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ALLORA E’ REATO ! .. ALTROCHE’ …

ALLORA E’ REATO ! .. ALTROCHE’ … 

E ora mi piacerebbe proprio chiedere a quanti sostengono che l’islam sia una religione pacifica nel pensiero e che la donna è al centro del mondo islamico e libera nell’abbigliamento e nel modo di coprirsi, ora, dove s’inquadra e si colloca questa assurda vicenda ? E magari, ci spieghino pure se indossare il velo è una scelta unicamente femminile, così come ci dicono, oppure come sostengono gli occidentali, non islamici, è un obbligo imposto dalle leggi coraniche ? A leggere questa notizia pare proprio che non sia così, anzi, è la drammatica conferma che il velo, in persiano “ hijab ” sia obbligatorio, non è quindi vero che i dettami coranici siano di libera interpretazione, al contrario, sono chiari ed inappellabili, quindi il velo è obbligatorio come è obbligatorio coprire le forme del corpo femminile, in definitiva ritorniamo sempre al solito problema di sempre quando si parla di Islam e cioè, che la donna non è pari all’uomo n’è in grado di vestire come le pare e in assoluta libertà. Vero è che in Iran c’è un Islam di ramificazione sciita, ma nel pratico non si differisce in nulla da quello sunnita e per rendersi conto delle differenze inesistenti basta guardare l’Arabia Saudita…”idem con patate”.. Quindi, nei paesi islamici è reato se una donna gira senza le ….” coperture assicurative”, mentre siamo esattamente all’opposto quando si tratta  di una ragazza occidentale, infatti da noi nessuno si sognerebbe  di arrestare una donna per come si veste o si trucca, specie poi quando si è in presenza di una minorenne. Già, la vergogna è doppia, perché oltre che essere arrestata per qualcosa di ridicolo è anche minorenne ..ma che razza di gente  sono questi musulmani, infierire su una ragazzina…mi vien da ridere quando si tenta di parlare di integrarli a noi…sarebbe opportuno capire bene chi deve integrarsi prima di aprire il dialogo. Purtroppo questo spiacevole episodio non ha bisogno più di altri commenti, credo che gli unici che debbano riflettere sono coloro che professano il dialogo e la convivenza con questa gente e con la religione islamica, papa Bergoglio in primis e su tutti. Per un attimo, e solo per un attimo, immaginate un’Italia Islamica e  se una splendida mattina del 2035 vostra figlia, 15enne, non facesse ritorno a casa perché in stato di arresto, rea di aver indossato dei corti pantaloncini …immaginate l’Islam in occidente nel 2050…immaginatelo e poi  veniteci a raccontare, buonisti e pro islamici… cosa ne pensate del futuro del nostro paese se diventerà come la Svezia o la Danimarca e dei ponti evocati che dovremmo costruire con l’Islam…. 26062019

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Iran, 15enne senza velo arrestata in un parco: polemiche

11Essere arrestate perché non si indossa il velo islamico: può accadere nei Paesi confessionali come l’Iran. E sarebbe successo nelle scorse ore in un parco pubblico della città di Rasht. L’episodio sarebbe stato immortalato da un video diventato virale, dove si vede un poliziotto in borghese che arresta in modo brusco una 15enne che giocava con degli amici senza essersi coperta bene il capo con l’hijab, la tipologia di velo islamico più diffusa nel Paese persiano.

Rohani: “Inopportune le interferenze nella vita delle persone”

L’episodio è finito nel mirino di dure critiche di numerosi utenti e dei conservatori moderati. “Le interferenze nella vita delle persone è inopportuna perché troppi avvisi e controlli stancano e deprimono le persone. Essere felici è importante per le persone, non dovremmo pressarle, a meno che non ci siano pericoli”, ha detto il presidente Hassan Rohani, intervenendo sul caso.

La protesta delle donne

Sullo sfondo di quest’ultima vicenda c’è l’arresto di Nasrin

Sotoudeh, donna e avvocato iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate con le accuse di cospirazione contro il regime e di aver insultato la Guida suprema del Paese, l’ayatollah Ali Khamenei. Sotoudeh è nota, tra l’altro, per aver rappresentato donne arrestate per essersi scoperte il capo il luoghi pubblici in segno di protesta contro la legge che obbliga ad indossarlo. L’obbligatorietà del velo, in Iran, risale al 1979, anno della Rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeini. Oltre ad essere una norma di carattere religioso, assume anche dei connotati politici: il velo è il simbolo di una resistenza all’introduzione di un modello culturale filo-occidentale, avvenuta in Iran negli anni del regime monarchico dello scià Mohammed Reza Pahlavi.

CIVILTA’ : CONCETTO UNIVOCO !

CIVILTA’ : CONCETTO UNIVOCO !

A volte mi chiedo se le persone collegano il cervello alla lingua prima di esternare scemenze senza senso e poco opportune, inutile girarci intorno al problema, l’immigrazione è un business e per taluni aspetti  è diventata una battaglia puramente politica dove si vedono contrapposti gli italiani e una flottiglia di individui spregevoli che dietro i termini ideologici del momento come  solidarietà e civiltà si arrogano il diritto di fare ciò che vogliono aggirando le leggi e provocando le istituzioni. E’ quasi un anno che oramai si gioca la partita degli sbarchi forzati e quel che irrita è l’atteggiamento di certi individui che rappresentano il business programmato, come ad esempio Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, che si adopera per i migranti che si trovano a bordo della Sea Watch 3, in una dichiarazione degna da ”capo di …stato” dice : far sbarcare i migranti, è questione di civiltà, ” facciamoli scendere , si sta giocando una partita di civiltà. Si, civiltà. Perché quando viene meno il dovere di soccorso, un dovere che nasce dall’empatia fra gli esseri umani, dal riconoscerci gli uni e gli altri soggetti a un destino comune, viene meno il fondamento stesso della civiltà “. Quindi quando vediamo i nostri anziani, indigenti, che fanno “ gli acquisti” nei cassonetti della pattumiera o prelevano gratuitamente dalle cassette di legno, abbondonate ai bordi delle piazze o delle vie dove si tengono i mercati settimanali, gli scarti dei prodotti ortofrutticoli allora “viene meno il concetto di civiltà “ o quello resta ?  O forse quando vediamo i nostri genitori ricoverati con urgenza in ospedale e vederli stazionare su delle barelle per giorni quella cos’è, “civiltà dedicata ai sofferenti” ? E poi,  è un “fondamento di civiltà” erogare una pensione da € 286,00 mensile ai tanti disabili italiani ? E ancora, su quale “pilastro della civiltà evocata” si poggia la perenne disoccupazione che c’è in Italia da …sempre ? E’ forse civiltà andare a prendere degli esseri umani che non scappano da nessuna guerra, da nessun campo di concentramento né da una nave affondata per cause belliche, quindi di quale civiltà parla il sig. Gigino Ciotti quando si riferisce ai 40 opportunisti della nave ONG Sea Watch che hanno emulato precedentemente quelli della nave Diciotti e le altre navi ONG ? E’ da capire il senso unico della loro…” singolare civiltà”. I profughi sono stanchi dopo 13 giorni ? Rammento che tutti sapevano della ferma opposizione all’ingresso di navi corsare nelle acque italiane, eppure loro continuano a partire e le navi a solcare il mare e …sfidano…sfacciatamente,.. sfidano e lo fanno perché evidentemente appoggiati sanno di restare impuniti…perché protetti …eh…. questo è il punto.. appoggiati da chi ? Da Soros l’amico della Bonino, dal PD o dai radical chic italiani ? In ultimo, 13 giorni in mare ….costano, e cosa più orribile, per le navi è che non possono fare avanti e indietro a raccogliere migranti che scappano dalle guerre dei mulini a vento e dalla fame delle sagre delle salsicce.. E come si dice al Luna Park: altro giro altra corsa…. 25062019

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Sea Watch: Salvini, non sbarca neanche a Natale

L’appello dei migranti: aiutateci, qui come in prigione

La Sea Watch

ARCHIVIO Migrants wait aboard the German humanitarian group's rescue boat Sea Watch 3, off the coast of Syracuse, Italy, Sunday, Jan. 27, 2019. The Italian coast guard is bringing socks, shoes, bread and fruit to 47 migrants who have been stranded at sea for nine days aboard a German ship. (ANSA/AP Photo/Salvatore Cavalli) [CopyrightNotice: Salvatore Cavalli]

Redazione ANSAROMA

25 giugno 2019

“La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale. In 13 giorni se avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti sarebbero andati e tornato dall’Olanda.”. Lo ha detto il ministro dell’interno Matteo Salvini ribadendo che non consentirà alla nave di entrare in acque italiane e aggiungendo che “l’Italia non si fa dettare la linea da una ong che non rispetta le regole”. L’appello dei migranti: aiutateci, qui come in prigione – “Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca”. E’ l’appello lanciato dai migranti a bordo della Sea Watch 3 da 13 giorni al largo di Lampedusa. “Siamo tutti stanchi, esausti, stremati – dice uno di loro in un video della Ong postato sulla pagina facebook del ‘Forum Lampedusa solidale’ – pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona”. I migranti sottolineano che a bordo “manca tutto, non possiamo fare niente, non possiamo camminare né muoverci perché la barca è piccola mentre noi siamo tanti. Non c’è spazio”. L’Italia “si rifiuta di farci approdare”, proseguono, “chiediamo l’aiuto delle persone a terra, qui non è facile, non è facile stare su una barca piccola. Per favore – concludono i migranti – non ci lasciate qui cosi, non ce la facciamo più”.

