Archivio mensile: settembre 2019

SALVINI-RACHETE 10-0

SLVINI-RSCKETE

 

SALVINI-RACHETE  10-0

Che batosta per la ” trecciona”…e ora come la mettiamo ? Quindi il “cattivo ex ministro” degli Interni aveva ragione e la “brava e buona “ signora Carola Rackete torto marcio. Eh…sì.., perché in definitiva la Corte di Strasburgo per i diritti umani ha sentenziato, in merito al ricorso della Sea Watch del Giugno scorso, quel che io e milioni di italiani diciamo da un bel po’ di anni, ovvero che tutti i migranti imbarcati e spediti nel continente europeo fanno parte di un disegno criminale di un’organizzazione di trafficanti di esseri umani appoggiati dalle lobby europee e dai sinistri partiti di sinistra. Allora tutto cambia e le parti s’invertono, la “criminale capitana” diventa la colpevole e deve, logicamente per effetto della sentenza, essere incriminata sia dall’Olanda, in quanto nave battente bandiera olandese, che dal proprio paese di origine in qualità di comandante, vista che è di nazionalità germanica, e spedita dritta…dritta.. in galera in quanto ha violato gli obblighi previsti dal codice nautico che la costringeva a dirigersi con la propria nave ONG dal punto in cui si era fermata, al limite delle acque italiane, sino ad un porto francese o addirittura olandese o in altro porto tedesco, altro che diritto al “porto sicuro” da lei preteso . La sentenza parla chiaro, si è considerato i migranti a bordo della nave provenienti da zone non dichiaratamente di guerra e pertanto dovevano essere considerati dei veri e propri clandestini che non avevano nessun diritto a sbarcare sul suolo italiano, e l’ex ministro Salvini, aveva tutto il diritto, e nel rispetto delle leggi internazionali, a non farli sbarcare. Tutti ricordiamo la sua incapacità nel manovrare l’imbarcazione e il conseguente schiacciamento della motovedetta della Guardia di Finanza avvenuto nel porto siciliano, un tentativo forzoso a dimostrazione che il suo intento era proprio quello di approdare a tutti i costi e non ha mai preso in considerazione altra ipotesi, infatti , tutti rammentiamo bene che in quei giorni più volte lo stesso ex ministro indicò una via diversa come alternativa ad un’inutile attesa al largo delle nostre acque. Poi come andò a finire lo sappiamo tutti, alcuni parlamentari dell’attuale governo salirono a bordo perché “indignati”….che qualcuno …”facesse rispettare le leggi” e poi ci fu il solito bombardamento pantomimico mediatico… . Questa sentenza è epocale e finalmente farà chiarezza sul traffico di immigrati nel mare, perché da oggi, sia Malta che Italia potranno rifiutarsi di far sbarcare sul proprio territorio qualunque ipotetico richiedente asilo che non sia adeguatamente giustificato. Tuttavia, nonostante la sentenza straordinaria ….. nessuno potrà togliermi il sospetto che questa sia una sentenza pilotata, già, perché poi in fondo se ci riflettiamo ben benino toglie le castagne dal fuoco al nuovo governo che ora potrà tranquillamente abrogare i due decreti Salvini e far rispettare le normali leggi esistenti sulla clandestinità rafforzate dalla sentenza di oggi. La domanda è invece un’altra : quale sarebbe stata la decisione del tribunale di Strasburgo se il sen. Salvini fosse stato ancora ministro dell’Interno ? Già…bella domanda.. e me la pongo perché sino ad oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo non ha mai manifestato simpatia per noi e ce ne ha combinate di tutti i colori con discutibili e ridicole sentenze di condanna contro il nostro paese non ultima, sentite un po’… condannata per aver inflitto la pena dell’ergastolo a vita ad un pluriomicida…mafioso…vabbè… lasciamo perdere…che è meglio. Ad “essere diffidente si fa peccato ma a volte ci si azzecca” … lo ripeteva sempre un ex presidente del consiglio di qualche decennio fa… tale Giulio Andreotti. La cosa che mi consola è sapere che non tutti quelli che “salvano vite” in mezzo al mare lo fanno per solidarietà e sono …buoni ma ora so che ci sono anche dei criminali…tra di loro…attenzione…lo dice la Corte di Strasburgo e non Manlio Minicucci… 13092019
…by…manliominicucci.myblog.it

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Ong e fondamentalisti immigrofili, la Corte di Strasburgo dà ragione a Salvini

CRONACANEWS venerdì, 13, settembre, 2019

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di Gian Micalessin – – it.sputniknews.com

La decisione dei giudici dei Strasburgo fa piazza pulita delle pretese dei fondamentalisti dell’accoglienza cancellando il pretesto del “porto sicuro” e avvallando la politica dei “porti chiusi” introdotta da Matteo Salvini. Altro che violazione dei diritti umani. Altro che diritto al “porto sicuro”. L’Italia non può esser accusata di nulla e può continuar a tenere alla larga la Sea Watch e le altre navi delle Ong che con il pretesto della ricerca di un “porto sicuro” pretendono d’approdare solo e soltanto a casa nostra.

A dirlo non è Matteo Salvini, ma una Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo difficilmente sospettabile di parzialità nei confronti dell’Italia. Si tratta, infatti, della stessa Corte che nel 2012 ci condannò per i “respingimenti” dei migranti verso la Libia di Gheddafi. La stessa che lo scorso 13 giugno ci ha sanzionato per aver condannato all’ergastolo a vita un conclamato mafioso.

In effetti una sentenza sfavorevole all’Italia sul cosiddetto appello dei migranti che da bordo della Sea Watch richiedevano “misure urgenti” per “impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani” sarebbe stato macroscopico. Costringere l’Italia a far approdare quella nave sarebbe significato legalizzare il “modus operandi” delle Ong che, in barba alle leggi internazionali, si arrogano il diritto di far arrivare in Europa persone prive di qualsiasi diritto all’accoglienza. Non a caso la decisione della Corte, riassunta in un comunicato stampa di una cartella e mezza, specifica come le 34 persone raccolte in mare dalla Sea Watch provengono da Niger, Camerun, Guinea, Mali, Costa d’Avorio, Ghana, Burkina Faso e Guinea Conakri.

Il dettagliato elenco delle nazionalità non è casuale. Inserirlo serve a dimostrare come nessuno degli appellanti provenga da paesi dove sono in corso quelle guerre o quelle carestie che – in base ai criteri della Convenzione di Ginevra – giustificano il riconoscimento del diritto all’asilo. Dunque gli “ospiti” della Sea Watch sono migranti irregolari a cui non è concesso mettere piede sul continente.

Già da questo punto di vista decisione dei giudici di Strasburgo rappresenta un boomerang per la Sea Watch e per tutte le altre navi delle Ong. Ma il contraccolpo più grosso in termini di precedenti giuridici riguarda la capziosa argomentazione sul cosiddetto “porto sicuro” addotto da Sea Watch e “compagni” per rivendicare il diritto a sbarcare sempre e soltanto in Italia.

Sulla base di quell’argomentazione Sea Watch, come tante altre navi delle Ong, si è rifiutata sia di sbarcare i suoi ospiti in un porto libico, sia di far rotta verso le tranquille coste della Tunisia assai più vicine alla zona in cui ha raccolto in mare i suoi 34 ospiti. In compenso ha trascorso ben dodici giorni di fronte alle acque territoriali di Lampedusa. Da quella sosta prolungata emergono due considerazioni che possono aver influenzato la decisione favorevole all’Italia della Corte per i Diritti Umani.

La prima, importantissima in termini di precedenti, è che a bordo della Sea Watch non c’è alcuna emergenza e quindi non sussiste l’urgenza di offrire un “porto sicuro”. In una corretta interpretazione del diritto della navigazione l’obbligatorietà e l’urgenza di offrire un porto sicuro ad una nave con a bordo dei naufraghi si basa infatti sulla necessità di toccare terra per mettersi al riparo da condizioni di pericolo come il mare in tempesta o avarie capaci di far affondare il natante e mettere a rischio la vita dei suoi occupanti. Questa non è certo la condizione di una Sea Watch che da 13 giorni attende all’ancora al limite delle acque territoriali di Lampedusa.

Ma quell’indugiare davanti alle coste italiane fa soprattutto capire quanto fantasioso sia il timore di una “violazione dei diritti umani” da parte dell’Italia su cui si basa l’appello dei migranti. Nessuno, sano di mente, attenderebbe per dodici giorni di entrare in una paese dove teme vengano violati i suoi diritti. Soprattutto avendo la possibilità di far verso rotta luoghi considerati meno ostili. Ma questa possibilità non è mai stata neppure presa in considerazione dalla Sea Watch che si è guardata bene dallo sfruttare quei dodici giorni per cercare l’approdo in un porto spagnolo o francese. E tanto meno ha bussato alle porte di quell’Olanda di cui batte bandiera e dove in dodici giorni di navigazione sarebbe potuta comodamente arrivare.

