cronaca di vita quotidiana in Italia e nel mondo

INCREDIBILE…MA VERO ..

INCREDIBILE…MA VERO ..

La questione è un po’ complicata e comprenderla sino in fondo per noi occidentali potrebbe essere veramente una “mission impossible”, certo, per un non musulmano riuscire poi ad entrare nell’ottica dei loro ragionamenti non conoscendo il Corano è proprio impossibile, il raziocino occidentale figlio della democrazia e libertà di pensiero di millenni è in chiaro e netto contrasto con la cultura  islamica, due pianeti totalmente diversi che non potranno mai trovare una coesione d’intenti in quanto nelle leggi l’una si contrappone all’altra nella metodologia di applicazione, infatti nel mondo islamico non esistono i codici, civili e penali, e  neanche quelli di procedura, le loro vertono sulle Sure e gli specifici versetti annessi del libro sacro, i quali vengono applicati alla lettera e rigorosamente . Le punizioni corporali o la pena di morte, avere quattro mogli, che da noi si chiama poligamia ed è un reato, come anche la lapidazione della donna per apostasia o altro o i matrimoni con bambine, da noi si chiamerebbe pedofilia ed è un reato, sono circostanze di assoluta normalità, parte integrante dal mondo islamico perché scritte nel corano e devono essere rispettate fedelmente e senza ..”discutere o porsi domande”.…punto.  Sebbene sia il papa cristiano cattolico che i governanti occidentali tutti si prodighino per cercare di stabilire scambi culturali e di inculcarci nella mente con tambureggianti servizi mediatici che una vita in comune è possibile mi viene difficile capire come devo fare a modificare il modo pensare in loro funzione ed accettare le loro leggi rinnegando le mie. Questo è l’islam e questi sono esempi delle leggi coraniche, e piaccia o non piaccia a noi occidentali nei paesi islamici questa è legge e non la si deve discutere. Ovviamente non sarò certo io a discuterla tuttavia posso esternare dicendo che l’islam è molto lontano dal mio modo di vedere le questioni legali. La premessa per spiegare i fatti del link postato è d’obbligo, serve per cercare di comprendere l’assassinio di una donna nonché seconda moglie dell’omicida e la pena a lui inflitta . In primis era stato condannato alla pena capitale ridotta a tre anni di sola galera perché il colpevole ha ricevuto il perdono della famiglia della vittima e il tribunale iraniano, attenendosi scrupolosamente alle leggi coraniche, ha commutato la pena capitale in appena tre anni.  Il perdono della famiglia in questo caso è stato determinante. così finisce la disavventura dell’ex sindaco che tra tre anni e forse qualcosa di meno, tornerà libero di godersi il resto dei suoi giorni in perfetta legalità. Cosa si può dire dinanzi a questa triste storia ? Niente…loro hanno le loro leggi e ….le rispettano…non c’è altro, l’unica cosa che mi piacerebbe proprio sapere è se la donna assassinata va in paradiso e trova i 72 vergini maschi.. sarei proprio curioso di saperlo ..o per le donne non ci sono i 72 maschietti ? …15082019

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Iran, ex sindaco di Teheran perdonato dalla famiglia della vittima: non sarà giustiziato

iran

Secondo l’agenzia Fars . Mohammad Ali Najafi dovrà ora scontare solo tre anni

di F. Q. | 14 AGOSTO 2019

Confessò in tv l’omicidio. L’ex sindaco di Teheran, Mohammad Ali Najaficondannato a morte per l’uccisione della seconda moglie Mitra Ostad, però è stato perdonato dalla famiglia della vittima e pertanto, in base alla legge islamica in vigore in Iran, non verrà giustiziato. Lo ha annunciato su Instagram il fratello della vittima, Masud Ostad. La notizia è stata confermata dall’avvocato della famiglia.

Secondo l’agenzia Fars, Najafi dovrà ora scontare solo tre anni. Najafi era stato arrestato il 28 maggio scorso dopo aver confessato, in una surreale dichiarazione in televisione rilasciata con la massima calma, di avere ucciso Mitra Ostad, un’attrice da lui sposata come seconda moglie usufruendo della legge che permette la poligamia. Il 30 luglio era stato condannato a morte dopo che la famiglia della vittima aveva chiesto l’applicazione della legge del Taglione (Qesas). Ora, secondo il fratello, la famiglia ha invece concesso il perdono, che permette al condannato di avere salva la vita in base a questa stessa legge. Normalmente ciò avviene dietro al pagamento di un risarcimento, il cosiddetto ‘prezzo del sangue’ (Dieh). Ma in questo caso il fratello ha detto che i familiari non hanno chiesto alcun compenso in denaro. Najafi, 67 anni, laureato in matematica al Massachusetts Institute of Technology, è vicino alle posizioni del presidente Hassan Rohani. In passato è stato anche ministro dell’Istruzione e vice presidente.

 

UNA STATUA PER NADIA…..

Nadia Toffa

UNA STATUA PER NADIA…..
Invito ufficiale al sindaco della città di Taranto, dott. Rinaldo Melucci
Gentile sindaco;
L’opera della defunta Nadia Toffa non può esaurirsi con la sua gravissima perdita, Nadia è parte integrante della sofferenza tarantina e della città stessa, il reparto oncologico voluto e realizzato è un’opera maestosa di sensibilità e solidarietà unica e ciò nel futuro resterà una testimonianza attiva, vivente ad indelebile ricordo. Taranto non può e non deve dimenticarla, né può ricordarla una volta l’anno nel giorno dell’anniversario della sua dipartita, pertanto chiedo alla Sua amministrazione e al consiglio comunale tutto di promuovere un’iniziativa al fine di far realizzare una statua che riproduca la figura della Nadia e se possibile posizionarla nel centro della città, lì, nel luogo di passeggio serale dei cittadini tarantini, a memoria perenne della sua opera umanitaria di immensa grandezza. Così i cittadini, nel corso delle loro passeggiate potranno contemplarla, onorarla e rivolgerle il dovuto tributo di ammirazione e di amore infinito nel tempo.
Dedicarle una via sarebbe un ulteriore omaggio alla sua forza combattiva contro il male dei tumori e che possa essere d’esempio per tutte le nuove generazioni.
Caro sindaco…glielo dobbiamo…!

