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PARTE II * UNA QUESTIONE DI …PIETRE..

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PARTE II

UNA QUESTIONE DI …PIETRE..

Antoine il francese, “Pietre”, la cantava a Sanremo nel 1967, la sua canzone ebbe un successo straordinario, ricordiamo solo la parte iniziale della sua canzone :  Tu sei buono e ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre . Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, tu sempre pietre in faccia prenderai …e continua … Ecco, questo era il messaggio chiaro e rivoluzionario dell’epoca che a noi italiani e occidentali piaceva…tanto, ma come ci divertiva… dimenticando che in altri posti del mondo il lancio di pietre non era una canzone o un’attività di puro divertimento, infatti nei paesi arabi il lancio di pietre veniva, e viene contemplato e considerato ancora oggi un gesto di punizione divina quando si  è gravemente accusati di apostasia e si chiama lapidazione, è presente ancora oggi  nella giurisdizione di alcuni stati islamici, come Iran, Nigeria, Arabia Saudita, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Afghanistan e Yemen, il cui diritto è strutturato sulla legge coranica. Quindi il lancio delle pietre non è qualcosa di occasionale, ma è sempre motivato e legato ad un qualcosa che spinge , chi lo lancia, al rispetto di certe tradizioni religiose, discutibili quanto si vuole ma è la realtà del concetto. E’ quello che sta accadendo in questo momento nel paese scandinavo, vi prego…dimenticatevi la Svezia di 10 e oltre .. anni fa, quella non esiste più, oggi il paese vive forse il più brutto periodo della sua storia, ha nei fatti una guerra civile in casa e non lo dice, né lo fa sapere agli altri stati europei anzi, ed è particolarmente omertosa e silente, oscurando e censurando i media che ne parlano, addirittura sono aggressivi anche verso quelli stranieri e non lesinano di accusare chi ne parla e diffonde il dramma del pase, come è successo al direttore del nostro TG2 della Rai, lui  è stato rimproverato e criticato dall’ambasciatore svedese perché nel servizio mandato in onda, si era messo in evidenza il devastante fenomeno immigratorio, di origine islamica, nelle periferie delle grandi città svedesi  e del duro e drammatico impatto che la società svedese nel suo insieme non riusciva ad assorbire, per la cronaca il servizio è andato in onda il 03.06.2019, ed io, ne custodisco gelosamente l’articolo completo del quotidiano, l’unico, che lo ha riportato e che pubblicherò unitamente a questo mio articolo sul mio blog, ovviamente lì è possibile farlo per motivi di spazio.  Siamo alla frutta, il paese è schiavo dei suoi immigrati e della sua “proverbiale civiltà” e  buonismo a tutti i costi e ora ne pagano il conto. Quale sarà il futuro di questo paese ? Semplice la risposta, sarà un paese in cui la legge coranica sarà sovrana e la farà da padrona e che tutti dovranno osservare rigorosamente e senza fiatare, certo la società svedese si appresta a cambiare in tutto, nella moda, nell’alimentazione e nelle scuole e nel modo di vivere.  Il re, se vuol continuare a regnare dovrà sicuramente convertirsi alla religione islamica e abbracciare la legge coranica,  la costituzione con tutte le sue leggi saranno semplicemente materiale per pulire ….i cessi. Il link sottostante parla chiaro, leggetelo vi prego, e soprattutto mette in evidenza lo stupore e l’incredulità di chi 20 anni fa lottava per….loro …e per farli entrare nel paese. Non aggiungo altro commento perché non è necessario, voi cari lettori, siete per me,  più intelligenti di come vi descrivono i nostri politici e me lo avete dimostrato tantissime volte con i vostri preziosi commenti che saranno copiosi e che attendo di leggere.  09102019

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TG2

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Islam e “no-go zones” in Svezia: il Tg2 ne parla, Stoccolma protesta

  • 3 giugno 2019

TG2

 

Il reportage dalla Svezia di Manuela Moreno nella (foto sotto) mandato in onda la scora settimana dal TG2 ha scatenato prevedibili polemiche per aver evidenziato la drammatica situazione venutasi a creare in diverse aree urbane dominate da un islamismo violento che ha dimostrato il fallimento del modello svedese di accoglienza e del multiculturalismo.

Complice il clima elettorale il servizio giornalistico è stato giudicato dal “tribunale del politically correct” con attacchi condotti da diversi ambienti della Sinistra contro il Tg diretto da Gennaro Sangiuliano (nella foto sotto), reo di aver riportato il dato eclatante degli stupri attribuiti per lo più a immigrati di 60 aree urbane nelle quali non entra più neppure la polizia svedese ed è in vigore la sharia.

Alle critiche nostrane si è aggiunta la protesta d Stoccolma con una lettera dell’ambasciata svedese che attribuisce al reportage affermazioni errate.

“Non esistono no go zones in Svezia” sostiene la lettera. “Come nella maggior parte delle grandi città -prosegue il comunicato – esistono aree socialmente vulnerabili dove, al contrario di ciò che si afferma nel servizio, è stata rafforzatala la presenza della polizia negli ultimi anni.

Queste aree sono una priorità assoluta per il governo svedese che ha stanziato considerevoli fondi per sovvenzionare progetti per favorire l’inserimento sociale in queste aree.

Per esempio con attività rivolte ai bambini e ai giovani, investimenti nell’ istruzione, maggiore sicurezza, aumento dell’occupazione.

Desideriamo inoltre precisare – prosegue la nota – che in Svezia viene applicata la legge svedese in tutto il paese e la legge è uguale per tutti. Non esistono aree dove viene applicata la legge della sharia”. Il servizio parla anche del “più alto numero europeo di stupri.

La statistica – spiega Stoccolma – in questo caso dà un’immagine errata della situazione. Il malinteso nasce da tre fattori principali. In Svezia ogni atto di violenza sessuale viene registrato come una denuncia a sè stante.

Una denuncia può contenere un gran numero di stupri, come per esempio chi denuncia di essere stato violentato più volte dalla stessa persona. Anche in questi casi la polizia deve registrare ogni atto di violenza come un singolo crimine. Un altro fattore che contribuisce al malinteso è la nuova legge sul consenso esplicito, entrata in vigore nel 2018 e che sancisce che il sesso se non è consensuale è illegale, quindi passibile di denuncia”.

Inoltre, aggiunge la nota, ” la definizione giuridica svedese di cosa è considerato stupro è più ampia che nella maggior parte degli altri paesi e le persone vengono incoraggiate a denunciare le violenze.

Per questi motivi la frequenza delle denunce è molto alta e tante persone hanno il coraggio di denunciare le violenze, ritenendo lo stato intenzionato ad aiutarle e in grado di farlo”.

Più che comprensibile che Stoccolma difenda le sue politiche di gestione dell’immigrazione islamica il cui fallimento però è da tempo sotto gli occhi di tutti, in Svezia come nel resto d’Europa, Fin dal 2009 dettagliati reportages dei più importanti giornali internazionali e italiani (inclusi quelli più “politicamente corretti”) hanno fotografato il degenerare della situazione in molte aree urbane.

“La questione riproposta sui social dall’ambasciata di Svezia era stata di fatto chiarita con un carteggio in cui avevamo esposto il nostro punto di vista” ha replicato Sangiuliano rispondendo punto per punto alle obiezioni fatte al tg di cui è responsabile.

Il servizio in questione, sottolinea, “è stato realizzato da una delle più puntuali inviate del tg2 sul posto con interviste ad Imam, professori esperti di Islam e di terrorismo, il capo della Comunità ebraica, analisti geopolitici, rappresentanti di ogni parte politica, colleghi e gente comune. Abbiamo deciso di andare in Svezia all’indomani dell’accoltellamento di una donna ebrea moglie del presidente di una delle comunità ebraiche svedesi, per mano di un estremista.

L’emergenza migrazione – fa notare Sangiuliano- è stata confermata ed è cavallo di battaglia di tutte le forze in campo. Tanto che la politica è stata costretta a fare un’inversione di rotta, prolungando fino a novembre stretti controlli alle frontiere”. Che per alcune controversie venga utilizzata la sharia, aggiunge, “ci è stato confermato e abbiamo le testimonianze da islamici che vivono in Svezia da oltre 10 anni e che la hanno utilizzata loro stessi. Non si può negare l’evidenza raccontata da testimoni oculari”.

Quanto al temine no go zones, “proprio perchè controverso in Svezia, non è stato utilizzato ma, che esistano zone fisiche, dove la polizia non entra ci è stato confermato dagli abitanti dei quartieri, i primi ad essere preoccupati della situazione. Girando per queste zone non abbiamo mai incontrato la polizia”.

