Archivio mensile: dicembre 2020

BIANCANERA E I SETTE NANI… NERI !

epa08532646 A statue of Confederate General Robert E. Lee is on display in the Crypt of the US Capitol in Washington, DC, USA, 07 July 2020. Speaker of the House Pelosi has called for the Lee statue, donated by the state of Virginia in 1909, to be removed along with 10 additional confederate leaders statues.  EPA/SHAWN THEW

BIANCANERA E I SETTE NANI… NERI !

Non comprendo proprio perché rimuovere una statua che appartiene alla storia americana, che sia d’esempio o di vergogna è comunque parte integrante del bagaglio culturale degli americani e allora mi dite che senso ha questa decisione ipocrita ? Tutte le statue, costruzioni, e le drammatiche invenzioni del passato per infliggere torture o sofferenza alla povera gente di colore e indiani del nord America sono elementi negativi non certamente brillanti e onorevoli della loro storia, ma come tutte le sanguinose guerre e lotte per la propria terra come contro gli inglesi o per la liberazione della schiavitù di una comunità nera sono la rappresentazione di tappe obbligatorie nel percorso del progresso e della civiltà nella storia e nel passato nord americano, e in quei tempi avevano anche una logica. Noi oggi siamo eredi di quella cultura, eh sì… perché anche in Europa si è passati anticamente per quella strada, e sbagliato o giusta che sia noi oggi nel 2020 ne siamo i depositari. La storia non la si può e non la si deve cambiare né la si può modificare solo per far piacere ad una corrente di pensiero del momento oppure per pressioni a livello sociale e politico, e che si tratti di propaganda politica è chiaro che e lo è a tutti gli effetti perché se si vuol colpire un simbolo della storia della Virginia, parliamo del generale Lee che insieme a 9 milioni di sudisti permettevano il commercio di uomini di colore, allora bisogna anche colpire il simbolo dello schiavismo nero in tutti i sensi e per giustizia ed equità di discorso bisognerà colpire anche i simboli degli islamici trafficanti di schiavi, ricordo a tutti che loro venivano rapiti dagli arabi islamici, in quanto infedeli e meritevoli di essere schiavizzati, e venduti agli spagnoli e americani del sud che a loro volta li rivendevano nelle piazze come schiavi…  altrimenti, se escludiamo i secondi non c’è parità di logica e si ragiona solo per questioni politiche e così non si colpiscono tutti i  simboli dello schiavismo nero in toto e non va bene. Credo che oltre la statua di Lee, per equità di discorso, bisognerà colpire anche i simboli degli islamici trafficanti di schiavi presenti nella Virginia. Per rigore quindi e secondo logica si dovrebbero abbattere tutte le moschee esistenti negli USA e in Europa in quanto simboli dello schiavismo del passato… già, così non piace… vero?  E’ davvero curiosa la guerra di secessione quanto strana, pensate, il nord che combatte il sud per abolire la schiavitù… ma poi rende schiavi in apposite riserve chiuse, simili a carceri all’aperto… gli indiani del nord… è ridicola la questione nei suoi aspetti ma oramai appartiene alla storia e mi sarebbe tanto piaciuto che nessuno pensasse di modificarla… Certo negli Usa ci sono ancora serbatoi di razzismo ma lì il problema è legato più alla violenza quotidiana che al colore stesso della pelle, poi magari strumentalizzare la questione a volte fa comodo, le stesse scene sotto la presidenza Obama non avevano lo stesso tono e risonanza mediatica della portata di oggi e vedrete in futuro come si ritornerà al silenzio mediatico con il nuovo presidente… È necessario discernere il discorso razzismo dalla storia ed avere il coraggio di analizzare le questioni perché troppe volte si commettono errori di valutazione e si crea inutile confusione, d’accordo il generale Lee combatteva per preservare lo schiavismo e lo faceva con l’appoggio e l’aiuto incondizionato e armato del popolo della Virginia e di tutto il sud… quindi che facciamo ora, sterminiamo tutti i cittadini della Virginia in quanto pronipotini degli schiavisti ? Gli schiavi… ce li avevano anche gli antichi egizi e i nobili romani, ma non per questo noi ci sogniamo di rimuovere reperti archeologici o statue dell’epoca per becera propaganda politica come sta accadendo in questi mesi nel mondo dopo la morte dell’americano di colore. Dalle piramidi d’Egitto, passando per il Colosseo e ben tante città dell’Europa appartengono a quel periodo e quindi che si fa ora cari italiani… buttiamo anche noi tutto giù ? Forse sarebbe più opportuno verificare attentamente la storia e capirla sino in fondo prima di sparare cavolate.. e già, perché come facciamo poi a spiegare alle nuove generazioni che la statua dello schiavista generale Lee è stata rimossa mentre quelle di tanti personaggi della storia fanno ancora bella mostra di sé ? Due pesi e due misure ? Un razzismo fatto su misura ? Eh no… “caro governatore”,  l’equilibrio è fondamentale quanto si fa politica e l’equità di trattamento è un obbligo per l’amministratore di un grande stato come la Virginia.  Per dirla e farla come dice lei che facciamo, rimuoviamo le Piramidi e il Colosseo  e tutte le statue del passato ? Eh… sì, perché anche quelli sono stati edificati dagli schiavi, e magari proprio io sono un loro discendente, bianchi e neri, e trattati esattamente come gli schiavi neri d’America. Caro governatore, mi dica, dove la trovo la coerenza in tutto questo ? Credo che la sua intraprendenza rappresenti una maniaca follia che ci sta perseguitando, pensi che ora non c’è spot pubblicitario televisivo dove non  vi è  la presenza di persona di colore, una presenza rigorosamente voluta per “educare il popolo ” al nuovo cittadino di colore… ci siamo fatti tanto condizionare al punto di far impersonare in un prossimo film… la bianca amante del re d’Inghilterra Enrico VIII, Anna Bolena… da un’attrice di colore, ridicolo e farsesco… la ritengo la rappresentazione di una follia collettiva che sta annebbiando la mente, qui nessuno si rende più conto che si è intrapresa la strada del razzismo all’incontrario farcito dai sensi di colpa ideologici e inesistenti. 21122020

 …by… manliominicucci.myblog.it

Razzismo: statua generale Lee rimossa dal Campidoglio

Al posto del comandante sudista verrà onorata attivista nera

epa08532646 A statue of Confederate General Robert E. Lee is on display in the Crypt of the US Capitol in Washington, DC, USA, 07 July 2020. Speaker of the House Pelosi has called for the Lee statue, donated by the state of Virginia in 1909, to be removed along with 10 additional confederate leaders statues.  EPA/SHAWN THEW

Redazione ANSANEW YORK

21 dicembre 2020

(ANSA) – NEW YORK, 21 DIC – Una statua del generale sudista Robert Lee che finora aveva rappresentato lo stato della Virginia a Capitol Hill è stata rimossa. La rimozione del monumento era stata chiesta dal governatore Ralph Northam dopo che l’estate scorsa una commissione del parlamento statale aveva stabilito che un uomo che aveva combattuto per difendere la schiavitù non era il degno rappresentante per uno stato moderno e inclusivo.

La statua di Lee era al Campidoglio dal 1909. Al suo posto sarà installato un monumento a Barbara John, la teenager afro-americana di Farmville che nel 1951 aveva contestato le misere condizioni del suo liceo solo per neri. La protesta della Johns era sfociata nell’azione legale “Brown contro Board of Education” sulla scorta della quale la Corte Suprema condannò la segregazione razziale nelle scuole pubbliche. (ANSA).

IL RITORNO DELLA STASI ?

22122020 tg2 aggredita giornalista

IL RITORNO DELLA STASI ?

Un’aggressione è sempre un brutto episodio specie quando poi ricade brutalmente su chi fa informazione per l’emittente televisiva pubblica come Rai 2, la violenza deve essere sempre e comunque condannata…e su questo siamo sicuramente tutti d’accordo però…però, c’è anche da aggiungere che i cittadini che protestano hanno tutto il diritto di manifestare liberamente e senza aver nessuno sui fianchi e sul collo che gli toglie il respiro con domande fuori luogo e che fa il moralista di turno perché uno dei tanti “direttori di Tg nominati a vita” ordinano ai loro dipendenti, in collegamento dall’esterno, di fare propaganda con domande di stampo socialista e di indagare sulla vita delle persone, a quel punto è normale che ci si debba attendere la reazione violenta o meno di chi non può manifestare in assoluta libertà e senza fastidi. Non intendo difendere gli aggressori però la giornalista se l’è “andata a cercare”, frase famosa che nella storia italiana recente è diventata uno slogan tanto caro ai nemici dell’on. Berlusconi e del sen. Salvini. C’è anche da aggiungere che per comprendere al meglio la violenta reazione dei cittadini bisogna partire dal metodo psicologico utilizzato dal governo italiano negli ultimi 10 anni, dalla stampa e dai media tutti e che si richiama, non so se incoscientemente o volutamente, ad un identico sistema utilizzato anni addietro da alcuni paesi di chiaro stampo comunista dell’est Europa, un modus operandi che è identico a quello utilizzato oggi nel nostro paese e cioè: il controllo del cittadino nella sua vita privata, spiarlo e magari denunciarlo ai carabinieri se ospita un familiare in più la vigilia di Natale o se ha invitato a pranzo la nonna che vuole accanto ai propri figli nonché nipotini, lei magari è arrivata nascosta nel… cesto della biancheria mentre  il nonno, suo marito, viene portato segretamente in casa col favore delle tenebre e lontano da occhi ed orecchie dei cittadini spioni legati alla polizia segreta  del “governo Conte”. Vi vien da ridere ? Mica tanto oserei dire… perché queste citazioni sono reali anche se esposte in chiave ironica… episodi denunciati da altri cittadini italiani che in definitiva “hanno spiato i loro fratelli italiani” in un a sorta di emulazione dello spionaggio comunista d’altri tempi nei paesi socialisti  e che rappresentavano la normalità e lo spaccato di vita quotidiana nella Germania dell’est (DDR) sino al 1990 ad opera della STASI, la tremenda polizia segreta, e non… parlo di mille anni fa. Vi do dei numeri proprio sull’attività della STASI per darvi un’idea concreta di come vivevano nel terrore di 17 milioni di tedeschi dell’est : 39 milioni di schede d’archivio, 111 chilometri di documentazione tra protocolli, verbali di interrogatori, rapporti di informatori e faldoni di procedimenti operativi, 1,4 milioni di fotografie e diapositive, 2.734 film e videocassette con materiale filmato, 31.300 audiocassette, 7.832 dischetti, nastri e dischi magnetici e circa 16.000 sacchi, scatole e contenitori ricolmi di strisce e frammenti di carta di documenti passati per i trita carte automatici. Il tutto nel quadro di un clima di terrore e di diffidenza reciproca, di violazione permanente della privacy, di controlli sulle conversazioni telefoniche, sulla posta, sui rapporti privati e familiari… Magari qualcuno leggendo questi dati trae delle conclusioni di raffronto con lo stato attuale nel quale viviamo… lo so che appare tremendamente preoccupante ma la nostra libertà individuale oggi è garantita come lo era 50 anni fa ? In strada se ci fermano ci fanno l’interrogatorio, pretendono di sapere cosa facciamo o dove dobbiamo andare oltre che consegnare i nostri documenti nelle loro mani, sanno dove trascorriamo le vacanza e per quanto tempo ci andiamo, quanto guadagniamo e quanto spendiamo e se tutto ciò non è sufficiente allora i nostri “democratici governanti” si inventano lotterie e ritorni di soldi spesi in percentuale, cashback, per sapere quanto spendo e se quello che spendo è in linea con la mia dichiarazione dei redditi. Non ci trovo nessuna differenza tra la STASI della DDR e l’attuale sistema apparentemente democratico e in più l’analogia alla DDR, che è davvero impressionante… la ritrovo nella comunicazione mediatica dei vari ministeri attuali, molto simile al modo di operare del  “Ministero degli interni, meglio noto  come ministero della paranoia” , identico il linguaggio burocratico e poco scorrevole, infarcito di tecnicismi e termini specialistici, fraseologia barocca e formalismi retorici che sembrano fatti apposta per rendere difficile la comprensione.  Tutto questo vi ricorda qualcosa ?  E’ lo stesso sistema utilizzato dai media e dal governo nazionale e non a caso io denuncio da anni questo sistema di decadimento della democrazia nel tentativo di abbattere la libertà individuale con l’uso strumentale della parola. Comprenderete ora che essere spiati non piace a nessuno e sebbene si possa tollerare l’invadenza di alcuni giornalisti Tv poi alla fine… la pazienza viene meno e l’aggressione alla giornalista Rai purtroppo per lei… è frutto dell’albero dello spionaggio collettivo. 21112020