In prospettiva dunque la decisione della Corte di Strasburgo fornisce all’Italia un indispensabile presupposto giuridico per difendere la chiusura dei porti e tenere alla larga le navi delle Ong che con il pretesto del “porto sicuro” assediano per giorni o settimane gli approdi italiani.

 

…E DACCI OGGI ..IL NOSTRO STUPRO QUOTIDIANO..

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…E DACCI  OGGI ..IL NOSTRO STUPRO QUOTIDIANO..

Il titolo nell’articolo del link postato mette in risalto  il termine “ distopia ”,  intende una descrizione o rappresentazione di uno stato futuro di cose che in contrapposizione all’utopia, presenta situazioni e sviluppi sociali, politici e tecnologici altamente negativi. In sintesi, per non farla complicata, indica tutto l’opposto dell’ex mondo magico svedese, una società che sino a pochi decenni fa rappresentava un modello di civiltà per tutto il globo ed oggi deve fare i conti con il suo incubo peggiore per via della sua eccessiva ..”civiltà e buonismo”, …che controsenso orribile…un vero e proprio suicido di stato iniziato con un repentino cambio di marcia nel 1975 quando il parlamento svedese decise all’unanimità di trasformare la Svezia, curiosamente e non ne si comprende il perché,  in un paese dall’accoglienza illimitata, accollandosi i costi e la gestione dei nuovi flussi di arrivo, flussi ad oggi mai interrotti. Operazione molto strana e incomprensibile perché un tempo la società svedese era omogenea dal punto di vista etnico, in un paese multiculturale marcatamente occidentale,  e purtroppo per loro i risultati  di questa folle apertura e di una ideologia spropositata sono ben evidenti : i crimini violenti sono aumentati del 300 % e gli stupri del 1472 % . La Svezia si colloca ora al secondo posto nel mondo tra i paesi con il maggior numero di violenze sessuali al mondo, superata solo dal Lesotho nell’Africa del Sud e …sai che bella soddisfazione essere secondi ? Ma non per loro, che devono essere i primi in tutto…. e infatti… Stoccolma in questo ce la sta mettendo tutta. Andiamo ai dati attuali, solo nella prima metà del 2019, la capitale svedese registra un totale di 1.060 stupri, con un considerevole aumento del 20% rispetto agli 890 stupri registrati in città nello stesso periodo del 2018. Immaginate che la situazione è cosi complessa, caotica  ed allarmante da essere diventata così grave che l’ospedale di Södersjukhuset è stato costretto a istituire un dipartimento di emergenza speciale per le donne stuprate, è davvero incredibile…. c’è proprio da essere soddisfatti… . Quasi 800 vittime vengono curate lì ogni anno, in media quasi tre al giorno, un vero e proprio “dacci oggi il nostro stupro quotidiano” che si vede rispettato ampiamente nei numeri… e che per paradosso inaccettabile  la magistratura non punisce in modo esemplare ….ma li tollera e magari …”vorrebbero condannare” … la stuprata.  Siete sorprese  care amiche, e lo so che queste cose vi inorridiscono ma è la realtà drammatica della stupidità umana, non si lasciano le porte dell’ovile aperto quando in giro ci sono i famelici lupi…le conseguenze sono ovvie e anche da loro ha avuto inizio lo sfacelo proprio quando hanno deciso di essere accoglienti, buoni, radical chic e di aprire le porte… “all’immigrazione in modo sconsiderato”, come stiamo facendo noi ora, …e senza le necessarie riflessioni sulla loro impossibile integrazione, una convivenza nei fatti impossibile  checché ne dicano i “bravi radical chic del mondo di mezzo”,  specie per lo più  se legata alla cultura religiosa islamica che ha un modus operandi  lontano anni luce dal nostro modo di vivere. Francamente mi sono anche stancato di raccontare i continui stupri  che accadono in Europa ogni giorno e vorrei dire agli immigrati del mondo che questo è un gioco che non porta a nulla ma solo alla violenza, perché in Svezia si stancheranno …prima o poi… ed allora… ci saranno le adeguate risposte per voi. A voi donne italiane dico : meditate …meditate…  . 13092019

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Distopia svedese: “Gli stupri a Stoccolma sono aumentati del 20 percento

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12 Settembre 2019 01:28

Secondo un rapporto del quotidiano svedese Mitt i, ogni giorno a Stoccolma si verificano in media cinque stupri. Degli stupri che si verificano, solo il 5 percento di essi comporta che un aggressore sia condannato da un tribunale penale. 

I politici locali hanno definito lo sviluppo “inaccettabile”.

Solo nella prima metà del 2019, la capitale svedese ha visto un totale di 1.060 stupri, segnando un aumento del 20% rispetto agli 890 stupri registrati in città nello stesso periodo dell’anno scorso.

Oltre ai 1.060 stupri, nella prima metà di quest’anno sono stati segnalati 24 cosiddetti “stupri negligenti”.

I reati “stupro negligente” e “abuso sessuale negligente” sono stati aggiunti al codice penale svedese per “atti in cui i tribunali hanno constatato che il consenso non era stato stabilito, ma in cui l’autore non aveva intenzione di commettere stupro o aggressione”, riferisce The Local  .

La situazione dello stupro in Svezia è diventata così grave che l’ospedale di Södersjukhuset è stato costretto a istituire un dipartimento di emergenza speciale per le donne stuprate. Quasi 800 vittime vengono curate lì ogni anno.

“Osservo estremamente seriamente tutti gli stupri. L’aumento è allarmante “, ha detto ai giornalisti di Mitt i Irene Svenonius del Partito moderato liberale-conservatore.

“Sappiamo che il numero di vittime di stupro è significativamente più elevato”, ha aggiunto Svenonius chiedendo “sforzi forti e concertati” per eliminare il problema.

Molti stupri non vengono denunciati e impuniti. I dati dell’ospedale Södersjukhuset di Stoccolma suggeriscono che solo 6 vittime di stupro su 10 segnalano la violenza sessuale alle autorità.

In alcuni casi, specialmente se la donna riesce a fuggire da un attacco sessuale, la violenza finisce per non essere classificato come stupro. In casi come questi, il crimine è spesso classificato come una “minaccia illegale” o “coercizione illegale”, ha  riferito  Dagens Nyheter.

Secondo l’emittente nazionale  SVT , solo il cinque su cento degli stupti vengono puniti.

 

LETTERA DI UN…..”LAVORATORE”..

Mattarella 11092019

LETTERA DI UN…..”LAVORATORE”..

Egregio signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chi le scrive è un uomo qualunque, lui vive per lavorare e lavora per vivere, lavora per mantenere la famiglia e lavora per  assolvere ai suoi compiti di cittadino, Lavora per pagare il canone TV, lavora onestamente per pagarsi il diritto al voto nelle consultazioni elettorali, lavora per pagare i deputati, lavora per pagare i senatori e lavora per pagare il nuovo governo, lavora per pagare il consiglio regionale e il suo governo, lavora  anche per pagare il consiglio comunale tutto e il sindaco. Ma non è finita qui,  lavora per pagare le forze armate, lavora per pagare la polizia, lavora per pagare la scuola ed università e lavora per pagare e tenere in piedi la sanità. “Carissimo signor Presidente”, il lunedì inizia la settimana e come tantissimi italiani vado a …”lavorare”, mi perdoni se ho ripetuto, come si trattasse di una “ noiosa nenia”, la parola lavoro per ben 16 volte, ma l’ho fatto perché sicuramente lei ne comprende appieno il significato e cioè che il lavoro nobilita l’uomo, gli dà dignità ma soprattutto lo rende “onesto e rispettoso del prossimo e ossequioso del libero pensiero altrui”.  Veda, questi concetti, a lei ben noti, si amalgamano col concetto di libertà individuale e diventa modello di vita in una società civile, democratica e moderna. Sono pienamente convinto che lei condivida in tutto le mie esternazioni…non potrebbe essere diversamente, siamo tra gente civile. Ora, per un attimo, così …giusto per darle un’idea, poniamo il caso che il  lavoro che svolgo non fosse dignitoso, né onesto, né ossequioso del pensiero altrui, né rispettoso del prossimo e del volere altrui,  lei signor Presidente che direbbe di me ? Sono certo che conierebbe  le peggiori  frasi e troverebbe i vocaboli più infamanti al fine di denigrarmi ed offendermi sino a…..coprirmi letteralmente di feci suine …e in verità, non si sorprenda…… le dico che lei farebbe anche bene…anzi benissimo. Dopo questa breve “prefazione”, andiamo al punto : cosa direbbe di me se io nell’immaginario fossi un partito politico che pur avendo raggiunto uno scarso risultato elettorale, e ridicolo aggiungo, alle ultime consultazioni europee, nonostante abbia frodato e rubato agli italiani,  abbia lavorato senza dignità alcuna, abbia lavorato senza rispetto per il libero pensiero e lesa la volontà altrui, abbia lavorato reprimendo i diritti democratici della libera decisione, per l’ovvio tornaconto di partito e dopo aver fatto ciò, mi impossesserei della poltrona di presidente del consiglio, di quelle di 11 ministeri e otterrei anche le poltrone più ambite in Europa, riuscendo ad ottenere quella del presidente del parlamento europeo e quella di commissario. Così facendo, in definitiva, senza aver “degnamente lavorato” metto ko il vero vincitore delle ultime elezioni europee e quello che è arrivato terzo lo faccio morire nell’isolamento. Ora signor presidente, sono proprio curioso di sapere cosa  direbbe di me…inteso come partito, come mi giudicherebbe ? Forse ed  esattamente alla stessa stregua di prima o… no ? Veda, il partito in oggetto è il PD, e la “ridicola morale” di questa lettera è che lui non  ha vinto niente ma ha fatto “Asso piglia tutto”…o no ? In conclusione, ci pensi bene, che tipo di messaggio ha lanciato alle nuove generazioni ? Io quel che apprendo da questa vicenda è che non è più importante vincere lealmente nelle competizioni,  non è necessario lavorare  sempre dignitosamente e onestamente o studiare con profitto, tanto la politica e i giusti appoggi trovano sempre un vincitore di comodo da incoronare… indipendentemente dal volere degli elettori… o….no ? 121092019