Ciotti: far sbarcare migranti, è questione di civiltà – “Facciamoli scendere , si sta giocando una partita di civiltà. Si, civiltà. Perché quando viene meno il dovere di soccorso, un dovere che nasce dall’empatia fra gli esseri umani, dal riconoscerci gli uni e gli altri soggetti a un destino comune, viene meno il fondamento stesso della civiltà”. E’ l’appello di Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele per i migranti che si trovano a bordo della Sea Watch 3. “Stiamo andando alla deriva. Abbandonare persone fragili e sofferenti è uno dei peggior crimine che un essere umano possa commettere- afferma tra l’altro Ciotti- Noi siamo con il capitano Carola, siamo dalla sua parte perchè Carola con il suo coraggio e la sua umanità incarna le leggi del cuore e della coscienza e non accetta di piegarsi alle leggi del potere e dell’arbitrio, leggi che stanno mandando alla deriva un intero continente che è stato culla di civiltà: L’Europa”.

“U MIERICO”…

“U MIERICO”…

Sperando che l’abbia scritto bene, altrimenti i miei cari amici napoletani mi proibiranno di entrare in città… detto della simpatica parentesi, ho voluto iniziare così la mia narrazione sull’ennesima incapacità dei governi italiani che negli anni si sono succeduti, questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto siano poco lungimiranti i politici tutti e senza far distinzione di colore e sesso. Sono decenni che si tenta di abbattere il muro ..quel muro eretto dai signori delle università e dai loro “protettori”, una barriera insormontabile dai contorni poco rassicuranti, una vera e propria mafia delle facoltà universitarie a numero chiuso, già… uno stile molto caro ai mafiosi, infatti solo i raccomandati e parenti degli amici…ed amici riuscivano ad entrare nella severa lista, neanche se fare il medico fosse  un’attività terroristica o qualcosa di similare…è semplicemente pazzesco ! Tutte le persone di buon senso per anni hanno appoggiato e caldeggiato l’accesso facilitato alla facoltà di medicina, proprio perché un domani, cioè oggi, avremmo avuto una carenza terrificante di medici. Purtroppo come sempre accade aver ragione quando avviene il disastro annunciato non fa certo piacere…anzi è antipaticissimo… ed ora necessita trovare la soluzione che non è certamente quella di  impiegare a più non posso ancora i vecchi medici, alcuni sono stanchi e malati e loro non lo possono risolvere il problema. Ecco cosa si è combinato in questo benedetto paese, i pochi medici italiani che ora escono dalle nostre facoltà di eccellenza e che emergono indovinate che fanno ? Scappano via dall’Italia, emigrano in fretta e furia e tra un po’, per curarci, ci toccherà importare anche gli stregoni africani con tutti i loro riti magici, oddio, qui …. “giochiamo in casa”, non dovremmo avere problemi… basta chiamare il papà…della Cecile Kyenge, l’ex ministro per l’integrazione, per curarci… magari con polvere di denti di leone tritati, oppure con larve di insetti africani o con peli pubici di scimmia incazzata .. Ci siamo, ora consto che stiamo tornando indietro in tutti sensi ..ci manca solo la peste bubbonica dell’epoca Manzoniana e la Spagnola del 1900, dopodiché  siamo a posto.. che bella società che … hanno costruito intorno a noi i cari politici bravi e intelligenti degli ultimi 50 anni.. davvero carina ..roba da ghigliottina stile rivoluzione francese. Giusto per farvi comprendere la gravità della situazione ora arriveranno i militari …medici…sperando che non arrivino coi carri armati per diminuire la popolazione italiana.. Vabbè…oramai mi sto abituando allo schifo inenarrabile e che ci può toccare di più ? Un ultima cosa…si possono imbarcare medici sui gommoni ? Così…magari qualcuno viene.. . 24/06/2019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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Mancano medici nei Pronto soccorso, 2.000 in meno. Trenta: in Molise valutiamo l’invio di militari

Anaao, le ferie aggravano l’emergenza. Servizio 118 al collasso. Ministro Trenta: stiamo cercando una soluzione

UMIER

“U MIERICO”  .. NELLA FOTO

E’ emergenza per la carenza di medici in ospedali e Pronto soccorso: ‘Ad oggi, se ne contano almeno 8mila in meno rispetto al fabbisogno, di cui 2mila proprio nei Pronto soccorso – afferma all’ANSA il segretario del sindacato medico Anaao, Carlo Palermo – Un’emergenza presente da tempo ma che si aggraverà d’estate con le ferie del personale’. Anche i Servizi di emergenza 118 sono ‘al collasso – denuncia il presidente Sis 118 Mario Balzanelli – In alcuni casi si sono dovute sospendere le ferie per garantire l’assistenza’. “Non si può continuare ad ignorare la situazione dei servizi di emergenza 118: c’è una grave carenza di medici e infermieri del 118 in tutte le Regioni – afferma Balzanelli – e la situazione si aggraverà in Estate, periodo in cui invece le richieste di soccorso aumentano di oltre un terzo, soprattutto nelle zone costiere. Si tratta di salvare delle vite e con questi numeri l’assistenza di emergenza non può essere garantita”. I numeri, spiega Balzanelli all’ANSA, “parlano da soli: a Milano, ad esempio, disponiamo solo di 5 mezzi di soccorso con medico a bordo, tra ambulanze e auto mediche, mentre a Bologna sono solo 2 i mezzi di soccorso con medico”. Ma la situazione “è emergenziale un pò in tutta Italia. A Taranto, per due anni, abbiamo dovuto sospendere le ferie dei medici del 118 proprio per garantire il servizio”. Ora, in vista delle vacanze estive e del prevedibile aumento della richiesta di servizi di soccorso, sottolinea, “abbiamo previsto un potenziamento del numero di ambulanze sul territorio, per quanto possibile, ma il problema è che mancano i medici e dunque le ambulanze avranno a bordo solo l’autista-soccorritore”. Anche il maggiore sindacato dei medici dirigenti, l’Anaao-Assomed, parla di “situazione di emergenza”, precisando che l’allarme per la carenza di medici “è una questione che i sindacati stanno denunciando da tempo”. A livello nazionale, afferma Palermo, “registriamo almeno 8-10mila medici in meno rispetto al fabbisogno e questo per effetto del blocco del turn-over dal 2009. Ora il settore più penalizzato è proprio quelle dell’emergenza e dei Pronto soccorso, dove i medici in meno sono circa 2mila“. La sofferenza, sottolinea, “è maggiore negli ospedali del Centro-Sud: in Molise, Sicilia, Calabria, Lazio e Campania, gli ospedali registrano infatti il 30% in meno della dotazione organica rispetto al 2009”. E con le prossime ferie estive del personale medico-sanitario si avrà un “ulteriore aggravio al quale si sta cercando in alcuni casi di sopperire ricorrendo, ad esempio – rileva Palermo – ai neo-laureati, ai medici pensionati o stranieri”.

E in Molise “stiamo esaminando la possibilità di inviare in Molise medici militari per far fronte alla carenza di personale sanitario negli ospedali, ma al momento non abbiamo ancora trovato una soluzione, stiamo continuando a cercarla”, ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a Campobasso in visita privata per assistere alla sfilata dei ‘Misteri’. Un allarme lanciato già alcuni giorni fa.