Grazie a nome di tutti gli amici di …. Nadia.

15.08.2019

Nadia Toffa

Nadia Toffa –

Nadia Toffa, la famiglia: ‘Non ci sono parole’. Folla alla camera ardente

I funerali si terrano il 16 agosto. L’ultimo saluto nella cattedrale di Brescia

 

 Redazione ANSAROMA

14 agosto 2019

La famiglia di Nadia Toffa, l’inviata delle Iene morta ieri per un cancro IL PROFILO ha affidato ai social un messaggio di saluto: “Cara piccola grande Nadia, figlia amata, adorata sorella, dolcissima zia, guerriera potente in ogni sfida, coraggiosa anche nell’ultima, la più difficile. Non ci sono parole per dire il vuoto che lasci in tutti noi”. comincia così il pensiero della famiglia di Nadia Toffa affidato a Twitter. “Si spegne con te una luce calda, cristallina, ma rimane tutto l’amore che ci hai donato, resta ciò che hai costruito con tanta dedizione e determinazione per noi, per tanti. Siamo forti della tua forza. Già un angelo in vita, ora sei libera e serena nell’Amore più grande. Riscaldati dall’abbraccio di tutti”, hanno scritto i genitori e le sorelle della presentatrice, morta a 40 anni dopo una lunga battaglia con il tumore.

 

Cara piccola grande Nadia, figlia amata, adorata sorella, dolcissima zia, guerriera potente in ogni sfida, coraggiosa anche nell’ultima, la più difficile. Non ci sono parole per dire il vuoto che lasci in tutti noi. Si spegne con te una luce calda, cristallina, ma rimane tutto l’amore che ci hai donato, resta ciò che hai costruito con tanta dedizione e determinazione per noi, per tanti. Siamo forti della tua forza. Già un angelo in vita, ora sei libera e serena nell’Amore più grande. Riscaldati dall’abbraccio di tutti.

 

Un post condiviso da Nadia Toffa

Intanto procede senza sosta l’omaggio alla camera ardente. La storica conduttrice e inviata delle Iene aveva 40 anni. La camera ardente è stata allestita al teatro Santa Chiara di Brescia. I funerali saranno celebrati venerdì nella cattedrale della città lombarda. A officiare la funzione Padre Maurizio Patriciello, il parroco simbolo della lotta alla “Terra dei Fuochi”: “Nadia ha voluto che fossi io a celebrare il suo funerale. Vado a Brescia volentieri e con grande riconoscenza”.

Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi mesi, e da inizio luglio era ricoverata alla Domus Salutis di Brescia, dove si è spenta nelle prime ore del mattino. Le Iene sui social hanno dedicato un post commosso. “Qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai – scrivono -. Hai combattuto a testa alta col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi”. “Fiorire d’inverno”, nel periodo più difficile dell’anno. Nadia Toffa aveva intitolato così il suo libro, uscito a ottobre scorso per Mondadori, in cui aveva raccontato la battaglia contro il cancro, provando a lanciare un messaggio di rinascita e di speranza.

 

LE CRISI ….NASCOSTE…

LE CRISI ….NASCOSTE…

2386 miliardi di euro è il nostro debito pubblico aggiornato ad oggi e crescita zero, la Germania cresce dello 0,1 e l’Europa è a -1,6.  Le borse europee perdono pesantemente e sull’economia europea dei prossimi mesi incombono i dazi americani. In analisi economica siamo messi veramente male, noi fermi e stagnanti, i tedeschi retrocedono e vanno a segno meno in tutti i comparti e la Francia sta morendo lentamente.. e in silenzio. Già, perché se non è chiara la situazione allora vi invito a leggere il link sottostante e a farvi un’idea di quello che sta accadendo ai cugini francesi. Sono nel baratro economico, mentre la rivolta dei gilet gialli sta riprendendo forza in Francia  le cose vanno peggio anche per le loro spese relative alle forza armate. Il link postato sta ad indicare in quale situazione di emergenza e di pericolo si trovano proprio i militari francesi ad affrontare i terroristi islamici nel centro Africa in una complessa missione antiterrorismo. Una di quelle situazioni inverosimili ma che è figlia di manovre economiche sbagliate, di “meravigliosi analisti ed esperti dell’economia finanziaria” che hanno letteralmente distrutto le economie dei tre paesi fondatori e colonne industriali e produttive dell’intero continente. Sbagliato e dannoso per i paesi fondatori versare tanti miliardi come “quota associativa” .. ricevendone tanti in meno, sbagliato impedire e stabilire tetti alla spesa pubblica, inaccettabile. Ora siamo alla vera e drammatica recessione continentale, le sanità nazionali faticano a fare quadrare i conti, la disoccupazione cresce e intanto noi ci permettiamo il lusso di accogliere persone che non potremmo ospitare ingrossando nei fatti il debito pubblico. Già, perché questo è il punto, i francesi come noi italiani e tedeschi spendono miliardi di euro per i migranti e poi non hanno soldi per armare quei ragazzi che stanno lì a fare un gran lavoro e a rischiare la loro vita. Il più delle volte la gente non può comprendere quali siano le vere necessità, a volte bisogna prendere decisioni impopolari e drastiche perché se uno di questi ragazzi ci lascia la vita certamente è un dramma, lo so che non è italiano ma la cosa è poco rilevante perché lui ha dei genitori, dei familiari e combatte per il giusto e per salvare davvero vite umane e non quella di persone che fingono il dramma della guerra al fine di ricevere e godere dei benefici dei vari stati europei che li accolgono, no…. l’immigrazione non può essere gestita con questo criterio, porterà solo a conflitti civili tra le varie popolazioni. La cosa più odiosa e intollerabile è il silenzio mediatico sull’attuale situazione di crisi economica dell’intera unione e tutti fanno finta che all’orizzonte non c’è nulla di cui preoccuparsi. E quel che è peggio è che la nuova presidente della commissione europea, appena eletta, è per convinzione ideologica allineata perfettamente alla sua amica Merkel e direi proprio che non si vede nulla di nuovo in chiave economica.. è la solita solfa di sempre. Andiamo proprio male, non abbiamo più soldi ma giriamo sempre in Ferrari e con l’orologio di Cartier al braccio a dimostrare che siamo…. ricchi, benestanti e soprattutto… buoni…14082019

