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NUOVO LOCKDOWN ?

07072020 mACELLO E SALUI VIRUS

NUOVO LOCKDOWN ?

Se ci sarà, sappiamo con chi prendercela anche questa volta, come a febbraio anche a luglio 2020 la sinistra e governo tutto ci stanno regalando un nuovo lockdown grazie al loro incontenibile desiderio di vedere l’Italia piena di clandestini. E insomma … basta, capisco tutte le esigenze di questo mondo e della gente, guerre e fame e sogni di ricchezza, d’accordo ma col virus in giro non è più possibile essere permissivi e tolleranti … tra migranti che arrivano ogni giorno a centinaia e braccianti agricoli di nazionalità europea, africana e asiatica accertati di essere contagiati ora si stanno dimostrando un vero pericolo per noi italiani. Infatti come a Roma loro sono i veri e propri importatori del virus senza dimenticare l’idiota imprenditore scellerato che se lo becca in Serbia e lo diffonde in Veneto come un perfetto irresponsabile. Sì ricomincia a star nuovamente sul piede di guerra, già, perché il paese da nord a sud è in emergenza, minima ma lo è e ciò vuol dire che il contagio si sta diffondendo e deve indurci preoccupazioni prima che il livello del contagio si alzi notevolmente. Ho l’impressione che tutti i virologi ed epidemiologi, che si succedono in TV a far soldi, non c’è ne raccontano una giusta e mi pare di rivedere quel disgustoso film di gennaio scorso. Adesso vi è il fondato sospetto che il virus si stia diffondendo velocemente e contagi la gente in modo subdolo visto che buona parte del paese è infetta senza saperlo, sebbene trattasi di numeri irrisori. C’è da dire, che la gente ha davvero abbassato le difese stupidamente e senza precauzioni ulteriori, questo lo si deve perché creduloni ai tanti stregoni della rete che predicano le fantasie dell’esistenza del virus con video e sonori farlocchi . Usiamola questa benedetta mascherina, il virus non è un gioco … di Billy Gates … come accusano i suoi detrattori ! 06072020

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Coronavirus, focolai in macelli e salumifici a Mantova: 68 positivi

07072020 mACELLO E SALUI VIRUS

Domenica 5 Luglio 2020

Decine di lavoratori di macelli e salumifici di un’area del Mantovano positivi al Coronavirus, anche se per fortuna in gran parte senza sintomi o con forme lievi. Sono questi gli esiti di uno screening a tappeto che va avanti da giorni, dopo che alcuni focolai si sono diffusi, già a partire da fine giugno, in una zona vicino al Po, tra Viadana e Dosolo. Tanto che oggi, secondo i dati forniti dalla Regione Lombardia, la provincia di Mantova ha superato quella di Milano per numero di nuovi contagi: 17 (ieri erano 13) contro i 16 del capoluogo lombardo. L’ultimo cluster in ordine di tempo, segnalato dall’Ats (Agenzia tutela salute) Valpadana, ha riguardato il salumificio Fratelli Montagnini di Viadana, dove ieri le squadre Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) sono intervenute per sottoporre a tampone 26 dipendenti, dopo che uno di loro era stato ricoverato in ospedale con febbre alta. Cinque sono risultati positivi, tra cui 3 lavoratori di una cooperativa.

 

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L’Ats ha predisposto ieri la chiusura dell’attività e oggi è stata effettuata la sanificazione. Sono così saliti mano a mano a 68 i lavoratori (non tutti residenti nel Mantovano), in gran parte asintomatici o con pochi sintomi, risultati contagiati in cinque macelli e salumifici tra Viadana e Dosolo, di cui due ricoverati in ospedale in condizioni che non sarebbero gravi. Le attività produttive interessate dai nuovi focolai sono il salumificio Gardani (11 contagi), il macello Ghinzelli (41 casi), il salumificio Rosa (6) e il salumificio Fratelli Montagnini (5), tutti a Viadana, e il macello Martelli di Dosolo (5 casi).

Tutte le strutture, tranne il Montagnini, sono tornate a funzionare regolarmente (nei giorni scorsi l’interruzione aveva riguardato, ma solo per tre giorni, il macello Ghinzelli). Un migliaio i tamponi eseguiti in totale in questi giorni sul personale e sui loro contatti stretti e molte le persone poste in isolamento. I tecnici della Ats hanno controllato il rispetto dei protocolli di sicurezza nelle aziende e al momento non risulterebbero violazioni. Il prefetto di Mantova Carolina Bellantoni, dopo una riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, ha chiesto alle forze dell’ordine di intensificare l’attività di vigilanza e di controllo sulle misure di isolamento, invitando i sindaci ad attivare i presidi necessari per assistere le persone in quarantena.

 

HONG KONG LIBERA … DEVE MORIRE !

06072020 hong-kong-

HONG KONG LIBERA … DEVE MORIRE !

Il presidente cinese Xi Jinping  ebbe a dichiarare nell’aprile scorso, con evidente soddisfazione e compiacimento, a fine lockdowun nella enorme e distesa provincia di Hubei, nella Cina meridionale, che il contagio era stato debellato perché in Cina … non c’è la democrazia … e che il comunismo è stato l’arma vincente per battere il virus. La sua convinzione è devastante sotto il profilo mentale per non dire altro visto che è un presidente, come può un uomo pensare che una malattia la si combatte potendo disporre a piacimento e con la forza della vita e  sentimenti altrui ? Come si può mettere in galera chi non osserva e rispetta le regole anti democratiche e illiberali oppure, farli sparire nel limbo delle morti misteriose senza neanche tante preoccupazioni e porsi il problema della dignità e valore della vita umana ? La bellezza dei media occidentali, venduti all’ideologia comunista e al business cinese, è che non si rendono conto di quanto lavoro propagandistico mettono in campo ogni giorno a loro favore, una sorta di guerra mediatica contro chi loro si oppone, né tanto mai si sono preoccupati di segnalare al mondo intero che quello è uno stato che reprime i diritti della libertà individuale sanciti dalle tante costituzioni dei paesi occidentali. Anche l’Italia è diventata succube del colosso cinese, i nostri governanti come la commissione europea, sono oramai i loro zerbini, incapaci di prendere una posizione chiara e netta su tutte le questioni che riguardano la Cina ed in particolare su Hong Kong, un vergognoso silenzio da parte delle istituzioni europee e italiane raccapricciante, solo l’opposizione politica italiana, la Lega e FdI, hanno fatto sentire la loro voce di dissenso contro l’ennesimo assassinio della libertà e democrazia nella città stato, mentre il nostro governo, ed in particolar modo il ministro degli esteri, il PD e il M5S tutti, si sono distinti per il coraggioso silenzio e servilismo al grande compagno cinese, difatti il suo assordante … silenzio … si è sentito sino a Pechino. La città stato di Hong Kong si è vista derubata dei suoi diritti che le garantivano autonomia e libertà sino al 2047 ma, il “grande compagno cinese” ha fatto di più, ora si è assicurato che chi non è comunista al 100% dovrà andare … in galera a vita, certo in Italia questa idea piace a tanti, specie ai figli dei radical chic che già alla tenera età di 15 anni contestano l’opposizione anti comunista con il placido benestare della loro mammina, e  Selvaggia Lucarelli ne sa qualcosa. E’ davvero comica la cosa, anziché contestare e duramente chi ha tolto la libertà a 8 milioni di persone si contesta chi li difende … evidentemente è venuto poco bene nel cervello il ragazzino ! Non ho visto cortei di solidarietà nei confronti degli amici di Hong Kong, né in Italia né in Europa, tutti se ne sbattono dei problemi di chi subisce l’opera drammatica del comunismo, esattamente come in Venezuela e Cuba dove i diritti umani vengono lesi ogni santo giorno e nessuno dice niente, per anni  in Italia si fanno sit-in e manifestazioni violente di protesta solo contro il centro destra, prima contro Berlusconi ed ora contro Salvini e La Meloni e perché le si fanno ? Già, perché ? La democrazia in Italia non corre pericoli con loro visto che hanno già governato e governano in tante regioni,  ma non vanno bene perché loro sono l’antisistema della sinistra comunista onnipresente in tutti i posti chiave del potere e che oggi vive il suo momento critico nel mondo, ma se andrà via Trump allora vi do brutte notizie, ci troveremo tutti schiavi di Pechino, statene certi e non venite a raccontarmi, come qualche compagno mi annunciava, che quando la democrazia sarà in pericolo in Italia allora si dialogherà anche con le opposizioni, ma quale dialogo è mai possibile con uno che crede la dittatura comunista sia un bene prezioso e vede la realtà come arte mediatica modificata dai sovversivi e anti rivoluzionari, teorie inculcate nella testolina sin da quando si è piccini,  plasmati nel cervello e costruiti a mo’ di blocco di cemento armato indistruttibile e incapace e impermeabile al ragionamento liberale. Andiamo nei fatti, quante manifestazioni ci sono state negli ultimi mesi contro la destra italiana ed europea motivate solo dall’odio ideologico ? Tante che non si possono contare, e quante ce ne sono state per difendere i diritti degli oltre otto milioni di cittadini hongkonghesi e dei venezuelani e dei cubani ? I cari compagni comunisti europei ed italiani … ne hanno fatte “Zero” … da ciò emerge che nel mondo c’è ora un pericolo tangibile comunista e noi europei dobbiamo preoccuparci seriamente, sono anni che lancio allarmi sull’avanzata cinese, loro non sono il futuro come vogliono farci credere ma il ritorno al passato della schiavitù, e il Covid 19 per certi versi è stato una fortuna perché questo ha messo in rilievo come noi europei ci siamo sottomessi a loro e bisognosi dei loro manufatti, sudditi di una repubblica comunista con tutto il corpo e la mente proni all’ideologia e alla potenza economica e militare del grande compagno comunista. La libertà e democrazia sono beni preziosi acquistati con la vita di centinaia di milioni di persone e il comunismo è il suo nemico … ricordiamolo sempre . E tu, da che parte stai ? 50072020