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Ursula mette in regola Gentiloni e Gualtieri

Il commissario italiano affiancato dal “falco” Dombrovskis, al ministro dell’Economia messaggio chiaro: “Conosce molto bene le regole, sa cosa ci aspettiamo dall’Italia”. Ma sull’immigrazione la nuova presidente promette: “Riformare Dublino”

Mattarella, l’assist per): «Le regole Ue sui conti vanno riviste. Tasse più eque»

Mattarella 11092019

7 SETTEMBRE 2019 – 09:55

di Fabio Giuffrida

Il Capo dello Stato torna a parlare attraverso un messaggio, letto dall’ex premier Enrico Letta, al Forum Ambrosetti, a Cernobbio

Ursula von der Leyen parla chiaro da subito. “Gentiloni è un ex premier con molta esperienza, conosce la materia e noi siamo europei prima di essere della nostra nazionalità in Commissione europea. Poi, Dombrovskis è vicepresidente e lavorerà fianco a fianco con Gentiloni. Inoltre il nuovo ministro dell’economia italiano Roberto Gualtieri viene dal Parlamento europeo, dunque conosce perfettamente il patto di stabilità e sa esattamente quali sono le regole che abbiamo stabilito in Europa. Gualtieri sa cosa ci aspettiamo nella prossima legge di stabilità”.

Così la nuova presidente della Commissione Ue traccia la cornice entro la quale a Bruxelles ha deciso di assegnare il portafoglio degli Affari Economici all’Italia, con il candidato deciso dal governo ‘Conte II’, Paolo Gentiloni. Una vittoria per Roma, sicuramente, ma dentro binari che sembrano stretti o comunque tutti da discutere, soprattutto se si parla di rivedere il patto di stabilità e crescita.

L’obiettivo di rivedere le regole è dichiarato sia dal governo Conte II, sia dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si è espresso esplicitamente in questo senso sabato scorso. Ma in Europa, fa capire von der Leyen oggi presentando la sua nuova squadra a Palazzo Berlaymont, la discussione è tutta da fare: i paesi rigoristi del nord continuano a non vedere di buon occhio la revisione delle regole di austerity. E sono gli stessi paesi del nord che fino all’ultimo ieri hanno cercato di bloccare l’assegnazione degli Affari economici all’Italia, paese con un debito altissimo. La spunta von der Leyen, controbilanciando la nomina di Gentiloni con il ruolo ‘forte’ del falco lettone Valdis Dombrovskis, che resta vicepresidente con delega economica. E oggi la nuova presidente si tiene, non si sbilancia quando le si chiede della revisione delle regole. Anzi: frena.

“Abbiamo un patto di stabilità e crescita che è stato sviluppato con un largo consenso – ci risponde – Vogliamo un’economia forte: le regole sono chiare, i limiti sono chiari e la flessibilità è chiara. All’interno di queste regole affronteremo le diverse opzioni e i diversi problemi”. Grazie alla “combinazione” tra “Roberto Gualtieri, Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis vedremo i prossimi passi”.

Domani la nuova presidente riceverà il premier Giuseppe Conte qui a Bruxelles. “Ho parlato recentemente il premier Giuseppe Conte e con Paolo Gentiloni – dice oggi – So benissimo quanto sia difficile affrontare determinate questioni, soprattutto in relazione al difficile momento economico che sta vivendo l’Italia, ma non solo. Volevamo dare una combinazione differente nella scelta dei commissari, con punti di vista diversi e intelligenti: Gentiloni collaborerà infatti con il nuovo vicepresidente e commissario all’Economia, il lettone Valdis Dombrovski. Penso che insieme faremo grandi cose”.

Mai come oggi appare chiaro che la combinazione tra Gentiloni commissario agli Affari economici e Gualtieri ministro dell’Economia va vista così, in coppia: pacchetto unico europeo per tenere ‘legato’ il governo agli impegni, pur con promessa (vaga) di flessibilità. Poi sulla revisione delle regole, il processo è lungo. Si vedrà e nulla è scontato.

C’è una cosa sulla quale però la nuova presidente si sbilancia: la riforma del regolamento di Dublino sull’immigrazione. “Dobbiamo riformare Dublino senza dubbio. Ne parleremo a lungo ma questa è una priorità nella nostra agenda”. Roma porta a casa questa promessa. Almeno questa è chiara.

14 ANNI X FUTILI…. MOTIVI !

Aula giustizia tribunale toga toghe avvocati giudici

14 ANNI X FUTILI…. MOTIVI !

Sono basito, stupefatto, meravigliato e incredulo, una sentenza, anche se di II grado, che davvero ci regala una condizione di chiara confusione e ci rende incapaci di comprendere a fondo il metro della giustizia italiana. Veniamo ai fatti, oggi l’ex tipografo Roberto Pirrone è stato condannato a 30 anni di reclusione nel processo svoltosi con rito abbreviato davanti alla corte di assise di Appello di Firenze per l’omicidio del venditore senegalese Idy Diene, avvenuto il 5 marzo 2018 sul ponte Vespucci a Firenze. Tutti ricorderete quanto clamore mediatico suscitò quell’incredibile omicidio che vide il triste epilogo proprio la mattina del 5 marzo del 2018, Roberto Pirrone, 65 anni, tipografo fiorentino in pensione, disperato e oberato dai debiti, uscì di casa armato di pistola con l’intenzione di suicidarsi in quanto la sua mente non reggeva più il fardello della grave situazione nella quale si trovava e con nessuno,  stato compreso e del tutto assente, a sostenerlo. Giunto sul ponte Vespucci, qualcosa muta in lui, evidentemente irritato da qualcosa o dal venditore ambulante senegalese che si trovava a transitare su quello stesso ponte ad un certo punto impugna la pistola che aveva con sé e lo spara, misterioso il perché…forse per “futili motivi”. In primo grado l’uomo era stato condannato a 16 anni sempre col rito abbreviato. Nella sentenza di secondo grado gli è stata contestata anche l’aggravante dei …”futili motivi”,… roba da non credere…, non riconosciuta nel primo processo e quindi l’aggravante vale un… “bonus omaggio di ben 14 anni”. Di lui nel giudizio formulato, non si tiene conto delle sue condizioni drammatiche psicologiche né il particolare momento, perché non dimentichiamolo,  era lì sul ponte per suicidarsi e non c’era andato certo per litigare. Ora portiamo in parallelo un altro caso nazionale, più eclatante, di indubbia ed efferata violenza, e mi riferisco al ghanese Adam Kabobo che ammazzò a picconate tre passanti nelle vie di Milano nel lontano Maggio 2013, ebbene…lui “ha beccato appena 20 anni di reclusione”, 10 in meno del Roberto Pirrone. C’è da dire che vent’anni di carcere sono il massimo della pena prevista che poteva essere inflitta, tenendo conto della seminfermità mentale e dello “sconto” previsto per il rito abbreviato, vero è che i medici propesero per la teoria del vizio  di mente parziale mentre l’accusa  sostenne che lo fece come “odio verso i bianchi”, ma i giudici hanno creduto ….alla difesa.. sollevando l’indignazione e la rabbia dei parenti degli assassinati…e perché mai ?  Per cosa l’abbia realmente fatto oramai questo appartiene alla storia del crimine tuttavia, mi chiedo come mai nel caso del Pirrone non si sia tenuto conto del suo particolare e tragico  momento psicologico mentre al ghanese si è concesso tutto ? La balla della seminfermità mentale è clamorosamente smentita in questi giorni perché il baldo picconatore, nonché pluriomicida ora studia e lavora in carcere e prende …. lezioni di italiano e consegna il cibo agli altri detenuti. Potenza dei …farmaci mi verrebbe da dire….ma non mi sembra che sia la vita di “un pazzo schizofrenico”, almeno così è stato definito. Che strano modo ha il nostro paese di amministrare la giustizia anzi, a me pare che si tratti di una giustizia a due pesi…11092019