Purtroppo, sottolinea, “non abbiamo avuto tempo di inserire alcune denunce raccolte che ci raccontano di un sistema “molto critico”, gestito dalle diverse etnie nei vari quartieri definiti vulnerabili”. Sul numero degli stupri, “avendo la Svezia fatto la scelta di raccogliere sotto un’unica voce tutte le sfumature di violenza nei confronti delle donne, non si può chiedere ad un giornalista di fare la differenza.

Quello che raccontano i reporter sul campo non sempre coincide con quello che i paesi credono o fingono di credere di loro stessi” ha concluso Sangiuliano.

Del resto il fenomeno delle gang islamiche che mettono a ferro e fuoco intere aree urbane svedesi e di altri paesi europei è stato fotografato già damolti studi, libri e articoli.

Ne parlammo ampuiamente con Giuseppe Valditara e Giancarlo Blangiardo nel libro “Immigrazione, la grande farsa umanitaria”  (Aracne 2017), se ne sono occupati rapporti quali Eurogang Program of Research, (un network di oltre 100 ricercatori europei e statunitensi) e dell’International Self-Report Delinquency) illustrati nel gennaio 2018 da un articolo di Marco Leofrigio  pubblicato da Analisi Difesa.

Ma la smentita più autorevole al tentativo di Stoccolma di edulcorare la realtà è costituita dall’annuncio choc di Dan Eliasson (nella foto a lato) , il capo della polizia nazionale svedese, che nel giugno 2017 rese noto che ”il numero delle no-go-area ha raggiunto un livello molto critico, sono salite da 55 a 61 in soli dodici mesi e rappresentano un attacco alla nostra società.

Un’esternazione coraggiosa e diretta, poco gradita al governo svedese a cui Eliasson chiedeva aiuto. “In precedenza altri allarmi erano stati lanciati stavolta dal responsabile della Polizia di Frontiera, Patrik Engström che a più riprese ha parlato del problema gravissimo di oltre 12mila immigrati di cui si sono perse le tracce nel territorio svedese. L’aumento delle no-go-area è scandita, quasi settimana per settimana, da uno stillicidio di attentati incendiari contro le forze dell’ordine” scriveva Leofrigio un anno e mezzo or sono.

Non è un caso se alle ultime elezioni europee il giovane Partito Democratico svedese (euroscettico e ostile all’immigrazione islamica) sia balzato dal 5,7 al 15,4 percento e conquistando tre seggi all’Europarlamento e diventando il terzo partito nazionale

 

UNA QUESTIONE DI …PIETRE..

Svezia e migranti

UNA QUESTIONE DI …PIETRE..

Antoine il francese, “Pietre”, la cantava a Sanremo nel 1967, la sua canzone ebbe un successo straordinario, ricordiamo solo la parte iniziale della sua canzone :  Tu sei buono e ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre . Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, tu sempre pietre in faccia prenderai …e continua … Ecco, questo era il messaggio chiaro e rivoluzionario dell’epoca che a noi italiani e occidentali piaceva…tanto, ma come ci divertiva… dimenticando che in altri posti del mondo il lancio di pietre non era una canzone o un’attività di puro divertimento, infatti nei paesi arabi il lancio di pietre veniva, e viene contemplato e considerato ancora oggi un gesto di punizione divina quando si  è gravemente accusati di apostasia e si chiama lapidazione, è presente ancora oggi  nella giurisdizione di alcuni stati islamici, come Iran, Nigeria, Arabia Saudita, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Afghanistan e Yemen, il cui diritto è strutturato sulla legge coranica. Quindi il lancio delle pietre non è qualcosa di occasionale, ma è sempre motivato e legato ad un qualcosa che spinge , chi lo lancia, al rispetto di certe tradizioni religiose, discutibili quanto si vuole ma è la realtà del concetto. E’ quello che sta accadendo in questo momento nel paese scandinavo, vi prego…dimenticatevi la Svezia di 10 e oltre .. anni fa, quella non esiste più, oggi il paese vive forse il più brutto periodo della sua storia, ha nei fatti una guerra civile in casa e non lo dice, né lo fa sapere agli altri stati europei anzi, ed è particolarmente omertosa e silente, oscurando e censurando i media che ne parlano, addirittura sono aggressivi anche verso quelli stranieri e non lesinano di accusare chi ne parla e diffonde il dramma del pase, come è successo al direttore del nostro TG2 della Rai, lui  è stato rimproverato e criticato dall’ambasciatore svedese perché nel servizio mandato in onda, si era messo in evidenza il devastante fenomeno immigratorio, di origine islamica, nelle periferie delle grandi città svedesi  e del duro e drammatico impatto che la società svedese nel suo insieme non riusciva ad assorbire, per la cronaca il servizio è andato in onda il 03.06.2019, ed io, ne custodisco gelosamente l’articolo completo del quotidiano, l’unico, che lo ha riportato e che pubblicherò unitamente a questo mio articolo sul mio blog, ovviamente lì è possibile farlo per motivi di spazio.  Siamo alla frutta, il paese è schiavo dei suoi immigrati e della sua “proverbiale civiltà” e  buonismo a tutti i costi e ora ne pagano il conto. Quale sarà il futuro di questo paese ? Semplice la risposta, sarà un paese in cui la legge coranica sarà sovrana e la farà da padrona e che tutti dovranno osservare rigorosamente e senza fiatare, certo la società svedese si appresta a cambiare in tutto, nella moda, nell’alimentazione e nelle scuole e nel modo di vivere.  Il re, se vuol continuare a regnare dovrà sicuramente convertirsi alla religione islamica e abbracciare la legge coranica,  la costituzione con tutte le sue leggi saranno semplicemente materiale per pulire ….i cessi. Il link sottostante parla chiaro, leggetelo vi prego, e soprattutto mette in evidenza lo stupore e l’incredulità di chi 20 anni fa lottava per….loro …e per farli entrare nel paese. Non aggiungo altro commento perché non è necessario, voi cari lettori, siete per me,  più intelligenti di come vi descrivono i nostri politici e me lo avete dimostrato tantissime volte con i vostri preziosi commenti che saranno copiosi e che attendo di leggere.  09102019

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Lanci di pietre, zone proibite e stupri: la Svezia inizia a considerare il problema dei migranti in modo diverso

Markus 7 Ottobre 2019 , 20:58 AttualitàEuropaNotizie dall’EuropaOpinionePoliticaSocietà No Comments 3,219 Viste

Svezia e migranti

Ekaterina Blinova
sputniknews.com

I problemi derivanti dalla politica di accoglienza della Svezia nei confronti dei richiedenti asilo stanno finalmente attirando l’attenzione dei principali media del paese. Gli accademici svedesi Bilyana Martinovski e Anders Hellström spiegano il perché la stampa stia finalmente iniziando ad interessarsi al problema.

Il 19 settembre, alcuni giornalisti dell’emittente televisiva pubblica nazionale svedese Sveriges Television AB (SVT) sono stati attaccati con lanci di pietre mentre giravano un servizio sulla costruzione di un centro islamico nel distretto Stenhagen di Uppsala, noto per la sua alta concentrazione di migranti. La polizia svedese ha immediatamente avviato un’indagine sul tentativo di assalto e di lesioni.

Questo non è stato il primo incidente con lanci di pietre nel quartiere di Stenhagen, perché, nel distretto, le polemiche sulla costruzione di un centro islamico vicino alla chiesa di Santa Maria  sono in corso da almeno sei anni. La Dawa Foundation, un’organizzazione islamica svedese, possiede il terreno a Stenhagen e aveva chiesto alle autorità svedesi di costruire una casa di culto mussulmano già diversi anni fa.

Il 7 settembre, alcuni rappresentanti di Democratici Svedesi (SD), il partito conservatore del paese, sono stati accolti con lanci di pietre a Stenhagen, durante una campagna contro la costruzione della progettata moschea. Alcune pietre erano lunghe fino a 10 centimetri e la maggior parte di esse raggiungeva i 5, come ha descritto uno dei sostenitori di SD, Simon Alm, nel suo post su Facebook.

Tuttavia, come riferisce l’emittente televisiva SVT, lo scorso giovedì il consiglio di pianificazione e costruzione ha approvato il piano dettagliato del nuovo centro islamico nel distretto di Uppsala, il che significa che non ci saranno più ostacoli alla costruzione del centro.