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Hong Kong si ribella al nuovo «Grande fratello cinese»

2 luglio 202° Esteri

La legge sulla sicurezza nazionale è più dura del previsto: introduce reati di opinione, ergastolo, processi in Cina e una polizia segreta onnipotente. Ma la popolazione scende in piazza

 

Finalmente anche i cittadini di Hong Kong possono conoscere la nuova legge sulla sicurezza nazionale, scritta e inserita ieri direttamente nella mini-Costituzione della città da Pechino, senza neanche comunicarla ai residenti e al governo di Hong Kong. La nuova legge viola il trattato internazionale firmato con il Regno Unito, che garantiva al Porto profumato uno status di città autonoma per 50 anni fino al 2047, demolisce per sempre il modello “Un paese, due sistemi” e contrasta con diversi articoli della Basic Law. Ormai però è legge e i dettagli, diffusi per la prima volta l’altra sera intorno alla mezzanotte, pochi minuti prima che entrasse in vigore, confermano i timori suscitati dalle indiscrezioni delle ultime settimane.

ERGASTOLO E PROCESSI IN CINA

La legge, che si compone di 66 articoli, prevede pene da due anni fino all’ergastolo per i reati di terrorismo, secessione, sovversione e collusione con forze straniere. I giudici non potranno rilasciare su cauzione gli imputati, o concedere la pena sospesa, a meno che «siano certi che il reato non verrà commesso nuovamente». I colpevoli non potranno candidarsi alle elezioni né ricoprire incarichi pubblici. Chi già li ricopre può essere dimesso/licenziato «immediatamente».

Coloro che sono sospettati di aver compiuto le violazioni più gravi della legge saranno estradati da Hong Kong nella Cina continentale, dove saranno giudicati da magistrati scelti dalla Corte suprema del popolo. Come ricordato dal massimo esperto al mondo di giustizia in Cina, Jerome Cohen, il Dragone ha un tasso di condanna nei processi di oltre il 99 per cento. Per quanto riguarda i casi più lievi, invece, saranno giudicati a Hong Kong da una giuria o da giudici scelti dal governo e potranno svolgersi «in segreto». In base all’articolo 38, potranno essere processati anche i non residenti a Hong Kong che hanno compiuto crimini all’estero.

UN’ONNIPOTENTE POLIZIA SEGRETA

Per quanto riguarda le indagini sulle violazioni della legge, esse saranno svolte (oltre che dalla polizia di Hong Kong) da un ufficio per la sicurezza nazionale che la Cina aprirà a Hong Kong. L’ufficio, che non dovrà sottostare alla legge di Hong Kong né al controllo delle sue autorità, anzi queste saranno obbligate a collaborare, avrà una «forza di polizia locale» che terrà le sue operazioni «segrete». Tra i poteri di questa nuova polizia ci sono: effettuare perquisizioni, arresti, impedire viaggi all’estero dei sospettati, confiscare le loro proprietà, sorvegliarli in segreto, intercettare le loro comunicazioni, obbligare persone terze a collaborare nelle indagini. Alcuni di questi poteri sono illegali a Hong Kong, ma la legge sulla sicurezza nazionale supera quelle locali.

Sarà inoltre istituita una nuova Commissione sulla sicurezza nazionale, guidata dal governatore di Hong Kong, le cui operazioni e i cui fondi resteranno segreti. Anche il Dipartimento di giustizia avrà una sezione dedicata ai nuovi reati che potrà agire in segreto. Il governo di Hong Kong sarà anche incaricato di promuovere e far conoscere la nuova legge nelle scuole, nella società, sui media e su internet.

VIETATO INVOCARE LA DEMOCRAZIA

Infine, per quanto riguarda i nuovi reati introdotti, essi vengono interpretati in modo molto ampio. La “secessione” ad esempio consiste nell’invocare illegalmente «la modifica dello status di Hong Kong» o di qualunque altra regione della Cina e verrà punita a prescindere «dall’utilizzo o dalla minaccia dell’utilizzo della forza». In poche parole, gridare slogan a favore dell’indipendenza o dell’autodeterminazione di Hong Kong è ormai un crimine, un puro reato di opinione.

La sovversione riguarda invece chi tenta di danneggiare o rovesciare il “sistema fondamentale” della Repubblica popolare cinese «con la forza o altri mezzi illegali». Costituisce sovversione anche attaccare fisicamente il Parlamento, le istituzioni della Cina o di Hong Kong.

LA POPOLAZIONE NON SI PIEGA

Terrorista è invece chi cerca o intende «provocare un danno sociale grave minacciando i governi della Cina o di Hong Kong o il pubblico». Tra gli atti di terrorismo, oltre alla violenza fisica, c’è anche la distruzione o la seria interferenza di infrastrutture, trasporti e linee di comunicazione. Collusione con potenze straniere, infine, è mantenere un qualsiasi legame con un paese straniero per danneggiare la Cina.

È chiaro che una legge così ampia e «più dura del previsto», secondo i media di Hong Kong, azzera la libertà di espressione e di stampa nella fu città autonoma, così come qualunque azione a favore della democrazia e contro il regime cinese. La legge, entrata in vigore oggi, non ha impedito a migliaia di cittadini di scendere in piazza per protestare sia per la consueta marcia dell’1 luglio (anniversario del ritorno dell’ex colonia alla Cina), per la prima volta quest’anno vietata dalla polizia, sia per criticare la nuova legge. Oltre 370 persone sono state arrestate, molte saranno accusate in base ai 66 articoli della nuova legge. Hong Kong si ribella al nuovo Grande fratello cinese.