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Troupe Rai aggredita a Roma, Eleonora Daniele: «L’operatore pregava di fermarsi, loro continuavano»

22122020 tg2 aggredita giornalista

Lunedì 21 Dicembre 2020

Botte a una troupe Rai che stava filmando gli assembramenti a Ponte Milvio, a Roma. La troupe, della trasmissione Storie Italiane, stava documentando possibili violazioni delle norme anti Covid ed è stata aggredita: la notizia, di ieri, è stata raccontata questa mattina dalla conduttrice Eleonora Daniele, che ha spiegato quanto accaduto alla giornalista, 55 anni, e all’operatore, un uomo di 38 anni.

«In totale solitudine, in branco, l’hanno buttato a terra. Il nostro operatore li pregava di lasciarlo stare, perché non aveva ancora ripreso nulla, ma loro hanno continuato, senza paura», ha raccontato stamattina durante l’apertura della puntata. Il cameraman ha subìto un trauma cranico e facciale, con 15 giorni di prognosi. «Ponte Milvio è una piazza piena di gente e di telecamere, ma loro hanno agito nella totale impunità. Noi vogliamo ringraziare la nostra inviata e il nostro operatore, che era ricoverato al Gemelli: lo hanno dimesso, con molte contusioni e lividi ma per fortuna senza nessun

 

La Federazione nazionale della Stampa italiana e Usigrai esprimono in una nota «solidarietà alla giornalista e all’operatore aggrediti mentre stavano svolgendo il loro lavoro al servizio dei cittadini e del diritto a informare ed essere informati e auspicano che i responsabili vengano presto identificati». «Intanto il sindacato – prosegue la nota – ha già provveduto a segnalare questo ennesimo episodio d’intolleranza nei confronti dei giornalisti all’Osservatorio cronisti minacciati del Viminale ed è disponibile sin da ora a costituirsi parte civile al fianco dei colleghi in un eventuale processo».

E da quanto trapelato da alcune indiscrezioni sul posto, una pista tenuta in considerazione anche dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale impegnati nelle indagini insieme ai colleghi della Stazione Ponte Milvio, l’aggressione sarebbe avvenuta a opera di alcuni tifosi della Lazio che si erano radunati a Ponte Milvio in attesa della partita contro il Napoli, e che si sarebbero sentiti indispettiti dalla presenza delle telecamere. Al vaglio dei militari i filmati delle telecamere di videosorveglianza in strada per tentare di identificare i responsabili.

 

BEL PAESE ? MA… QUANDO MAI !

21122020 morto sgozzato

BEL PAESE ? MA… QUANDO MAI !

Sino al 1990 il nostro paese non era certamente un’oasi di pace e di tranquillità checché se ne dica, Mafia, Camorra ‘Ndrangheta , Brigate Rosse Comuniste e terrorismo politico di vario genere erano contorni terrificanti e orribili, elementi di disturbo che erano tutti di “proprietà di questo meraviglioso paese”…  ma che nonostante tutto andava vanti perché le mafie hanno le loro regole che non coincidono mai con la volontà dell’onesto cittadino ma che comunque restavano distanti dalla massa, società italiana scossa anche dai tanti omicidi di carattere politico in cui le Brigate Rosse giocavano un ruolo primario, sì questa era la “bella Italia”. Purtroppo i giovani non sanno e i meno giovani, come me, evidentemente hanno dimenticato gli anni di piombo dei comunisti rossi e il terrore nel quale si viveva. In particolar modo la delinquenza era tangibile nel sud del paese mentre il centro-nord ne era, furbamente, apparentemente escluso ma fortemente intaccato e interessato solo negli alti ambienti della “finanza oscura e collusa con la politica”. Questo era lo scenario, sconvolgente ma… ma non si sono mai registrati fatti e scene inenarrabili che appartengono più la mondo degli inferi che al genere umano, ora dopo aver superato il 2000 siamo giunti nel 2020, nel frattempo in Italia si sono riversate milioni di albanesi, rumeni, polacchi, bulgari, gente che scappava dall’odiato comunismo, miracolosamente dissolto, ma curiosamente tanto amato e desiderato in Italia (!). Poi la guerra in Siria, in Libia e le primavere arabe, primavere solo per la stampa di sinistra giusto per intenderci, ci hanno regalato altri milioni di individui un po’ particolari questa volta, e già… perché quelli arrivati dopo il 2010, oltre che scappare dalle varie o presunte guerre, si sono posti l’obiettivo di islamizzare l’occidente. E il loro sogno è mettere in pratica i dettami coranici da buoni fedeli, e per farlo utilizzano la violenza come strumento di terrore e ovviamente finalizzato ad indurci alla sottomissione al fine di avere una pacifica convivenza con loro… in sintesi rinunciare alla democrazia per adottare i canoni e criteri islamici. Questa premessa vuol essere ed è anche l’analisi sintetica di quel che sta accadendo in Italia dagli ultimi otto anni a questa parte, gente ammazzata e fatta a pezzi e sistemate nelle valigia per poi buttarle come rifiuto da cestinare sono fenomeni che nessuno avrebbe mai immaginato di vedere nel reale se non al cinema per un film horror… ora ci troviamo di fronte ad una tentata rapina finita tragicamente, certo di rapine ce ne sono state tante in passato con conflitti a fuoco e morti… ma direi che rientra quasi nelle “normalità dei fuorilegge” ma tagliare la gola ad un uomo è una cosa inedita e mai sentita, la questione assume un aspetto diverso perché quella gola tagliata è un messaggio di terrore lanciato a tutti gli italiani per l’immediato futuro in quanto se si dovessero trovare nella identica situazione per essere rapinati non devono reagire e lasciarsi derubare senza recar disturbo al rapinatore di turno. E’ allucinante… ed è la fine della vita serena e di reciproco rispetto negli altri senza timore… e l’inizio di una nuova “era wilde” (selvaggia) dove il più forte vincerà e al debole toccherà sempre soccombere… lo stato ha perso con la morte del ginecologo campano… e ha perso in tutti i sensi, infatti ora il terrore giocherà la sua partita in proiezione vincente mentre allo stato stesso toccherà diventare stato di polizia per garantirci la sicurezza col risultato che avremo per l’ennesima volta, cittadini controllati e sottomessi alle forze di polizia che si giustificheranno di farlo per…. salvaguardare la nostra incolumità e sicurezza ! E’ un fallimento totale anche perché nel taglio della gola del povero sfortunato io ci vedo un triste riferimento al modus operandi dei terroristi islamici che tagliano le gole agli infedeli, infatti mi ha portato alla mente… la  sura 47, versetto n. 4 del Corano che recita testualmente: “Quando incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente”. Coincidenza ? Che lo sia o meno ha poca importanza, perché se veramente sono degli extracomunitari allora dobbiamo iniziare seriamente a preoccuparci perché ciò vuol dire che questo omicidio è l’ennesima prova del fallimento integrazione, se invece sono due italiani beh… il problema non è affatto risolto anzi è di identica gravità perché vuol dire che questa società è allo sbando in tutti i sensi e noi… noi purtroppo abbiamo cresciuto dei “candidati alla violenza” visto anche i recenti episodi di quel che è successo a Roma e Venezia tra ragazzi di giovane età nell’ultima settimana. Insomma per chiudere, ergo che da qualunque angolatura ci guardiamo il taglio della gola dello sfortunato… l’episodio è proprio allarmante.  20122020

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Milano, orrore in centro: medico sgozzato, la rapina finita male di due nordafricani

 21122020 morto sgozzato

Lorenzo Gottardo 20 dicembre 2020

Un corpo riverso a terra, proprio sotto l’impalcatura di una palazzina in ristrutturazione. Un rigagnolo denso di sangue che dal marciapiede scorre giù verso l’asfalto. È questa l’immagine che nella serata di ieri si è trovato davanti chi da stazione Centrale si spostava verso corso Buenos Aires. Ieri, infatti poco dopo le 18 del pomeriggio, un uomo di 65 anni è stato ucciso in via Mauro Macchi, all’altezza del civico 32. La vittima, secondo una prima ricostruzione, stava percorrendo la strada, camminando sotto l’impalcatura del cantiere, quando, secondo una prima ricostruzione, in una zona d’ombra, si sarebbe imbattuto nei suoi due aggressori che lo avrebbero affrontato per farsi consegnare denaro e portafogli. In quel momento sarebbe stato sferrato il fendente fatale con un grosso coltello da cucina rimasto poi sul posto. Al momento i Carabinieri della compagnia Duomo indagano su quella che è una prima ipotesi investigativa: ovvero, due soggetti forse di origine nordafricana che alcune persone avrebbero testimoniato aver visto allontanarsi in fretta dalla zona del delitto. Ma a tarda serata mancano ancora molti particolari, e ovviamente gli inquirenti non tralasciano nessuna pista. La vittima è Stefano Ansaldi, nato a Benevento e residente a Napoli dove esercitava la professione: probabilmente si trovava occasionalmente nel capoluogo lombardo.