…by… manliominicucci.myblog.it

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Quelle ombre sulla missione militare francese in Mali: “Equipaggiamenti inefficienti e obsoleti”

Francia

Parigi ha reagito al reportage sui militari presenti in Mali assicurando di rifornire regolarmente questi ultimi di “equipaggiamenti eccellenti”

Gerry Freda – Mer, 14/08/2019 – 09:07

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In Francia sta divampando una forte polemica circa le “condizioni disastrose”dell’operazione militare transalpina anti-jihadismo in corso in Mali.

L’operazione Barkhane, avviata da Parigi nel 2014 per stanare i miliziani islamisti sparsi tra Ciad, Burkina Faso, Mauritania, Niger e, appunto, Mali, starebbe infatti soffrendo una“drammatica carenza di risorse”, tale da pregiudicare la prosecuzione della lotta al terrorismo in Africa. A denunciare le difficili condizioni delle truppe francesi impegnate nel Sahel è stata ultimamente l’agenzia di stampa Reuters.

I cronisti di quest’ultima hanno intervistato diversi ufficiali transalpini al comando dell’operazione Barkhane, che, coperti da anonimato, hanno rivelato di avere ormai a disposizione, per colpa dei tagli alla spesa militare decisi dal presidente Macron, un equipaggiamento ridotto al minimo e obsoleto. Costoro hanno quindi affermato che i mezzi (jeep, elicotteri, kit medici) sempre più scarsi e inefficienti a loro disposizione avrebbero reso le truppe non più in grado di fronteggiare neanche emergenze minime come “temporali, allagamenti, ondate di fango, pantani, punture di zanzara”.

In particolare, i tagli di bilancio varati dall’Eliseo starebbero producendo questi effetti ai danni dei militari d’Oltralpe in missione nel Sahel: “Autoblindo rese inservibili dall’assenza di adeguati pezzi di ricambio, jeep che restano intrappolate in maniera disarmante nelle pozze di fango, munizioni per i pezzi d’artiglieria quasi esaurite, farmaci antimalaria ormai terminati”.

Di conseguenza, la penuria di equipaggiamenti efficienti e la manutenzione sempre più rara starebbero “complicando enormemente” la caccia ai jihadisti condotta dal contingente di Parigi nel difficile territorio maliano, caratterizzato da una morfologia che consente ai fondamentalisti di ricavarsi ingegnosi nascondigli e da una popolazione reticente ad aiutare i soldati europei a rintracciare i membri locali di Al Qaida e di altre sigle del terrore.

Il reportage effettuato da Reuters ha subito spinto il ministero delle Forze armate di Parigi a reagire gridando alla“vile campagna di disinformazione in atto contro l’operazione Barkhane”. Tramite un comunicato, il dicastero della Difesa ha infatti bollato come “approssimative e faziose” le notizie diffuse dall’agenzia di stampa circa le condizioni in cui verserebbero i soldati transalpini nel Sahel. La nota precisa quindi che la revisione della spesa militare” promossa dal presidente Macron non avrebbe prodotto “alcun effetto negativo” per la prosecuzione della missione antijihadismo in Africa e che l’invio, da parte di Parigi, di rifornimenti verso il contingente schierato in Mali sarebbe “regolare, puntuale e sempre caratterizzato da equipaggiamenti d’eccellenza”.

Nonostante le rassicurazioni fornite dall’esecutivo Macron, i partiti di opposizione hanno accusato l’Eliseo di avere “abbandonato” gli uomini e le donne in divisa stanziati in Mali. Ad esempio, Jordan Bardella, vicepresidente del partito nazionalista Rassemblement national, ha biasimato Macron per avere “tradito i nostri militari, lasciandoli senza armi e senza medicine in un territorio ostile e zeppo di fanatici islamici pronti a tutto pur di eliminare chi combatte contro la rete globale del terrore”.

 

CHI LA FA…L’ASPETTI..

epa07720999 German Defense Minister Ursula von der Leyen and nominated President of the European Commission speaks after a vote at the European Parliament in Strasbourg, France, 16 July 2019. European Parliament voted in favor of Ursula von der Leyen as the new President of the European Commission.  EPA/PATRICK SEEGER

CHI LA FA…L’ASPETTI..