 

L’IDIOZIA DEGLI … ANTIRAZZISTI !

05072020 AUTO CONTRO FOLLA

L’IDIOZIA DEGLI … ANTIRAZZISTI !

Quando si decide di protestare o manifestare, giusto o sbagliato che sia, bisogna sempre ricordarsi di farlo senza sottovalutare il contenuto stesso della protesta. Il razzismo non è certamente argomento di piazza per tutti, né lo è per certa gente che si esalta ad ogni iniziativa di piazza, né lo è per alcune persone dalle idee un po’ strane che al di là ogni ragionevole motivazione ne fanno una battaglia ideologica senza senso, proteste che sfociano puntualmente sempre negli eccessi dell’idiozia. Com’è ovvio che il tema delicatissimo del razzismo non può e non deve essere gestito e trattato da quegli individui come un banale argomento di piazza, qui non è in ballo un contratto di lavoro o la difesa dei diritti delle donne o dei minori, purtroppo non si possono trattare tutti gli argomenti allo stesso modo, il razzismo in teoria non esiste negli Usa, né nessuna costituzione del mondo occidentale lo contempla ma è evidente che c’è in alcune realtà locali degli Usa. Quindi il problema va affrontato nelle opportune sedi parlamentari locali e nazionali e non esportato, come merce avariata, stupidamente in Europa e strumentalizzato a livello politico come articolo di propaganda elettorale. Tutto quello che stanno producendo le manifestazioni di queste settimane è solo odio, distruzione e rancore per delle statue che testimoniano il passato, il voler stravolgere la storia, che comunque non potrà mai essere modificata con l’abbattimento di qualche statua del passato, è un’idiozia che ci ricadrà sul capo come un macigno. Quindi che si fa ora ? Abbattiamo la civiltà del 2020 per rendere giustizia agli schiavi del 20 Avanti Cristo ? E già, perché tutti fanno chiacchiere da salotto ma poi nei fatti quando c’è da mettere le manine nel portafogli e ripagare i pro nipoti degli schiavi tutti si defilano … elegantemente e con signorilità, quando poi c’è da privarsi dei beni ottenuti nel corso della storia schiavista, ricordo che sino al 1980 in Africa si sfruttavano i neri per l’estrazione di diamanti e altro materiale prezioso, nessuno intende rinunciarvi e oltre la provocazione del niente l’unico risultato che si ha è la rabbia dei bianchi e di chi viene accusato ingiustamente di razzismo solo perché si ha il colore chiaro della pelle. È una forma molto chic di razzismo al contrario, in definitiva i bianchi di oggi devono rimediare agli errori dei loro antenati ! Sono proprio fuori di testa questa gente e credo che ne vedremo ancora di scene di violenza su questo controverso problema. Io non devo niente a nessun nero o giallo o verde, quel che ho avuto l’ho ottenuto solo con le mie forze e capacità e non devo niente a nessun schiavo della storia ! 04072029

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Auto contro folla di manifestanti Seattle, 2 feriti

Fermato il conducente, si indaga su possibilità attacco mirato

05072020 AUTO CONTRO FOLLA

 

Redazione ANSANEW YORK

04 luglio 202019:10NEWS

(ANSA) – NEW YORK, 4 LUG – Un’auto sulla folla dei manifestanti a Seattle. Il bilancio è di due donne seriamente ferite. L’uomo al volante è al momento sotto la custodia della polizia: si tratta di un 27enne dell’area. Lo riporta la Cnn citando la polizia locale, secondo la quale non è chiaro se si sia trattato di un attacco mirato. “Non lo sappiamo, questo è al centro dell’indagine”, afferma la polizia. Seattle è teatro di proteste contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia e il razzismo da settimane. (ANSA).

 

E SE LA BOTTIGLIA FINIVA NELL’OCCHIO ?

04072020 tUNNISINO

E SE LA BOTTIGLIA FINIVA NELL’OCCHIO ?

Sono anni che scrivo a noia e ripeto come una nenia che la convivenza con gli extracomunitari è molto difficile e complessa, vuoi per una loro fondata ragione religiosa, che si contrappone a noi con odio profondo e reale, vuoi perché è diventata teatro della strumentalizzazione politica della sinistra buonista e radical chic e di quei sognatori agguerriti dell’arcobaleno che della demagogia ne fanno un’arte per scuotere continuamente la società che non li vuole i migranti, idealisti del niente che tornati alle loro case, dopo le consuete proteste di rito, trovano sempre il piatto caldo delle loro mammine nel quale affogare la loro rabbia schiumosa. E’ così, lo so che non piace che si racconti la dura realtà, fa male e non è “politically correct”, però è proprio nella verità che s’infrangono i sogni inculcati da quei maestri delle manipolazioni mentali … . Già, è improbabile che loro si integrino con noi ma non perché noi li osteggiamo ma è il contrario, sono loro che cercano sempre di tenere le distanze con mezzi e sistemi che appartengono ad un passato lontano di mille anni fa. Lo affermo anche sulla base di un’esperienza trentennale di convivenza forzata con tanti immigrati presenti sul territorio, da nord a sud gli immigrati sono uguali, sempre arroganti, prepotenti, presuntuosi e autoritari e molto ma molto maleducati come la pessima abitudine di mingere e defecare in luoghi pubblici ed è veramente raro trovarne di educati e volenterosi pronti ad integrarsi con noi . Nei fatti i migranti vivono in un paese civile e moderno con i sistemi e modi di un villaggio arcaico e questo non li turba per niente anzi, si sentono gratificati. Ieri a Jesolo c’è stato l’ennesimo episodio di violenza che ha visto ancora una volta coinvolto un immigrato, lui in stato di ebbrezza, a torso nudo, aveva poco prima infastidito alcuni avventori di un bar vicino a piazza Milano nel centro della città, arrivando anche a scagliare verso di loro una bottiglia di vetro col rischio di colpirli e ferirli e magari fargli anche “saltare un occhio” se la bottiglia si fosse infranta sul volto di uno dei tre . La reazione delle vittime del lancio è stata violenta e legittima, a mio parere, hanno reagito ed essendo in numero superiore lo hanno malmenato di brutto. Il Santo padre nel lontano 2015 in occasione della strage di Charlie Hebdo disse : se uno offende tua madre è giusto che lui ti colpisca ! Beh, quindi se uno ti lancia una bottiglia di vetro e ti colpisce violentemente e ti offende, avrà pure il diritto di colpirlo come dice il Papa o è permesso solo agli islamici terroristici e ai neri rispondere alle offese ?  Ricordate che putiferio accadde quando una ragazza di colore ricevette in un occhio un uovo lanciato dal figlio di un iscritto del PD che poi ne era anche il segretario cittadino ? Un macello … sino a quando non si scoprì che i razzisti non c’entravano niente e che il colpevole era il figlio di un buonista … e anche qui la vicenda, seppur spiacevole, venne strumentalizzata ad arte. Oggi TG3 ha mandato in onda un servizio, sull’incidente di Jesolo, lungo quanto la ben nota carta igienica chilometrica, citando bene la nazionalità della vittima e quella dei presunti aggressori, tre italiani che non sono aggressori ma legittimamente si difendevano da un aggressore,  autori dello scontro manesco, escludendo a priori che i tre, forse … probabilmente, erano in cura in una clinica psichiatrica per malattie mentali e assumevano quotidianamente dei farmaci oppure erano sotto l’effetto di droghe … già, quando succedono incidenti del genere, dove sono coinvolti i migranti, i malati di mente son sempre loro e mai gli italiani, e allora mi chiedo e ripeto : e perché mai li facciamo entrare nel nostro paese se sono malati di mente ? E’ stato “bellissimo” vedere oggi la tv di stato infierire contro i tre italiani, vergognosamente di parte tunisina, senza neanche conoscere la dinamica dell’incidente e quante colpe hanno i tre e quante ne ha il tunisino, no … no, oramai in Italia l’immigrato riveste un ruolo privilegiato ed è intoccabile nel nostro paese e comunque sia … lui è sempre la vittima anche quando violenta una donna, rapina una vecchietta nell’ascensore del suo palazzo riempendola di pugni, o ammazza degli occidentali per puro terrorismo. In quelle situazioni dobbiamo sempre capire il loro disagio mentale ma non capiamo il disagio di chi riceve una bottiglia di vetro dopo una serie di gratuite offese e anni di repressione dei clandestini, sarei curioso di sapere perché il tunisino ce l’aveva con gli avventori e per quale motivo si è scagliato contro di loro, ma sono convinto che useranno le parole e i sistemi peggiori per incriminare delle persone che hanno reagito a gravi insulti e ad una aggressione armata di bottiglia. O una bottiglia di vetro nell’occhio di un bianco fa meno male di un uovo lanciato sull’occhio di una ragazza di colore ? E secondo voi, perché nei social sono comparsi tanti commenti di soddisfazione e rabbia che si riconoscono nel mio abituale slogan  “fatto bene” ? E’ chiaro, che la rabbia della gente che vive da anni nelle strade con i migranti e la mancata integrazione è figlia dell’insofferenza quotidiana e di quella prepotenza e soprusi che il popolo italiano subisce ad opera degli indesiderati e che non può essere percepita nei salotti dei radical chic, e neanche biasimo assolutamente chi dice che finalmente si sia reagito. Dopo Mondragone ora Jesolo … ebbene che il governo rifletta sull’immigrazione ! 03072020