La pista – Nella borsa accanto al corpo è stata ritrovata documentazione medica. I militari hanno subito confermato che la principale pista sulla quale si stanno concentrando le indagini è quella di una rapina finita male anche se, come logico, non vengono tralasciate altre ipotesi. In base alle prime informazioni, la vittima stava passando in via Scarlatti all’angolo con via Macchi, sotto un’impalcatura coperta da teli di plastica quando è stato sorpreso dagli aggressori.

Rilievi – Lì gli uomini della Scientifica hanno svolto per ore i primi rilievi. Si stanno controllando inoltre le telecamere di sorveglianza della zona per trovare qualche appiglio, e si sta verificando se qualcuno ha visto l’intera aggressione. Due persone, sembra, sono state viste fuggire ma non c’è ancora la certezza che siano coinvolte nell’omicidio che ha sconvolto Milano nell’ultimo sabato di shopping prenatalizio. Diverse pattuglie delle forze dell’ordine, in serata. stanno svolgendo controlli nel quartiere e in città. Ironia della sorte, ieri il centro di Milano era blindato per arginare gli assembramenti e per limitare il pericolo di contagio. Le forze dell’ordine hanno tenuto sotto controllo piazza Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele (dove è stato previsto uno scaglionamento degli ingressi per evitare affollamenti), via Torino e le altre vie dello shopping del cuore di Milano. Poi, alle 18, la notizia della morte in via Mauro Macchi, e i controlli che partono in diversi quartieri. A caccia degli assassini del medico campano nato a Benevento e residente a Napoli, trafitto a morte alla gola.

APPROVATO DECRETO LEGGE INSICUREZZA !

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APPROVATO DECRETO LEGGE INSICUREZZA !

Ebbene sì… i decreti-muri sono stati abbattuti con quel tempismo da film thriller che in tempo di coronavirus fa tanto ridere… ed ora si da il via alla costruzione del ponte del migrante… no no, non è che si è intenzionati a costruire un ponte sulla stretto tra la Calabria e la Sicilia, ma è quel ponte propagandistico e lunghissimo che parte dall’Africa e dall’Asia passando da Lampedusa arriva sino nel cuore dell’Italia e si ferma nelle periferie delle città. Il ponte lo si è costruito in tempi incredibili, tempi che per gli italiani sono inesistenti… e invece loro hanno impiegato un pomeriggio per abbattere i decreti sicurezza del governo precedente giallo-verde, meglio noti come i decreti Salvini, un “ponte della solidarietà” voluto fortemente dal PD ed Italia Viva con l’appoggio illimitato da Leu e Più Europa ed accettato, con sfacciataggine e assoluta sottomissione alle poltrone dal M5S. E già, è proprio patetico vedere una forza politica che si smentisce clamorosamente dopo poco più di un anno dall’approvazione proprio di qui decreti ieri miseramente stralciati perché “ritenuti inutili”, ne pagheremo amaramente le conseguenze di questa follia ideologica ! Certamente questa nuova pugnalata alle spalle dell’Italia deve sollecitare ed invitare i cittadini tutti ad una seria riflessione sull’identità perduta del M5S e sul tipo di governo in carica che è un vero e proprio regime… non si può andare contro il volere del popolo ma loro lo fanno egualmente infischiandosene di noi… Che gran peccato, capisco gli interessi di governo e di poltrona ma cedere su tutto e auto smentirsi dopo poco più di un anno francamente è avvilente quanto pietoso e ridicolo il loro trasformismo da poltrona. Quindi ora accadrà quel che si è sempre temuto dai partiti populisti europei… e cioè, avremo sbarchi di migranti sulle coste italiane in perfetta continuità ed in numero crescente… paragonabile ad una catena di produzione industriale, migliaia e migliaia di migranti che sbarcheranno senza nessuna distinzione di provenienza né se aventi diritto o meno di venirci, con l’assoluta assenza di informazioni individuali sui soggetti che arriveranno e diventeranno cittadini italiani, sarà il primo vero e grande problema per la sicurezza sociale che aveva proprio spinto il precedente governo a quei decreti per bloccare il flusso migratorio, infatti ora potranno arrivare legalmente e liberamente da noi in veste di ex delinquenti, criminali, galeotti appena usciti dalle patrie galere, gente che potrà rifarsi una carta d’identità nuova e… una vita apparentemente pulita. Poi… oltre l’ipocrisia della solidarietà e il sicuro dramma della sicurezza sociale facilmente prevedibile… già terrificante oggi, c’è l’incognita lavoro, già, noi abbiamo una disoccupazione da incubo ed allora penso che ai migranti che arriveranno da noi avranno una “sola possibilità a lavorativa” per integrarsi a noi… furti, rapine, spaccio di stupefacenti e ogni sorta di fantasia criminale. Non riesco proprio a capire perché amano tanto i migranti… ma in definitiva, cosa diavolo vogliono i parlamentari della sinistra italiana ed europea ? Ma non si rendono conto che così facendo stanno portando il paese e l’Europa a guerre civili ? Eh sì, perché tanti di quei migranti che arrivano da noi poi partiranno per gli altri paesi ad auto distribuirsi senza bisogno della… commissione europea e delle sue stronzate. Tranquilli tutti… per come la vedo io non siamo tanto lontano dal far nascere situazioni di tensione e probabili incidenti per motivi legati al lavoro e alla sicurezza. Quello che si è fatto ieri purtroppo è la costruzione di un ponte verso l’inferno europeo e nessuno se ne vuol rendere conto.. è pazzesco ma è così, sono orbi e sordi in assoluto. E la questione sociale sarà ancora più compromessa pecie se arriveranno i 209 miliardi di euro per il Recovery Fund che sarà una calamita attrattiva per tutte le organizzazioni malavitose già presenti in Italia. Povero “Bel Paese”… ci obbligano a non lavorare e non ci ristorano… quindi ci stanno affamando, ci costringono, pena multe salate, a stare in casa e lontano dai familiari più stretti e per regalo di Natale ci regaleranno decine di migliaia di individui misteriosi le cui intenzioni ci sono totalmente sconosciute… Che Dio ce la mandi buona ! 19112020

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Dl Sicurezza, il Senato approva: è legge. Prima del voto, la rissa in Aula: ferito un questore durante la bagarre dei leghisti

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Hanno votato favorevolmente in 153, 2 i contrari e quattro gli astenuti. Lamorgese: “Torna l’equilirio”. Zingaretti: “Chiusa stagione di chiacchiere e propaganda”. Il centrodestra non ha preso parte al voto di fiducia per protesta contro il provvedimento che di fatto cancella i cosiddetti decreti Salvini. Il senatore-questore Antonio De Poli, ha riportato la sub-lussazione di una spalla durante la bagarre della Lega contro il M5s
di F. Q. | 18 DICEMBRE 2020

Dl Sicurezza, caos in Senato mentre il ministro D’Incà annuncia la richiesta di fiducia: leghisti occupano i banchi del governo. Video
Il decreto Sicurezza è legge. Al Senato hanno votato favorevolmente in 153, 2 i contrari e quattro gli astenuti. Il centrodestra non ha preso parte al voto di fiducia per protesta contro il provvedimento che di fatto cancella i cosiddetti decreti Salvini. L’approvazione è arrivata al termine di un’altra giornata convulsa a Palazzo Madama, caratterizzata da uno scontro fisico tra leghisti e questori. La bagarre è iniziata quando gli uomini del Carroccio hanno esposto un grande striscione con la scritta “Immigrazione, obiettivo sbarchi zero”, in riferimento al programma elettorale del Movimento 5 Stelle sui flussi migratori. Da lì è partita la protesta. Una bagarre tra i senatori del Carroccio e chi cercava di far rispettare le regole dell’Aula che ha coinvolto anche il senatore-questore Antonio De Poli, che ha riportato la sub-lussazione di una spalla. Ferito a un ginocchio, inoltre, un commesso parlamentare intervenuto per sedare la rissa. De Poli è stato strattonato durante il parapiglia scoppiato tra Lega e M5s ed è stato trasportato in infermeria per essere visitato e curato.

TRATTATIVA… ARABA !

19122020 PESCATORI LIBERI

TRATTATIVA… ARABA !

E’ fatta… finalmente i nostri 18 pescatori siciliani rapiti all’inizio del mese di settembre scorso stanno rientrando in patria tra la gioia e comprensibile felicità dei parenti e degli amici e il sollievo di tutti gli italiani per la positiva conclusione della vicenda sequestro. Ovviamente il treno della propaganda di governo è partito… tra sbuffi del fumaiolo e l’acre odore della beffa… anche i media salgono sul treno e si vestono a festa e per l’occasione indossando l’abito dell’interessato e premuroso quanto solidale di quel soggetto votato alla solidarietà e preoccupazioni per la sorte de i nostri pescatori. Da ieri, giorno in cui è trapelata la notizia del buon esito della trattiva per la loro liberazione… tutti i politici di governo sono pronti ad “esibirsi nello show mediatico” del momento… già, ci vuole proprio coraggio ad arrogarsi meriti e pretendere il plauso dal popolo italiano per un pessimo lavoro durato oltre tre mesi e mezzo dimostrando nei fatti di essere incapaci nell’assumere una precisa posizione in ambito di politica estera internazionale. Purtroppo da anni assistiamo allo stillicidio di incompetenza nella politica estera, un lungo periodo in cui la nostra politica è sempre stata molto marginale e sottomessa a quella francese e tedesca e americana di Obama. Il fallimento della nostra politica estera trova il suo baratro proprio nella questione libica dei nostri pescatori, mi chiedo il perché debba esserci andato il nostro presidente del consiglio a Bengasi, recarsi in uno stato non riconosciuto in ambito internazionale e considerato una banda ribelle e sovversiva che vuol abbattere la costituita Libia è un fatto di gravità inaudita… impensabile sino a qualche decennio fa… Quindi nei fatti il presidente del Consiglio Conte ha preso per mano il ministro degli esteri e con lui si sono recati a Bengasi dal generale Kalima Haftar, con il cappello in mano, a riverirlo e pregarlo di lasciare liberi i nostri concittadini mazaresi… ed in cambio loro  hanno dato… e già, cosa ha ottenuto dalla bella coppia del 5 di denari il “Supremo Generale” ? Forse il generale ha avuto rassicurazioni su eventuali forniture di armi oppure dei mezzi costieri navali per pattugliare le acque della Cirenaica oppure forse hanno ricevuto conferma sui nostri approvvigionamenti petroliferi nella zona garantendogli un flusso di euro costante ed infinito ? E già… la partita dello scambio, perché di questo si tratta, è complessa e si conclude sempre con un “reciproco scambio di doni” e tanti auguri a tutti ! E l’altra Libia, quella di Tripoli cos’ha ricevuto in cambio in questo colossale pagamento sottobanco del riscatto per la liberazione dei pescatori ? Qui è il punto della trattativa… intanto tutti i media esultano esaltando le “doti contrattuali” dei “ due di denari” ma nel concreto… già nei fatti, non ci dicono esattamente come stanno le cose… solo festeggiamenti e tric-trac e bombette per far frastuono ma in compenso servono a per gettar ombra sulla questione dando avita a quella scontata polvere mediatica magica sugli occhi dei cittadini necessaria ad offuscargli le menti come da perfetta strategia dei media di regime. Certo qualunque sia il prezzo pagato non è una buona soluzione perché ora Haftar ha il coltello dalla parte del manico e noi siamo nelle sue mani… inermi e passivi… come siamo nelle mani dell’altro “generale dell’Egittio Al-Sisi “ il quale  pubblicamente viene attaccato da tutti i politici del governo per l’affare Regeni e ci  litigano in maniera plateale tutti i giorni… ma che poi, nascosti nell’ombra  e lontano dagli occhi… ci facciamo affari che è una meraviglia. Certo che è proprio un governo “splendido nell’arte della menzogna” e un inno alla incapacità collettiva… non c’è che dire… mancano solo i cammelli che girino liberi in autostrada e poi possiamo vantarci di essere… il “paese dei Beduini”!   18122020