Il lancio di pietre come indicatore di problemi più gravi

Sembra che l’ultimo attacco ai giornalisti dell’emittente nazionale abbia cambiato la loro prospettiva, spingendoli ad affrontare questo grosso problema sociale che, in quest’ultimo periodo, si è sempre più aggravato: la Svezia è uno dei pochi paesi ad aver accettato, negli ultimi anni, un numero record di migranti.

Secondo le statistiche ufficiali, 806.155 nuovi arrivati hanno ottenuto il diritto di risiedere in Svezia tra il 2013 e il 2018, vale a dire quasi il 10% dell’intera popolazione.

Anders Hellström, professore associato in scienze politiche all’Istituto per gli Studi sulle Migrazioni la Diversità e il Welfare dell’Università di Malmö, insiste sul fatto che il lancio di pietre non è comune per la Svezia, aggiungendo però che questi incidenti “sono diventati, in realtà, meno frequenti nel corso degli anni.”

Bilyana Martinovski, professoressa associata di Interazioni Uomo-Macchina, espulsa dall’Università di Stoccolma per le sue ricerche sui casi di stupro in Svezia legati ai migranti afferma però che è vero il contrario: il problema non sta affatto scomparendo.

“Il lancio di pietre è frequente, specialmente nei confronti della polizia,” afferma. “Ancor più interessante è stato il programma di Janne Josefsson dell’emittente pubblica SVT, quando [il giornalista] ha visitato un’area esclusivamente popolata da migranti a Göteborg [nel maggio 2019], dove un poliziotto era stato picchiato a sangue, quasi a morte, da una banda di migranti. Questo noto giornalista è rimasto scioccato, le cose sono peggiorate molto rispetto al luogo e alla comunità su cui, 20 anni prima, aveva realizzato un altro servizio.”

[La Martinovski] fa notare che il servizio di Josefsson ha rivelato che gli agenti delle forze dell’ordine evitano le aree popolate dalle bande dei migranti e che le bande spiano la polizia con i droni e conoscono ogni sua mossa.

Poliziotti armati nella centralissima piazza di Stoccolma Gustaf Adolfs

 

L’altra faccia dell’immigrazione: stupri e zone vietate

“E questo solo a Göteborg,” osserva la Martinovski. “Le cose vanno peggio a Malmö, ad Uppsala e, ovviamente, a Stoccolma. Alcuni media e giornalisti hanno iniziato a ‘strillare’ che la situazione sta peggiorando, mentre altri sostengono che tutto va bene. Non è chiaro che cosa significhi ‘tutto va bene.’ Potrebbe significare che questo era il piano e tutto va come da progetto, o potrebbe voler dire che 8.000 stupri all’anno e 120 esplosioni in nove mesi sono la nuova normalità in Svezia, secondo alcuni, ma certamente non per tutti.”

All’inizio di settembre, la SVT ha sollevato il problema delle zone vietate popolate da immigrati nordafricani e mediorientali che non desiderano integrarsi nella società europea. Secondo l’emittente svedese, alcuni comuni svedesi sono stati costretti ad assumere compagnie di sicurezza private per far fronte alla crescente criminalità e alle violenze dovute alla carenza di agenti della polizia municipale che dovrebbero pattugliare in modo adeguato i centri urbani.

Secondo la Martinovski, Uppsala, nota in precedenza per essere la città in cui è sepolto il “padre della botanica,” Carlo Linneo, è da poco ridiventata famosa a causa degli stupri. Ha ricordato la storia di un’abitante del posto di nome Angelica, che era stata violentata da presunti migranti arabi che avevano fatto irruzione nel suo appartamento. La giovane donna si era poi suicidata perché la polizia aveva deciso di chiudere le indagini, nonostante fosse in possesso del DNA [degli aggressori], ricorda la professoressa.

Perché in Svezia l’idea di rimpatriare i migranti sta assumendo un nuovo significato

Il problema dell’immigrazione sta suscitando crescenti preoccupazioni tra gli Svedesi. Come conseguenza, Democratici Svedesi, un partito con un’agenda anti-immigrazione ben articolata, è emerso come una delle maggiori forze politiche nel Rikstag svedese dopo il voto legislativo del settembre 2018.

Nel frattempo, l’idea di rimpatriare i migranti, anticipata in vista delle elezioni del 2018 dal partito di destra Alternativa per la Svezia, si sta diffondendo come un incendio nella società svedese. La scorsa settimana, Ivar Arpi, il pù noto editorialista conservatore del quotidiano Svenska Dagbladet, ha scatenato un dibattito suggerendo, in una serie di tweet, che i tempi erano maturi perché la Svezia prendesse in considerazione il rimpatrio annuale dei rifugiati.

Anders Hellström concorda sul fatto che la società svedese è diventata “maggiormente polarizzata” sulla questione. Secondo lui, “la crisi dell’accoglienza si è rivelata una finestra di opportunità per la mobilitazione di partiti e di movimenti di entrambi gli schieramenti, pro o contro l’immigrazione.”

Hellström afferma che la Svezia “non è più eccezionale” e che “i politici e i giornalisti della stampa mainstream affrontano oggi questi problemi,” mentre “probabilmente non lo avevano mai fatto negli ultimi dieci anni, almeno non nella stessa misura.”

Le norme dei diritti umani universali non vengono più apprezzate senza riserve. Come ho già detto prima, questo è un segno di polarizzazione, non necessariamente di negatività,” suggerisce.

Da parte sua, la Martinovski ritiene che la crescente attenzione al problema dei migranti da parte dei media mainstream sia il segno che la pazienza degli Svedesi è ormai giunta al limite.

Sottolinea che, oltre all’aumento dei tassi di criminalità, la politica governativa delle frontiere aperte ha portato i comuni svedesi alla bancarotta, perché ha caricato su di essi l’eccessivo onere finanziario del ricevimento e dell’integrazione dei nuovi arrivati.

“Sembra che, in effetti, ci sia stato un cambiamento nella sostanza e nel tono dell’atteggiamento dei media negli ultimi due mesi,” fa capire. “Non solo in SvD di Schibsted Media ma anche in Expressen di Bonnier Group e in GP.se. Ciò che è cambiato è l’entità delle violenze e dei costi [da sostenere], che hanno sensibilizzato un numero sempre maggiore di persone, che rappresentano il punto di svolta, la cresta di un’onda che sta per abbattersi.”

Secondo l’accademica, “la Svezia, guidata dall’estremo liberalismo, dall’estrema sinistra e dall’estremo globalismo, sta diventando conservatrice.”

Ekaterina Blinova

 

GIALLO… TURCO…

epa07903871 (FILE) - US President Donald J. Trump participates a briefing on Hurricane Dorian in the Oval Office of the White House in Washington, DC, USA, 04 September 2019 (reissued 07 October 2019). A US federal judge on 07 October 2019 dismissed a lawsuit by President Trump's lawyers that was aimed at blocking Manhattan district attorney office's subpoena for eight years of Trump's tax returns.  EPA/MICHAEL REYNOLDS

GIALLO… TURCO…

Erdogan, “il dittatore turco” a quanto pare ama e preferisce giocare alla guerra, evidentemente è il suo sport recondito….gli piace proprio e non sa farne a meno di giocare…. ed ora si prepara ad invadere il nord della Siria, un paese sovrano sì… ma che comunque è nella sua sfera d’influenza, anche perché la Turchia è stata impegnata per anni nella guerra contro l’Isis ed ora chiede ad Assad il conto da pagare per lo sforzo bellico degli ultimi anni.. Finalmente ha la possibilità di sterminare il popolo curdo, il nemico odiato da sempre del popolo turco e da lui, poveri… curdi, che futuro orrendo hanno nell’immediato . Invece di dar loro, insieme all’Iran, la possibilità di formarsi uno stato indipendente e sovrano, che poi in fondo non sarebbe una brutta cosa, cerca in tutti i modi di farli fuori, e con la scusa della guerra vedrete che si ripeterà l’ennesimo massacro razziale.. Eppure i curdi sono stati l’argine all’avanzata delle forze islamiche dell’Isis, hanno pagato un caro prezzo e nessuno li aiuta. Passiamo ora alla comunità internazionale, l’ONU….assente ingiustificato, l’unione europea si commuove solo per i migranti, i russi e cinesi avvallano e i paesi musulmani sono felici come la …. Pasqua… quindi chi cavolo aiuta questi poveretti ? Nessuno… saranno destinati ad essere sterminati e a parte me, nessuno si prenderà il fastidio di occuparsene e scrivere sperando che la comunità internazionale intervenga per impedire ad Erdogan di realizzare il suo folle disegno e progetto. Vediamo se sono riuscito a sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi europei… chissà se ci sono riuscito. In ultimo, il Papa è vivo ? No…lo chiedo perché lui non ne parla…e non l’ho sentito dire qualcosa in merito… già lui ha voce solo per i migranti e musulmani…in fuga…08102019