Già cara e vecchia Germania dal cuore rigido e freddo, devi sapere che i rapporti di amicizia, affari e collaborazione si stabiliscono quando le cose vanno bene, quando si fanno soldi, l’economia gira e non ci sono poveri e migranti per le strade…allora stabilire dei solidi rapporti di solidarietà è una cosa del tutto normale e logica. Se non si osservano e si rispettano questi basilari concetti di una società civile e moderna ma si opera in modo diverso o addirittura all’opposto, direi che è ovvio che  in momenti di difficoltà i vecchi amici trascurati ed offesi, ora diventati avversari, non ti rispettino e gioiscano delle tue sofferenze. Il paese tedesco è entrato in una recessione senza precedenti, spaventosa e i media tacciono ma le cose vanno malissimo da loro, e non so se riuscirà ad uscirne nei prossimi 5 anni, la vedo dura perché le loro produzioni, sicuramente di levata qualità ma costosissime, al momento non hanno mercato proprio per via dei loro costi elevatissimi inaccessibili alla fascia medio bassa della popolazione europea. Sono anni che vado predicando che la commissione europea ha sbagliato e di tanto le sue strategie economiche, ridurre l’Europa ad un continente di “morti di fame” e di lavoratori sottopagati non avrebbe portato a niente… ma solo fame e povertà. La commissione europea è stata sorda ai problemi dei greci, disinteressata ai quasi sei milioni di nuovi poveri italiani e pretende ancora la forbice dei tagli alla spesa pubblica…e allora chiedo a quei luminari : ma con quali soldi i cittadini europei possono acquistare i beni durevoli tedeschi ? E’ qui che l’idiozia economica europea ha preso il sopravvento, cioè impoverire gli altri stati non fa certamente arricchire Germania e Francia, forse lo era nelle loro intenzioni ma nel pratico questa politica porta solo al crollo produttivo delle industrie  europee e quelle tedesche in particolare. E c’è di più, tutto questo accade mentre si è ancora in attesa di capire meglio i famosi dazi americani di Trump sulle auto europee che sarà la mazzata infernale sul capo della produzione tedesca. E  ricordiamolo che noi italiani non avremo questi problemi perché FCA è americana, mentre Francia e Germania saranno i primi ad essere colpiti ed anche pesantemente.  Ed ora spiegatemi perché un investitore straniero dovrebbe metterci i suoi soldi e investire in Germania con un prospettiva del genere ? …è da folli pensare di farlo. 14082019

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epa07720999 German Defense Minister Ursula von der Leyen and nominated President of the European Commission speaks after a vote at the European Parliament in Strasbourg, France, 16 July 2019. European Parliament voted in favor of Ursula von der Leyen as the new President of the European Commission.  EPA/PATRICK SEEGER

Germania: crolla fiducia investitori

Peggio di stime al livello più basso dal 2011

epa02860526 Analysts watch stock prices on the trading floor at the Westpac Bank in Sydney, Australia,  on 09 August 2011. Carnage on overseas share markets spread to the local bourse on 09. August with Australia now considered a bear market amid a crisis in investor confidence and margin calls.  EPA/PAUL MILLER AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

Redazione ANSAROMA

13 agosto 2019

(ANSA) – ROMA, 13 AGO – Crolla la fiducia degli investitori in Germania. L’indice Zew che misura il sentiment delle aspettative ad agosto crolla a -44,1 da -24,5 del mese di luglio. Si tratta del livello più basso dal 2011. Le attese degli analisti erano per un peggioramento contenuto a -28.

DESTINAZIONE.. PARADISO

Nadia Toffa durante la presentazione del libro "Mi vivi dentro", scritto dal giornalista Alessandro Milan, presso il teatro Dal Verme, Milano, 26 febbraio 2018.
ANSA/MATTEO BAZZI

DESTINAZIONE.. PARADISO

Non ce l’ha fatta, la povera Nadia è andata via.
Sì, la nostra grande amica è partita, ha raccolto tutte le sue cose terrene ed è volata, verso il cielo con… destinazione …”Paradiso”. Nadia ha lasciato di lei un ricordo indelebile, impresso un solco nella memoria di ogni italiano, quello di una vera eroina di tempi andati, una donna il cui valore umano era immenso e che aveva intrapreso una di quelle missioni impossibili per il solo “gusto di fare bene ai sofferenti e ai malati”. Infatti Taranto aveva trovato in lei la sua “Giovanna D’Arco” nella battaglia atavica all’inquinamento della città e alla lotta contro i tumori, generati dai grandi stabilimenti, siderurgico e petrolifero, presenti nel territorio e che inquinano dal lontano 1960. La provincia ionica oggi vede la sua eroina amata abbattuta dalla malattia, non certamente nello spirito e nella sua opera e credo che a lei si debba erigere una statua da collocare sul lungomare della città di Taranto, per ringraziarla eternamente, posta in suo onore e a testimonianza perenne della sua lotta e a difesa della povera gente. Una statua dedicata a lei perché mi piace pensare che nella città dei due mari ci sia un sentito dovere istituzionale e un ringraziamento infinito dalla collettività tarantina per la battaglia svolta da lei in difesa dei più deboli e sofferenti, auspico un’iniziativa in tal senso. Non solo la piange Taranto ma l’Italia tutta in questo momento piange una donna che è stato un esempio di umanità e di solidarietà per la sofferenza. Una sofferenza che tanti hanno sempre fatto finta di non vedere e convenientemente hanno “girato l’altra guancia”. Porgo alla famiglia le mie più sincere condoglianze unite a quelle di tutto il movimento politico LDC . Nadia, grazie per quello che hai dato …e buon arrivo nel posto che meriti e che ti sei guadagnato onorevolmente. 13082019

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E’ morta Nadia Toffa

Lo hanno annunciato Le Iene, aveva 40 anni

Nadia Toffa durante la presentazione del libro "Mi vivi dentro", scritto dal giornalista Alessandro Milan, presso il teatro Dal Verme, Milano, 26 febbraio 2018.
ANSA/MATTEO BAZZI

Redazione ANSAROMA

13 agosto 2019

Addio a Nadia Toffa. Dopo una lunga battaglia contro il cancro è morta a 40 anni la storica conduttrice e inviata delle Iene. Lo ha annunciato stamattina lo staff della trasmissione tv sulle proprie pagine social.

Nadia Toffa, la guerriera con il sorriso

“Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi”, si legge sulla pagina Facebook de Le Iene. “Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la nostra Toffa – prosegue il post della trasmissione Mediaset -, la più tosta di tutti. Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta: il cancro. Non ci resta che sperare che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto. Ed ecco le Iene che piangono la loro dolce guerriera, inermi davanti a tutto il dolore e alla consapevolezza che solo il tuo sorriso potrebbe consolarci. Niente per noi sarà più come prima”.

Addio Nadia Toffa, quando la Iena si trasformo’ in cantautrice

La sua assenza all’ultima puntata delle Iene

Uno dei suoi post recenti

A Taranto la Iena cittadina onoraria

Il suo ultimo post a luglio

Sarà allestita al teatro Santa Chiara di Brescia la camera ardente di Nadia Toffa. I funerali saranno celebrati la mattina del 16 agosto nella cattedrale della città.