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Ambulante ucciso, 30 anni a ex tipografo

Pena raddoppiata, in primo grado aveva avuto 16 anni

Aula giustizia tribunale toga toghe avvocati giudici

Redazione ANSAFIRENZE

11 settembre 2019

(ANSA) – FIRENZE, 11 SET – L’ex tipografo Roberto Pirrone è stato condannato a 30 anni di reclusione nel processo svoltosi con rito abbreviato davanti alla corte di assise di Appello di Firenze per l’omicidio del venditore senegalese Idy Diene, avvenuto il 5 marzo 2018 sul ponte Vespucci a Firenze. In primo grado l’uomo era stato condannato a 16 anni sempre in abbreviato. Nella sentenza di secondo grado è stata contestata anche l’aggravante dei futili motivi, non riconosciuta nel primo processo.

LA CONQUISTA DI ….MARTE…

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LA CONQUISTA DI ….MARTE…

Ci siamo, ancora una decina di anni e poi sbarcheremo su Marte mentre altre sonde, in questo momento, di fabbricazione americana, russa o cinese stanno volando nell’infinito spazio alla ricerca di pianeti simili alla nostra terra per colonizzarle. Anche nel quotidiano viviamo una tecnologia straordinaria, le auto elettriche sono già in uso quotidiano, gli smartphone per parlare con i nostri amici a Londra come a Tokyo in tempo reale sono una realtà, come riuscire a comunicare e spedire documenti via internet nel giro di 30 secondi . I computer ora sono in grado di poter assistere anche gli interventi chirurgici e guidare le mani dei chirurghi, abbiamo tecnologiche e protesi da fantascienza che risolvono i problemi degli sfortunati che hanno subito menomazioni fisiche. Addirittura si può …”creare la vita” e sostituirsi all’onnipotente, e dulcis in fundo abbiamo ogni sorta di tecnologie che ci semplifica la vita nelle mura di casa. A pensarci bene l’uomo si è sviluppato nei millenni, si è evoluto al punto da prendere in ipotesi la possibilità di vivere anche in delle stazioni spaziali. Che dire… tutto meraviglioso.. anzi, c’è da aggiungere solo una piccola cosetta, ….roba da niente… nulla d’importante, solo che non riesco a trovare il posto giusto dove collocare nello sviluppo dell’umanità il divieto e conseguente impossibilità alle donne di recarsi in uno stadio….boh ! Tra quanto precedente scritto e il suicidio, mediante combustione con liquido, della povera donna si delineano culture estremamente differenti e complesse, e quel che preoccupa è che in pieno 2019 è inaccettabile che una donna non possa andare a “gustarsi un incontro di calcio in libertà” in uno stadio….ma perché ? Credo che i diritti umani debbano essere rispettati sempre e comunque ed una religione o una tradizione, qualunque essa sia, non può negare e sopprimere questo diritto. È vergognoso che il mondo occidentale neghi la soppressione dei diritti delle donne nel mondo islamico e la cosa più aberrante è che anche in occidente si tende a difendere detta condizioni di repressione della donna . È questo il vero punto di scontro e le marcate differenze tra le civiltà moderne e il mondo islamico. Non credo che un domani vedremo l’Iran cambiare le sue leggi o modificare in parte le loro leggi coraniche, come sono anche convinto che il suicidio di quella poverina sarà una morte invano. 11082019

…by… manliominicucci.myblog.it

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Stadi vietati alle donne in Iran, tifosa si dà fuoco e muore

Sahar Khodayari è deceduta in un ospedale di Teheran per le ustioni riportate

iran

Redazione ANSATEHERAN

10 settembre 2019

La tifosa di calcio iraniana Sahar Khodayari, che si era data fuoco nei giorni scorsi davanti a un tribunale di Teheran per protestare contro il divieto per le donne di entrare negli stadi, è morta la scorsa notte in un’ospedale della capitale iraniana a seguito delle ustioni riportate.

QUATTRO AMICI AL …BILLIONAIRE..

grillo figlio

QUATTRO AMICI AL …BILLIONAIRE..

Evidentemente gli insegnamenti della storia e del passato non servono a niente, quel che si legge in questo nuovo episodio di “presunto stupro” è  qualcosa di sconcertante,  non lo so se è una violenza di gruppo con stupro annesso oppure trattasi di un  rapporto sessuale multiplo, lo stabiliranno i giudici, tuttavia è comunque una vicenda di disumana appartenenza alla immoralità che mette in luce e in risalto la pessima educazione ricevuta dai quattro rampolli della società radical chic, sembra di rivedere uno spezzone del film Arancia Meccanica degli anni ’70, in quel film, “dei bravi ragazzi” ne combinavano di tutti i colori dalle violenze gratuite agli stupri, cerco di immedesimarmi nel padre di quella ragazza e posso capire quanto lui possa essere turbato perché, veder violentata una figlia, magari anche consenziente nel rapporto sessuale con i quattro ragazzi, è  qualcosa di orribile che tocca il profondo dell’animo suscitando rabbia e immenso dolore per un qualcosa di inaccettabile.  La logica del ragionamento mi porta a due possibili situazioni, la prima che vede la poverina come l’allegra facile donnina di turno che si lascia incantare dalla sirene del lusso e  quindi decide di intrattenere rapporti sessuali con quattro ragazzi contemporaneamente per ottenere qualcosa, e qui nasce la prima domanda, e perché mai con quattro nello stesso momento ? E’ forse una squillo, oppure voleva gratificare il ricco figlio di papà di turno ? Ipotesi n.2, la più credibile , e secondo me è così, che lei sia lasciata andare perché l’avranno fatta bere e oltre al bere sicuramente le avranno messo dentro un drink qualcosina che chiaramente le ha offuscato la capacità di intendere e di opporsi, e sì…perché rapportarsi sessualmente con quattro uomini non credo sia facile per una ragazza di poche esperienze sessuali. Dalla squallida vicenda emerge  qualcosa di molto allarmante e preoccupante che deve  inquietare tutti e dieci i genitori di quei ragazzi, soprattutto dei maschietti. Quello che è accaduto, anche se consenzienti tutti e cinque, è la dimostrazione del fallimento educativo e morale dei nostri ragazzi, qualunque sia l’esito delle indagini la nostra società ha fallito e dalle passate tragiche esperienze di Pamela Matropietro e di Desiree Mariottini a Roma sembra non aver lasciato tracce negli insegnamenti della diffidenza . Forse la colpa è dei loro genitori che consentono ai loro figli di avere quello che loro non riescono a focalizzare e cioè che la ricchezza non deve essere un sistema per avere tutto e subito e  qui credo che il signor Beppe Grillo abbia sbagliato ad educare il proprio ragazzo, troppo lusso e troppi soldi tutti in una volta confondono la debole psicologia dei giovani, troppo immaturi per comprenderne il vero significato e l’uso della ricchezza. Sì, la nostra società “costruisce” mostri senza cuori il cui fine è solo quello di ottenere vizi e privilegi in quantità industriale perché sono proprio gli adulti che mettono in mostra sempre il lato peggiore di sé. Io non intendo colpevolizzare dei ragazzini ma mi scaglio contro i loro genitori, tutti e nessuno escluso perché non hanno fatto il loro “buon lavoro” genitoriale lasciando ai giovani inesperti la possibilità di…sbagliare…Non si mandano i propri figli nei lussuosi locali e nelle rinomate spiagge, non si fanno vivere nelle ville hollywoodiane senza far capir loro l’importanza di quello che si è creato e come gestire le ricchezze nell’umiltà…quotidiana… già ma di che cavolo sto parlando…. che se neanche i genitori interessati alla vicenda forse comprendono il termine …”umiltà”. Va bene, anzi no… va male, un’altra ragazza ora vive un dramma e noi dobbiamo stare attenti a non parlare del figlio di Grillo…i media sono sensibili con gli uomini di potere…specie in questo momento…sarà così…ma li vedo ridicoli e patetici. 10092019

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L’accusa al figlio di Grillo: “Stuprata mentre la mia amica dormiva”

La denuncia di una studentessa universitaria: “Erano in tre a violentarmi”

Ultimo aggiornamento il 8 settembre 2019 alle 12:01

Articolo “Il figlio di Beppe Grillo indagato per violenza sessuale”

grillo figlio

Ciro Grillo, figlio di Beppe (Ansa)

Milano, 8 settembre 2019 – Un video fatto con un cellulare quella notte, ed ora sequestrato, alcune immagini riprese da una telecamera nella villa di Porto Cervo, in Costa Smeralda e, soprattutto, le testimonianze. Dei quattro accusati, tutti giovani rampolli della Genova bene e della ragazza che li accusa, una studentessa milanese di buona famiglia che a luglio ha superato la maturità. Si concentra su questi elementi l’inchiesta che la procura di Tempio Pausania sta portando avanti dal giorno che la studentessa, insieme alla sua famiglia, ha varcato a fine luglio la soglia della caserma dei carabinieri di Milano per denunciare di essere stata stuprata.