Secondo un recente rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, sono proprio Lazio, Molise e Lombardia le regioni che più stanno soffrendo la carenza di medici. Nel 2016 infatti ne avevano solo poco più di uno ogni mille abitanti. Mentre, all’altro vertice della classifica, si attestano Valle d’Aosta, Sardegna e Liguria.

Il caso della pediatra maratoneta che rinuncia ai Mondiali per stare in corsia

Attualmente, secondo le rielaborazioni dell’Osservatorio che opera all’interno di Vithali, spin off dell’Università Cattolica di Roma, la dotazione minore di medici si riscontra nel Lazio e Molise con 1,3 camici bianchi ogni 1.000 abitanti, seguite dalla Lombardia con 1,4 e a fronte di una media nazionale che si attesta a 1,7 medici per 1.000 abitanti. Le regioni al top sono Val d’Aosta e Sardegna con 2,6 medici ogni mille abitanti e la Liguria con 2,3, seguite da Umbria e Toscana con 2,2. Molise e Lazio, finora, sono le regioni che hanno sperimentato la diminuzione più marcata di medici dal 2013 a 2016, ovvero rispettivamente -16,3% e -13,3%.

“La dinamica della spesa sanitaria, a livello nazionale, nel corso degli ultimi 15 anni, è stata caratterizzata da un evidente rallentamento della crescita”, spiega Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio, “ottenuto attraverso una forte contrazione del personale dipendente, tanto che negli ultimi anni, in alcune Regioni su 100 pensionati ci sono state solo 25 nuove assunzioni”.

 

SEMAFORO…. VERDE..!

L'indagine della Procura di Agrigento che oggi ha portato al fermo di 9 persone accusate di traffico di uomini nasce da una operazione del dispositivo interforze dell'Agenzia Europea Frontex, della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e della missione EUNAVFORMED. Un aereo, ieri, ha documentato, a circa 60 miglia a sud dell'isola di Lampedusa, il trasbordo di un gruppo di migranti da un motopesca su di una imbarcazione più piccola. Dopo il trasbordo, la nave madre si è allontanata puntando verso la Libia.
ANSA/FERMO IMMAGINE FRONTEX
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SEMAFORO…. VERDE..!

Nuovo giorno e nuove partenze, tutto secondo quanto previsto e stabilito dal ” Tour operator… I Viaggi della Speranza”, in collaborazione con la camera di commercio del mare e l’agenzia di navigazione “Trasporti sicuri nel mare”. I migranti dopo essere stati prelevati dal centro di “distribuzione migranti” della Libia sono partiti alla volta  dell’Italia e quando sono giunti al limite delle acque territoriali maltesi si sono potuti trasferire in un altro barcone, un po’ più piccino, ma utilissimo per la fase di sbarco sulle coste italiane, e per non essere visti o intercettati dalla guardia costiera. Certamente un lettore attento si è già posto il quesito e si è chiede perché mai in viaggio verso le coste italiane se sono al limite di quelle maltesi ? Rispondo : perché dal momento che il nostro paese è sulla linea della rotta di navigazione del barcone, scatta la logica molla del business e quindi tutte le soluzioni proposte in alternativa non vengono prese in considerazione perché non interessano. Pronti via, come le auto da corsa di formula 1, al semaforo verde partono tutti….i migranti con l’obiettivo di arrivare primi al traguardo italiano senza porsi uno dei quesiti fondamentali e cioè se il paese che li accoglie è in grado di farlo e sostenere il loro costo economico. Ma tutti sappiamo che oltre la linea ….” Verde”… dello sbarco ci sono i pacchi di “verdi euro sonanti”. “C’è chi dice no. . c’è chi dice sì…” cantava il mitico Vasco Rossi… nazionale.. però nella realtà  vince sempre..  chi dice….sì. Evidentemente i migranti amano ascoltare le canzoni del “Blasco” non certamente infastiditi dal fatto che da anni il popolo italiano combatte inutilmente l’immigrazione… ma poi alla fine è sempre la solita solfa. Forse… bisognerebbe togliere i semafori, sostituirli con “una rotonda sul mare”… e creare degli incroci galleggianti canalizzati che partano dalla Libia e vadano in altre zone del Mediterraneo, forse così non avremmo più…traffico. In ultimo, il comune di Pantelleria ci comunica di aver sanzionato il peschereccio per sosta non autorizzata in mare pubblico… domanda di circostanza : ma chi pagherà la multa ? Una vocina labile e graziosa, quella della mia cara nipotina, mi suggerisce che la multa verrà pagata coi soldi del popolo italiano. E già…si sa come vanno le cose, tutta colpa dei semafori…ah…se ci fossero.. le rotonde galleggianti per meglio far defluire il traffico non avremmo questi ingorghi. 23062019

…by… manliominicucci@.myblog.it

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Il video del traffico di migranti, il trucco del trasbordo dalla ‘nave madre’

Giunto a Licata un peschereccio sequestrato in acque internazionali che trasportava 81 persone

L'indagine della Procura di Agrigento che oggi ha portato al fermo di 9 persone accusate di traffico di uomini nasce da una operazione del dispositivo interforze dell'Agenzia Europea Frontex, della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e della missione EUNAVFORMED. Un aereo, ieri, ha documentato, a circa 60 miglia a sud dell'isola di Lampedusa, il trasbordo di un gruppo di migranti da un motopesca su di una imbarcazione più piccola. Dopo il trasbordo, la nave madre si è allontanata puntando verso la Libia.
ANSA/FERMO IMMAGINE FRONTEX
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Migranti: Finanza e Capitanerie scoprono traffico profughi –

Redazione ANSA ROMA

22 giugno 2019

 

E’ giunto nel porto di Licata il peschereccio intercettato dalla Guardia di Finanza al largo di Lampedusa che trasportava un gruppo di 81 migranti trasbordati su un barchino e poi sbarcati sull’isola delle Pelagie.

Il video del traffico di migranti nel Mediterraneo

I 7 membri dell’equipaggio, sei di nazionalità egiziana ed un tunisino, sono stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La “nave madre” è stata scortata in porto dalle motovedette del Reparto operativo aeronavale delle Fiamme Gialle; ad attenderla a terra i militari del nucleo Pef di Agrigento e del Gico di Palermo. L’indagine condotta dalla Procura di Agrigento, che ha portato al fermo di 9 persone accusate di traffico di uomini, nasce da una operazione del dispositivo interforze dell’Agenzia Europea Frontex, della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e della missione EUNAVFORMED.

L’imbarcazione, dopo aver trainato un barchino in mare aperto vi aveva fatto trasbordare i migranti, che si erano poi diretti verso l’Italia, mentre il peschereccio aveva fatto rotta verso l’Africa. La situazione è stata monitorata dalla Polizia di Stato anche grazie a un velivolo messo a disposizione da Frontex.

Il passaggio dei migranti è stato filmato: subito sono scattate le procedure per bloccare l’imbarcazione principale. A bordo sono state trovate sette persone (sei egiziani e un tunisino). Tutte sono in stato di fermo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

 

PERSONA PER BENE !

salv

Nota personale : cari amiche e  amici tutti, spiacente non poter rispondere ad ognuno di voi, ve lo sareste meritato, né di averlo potuto fare collettivamente, ma al momento sono bloccato per aver pubblicato un post nel 2017 che secondo Facebook viola i loro standard…..oggi … Lo faccio ora  ringraziandovi di cuore.  GRAZIE INFINITI A TUTTI..V.V.B.  Manlio Minicucci

 PERSONA PER BENE !