IL RITORNO DEGLI ZOMBIE…

Il leader della Lega, il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno Matteo Salvini, in un fermo immagine tratto dalla diretta Facebook da Siracusa. PROFILO FACEBOOK MATTEO SALVINI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++  ++HO ? NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

IL RITORNO DEGLI ZOMBIE…

Stupida strategia, anzi dirò di più… follia allo stato puro, ma come si può pensare di imporre la propria volontà e di chiedere elezioni anticipate con un solo 17% di consensi e un nugolo di parlamentari in netta minoranza ? È ovvio quanto scontato che il M5S non andrà al voto, deleterio e sciocco ripresentarsi ora, nei fatti al massimo confermerebbero i voti di Maggio delle europee e si troverebbe nel disastro completo. Non oso immaginare chi è quell’idiota che gli ha consigliato di staccare la spina a questo governo, infatti l’altro partito di governo, il M5S, stava implodendo e la sinistra si stava auto disgregando e invece con questa mossa insensata li ha riportati tutti in vita e posto sul piedistallo mediatico il defunto Renzi. In sintesi Salvini con questa mossa ha riportato in vita tutti i defunti che ora si apprestano a formare un nuovo governo, tecnico o politico non ha importanza, senza la lega che si vedrà messa all’opposizione sino al 2023 capace solo di produrre schiuma di rabbia in quantità industriale. Non ho idea chi possa aver caldeggiato questa strategia tutta sballata, la manovra economica e l’eventuale aumento dell’iva, come clausola salvaguardia voluta dal PD, non rappresenta un problema per la lega perché le responsabilità non sono riconducibili a loro. Inutile che ora si appelli al presidente Mattarella, lui è il suo primo nemico se non lo ha capito bene e di elezioni neanche a parlarne perché una maggioranza in parlamento senza di loro c’è ed è anche ampia. Purtroppo per Salvini i voti dell’Europa non contano niente nel parlamento italiano. Secondo il mio punto di vista e di visione politica di diversi decenni lui ha ripetuto il suicidio di Renzi del 2016…ora è fuori da ogni decisione politica per i prossimi 4 anni se non ricompone la crisi, ed io glielo consiglio vivamente. Spero proprio di sbagliarmi ma in queste cose è un po’difficile sbagliarsi… resto profondamente deluso ed amareggiato per la piega che preso la questione. Vediamo l’epilogo… Sapendo che Draghi è già in pole position per la guida di un governo…12082019

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Salvini: ‘No a inciuci, gli italiani vogliono un governo forte’

Renzi: ‘Folle votare subito, ora governo istituzionale’

 

Il leader della Lega, il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno Matteo Salvini, in un fermo immagine tratto dalla diretta Facebook da Siracusa. PROFILO FACEBOOK MATTEO SALVINI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ ++HO ? NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

12 agosto 2019

Inciucio, governo istituzionale, accordicchio, esecutivo di transizione o di scopo. La politica ha fatto ricco sfoggio di definizioni per dire sempre la stessa cosa, ma con sfumature diverse, distinguo, obiezioni. Matteo Renzi ha ripreso la scena proponendo un governo ‘no tax’ che, prima di andare al voto, faccia la manovra e porti a compimento il taglio dei parlamentari. L’offerta è a chi ci sta: dal M5s a Leu, passando per FI. Sono cominciate così le grandi manovre. E con le aperture dei Cinque Stelle, Matteo Salvini ha visto farsi materia il fantasma che stava scacciando da giorni, quello di un accordo che allontani le elezioni. Per questo prima ha lanciato la ‘sua manovra’ per evitare l’aumento dell’Iva, che prevede taglio delle tasse e pace fiscale. Poi ha programmato per martedì un incontro con FI e FdI, per serrare le fila in funzione ‘anti inciucio’. In questo scenario a geometria variabile, più forze politiche si sono appellate al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dovrà gestire la fase post caduta del governo Conte. Alla proposta di Renzi sono arrivati dei “No”, qualche “vedremo”, diversi “sì, però”. Per uscire allo scoperto, i partiti, ma anche i singoli parlamentari, aspettano di capire che piega prenderanno gli eventi. Già domani se ne saprà di più, quando i capogruppo stabiliranno la data della discussione al Senato della mozione di sfiducia all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Se si tratterà di un appuntamento vicino a Ferragosto, l’ipotesi di elezioni a breve sarà più concreta.

Se invece ci sarà da aspettare un po’, la sensazione sarà che le forze politiche si siano prese del tempo per cercare la quadra di un governo di transizione. Non per forza quello a matrice Renzi. Non a caso, nel Pd gli schieramenti non sono chiari. Di sicuro l’ex premier dem può contare sui suoi parlamentari, che sono maggioranza sia nel gruppo al Senato sia in quello alla Camera. Ma il segretario Nicola Zingaretti, “con franchezza”, ha detto “no” a “una esperienza di governo Pd-M5s per affrontare la drammatica manovra di bilancio e poi magari dopo tornare alle elezioni”, anche per il “timore dello spazio immenso che questo darebbe a Salvini”.

Un rifiuto che potrebbe non essere granitico, che potrebbe trasformarsi in un’apertura se cambia lo schema. Per esempio, Goffredo Bettini ha chiesto ai Cinque Stelle di cambiare la classe dirigente e di abbandonare i temi “demagogici ed eversivi”, per far nascere “un governo di lungo respiro, con una maggioranza chiara, un programma condiviso e un’ambizione di rinnovamento”. Insomma, un esecutivo che abbia un orizzonte molto più ampio di quello descritto da Renzi. Altrimenti, dice Bettini, si vada al “voto in autunno”. A sinistra, fra gli entusiasti di un ‘governo no tax’ c’è l’ex presidente del Senato, Pietro Grasso, di Leu, che ha anche in mente qualche nome per il premier: Conte o Tria. Anche a destra la situazione è fluida. FdI è in perfetta sintonia con la Lega e vuole che il governo Conte cada per andare a elezioni prima possibile. Perché i sondaggi parlano chiaro, dicono che un’alleanza Fdi-Salvini sarebbe vincente, e in politica è bene cogliere l’attimo. Anche Forza Italia è per il voto subito. Ma con qualche dubbio. Nel corso dell’incontro con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, ognuno dovrà capire cosa sia disposto a concedere l’altro. FI e FdI mirano ad una futura alleanza di governo, che via Bellerio finora non ha dato per scontata. Però Salvini vuole che anche FI dica ‘no’ al governo istituzionale proposto da Renzi, in modo da stroncarlo.