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Pescatori liberati e di nuovo in prigione

 

19122020 PESCATORI LIBERI

 

Franco Bechis 18 dicembre 2020

Che meraviglia vedere la gioia di Rosetta, la mamma simbolo dei pescatori di Mazara del Vallo prigionieri di Haftar in Libia, e da ieri mattina liberi, in mare a portare i loro pescherecci in Italia. Da mesi le lacrime in Italia scorrono di fronte a ospedali e camposanti, e vedere riluccicare quegli occhi di felicità è un piccolo miracolo, il Natale vero di quest’anno. Belle, bellissime le donne di Mazara: madri, figlie, sorelle. Rosaria, Nuccia, Cristina, Zohra, Chaima e tante altre. Qualcuna era ancora a Roma dove si davano il cambio famiglia dopo famiglia trasformandosi in monumenti viventi di fronte a quei palazzi della politica che sembravano sordi alla tragedia dei loro cari. Le hanno ricevute un paio di volte alla Farnesina e palazzo Chigi, talvolta qualche politico le ha avvicinate in piazza chissà se per dare vera solidarietà o per strappare la foto opportunity e sfruttarla per la polemica di giornata. Sono state lasciate per molto tempo sole quelle donne, anche dalla Farnesina e forse l’unico contatto istituzionale che non è mai mancato è stato quello con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che è nato a Mazara del Vallo e lì ancora ha la casa dei genitori. Le abbiamo dimenticate un po’ tutti Rosetta e le sue “figlie”, come quegli uomini che per 108 giorni sono stati prigionieri in un carcere in uno dei lembi di terra più pericolosi del mondo.

Ma ora riempiamoci gli occhi di quella felicità dei semplici e del loro ritorno a casa. Un atto di giustizia, comunque sia andata la trattativa condotta dai nostri servizi segreti con un regime discusso e discutibile, non riconosciuto da quasi tutti i paesi del mondo. Non so quale sia il prezzo di questa liberazione e non voglio pensare oggi ai guai che potranno venire all’Italia da quel volo che ha portato ieri nel bunker di Haftar il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Non sono così ingenuo da pensare che la liberazione dei pescatori sia avvenuta gratis, e difficilmente il prezzo si sarà limitato a quell’inginocchiarsi dei vertici del nostro Stato di fronte al tiranno e ai suoi militari. Ne porteremo le conseguenze nelle prossime settimane e mesi, comprese quelle che sono arrivate da una spedizione assai casareccia piena di errori e incidenti non lievi. Ma oggi è il giorno del sorriso e della bellezza, non di questo.

Grazie, Rosetta, grazie donne di Mazara per averci fatto vedere la forza dell’attesa, dato significato che stavamo perdendo al tempo dell’Avvento, regalato con qualche giorno di anticipo la meraviglia del Natale. Quegli uomini oggi sbarcheranno nella loro Mazara, saranno tutti sottoposti al tampone e messi in quarantena nella casa delle loro famiglie. Lo hanno già comunicato ieri con la freddezza delle procedure di questi tempi dannati. Appena liberi saranno rinchiusi per fortuna nelle loro case, negli abbracci delle loro mogli e dei loro figli. Non in quello delle madri se vivono a qualche isolato da loro. Non potranno trascorrere insieme il 24, né il 25 dicembre perché la quarantena non sarà terminata. Poi per fortuna finirà, ma nessuno tornerà in libertà se oggi quello stesso governo che si gloria della loro liberazione li richiuderà in casa con le regole assurde dell’Italia conciata per le feste.

Signor Presidente del Consiglio, che senso ha averli liberati per metterli tutti in una nuova prigione certo più dolce, certo sopportabile, ma pur sempre prigione? Non c’è una situazione drammatica del virus oggi né a Mazara né nella provincia di Trapani, anzi. I dati sono in discesa, la situazione in tutta la Sicilia è in miglioramento. Così è a macchia d’olio in tutta Italia, e se nel Nord Est non solo si capisce il lockdown per le festività, ma è addirittura invocato dagli amministratori locali, perché davvero bisogna chiudere tutti in gabbia dopo lunghi mesi di fatica, di lavoro, per qualcuno di dramma, proprio quando si poteva alzare gli occhi e respirare? E se testardamente per colpe essenzialmente sue vuole fare scattare quelle manette, risparmi almeno questo angolo di Sicilia, consenta a quella gente che è stata insieme nelle prigioni non proprio accoglienti di Haftar, o in piazza come quelle donne, di festeggiare insieme senza limiti questo tempo di Natale. Uomini ammassati per mesi insieme nella prigionia libica, donne che nello stesso tempo non si sono mai staccate nella loro coriacea attesa, perché non dovrebbero più potersi vedere, ritrovare in libertà? Non sarà concesso a noi? Fatelo almeno per loro. Tutti rossi, ma almeno Mazara zona franca.

 

 

IL BELLO…SGOMENTATO NELL’ONU !

18122020 giornalisti

IL BELLO…SGOMENTATO NELL’ONU !

Lui è sgomento ? Sì… a quanto pare è proprio allibito il povero “ addormentato nell’ONU  Antonio Guterres” di cui n’è segretario generale,  è sbigottito e sorpreso di quel che accade ai giornalisti  che scrivono e si scagliano contro le tremende dittature in quei paesi dove non esiste la libertà e la democrazia di pensiero e parole.  Se è disperato solo oggi… beh, allora credo che abbia compreso ben poco dei sistemi dittatoriali, tanto cari ai regimi, oppure finge di ignorare che nei paesi liberi e democratici di tanti paesi vige la regola del trasformismo… procedure che non prevedono di arrestare e maltrattare fisicamente i giornalisti oppositori e correre il rischio di essere assimilati i governi tiranni… loro perseguono una strategia più soft e d’élite… li comprano con posti chiave di potere, li  pilotano a piacimento sino ad avere sempre e comunque la notizia a loro favore e sostegno basandosi sulla magia della parola scritta o verbale. Purtroppo per i popoli della terra i furbi e scaltrì governanti del mondo hanno capito che per sottomettere o plasmare la volontà dei cittadini è sufficiente manovrare ad arte l’informazione e schierarla a loro favore ogni qual volta si rende necessaria per arrivare al fine dei loro obiettivi e strategie mirate… ed infatti, non vi è giorno che mi tocca denunciare le volgari strumentalizzazioni dei giornalisti nostrani ed internazionali della stampa, quelli dello schermo televisivo oppure quelli dalla “voce d’oro e sensuale della radio” … che invece di pensare a dare un’informazione allo stato puro praticano l’arte della trasformazione della notizia per farla diventare una notizia che va sempre a favore del governante canaglia. La Cina è una dittatura feroce e spietata e tutti nel mondo, evidentemente solo Guterres non lo sapeva, ed è veramente ridicolo che lui solo nel dicembre 2020  se ne sia reso conto, è patetico quanto ridicolo… Sono decenni che in Cina e nei paesi, citati nell’articolo postato, si verificano questi crimini a danno dei veri giornalisti, seri  bravi ed onesti… e lui ora si dichiara addolorato e avvilito ? Ma in quale mondo dorato vivono questi inutili signori dell’ONU e delle altre organizzazioni farlocche, come l’OMS, quando esternano in modo così apparentemente ingenuo ? Ma lui davvero pensa che noi consideriamo queste sue esternazioni fatte in buona fede ?  Forse pensa che il popolo del mondo è un eterno credulone ?  Mi vien da pensare che tanta gente sbagliata si trovi nel posto che non dovrebbe né meriterebbe di occupare… sì, gente che del mondo ha una visione tutta personale e surreale…  altrimenti non farebbero figure meschine con affermazione del cavolo come quella dello “sgomentato di turno”. Tutti nel mondo sanno come vengono trattati i giornalisti e gli oppositori in quei paesi dittatoriali… ed invece di combattere i vari regimi , esattamente come faccio io da anni, affinché l’informazione sia liberata e vessata dalla politica, dalle religioni e soprattutto dai potenti ricconi del mondo loro giocano a fare gli gnorri della situazione “. La libertà di stampa è un principio democratico che deve essere protetto a tutti i costi ed in tutte le sedi globali e punire severamente chi infrange detta libertà e non premiarli con scambi commerciali da centinaia di miliardi di dollari l’anno come accade con la Cina, la Turchia e l’Arabia Saudita… E poi, come mai in questa particolare classifica non vengono menzionati i giornalisti del Venezuela e delle altre repubbliche comuniste come la Corea Del Nord ? Già… noi ci lamentiamo pubblicamente dell’assenza di libertà e versiamo “lacrimoni grossi come limoni” però poi, davanti ai soldoni tutti girano vergognosamente il capo e ignorano le questioni organizzando pantomime per apparire difensori del …niente ! Il mondo gira così… son pochi quelli a cui veramente interessano le sorti della libertà e del rispetto dei valori civili e dell’essere umano nel suo insieme…. già… è una razza in via d’estinzione.