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Trump, posso annientare economia Turchia

Se Ankara ‘va oltre’, dopo annuncio intervento in Siria

 

Redazione ANSANEW YORK

epa07903871 (FILE) - US President Donald J. Trump participates a briefing on Hurricane Dorian in the Oval Office of the White House in Washington, DC, USA, 04 September 2019 (reissued 07 October 2019). A US federal judge on 07 October 2019 dismissed a lawsuit by President Trump's lawyers that was aimed at blocking Manhattan district attorney office's subpoena for eight years of Trump's tax returns.  EPA/MICHAEL REYNOLDS

07 ottobre 201918:22NEWS

 

(ANSA) – NEW YORK, 7 OTT – “Come ho detto in passato, se la Turchia fa qualcosa che io, nella mia insuperabile saggezza, considero off limits distruggerò e annienterò l’economia della Turchia (l’ho già fatto in precedenza!)”. Lo twitta Donald Trump. “Gli Stati Uniti hanno fatto molto di più di quanto ci si potesse attendere, inclusa la cattura del 100% del Califfato dell’Isis. E’ ora che altri nell’area, alcuni molti ricchi, proteggano il loro territorio”, aggiunge Trump.

VIVA …L’ITALIA… !

(ARCHIVIO)
Tiziano Renzi con la moglie Laura Bovoli, in una immagine del 21 ottobre 2017 a Firenze.
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

VIVA …L’ITALIA… !

Certo…ci mancherebbe, i figli non devono assolutamente pagare per le colpe dei padri ed in questo caso anche della madri… però, il mio disappunto e curiosità nasce dal fatto che anche il loro bravo figliolo ne faceva ed era parte integrante di quell’azienda, nella quale svolgeva un compito manageriale di responsabilità, quindi, conoscendolo, “non poteva non sapere” ed allora mi chiedo : ma “caro senatore”, davvero non sapeva nulla delle fatture false e dei tanti soldini fasulli che giravano nella sua famigliola ? Davvero singolare quanto strano che l’eroico statista di Rignano, il furbo giocatore  e cinico manipolatore della politica nazionale non si sia mai chiesto da dove provenisse il denaro che permetteva loro di vivere  da …nababbi e di fargli fare una celere carriera politica bruciando i tempi. Già…evidentemente l’hanno fatta grossa i genitori di Matteo, perché beccarsi  un anno e nove mesi di reclusione, tanto hanno ricevuto come pena inflitta, al processo di Firenze per due fatture false non è robetta da poco, evidentemente gli importi delle due fatture, che al momento ne ignoro gli importi, ma suppongo essere considerevoli. Quel che mi irrita notevolmente e m’insospettisce è che proprio il loro “prezioso figliolo” quando era presidente del consiglio e fautore della politica economica nazionale depenalizzò la legge sull’appropriazione indebita sulle ritenute d’acconto, arrecando danni notevoli agli operatori del settore, agenti e consulenti vari, vittime innocenti che si son visti rubare i propri soldi…. e che devo pensare ora ? Che la depenalizzazione voluta ed imposta è stato uno strumento ben organizzato per difendere gli interessi dei suoi genitori e degli amici imprenditori ? “Caro Matteo”, le colpe non sono come i “mojto” nei bar delle spiagge, lì ci si può giocare agli sfottò ma…le responsabilità gravi come la frode al fisco e l’evasione fiscale sono colpe gravissime… quelle sono colpe vere e reali, sono come i crimini e …si devono pagare…Ora, nell’interesse della tua persona e famiglia tutta, oltre che quello del tuo nuovo partito, dicci realmente come sono andate le cose e magari, se hai delle responsabilità morali,… ti puoi anche dimettere da senatore specie se hai le manine e il naso… poco pulito…..07102019

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Fatture false: condannati genitori Renzi

A una pena di un anno e nove mesi. Per Dagostino due anni

Redazione ANSAFIRENZE

07 ottobre 2019

(ARCHIVIO)
Tiziano Renzi con la moglie Laura Bovoli, in una immagine del 21 ottobre 2017 a Firenze.
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

(ANSA) – FIRENZE, 7 OTT – Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, sono stati condannati a un anno e nove mesi di reclusione dal giudice di Firenze Fabio Gugliotta al processo per due fatture false che li vedeva imputati insieme all’imprenditore Luigi Dagostino. Quest’ultimo è stato a sua volta condannato, a due anni di reclusione.
Il pm Christine von Borries nella sua requisitoria odierna aveva chiesto per i genitori di Renzi una condanna a un anno e nove mesi, e a due anni e tre mesi per Dagostino.

L’AVVOCATO DEL …CARNEFICE..

Parigi strage islam

L’AVVOCATO DEL …CARNEFICE..

Anni fa, vidi un film straordinario, interpretato da grandi attori come il mitico Al Pacino e Keanu Reeves, il primo era… Satana in persona… nelle sembianze di un avvocato di fama mentre il secondo era un bravo giovane emergente tanto da rientrare nella sfera di …Satana e della sua protezione. Lui fa carriera e si trasferisce proprio nello studio del “diavolo”, lì  intraprende l’attività professionale con notevole profitto ed ammirazione verso il suo “mentore” che lo ha voluto nel suo studio..… La fine del film è scioccante, il giovane avvocato si rivela esserne il figlio, generato dal principe del male con la madre inconscia del suo ruolo malefico. Lui non sa chi realmente sia… comunque lo venera e lo ammira, lo difende e lo giustifica in ogni situazione perché gli è grato, da lui ha ricevuto ricchezza e potere. Cito questo film, famosissimo tra l’altro, perché tra le questioni terroristiche islamiche e il film ci vedo tante similitudini…già, mi son sempre chiesto perché noi occidentali facciamo sempre di tutto e quadrato  per nascondere le origini di provenienza o la fede religiosa dei nostri carnefici quando siamo vittime dei loro attentati terroristici… le istituzioni, radical chic diventano incredibilmente gli “avvocati del male”… Da perfetti idioti si nasconde il tutto per non offendere la sensibilità di chi…ci scanna o ci fa saltare in aria o peggio schiacciarci sotto le ruote di un camion… coniamo frasi disorientativi ad effetto come nel nuovo caso parigino, ora il terrorista non è più un jihadista ma ce lo descrivono come un  “islamico radicalizzato salafita”… E’ roba da non credere, ma cosa centra una scuola di pensiero con l’omicidio di quattro persone causate, secondo l’omicida, dall’obbligo di lavorare fianco a fianco con le donne ? Ma dico, si può continuare a giustificare…. l’odio verso le donne e la civiltà occidentale nel 2019 ? Si possono nascondere le continue azioni terroristiche di matrice islamica confondendoli una volta con i salafiti o l’altra con i wahabiti o con l’orso Yoghi  ? Perché il ministro francese in primis esclude la pista terroristica islamica ? Ma non è solo lui, anche in Italia o negli altri paesi si tende sempre a …”nascondere” e perché ? Nel film il giovane avvocato difende il male inconsciamente ma nella realtà i nostri governi e media lo nascondono di proposito e perché mai ? Quali interessi si celano dietro questo “modus operandi” che va contro il popolo occidentale ? Poniamoci una domanda attenta, ma prima, parlo sino agli anni ’90, di questi crimini eravamo testimoni ? Assolutamente no, tutto è iniziato con l’ingresso in Europa della religione islamica e dopo tanti massacri nel nome del loro Dio mi chiedo se non sia arrivato il momento di risolvere per sempre il problema islam in occidente e capire se  è compatibile col nostro modo di vivere.  Non posso pensare che magari, ipotesi reale, che un domani il collega che lavora in ufficio, con la moglie o con la figlia, sia diventato un islamico radicalizzato e me la uccida a coltellate …anche perché, non lo portano mica scritto in fronte che sono radicalizzati. Affrontiamo il problema e risolviamolo una volta per tutte e capiamo se è possibile convivere con loro e non difendiamo il male che ci scanna ed uccide…e smettiamola di fare “l’avvocato degli islamici” ogni volta che c’è una strage ..perché se è una religione violenta e incompatibile con i nostri stili di vita, allora bisogna escluderla dalla società occidentale e senza tergiversare…punto! 06102019

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Strage in questura a Parigi, il killer era radicalizzato ed era già stato segnalato. Il ministro dell’Interno: “Non mi dimetto”

Parigi strage islam

Mickaël Harpon, il responsabile della strage del 3 ottobre scorso, non solo era un dipendente della questura ma anche un sostenitore della jihad. Christophe Castaner, subito dopo l’attentato, aveva escluso la pista terroristica

di F. Q. | 6 OTTOBRE 2019

Il funzionario della polizia francese che giovedì 3 ottobre, in questura a Parigi, ha ucciso a coltellate tre poliziotti e una collega, si era convertito all’Islam dieci anni fa ed era stato segnalato alle autorità per aver difeso i terroristi dell’attentato a Charlie Hebdo nel 2015. Nonostante questo, da 20 anni si occupava di informatica per i servizi segreti francesi e aveva accesso a informazioni riservate. Proprio il ministro dell’Interno Chrisophe Castaner, nelle ore successiva alla strage, aveva escluso la pista terroristica: una ricostruzione poi smentita dalle indagini e per la quale ora la destra chiede le sue dimissioni.