Luigi Di Maio riunirà a Roma tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle. “Se ce ne sarà bisogno staremo lì anche a Ferragosto – spiega – Dobbiamo tagliare i 345 parlamentari. Siamo ad un passo. Bastano due ore! L’unica apertura che ci interessa è questa, la chiediamo a tutte le forze politiche”. Per uscire dalle secche della crisi, il leader Cinque Stelle si affida “alle decisioni del Presidente della Repubblica”. Anche Zingaretti si appella alla “la saggezza e autorevolezza del presidente Mattarella”. E pure Salvini ha “totale fiducia e rispetto del presidente Mattarella, che – dice- mi sembra abbia ben chiaro il bene dell’Italia”. Tre appelli con parole simili, ma con aspettative diverse.

MA PARLA O EMETTE SUONI ?

MA PARLA O EMETTE SUONI ?

E già, è incredibile che il signore della foto esterni ancora il suo maldestro pensiero nonostante tutti i guai che ci ha combinato grazie alla sua “capacità e competenza”… di interessi strettamente personali in 40 anni di inciuci con i vari ministeri, in 40 anni di vita politica all’insegna della confusione e del volta gabbana e in 20 anni di partecipazione diretta all’amministrazione del nostro paese. Che sia un “uomo meraviglioso e capace” lo si capisce già nel 1981 quando lui, semplice professorino universitario che insegna economia e politica industriale sebbene in possesso di una laurea in giurisprudenza con tante specializzazioni in campo economico, è un uomo meraviglioso, una vera risorsa per il paese tanto che nel 1981 crea, in collaborazione  con la BNL, perché lui ne era un consulente,  la Nomisma S.p.a., una società di consulenze commerciali, nulla di strano se non fosse che il socio minoritario avesse …quattro soldi.. vabbè.. cose che capitano, 495 milioni di lire sono della banca e 5 milioni di lire sono i suoi e la società è costituita. Io non ho mai trovato nessuno disposto a finanziarmi con mezzo miliardo…però c’è da dire che “lui è ..bravo” e fortunato. Sembrerebbe tutto normale…se non ci fosse un certo Romano Prodi, poiché, evidentemente, con le “sue amicizie politiche” riceve dai vari ministeri, ai quali fornisce consulenze  ( boh !) tanti miliardi, fondi pubblici per le ricerche che “la sua Nomisma” incassa dallo stato italiano in modo sospetto tanto che nel dicembre del 1996 viene istituita una commissione parlamentare sulla regolarità dell’attività svolta dalla Norisma S.p.a.. Ma non finisce qui perché nel 1996…udite ..udite…becca 10 miliardi di vecchie lire per la consulenza sulla TAV e sbugiardato pubblicamente anche da Beppe Grillo nel 2010.… Soldi ricevuti “meritatamente” scrive poi nel 2001 il quotidiano La Repubblica” senza immaginare che 20 anni dopo si è rivelato  uno studio farlocco…. non avevo …dubbi.. … “lui è l’uomo degli inciuci e del silenzio”, quindi ora che vi ho raccontato un po’ della sua passata storia come si colloca la sua polemica sui fatti di Bibbiano ? E’ ovvio che l’inciucio è parte di quel partito, non dimentichiamoci il “mondo di mezzo” , mafia capitale e l’infinità di soldi rubati alla stato con l’accoglienza dei migranti…non ne se ne parla vero signor Prodi ? Cosa ci vogliamo fare, loro sono cosi, omertosi quando si parla di loro in negativo e non dimentichiamo che  lui ne è il padre fondatore, i  figli si vedono da come sono i padri… . I bambini non si toccano, ed è un dovere e un obbligo parlarne e zittire è sinonimo di inciucio affaristico, e mi chiedo cosa stia nascondendo il PD con le case famiglia e con il silenzio mediatico. Perché sui quotidiani e TV non se ne parla ? Quale parte politica è interessata al sistema dei bambini dati in affido a coppie gay e tolti con la forza della legalità alle proprie famiglie ? Attenzione, perché il tribunale dei minori di Bologna si è costituito parte civile nel processo che vedrà imputati vari comuni e servizi sociali dell’Emilia Romagna, e allora, perché “il bravo Prodi” dichiara che : “Questi media, debbono trovare un demonio, questo è uno dei problemi della nostra società moderna” . Incomprensibile, quando il demonio erano Berlusconi prima ed ora Di Maio-Salvini andava bene, mentre quando riguarda loro no…in verità dico che l’unico demonio che vedo sino ad ora è proprio lui. 12082019

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Bibbiano, Prodi attacca i media: “Demonizzazione folle di un paese”

“Questi media, debbono trovare un demonio, questo è uno dei problemi della nostra società moderna”

Ven, 09/08/2019 – 12:14

prodi

Del caso Bibbiano sembra che non se ne parli mai abbastanza. Lo scandalo degli affidi illeciti, denunciato dalla Procura di Reggio Emilia, ha scoperchiato un giro di affari che ha distrutto, senza ritegno alcuno, intere famiglie e cambiato la vita a migliaia di bambini.

Famiglie, che oggi chiedono giustizia e che sperano che nessuno lasci più cadere il silenzio sul loro dramma.

Eppure, per qualcuno, il problema sta altrove. A intervenire su “Angeli e Demoni” ci ha pensato anche Romano Prodi. Il Professore ha rilasciato un intervista all’emittente locale Telereggio, accettando di parlare del caso scoppiato nel reggiano. Per Prodi , il vero problema di tutta questa storia sono i media e il loro atteggiamento.