17122020…by…manliominicucci.myblog.it

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Anno nero per i giornalisti, 274 in prigione nel 2020

Rapporto Cpj, peggiore la Cina. Guterres: ‘sgomento’ per i risultati

18122020 giornalisti

Redazione ANSANEW YORK

16 dicembre 2020

Il 2020 e’ stato un anno da dimenticare per la libertà di stampa, con un numero record di giornalisti incarcerati in tutto il mondo (di cui 34 per aver pubblicato ‘fake news’). Il rapporto stilato ogni 12 mesi dal Committee to Protect Journalists (Cpj) rivela che al 1 dicembre sono stati 274 i giornalisti finiti in prigione a causa del loro lavoro.

Cifra che peraltro non include coloro che sono stati arrestati e rilasciati.

Per il secondo anno consecutivo la bandiera nera spetta alla Cina, con 47 membri dei media dietro le sbarre, seguita dalla Turchia con 37. In Egitto invece i giornalisti incarcerati sono 27, e 24 in Arabia Saudita. Quindici sono in prigione in Iran, dove il 12 dicembre e’ stato giustiziato Ruhollah Zam dopo aver affrontato 17 capi di imputazione tra cui spionaggio e diffusione di notizie false all’estero. Nel dossier si afferma che l’incarcerazione dei membri dei media è aumentata quest’anno “quando i governi hanno represso la copertura del coronavirus o hanno cercato di sopprimere le notizie sui disordini politici”.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, si e’ definito “sgomento” per i risultati del rapporto. In una nota, il leader del Palazzo di Vetro “ha invitato nuovamente i governi a rilasciare immediatamente i giornalisti detenuti solo per aver esercitato la loro professione”, ribadendo “le sue precedenti richieste di sforzi concertati per contrastare la diffusa impunità per tali crimini”. “Nella nostra vita quotidiana – ha aggiunto – i giornalisti e gli operatori dei media sono fondamentali nell’aiutarci a prendere decisioni informate. Mentre il mondo combatte la pandemia di Covid-19 quelle decisioni sono ancora più cruciali e possono fare la differenza tra la vita e la morte”.

 

STRANA IDEA E’ IL PROGRESSO !

17122020 orbàn

STRANA IDEA E’ IL PROGRESSO !

E’ davvero indecifrabile il termine “progresso” quando si argomenta su determinate questioni di importanza costituzionale … non per il vero significato del termine stesso, che è noto e comprensibile a tutti, ma è alquanto indecifrabile ed incomprensibile quando questo viene applicato “ed usato” dalla comunicazione mediatica e soprattutto dai politicanti della sinistra italiana e in particolar modo, da quei media “asserviti e stravenduti” al potere occulto delle sinistre lobby europee. Oggi, Rai2, radiogiornale delle 12.30, la conduttrice radiofonica commenta una nuova modifica alla costituzione ungherese appena avvenuta, norma approvata con votazione democratica parlamentare che vede una maggioranza di 123 voti su 173 che sono la massima espressione  del parlamento magiaro, quindi da oggi il concetto fondamentale di madre e padre naturali rientrano come articolo costituzionale inteso come difesa della famiglia naturale e tradizionale. Nei fatti, in Ungheria le famiglie con nucleo composto da genitori dello stesso sesso non potranno essere più paragonate a quelle naturali e quindi saranno illegali né “potranno chiamarsi famiglie”, un po’ come i matrimoni nei paesi cosiddetti “civili e progressisti” come l’Italia… dove le coppie gay o lesbiche che si uniscono vengono definite coppie in unioni civili e non paragonabili  ai matrimoni eteri, un distinguo dovuto, secondo me, che non vuole offendere nessuno ma è solo la difesa alla vita naturale della coppia e dei figli futuri che si metteranno al mondo da quell’unione. E nella modifica costituzionale magiara ecco che la “brava conduttrice” di Rai2 esterna il suo magico e politico pensiero come se qualcuno glielo avesse chiesto, o forse… come credo… è quello del direttore di testata impostole, ebbene utilizzando il termine involutivo cita anche un “drammatico passo indietro” del paese magiaro con questa nuova riforma. Si può essere d’accordo o contrari dinanzi alle scelte di un paese che comunque, resta sovrano e libero di scegliersi tutte le leggi che vuole, belle o brutte che siano… e non mi sta bene che una conduttrice radiofonica, pagata a da me e dagli altri italiani, esterni le proprie idee e pensieri da un’emittente pubblica statale perché se lo fa, allora vuol dire che sta facendo becera politica con i nostri soldi a tutti gli effetti e questo non va per niente bene, lei non è pagata per fare politica ma per leggere semplicemente le notizie e non commentarle in diretta, sono le trasmissioni televisive o altre sedi politiche i contesti nei quali discutere la modifica se è un bene o un male per l’Ungheria… è il solito maledetto vizio dei media italiani pubblici che criticano in chiave sempre negativa tutto quello che non piace ai loro direttori di testata, specie quelle notizie che provengono da governi dichiaratamente di destra o da fazioni politiche opposte alla sinistra europea. Quindi l’Ungheria torna indietro ed ha fatto, secondo la commentatrice radiofonica, un passo indietro e tutti si sentono soddisfatti di questa affermazione irriguardosa nei confronti del popolo ungherese… però poi, non si dice nulla sulla questione bambine spose, gay e lesbiche quando si entra in argomento della cultura islamica dei migranti europei fatti entrare nonostante abbiano questo “cultura regressiva”… secondo la sinistra e la Rai… stranamente, lì le cose devono andar bene per noi ascoltatori e in più noi… “dobbiamo aver rispetto della loro cultura” e accettarla ! Quindi se le cose le fanno Bolsonaro, Trump, Jhonson o Orbàn le cose sono sempre involutive, ci fanno ritornare nel passato e devono essere cancellate perché orrende… mentre tutte le iniziative che vengono dalla sinistra per la Rai del PD,  di Leu ed Italia Viva e M5S… son cose “estremamente belle e meravigliose”… come per esempio, aver procurato  la fame in Italia e la morte di decine di migliaia di aziende italiane e il caos nella legislazione delle famiglie e dei provvedimenti allucinanti sul tema gender che ne verranno fuori nei prossimi mesi. Allora siamo alla odierna offensiva politica di carattere elettorale contro il paese ungherese e polacco che lo sostiene però, com’è cambiata la storia, quando i due paesi erano comunisti e sudditi dell’Unione Sovietica, sino al 1990, allora le famiglie naturali andavano bene e di quei paesi nessuno si curava mai di criticarli… né la stampa cartacea né la Rai radiofonica né quella televisiva… certo che vien da vomitare a sentir certi commenti radiofonici che sono un inno all’odio verso l’Ungheria.  16122020

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Ungheria, il Parlamento cambia la Costituzione: la famiglia è legale solo se è etero

di Andrea Tarquini

17122020 orbàn

Il premier ungherese Viktor Orban (reuters)

I bambini dovranno avere un “padre maschio e una madre femmina” e ricevere un’educazione “basata sulla nostra identità nazionale e sui valori cristiani”. Le coppie omosessuali o transgender non potranno né adottare né crescere figli

15 DICEMBRE 2020 1 MINUTI DI LETTURA

BERLINO – Da oggi in Ungheria la famiglia può essere legale solo se è etero: di fatto solo coppie etero possono crescere o adottare i bambini. E i bambini devono ricevere un’educazione conservatrice “basata sulla nostra identità costituzionale nazionale e sui valori cristiani”. Il governo di maggioranza eletto del carismatico premier Viktor Orbán l’ha scritto nella Costituzione.

Dalla Polonia all’Ungheria: l’omofobia diventa arma elettorale per gli autocrati dell’Est

Il Parlamento ha approvato il relativo nono emendamento della legge fondamentale, con 123 voti favorevoli, 45 contrari e 5 astensioni. “Il nostro obiettivo è proteggere i bambini, non discriminare gruppi”, ha assicurato la ministra della Giustizia, Judit Varga. Amnesty international e le Ong per i diritti civili parlano invece di “giornata nera” per la gender equality e lo Stato di diritto.

L’atmosfera era stata segnata poche ore prima da un discorso trasmesso in tv e online dalla ministra della Famiglia, Kátálin Novak, secondo cui le donne devono smetterla di preoccuparsi di guadagnare quanto gli uomini a parità di lavoro e qualifica e devono invece preoccuparsi in modo prioritario di mettere al mondo figli, di essere buone madri e centro e motore della famiglia tradizionale.

Ungheria, sindaco bandisce gay e musulmani “L’Europa agli europei”

Il significato pratico dell’emendamento costituzionale, secondo quanto scrivono Ansa, Reuters, Efe e tutte le maggiori agenzie di stampa internazionali, è il divieto di adottare e crescere bimbi per coppie omosessuali o transgender. Si apre dunque la questione se tale scelta sia o no compatibile con i valori costitutivi dell’Unione Europea (cui l’Ungheria appartiene) e della democrazia liberale.

Le piú dure esternazioni omofobe erano venute da anni dall’ex eurodeputato del partito di Orbán (Fidesz) József Szájer, poi dimessosi dopo lo scandalo dell’orgia gay cui aveva partecipato a Bruxelles violando il lockdown, e da sua moglie la giudice Tünde Hando, ex presidente della Corte costituzionale, tuttora suo membro, e coautrice della riforma costituzionale scritta nel 2011 ed entrata in vigore nel 2012, ispirata al concetto di “democrazia illiberale” enunciato dallo stesso Orbán. Non di rado citando come esempi la Turchia, la Russia o la Cina, ed elogiando in pubblico Erdogan e Putin. Il nono emendamento dice testualmente: “La madre è femmina, il padre è maschio. L’Ungheria garantisce il diritto del bambino a identificarsi con il sesso con cui è nato”.

Emendamento e nuova legge ammettono il diritto di adozione solo per le coppie eterosessuali. Secondo il portavoce di Amnesty international italia, Riccardo Noury, citato dalle agenzie Agi ed Efe, “arriva la consacrazione dello stigma e della discriminazione ai danni delle persone omosessuali, transgender e intersessuali”.

Nel principale alleato dell’Ungheria nell’Unione Europea, la Polonia nazionalsovranista, il partito di maggioranza eletta PiS ha intanto pronta una legge per vietare ogni raduno, marcia o evento pubblico della comunità Lgbtq.

 

DATORI DI LAVORO DEL… CESSO !

16122020 carabinieri-piazza-cavour-big-beta-forli-centro-storico-2

DATORI DI LAVORO DEL… CESSO !