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Tunisino pestato da tre giovani a Jesolo, è in fin di vita. Sui social: “Hanno fatto bene”

Il 38enne è ricoverato in terapia intensiva, denunciati gli aggressori. Sui social messaggio di odio nei suoi confronti

04072020 tUNNISINO

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I carabinieri hanno identificato e denunciato per lesioni personali gravissime in concorso tre giovani trentenni di Jesolo, incensurati, accusati di una violenta aggressione subita l’altra notte nelle cittadina balneare da un 38enne tunisino, che a causa delle lesioni riportate è ricoverato in terapia intensiva, all’ospedale di Mestre. L’accusa loro contestata potrebbe variare in base alle condizioni cliniche del ferito, che i sanitari ritengono in pericolo di vita. Sui social sono stati moltissimi i commenti di chi ha difeso gli aggressori: “Se l’è cercata. Hanno fatto bene”; “vogliono farlo passare per un pestaggio razzista, ma il tunisino aveva aggredito”.

La vittima, in stato di ebbrezza, a torso nodo, aveva poco prima infastidito alcuni avventori di un bar vicino a piazza Milano, arrivando anche a gettare verso di loro una bottiglia di vetro. Anche gli indagati presentavano i postumi del parapiglia: uno di loro ha riportato un trauma contusivo al ginocchio destro e alla mano sinistra, un altro alcune escoriazioni al viso ed il terzo una frattura ad un dito della mano destra. Nel video si vedono i tre giovani accanirsi brutalmente sul tunisino disteso a terra, che non riusciva a reagire ai calci e ai pugni ricevuti.

L’indagine è stata portata a termine dai militari del Comando Stazione di Jesolo, in collaborazione con u colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di San Donà di Piave (Venezia). Gli elementi a carico degli aggressori si basano sull’analisi dei sistemi di video sorveglianza e sulle dichiarazioni rese dai testimoni, che hanno consentito la rapida identificazione dei presunti autori del pestaggio.

″È un fatto gravissimo,  potrebbe non essere un episodio legato alla cattiva movida ma una questione razziale con i ragazzi che potrebbero essersi accaniti sull’uomo a causa della sua nazionalità”, ha dichiarato il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia, che vuole una posizione comune su quello che è accaduto: “Il momento delicato richiede attenzione anche nelle considerazioni che si possono fare. Dichiarazioni mi riserverò di farle solo dopo aver incontrato i capigruppo del Consiglio comunale con i quali mi confronterò per individuare una presa di posizione congiunta”. Zoggia sta valutando se “costituirci come parte civile per i danni d’immagine recati alla città”.

 

IL SULTANO DALLE LUNGHE MANI !

Turkey President Recep Tayyip Erdogan and French President Emmanuel Macron attends a news conference following their summit on Syria, in Istanbul, Saturday, October 27, 2018. The leaders of Turkey, Russia, France and Germany were gathered for a summit Saturday in Istanbul about Syria.

IL SULTANO DALLE LUNGHE MANI !

Che Erdogan si fosse esaltato a nuovo Saladino della Turchia si era capito subito dopo il tentativo fallimentare del colpo di stato militare di anni fa. Il nuovo dittatore ha colto l’occasione e fatto piazza pulita dell’opposizione politica e della stampa libera, imposto un regime di stampo religioso islamico, ha poi distrutto i curdi e messo le mani sul nord della Siria con la forza, purtroppo nel silenzio totale dell’ONU e delle forze Nato. Ora il suo braccio si è allungato sulla Libia col chiaro intento di assumere una posizione dominante nell’area e cacciando di fatto italiani e francesi dalle questioni militari e non credo che ora l’occidente resterà sempre a guardare come spettatore silenzioso, questa volta Erdogan è nell’occhio del ciclone, Macron e i francesi non digeriscono la loro presenza nel Mediterraneo né ciò che fa il sultano di Ankara in Libia, anche perché gli interessi economici che sono in gioco sono rilevanti oltre che quelli militari. La Turchia deve essere ridimensionata e subito altrimenti si rischia una guerra, prima ha litigato con noi per i pozzi petroliferi nell’Egeo e ci ha mandato delle navi da guerra per impedirci di proseguire, poi ha litigato con i greci ed ora con i francesi. Forse è arrivato il momento di fargli capire che nel Mediterraneo non comanda lui e se intende ricostruire l’impero ottomano … penso che abbia fatto male i suoi conti. 03072020

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Francia e Turchia sono ai ferri corti

Per la guerra in Libia, dove sono su fronti opposti, ma anche nel Mediterraneo orientale e nel nord della Siria: ed è un problema soprattutto per la NATO

Turkey President Recep Tayyip Erdogan and French President Emmanuel Macron attends a news conference following their summit on Syria, in Istanbul, Saturday, October 27, 2018. The leaders of Turkey, Russia, France and Germany were gathered for a summit Saturday in Istanbul about Syria.

 Recep Tayyip Erdogan ed Emmanuel Macron a Istanbul, il 27 ottobre 2018 (Ansa)

Da un po’ di tempo i rapporti tra Francia e Turchia sono molto tesi, soprattutto a causa della guerra in Libia, nella quale i due paesi sono schierati su fronti diversi: il governo francese appoggia il maresciallo Khalifa Haftar, mentre quello turco ha mandato soldati e armi in aiuto del primo ministro Fayez al Serraj, a capo dell’unico governo riconosciuto dall’ONU. La tensione tra Francia e Turchia, però, non riguarda solo i due governi coinvolti: entrambi i paesi sono infatti membri della NATO, alleanza militare di cui fa parte anche l’Italia, e che sta attraversando un momento piuttosto complicato per diverse ragioni, tra cui gli atteggiamenti ambivalenti del presidente statunitense Donald Trump.

L’episodio che ha fatto precipitare i rapporti tra Francia e Turchia si è verificato il 10 giugno al largo delle coste libiche, quando la fregata francese Courbet ha cercato di ispezionare la nave turca Cirkin, battente bandiera della Tanzania, per verificare se stesse trasportando armi. A quel tempo la Courbet stava prendendo parte a una particolare operazione della NATO, Operation Sea Guardian, che tra le altre cose ha l’obiettivo di garantire la libertà di navigazione e di compiere operazioni legate all’antiterrorismo marittimo. Quello che è successo dopo è oggetto di disputa tra Francia e Turchia.