“La demonizzazione che viene fatta di un intero paese appartiene proprio alla follia, soprattutto per un problema come questo che andava ben oltre i confini”, ha detto Prodi. “Questi media, debbono trovare un demonio, questo è uno dei problemi della nostra società moderna. (…) I media che schiacciano con uno slogan, tolgono ogni approfondimento di un problema, al di là di quello che possa decidere un giudice”. Eppure, leggendo le carte della Procura di Reggio Emilia, non sembrerebbe che ci sia bisogno dei media per individuare i “demoni” di questa atroce storia. “Il sistema di demonizzare un’ intera collettività – continua il Professore – legandola alle radici politiche è un sistema che dovrebbe essere ripudiato in ogni società con senso comune”.

Insomma, che chi ne parla stia “demonizzando Bibbiano” sembra essere la nuova trovata della sinistra progressista per giustificare il proprio silenzio su Bibbiano.

Ci aveva già provato Nicola Zingaretti a travisare la questione attaccando la narrazione sui fatti di Bibbiano. Il leader del Pd aveva puntato il dito contro il governo, che dichiarando di voler tenere accesi i riflettori sul caso del reggiano, secondo lui, “strumentalizza e utilizza” la vicenda.

Adesso si cambia musica, e anche il sindaco Pd di Reggio Emilia, Luca Vecchi, aderisce al nuovo “slogan”: “La demonizzazione di Bibbiano che scaturisce nella narrazione nazionale è barbara e inaccettabile”, ha dichiarato alla Gazzetta di Reggio“Una cosa è accertare responsabilità, violazioni, illeciti o addirittura abusi che se saranno accertati vanno severamente condannati. Altro è demonizzare un’ intera comunità”.

Insomma, se si parla di Bibbiano accennando alla parola Pd è “demonizzazione”. Ma trovare un altro modo per raccontare la questione non è cosa facile, dal momento che, non solo il sindaco di Bibbiano del Partito Democratico, Andrea Carletti è agli arresti domiciliari e altri due sindaci dem, a capo di paesini del reggiano, sono finiti nel registro degli indagati, ma il sistema della Val D’enza, ora finito sotto accusa, è da sempre stato sostenuto dal Partito democratico, in Emilia e non solo. La sinistra portava il modello come esempio da seguire e sponsorizzava il modus operandi del gruppo degli indagati.

Intanto a Bibbiano ieri è arrivato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede“Sono avvenuti fatti, che se confermati, sono molto gravi e dobbiamo avere fiducia nella magistratura», ha affermato il ministro. “Ma gli operatori devono poter lavorare serenamente e ai bibbianesi dico che si può ripartire. Si deve ripartire individuando le responsabilità. Non si riparte chiudendo gli occhi”, continua Bonafede. Che promette di tenere alta l’attenzione: “Non si metterà una pietra sopra a nulla di quello che è successo perché sarebbe un grave torto ai bambini e alle famiglie che hanno subito quello che hanno subito. Quindi si riparte con gli occhi bene aperti su quello che è successo in passato e su quello che non dovrà più accadere in futuro”.

Per il Pd invece, parlare ancora delle famiglie vittime del sistema perverso, pare non essere la cosa più importante. A Cavriago con Bonafede era presente anche Graziano Delrio, che ha ben pensato di sfruttare l’occasione per difendere ancora il sindaco Carletti“Non è implicato in nessun modo nella violenza sui minori ma è indagato per un abuso d’ ufficio. Non vogliamo che sia messo sotto processo un sistema che tende a proteggere i più fragili”. In realtà, se i fatti fossero confermati in aula di tribunale, il sistema di Bibbaino i più fragili non li ha mai protetti.

 

LA CAMERA DEL RAZZISTA..

salv

LA CAMERA DEL RAZZISTA..

Non lo so se quanto dichiarato dalla studentessa risponda al vero, però non posso neanche mettere in dubbio la notizia riportata eripresa anche dal Fatto Quotidiano, quindi la ritengo affidabile con riserva di verifica sulle affermazioni della ragazza. Detto questo e dato per vero quello che afferma vorrei chiedere alla signora se sono ebreo e ho una foto con Salvini nello smartphone che fa ? Me l’affitta la camera o lei diventa antiebraica e nazista e mi fa alloggiare in un forno elettrico ? O peggio, se sono un negro con la foto in tasca di Salvini che fa, chiama il Ku Klux Klan o un suprematista bianco comunista per farmi impiccare all’albero più alto della città ? E in ultimo, se sono cristiano e porto la foto di Salvini in tasca che fa ? Chiama un islamico e mi fa tagliare la testa ? Egregia signora, questo è razzismo puro, razzismo dell’idiozia incontaminato, razzismo della deficienza elevato alla centesima potenza…Allora cosa dovrei dirle che il signore che ha fatto a pezzi Pamela Mastropietro è un suo carissimo amico perché è contro Salvini e la sua foto non la porterebbe mai ? A lui…la camera l’avrebbe affittata ? Certo che si,… l’importante è rispettare la “..democrazia e la libertà di pensiero” vero signora civilissima ? Devo proprio confessarle che lei è disgustosa, Salvini può essere simpatico o antipatico ma il razzismo verso i suoi simpatizzanti o elettori è degno del miglior razzismo in stile apartheid ..del Sudafrica del 1950 . Quindi quella è la camera destinata solo ai razzisti contro Salvini ? Beh ..lei così lascia intendere col suo razzismo del XXI secolo…la camera può essere affittata solo chi ama la sinistra e odia Salvini…è così ? Come concludere…sì,.. si faccia un bagno nelle feci altrui…se lo merita.. 11082019

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Roma, niente stanza in affitto “per chi fa selfie con Salvini”: la denuncia di una studentessa

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La camera “non è disponibile per chi simpatizza, parteggia e si fa selfie con chi è felice di gettare gente in mare“. Così si è sentita rispondere dalla proprietaria di una casa, una ragazza che cercava una stanza in affitto a Roma e che sul suo profilo Facebook aveva appena pubblicato una foto con il…

Published on10 Agosto 2019, 17:57 +00:00
La camera “non è disponibile per chi simpatizza, parteggia e si fa selfie con chi è felice di gettare gente in mare“. Così si è sentita rispondere dalla proprietaria di una casa, una ragazza che cercava una stanza in affitto a Roma e che sul suo profilo Facebook aveva appena pubblicato una foto con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, scattata durante uno degli ultimi comizi a Sabaudia. A raccontarlo il quotidiano free press Leggo che ha raccolto la denuncia di Alessandra, 19enne della provincia di Latina che a settembre si trasferirà a Roma per studiare Giurisprudenza.