Già, il famoso scrittore evoca una frase molto emblematica nel suo significato perché esserlo è molto complicato, e per poterlo essere implica un comportamento retto, corretto, coerente e di buon cuore, requisiti non facilmente riscontrabili nella maggior parte dei personaggi celebri del mondo della cultura, della televisione, della stampa e dello sport cui risvolti di opportunismo sono ben noti a tutti. Andiamo per ordine e classifichiamo il sostantivo con il suo aggettivo. Brava persona è colui che col suo onesto lavoro e guadagno paga le tasse, vive in armonia nella sua città, in perfetta simbiosi con gli altri cittadini, partecipa attivamente alla difesa del proprio territorio, si preoccupa  che la pulizia sia sempre presente e che il degrado non prenda il sopravvento nella città in cui vive. Si allarma e denuncia se vi sono edifici pubblici fatiscenti e se i dipendenti comunali vengono meno al proprio dovere. Si prodiga per la tutela  della salute della sua famiglia e dell’istruzione scolastica dei suoi figli. Ovviamente non commette reati come rubare o appropriarsi dei beni o… “idee altrui”.., e va d’amore e d’accordo con tutti. Bene questo è il profilo di una cosiddetta….”brava persona”.  Almeno io la vedo così, quindi andiamo a vedere chi è il predicatore di turno nella questione del link. Che il ministro Salvini non piaccia a tanti  risponde al vero, specie ai radical chic, scrittori, giornalisti e politici di sinistra è cosa nota, in tutto il mondo, è ci può stare nell’ottica politica del contraddittorio, ma sostenere che lui non sia una “brava persona” mi sembra un’affermazione del tutto gratuita, offensiva e soprattutto ridicola, infatti il ministro non è indagato in niente, non ha rubato nulla, si preoccupa delle sua terra e si prodiga per il bene comune e…quindi perché non dovrebbe esserlo ? Vediamo un po’ il moralista di turno predicatore dell’occasione, è un condannato per plagio letterario, e con quel plagio ci ha  guadagnato milioni di euro sfruttando arbitrariamente le idee altrui,  non vive a contatto con i suoi cittadini né nella  sua città, ammesso che ne abbia una, e dulcis in fundo vive in un attico di una città di un altro stato, capitalista e per giunta anti comunista. E’ quindi in grado lui di giudicare una persona brava se non ha neanche idea di cosa significhi visto il suo deplorevole comportamento ? Singolare che il signor Saviano parli solo quando gli danno il microfono per sponsorizzare l’immigrazione… le balle le…spara alla velocità della luce.. senza mai fornirci, visto che lui è tanto intelligente, la soluzione per far lavorare gli immigrati, dargli un alloggio sicuro e assisterli come si conviene a livello sanitario una volta giunti sul nostro territorio. Tutti i radical chic e pro immigrarti sono prodighi ai bei discorsi di circostanza, ma ad oggi non vedo e non ho veduto gli immigrati ospitati nelle loro belle e sfarzose case e ovviamente…mantenuti, e questo è indice di assoluto menefreghismo e pertanto si discosta un tantino da quel modello di “brava persona ”..evocato da lui  e il cui significato è ben chiaro .  Da quanto esposto devo quindi dedurre che i radical chic, politici di sinistra, attori, sportivi e giornalisti non sono brave persone ma al contrario …”cattive persone”… ? Egregio Saviano, visto i tuoi precedenti penali che ti vede condannato per plagio forse….dico…forse, non hai capito cosa significhi essere una ..” brava persona”, magari se avessi consultato il …Treccani oggi non avresti fatto l’ennesima gaffe…. 22062019

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Saviano, Salvini non è persona perbene

Cerca forzatura autoritaria, ma noi resistiamo

salv

Redazione ANSANAPOLI

21 giugno 201918:55NEWS

 

(ANSA) – NAPOLI, 21 GIU – “Fin quando avrò fiato, continuerò a dire che questo ministro non è una persona perbene”. Così Roberto Saviano, riferendosi al vicepremier Salvini. “Una persona perbene non utilizzerebbe questo linguaggio. Solo chi ha un atteggiamento banditesco può permettersi di usare queste parole verso questa tragedia immane che merita invece un infinito tatto. Come si può parlare di pacchia di fronte a bambini che muoiono annegati nel mare? Baciare il crocifisso o dichiararsi padre di tutto il paese e ignorare quello che accade?”. Saviano ha presentato il suo ultimo libro a bordo della Open Arms ormeggiata a Napoli. Del decreto sicurezza bis ha detto: “Una vittoria momentanea, fesserie che servono a distrarre l’opinione pubblica. Salvini sta cercando una forzatura autoritaria senza alcun dubbio. Di fronte alle continue provocazioni che lui usa, bisognerebbe rispondere con il silenzio, lo so. Ma nell’epoca della comunicazione condividere è fondamentale. Sono qui a testimoniare che resistiamo contro le sue bugie”.
 

APRITE PORTI E …PORTAFOGLI…

APRITE PORTI E …PORTAFOGLI… 

Il Santo padre oggi in visita a Napoli ha detto : “i musulmani sono nostri partner per una convivenza pacifica” e ha rimarcato, se ce ne fosse ancora bisogno, di prodigarsi all’accoglienza, accogliere è un nostro dovere . Sinceramente non condivido nulla di quanto dichiarato dal papa, anzi la trovo distante dalla reale situazione di in paese stremato da 11 anni di crisi economica. Otto milioni di italiani indigenti e non ho sentito parole di conforto per loro, quasi due milioni di famiglie nella povertà assoluta e non ho sentito parole di speranza o di un probabile aiuto, ogni giorno uomini, donne e bambini di fede cristiana vengono massacrati dai terroristi islamici e non ho sentito parole di collera verso i massacratori seriali. Non ho sentito parole di conforto verso il popolo italiano e la nazione Italia da nessun paese amico o dalle istituzioni europee o mondiali, il punto è sempre quello bisogna fare una becera propaganda e che sia religiosa o politica il risultato non cambia, ci troviamo sempre a frasi utopiche e di circostanza che ci mettono in cattiva luce. Riflettiamo un attimino sugli oltre trenta miliardi di euro spesi per l’accoglienza , se si fossero investiti in ricerca e in sostegno alle aziende e si fossero pagati i debitori della pubblica amministrazione noi oggi avremmo 875 imprenditori ancora vivi e avremmo tolto a milioni di italiani l’infamia della povertà e impedito la fuga di tanti nostri ragazzi all’estero. Caro Santo padre, le parole sono importanti e dette anche bene in talune circostanze sono meravigliose ma di contro, spesso e volentieri le parole sono taglienti e fanno male specie quando poi si sponsorizza un’altra religione che è esattamente all’opposto dei concetti civili della democrazia e della parità di diritti tra uomini e donne e tollera la pedofilia matrimoniale…. Continuare la battaglia per accettate una immigrazione e soprattutto islamica, senza limiti pone una problematica stessa alla quale il Santo padre e tutti i pro immigrati evidentemente vogliono ignorare e quel che è peggio evitano anche di porsi le domande relative al problema. E allora, facciamo un ipotetico salto nel futuro per vedere come sarà la società italiana del 2040 ; avremo una popolazione sicuramente arcobaleno, livello culturale generale molto basso, non dimentichiamo la maggior parte dei migranti che arrivano sulle nostre coste non hanno avuto le possibilità di progredire culturalmente per una serie di impossibilità, avremo sicuramente una forza di lavoro costituita da forti braccia ma avremo una gravissima carenza di personale medico e tecnico altamente specializzato, di ricercatori scientifici e tecnologici. Il nostro paese non produce più tecnologie da anni e siamo fermi dai tempi della Olivetti quindi…. che senso ha utilizzare certe parole di amore e comprensione ed inviti quando poi i fatti vanno in direzione opposta ? Così come anche cercare di aprire un dialogo con una religione che già in passato ha registrato illustri oppositori come San Giovanni Bosco ed altri tantissimi prelati cristiani cattolici nei tempi andati e perché mai sua santità predica in senso opposto ? Gli sbarchi proseguono indisturbati anche se in tono minore, tutti vogliono i cuori e ponti aperti ma al di là delle buone intenzioni qualcuno ci pensa a cosa faranno e come vivranno queste persone che arrivano in un paese con 2.375 miliardi di debito pubblico e otto milioni di poveri ? Un paese con un sistema sanitario alla deriva e un PIL in diminuzione ? Allora prima di essere buonisti…per piacere, siate realisti e aprite oltre il cuore anche i vostri portafogli perché una volta fatti arrivare sul nostro territorio e incassati i soldi per le traversate non si possono cestinare i profughi come carta straccia né il nostro paese è più in grado economicamente di assicurare l’asilo politico a tutti.. vogliamo continuare a suicidarci ? Continuiamo così…21062019

. ..by…manliominicucci.myblog.it 

PAPA FRANCESCO
Il Papa a Napoli, nuova offensiva per salvare i migranti dai porti chiusi e gettare ponti con l’Islam
VATICANO
Venerdì 21 Giugno 2019 di Franca Giansoldati
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Papa Francesco va a Napoli per partecipare ad un convegno organizzato dai gesuiti teologi della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e per affrontare il tema del Mediterraneo e delle migrazioni. Da Napoli vuole fare ripartire una nuova offensiva per riflettere sul bisogno di dialogo e per chiedere cuori e porti aperti verso chi arriva per cercare un futuro migliore. Nello stesso tempo rinnova l’invito ai cattolici a creare ponti con l’Islam.
VATICANO
Al convegno parteciperanno in forma privata anche il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca e il sindaco del capoluogo campano, Luigi De Magistris.
Si tratta della seconda visita del Papa dopo quella del 2015 quando andò a Scampia

IL BUSINESS EVOLUTIVO..!

migr

IL BUSINESS EVOLUTIVO..!