Secondo la versione della Francia, le navi che stavano scortando la Cirkin avrebbero agito in maniera aggressiva nei confronti della Courbet: tra le altre cose, l’avrebbero minacciata tre volte puntando contro la nave francese i loro sistemi d’arma. Secondo la versione della Turchia, che ha sostenuto che la Cirkin stesse trasportando solo materiale medico, l’interazione con la Corbet sarebbe stata amichevole. Dopo l’incidente, la Francia ha chiesto alla NATO di indagare su quanto successo e si è temporaneamente ritirata dall’operazione Sea Guardian.

 

– Leggi anche: L’embargo sulle armi in Libia è una farsa

L’incidente che si è verificato al largo delle coste libiche ha assunto un’importanza rilevante per i trascorsi e le tensioni che avevano già sviluppato in precedenza Turchia e Francia.

Il motivo principale dei recenti litigi tra i due governi, anche se non l’unico, è legato alla guerra in Libia. Da diverso tempo la Francia ha un atteggiamento ambiguo in Libia: nonostante l’Unione Europea e l’ONU abbiano riconosciuto fin da subito il governo di Serraj come unico legittimo nel paese, la Francia ha apertamente appoggiato il maresciallo Haftar, accusato tra l’altro di avere iniziato ad aprile dello scorso anno l’offensiva militare contro Tripoli a pochi giorni da un’importante conferenza internazionale di pace organizzata proprio dall’ONU. La situazione si è complicata a gennaio 2020, con l’intervento della Turchia. Il governo turco ha mandato in Libia soldati turchi, miliziani arabi siriani che combattono a fianco della Turchia nel nord della Siria, e molte armi in aiuto a Serraj, cambiando radicalmente le sorti della guerra e costringendo Haftar a una rapida ritirata.

– Leggi anche: La Turchia ha cambiato la guerra in Libia

Gli ultimi eventi in Libia hanno spinto Francia e Turchia a scambiarsi parole molto dure. Lunedì il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato la Turchia di «responsabilità storiche e criminali» nel conflitto libico, aggiungendo che l’accusa è ancora più grave «per un paese che rivendica di essere un membro della NATO». Il giorno successivo il ministro degli Esteri turco, Mevlüt Çavuşoğlu, ha detto che la Francia era stata «distruttiva» in Libia, e l’ha accusata «di aumentare la presenza russa» nel paese (la Russia è alleata di Haftar).

La tensione tra Francia e Turchia, comunque, non è nuova e non riguarda solo la Libia. Da tempo la Francia appoggia la Grecia e Cipro nella disputa con la Turchia per lo sfruttamento del gas naturale nel Mediterraneo orientale. Il governo francese, inoltre, si era duramente opposto all’ultima offensiva militare turca nel nord della Siria, iniziata nell’ottobre 2019 con l’obiettivo di colpire i curdi siriani, che la Turchia accusava di essere terroristi e di essere legati al PKK turco. In quel momento la Francia era presente nel nordest della Siria con circa 200 soldati, che collaboravano proprio con i curdi siriani nella guerra contro l’ISIS.

I problemi tra Francia e Turchia potrebbero diventare anche problemi per la NATO. Jonathan Marcus, giornalista di BBC che si occupa di difesa e sicurezza, ha scritto che «la Turchia sta diventano rapidamente un sassolino nella scarpa della NATO», e non solo per le operazioni militari in Libia e in Siria.

Alla fine del 2017 la Turchia aveva acquistato il sofisticato sistema missilistico russo S-400, il più avanzato tra quelli di cui dispone la Russia, che aveva provocato le feroci proteste degli Stati Uniti. Il governo americano aveva detto che il sistema missilistico S-400 era incompatibile con i sistemi NATO, e aveva aggiunto che il fatto che la Turchia operasse con entrambi i sistemi avrebbe potuto far sì che i russi avessero accesso ad alcune tecnologie segrete relative al funzionamento degli aerei statunitensi. Nel luglio 2019 gli Stati Uniti avevano confermato di avere escluso la Turchia dal loro programma sugli aerei da guerra F-35.

Nonostante la tensione, inusuale a questi livelli per due membri della NATO, la situazione potrebbe comunque rimanere sotto controllo, per diverse ragioni. Anzitutto per l’atteggiamento ambiguo adottato dalla stessa Francia in Libia, molto poco apprezzato da diversi paesi dell’alleanza. In secondo luogo per il momento particolare che sta attraversando il mondo, con la pandemia da coronavirus ad attirare la stragrande maggioranza delle attenzioni. E in ultimo, per l’attitudine ambivalente di Trump, che durante il suo mandato presidenziale si è scagliato diverse volte contro la NATO, accusando i paesi europei di non contribuire abbastanza all’alleanza, per poi cambiare idea improvvisamente e senza ragione apparente.

170 MILIONI … PER I POVERI PROFUGHI !

Un post tratto dal profilo Twitter di SOS Mediterranee: "i sopravvissuti hanno passato 4 o 5 giorni in mare. Tutti erano disidratati "  TWITTER SOS MEDITERRANEE+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

170 MILIONI … PER I POVERI PROFUGHI !

170 milioni son proprio tanti e per cosa ? Per niente, assolutamente per niente, soldi italiani buttati proprio nel … mare, una vergogna inenarrabile e uno schifo di immani dimensioni, poi,  sicuramente sarà un bel dividere per tutti gli affaristi del business migranti, soldi per quelli arrivati e soldi per quelli che sicuramente arriveranno nei prossimi mesi. Proprio una bella spartizione da fare … soldi che non si riesce a capire bene perché arrivino a loro e con tanta facilità in un momento di profonda crisi. Soldi che vanno verso i migranti ma soldi che non vanno verso gli italiani, è l’amara realtà, è notizia di oggi che il ministro degli interni Lamorgese, ha prorogato sino alla fine dell’anno i progetti di accoglienza del Siproimi e ha provveduto ad elargire ai comuni italiani i fondi per i primi sei mesi del 2020, praticamente ha versato la “modica somma di 340 milioni” per i … “migranti profughi” mentre l’Inps, quello che ha riempito … di soldi gli italiani, non ha pagato ben 17.000 cassaintegrati e sono senza soldi da Marzo. In sintesi e per non portarla alla lunga ai migranti vanno immediatamente € 170 milioni e ai cassaintegrati ancora una bella “cippa di niente” e per loro fortuna io sono una partita iva ma se fossi un dipendente in attesa di essere pagato non credo che l’Inps di Taranto avrebbe vita facile. Questa ce la devono spiegare, vogliamo sapere perché i soldi per gli immigrati si trovano e per gli italiani no ! Ci sono cittadini italiani che non hanno preso un centesimo dallo stato perché vogliono l’Isee di due anni fa e allora, perché prima di erogare dei fondi per i migranti non vi fate dare da loro l’Isee 2018 ? Cos’è noi siamo talmente “stronzi e merda” che possiamo essere schiacciati come blatte mentre per i migranti si usano i guanti bianchi  ?  170 milioni in sei mesi, neanche fossimo il paese più ricco del mondo, che siate maledetti voi buonisti e radical chic, togliete il pane agli italiani per darlo poi a chi ? A gente che ne combina di cotte e di crude in Europa, violenti e maniaci sessuali e anche terroristi, ecco cosa importiamo e ci spendiamo anche 340 milioni per i … “profughi”.  Ora nel Mediterraneo ci sono altri 189 profughi di una lunga serie infinita, alcuni buonisti e radical chic, erroneamente secondo me, li chiamano profughi che scappano da guerre … immaginarie, altri li chiamano “povera gente che scappano dalla fame”, sempre senza bimbi e donne al seguito ovviamente, quelli possono morire di fame … mentre gli italiani veri, e ce ne sono tanti come me, li chiamano meri opportunisti di circostanza, gente senza cuore e senza anima e purtroppo anche senza scrupoli. Certo, io non sono più per niente tollerante con questi individui, perché uno che scappa dal Senegal o dalla Costa D’Avorio, dove guerre non se ne vedono da decine d’anni, viene in Europa e in un paese come l’Italia, dove ci sono 7 milioni di poveri, milioni di disoccupati, un popolo alla fame e con un debito colossale secondo voi che razza di individuo è ? E’ un volgare opportunista che vuol essere mantenuto togliendo i soldi al povero italiano passando per vittima, poi ci sono le ONG che traggono immensi benefici economici per questa attività nella quale sguazzano lucrando, speculano dipingendo ogni volta uno scenario da libro “Cuore” per impietosirci e ammorbidirci . Sarà, ma vedere oggi, in un video francese, un immigrato di colore che si “smanetta il pene in un bus pubblico” e davanti alla gente, francamente non mi impietosisce per niente anzi,  lo vorrei vedere in carcere a vita … porco bastardo ma dove credi di stare, in un porcile ? Guardate che questa gente, curiosamente, nei loro paesi non si comporta così, lo fanno qui perché hanno capito che in Europa si può il fare cavolo che si vuole e restare impuniti e si viene anche mantenuti. Perdonate, ma questi 189 profughi per me li potete riportare in Africa, chissà quanti ce ne sono a bordo di profughi come lo “smanettatore del bus”, spiace dirlo ma è la realtà, la civiltà non appartiene a loro … punto !  E non ci girate intorno con slogan e frasi di circostanza per giustificare … loro non sanno neanche dov’è di casa la civiltà. Ecco perché non gradisco la loro presenza sul nostro territorio e non sopporto più i presenti . 03072020