Oggi in Tv siamo stati nuovamente vittime dell’ennesimo bombardamento mediatico in relazione al calo demografico del nostro paese, troppi vecchi e pochi bambini è il ritornello che ascoltiamo a mo’ di nenia da alcuni anni e cioè, da quando è iniziata proprio l’immigrazione clandestina in Europa, solo che gli altri paesi, a differenza di noi, non cercano di condizionare le teste e il modo di ragionare dei suoi cittadini come purtroppo si fa da noi in Italia da anni. Fase uno, non far sapere agli italiani la verità sull’accoglienza, infatti,  prima ci hanno raccontato in tutte le salse che era l’Europa che tirava fuori i soldoni per accoglierli e sistemarli negli apposti “hotspot” creati sul nostri territorio, in italiano sono centri di smistamento, politiche decisamente fallimentari che hanno portato alle cooperative milioni di euro, denaro sottratti agli italiani e ai migranti ha portato un bel nulla di niente, se non case di cartone in “mega bidonville” poste ai margini delle città, una bufala galattica che poi  è venuta allo scoperto in modo vergognoso ed eclatante… quindi, per coprire ancora una volta il loro pessimo o mancato inserimento nella società e comunità italiana si sono coperti i migranti e i loschi affari che ci girano intorno all’urlo che chi non li vuole in casa propria è un razzista o fascista o populista ! Hanno iniziato a bombardarci mediaticamente e a scolpirci incisi nel cervello… che con il loro lavoro… “sarebbe bello sapere quale poteva essere il lavoro promesso ai migranti in un paese di eterna e grave disoccupazione atavica… specie al sud”, ci avrebbero pagato le pensioni… già, purtroppo anche questa sorta di nuova opera di convincimento si è rivelata farlocca e ne abbiamo pagato le conseguenze, eh sì… perché tanti migranti anziché pagarci le pensioni ci forniscono droghe in quantità industriale, stupri e violenza d’ogni genere raccapricciante, infatti tanti di loro si sono dati alla delinquenza comune.  Ora siamo giunti alla fase tre , ovvero il calo demografico per giustificare i nuovi arrivi della prossima primavera ed estate 2021 in piena crisi economica che ha messo alla fame dai sette ai dieci milioni di italiani  ed invece di pensare a come risollevare l’economia del nostro paese e sconfiggere la crisi loro, pensano sempre e solo ai migranti come se arrivassero a ”costo zero” un vero… affare per noi… sbagliato, perché ogni persona che arriva da noi oggi grava su un debito pubblico che diventa ogni giorno più insostenibile. E in più, devo pure ascoltare un’idiota, tale Librandi per la cronaca, deputato demente di Italia Viva, che vergognosamente occupa un seggio nel parlamento, che per difendere a spada tratta e comunque i migranti offende i calabresi e i meridionali tutti, rammento a tutti che c’è anche Napoli nel sud e lo ricordo perché ancora oggi, i napoletani e illustri napoletani rimproverano a Salvini le sue ridicole offese fatte in tempi andati, “il genio della stupidità vivente” ha  dichiarato, in un nota trasmissione televisiva,  che : “ i meridionali non si ammalano perché sono africani bianchi” ! E non contento di averci offeso aggiunge anche che i nostri nipotini puliranno i cessi degli africani che diventeranno ricchi ! Tutto il clamore fatti per Salvini non è avvenuto né lo si è riscontrato per il menomato Librandi… già, come se a lui fosse permesso dire tutto… silenzio assoluto, ma i migranti cosa pensano dei meridionali che vivono nel nord dell’Italia ? E poi ancora… cosa pensano di noi italiani e quale opinione si sono fatti di noi se i nostri parlamentari e giornalisti, asserviti al potere, ci sputano addosso ogni santo giorno e ci offendono col razzista di turno chi non li vuole giustamente più in casa ?  E’ chiaro che i migranti sono diventati arroganti e violenti e questo lo si deve proprio alla politica di “colore marrone scuro” della sinistra italiana da dieci anni a  questa parte, e quelli che arrivano da noi ne hanno fatto una cultura migratoria del tutto particolare che dà risultati logici come quelli di Forlì accaduti proprio ieri ! 5 o 6 migranti marocchini che pestano un ragazzo napoletano di 32 anni, senza motivo ma solo perché è italiano, è rivoltante e vergognoso ma in TV non se ne parla… chissà perché li difendono a tutti i costi e sempre… i media dimenticano che oltre al grave pestaggio del giovane napoletano residente a Forlì, ieri c’è stato un altro ennesimo episodio di cultura migratoria che ha visto un altro marocchino distruggere della auto in sosta, col ferimento di una persona, e ovviamente, in quanto lui essere superiore… sicuramente ne è convinto, non si è curato delle condizioni di salute del cittadino italiano… già, lui è uno di quelli i cui nipotini, in futuro, puliranno i cessi degli africani…  lui da buon immigrato integrato… si è dato alla fuga senza assisterlo o peggio assicurarsi che fosse ancora in vita… forse sì… e magari portarlo in ospedale e anziché preoccuparsi di ciò, ha pensato bene  di scapparsene indisturbato… In ultimo, ma solo per curiosità… mi piacerebbe sapere come la pensa il “demente Librandi” … in merito al pestaggio del ragazzo napoletano e dell’uomo i cui nipotini puliranno i cessi degli africani ! Un consiglio : Sen. Renzi, butti fuori e a calci nel sedere quell’individuo che offende tutto il paese e… il suo partito… e lo fa anche solo mostrando la sua faccia ! 15122020

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Pestato in Piazza mentre beve un caffè con la fidanzata: è caccia agli aggressori

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La vittima è un campano di 32 anni, da tempo residente a Forlì, ricoverato all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” con contusioni multiple, il naso rotto, alcune vertebre incrinate ed un ematoma alla testa

Redazione

15 dicembre 2020 09:47

Pestato per futili motivi in pieno centro, a Forlì. E’ successo nella prima serata di lunedì in Piazza Saffi, intorno alle 17.30. La vittima è un campano di 32 anni, da tempo residente a Forlì, ricoverato all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” con contusioni multiple, il naso rotto, alcune vertebre incrinate ed un ematoma alla testa. Quando i Carabinieri della Sezione Operativa e del Nucleo Operativo e Radiomobile sono giunti tempestivamente sul posto, gli aggressori erano già uccel di bosco. Gli uomini dell’Arma hanno soccorso il malcapitato e raccolto le prime testimonianze.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, a colpire il giovane sarebbe stato un gruppo di marocchini, quattro o sei persone. Il 32enne si trovava in compagnia della fidanzata e del padre di quest’ultima a prendere un caffè in un bar-pasticceria di Piazza Saffi, sotto il Municipio. Era seduto al tavolino, quando è stato avvicinato dal gruppo di extracomunitari, a quanto pare ubriachi. La causa? Pare per aver indirizzato “accidentalmente” lo sguardo verso il gruppo. Futili motivi, appunto. Prima le minacce, poi dalle parole sono passati ai fatti. Hanno cominciato a spintonare il ragazzo, il quale ha cercato di difendersi. Subito è intervenuto il titolare del locale, che ha invitato i molesti ad allontanarsi.

Sembrava tutto finito. E invece da lì a poco – secondo quanto ricostruito – almeno un componente del “branco” è tornato sul posto, colpendo con violenza il 32enne. Dopodichè i violenti hanno fatto perdere le loro tracce. Immediato l’allarme e l’arrivo del personale dell’Arma e della Polizia Locale. Il ferito è stato trasportato all’ospedale, dove si trova ricoverato. Nel frattempo i Carabinieri hanno raccolto le prime testimonianze. Si attende la formalizzazione della denuncia per il via delle indagini. Un aiuto potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza presenti in centro storico.

 

IL CELLULARE DELLA… MORTE !

15122020 fiamme di computer

IL CELLULARE DELLA… MORTE  !