E di esserlo stata, più volte, a turno, da tre dei quattro senza riuscire a reagire, a difendersi e a fuggire. Tra loro anche Ciro Grillo, il figlio 19enne di Beppe. Una indagine delicata che carabinieri e procura stanno effettuando per capire quale delle due verità, quella dell’accusa di stupro di gruppo, o quella del rapporto consenziente, sia la verità processuale. E proprio per colmare qualsiasi dubbio o lacuna nelle dichiarazione dei cinque giovani già in possesso degli inquirenti, sarà necessario ascoltare anche l’amica della studentessa che quella notte era con lei.

Sia in discoteca sia dopo nella villa di Porto Cervo, dove dopo altri fiumi di alcol, si sarebbe consumato lo stupro di gruppo.Secondo il racconto della studentessa milanese, raccolto dai carabinieri in modalità protetta, la sua amica in quelle ore drammatiche si era addormentata.

A dimostrazione di quanto la tutela dei giovani coinvolti nella vicenda sia alta, nessuno ha scelto di parlare. La giovane e i suoi genitori non hanno “commenti da fare” sulla vicenda in quanto “i fatti sono ancora al vaglio della Procura a cui si affidano affinché compia gli accertamenti con la massima serenità”, spiega oggi il loro legale Laura Panciroli.

La ragazza lo scorso 26 luglio ha denunciato ai carabinieri di Milano, città dove abita e dove era rientrata sotto choc dalla Sardegna, l’aggressione e lo stupro di gruppo di cui, come ha messo a verbale, è stata vittima 10 giorni prima.

Secondo il racconto dalla giovane, la violenza di gruppo risale allo scorso 16 luglio dopo una serata trascorsa con i quattro al Billionaire e proseguita nel residence in Costa Smeralda dove era stata invitata con l’amica per una spaghettata.

Gli indagati, oltre a Ciro Grillo, sono Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria e Edoardo Capitta, tutti tra i 18 e i 20 anni, i quali, tramite i loro legali, si difendono sostenendo che i rapporti sono stati consenzienti. Non così per la studentessa milanese che, sempre a luglio, si è recata anche al centro Soccorso violenza sessuale della clinica Mangiagalli dove è stata visitata dalle psicologhe.

 

 

 

 

L’AVVOCATO… DEL DIAVOLO…E DEL PD !

Italian premier Giuseppe Conte after his address to the Lower House ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 09 September 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

L’AVVOCATO… DEL DIAVOLO…E DEL PD !

Carissimo avvocato del popolo…Giuseppe Conte, rammenta quando diceva che  “la mia esperienza finirà con il governo Lega-M5S” ? Curioso, invece lei oggi è ancora qui e si trova a dar nuovamente …”le carte”…in un nuovo governo ma di colore diverso, però questa volta nel suo primo discorso al parlamento ha voluto fare il professore ricordandoci che la nostra costituzione non è…” carta straccia”,  e quindi il popolo sovrano, come recita l’art.1, suo malgrado deve accettare lei come presidente del consiglio, patetico, perché lei non ha ricevuto 1 voto da nessuno, quindi in questo caso, lei come la considera la costituzione all’articolo citato?  E’ chiaro che per ovvia convenienza ora…. la costituzione è carta straccia…Oggi l’abbiamo ascoltata, un po’noiosamente e a volte con irritazione, sì….perché lei un bugiardo della peggior specie e nel suo chilometrico discorso ha sputato letteralmente veleno su quello precedente che risale ad appena al mese scorso. Lei mi ricorda tanto un signore che molti anni fa, per la modica somma di trenta denari, tradì i suoi ideali e il suo maestro rinnegando tutto quello che aveva fatto. Esattamente come lei, e lo ravviso nel suo cambiamento, una personalità molto ambigua per quanto emerso oggi, un radicale mutamento non giustificato e allora ci spieghi la “magica mutazione”,…prima parlava da  sovranista oggi da perfetto leninista… non si sente un po’ ridicolo ? E chi se lo immaginava così il professorino, nel 2018 ha detto e giurato le stesse cose che oggi spudoratamente ha smentito, dimostrando nei fatti che al suo primo discorso mentiva mentre ci sorrideva con il “volto del diavolo”…e sì, perché mentiva e sapeva di farlo, e lo ha fatto solo per mera opportunità personale e di potere. Non entro nel merito delle decisioni passate sulla rottura di governo dell’ex ministro Salvini, però c’è da dire che il suo atteggiamento di apparente tradimento con la Merkel  è un episodio di estrema gravità, certo che lo è, in fin dei conti lui era sempre un ministro della repubblica italiana e…del suo governo, ma se lei si sente gratificato cambiando le carte …faccia pure ma gli epiteti e i pomodori dal popolo se li prenderà sicuramente , è solo questione di giorni.  In aula parlamentare ascoltando la sua esposizione fiume riguardo al programma futuro  del suo neo governo mi son chiesto se saranno sufficienti quattro legislature per la loro messa in pratica, troppa carne al fuoco e intanto carne non ce ne..…già… perché il testo letto, è stato da lei redatto forse in un momento di profonda crisi esistenziale … evidentemente … perché fondamentalmente fa acqua da tutte le parti, infatti dà  l’impressione di  una vagonata di sogni e promesse vane che non si vedranno mai realizzate. Un esempio su tutti, si prospetta l’asilo nido a costo zero per i più abbienti, benissimo, è come dire che tutti i migranti che arriveranno da noi nei prossimi mesi beneficeranno delle nuove agevolazioni, perché sicuramente ci saranno i paletti che privilegeranno le famiglie  senza reddito… Poi sull’immigrazione altra confusione, in definitiva si vuol cambiare rotta annullando i due decreti e l’obiettivo è cercare di convincere gli altri stati europei ad accoglierli… forzosamente… . “Caro signor presidente” ma lei si fa o ci crede davvero ? Poi chiede più elasticità nei conti pubblici magari superando i limiti imposti da Bruxelles, quel limite del 3%  che è motivo di perenni liti con tutti i governi precedenti e non contenti… “noi chiediamo più Europa”…e già…vogliamo più poveri visto che i sei milioni già presenti forse …non bastano… . Ecco giungo alla conclusione, lui dovrebbe essere giudicato per il reato di altro tradimento per la questione Merkel  e non ricevere un premio come il successivo mandato per formare un nuovo governo. Altro che l’avvocato del popolo, lui ha svolto un lavoro di fine diabolico e metterci dentro il governo l’estrema sinistra è stata “l’opera sua… infernale”. …10092019

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Governo: fiducia della Camera a Conte con 343 sì, 263 no e 3 astenuti

Il premier: soddisfatto del risultato. Di Maio: è l’ora del coraggio. Zingaretti: verso un’Italia giusta

 

Italian premier Giuseppe Conte after his address to the Lower House ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 09 September 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

 

09 settembre 2019

La Camera dei deputati ha approvato la fiducia al governo Conte bis con 343 sì e 263 no. Gli astenuti sono stati 3.

“Sono soddisfatto del risultato”. Così il premier Giuseppe Conte, lasciando Montecitorio, commenta con i cronisti il voto di fiducia dell’Aula.

“Bene la fiducia alla Camera. Massimo sostegno alle parole del presidente Conte. M5S ha idee chiare: lavoro, imprese, ambiente, scuola, famiglia sono priorità. Ma anche taglio parlamentari e revoca concessioni autostradali. È il momento di correre, è il momento del coraggio. Ci siamo!”. Lo twitta il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo la fiducia alla Camera del governo Conte bis.

“Bene il Presidente Conte e la fiducia alla Camera. Un altro passo in avanti per cambiare l’Italia e renderla più verde, giusta e competitiva”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo il voto di fiducia al governo alla Camera.