Mickael Harpon, infatti, secondo gli investigatori non soltanto era un musulmano vicino ai salafiti, ma si era radicalizzato ed ha ucciso per la jihad. La notte prima della strage, il killer ha detto alla moglie di aver avuto delle “visioni”, di aver sentito delle “voci” e poi ha annunciato di aver comprato i coltelli per compiere la strage. “Segui il nostro amato profeta Maometto e medita il Corano”, le sue ultime parole alla consorte musulmana, poco più di un’ora prima di uccidere i colleghi.

Ai microfoni di TF1 Castaner, il giorno dopo l’attacco, ha anche precisato che Mickaël Harpon, l’autore della strage “non aveva mai presentato difficoltà comportamentali” né “il minimo segnale di allerta”. Ma c’è di più: il dossier amministrativo a carico del responsabile dell’attacco non menzionava “nessun segno” di radicalizzazione e alla prefettura non risultava nessuna segnalazione. “Ci sono state delle mancanze nei controlli”, ha ammesso oggi il ministro Castaner pur respingendo la richiesta di dimissioni. “La questione non si pone”, ha detto. “Si è aperto un processo politico contro di me”. In difesa di Castaner è intervenuto il premier francese, Édouard Philippe, che ha detto di avere “totale fiducia in Christophe Castaner”.

Per il capogruppo dei Républicain Christian Jacob, “si tratta di una vicenda gravissima”. Il caso, ha detto, “intacca la sicurezza, l’efficacia dei nostri servizi”. Anche l’ex presidente Nicolas Sarkozy ha affermato che “bisognerà capire perché e come sia possibile una cosa del genere”. Il deputato Eric Ciotti ha twittato: “Castaner ha voluto nascondere la verità o è soltanto un incompetente? E’ screditato e non può rimanere in carica”. E’ andata oltre Marine Le Pen, presidente del Rassemblement National, che ha parlato di “scandalo di Stato”: “Il caso è particolarmente grave, le disfunzioni sono serissime. Per questo, a nome dei deputati del Rn, chiedo l’apertura immediata di un’inchiesta”.

 

LEI SEPOLTA DAL 2013… LUI…LIBERO !

luzzi Fabiana

LEI SEPOLTA DAL 2013… LUI…LIBERO !

Non ce l’ha  può proprio fare il povero Mario Luzzi, il papà della 16enne uccisa e arsa viva nel lontano maggio del 2013 a Corigliano Calabro (CS), ha scritto una lettera al presidente  Mattarella e al ministro della Giustizia Bonafede per chieder loro se un padre può veder girare libero e sereno per la città l’assassino della sua povera figlia dopo appena tre anni di galera, rammento a tutti che l’ha ammazzata accoltellandola per ben 20 volte e che non contento della inaudita e mostruosa violenza inflitta sul suo povero corpo l’ha poi cosparsa di liquido infiammabile e le ha dato fuoco…purtroppo… quando era ancora ancora viva. All’epoca del fatto, fu proprio l’esame autoptico  che ha considerato “probabile”  che Fabiana sia stata cosparsa di benzina e data alle fiamme quando era ancora in vita, e che l’orrido omicidio sia stato consumato con quei criteri e modalità  è quanto confessato dallo stesso assassino ai carabinieri: “Abbiamo litigato e l’ho colpita più volte”.  Litigato perché la poverina si rifiutava di avere un rapporto sessuale con la bestia.. Poi nel 2016  al processo in Cassazione la pena per l’assassino  fu di 18 anni e 7 mesi di reclusione,  effettivamente una pena ridicola in confronto alla mostruosità e gravità di quello omicidio” e vederlo per ben tre volte già libero di circolare, dopo aver scontato appena tre anni di pena, è proprio uno schiaffo e un insulto a quella povera famiglia distrutta dalla perdita della loro cara ragazza. Il signor Mario, offeso nell’animo ha deciso di manifestare il suo dissenso e sdegno scrivendo al presidente e al ministro, ha fatto bene ma poi cosa otterrà ? Niente, solo belle parole di circostanza e nient’altro…. perché il criminale è in permesso, e lo è perché lo prevede la legge italiana, è questo il vero problema. Forse sentenze e regole più severe e stringenti per certi omicidi, come l’ergastolo per esempio, sarebbe stata una pena adeguata e resta da capire, non so come, si può sentenziare una condanna di  appena 18 anni per un omicidio del genere. Evidentemente i nostri giudici hanno parametri di valutazioni diverse dalle mie. Sono vicino al papà della povera Fabiana e denuncio il malessere della giustizia italiana ancora una volta. 06102019

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Sedicenne bruciata viva, permessi al killer: lo sfogo del padre

luzzi Fabiana

Mario Luzzi, papà della 16enne uccisa nel 2013 a Corigliano Calabro, ha scritto una lettera a Mattarella e Bonafede

“Ci sentiamo distrutti e abbandonati da uno Stato che non ci tutela”: lo ha scritto Mario Luzzi, il papà di Fabiana, la 16enne accoltellata e bruciata viva dal fidanzato il 24 maggio 2013 a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. L’uomo ha inviato una lettera al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per protestare contro i permessi premio concessi all’assassino della figlia, Davide Morrone.

“A marzo 2016 in Cassazione l’assassino fu condannato a 18 anni e 7 mesi di reclusione, una pena ridicola in confronto alla gravità di quello che ha fatto”, si legge nella lettera, secondo quanto riporta l’Ansa. Mario Luzzi ha deciso di prendere la penna in mano e scrivere alle istituzioni a tre anni di distanza dalla sentenza definitiva di condanna di Morrone.

“Sono venuto a conoscenza – scrive Luzzi – che quest’anno, già tre volte, ha ottenuto licenze premio. Tutto questo mette in discussione il significato della parola giustizia. Appena appresa la notizia è stato necessario in ospedale per il forte trauma subito, sapendo di poter ritrovare l’assassino di nostra figlia nel nostro paese, dopo appena 3 anni dalla sentenza”. “Le leggi dello Stato continuano a premiare gli assassini e distruggono ulteriormente le vittime”.

VIRGILIO NOTIZIE | 05-10-2019 16:09

CRIMINI DI STATO….E SOCI.. ?

Davanti alla Questura di Trieste sono visibili (in terra) una pistola e (sull'auto grigia) tracce di sangue, in seguito ad una sparatoria nella quale due agenti sono rimasti feriti e sarebbero in gravi condizioni, 04 ottobre 2019.  ANSA / Andrea Pierini

CRIMINI DI STATO….E SOCI.. ?