Più volte si è parlato delle ONG e della loro ideata immigrazione forzata nel Mediterraneo, del business legato a questa strana e nuova  attività, un “commercio di esseri umani” che vede girare milioni di euro nei bilanci delle ONG grazie a donazioni…in verità credo poco a questa sensibilità economica.. anche perché, curiosamente nei conteggi si registrano più uscite che entrate e nessuno ci spiega come mai la singolare differenza. Come nessuno ci spiega perché si debba svendere il proprio paese per soddisfare il volere di alcune ONG europee, fateci caso, sono le ONG proprietarie di navi che navigano solo ed esclusivamente nei mari del sud Europa e mai in quello del sud est asiatico, né nel mare del corno d’Africa né in sud America, il paradosso si raggiunge nel numero di imbarcazioni nelle quali non si conta una araba o asiatica …no.. no ..non ce ne sono.. …rifateci caso…solo europee e tutte vicine agli ambienti della sinistra politica, come a voler dire che la solidarietà è solo occidentale e di sinistra…che cosa curiosa… e notate le differenze che ci sono tra un paese africano, che intende difendere la propria integrità territoriale cultura e tradizioni fregandosene dell’immigrazione, e uno occidentale e solidale come il nostro, che come risultato dopo anni d’immigrazione è  disposta a modificare la propria cultura, religione e sociale pur di difendere l’ideologia dell’accoglienza a tutti i costi. Prendo ad esempio la Tunisia, lei dà prova di solidarietà e molta maturità associata ad una giustificata prudenza  in questa ennesima pantomima di profughi che scappano dalla guerra, l’ovvia logica sta nel fatto che se sbarcano in Tunisia poi saranno tutti rimpatriati e quindi il giro infinito dell’inganno immigrazione bruscamente s’interrompe lì…. nei fatti, lì non c’è nessun procuratore o tribunale che si metta a discutere il lavoro e le decisioni del governo e con rammarico stiamo parlando del paese nord africano.. Da noi in Italia invece le cose funzionano esattamente al contrario, chi si prende cura di difendere i confini viene osteggiato dalla magistratura, dai politici di sinistra tutti, dal mondo dello spettacolo, dalla chiesa cattolica cristiana, da stampa e TV tutte, e nessuna esclusa. E stiamo parlando di una delle sette potenze industriali del globo, curioso davvero l’evoluzione del business immigrati nel nostro paese. È amaramente sciocco non capire che l’immigrazione dal Mediterraneo è stata la più grande “bufala” della storia dell’uomo, si sono importati criminali, spacciatori, galeotti evasi, gente abituata a delinquere per vivere, gente che nel proprio animo non ha nulla di essere umano che possa essere condiviso ma ci hanno obbligati a prenderceli. Neanche l’omicidio di Pamela Mastropietro e il conseguente smembramento del corpo da parte di un immigrato ha inorridito il popolo italiano che per oltre due anni ha continuato ad importare migranti a centinaia di migliaia attraverso le navi ONG. Navi “negriere di schiavi” ritornate in attività….per mero … denaro altro che solidarietà, altrimenti come si spiegano i loro bilanci taroccati ?  Altro che volontari… meriterebbero di essere messi in galera e buttate le chiavi in mare senza salvagenti e senza gommoni. ONG : “Organizzazione della Nuova Gomorra”… ecco, questo è il vero significato dell’acronimo… altro che amore per il prossimo….21062019

…by… manliominicucci.myblog.it

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La Tunisia non è un porto sicuro (con buona pace dei sovranisti)

migrLa nave Maridive 601 è al largo di Zarzis e attende di ricevere l’autorizzazione all’attracco. Ma nel paese c’è un problema notevole: manca una legge che permetta a chiunque di presentare una richiesta di protezione umanitaria

di Luca Gambardella

17 Giugno 2019 alle 21:58

Foto LaPresse

C’è un paese nel Mediterraneo dove i sovranisti spedirebbero di corsa tutti i migranti che tentano di raggiungere le nostre coste. E siccome nell’Italia gialloverde regna incontrastata l’idea che la soluzione più semplice sia anche la migliore, ecco che molti commenti sparsi sul web in prossimità di ogni sbarco sembrano ripetere quasi sempre lo stesso refrain: “Ma non possono andare in Tunisia?”. “Lì vicino c’è Djerba dove si va in vacanza, perché non li portano là invece di affibbiarli a noi”. Di solito questi commenti si leggono durante le ore concitate in cui una nave ong raccoglie qualche naufrago al largo della Libia. Ma nel marasma delle dichiarazioni spot ci si dimentica cosa si intenda davvero per “porto sicuro”, cioè quel luogo in cui, per il diritto internazionale, deve concludersi ogni operazione di salvataggio in mare. Ma soprattutto, pare che questo processo di rivalutazione della Tunisia da parte di molti italiani non tenga conto di alcuni fatti.

Iniziamo dalla cronaca recente. Da 18 giorni c’è una nave al largo della Tunisia che attende di ricevere l’autorizzazione all’attracco. A bordo ci sono 75 migranti, tra cui 30 minori, salvati lo scorso 31 maggio a qualche miglia dalla Libia da un rimorchiatore egiziano, il Maridive 601. Una volta recuperati i naufraghi, la nave egiziana ha fatto rotta verso Zarzis, una di quelle cittadine tunisine famosa per i resort e i luoghi di villeggiatura. Solo che a Zarzis, come in tutto il resto del paese (Djerba inclusa), c’è un problema notevole: manca una legge che permetta a chiunque di presentare una richiesta di protezione umanitaria. Questo significa che i richiedenti asilo a bordo della nave rischiano con ogni probabilità di essere respinti, in aperta violazione delle convenzioni internazionali. Non solo: il governo di Tunisi semplicemente non vuole accogliere i migranti che partono dalla Libia. “Questi migranti vogliono andare in Europa”, ha detto alla stampa tunisina una fonte anonima. E così, senza il clamore dei presunti porti chiusi italiani, in Tunisia hanno deciso di chiuderli davvero. Prima ancora di farli sbarcare, il governo sta cercando l’intesa con i paesi di origine (Bangladesh, in particolare) per poterli rimpatriare. Ma fino ad allora i 75 migranti saranno costretti a restare in mare.

Il caso della Maridive 601 – drammatico, visto il numero elevato di persone a bordo, in condizioni igieniche disperate dopo un tempo così lungo trascorso a bordo – non è una novità. Nel luglio 2018 era successo qualcosa di analogo alla Sarost 5, una nave di supporto alle piattaforme del Mediterraneo centrale, che per due settimane fu costretta al largo di Zarzis dopo avere raccolto altri 40 migranti prima di ricevere l’autorizzazione allo sbarco. Quella che fu considerata una delle grandi vergogne europee è diventata da allora un caso scuola. A prescindere dalla mancanza di tutele giuridiche per i migranti, le navi delle ong da quel momento non hanno più provato a fare rotta verso la Tunisia per evitare altre attese estenuanti. Per questo, secondo molte organizzazioni non governative, la Tunisia non può essere considerata un porto sicuro. “Il caso della Sarost 5 ha dimostrato l’erosione delle responsabilità sar (search and rescue, ndr) nel Mediterraneo”, spiega la piattaforma AlarmPhone. Secondo le ong, esternalizzare i salvataggi delegandoli a Libia o Tunisia significa violare le norme internazionali.