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Migranti: tensioni tra 180 Ocean Viking

Sos Mediterranee, ‘lasciati in un limbo, niente solidarietà Ue’

Redazione ANSAROMA

02 luglio 202009:41

Un post tratto dal profilo Twitter di SOS Mediterranee: "i sopravvissuti hanno passato 4 o 5 giorni in mare. Tutti erano disidratati "  TWITTER SOS MEDITERRANEE+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

(ANSA) – ROMA, 2 LUG – Monta la tensione tra i 180 migranti soccorsi che si trovano a bordo della Ocean Viking: alcuni minacciano di gettarsi in mare. Lo afferma Sos Mediterranee che denuncia la “mancanza di solidarietà” dei Paesi Ue: “ancora una volta siamo lasciati in un limbo senza alcuna indicazione di un porto di sbarco”. Le persone sono state recuperate in 4 diverse operazioni in 5 giorni nelle aree Sar italiana e maltese.
“Alcuni dei sopravvissuti sono in condizioni precarie in mare da 8 giorni. La situazione è insopportabile”, spiega la ong francese.

LA VERITÀ … FA MOLTO MALE !

02072020 REGENI GENITOPRI

LA VERITÀ … FA MOLTO MALE !

Cari signori Regeni, io vi capisco e vi comprendo e avete tutta la mia solidarietà, io e tutto il popolo italiano siamo con voi in questa assurda vicenda, qualunque sia la verità sulla morte del ragazzo, scomoda politica di sinistra o religiosa, è un obbligo istituzionale egiziano scoprirne le cause della morte ed accertarsi che non sia stato commesso un omicidio premeditato e punire i colpevoli. Spiace constatare che ad oggi il governo egiziano è venuto meno ai suoi doveri, è incredibile che ciò si verifichi nella terra di uno stato sovrano importante e riconosciuto dalla comunità internazionale, il governo deve impegnarsi e far di tutto per far emergere le cause della morte di un cittadino sul suo territorio, tra l’altro straniero ed europeo. Purtroppo… l’amara realtà è che l’Egitto non è uno stato democratico ma è uno di quei paesi dove la trasparenza e democrazia latitano perché inesistenti, lì gli equilibri interni sono precari e sempre a rischio di guerra civile con i ‘fratelli musulmani”, al potere anni fa e cacciati proprio dall’attuale presidente con un vero colpo di mano, infatti nella regione del Sinai sono frequenti gli scontri armati, con morti e feriti, proprio con i fondamentalisti islamici. Nutro seri dubbi che si riuscirà a scoprire la verità, specie se il ragazzo è stato ucciso per motivi religiosi o politici … non lo si saprà mai, e a niente serviranno le proteste e urla dei poveri genitori. Il governo italiano non farà mai niente per mettere a rischio i rapporti con l’Egitto, l’intesa e scambi commerciali sono troppo importanti per l’area mediterranea e poi, non dimentichiamo che loro sono i padroni del canale di Suez. La recente vendita delle due fregate militari è eloquente sul tipo di rapporto privilegiato che c’è con l’Egitto e certamente non comprometteranno gli interessi nazionali per la morte di uno … “stupido ragazzino” … anche se il ministro degli esteri italiano, Di Maio, promette mari e montagne, ma nei fatti sono solo sputi e aria fritta. Non ho la benché minima idea della morte del ragazzo, ma conoscendo il paese dei faraoni resto convinto che tutto verrà messo nel dimenticatoio, infatti i giornalisti non ne parlano più e i media oscurano le notizie relative alla sua morte. Cari mamma e papà, la vostra questione va risolta in ambito europeo perché il governo di sinistra Conte ha l’abitudine di abbandonare i suoi cittadini quando non conviene, anche se si tratta di un uomo della sinistra stessa. Provate a chiedere aiuto non al governo, che è inamovibile, ma all’opposizione, sperando che loro possano averla quella verità tanto ricercata. 01072020

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Regeni: genitori,richiamare ambasciatore

Fallimentare l’incontro virtuale tra pm romani e egiziani

 

02072020 REGENI GENITOPRI

Redazione ANSAROMA

01 luglio 202021:39NEWS

(ANSA) – ROMA, 01 LUG – “Chi sosteneva che la migliore strategia nei confronti degli egiziani per ottenere verità fosse quella della condiscendenza, chi pensava che fare affari, vendere armi e navi di guerra, stringere mani e guardare negli occhi gli interlocutori egiziani fosse funzionale ad ottenere collaborazione giudiziaria, oggi sa di aver fallito. Richiamare l’ambasciatore oggi è l’unica strada percorribile”. Lo affermano i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudia e l’avvocato Alessandra Ballerini in una nota, giudicando “fallimentare” l'”incontro virtuale” tra pm romani e egiziani.

 

TUTTO NELLA NORMA !

epa08445524 Afghan Taliban prisoners sit inside a vehicle during their release from Bagram prison in Parwan province, Afghanistan, 26 May 2020. The Afghan government released hundreds of Taliban prisoners after the Afghani president announced that his government would free some 900 more Taliban prisoners, report state. A total of 5,000 Taliban prisoners will be released by the Afghan government in exchange for 1,000 Afghan security force members freed by the Taliban as part of a US-Taliban agreement, signed in Doha in February 2020, before intra-Afghan talks between Kabul and the Taliban are set to take place. So far the Afghan government has released 1,000 of the 5,000 Taliban inmates, and the Taliban released a few hundred of the 1,000 Afghan security forces personnel in the prisoner swap process.  EPA/STR

TUTTO NELLA NORMA !

