …. è mai arrivata. Si sa come vanno le cose tra gli amici, i figli degli amici, i cugini etc…etc. .Questa ennesima vergogna veramente ci lascia interdetti sulla reale efficacia della sanità campana ad affrontare ed assistere i pazienti in difficoltà. Certo che se al Pronto soccorso della città di Napoli si aggiungono tutti i disservizi negli ospedali regionali la colpa e responsabilità è solo del presidente De Luca che, secondo il mio parere, è incapace di svolgere il suo mandato indipendentemente dalle responsabilità dell’assessore alla sanità, che sicuramente andava rimosso prima e non aspettare le ” figure di merda “(cit.E.Fede) che si è soliti vedere in TV per reagire e rimediare. Qui non è questione di mala sanità ma di mancanza di igiene nelle strutture pubbliche altrimenti non si spiegano insetti o addirittura topi come riscontrato in alcuni ospedali italiani.. questo è un pessimo modo di gestire l’amministrazione pubblica che è proprio di tanti politici che pensano prima di tutto alle loro…”necessità” e poi, se resta tempo e … soldi si pensano alle esigenze di chi ha veramente bisogno. Qui lo schifo non sono le formiche…loro vivono e cercano solo di continuare a vivere ma le colpe sono di coloro che permettono l’ingresso e la loro presenza stabile ‘da clandestini” negli ospedali. Già, voi direte, permettiamo a degli esseri umani clandestini mantenuti di vivere e svilupparsi a nostro danno e poi ci dovremmo meravigliare per … qualche formica ? Ma sì, come si dice, vivi e lascia vivere…10212018

by…manliominicucci.myblog.it

 

DONNA INTUBATA COPERTA DA FORMICHE ALL’OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO DI NAPOLI

Napoli, orrore in ospedale: donna intubata sommersa dagli insetti

Una donna intubata sommersa dalle formiche: accade nell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli denuncia Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, che ha ricevuto le segnalazioni di cittadini. «Dopo la nostra denuncia, il direttore sanitario Giuseppe Matarazzo ha chiuso la stanza del reparto di Medicina per la bonifica e la pulizia dove, come denunciano le immagini, sono inaccettabili le condizioni della paziente» dice Borrelli che ha postato su fb un video. Il direttore ha aperto una inchiesta interna.