 GUARDA LE FOTOConte in Aula alla Camera – LA FOTODIRETTA

 

IL PROGRAMMA DEL GOVERNO

“L’epocale fenomeno migratorio – ha detto Conte – va gestito con rigore e responsabilità, perseguendo una politica modulata su più livelli, basata su un approccio non più emergenziale, bensì strutturale, che affronti la questione nel suo complesso, anche attraverso la definizione di un’organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone, ma che si dimostri capace di affrontare più efficacemente i temi dell’integrazione, per coloro che hanno diritto a rimanere e dei rimpatri, per coloro che non lo hanno”.

Durante l’intervento dai banchi della Lega e di FdI si sono alzati cori: ‘Bibbiano, Bibbiano’. Applausi ironici e ‘Buu’ durante diversi passaggi del discorso oltre che il coro: ‘Elezioni, elezioni‘ e quello: ‘Poltrone’.

Ancora tensione anche dopo il discorso di Conte, durante la discussione generale con un deputato di FdI espulso dall’Aula.

Un passaggio dell’intervento di Conte è stato dedicato alla questione concessioni autostradali. “Renderemo più efficiente e razionale – ha detto il premier –  il sistema delle concessioni operando una progressiva e inesorabile revisione di tutto il sistema. Quanto al tema di concessioni autostradali avviato a seguito del crollo del ponte Morandi, porteremo a completamento il procedimento senza nessuno sconto per gli interessi privati, avendo quale obiettivo esclusivo la tutela dell’interesse pubblico e la memoria delle 43 vittime, una tragedia che rimarrà una pagina indelebile della nostra storia patria”.

“Prima di avviare le mie comunicazioni in quest’Aula – ha esordito – concedetemi innanzitutto di rivolgere un saluto e un ringraziamento al presidente della Repubblica il quale anche in queste ultime fasi determinanti per la vita della Repubblica esercitando con scrupolo le sue prerogative istituzionali ha guidato con equilibrio e saggezza ed è stato riferimento imprescindibile per tutti”. “Questo progetto politico – ha detto il premier – segna l’inizio di una nuova, che confidiamo risolutiva, stagione riformatrice”. “E’ necessario – ha detto Conte – recuperare “sobrietà e rigore affinché i nostri cittadini possano vedere con rinnovata fiducia nelle istituzioni“.

“Come dimostra la sensibile riduzione dei tassi rispetto ai livelli dello scorso ottobre, i mercati finanziari stanno investendo con fiducia sulla nuova fase che l’Italia sta attraversando. La diminuzione della spesa per interessi pagati sul nostro debito pubblico – ha detto – è una vera e propria “riforma strutturale”, perché ci permette di allentare quello che è stato il maggior freno alla crescita del nostro Paese negli ultimi decenni”.

“Io e tutti i miei ministri – ha promesso – prendiamo il solenne impegno, oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee. “Come ha detto Saragat – ha citato Conte – fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano“.

“Ho sempre inteso – ha puntualizzato Conte – il mio ruolo come servizio al Paese e nell’esercitare il mio servizio ho cercato di guardare sempre al bene comune senza lasciare che prevaricassero interessi di parte“, ha aggiunto il presidente del Consiglio.  “Il programma che mi accingo a illustrare – ha spiegato Conte – non è un mero elenco di proposte eterogenee, nè una sommatoria dei programmi delle diverse forze politiche della maggioranza. al contrario è sintesi programmatica, un progetto del Paese a favore dei cittadini.  È un programma che ha l’ambizione di costruire la società in cui vogliamo vivere noi stessi che abbiamo un po’ di anni sulle spalle ma che vogliamo consegnare ai nostri figli e nipoti nella consapevolezza che il patto politico e sociale che proponiamo si prospetta necessariamente per essere sostenibile in una dimensione intergenerazionale”.

“All’interno di questi valori, in questa cornice di riferimento costituzionalmente caratterizzata, si ascrive la nostra azione riformatrice, racchiusa in un programma, del quale sarò il garante e il primo responsabile e che cercherò di tratteggiare – nelle sue linee essenziali – in questo mio intervento”.

“Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne”, ha promesso il premier.

Manifestazione di FdI e Lega davanti a Montecitorio durante il discorso di Conte.

 

IL PRETE IN TENTAZIONE……

Un altare per due vescovi quello della celebrazione odierna per la domenica delle palme nella cattedrale di San Michele ad Albenga (Savona) per il vescovo di Albenga e Imperia, Mario Oliveri, e il coadiutore, Guglielmo Borghetti, 29 marzo 2015. Il rito è stato celebrato da Oliveri e dopo la lettura del Vangelo é stata letta la Bolla Papale da parte di don Bruno Scarpino, vicario del tribunale ecclesiastico, con la quale si dà mandato a Borghetti di operare nella diocesi. ANSA/ GIO' BARBERA

IL PRETE IN TENTAZIONE……

Egregio signor  Vescovo Borghetti, lei è davvero ammirevole ed  encomiabile per la sua opera di sostegno morale  e religioso nei confronti di un fratello che si è fatto tentare da Satana e dal peccato, vista dall’ottica del cristiano qualunque sono davvero convinto che sia davvero significativa ..ma…ma .attenzione Sua Eccellenza, la pecorella smarrita non è una qualunque pecorella,  ma è un….pastore, molto particolare  e per giunta è sacerdote, infatti  il soggetto in questione e meritevole della sua attenzione, nella nostra dottrina religiosa  dovrebbe essere il pastore che vigila e protegge il suo gregge, ma nel momento in cui “il pastore” assume  sostanze stupefacenti  e  gli si annebbia la mente si allontana velocemente… da Dio e dagli uomini e non è più in grado  assolvere il compito e dovere pastorale assegnato .  Ci spieghi signor Vescovo che senso ha tenere ancora nell’ordine sacerdotale un soggetto del genere e non provvedere immediatamente al suo allontanamento e sostituzione con altro degno prelato  ? Il tossico religioso non è certamente un fulgido esempio di amore e correttezza …anzi tutt’altro.. è vero che nel percorso della vita ci si può “indurre dalle tentazioni”, assolutamente sì,  sbagliare è umano,  ma resta un fatto indiscutibile che  è anche qualcosa d’inspiegabile e vergognoso, ovvero il trapasso al male di questo sacerdote, perché sicuramente,  per potersi procurare la “polverina” avrà incaricato qualcuno, a lui molto vicino e certamente discreto, e in cambio il “fedele servitore”.. cosa riceveva ?  Dubbio amletico.. è ovvio che lui abbia creato i presupposti per l’attività omertosa nella chiesa locale, sistema tanto caro ai mafiosi e camorristi.  La prima cosa da fare, signor Vescovo e spogliarlo subito e allontanarlo dalla sua parrocchia, via l’abito talare e magari si mettesse in pratica il suo senso di solidarietà cristiana e il suo desiderio di aiuto, magari rivolgendosi ad  una bella comunità per disintossicarlo, ammesso che ci riesca, ma è importante che stia lontano dai minori, io non lo vorrei vicino ad un mio figlio, perché un soggetto così fragile è facilmente manovrabile da individui senza scrupoli. Ci faccia sapere qualcosa signor Vescovo…grazie a nome dei cristiani.. e tante belle cose a lei e famiglia..09092019

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Prete in gita con ragazzi assume droga

Vescovo, sta seguendo piano recupero,nessun danno a minori

Un altare per due vescovi quello della celebrazione odierna per la domenica delle palme nella cattedrale di San Michele ad Albenga (Savona) per il vescovo di Albenga e Imperia, Mario Oliveri, e il coadiutore, Guglielmo Borghetti, 29 marzo 2015. Il rito è stato celebrato da Oliveri e dopo la lettura del Vangelo é stata letta la Bolla Papale da parte di don Bruno Scarpino, vicario del tribunale ecclesiastico, con la quale si dà mandato a Borghetti di operare nella diocesi. ANSA/ GIO' BARBERA

Redazione ANSA

IMPERIA 09 settembre 2019

 

Un prete è stato sospeso dagli incarichi pastorali dopo che a giugno ha avuto un malore per avere assunto droga, mentre era in gita a Cremona con alcuni studenti della scuola media statale Ollandini di Alassio (Savona), dove stava facendo una supplenza di un paio di settimane. Il sacerdote ora segue un programma terapeutico e riabilitativo.

“La vicenda è stata affrontata con tempestività. Non ci sono stati o danni a terzi, soprattutto ai minori – ha spiegato all’ANSA il vescovo di Albenga-Imperia Giacomo Borghetti -. Il soggetto è stato ripreso da me, abbiamo parlato e ovviamente abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero e devo dire che è molto collaborativo”.