La politica internazionale e quella militare sono una bruttissima bestia, quando vi sono in gioco gli interessi nazionali finalizzati alla salvaguardia di particolari posizioni geografiche territoriali, di interesse militare, tutto è lecito e nulla mi sorprende, anche pagare per uccidere il nemico che nell’occasione può essere un amico di convenienza in altre circostanze . È sempre stato così sin dai tempi della guerra fredda tra gli USA e l’URSS, e dalla avvolgente storia di spionaggio tra le due Germania, è chiaro quanto logico che i russi, che i cinesi, non vogliano gli americani presenti in Afghanistan e vicini di … casa, un vicino tra l’atro che sarebbe in grado di spiare i movimenti di truppe lungo il confine afgano, per i due paesi alleati, la loro presenza militare in quella zona rappresenta un pericolo molto serio per la sicurezza nazionale ed è ovvio che tentino tutte le opzioni in loro possesso pur di farli andare via. L’intercettazione di fondi destinati ai talebani non è una novità in campo militare né tantomeno farà cambiare il corso della guerra che invece è volutamente stagnante, tanto prima o poi gli americani dovranno andar via anche perché in quella zona non c’è posto per gli infedeli occidentali … loro sono fatti così, non riescono proprio a capire che gli americani potevano riportare il paese ai fasti degli anni ’70, all’epoca sebbene islamico era un paese che si avviava verso il modernismo e in parallelo all’occidente. Niente da fare, per loro la religione è cosa primaria in tutto, la legge coranica bisogna applicarla rigorosamente e i talebani sono 40 anni che ci combattono per veder trionfare la loro religione, legge coranica che in passato trovò già nefasta applicazione nel paese afgano, violenza sulle donne e limitazioni insopportabili, niente film e niente donne allo stadio… nei fatti fece ritornare indietro il paese di mille anni. Loro vogliono questo, e allora Trump fa bene a volersi disimpegnare da quel pantano in cui si trovano le forze Usa dal lontano 2001, ritengo sia una perdita di tempo cercare di far capire loro che quel modo di vita è inaccettabile e non porta a niente … però, contenti loro  … contenti tutti. Anche perché poi riflettendoci su, restarci non porterà a niente e costerà vite umane e ingenti risorse economiche, soldi buttati nel vuoto senza che mai daranno frutti democratici, liberali e mai vedrà la donna ad un livello di parità sociale. Sono più che convinto che così si potrà andare avanti per altri venti anni e penso che continuare una guerra a cui non interessa nulla nel mondo sia deleteria per tutti. L’islam ha vinto anche lì, perché il bravo Putin dice di combattere il terrorismo islamico però, guarda caso sostiene i talebani islamici che nell’occasione fanno il suo gioco … che paradosso, l’obiettivo è evidente, più americani si uccideranno e prima andranno via … però adesso non lo so come gli americani la prenderanno, magari penseranno di rinforzare il contingente militare e decidere di occupare stabilmente quell’area approfittando del sostegno del Pakistan. Purtroppo è così che vanno avanti le cose nel mondo e non meravigliamoci di notizie apparentemente esplosive … è tutto nella norma . 01072020

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Afghanistan, 007 Usa intercettarono fondi russi

Lo scrive il Nyt, denaro da Mosca sui conti dei talebani

epa08445524 Afghan Taliban prisoners sit inside a vehicle during their release from Bagram prison in Parwan province, Afghanistan, 26 May 2020. The Afghan government released hundreds of Taliban prisoners after the Afghani president announced that his government would free some 900 more Taliban prisoners, report state. A total of 5,000 Taliban prisoners will be released by the Afghan government in exchange for 1,000 Afghan security force members freed by the Taliban as part of a US-Taliban agreement, signed in Doha in February 2020, before intra-Afghan talks between Kabul and the Taliban are set to take place. So far the Afghan government has released 1,000 of the 5,000 Taliban inmates, and the Taliban released a few hundred of the 1,000 Afghan security forces personnel in the prisoner swap process.  EPA/STR

Redazione ANSAWASHINGTON

30 giugno 202023:09NEWS

(ANSA) – WASHINGTON, 30 GIU – Gli 007 Usa hanno intercettato dati elettronici su trasferimenti finanziari da un conto bancario controllato dallo spionaggio militare russo ad un conto legato ai talebani. Lo scrive il New York Times, sostenendo che si tratta di una delle prove a sostegno della loro conclusione che Mosca ha offerto segretamente ricompense per l’uccisione di soldati Usa in Afghanistan. Gli analisti hanno valutato, anche da altre informazioni di intelligence, che i trasferimenti erano molto probabilmente parte del programma di ricompense descritto da alcuni detenuti nei loro interrogatori.
Gli investigatori hanno identificato anche numerosi afghani in un network legato alla sospetta operazione russa, compreso un uomo che si ritiene abbia servito come intermediario per distribuire alcuni dei fondi e che ora si ritiene sia in Russia.
(ANSA).

GATTO ALLA …LIVORNESE

01072020 Gatto cotto

GATTO ALLA …LIVORNESE

E allora, cosa c’è da stupirsi ? A casa loro è normale mangiare gli animali che noi definiamo culturalmente “domestici” quando si ha fame, li si prende, li si  ammazza e poi senza tanto essere schizzinosi, come noi occidentali, si cucinano col vecchio sistema … alla brace, quindi, cari radical chic e buonisti del cavolo di che diavolo vi lamentate e inorridite ? Perché pensavate forse che i migranti che arrivano in Italia sono allievi che frequentano le alte scuole francesi del bon ton e del galateo più raffinato ? No amici dei gatti e amanti degli animali in genere, purtroppo loro hanno un modo di pensare un tantino diverso dal nostro … evidentemente la povera italiana Pamela Mastriopietro, fatta a pezzi da uno di loro anni fa, non ha insegnato nulla sulla loro cultura, sul loro modo di pensare e fare e sulla loro crudeltà e cattiveria alimentare, episodio non nuovo nel campo dell’alimentazione selvaggia e perdonatemi se lo trovo proprio incomprensibile nel nostro paese. Identica scena orrenda si è ripetuta tempo addietro in un campo migranti del foggiano, situato al limite della città, un immigrato che viveva nel suo interno, fu sorpreso nel mentre arrostiva un grosso cane, quindi, di che cavolo vi meravigliate se ammazzano gli animali che vivono nelle strade e poi se li mangiano, loro son fatti così ? Non è che possono cambiare dall’oggi al domani per far piacere a noi, anche perché in tanti anni hanno sempre dimostrato di non voler correre sugli stessi binari della civiltà occidentale, questa si chiama semplicemente cultura alimentare, cultura africana, quella stessa cultura che noi avremmo dovuto imparare ed apprezzare al fine di farla nostra, esattamente come diceva l’ex presidente della camera Laura Boldrini, sempre assente quando si verificano problemi legati all’immigrazione ma poi sempre in bella mostra quando c’è da attaccare chi non la pensa come lei . Quindi ora noi italiani bianchi che dobbiamo fare per non essere chiamati razzisti ? Dobbiamo mangiare anche noi i gatti e cani  dopo averli ammazzati come gli africani ? Beh, preferisco essere chiamato razzista ma io non uccido gatti e cani, figuriamoci se devo farlo per cibarmene … e chissenefrega di loro, per me potrebbero tornarsene a casa loro a mangiare quel vogliono. Se questo è razzismo …allora mi vanto di esserlo !

30062020.

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Livorno, immigrato uccide e cucina gatto per strada. L’orrore in un video

01072020 Gatto cotto

30 giugno 2020

Gli è stato negato lo status di rifugiato: così ha ucciso il suo gatto e lo ha cucinato in strada. A compiere l’orrore a Campiglia Marittima (Livorno), che è diventato virale sui social, è stato immigrato di 21 anni, originario della Costa d’avorio.

La scena è stata ripresa in video dalla candidata del centrodestra alla Regione Toscana, Susanna Ceccardi. «Un immigrato – dice la Ceccardi postando un video con la scena raccontata – ha arrostito un gatto su un falò improvvisato nella piazza della stazione davanti alle persone in attesa di prendere il treno. Un episodio agghiacciante nella sua brutalità, ma purtroppo del tutto vero».