Ma nel frattempo, il governo italiano sembra abbastanza impegnato in una lenta opera di ricucitura dei rapporti con la Tunisia, che ora è tornata a essere partner essenziale per il nostro paese sia per la politica migratoria sia per l’economia. E dire che fino a un anno fa, all’indomani dell’insediamento del governo gialloverde, le relazioni tra Roma e Tunisi erano ai minimi termini. Il governo del paese nordafricano era arrivato al punto di richiamare il proprio ambasciatore dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini sull’immigrazione (“Tunisi spesso e volentieri esporta galeotti”) e sui rimpatri che andavano troppo a rilento (“Bisogna cambiare gli accordi che altri ci hanno lasciato e che non sono assolutamente soddisfacenti”). Poi fu la volta della bufala delle esportazioni senza dazi dell’olio d’oliva tunisino in Europa. Così, dopo il ministro dell’Interno anche il Movimento 5 stelle aveva attaccato la Tunisia: “Errare è umano, perseverare è diabolico. In Italia il settore è già in ginocchio, dobbiamo evitare una umiliazione del Made in Italy”, aveva dichiarato l’europarlamentare del M5s, Ignazio Corrao a proposito di una presunta invasione dell’olio tunisino sulle nostre tavole dopo un accordo siglato con l’Ue. Se non fosse che l’olio importato effettivamente in Italia da Tunisi non raggiungeva nemmeno le 3 mila tonnellate e che il suo impatto sul mercato dell’Ue era stato minimo. Ora, superata la fase delle bufale da propaganda, il M5s è passato al corteggiamento da governo. E così la Tunisia è tornata a essere “un partner strategico per l’Italia sia dal punto di vista economico che politico”, come ha detto Marinella Pacifico, senatrice 5 stelle fresca di viaggio istituzionale nel paese nordafricano. “L’Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia, con 6 miliardi di euro di interscambio commerciale e 900 aziende italiane operanti nel paese, e un alleato fondamentale per la stabilità del Mediterraneo soprattutto nel contrasto al terrorismo e al traffico di esseri umani”, ammette ora Pacifico. E’ bastato poco, e da paese esportatore di terroristi la Tunisia è tornata a essere uno dei nostri migliori alleati. Passando da uno slogan a un altro.

LA CENSURA DI FACEBOOK

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LA CENSURA DI FACEBOOK

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NUOVAMENTE BLOCCATO DA FACEBOOK PERCHÉ A LORO, NON PIACE CHE IO RACCONTI LA VERITÀ’ E INFORMI IL POPOLO ITALIANO SUL FALLIMENTO  DELL’IMMIGRAZIONE E SULLA ISLAMIZZAZIONE VOLUTA IN EUROPA E SUL MODO DEI MEDIA DI FARE INFORMAZIONE . OGNI VOLTA CHE TRATTO QUESTI ARGOMENTI PUNTUALMENTE VENGO BLOCCATO, EPPURE SONO INFORMAZIONI TRATTE DA ORGANI UFFICIALI DI STAMPA .

A SEGUIRE VI RIPORTO L’ARTICOLO “INCRIMINATO”…LEGGETELO E POI GIUDICATE VOI..!

 

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E SE LA MADRE E’ FASCISTA ?

Parigi, 7 gennaio 2015, strage di Charlie Hebdo ad opera di due fratelli terroristi islamici, l’epilogo registra 12 morti e 11 feriti, la strage all’interno della redazione del giornale satirico francese prima, proseguì  all’esterno nelle vie pubbliche della città dopo con il tragico omicidio del poliziotto francese che tendeva la mano ai suoi carnefici nel vano tentativo di salvarsi…fu poi finito con un colpo infame  alla testa, la strage venne motivata e giustificata con la continua offesa, ironia e satira nei confronti dell’Islam e del suo profeta Maometto trascurando un piccolo particolare e cioè, che in Francia il diritto alla libertà di espressione si basa principalmente sulla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino…anno domini.. 1789 .  Tuttavia e sebbene il giornale satirico avesse tutti i diritti per farlo, si levò una voce fragorosa di dissenso nel coro unanime  di disprezzo, da un certo signor Bergoglio, in arte Santo pontefice della chiesa cattolica cristiana di Roma, nell’occasione, ebbe a dichiarare che il gesto criminale comunque andava compreso sino in fondo e il suo pensiero lo esternò con questa frase : “Si aspetti un pugno chi offende mia madre. La libertà di parola ha dei limiti”.  Quindi, ricapitolando, restando in linea col pensiero del papa abbiamo che se uno offende la “propria madre”, intesa come ideologia politica o religiosa, è legittimato alla reazione e quindi il pugno ci sta tutto. Pertanto e per conseguenza di ciò, i criminali terroristi islamici vengono parzialmente assolti a livello morale religioso ma non da quello penale di uno stato civile per i loro atroci ed efferati crimini. Tutto chiaro il ragionamento e giusta l’opinione del Santo padre ? Bene, trasferiamoci ora a Roma, e analizziamo la storia dei ragazzi violenti che hanno colpito i loro coetanei che indossavano una maglietta di un’organizzazione culturale, “Cinema America”, non capisco perché vengano considerati antifascisti questi ragazzi poiché, mi sembra, che il fine dell’organizzazione non sia politico ma quello culturale promovendo la riapertura di un cinema, se poi i ragazzi fanno politica ..beh.. allora il discorso appare più complesso ed è chiaro che ci possano essere degli attriti tra le opposte fazioni… Ora, ipotizzando che i fatti accaduti e raccontati dai media, minuziosamente, siano conforme alla realtà e dando per scontato che i picchiatori siano di fede e ideologia fascista allora ditemi, c’è differenza tra un po’di ceffoni e pugni  e la morte violenta di dodici persone ? Già perché il punto è proprio questo, raffrontando i due casi sembrano simili per certi versi,  secondo papa Bergoglio i ragazzi fascisti, reagendo violentemente con pugni e ceffoni, all’insulto ricevuto, avrebbero avuto ragione in quanto offesa la loro “madre fascista” mentre per il codice penale, esattamente come prima,  ovviamente hanno torto . Nel primo caso si è poi messo da parte la satira per non irritare più i fedeli islamici mentre per i violenti ragazzi  l’episodio di Roma trova riscontro mediatico incredibile da diversi giorni, accompagnato da uno stillicidio mentale al pari di un campo di rieducazione sovietico.  Arriviamo alla conclusione, soliti due pesi e due misure e  si strumentalizza ad arte volutamente, ma ora il papa cosa direbbe ai ragazzi violenti figli ideologici della “madre fascista” ? Già, in questi episodi i conti non tornano mai, siamo alle solite cose della politica italiana mediatica, si accettano violenze inaudite senza “colpo ferire”  ma non si tollera una lite come ne accadono tante ogni giorno in Italia, però quando accade a parti inverse, questo clamore mediatico non c’è e perché ?  Lo so, la mia riflessione e sottile ma profonda…per il resto …ai commenti pensateci voi..19062019

…by…manliominicucci.myblog.it

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E SE LA MADRE E’ FASCISTA ?

E SE LA MADRE E’ FASCISTA ?

Parigi, 7 gennaio 2015, strage di Charlie Hebdo ad opera di due fratelli terroristi islamici, l’epilogo registra 12 morti e 11 feriti, la strage all’interno della redazione del giornale satirico francese prima, proseguì  all’esterno nelle vie pubbliche della città dopo con il tragico omicidio del poliziotto francese che tendeva la mano ai suoi carnefici nel vano tentativo di salvarsi…fu poi finito con un colpo infame  alla testa, la strage venne motivata e giustificata con la continua offesa, ironia e satira nei confronti dell’Islam e del suo profeta Maometto trascurando un piccolo particolare e cioè, che in Francia il diritto alla libertà di espressione si basa principalmente sulla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino…anno domini.. 1789 .  Tuttavia e sebbene il giornale satirico avesse tutti i diritti per farlo, si levò una voce fragorosa di dissenso nel coro unanime  di disprezzo, da un certo signor Bergoglio, in arte Santo pontefice della chiesa cattolica cristiana di Roma, nell’occasione, ebbe a dichiarare che il gesto criminale comunque andava compreso sino in fondo e il suo pensiero lo esternò con questa frase : “Si aspetti un pugno chi offende mia madre. La libertà di parola ha dei limiti”.  Quindi, ricapitolando, restando in linea col pensiero del papa abbiamo che se uno offende la “propria madre”, intesa come ideologia politica o religiosa, è legittimato alla reazione e quindi il pugno ci sta tutto. Pertanto e per conseguenza di ciò, i criminali terroristi islamici vengono parzialmente assolti a livello morale religioso ma non da quello penale di uno stato civile per i loro atroci ed efferati crimini. Tutto chiaro il ragionamento e giusta l’opinione del Santo padre ? Bene, trasferiamoci ora a Roma, e analizziamo la storia dei ragazzi violenti che hanno colpito i loro coetanei che indossavano una maglietta di un’organizzazione culturale, “Cinema America”, non capisco perché vengano considerati antifascisti questi ragazzi poiché, mi sembra, che il fine dell’organizzazione non sia politico ma quello culturale promovendo la riapertura di un cinema, se poi i ragazzi fanno politica ..beh.. allora il discorso appare più complesso ed è chiaro che ci possano essere degli attriti tra le opposte fazioni… Ora, ipotizzando che i fatti accaduti e raccontati dai media, minuziosamente, siano conforme alla realtà e dando per scontato che i picchiatori siano di fede e ideologia fascista allora ditemi, c’è differenza tra un po’di ceffoni e pugni  e la morte violenta di dodici persone ? Già perché il punto è proprio questo, raffrontando i due casi sembrano simili per certi versi,  secondo papa Bergoglio i ragazzi fascisti, reagendo violentemente con pugni e ceffoni, all’insulto ricevuto, avrebbero avuto ragione in quanto offesa la loro “madre fascista” mentre per il codice penale, esattamente come prima,  ovviamente hanno torto . Nel primo caso si è poi messo da parte la satira per non irritare più i fedeli islamici mentre per i violenti ragazzi  l’episodio di Roma trova riscontro mediatico incredibile da diversi giorni, accompagnato da uno stillicidio mentale al pari di un campo di rieducazione sovietico.  Arriviamo alla conclusione, soliti due pesi e due misure e  si strumentalizza ad arte volutamente, ma ora il papa cosa direbbe ai ragazzi violenti figli ideologici della “madre fascista” ? Già, in questi episodi i conti non tornano mai, siamo alle solite cose della politica italiana mediatica, si accettano violenze inaudite senza “colpo ferire”  ma non si tollera una lite come ne accadono tante ogni giorno in Italia, però quando accade a parti inverse, questo clamore mediatico non c’è e perché ?  Lo so, la mia riflessione e sottile ma profonda…per il resto …ai commenti pensateci voi..19062019