Quando si tratta di essere sensibili, umani e generosi d’animo, verso i bisognosi del terzo mondo, credo ci siano pochi paesi nel mondo che si prestano con gioia alla pura accoglienza  e disponibili ad accollarsi il sostegno economico dei poveri disgraziati  in migrazione verso quei stati ovviamente più ricchi e ambiti, ma tra quei pochi…sicuramente non  ci siamo noi….vuoi perché siamo alla “frutta in tema economico” e non in grado di assistere gratuitamente nessun migrante, vuoi perché, dato fondamentale, dopo i primi anni di immigrazione forzata, e contro il volere della maggior parte del popolo, si è assistito ad una vera invasione delle borgate delle nostre città con tutte le immaginabili e ipotizzabili conseguenze, a volte anche tragiche, che vede l’aumento progressivo nella nostra società reati come gli odiosi stupri e violenze d’ogni genere. Il punto di rottura persiste quando si parla di immigrazione incontrollata, tanti non mettono in preventivo, sebbene lo rimarchi da anni, e lo faccio ancora oggi …sino alla noia, che un individuo, da qualunque parte del mondo arrivi, quando entra nel nostro paese con lo status di richiedente asilo politico o trattasi di un semplice immigrato definito “economico”, per integrarsi e vivere pacificamente deve trovare  ed utilizzare quegli elementi che gli semplifichino la vita e per giungere, nel suo nuovo paese, alla tanto decantata integrazione, col meraviglioso fine di esserne coinvolto e partecipare alla vita quotidiana del paese in armonia . Ma questa è solo pura utopia ideologica, perché chi arriva da noi non sempre vuol integrarsi anzi, si criminalizza e delinque con la subdola complicità silenziosa di stato e media, loro tollerano e sviano le attenzioni  dagli argomenti “urticanti” con mera astuzia , è corretto pensare allora che quanto subiscono gli italiani dagli stranieri per loro mano siano “crimini di stato e soci ” perché complici silenziosi ?  Già perché dai precedenti errori, alcuni molto…drammatici, sia in Italia come anche in altri paesi europei non si è imparato proprio nulla e si tende a minimizzare sui fatti facendo attenzione a “truffare l’informazione” relativa a tutti i fatti di cronaca ”nerissima” attribuibili agli immigrati o ai terroristi islamici. Forse sarà colpa della “Xilellamentes”, vi starete chiedendo cosa sia, ebbene è il nuovo batterio, di mia creazione fantasiosa, che pervade la mente di tutti gli immigrati che giunti in Europa commettono episodi di vero e proprio terrorismo, che sia colorato o in bianco e nero non ha rilevanza, ma puntualmente viene utilizzato dai media per coprire i crimini dei migranti…punto ..non c’è altro da dire…Non ricordo in anni passati di crimini efferati di questa portata, neanche la mafia e la camorra hanno osato tanto, ammazzare degli agenti nei loro uffici è un atto destabilizzante per lo stato stesso e molto preoccupante per il cittadino che ha sempre più la convinzione di non essere adeguatamente protetto.. Ieri il dramma di Trieste,  due ragazzi morti  per mano di un immigrato, da noi accolto e mantenuto… malamente evidentemente… ma che ce lo fanno passare, come sempre accade in questi episodi, “turbato mentalmente” per scoprire poi curiosamente e provocatoriamente, oggi, che non era in cura da nessuna parte,  lui era stato arrestato perché reo del furto di un motorino . In verità la dinamica dell’accaduto all’interno degli uffici di Polizia è alquanto singolare ma non intendo commentarne l’episodio, è materiale per gli investigatori e per la magistratura, media e stampa…e già, la stampa e i media, quelli sono sempre pronti a mediare con i silenzi sulle tragiche notizie dei crimini di provenienza “estera”.., e lo fanno con una capacità rivoltante ed irritante, abili a dirottare l’informazione in modo tale da nascondere sempre la verità. Lo hanno fatto con gli albanesi negli anni ’90, poi con i rumeni e quelli che arrivavano dall’est, poi con gli africani ed ora con gli asiatici e centro-sud americani in genere. Insomma chi varca il confine del nostro paese si becca il …”famigerato batterio”… e viene sempre giustificato e compreso per un suo crimine…sì, anche per l’assassinio dei due poliziotti ci avevano raccontato che il centro americano era in cura presso una struttura di igiene mentale, “falso…fake”..che bassezza… un’informazione diffusa così taroccata che è nauseante…e basta ! C’è un però “cari signori manipolatori” dell’informazione, questa volta la giustificazione del criminale malato di mente ed in cura non ha retto perché nessuno ci ha creduto, perché per logica un demente non è in grado di fare queste cose o di tagliare a pezzi il corpo di una ragazza o creare una rete mafiosa di origine nigeriana composta da oltre centomila individui e presenti in Italia…tutti malati di mente… ? Ammazzare due giovani poliziotti, dopo Mario, il carabiniere di Roma, la dice lunga sul timore che hanno gli stranieri, che arrivano in Italia, delle nostre forze di polizia e del nostro sistema giuridico, sanno benissimo che da noi si entra e si può far quello che si vuole…tanto si resta impuniti. Il dramma di Trieste è il fallimento delle politiche dell’accoglienza e dello stato italiano, la punta di un iceberg che ci porterà ancora tanto dolore, ne sono convinto, perché se non si interviene in modo duro a contrastare l’immigrazione e rispedire a casa i non aventi diritto il problema sarà serio e vedremo il nostro paese diventare alla stregua della Svezistan…già, ora la cito io come termine di paragone ma…in negativo. Vorrei solo capire quanti italiani dovranno ancora morire ed essere vittime di stupri e rapine per…continuare nell’opera di… “salvare vite umane in mare”… E già…nessuno ha mai fatto questa riflessione né mai ha fatto i dovuti  conti… Il mio personale cordoglio va alle povere famiglie dei due ragazzi. 05102019

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CRIMINI DI STATO !

Portati in questura uccidono due agenti

A Trieste. Due fratelli fermati dopo un tentativo di fuga

 Davanti alla Questura di Trieste sono visibili (in terra) una pistola e (sull'auto grigia) tracce di sangue, in seguito ad una sparatoria nella quale due agenti sono rimasti feriti e sarebbero in gravi condizioni, 04 ottobre 2019.  ANSA / Andrea Pierini

 

Redazione ANSATRIESTE

 

04 ottobre 2019

(ANSA) – TRIESTE, 4 OTT – Due poliziotti sono morti durante una sparatoria davanti alla Questura di Trieste. Si tratta di Pierluigi Rotta, agente scelto, e Matteo De Menego, agente. I due avevano circa 30 anni. Secondo quanto si è appreso, nella sparatoria sarebbero rimasti feriti altri tre agenti. Gli aggressori sono due fratelli, uno è rimasto ferito. Entrambi sono poi stati fermati. Uno dei due, portati in Questura dopo un servizio sul furto di uno scooter, ha ingaggiato una colluttazione con gli agenti dopo essere stato accompagnato in bagno. L’uomo è riuscito a sottrarre la pistola dalla fondina del poliziotto e ha sparato. Subito immobilizzato uno dei due fermati, l’altro ha tentato la fuga nei sotterranei della questura ed è stato in seguito bloccato dai poliziotti. Secondo quanto si è appreso, in serata dovrebbe giungere a Trieste il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. In arrivo anche il capo della polizia, Franco Gabrielli.
 

LIBERTA’ O…BANCOMAT ?

bancmatto

LIBERTA’ O…BANCOMAT ?