Nonostante il dramma Coronavirus Sars-CoV2 che attanaglia il mondo in questi giorni si ritorna a parlare di ambiente ed ecologia quindi di “Green” a tutti i costi, benissimo… anche il nostro governo è impegnato nella nuova sfida per un mondo più pulito, e lo vuol fare con un investimento corposo  di oltre 73 miliardi di euro nei prossimi anni. E’ davvero un investimento colossale se consideriamo che per la sanità, nello stesso arco di tempo, è prevista una spesa di … 9 miliardi di euro, evidentemente centrare l’obiettivo del minor inquinamento atmosferico e la difesa dell’ambiente è concetto prioritario… a differenza della salute dei cittadini… già, forse è meglio farli morire di infarto, ictus e tumori di vario genere, ma comunque farli morire in ambiente respirabile e non malsano e per il governo deve essere cosa meravigliosa.  Boh, è alquanto curiosa la valutazione e le idee di soluzioni di certe questioni, iniziative che mi lasciano interdetto ed incapace formulare un parere sincero ed obiettivo… ma bisogna aggiungere che oltre la salute del genere umano è importante anche quella del pianeta e anche se non approvo certe politiche mondiali… fin qui ci siamo. Nel mondo, Italia compresa, tutti siamo prodighi nell’esternare e diffondere principi ideologici teorici che nella pratica poi si dimostrano semplicemente delle “belle balle colorate”… e già, perché tutti noi vogliamo un mondo pulito ma poi cosa facciamo in concreto per renderlo effettivamente pulito ed incontaminato ? Produciamo chiacchiere infinite, vendiamo milioni di tonnellate di ipocrisia per nasconderci in quelle che sono le peggiori bufale della storia dell’umanità, strategie e bugie sapientemente manovrati dalle lobby mondiali che pur di guadagnare miliardi a quintali spargono il seme della vergogna green e fanno ricadere le loro colpe sul povero cittadino del mondo, incolpevole ma “ammaestrato ed obbligato” al consumismo elettronico e farmaceutico, lui farà sempre quello che vogliono loro… perché  noi poverini non abbiamo difese né barriere per poterlo impedire. E in tutto questo il voluto strategicamente benessere e progresso ha la sua enorme responsabilità… eh sì, perché oramai, e lo dico da anni, indietro non si torna, almeno per il momento e per i prossimi 30 anni sarà così, anzi sarà sempre peggio nel meglio di una vita presunta comoda. Andiamo al punto, vi siete mai chiesti quanto petrolio occorre per produrre una semplice cover di un cellulare ? Penso di no, ebbene ne servono almeno 5kg., se moltiplicate il dato per qualche miliardo di cellulari in giro per il mondo vi renderete conto che il fossile, almeno per il momento, è purtroppo necessario e quindi diamo un taglio secco alle “stronzate sul petrolio”. Ma andiamo avanti e vediamo cosa accade ai vostri cellulari, o dispostivi elettronici tutti, una volta che lo avete lasciato in permuta o cestinato, ed eliminato dalla vostra vita, per uno nuovo,  avete idea dove vanno a finire tutti i quei milioni di cellulari e dispositivi elettronici come computer, tablet e monitor e che ogni anno si cestinano ?  Non credo che in tanti abbiano un’idea sul loro percorso finale… anche se settimane addietro un servizio televisivo ne ha illustrato la destinazione finale, ebbene, i rifiuti elettronici europei, compresi quelli italiani, vengono tutti spediti nella “capitale mondiale dei rifiuti tossici”, nella città di Agbogbloshie, nel Ghana, stato dell’Africa occidentale, lì arrivano a costo zero, poi li riducono a brandelli con le loro nude mani per un dollaro al giorno… distruggono dei dispostivi che contengono un numero incredibile di materiali che se sapientemente estratti e riciclati con sistemi meccanici, e non manuali, diventerebbero un colossale affare ed un’opportunità per la povera gente del posto. Opzione che gli occidentali e le potenti lobby mondiali non intendono mettere in pratica… recuperarli meccanicamente costa di più che manualmente, oltretutto prenderli di nuova produzione ha costi minori in proporzione, mentre farlo fare agli africani e asiatici costa zero in termini di soldi ma costa tantissimo in termine… di vite umane… Già perché quei rifiuti sono altamente tossici ma nessuno ce lo dice in televisione che un buon cellulare e anche un buon veicolo di morte per tanti… bisogna rafforzare la convinzione che il consumismo è alla base di tutta l’economia poi… se muore qualcuno è un “incidente collaterale” di percorso… poca roba. Il risultato di questa farlocca “offensiva green” è che ci sono milioni di persone che vivono e lavorano nell’inquinamento velenoso per contatto manuale con i predetti dispostivi elettronici. Allora, se vogliamo pulire davvero il mondo mettiamo da parte le inutili avanzate mediatiche di ragazzine ed ignoranti presuntuosi che pretendono l’eliminazione di condizionatori d’aria e frigoriferi dal mondo… Sono esternazioni da idiota, perché senza il frigo il mondo cesserebbe di esistere nel giro di quattro ore… è la tecnologia che deve trovare il sistema per sostituire il petrolio, elemento inquinante e devastante poi, bisognerà cercare soluzioni alternative ai gas inquinanti e magari incentivando lo sviluppo dell’idrogeno, lo auspico da ben 15 anni, come combustibile perché l’auto elettrica, sicuramente è carina e apparentemente pulita… però mi piacerebbe sapere come si smaltiscono le batterie di dette auto e l’energia necessaria per ricaricarle e sapere anche come la si produce visto che noi non abbiamo centrali nucleari né quelle eoliche per tale portata ?  Nessuno ce lo dice apertamente, tutti ci invogliano all’acquisto di veicoli elettrici martellandoci mediaticamente che è la soluzione ecologica numero uno ma è proprio così ?  E qui siamo come nel gioco dell’oca…  si ritorna alla partenza come i dispositivi elettronici e si inizia un nuovo giro, solo che ora sapete come muoiono i ghanesi per un… cellulare !

14122020  …by… manliominicucci.myblog.it    

15122020 cavi che bruciano

 

Li buttiamo perché obsoleti o non più funzionanti, ma dove finiscono smartphone, tablet e Pc?

In Ghana il cimitero mondiale dell’e-waste. I lavoratori esposti a sostanze tossiche e veleni, ma è una delle poche risorse economiche a loro disposizione

15122020 fiamme di computer

L’elettronica ha conquistato le nostre case. La maggior parte delle persone possiede una Smart Tv, costantemente collegata a Internet per la visione di contenuti on demand, un tablet, indispensabile per la scuola o il lavoro a distanza – come anche per il tempo libero -, o uno smartphone, che in questo periodo storico si è dimostrato fondamentale per mantenere vivi i rapporti con amici e parenti. Nessuno potrebbe far a meno di loro, tanto che, al primo segnale di malfunzionamento, corriamo in un centro commerciale o sul Web per acquistarne uno nuovo, meglio se più performante. In pochi si domandano però che fine facciano i vecchi dispositivi, quelli che, magari a malincuore, gettiamo tra i rifiuti (Raee). Ebbene, tutti questi dispositivi, o comunque una buona parte di essi, finisce ad Agbogbloshie, in Ghana. In questa città finisce buona parte dell’e-waste d’Europa.

Chi ha avuto modo di vedere le discariche è rimasto senza parole, perché benché per i locali che vi lavorano sia questa una delle poche opportunità economiche per sopravvivere, la realtà dei fatti è che i rifiuti vengono “smaltiti” senza alcun tipo di tutela per la salute e per l’ambiente. Uno sconfinato cantiere a cielo aperto, sulla laguna di Korle, dove gli operai maneggiano sostanze altamente tossiche senza utilizzare alcun tipo di dispositivo di protezione individuale (DPI). Le associazioni ambientaliste stimano che ad Agbogbloshie arrivino annualmente oltre 250 milioni di tonnellate di e-waste, provenienti per l’85 per cento dal Vecchio Continente (attraverso circuiti per lo più illegali).

Come è possibile tutto ciò? I più informati sapranno che la Convenzione di Basilea considera illegali i movimenti oltre frontiera dei rifiuti pericolosi, definendo inoltre criminale il traffico internazionale degli e-waste, in particolare quello che danneggia i Paesi in via di sviluppo. Ci sono però una moltitudine di organizzazioni che hanno trovato il modo di sfruttare una falla dell’impianto legislativo: è possibile aggirare i blocchi classificando quella che di fatto è spazzatura inutilizzabile come rifiuto elettronico riparabile. In pratica viene dichiarato il falso, spacciando l’e-waste come futura “elettronica di seconda mano”.

E così, ad Agbogbloshie, migliaia di disperati tentano di recuperare i metalli preziosi (rame, nichel, piombo, manganese, cromo, titanio, tungsteno, argento, oro, palladio, alluminio, bario, boro, berillio e cobalto) per poco meno di 4 dollari al giorno. Per farlo bruciano montagne di plastica isolante, e spaccano con pietre e martelli i vecchi apparecchi elettronici. L’aria, avvelenata dai fumi neri e densi della gomma incenerita, provoca nei lavoratori e anche nei residenti della zona gravi problemi di salute. Tanti lamentano dolori al petto e agli arti, e disturbi allo stomaco e al fegato. Altri hanno sviluppato malattie respiratorie e della pelle più o meno gravi, come anche problemi cardiovascolari e disturbi al sistema endocrino: inutile dire che in tutta la città il rischio cancro è qualcosa di più di un semplice “rischio“. Eppure la manovalanza non manca. Nella città arrivano lavoratori da tutto il Paese. C’è chi si trasferisce con la speranza di guadagnare i soldi necessari al sostentamento della propria famiglia, ma nella maggior parte dei casi il sogno diventa incubo: molti dei ragazzi emigrati si ammalano e non fanno più ritorno al proprio villaggio natale.

L’aria che si respira, come detto, è veleno. Stando a quanto emerso dalle analisi condotte dall’agenzia non governativa Basel Action Network (BAN), impegnata contro le esportazioni di rifiuti tossici elettronici, nei fumi sono presenti elevate concentrazioni di diossine, litio, cadmio, cromo, piombo e mercurio. Queste sostanze finiscono inevitabilmente per contaminare tutto, anche l’acqua e il cibo: in un solo uovo di gallina allevata nel circondario della discarica ci sarebbero 220 volte più diossine clorurate e quattro volte più bifenili policlorurati rispetto alla quantità massima ammessa dall’European Food Safety Authority.

Ciò che accade ad Agbogbloshie si verifica, in maniera fortunatamente meno importante, anche in Paesi come Benin, Nigeria, India e Cina. Cosa possiamo fare per ridurre l’impatto sull’ambiente dei vecchi dispositivi elettronici? Intanto, quando possibile, tentate di sfruttare al massimo il dispositivo. Se ancora funziona non sostituitelo. Se proprio volete sostituirlo con un nuovo modello regalatelo ad un amico o a un parente, così da prolungarne ulteriormente la vita. Nel caso in cui l’apparecchio risultasse inutilizzabile, perché danneggiato, e ripararlo fosse antieconomico, portatelo nell’isola ecologica della vostra città.

SIAMO IN TOTALE SUDDITANZA !

14122020 CINA NO FAME

SIAMO IN TOTALE SUDDITANZA !