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Roma, la polizia: “Identificati 4 aggressori dei ragazzi del Cinema America”

Sabato notte quattro giovani erano stati pestati perché indossavano la ‘maglietta antifascista’. I fermati sono vicino a CasaPound. Salvini: “Nessuna tolleranza per i violenti”

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Roma, 18 giugno 2019 – La polizia ha identificato quattro dei presunti autori dell’aggressione di sabato a Trastevere, quando sono stati picchiati selvaggiamente quattro ragazzi che indossavano le magliette bordeaux del Cinema America. I giovani erano stati accerchiati da una decina di 30enni dal fare minaccioso, infuriati proprio per la T-shirt bordeaux: ”Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito ‘sta maglietta, te ne devi andare via da qua”, li hanno apostrofati. E al loro rifiuto sono seguite bottigliate, pugni, insulti e testate. Il Cinema America è un collettivo che si occupa di proiezioni di film nelle piazze romane.
Immediata la reazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini: ”Gli altri chiacchierano, ministero e Forze dell’Ordine fanno i fatti. Felice che la Polizia abbia identificato alcuni dei presunti aggressori di Roma, che avevano malmenato un gruppo di giovani con la maglietta del cinema America. Nessuna tolleranza per i violenti”.

CHI SONO – I quattro indagati sono due ventitreenni, un ventunenne e un trentottenne residenti per lo più nella zona periferica di Casalotti, a nord ovest di Roma. Tra loro, identificati grazie ai filmati della video sorveglianza di alcuni negozi, anche membri del Blocco Studentesco, l’associazione studentesca di CasaPound.

LE PERQUISIZIONI – I carabinieri della Compagnia Roma Trastevere, unitamente alla Digos stanno eseguendo perquisizioni nei confronti delle quattro persone ritenute responsabili dell’aggressione.  Le quattro persone sono state identificate grazie alle indagini partite nell’immediatezza dei fatti, quando i Carabinieri della Compagnia Roma Trastevere si sono recati in ospedale per accertarsi delle condizioni di salute dei feriti e dopo aver acquisito i referti medici li ha trasmessi in Procura. Fondamentale per l’identificazione sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali che i militari hanno acquisito dopo aver sentito le dichiarazioni delle vittime.

“GRAZIE A TUTTI” – I quattro ragazzi aggrediti – Yasir AbdilhakimValerio ColantoniStefano Riobbo e David Habib  – dichiarano: “Siamo orgogliosi del nostro Paese e della risposta che ha dato a chi pensa di poter affermare le proprie idee con l’utilizzo della violenza, che condanniamo in ogni sua forma. Da questa storia possiamo tutti ripartire insieme per costruire una società inclusiva”, dicono.
Inoltre vogliono ringraziare le Forze ell’ordine “per il lavoro portato avanti e per aver identificato nel più breve tempo possibile gli aggressori”. E spiegano: “In queste ore di grande sofferenza ci siamo impegnati con tutte le nostre forze ed energie per il riconoscimento chi ci ha aggredito la scorsa notte, collaborando di minuto in minuto con Polizia e Carabinieri”. Un grazie infine alle proprie famiglie, ai ragazzi del Cinema America e a tutti quelli che hanno espresso la loro solidarietà in questi giorni: “Questa è la dimostrazione che nel nostro paese accoglienza e solidarietà possono ancora essere le vere parole d’ordine”.

Da parte sua   Valerio Carocci, presidente del Piccolo America, dichiara: ”I ragazzi del Cinema America ringraziano Yasir Abdilhakim, Valerio Colantoni, Stefano Riobbo, David Habib e tutte le loro famiglie per non aver avuto paura, ma aver deciso di denunciare gli aggressori collaborando con le forze dell’ordine”. E aggiunge: “Questi ragazzi sono degli eroi, dovremmo tutti essergli grati”, aggiunge.

L’episodio ha suscitato fin da subito un movimento di solidarietà con i giovani picchiati, che ha coinvolto attori come Jeremy Irons ed Edoardo Leo e da cui è nato l’invito a indossare tutti la maglietta bordeaux ritenuta (con disprezzo) antifascista. Oggi, all’Assemblea Capitolina i consiglieri del gruppo Pd, della Lista Civica Roma torna Roma, del gruppo Misto hanno indossato la T-shirt del Cinema America.

FINITI SUL TIMES – Il quotidiano inglese ‘The Times‘, con un pezzo firmato da Tom Kington, dedica oggi una pagina intera all’aggressione. Oltre all’intervista con Valerio Carocci, l’articolo riporta parte del discorso di Jeremy Irons che si è tenuto a San Cosimato la sera successiva, in occasione della presentazione di ‘Io Ballo Da Sola’, la pellicola che ha reso omaggio a Bernardo Bertolucci, scomparso a novembre 2018. Le parole dell’attore inglese in difesa della libertà e contro ogni atto di violenza hanno scaldato la piazza e sono state di grande sostegno ai ragazzi del Cinema America.

TRE VIE PER LO STESSO FINE !

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TRE VIE PER LO STESSO FINE !