Lo confesso…se c’è una cosa che mi irrita notevolmente è dover dare spiegazioni e conto di come spendo i miei soldi guadagnati con l’onesto lavoro. Proprio non riesco a comprendere perché in questo benedetto paese  con la scusa dell’evasione fiscale o del terrorismo, rosso prima e islamico ora, mi debba veder privato di una serie di libertà individuali come la mia privacy e il costante controllo fisico. Lo riscontro anche nei banali movimenti quotidiani con strutture commerciali o peggio nei rapporti bancari o postali, qualunque  operazione si compia devi sempre presentare un documento di riconoscimento e codice fiscale e dire …chi è mammà e papà .., vuoi anche per una semplice scheda telefonica o anche per riscuotere in banca un semplice assegno di 20 euro, bisogna sempre espletare il rito del riconoscimento… se viaggi in auto e la polizia o carabinieri ti fermano… ti rovistano l’auto come se si trasportasse chissà cosa, e in più, sei soggetto pure ad eventuale legittima….perquisizione nel portabagagli.  Per non parlare poi dei controlli in aeroporti e porti…all’appello manca solo il controllo al …casello autostradale e lo scempio è completo. Ma attenzione cari amici, tutto  questo, in gran parte accade  dopo il trattamento… riservatoci dalle “brigate rosse”… prima, e dai terroristi islamici degli ultimi anni con l’aumento esponenziale dello spaccio di stupefacenti sul nostro territorio. Non metto in discussione provvedimenti di controllo atti a fronteggiare la delinquenza e il crimine fiscale ma io….che centro in tutto questo ? Perché devo pagare il conto ed essere costantemente monitorato e controllato come se vivessi da cittadino di un paese sotto dittatura  ? È dal 1946 che in Italia si parla di antifascismo e libertà del cittadino e allora, dov’è la mia libertà se me la violentate ogni giorno? Ma ….di che stiamo parlando cari compagni di governo. Come anche lo stucchevole modo di paragonarci sempre alla Svezia …che palle…un paese totalmente diverso dal nostro in tutti i sensi e prenderlo come esempio è del tutto scorretto perché la Svezia non tratta i suoi cittadini come soci dei mafiosi e spacciatori né di evasori fiscali, mentre per lo stato italiano ogni comune cittadino viene sempre visto come un possibile evasore o apprendista delinquente. Ora c’è qualcuno che mi dica se nella nostra costituzione c’è qualche articoletto che mi obblighi ad aprire un conto corrente, utilizzare la tessera del bancomat per far piacere al governo attuale sopportandone i relativi costi di gestione ? No…non c’è, ed allora io desidero pagare con i vecchi ed antichi …soldi, in contanti, e se qualcuno pensa che io sia un criminale … ebbene lo dimostri. Cari veri italiani, attenti, non permettiamo che la moneta elettronica vinca, altrimenti per noi cittadini la libertà individuale è finita e la partita persa, con questa “innovazione tecnologica” loro, sapranno come io spendo, quali sono i miei gusti, quali le mie voglie recondite, quali sono i negozi dove mi servo abitualmente, dove mi rifornisco di carburante  e dove passo le serate di svago con la mia bella amante ed amici. Sono molto preoccupato ed allarmato perché la recente storia ci insegna come monito le vicissitudini dei numeri telefonici, “nel pieno rispetto della privacy”…  le società telefoniche vendono, guadagnandoci, i nostri numeri telefonici a..” cani e porci” e lo sporco commercio lo si patisce quotidianamente visto che i Call Center ci chiamano ogni santo giorno proponendoci servizi finanziari e truffe varie. Il sistema di violazione della privacy si completa con i servizi di localizzazione  degli smartphone…accidenti a loro, ora sanno anche dove sto in qualunque ora del giorno…. manca solo che dica loro quando …la faccio…e il quadro è completo. E per piacere non riproponetemi il solito slogan dell’ignorante: che hai da nascondere ? Ve la do io la giusta risposta : “il colore di quel che… faccio” ..va bene così ? E se volete conoscere il colore perché siete curiosi.. bene, le prove del colore ve le posso spedire direttamente a casa, in confezione sottovuoto, senza costi di spedizione aggiuntivi…Intanto il nuovo “sinistro governo” con abile mossa ci sta portando al controllo totale del cittadino, ci tolgono la capacità di essere liberi di fare quel che vogliamo e nessuno se ne sta accorgendo…Che pena, tutti accettiamo di perdere la nostra libertà per amore della tecnologia che ci controlla e per somigliare alla Svezia, un paese che non ha la pizza, né gli spaghetti, né il babà e cannoli,  né il famoso caffè italiano, né la moda e lo stile italiano…che paradosso vero ? 03102019

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Svezia, il Paese senza contanti: “Bancomat anche per le offerte in chiesa”

Il racconto di “Quarta Repubblica” tra hotel, bar e bagni pubblici dove le banconote sono scomparse

bancmatto

 

Mentre in Italia si discute da settimane sull’ipotesi di tassare il denaro contante, in Svezia le banconote sono già scomparse. Il viaggio di “Quarta Repubblica” nel Paese scandinavo mostra una realtà lontanissima da quella del Belpaese: si paga con le app e con il bancomat ovunque, anche il caffè. Anzi, il contante non lo accetta quasi nessuno.

 

Persino per le offerte in chiesa e per acquistare le candele da accendere al suo interno basta una app che trasferisce il denaro. Stessa cosa vale per i bagni pubblici. “Tutti abbiamo un bancomat, anche noi che siamo i più vecchi”, racconta una coppia di anziani intervistata dalla trasmissione. “Noi non accettiamo i contanti ma a volte li prendiamo perché i turisti hanno solo quelli”, spiegano in un bar. Unica eccezione: il taxi, che accetta di non essere pagato con il bancomat ma con le banconote.

 

L’URLO DEL …LAICO..!

Fiordemente

L’URLO DEL …LAICO..!
Ed ora abbiamo anche il laico doc…non vuole il crocifisso nelle aule scolastiche perché noi siamo, così pensa erroneamente lui, uno stato laico ..non è così e ci sono anche sentenze in tal senso e cioè che il crocefisso è un valore aggiunto e non discriminante. Però…vorrei ricordare al solerte “ministro merendina”, sì, è sempre lui.. quello delle merendine….di proibire tutti gli indumenti che coprono capo e corpo delle ragazze che si richiamano a religioni varie quando sono nelle aule. Se è per la laicità dello stato ebbene inizi a fare rispettare questi elementi basilari della democrazia….o alle islamiche è permesso manifestare le loro idee religiose e noi invece dobbiamo metterle, dopo 2000 anni, da parte per fare piacere al ministro merenda ? E per concludere, finalmente la chiesa si sveglia dal suo torpore e insorge, evidentemente si sta rendendo conto che il cristianesimo sta affondando dinanzi all’avanzata islamica e ora cerca di proteggere i suoi sacri riferimenti. E poi, vorrei tanto chiedere a questi decerebrati ministri dell’attuale governo cosa centri il crocefisso con Salvini… perché se lo si difende a spada tratta si fa un favore a lui ? Questi sono fuori di cervello…. hanno il terrore di tutto e in tutto vedono, agiscono e pensano solo in funzione di Salvini…”Salvinifobia”..pare sia il loro male dell’anno 2019…02102019

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Crocifisso a scuola, la Chiesa contro il ministro Fioramonti che vorrebbe toglierlo dalle classi

La Conferenza dei Vescovi protesta: ha un valore educativo al di là delle religioni”.  Insorge il centrodestra. Gelmini: “Non è un elemento di arredo ma testimonianza delle nostre radici”. Il ministro Di Maio: “I problemi sono altri, andiamo avanti su cose concrete senza alimentare polemiche”

01 ottobre 2019

Fiordemente

Lorenzo Fioramonti (ansa)

 

CITTA’ DEL VATICANO –  “Togliere il crocifisso dalle aule delle nostre scuole darebbe solo manforte a Salvini. L’ex ministro dell’Interno, partendo da qui, farebbe una battaglia contro il governo che, oltre ad aumentare le tasse, lede anche la sensibilità di buona parte degli italiani”.  Così Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, voce della Chiesa italiana, interviene sulle dichiarazioni del neotitolare dell’Istruzione, che parlando ieri a “Un giorno da pecora”, ha riacceso la polemica di lungo corso sui simboli religiosi nelle scuole.

“Credo in una scuola laica, ritengo che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi non esponendo un simbolo in particolare”. Così il ministro grillino Lorenzo Fioramonti, parlando alla radio, era tornato sullo scontro storico tra i favorevoli e contrari al crocifisso nelle aule delle scuole italiane. Una controversia mai sopita tra cattolici e laici, che partì quasi un ventennio fa con una crociata da parte di Adel Smith, presidente dell’Unione musulmani d’Italia e del giudice Luigi Tosti, promotori di una battaglia anti-crocefisso. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con una sentenza definitiva, nel 2011 sancì che il crocifisso poteva restare affisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane.

“Spiace che si ritorni, con una certa periodicità, su questo tema – ha commentato monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei – , cui peraltro hanno già risposto due pronunciamenti del Consiglio di Stato, una sentenza della Corte Costituzionale e una della Grand Chambre della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. E sono proprio questi pronunciamenti a dare una lettura positiva e non ristrettiva della laicità: il Crocifisso non è un simbolo discriminatorio, ma richiama valori civilmente rilevanti. Come non pensare alla nostra cultura che è intrisa di Cristianesimo e anche di ciò che ne è scaturito in termini di accoglienza e di integrazione? Il Crocifisso nelle aule scolastiche ha, dunque, una funzione simbolica, altamente educativa, a prescindere dalla religione professata da docenti e alunni”.

A prendere le distanze dal collega di movimento e di governo è anche Luigi Di Maio, ministro degli esteri: “Io sono cattolico ma sono contento di vivere in uno stato laico, non credo che il crocifisso sia il problema della scuola”, ricordando che nelle scuole “a volte mancano i banchi, crolla il soffitto, ci sono problemi di infiltrazioni, la scuola bisogno di adeguamenti antisismici e antincendio, questi sono i problemi della scuola non il crocifisso. Andiamo avanti sulle cose concrete e non alimentiamo dibattiti su temi che non sono peraltro nell’ordine giorno del governo”.