 

LA DEMOCRAZIA SECONDO LA SINISTRA !

01072020 Berlusconi

LA DEMOCRAZIA SECONDO LA SINISTRA !

Scandalo in toga nera anzi … rossa, dopo le allucinanti dichiarazioni rese pubbliche di Luca Palamara, nella trasmissione televisiva di Giletti, ex presidente dell’associazione dei magistrati e le precedenti dichiarazioni scioccanti esternate dal sindaco De Magistris, sempre nella trasmissione televisiva del Giletti su La7, ci siamo resi conto che è la magistratura non fa il suo onesto lavoro ma si comporta come un’organizzazione mafiosa, è lei a determinare il corso della politica e il succedersi dei governi e non come si crede il voto innocente, democratico ed elettorale dei cittadini. E’ brutto ascoltare da un ex magistrato, attualmente sindaco di Napoli, che gli venivano tributati onori e complimenti dai politici e magistrati  tutti e per il suo “alacre lavoro” contro Berlusconi nel tentativo di riuscire ad incastrarlo per poi farlo condannare, da non dimenticare che era il capo del primo partito d’Italia in quel tempo, poi ovviamente alla fine ci sono riusciti, grazie anche alle tante condanne inflitte e ai 70 processi … una vera e propria persecuzione da regime dittatoriale che è riuscita nel suo intento principale ovvero, abbattere e distruggere il primo partito dell’epoca e cioè … “La Casa delle Libertà”, e curiosamente senza nessuna valida ragione.  Attenzione, non è cosa di poco conto anzi, è una cosa di assoluta gravità, la pubblica ammissione di De Magistris è un importante tassello che va ad incastrarsi in quello squallido mosaico costruito ad arte, ed intenzionalmente, dalla politica e magistratura di sinistra nella storia giudiziaria e vita politica e personale del presidente Silvio Berlusconi. Poi accade quelk che non ti aspetti, la verità emerge, dulcis in fundo, è notizia dell’ultima ora che il  processo civile promosso da Mediaset contro la società americana, implicata nelle questioni delle fatture gonfiate, per la restituzione di soldi pagati in più secondo la Cassazione, ha visto respinta la sua domanda, ciò vuol dire che il prezzo pagato per i film, oggetto della trattativa, era giusto e addirittura conveniente e nei fatti, la sentenza smentisce clamorosamente la Cassazione che invece aveva condannato Berlusconi a 4 anni per evasione fiscale, condannato solo perché nessuno aveva mai guardato attentamente le carte che lo avrebbero scagionato, poi sappiamo tutti com’è andata. Oltre la sorprendente recente sentenza del tribunale di Milano, che di fatto riabilita il prestigio e l’onore di Berlusconi, sempre in altra trasmissione televisiva assistiamo a qualcosa di incredibile, un vero e proprio cataclisma, uno scoop epocale, la messa in onda, nel programma di Porro su Rete4, di una registrazione dal quale emerge una verità assoluta, a parlare è il dr. Amedeo Franco che racconta che la sentenza di condanna a Berlusconi da parte della cassazione fu decisa a priori e probabilmente teleguidata. Un audio che fa storia e che dà  pienamente ragione al perseguitato Berlusconi quando si proclamava innocente, dimostrando nei fatti che l’Italia non è un paese democratico come viene descritto ma è un paese al pari del Venezuela, di Cuba e della Cina. Qui la giustizia si amministra secondo il criterio del colore della casacca e secondo i dettami politici e Berlusconi ne è la vittima preferita di questi ultimi 26 anni, dal lontano 1994 quando l’ex presidente Scalfaro decretò la fine del primo governo Berlusconi con un colpo di mano sovvertendo il voto popolare. Abitudine poi diventata consuetudine e infine poi sistema, infatti  è dal 2008 che il nostro paese non ha più un governo legittimo e approvato dal consenso popolare ed è sempre dal 2008 che i comunisti, vestiti da radical chic intellettuali e centri sociali, impongono le loro leggi e direttive manovrando la magistratura nei processi, nelle nomine dei magistrati e procuratori, nelle cariche politiche e nelle violenze di strada e nell’immigrazioni clandestina. E ora chi pagherà i danni morali ed economici a Silvio Berlusconi ? Sia come uomo, politico, imprenditore ed editore chi lo risarcirà di oltre un quarto di secolo di umiliazioni ed ingiustizie ? La politica sicuramente sarebbe stata diversa se non si fosse messo di mezzo la magistratura comunista a condizionare l’agenda politica italiana ed europea. Cari elettori della sinistra e del M5S, siete contenti ora nel sapere che per anni avete votato dei signori che hanno tolto la libertà alla politica italiana ? Siete contenti di aver tolto la democrazia ed instaurato una dittatura comunista ? E io, che ho vissuto quasi metà della mia vita a lottare contro la dittatura di sinistra e a denunciare le loro malefatte … ora, chi mi ripaga ? E già … perché il danneggiato non è solo il Berlusconi ma tutto il popolo italiano e ora chi lo ripaga di tanto veleno ingoiato per un quarto di secolo ? Adesso bisognerebbe istituire un processo in stile Norimberga, spedire sotto accusa tutti i responsabili e presunti complici, partendo proprio dal presidente del CSM dal 1994 ad oggi . l’Italia è a un bivio, ora le frasi di circostanza o gli slogan non bastano più, è tempo di far pagare il conto ai criminali della politica, della magistratura e a tutti coloro i quali hanno attentato alla nostra libertà. E non mi dispiacerebbe se la questione venisse trattata come evidenti colpi di stato ripetitivi progettati da un’organizzazione di stampo mafioso a danno dello stato italiano. 30062020

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https://www.iltempo.it/politica/2020/06/29/news/berlusconi-processo-mediaset-23530062/

 

“La condanna a Berlusconi? Un plotone d’esecuzione”

 

01072020 Berlusconi

Clamorose rivelazioni sul processo Mediaset

29 giugno 2020

Colpo di scena sul processo Mediaset. La condanna inflitta nel 2013 a Silvio Berlusconi per frode fiscale (che fu all’origine della decadenza da senatore per il Cav) fu “una grave ingiustizia”, perpetrata da un autentico “plotone di esecuzione” e comminata perché “Berlusconi deve essere condannato a priori”. Parole pronunciate da Amedeo Franco, magistrato che di quel processo fu relatore in Cassazione.

Le dichiarazioni risalgono ad un incontro tra lo stesso Berlusconi e Franco, che avvenne dopo la sentenza. I due non erano soli, e qualcuno dei presenti registrò la conversazione: “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… l’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto… In effetti hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale? … Voglio per sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero… Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo…”. Non solo: “I pregiudizi per forza che ci stavano… si potesse fare…si potesse scegliere… si potesse… si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva capitare…Questo mi ha deluso profondamente, questo… perché ho trascorso tutta la mia vita in questo ambiente e mi ha fatto… schifo, le dico la verità, perché non… non… non è questo, perché io … allora facevo il concorso universitario, vincevo il concorso e continuavo a fare il professore. Non mi mettevo a fare il magistrato se questo è il modo di fare, per… colpire le persone, gli avversari politici. Non è così. Io ho opinioni diverse della… della giustizia giuridica. Quindi… va a quel paese…”.

Le registrazioni, in possesso degli avvocati del Cavaliere, sono rimaste fino ad oggi nel cassetto per rispetto del magistrato, ancora in attività. Franco, però, è venuto a mancare lo scorso anno. E allora i legali dell’ex premier hanno deciso di utilizzare quei nastri, allegandoli come prove al ricorso presentato alla Cedu contro la condanna. Da qui lo scoop del Riformista di Piero Sansonetti, che le ha ottenute e messe in pagina nel numero in edicola. Ma la storia, c’è da starne sicuri, non finisce qui.