Tre storie, tre posti diversi, la prima in Iran, la seconda in Svezia e la terza in Nigeria, tre storie apparentemente differenti e distanti ma tutte e tre legate ad un unico filo che li avvicina nonostante le distanze, il filo si chiama “Islam”, i cui contenuti delle tre storie gli appartengono e sono …tristemente identici. La mia vuol essere solo la riflessione di un uomo disgustato ed inorridito per quel che accade nel mondo per mano loro e intendo denunciarlo, ma…andiamo a vederli nel dettaglio questi episodi che certamente non gratificano il genere umano. 1) Iran : Probabilmente…. anzi, sicuramente sono io che non capisco perché un paese ricchissimo di petrolio, per almeno altri cento anni, si prodighi ad avere un’energia nucleare che produce  scorie radioattive e col  pericolo di esplosioni radioattive terrificanti, e mentre tutti i paesi moderni stanno smantellando le centrali nucleari, proprio per i citati pericoli, loro si affannano ad arricchire l’uranio e per farne che ? A cosa serve questa affannosa rincorsa ? Il Pakistan per esempio ha le bombe nucleari, ma non ha mai minacciato Israele o gli Usa e questo dimostra che l’Iran vuol giocare una partita pericolosa, solo che non comprendo quale sia il loro vero intento, sta forse nel distruggere l’odiato nemico ebreo citato nel corano ? Oppure desidera veder realizzato il grande sogno di  uno stato islamico musulmano sciita ? Sta di fatto che quando si inizia a parlar di guerra poi davvero si finisce a farla. 2) Svezia :  Qui il mondo si è capovolto.. quindi se un consegnatario di UPS si rifiuta di effettuare le consegne, nelle zone abitate solo da musulmani arabi di una città svedese, perché ha timore  di essere picchiato, rubato, offeso o rapinato è… un “razzista”….francamente con il ” politically correct”…dare del razzista a chi non vuole perdere la vita o rischiare la propria incolumità per mano di fanatici religiosi è …proprio stucchevole….ma insomma, la si faccia finita, non è che mentre ci  massacrano noi siamo obbligati a dire : o… scusami se il mio sangue che “fuoriesce a frotte”.. dal mio capo spaccato in due da te…ti disturba…caro immigrato islamico ? E ancora, vorrei chiederti se ti sei fatto male quando mi hai inferto quella mazzata infernale nel centro del capoccione. È così che dobbiamo comportarci ? Incredibile quello che sta succedendo in Svezia,….la gente è diventata pazza… invece di scagliarsi contro chi usa violenza e bullismo religioso cosa fa ? Esattamente il contrario, silenzio e condanna chi si ribella…..Sarà guerra civile nel paese europeo se si va avanti così, proprio non lo capiscono che il popolo oramai è stanco e più avanti si andrà e peggio diventerà. 3) Nigeria : Boko Haram, volgare terrorista islamico che massacra donne e bambini in nome di Allah e dell’Islam… però, non c’è che dire…. è proprio una religione che promuove la pace, l’amore e l’integrità .. Un antico crociato disse : ” l’unico islamico buono che conosco è quello morto..”, purtroppo i drammatici fatti di questi anni e di oggi danno ragione al crociato di ieri…come smentirlo, come si fa a dire che aveva torto a dire quella cosa… In sintesi le tre storie si ricongiungono proprio in quel filo di violenza , chi per un motivo chi per un altro ma… il fine è sempre quello, la religione islamica deve prevalere. Non ho idea di come si possa accettare di sopportare queste situazioni, la vita degli esseri umani è sempre in pericolo quotidianamente in ogni angolo del mondo, la pace è persa e la tranquillità è finita e perché ?… continuiamo così…18062019

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L’UPS non consegna piu` nelle no-go zones in Svezia

UPS

La società UPS ha smesso di consegnare pacchi nel distretto multiculturale di Rosengård a Malmö. United Parcel Service Inc. fu fondata negli Stati Uniti nel 1907 ed è diventata un’azienda multi miliardaria.

Ogni giorno, UPS gestisce merci, denaro e informazioni in oltre 200 paesi e regioni in tutto il mondo. Un’area che attualmente non riceve le spedizioni è il quartiere multiculturale di Rosengård a Malmö. UPS ha confermato che non fanno piu` consegne nella zona perché il rischio di subire rapine e altri reati è troppo alto. “I nostri conducenti sono stati attaccati e abbiamo quindi deciso di non distribuire i pacchi a Rosengård”, afferma un impiegato del servizio clienti.

La decisione è stata presa due mesi fa. Soluzioni simili sono state introdotte nelle aree di Stoccolma. E secondo UPS, i nuovi termini rimarranno in vigore fino a quando i conducenti sono a rischio di essere attaccati.
Tuttavia, secondo la polizia svedese e i politici di sinistra non ci sono “zone vietate” in Svezia. Solo 61 “aree vulnerabili”, che richiedono priorità e maggiore attenzione da parte della polizia. 23 di queste aree sono identificate come “particolarmente vulnerabili”. Un’altra manciata è considerata nella “zona a rischio”.

Molte di queste zone sono fondamentalmente gestite da criminali e la polizia non può svolgere il proprio lavoro. Incendi, attacchi con granate si verificano quasi ogni giorno. La polizia, i vigili del fuoco e gli operatori delle ambulanze vengono attaccati dai migranti impedendogli di svolgere il loro lavoro regolarmente.
La situazione è diventata così grave che i sindacati delle ambulanze hanno avanzato richieste di giubbotti antiproiettile da consegnare ai paramedici che operano nelle aree problematiche.
L’assalto con bombe di una stazione di polizia a Helsingborg è stato recentemente descritto dal primo ministro svedese Stefan Löfven come un “attacco” alla democrazia stessa.

Nella città di Södertälje, dove i migranti sono la maggioranza, una stazione di polizia è stata colpita da una sparatoria dieci volte durante la notte, anche se all’epoca non erano presenti agenti nella stazione.
Molti di questi attacchi sono stati catturati dalle telecamere di sicurezaza e sono ampiamente disponibili online. Le immagini del 2015 mostrano agenti di polizia mentre vengono attaccati.
Quattro stazioni della metropolitana di Stoccolma sono diventate così pericolose per il personale che sono in grado di svolgere i propri compiti solo con l’aiuto di polizia supplementare.

Gli addetti al parcheggio vengono cacciati o attaccati. Pertanto, le compagnie di parcheggio non possono garantire la sicurezza dei propri dipendenti.

Il servizio postale di proprietà statale PostNord ha interrotto la consegna della posta ad alcuni indirizzi vicino al sobborgo di Stoccolma di Rinkeby.
E ora UPS ha smesso di consegnare pacchi in determinate aree.
La definizione di “zona vietata” è questa: “una regione in cui le autorità al potere hanno perso il controllo e non sono in grado di far rispettare lo stato di diritto”.

Cio` significa che, senza dubbio, ci sono no go zone in Svezia – e che politici e poliziotti svedesi mentono in modo categorico.

Nigeria. Triplice attacco di Boko Haram fa strage. Usati bambini kamikaze

Redazione Internet lunedì 17 giugno 2019

Almeno 30 morti nell’esplosione di tre attentatori suicidi, due donne e un uomo, nello Stato nordorientale del Borno

Devastazione dopo un attentato kamikaze in Nigeria, in una foto d’archivio (Ansa)

NigeriaAlmeno trenta persone sono state uccise in un triplice attacco kamikaze attribuito al gruppo jihadista di Boko Haram, nel nord-est della NigeriaNell’attacco sono stati usati due ragazzine e un ragazzo, secondo testimonianze raccolte dall’Unicef.

«Il bilancio delle vittime dell’attacco è salito a 30. Abbiamo oltre 40 persone ferite», ha dichiarato Usman Kachalla, capo delle operazioni dell’agenzia statale di gestione delle emergenze (Sema). I tre attentatori si sono fatti saltare in aria domenica sera durante la proiezione di una partita di calcio a cui assistevano decine di persone a Konduga, a 38 chilometri da Maiduguri, capitale dello Stato del Borno.

Secondo testimonianze locali, citate dal sito Daily Nigeriantre attentatori si sono fatti esplodere fra una folla di persone riunita davanti a un locale per guardare una partita di calcio in televisione. L’ordigno di una quarta persona si è inceppato e l’attentatrice è stata catturata dai presenti e consegnata alla polizia.

Secondo l’Unicef, dall’inizio dell’anno sono stati 5 i minori usati negli attacchi suicidi come bombe umane. Nel 2018 in Nigeria erano stati 48, di cui 38 femmine.

 

 

 

 

 

·         L’Iran dice che nei prossimi 10 giorni supererà i limiti di uranio arricchito previsti dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015

 

iran nucl

  • Un portavoce dell’Organizzazione Iraniana per l’Energia Atomica ha dettoche nei prossimi dieci giorni l’Iran supererà i limiti di uranio arricchito previsti dallo storico accordo sul nucleare iraniano firmato nel 2015: «Abbiamo quadruplicato il livello di arricchimento, e lo abbiamo aumentato ancora di più recentemente, e in 10 giorni supereremo il limite di 300 kg di riserve di uranio. C’è ancora tempo, se i paesi europei agiscono».
  • È l’ultimo sviluppo della crisi in corso tra Iran e Stati Uniti, iniziata con la decisione del governo di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dallo storico accordo sul nucleare iraniano firmato nel 2015, e che prevedeva tra le altre cose una riduzione significativa della capacità iraniana di arricchire l’uranio (l’arricchimento dell’uranio è un passaggio necessario per la costruzione della bomba atomica). La crisi si era ulteriormente aggravata la scorsa settimana, dopo che gli Stati Uniti avevano accusato l’Iran di essere dietro agli attacchi contro due petroliere nel golfo dell’Oman.
  • Con l’annuncio di lunedì, l’Iran ha fatto direttamente appello ai paesi dell’Unione europea – che fanno ancora parte dell’accordo – perché intervengano per ripristinare il commercio internazionale del paese e per contenere gli effetti delle sanzioni statunitensi. La minaccia è di far saltare l’accordo superando i limiti, se questo non avverrà.