Protagonista della vicenda è stato un prete di Alassio. E’ stato soccorso dopo il malore, finendo in ospedale, proprio dagli studenti che stava accompagnando in gita nella città del torrone e sui quali avrebbe dovuto vigilare. Il caso era rimasto riservato fino ad oggi, quando lo ‘scandalo’ ha iniziato a circolare ed è stato interpellato lo stesso vescovo per chiarire come siano andati i fatti. Monsignor Borghetti ha confermato che, comunque, il sacerdote è stato temporaneamente sospeso dagli impegni pastorali. “Abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero – ha ribadito -. Mi sono stupito, che notizie del genere, escano soltanto ora”.

Quanto all’evento in sé, il vescovo preferisce parlare di malore conseguente l’assunzione di sostanza stupefacente, più che di overdose. “Il termine overdose ha un significato clinico ben preciso – sottolinea del resto Borghetti -. Quella del malore è la versione più vicina alla verità”. Se il sacerdote alla fine sarà o meno sospeso definitivamente dal proprio mandato pastorale “dipenderà dall’esito di questo percorso di recupero – ha anche spiegato il vescovo -. Lui, comunque, mi sembra collaborativo, si è reso conto di aver commesso un errore. E’ come una persona che, saputo di aver contratto la polmonite, accetta di andare in ospedale, ed ora è convalescente”.

 

UNA DURA LEZIONE DI VITA !

RAI

UNA DURA LEZIONE DI VITA !

Egregio signor  Fabio Sanfilippo, la leggo con immenso dolore ma per nulla scandalizzato dalle sue parole di odio e incitazione al suicidio riferite al senatore Salvini, francamente faccio un po’ fatica a capire l’astrusa elaborazione esternato del suo sinistro e agghiacciante pensiero. In verità le dico che il signore da lei tanto odiato, non ha mai tagliato la testa ad un curdo-cristiano o a cittadini inermi europei, non ha commesso nessun reato e neanche furti sebbene, lei e tanti come lei fate passare la sparizione dei 49 milioni  di euro della Lega come sua primaria responsabilità quando lei, per primo sa che il segretario non amministra il denaro ma è compito del tesoriere del partito….punto.. Tuttavia, lei e tanti suoi colleghi praticando sistematicamente  il sillogismo di sinistra ci siete riusciti, ora  la gente è davvero convinta e ne ha fatto anche uno slogan. Continuiamo, il “signore in oggetto”, non ha mai spacciato e trafficato droga né ha mai ucciso ragazze dopo averle stuprate e non ha neanche  fatto a pezzi ragazze italiane dopo uno stupro di gruppo ed averla assassinata, precisando che forse quello orrore inenarrabile  è riconducibile ad un macabro rito della mafia nigeriana. Sì…egregio signore, perché la maggior parte dei migranti voluti da gente come lei e arrivati dai diversi paesi del mondo oggi delinquono e lei…sottolineo lei..  ne è il corresponsabile per via delle sue campagne pro migranti, responsabile  del malessere del popolo  italiano  e poi  cosa fa ? Sfoga tutta la sua rabbia, avuta in dote e nel suo DNA evidentemente, e  un odio in quantità industriale verso quel signore che blocca i migranti e che nulla hanno a che fare con la Siria e in più, “lo omaggia con  l’invito al suicidio”…  Poi,  siccome lei è persona buona e generosa che va nelle scuole , con i propri soldi, a diffondere parole di pace ed amore ci mette in mezzo anche la figlia, che sicuramente va a scuola anche lei, di quel signore e le promette che in caso di morte suicida del suo babbo lei si prenderà cura del suo futuro, e aggiunge, come ipotetico e preoccupato nuovo tutore, che con un piano di recupero mentale, magari con degli shock elettrici, stile Bibbiano, la porterà alle sue idee e le cancellerà le vecchie…in definitiva resettando il suo cervello…. Leggo le sue straordinarie e commoventi dichiarazioni : “Io non sono uno che odia, sono una persona che ama. Da anni giro le scuole d’Italia, con i miei soldi e nel mio tempo libero, per raccontare l’orrore della guerra in Siria e dei campi profughi attraverso i disegni di Sheradzade, una bambina curdo-siriana che ho conosciuto. Bellissima cosa portare in giro i racconti di una bimba che soffre per una guerra voluta da….. già…voluta da chi ?  E’ qui si apre una tragica parentesi che vede lei e tanti come lei i fomentatori delle guerre in Africa e in Siria, già… le destre a sentir voi sono violente e guerrafondai …solo in teoria però.. perché le guerre nella pratica le creano le sinistre europee e mondiali per puro interesse economico.…è ridicolo… vero ? Chieda ad Obama se gli piacciono i disegni a pastello della povera Sheradzade, e magari chieda al suo amico Macron e agli emiri del golfo se gradiscono i disegni colorati di una infedele curdo-siriana…chieda a loro e vedrà quanta voglia di augurare suicidi le verranno… Lo consti signor giornalista mantenuto da me e da tanti italiani come me come ci fate rivoltare lo stomaco sapendo che paghiamo il canone a gente come lei ? Io non le auguro il suicido, né a lei né a quelli come lei, perché sono semplicemente un essere umano, cristiano poi, e penso che anche lei avrà una figlia ed io, per quanto lei non meriti di averla e viverla quella figlia che il mio Dio le ha concesso, le auguro di vederla vestita da sposa felice e nel giorno del suo matrimonio. Una cosa la può fare pero, vada missionario nel nome di Cristo in Siria e ne porti la parole e la suo opera per almeno 30 anni….le farà molto bene e forse la farà diventare un …”essere umano”. 08092019

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Fabio Sanfilippo, il giornalista non si pente degli attacchi a Salvini: “Lo rifarei, non è invito al suicidio”. Ora la Rai valuta la sospensione

RAI

“Ometterei la frase sulla figlia, è stata oggettivamente una caduta di stile”, ha scritto il caporedattore di viale Mazzini in un nuovo post su facebook. Intanto, cdr e Vigilanza chiedono che l’azienda diffonda un manuale di comportamento sui social per i dipendenti

di F. Q. 7 SETTEMBRE 2019

 

Il giorno dopo la polemica esplosa a viale Mazzini sul post Facebook del caporedattore di Rai Radio1Fabio Sanfilippo, con cui il giornalista ha attaccato l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dicendo, in riferimento alla fine dell’esperienza di governo gialloverde, “tempo sei mesi e ti spari”, l’azienda sta valutando una sua sospensione cautelativa. Il giornalista non si dice affatto pentito del messaggio lanciato dal proprio profilo personale, ma la Rai, dopo aver preannunciato un provvedimento disciplinare, ha fatto sapere che emanerà la prossima settimana una disposizione sull’uso dei social da parte dei dipendenti.

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Il giornalista, criticato da membri di diverse formazioni politiche, oltre che da dirigenti aziendali e membri della Vigilanza, ripubblicherebbe la “missiva”, come lui stesso l’ha definita, sul suo profilo Facebook. “Riscriveresti il post? Mi è stato chiesto. Sì, ometterei la frase sulla figlia, è stata oggettivamente una caduta di stile – si legge in un nuovo messaggio sul social network – Il post che ho pubblicato sul mio profilo PRIVATO di Facebook il 4 settembre NON contiene alcun invito al suicidio del capo politico della Lega. È la constatazione di un fatto: che Salvini si è politicamente ‘fatto fuori’ da solo. Con la previsione che di qui a sei mesi si sarebbe politicamente ‘sparato’, eliminato da solo. Riducendo i consensi del suo partito del 20, 25 per cento. Il 6 settembre, l’intervento della macchina mediatica e manipolatrice leghista ha fatto in fretta a travisare le mie parole usandole a proprio uso e piacimento a scopo di polemica politica distrattiva“.

Ribadendo che il messaggio lanciato sui social era affidato a un profilo personale e chiuso, il giornalista ha poi voluto specificare di non aver “mai usato i microfoni di Radio1 per fare propaganda politica o dire ciò che penso della situazione politica. Quello che è il mio pensiero – continua – l’ho manifestato in un post pubblicato sulla mia pagina personale, che non utilizza alcun logo dell’azienda Rai. Pagina che è un po’ come casa mia e io a casa mia dico e faccio quello che mi pare. Del resto non c’è ancora alcuna policy aziendale che obbliga i dipendenti Rai a determinati comportamenti sui social privati”.

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“Io non sono uno che odia, sono una persona che ama. E sono un giornalista libero – conclude – Da anni giro le scuole d’Italia, con i miei soldi e nel mio tempo libero, per raccontare l’orrore della guerra in Siria e dei campi profughi attraverso i disegni di Sheradzade, una bambina curdo-siriana che ho conosciuto a Idomeni e la cui famiglia ho cercato in ogni modo di aiutare. Riscriveresti il post? Mi è stato chiesto. Sì, ometterei la frase sulla figlia, è stata oggettivamente una caduta di stile. Ma vorrei ricordare che è lo stesso capo leghista a non farsi scrupolo di ostentarla sui social per solleticare il sentimento familiare degli italiani, così come fa con il crocifisso e con il vangelo“.