I dubbi della Chiesa
Per Pennisi: “Quella di Fioramonti non mi sembra una proposta molto popolare. E non credo che l’istruzione possa migliorare togliendo il crocifisso. Per la gente è un simbolo importante”. L’arcivescovo ricorda la sentenza del 2006 del Consiglio di Stato per la quale il crocifisso deve restare in aula. E spiega che per il Consiglio di Stato, “il crocifisso non è soltanto un simbolo religioso ma anche un simbolo della cultura italiana, un valore di una sofferenza portata per amore e che non può creare fastidio a nessuno”.

Fioramonti e il rischio mercato
Nessun provvedimento è stato comunque pensato dal governo, tanto che Fioramonti ha premesso: “Il crocifisso a scuola è una questione divisiva, che può attendere”. E ha chiarito: “Penso ovviamente ad una visione della scuola laica e che dia spazio a tutti i modi di pensare”. Meglio perciò, secondo il ministro, “appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione”. Fioramonti si è detto in generale contrario all’ipotesi di esporre nelle aule i vari simboli religiosi: “Eviterei l’accozzaglia, diventa altrimenti un mercato”; e alla domanda se cambierebbe il crocifisso con la foto di Mattarella risponde che “neanche il presidente lo vorrebbe”.

L’altolà del centrodestra
Di parere opposto il presidente dei deputati Forza Italia Maria Stella Gelmini: “Il crocifisso non è un elemento di arredo – ha sottolineato -, ma la testimonianza delle radici del nostro Paese”. E replicando direttamente al ministro dell’Istruzione ha aggiunto: “La sua presenza sulle pareti delle aule scolastiche, contrariamente a quel che pensa il ministro Fioramonti, non impedisce di esprimersi agli studenti di altre culture e religioni, ma sta lì a ricordare che la laicità che il ministro liberamente rivendica è conseguenza diretta proprio delle radici cristiane dell’Italia e dell’Europa”. Gelmini si è infine augurata che il ministro “nella sua smania di tassare non proponga di introdurre un balzello a carico di qualche professore con un crocifisso al collo o di giustificare uno sciopero contro i dirigenti scolastici che hanno mantenuto il simbolo della cristianità all’interno degli istituti”.

Sulle stesse posizioni anche Fratelli d’Italia. “Ricordiamo al ministro che, pur rispettando tutte le religioni, qui – ha sottolineato Paola Frassinetti, deputato di Fdi e vicepresidente della commissione Cultura della Camera – siamo in Italia ed è giusto che nelle aule ci sia il Crocifisso. I fedeli di altre religioni devono per prima cosa rispettare i simboli della nostra fede, altrimenti, se ne sono infastiditi, nessuno li obbliga a rimanere qua”. Lapidario il leader leghista Matteo Salvini su Twitter: “Prima l’idea di tassare merendine e bibite, adesso l’idea di togliere i crocifissi dalle aule: ma questo è un ministro o un comico?”. A Salvini la posizione di Pennisi non va giù: “Ma come, signor vescovo, con tutto il rispetto: un ministro della Pubblica istruzione che dice di togliere i crocifissi dalle scuole sbaglia non perché è un errore culturale, perché è un atto di arroganza e ignoranza; lo attacca perché sarebbe fare un favore a Salvini. Ringrazio le tante suore, i tanti preti che mi hanno detto vai avanti, non mollare. Ma ti pare che debba essere io a difendere la fede, i valori? Io sono un peccatore”.

I cattolici dem
E contro l’idea di Fioramonti si schiera anche l’ex ministro dell’Istruzione Beppe Fioroni, oggi nella direzione nazionale Pd: “So bene la fatica che si affronta a inizio anno scolastico in Viale Trastevere. Il ministro, di questi tempi, è sotto pressione: vive, se posso usare questo termine, un piccolo calvario. L’elenco delle urgenze sarebbe troppo lungo. Ci sono ragazzi disabili che non trovano accoglienza, altro che inclusione sociale e investimento sulla cultura. Basterebbe questo a farci riflettere sullo stato della nostra scuola. Il crocefisso nelle aule? Mi sembra opportuno ricordare che duemila anni di storia costituiscono un “patrimonio indisponibile” dell’Italia in quanto tale”.

 

MA..ORA..LORO.. SONO FASCISTI E RAZZISTI ….?

epa07747238 German Federal Police observe vehicles at the German-Austrian border on the motorway A8 near Bad Reichenhall, Bavaria, Germany, 29 July 2019. With the operation of a third control lane, the capacity of the border controls is to be increased in order to maintain the flow of traffic even during heavy traffic and thus relieve the border area around Salzburg of traffic.  EPA/LUKAS BARTH-TUTTAS

MA..ORA..LORO.. SONO FASCISTI E RAZZISTI ….?

Ecco la notizia bomba del giorno in materia d’immigrazione, la Germania ha chiuso le frontiere ai ….”tanto amati e desiderati profughi”…La cancelliere ha detto che lo straniero non deve passare più il confine germanico, già… dopo aver combinato il disastro in Europa grazie proprio alle sue scellerate politiche di accoglienza forzosa negli anni addietro ora non li vuole più, e mi chiedo, forse per la sinistra italiana i tedeschi sono diventati fascisti e razzisti come Salvini o…loro sono diversi ? Intanto la  Grecia è al collasso, i migranti sono in rivolta e si contano due morti, una donna e un bambino, il caos regna nel paese perché i sinistri governanti, buoni e generosi, sono prigionieri e schiavi del ” buonismo idiota” e non sanno come uscirne. Curiosamente ora, ma solo ora… in Europa si parla di rimpatriarli e tutti, ma sappiamo che rispedirli indietro è “Mission Impossible”, anche perché poi ritornano come fanno puntualmente da anni i rimpatriati. Drammaticamente il problema migranti nel paese è come sempre il nostro e dobbiamo risolverlo da soli visto che a Malta ci hanno rifilato un accordo farlocco… Certo che siamo proprio dei deficienti convinti se abbiamo pensato davvero che gli altri paesi europei si prendano i migranti che sbarcano da noi sulle nostre coste in tutti i modi e senza nessuna logica. Vi piace pensare che scappano dalle guerre e dalla fame..? .Pensatelo pure ma ora, visto che resteranno da noi pensate anche a come sfamarli, coccolarli, dargli un lavoro, una casa e fornirgli l’adeguata assistenza sanitaria. Cari signori del governo, devo forse ricordarvi in quale situazione economica ci troviamo al momento ? Siete incompetenti e folli nel perseguire la strada della accoglienza fasulla.. Qui si deve cambiare programma e subito tornare al modus operandi del “ministro Salvini” se vogliamo ancora essere un paese. Lo avevo previsto e detto che alla lunga ci sarebbero stati i morti perché sia dalla parte dei migranti che dei cittadini che li vedono arrivare ci  sarebbero stati scontri duri e violenti. Quello che  il vero dramma è che non si è voluto capire che questa gente andava fermata anni fa, oggi con le chiusure delle frontiere di Austria, Germania e Francia noi troviamo chiusi in un vero imbuto. Immagino che il nuovo governo e la sinistra tutta siano soddisfatti del prossimo e futuro di un’Italia alla fame…Ci siamo, questo è il colpo finale e l’accordo di Malta è un vero falso che solo il nostro governo della propaganda e la stampa hanno esaltato come se fosse la panacea dei problemi immigratori… Maledetti…non vi rendete conto che state rovinando il nostro paese…se  mai riuscirete ad arrivare sino al 2023 ci farete davvero tanto male… La nostra unica salvezza è bloccare i porti e rispedire al mittente tutti i migranti nessuno escluso, bianchi, neri, gialli e verdi . Ne va del futuro dei nostri figli e dell’Europa intera altrimenti saremo la copia perfetta della Svezistan…01102019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Migranti, Germania rafforza controlli

A campione con Austria e altri Paesi contro flussi illegali

epa07747238 German Federal Police observe vehicles at the German-Austrian border on the motorway A8 near Bad Reichenhall, Bavaria, Germany, 29 July 2019. With the operation of a third control lane, the capacity of the border controls is to be increased in order to maintain the flow of traffic even during heavy traffic and thus relieve the border area around Salzburg of traffic. EPA/LUKAS BARTH-TUTTAS

Redazione ANSABERLINO

30 settembre 2019

(ANSA) – BERLINO, 30 SET – La Germania ha annunciato che intensificherà i controlli anti-immigrazione illegale a tutti i propri confini. Dopo che il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer l’aveva anticipato con un tweet, un portavoce del dicastero ha confermato una “veloce” attuazione di controlli a campione non solo alla già monitorata frontiera austriaca ma anche sulle altre, senza fornire ulteriori dettagli.