E’ proprio così che si pone la questione cinese in seno all’informazione italiana, certa stampa, in particolare quella propagandistica di governo, e media di stato sono “sottomessi al governo comunista cinese”, una sottomissione rivoltante e disgustosa accentuata dal febbraio di quest’anno, che lascia pensare che l’Italia stessa faccia parte della Cina e che ne sia una lontana provincia. E’ penoso quanto drammatico leggere l’articolo del Fatto Quotidiano, quello postato per esser chiari, spendere parole  di elogi verso colui che ha come intento e obiettivo il predominio sul mondo e lo sta tentando con un piano programmatico trentennale e riprovevole. Negli anni addietro la Cina ha investito enormi capitali per impossessarsi della Libia di Gheddafi e avere accesso navale al Mediterraneo, hanno tentato di penetrare economicamente in alcuni paesi del centro Africa con investimenti colossali… finiti poi nel vuoto assoluto, poi ha spostato le sue attenzioni sui paesi del medio oriente ed oggi è il primo partner dell’Iran al quale vende armi e tecnologia militare, una spietata dittatura che non prevede una minima forma sindacale di protezione e di diritto agli operai e permette la produzione di beni commerciali, sanitari e durevoli  sfruttando all’eccesso i propri  lavoratori che brandiscono il martello o la falce solo per paura… simboli della bandiera comunista come vanto ma che poi vengono retribuiti con meno di € 5,00 al giorno, peggio ancora nelle zone rurali, lì la gente vive in modo approssimativo e come secoli addietro e per nutrirsi deve ancora cibarsi di pipistrelli e topi di canne… Pensate solo per un attimo ai mercati cittadini, quasi simili ai nostri, dove i cinesi si approvvigionano di beni alimentari… mercati che  si presentano agli occhi degli occidentali come “luoghi horror dell’alimentazione impossibile”… roba da far inorridire anche quelli che lavorano nei macelli e sono abituati a vedere scene strazianti. Tutti gli animali, cani e gatti compresi, vengono macellati senza nessuna condizione igienica favorevole e all’insegna del tutto va fatto purché si mangi e curiosamente i giornalisti del Fatto Quotidiano… che fanno ? Vengono ad esaltarci il colosso cinese come il “grande sradicatore della fame”. In verità i cinesi mangiavano anche prima dell’avvento di Mao Zedong e dei suoi successori… e se vogliamo dirla tutta è stato proprio il “grande Mao” che ha determinato le peggiori carestie nel suo paese e ciò  è dipeso solo grazie alla sua ignoranza ed incapacità da comunista convinto di appartenere ad una razza superiore… male condiviso da tanti politici europei della sinistra, ne cito una delle sue tante “geniali disposizioni” imposte da lui per combattere la fame in Cina, abbattere tutti gli uccelli della Cina perché loro, secondo la sua mente malata, erano gli uccelli i responsabili delle carestie in quanto mangiavano tutto il grano dei cinesi… la conclusione è che tutti gli uccelli della Cina trovarono la morte e le cavallette, non avendo più predatori, distrussero tutti i raccolti con la conseguente carestia che provocò milioni di morti. E’ roba da ridere e da pazzi ma che intanto in Italia è “oro colato”, difatti si  esaltano i cinesi come divinità sin dagli anni ’60 sino al punto che negli anni ’80, addirittura tanti divennero proseliti fedeli alle idee maoiste. Anche il presidente attuale non è poi tanto diverso da Mao, inonda il mondo di prodotti a pochi centesimi di costo con una concorrenza sleale e vergognosa… già… perché un operaio e un imprenditore europeo o americano non potrà mai competere con le loro paghe e con gli ovvi costi di produzione… ma a nessuno viene in mente di fare i conti di quanto possa guadagnare un lavoratore cinese… è ovvio che con quello che riceve sarà costretto sempre “ad accontentarsi” e a fare il servo del padrone comunista… mentre l’élite cinese , legata al partito comunista, incredibilmente cresce, si sviluppa e diventa per magia “capitalista”…  Il partito comunista cinese sa far bene i suoi conti e sa metter bene in pratica le sue strategie mirate solo alla conquista del mondo intero e pian piano ci riuscirà, perché in occidente o nelle Americhe nessun operaio lavorerà mai per la miseria di 5 o 6 dollari al giorno mentre in Cina bisogna farlo e se non lo vuoi fare allora … sparisci dalla circolazione… per sempre . Non capisco cosa abbiano da esultare ed esaltare i giornalisti italiani quando si parla della Cina, un popolo meraviglioso certamente lo è… ma distrutto e sottomesso da quasi un secolo dai vari dittatori, prima quelli giapponesi ed ora i dittatori di casa. La democrazia non è ben vista dall’attuale presidente e credo che per molti anni ancora i cinesi saranno vittime del partito comunista e le ultime condanne ai ribelli di Hong Kong la dicono lunga sulle loro intenzioni future. Nessun complimento ai dirigenti comunisti… anzi, non c’è libertà, non ci sono retribuzioni adeguate al lavoro svolto, non c’è democrazia e in più si vive nel terrore e nella povertà… altro che complimenti io li manderei al patibolo…

13122020…by… manliominicucci.myblog.it

 

 

ECONOMIA & LOBBY- 13 DICEMBRE 2020

La Cina dice di aver eliminato la povertà assoluta. Ed è vero (pur con metodi discutibili)

14122020 CINA NO FAME

Il governo cinese ha annunciato di aver eradicato la povertà assoluta nel paese. I metodi utilizzati per raggiungere i risultati lasciano però spazio alle critiche, a partire dal dislocamento forzato. Ora la sfida è su rischi di ricadute e disuguaglianze.

di Alessia Amighini, Irene Solmone e Massimo Taddei (Fonte: lavoce.info)

Raggiunto l’obiettivo lanciato nel 2012

Il 23 novembre il governo cinese ha dichiarato di aver eradicato la povertà assoluta nel paese, un obiettivo ambizioso annunciato nel 2012, quando le persone in quelle condizioni erano ancora quasi 90 milioni. Il presidente Xi Jinping è stato il primo leader cinese a essersi impegnato non solo a ridurre l’incidenza della povertà, ma a eliminarla totalmente, mentre una migliore distribuzione del reddito è tra gli obiettivi per il prossimo futuro.

Il raggiungimento dell’obiettivo – che come era prevedibile è stato criticato per i metodi, i criteri di misurazione e la sua stessa sostenibilità – è frutto innegabile di una campagna che ha portato a risultati inimmaginabili in altre aree del mondo: circa 750 milioni di persone sono uscite dalla povertà in poco meno di trent’anni e la Cina ha contribuito per il 60 per cento alla riduzione del tasso di povertà mondiale tra il 1990 e il 2018.

In quanto ai metodi, il governo cinese ha utilizzato una serie di misure capaci di incanalare i benefici della forte crescita economica anche verso le fasce di popolazione più deboli (cioè meno istruite e con meno possibilità di trovare un lavoro stabile vicino alla propria residenza), soprattutto attraverso programmi di reinsediamento delle persone più disagiate dalle aree rurali verso i centri urbani.

Il pacchetto di aiuti ai poveri, che viene definito “Due assicurazioni e tre garanzie”, include le esigenze alimentari e di vestiario della popolazione rurale meno abbiente e garantisce loro l’accesso all’istruzione obbligatoria, ai servizi medici di base e a un alloggio sicuro. L’accesso all’acqua potabile, per esempio, un servizio fondamentale in un paese di quasi un miliardo e mezzo di abitanti, è stato fortemente ampliato, sia nelle aree urbane che in quelle rurali: ancora oggi resta limitato per circa 100 milioni di persone, ma venti anni lo era per più di 250 milioni.

Il miglioramento delle condizioni di vita non si è limitato ai servizi di base, ma ha contribuito all’espansione della classe media cinese. Oggi il reddito pro capite è dieci volte quello del 2000 (da 940 dollari all’anno a 10.410 dollari nel 2019) e poco più della metà della popolazione rientra nella classe di reddito media secondo la classificazione della Banca Mondiale (tra 3650 e 18.250 dollari l’anno). La crescita del benessere dei cittadini cinesi è stata molto rapida: nel 2000 il reddito pro capite era il penultimo dei paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che sono considerati paesi in via di sviluppo particolarmente promettenti, mentre nel 2019 era secondo solo a quello russo.

Questi risultati mettono la società cinese sulla buona strada per diventare “moderatamente prospera”, come annunciato da Xi Jinping durante il diciannovesimo congresso del Partito comunista cinese nel 2017. Infatti, la dimensione della coorte dei redditi medi è passata da oltre 100 milioni nel 2010 a più di 400 milioni nel 2019, e si prevede che il numero raddoppierà a 800 milioni entro il 2035.

Se i progressi fatti sono inequivocabili, i mezzi utilizzati per raggiungere gli obiettivi di Xi Jinping sono stati molto criticati e la Cina è ancora lontana dal poter dire di aver risolto completamente il problema della povertà, che resterà una sfida anche dopo il 2020. Il 17 per cento della popolazione cinese (237,2 milioni di persone) vive ancora al di sotto della soglia di povertà della Banca Mondiale per i paesi a reddito medio-alto. Nonostante la percentuale di popolazione in povertà assoluta sia stata ridotta quasi a zero, il 17 per cento dei cinesi guadagna ancora meno di 5,50 dollari al giorno e poco meno della metà guadagna meno di 10 dollari al giorno.

Per quanto si sia rivelato un metodo efficace, il dislocamento forzoso di milioni di persone è stato portato avanti in maniera indiscriminata, attuando ordini dall’alto incuranti delle preferenze di chi è stato obbligato a traslocare. In molti casi i villaggi vuoti sono stati demoliti e molte persone che hanno difficoltà a trovare un impiego preferirebbero tornare a coltivare una terra ormai espropriata. La corsa verso le città spesso ha lasciato le comunità rurali con popolazioni in calo e minori opportunità di lavoro.

Inoltre, non sempre viene garantito l’accesso a una rete di protezione sociale per via di un sistema di registrazione del domicilio (il sistema hukou) che danneggia i migranti provenienti da zone rurali. A questo si aggiunge un alto livello di corruzione tra i funzionari locali incaricati di scegliere quali villaggi sgomberare.

Bisogna poi ricordare che molti di coloro che sono usciti dalla povertà negli ultimi anni dipendono dall’aiuto del governo e rischiano di ricadere sotto la soglia di povertà dopo che la campagna sarà dichiarata un successo. Vale soprattutto per le province occidentali del paese, dove poche sono le opportunità di lavoro e le persone fanno affidamento su impieghi su base giornaliera che li costringono spesso al pendolarismo.

Il governo ha annunciato l’inizio di una seconda fase volta a creare lavori stabili in modo da mantenere fuori dalla povertà assoluta i milioni di persone che ne sono appena uscite, ma le misure di tutela economica attuate finora sono state anch’esse molto criticate. Il programma Dibao, che dovrebbe garantire trasferimenti in denaro ai più poveri, ne è un esempio: copre solo il 3,1 per cento della popolazione e i fondi del governo sono gestiti dai funzionari locali, spesso in maniera arbitraria.

Inoltre, la percentuale di popolazione in una situazione lavorativa definita “vulnerabile”, ovvero con una retribuzione inadeguata o condizioni di lavoro difficili, è ancora più del 40 per cento, la seconda più alta tra i Brics.

Infine, la crescita economica, insieme a una riduzione della povertà, ha portato anche a una crescita della disuguaglianza: la percentuale di reddito detenuta dal 20 per cento più ricco della popolazione è aumentata dal 1990, a discapito delle fasce meno abbienti. Nel 2019, il rapporto tra reddito pro capite reale urbano-rurale è stato di 2,64, rispetto al 2,73 del 2015, indicando una leggera riduzione del divario tra il reddito delle città e quello delle campagne. A ben vedere, è proprio il continuo aumento dei salari urbani rispetto a quelli rurali uno dei fattori che ha permesso di ridurre drasticamente la povertà, dal momento che nelle città sono state create maggiori opportunità di impiego (sia per i regolari residenti urbani, sia per le forze di lavoro cosiddette ‘flottanti’, cioè i lavoratori rurali pendolari verso le città). Oggi i residenti rurali ricollocati nei centri urbani hanno maggiore accesso ai servizi essenziali, ma non per questo hanno superato stabilmente la condizione di indigenza, se al maggior costo della vita in città non corrispondono salari adeguati.

L’eliminazione formale della povertà assoluta è sicuramente un risultato straordinario, ma per far diventare la Cina il paese “prospero” sognato da Xi Jinping, il governo dovrà impegnarsi in futuro per renderlo una conquista duratura, Per farlo, è necessario migliorare le condizioni di vita delle persone appena uscite dalla povertà ed evitare che vi ricadano. Ed è necessario ridurre le disuguaglianze, in particolare quella tra le città e le aree rurali. Quest’ultimo infatti è uno degli obiettivi del XIV Piano quinquennale per gli anni 2021-2025.