“Errare è umano, perseverare è diabolico. E poi loro sarebbero quelli democratici e pacifisti. Viva la Rai! P.S. Ovviamente io non mollo e non mollerò mai”, ha risposto su Facebook Salvini, dopo la notizia del mancato pentimento del giornalista.

Sanfilippo, nel difendersi, ha detto che non esiste una policy interna all’azienda sul comportamento dei propri dipendenti sui profili social privati. E proprio questo è un aspetto evidenziato da chi lo critica e, contestualmente, chiede che da viale Mazzini si pensi a un vademecum in materia: “Le affermazioni pubblicate dal caporedattore di Rai Radio1, Fabio Sanfilippo, sul proprio profilo Facebook sono molto gravi e il procedimento disciplinare avviato dalla Rai appare senz’altro doveroso – ha commentato il presidente della commissione di Vigilanza, Alberto Barachini – La vicenda conferma, ancora una volta, la necessità e l’urgenza di quel codice etico per l’utilizzo dei social network da parte del personale e dei collaboratori della Rai, alla cui stesura la Commissione di Vigilanza sta lavorando. Un uso dei social network come quello del caso di specie ha, infatti, un forte impatto reputazionale sull’Azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo”.

Concetto espresso dal cdr del Giornale Radio e di Radio 1 che, in una nota, “ribadisce che i giornalisti della testata sono e saranno sempre totalmente contrari al linguaggio d’odio presente nei media e nella società civile, consapevoli di dover essere un esempio nel delicato ruolo dell’informare. Radio 1 e il Giornale Radio continueranno a contraddistinguersi per la professionalità, la sobrietà e l’imparzialità nei contenuti delle trasmissioni e dei suoi giornalisti, nel rispetto della deontologia professionale e delle leggi. Resta la necessità di una policy condivisa che regolamenti l’accesso e l’uso dei social da parte dei propri dipendenti, come sollecitato non da oggi dall’Usigrai, e che anche il cdr auspica che veda la luce al più presto”.

È d’accordo anche il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, che, per giustificare la richiesta di un regolamento interno, elenca una serie di casi simili a quello di Sanfilippo: “Basti ricordare – scrive in una nota – il tweet omofobo oltreché offensivo nei confronti del Pd del giornalista del Tg2, Luca Salerno, che ha dovuto poi scusarsi e cancellarlo. Ci sono poi i continui messaggi offensivi della sua collega, Anna Mazzone, che su Facebook ha insultato ripetutamente il Pd, tanto da costringere l’azienda a inviare una raccomandazione al direttore del Tg2. Raccomandazione che non ha sortito alcun effetto. Addirittura Facebook ha cancellato alcuni commenti della giornalista perché ritenuti di incitamento all’odio. Va ricordato, inoltre, il like inserito (e poi rimosso) dal direttore del Tg2 Sangiuliano ad un tweet del senatore di Forza Italia Gasparri che chiedeva di tappare la bocca al sottoscritto”.

 

MANGIATORI DI MERDA …?

dibattista

MANGIATORI DI MERDA …? 

Ciao ” carissimo Alessandro “, certo… nella tua breve vita politica di fesserie e “merdate”.. ne hai dette tante, come quando volevi trattare con lo stato islamico terrorista in Siria, l’Isis, i responsabili di migliaia di decapitazione di gente innocente, ricordi le continue ingiurie ed offese a Berlusconi e al PD ? Com’è che lo chiamavi ? Il cavaliere del bunga bunga…se non ricordo male …lo chiamavi così.. già, erano tempi diversi dove nel movimento si rispettava e regnava lo slogan : onestà… onestà.. Tempi andati e lontani anni luce.. Ma ricordo molto bene, a supporto c’è il link postato, che hai anche detto che se il M5S, un ipotetico giorno avrebbe mai partecipato alla formazione e guida di un governo col PD tu avresti lasciato il movimento. Non lo so perché lo hai detto forse la cialtroneria è un argomento ben distinto nel vostro statuto che cambiate ogni sei mesi, già, esattamente come il tuo padrone, mastro-cialtrone Grillo, che ridicolosamente ha costruito il movimento proprio in funzione anti PD…e ora ..smerdandosi …ci fa inciuci. Non sono grillino, né lo ero prima né lo sono ora ma comunque vi rispettavo, sì il rispetto c’era, in quanto sino alla elezione a sindaco di Roma della Raggi eravate correnti, ma da quella elezione ad oggi siete diventati solo dei volgari ciarlatani opportunisti alla continua ricerca di posti e poltrone e dell’agognato potere. Quindi caro Alessandro mi aspetto che ora tu mantenga la parola data e detta e vada via dal movimento. ..o anche tu ti smerdi da solo e ti rimangi la merda che hai gettato per anni sul PD come lo ha già fatto nei giorni scorsi, provocandosi un’ indigestione di merda, il tuo amico Gigino Di Maio ? E comunque, tengo ad informarti che se non vai via non sei il solo a fare una “figura di merda”…non preoccuparti, perché ebbene che tu sappia che il movimento tutto è nella merda e alle prime elezioni non vi voteranno neanche i vostri parenti. In ultimo passa dall’edicola più vicina e acquista l’album delle figurine di merda della edizioni Merdini e attaccaci su tutte le belle figurine che state collezionando. Attendo tue ! 08092019 … by… manliominicucci.myblog.it

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ALESSANDRO DI BATTISTAGOVERNO M5S – PDM5SPD
ALESSANDRO DI BATTISTAGOVERNO M5S – PDM5SPD

Quando Di Battista disse: «Se M5S farà alleanze con chi ha distrutto l’Italialascerò movimento» – Video. 4 Settembre 2019 –  Quando Di Battista disse: «Se M5S farà alleanze con chi ha distrutto l’Italia, lascerò movimento» – Di Battista nel 2017: “Se M5s fa alleanze con chi ha distrutto il Paese, io lascio Movimento”

Era il novembre del 2017 quando Alessandro Di Battista assicurava che “se M5S farà alleanze con i partiti che hanno distrutto l’Italia, lascerò il Movimento″. Una frase che oggi stona alla luce dell’accordo raggiunto tra il M5s proprio con il Pd spesso attaccato da Di Battista – Video di di Francesco Gilioli

 

Di Battista disse: «Se M5S farà alleanze con chi ha distrutto l’Italia, lascerò movimento» – 

dibattista

4 SETTEMBRE 2019 – 10:41

di Redazione

Il potrebbe restare fuori dalla squadra di governo per le sue posizioni critiche. E che ne sarà del libro su Bibbiano?

Nelle ultime ore per Alessandro Di Battista si era parlato anche di un ministero all’interno del governo giallorosso. dopo l’era Di Maio, ruolo che invece oggi sembra, visto il consenso popolare nei sondaggi e il ruolo istituzionale, alla portata del premier incaricato Giuseppe Conte, è stato quantomeno dubbioso sull’alleanza con il Partito Democratico.

Poche ore prima della votazione sulla piattaforma Rousseau, infatti, Di Battista era andato all’attacco: «È davvero paradossale il fatto che quelli del PD considerino “ultimatum” idee e soluzioni sacrosante per il benessere collettivo. Oltretutto nei 20 punti presentati ieri ci sono quelle riforme che il PD e i suoi derivati hanno promesso per 20 anni senza mai realizzarle preferendo cedere agli ultimatum (quelli veri) di Berlusconi»

Insomma, una riedizione del Pd come

come la naturale guida della forza politica dopo l’era Di Maio, ruolo che invece oggi sembra, visto il consenso popolare nei sondaggi e il ruolo istituzionale, alla portata del premier incaricato Giuseppe Conte, è stato quantomeno dubbioso sull’alleanza con il Partito Democratico.

Poche ore prima della votazione sulla piattaforma Rousseau, infatti, Di Battista era andato all’attacco: «È davvero paradossale il fatto che quelli del PD considerino “ultimatum” idee e soluzioni sacrosante per il benessere collettivo. Oltretutto nei 20 punti presentati ieri ci sono quelle riforme che il PD e i suoi derivati hanno promesso per 20 anni senza mai realizzarle preferendo cedere agli ultimatum (quelli veri) di Berlusconi»

per «un doveroso approfondimento» sullo scandalo. Non è dato sapere se il progetto editoriale andrà, oggi, in porto. Sembra in ogni caso da escludere che Di Battista sia intenzionato ad abbandonare il Movimento.