NON RICORDO BENE.. COM’ERA ?

NON RICORDO BENE.. COM’ERA ?

Sì, in effetti faccio fatica a ricordate le “belle parole” di qualche mese fa in merito ad essere cristiani, all’accoglienza, a Gesù che era un povero migrante e che un bravo cristiano deve dare ai bisognosi tutto quello che può per alleviare le sue sofferenze…mi pare abbia detto proprio così… “però che uomo di pace e di chiesa”…nulla da ridere anzi, però, nonostante tutto… io comunque mi sento un buon cristiano. Lo confesso, ho un conto corrente in banca, un’auto che mi consente di spostarmi e lavorare, mi alimento tre volte al giorno e vivo in un appartamento come tanti altri… niente di importante… ma mi devo sentire in colpa per questo ? Non credo, pur non essendo ricco, anzi, vivo del mio lavoro…. non riesco a sentirmi lontano da Gesù Cristo, lui era povero io invece no…. però, i tempi moderni hanno delle regole ed io non posso esimermi dall’aver bisogno dei beni terreni, sono obbligato per esigenze di vita e di famiglia…”e non religiose sia ben chiaro”. Eh…il punto è proprio questo, un conto è avere un rapporto bancario per esigenze, e altra questione è avere una “banca”.. di proprietà dei religiosi… e qui le distanze sono siderali con… Gesù Cristo e la sua proverbiale e nota povertà che “ci azzecca una banca ” ? Io capisco che uno stato ha bisogno di una banca ma che c’è l’abbia la santa chiesa cattolica romana e faccia il business non sembra sia parte integrante del cristianesimo o dei vangeli, come anche far vivere i fedeli e ministri di Cristo e portatori della sua parola in lussuosissimi appartamenti da 400mq con 27 camere e 13 bagni, auto con autista e il conto corrente personale molto congruo e una vita che definirla in povertà è un insulto e cento ceffoni al Messia. Questo piccolo esempio si pone come riflessione finale sulla faziosità politica del papa stesso. Sì, lui fa becera politica di sinistra, e come si permette di offendere i veri cristiani come lo scrivente che si rifiuta categoricamente a piegarsi al concetto di tutti a casa mia ? Rispondesse ai cristiani perché una banca, perché tanta ricchezza e perché tanto lusso ? E in ultimo, ci spiegasse perché si arroga il diritto di offendere i cristiani quando lui è il peggior Giuda del XXI secolo ? Vi serve la banca e le ricchezze per continuare ad esistere e allora egregio signor Bergoglio, ‘non spari cazzate” insensate sui cristiani perché ogni ..”casa cristiana”.. è un piccolo stato, fatto di doveri e obblighi. Apra il cervello prima di parlare… grazie… 11082019

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Ior, la rivoluzione del Papa: revisore esterno e direttore generale confermabile una sola volta

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Nella banca vaticana, da sempre al centro di scandali di corruzione e riciclaggio di denaro sporco, arrivano i nuovi statuti voluti da Bergoglio che entrano subito in vigore “ad experimentum” per due anni

di Francesco Antonio Grana | 10 AGOSTO 2019

Papa Francesco rinnova lo Ior all’insegna della trasparenza. Nella banca vaticana, da sempre al centro di scandali di corruzione e riciclaggio di denaro sporco, arrivano i nuovi statuti voluti da Bergoglio che entrano subito in vigore “ad experimentum” per due anni. Lo scopo è quello di adeguare l’Istituto per le opere di religione “alle esigenze dei tempi, facendo ricorso, in particolare, alla collaborazione e alla responsabilità di laici cattolici competenti”.

La principale novità è l’introduzione di un revisore esterno, che può essere una persona fisica o una società, per la verifica dei bilanci secondo standard internazionali riconosciuti. Negli organi dell’Istituto per le opere di religione non ci sono più, dunque, i tre revisori interni, la cui carica era sempre rinnovabile. Il revisore esterno viene, infatti, nominato dalla Commissione cardinalizia su proposta del Consiglio di sovrintendenza e svolge il suo incarico per un periodo di tre esercizi consecutivi, rinnovabile una sola volta. Ha il compito della revisione legale dei conti: esprime “con apposita relazione il giudizio sul bilancio dell’Istituto”, “esamina tutti i libri e documenti contabili”, “riceve dall’Istituto e a questo può chiedere ogni informazione utile alla propria attività di revisione”.

Lo scopo dell’Ior resta invariato con il compito di “provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili e immobili trasferiti o affidati all’Istituto medesimo da persone fisiche o giuridiche e destinati a opere di religione o di carità”. Gli organi della banca vaticana diventano quattro. La Commissione cardinalizia, composta da cinque porporati nominati dal Papa per un quinquennio confermabili una sola volta. Prima erano sempre rinnovabili. Il Consiglio di sovrintendenza, composto da sette membri (prima erano cinque), nominati per un quinquennio dalla Commissione cardinalizia, adesso confermabili una sola volta. Il Consiglio può istituire al proprio interno “appositi comitati consultivi al fine di ricevere adeguato supporto nell’assunzione di decisioni in determinate materie”. Il presidente del Consiglio di sovrintendenza, nominato dalla Commissione cardinalizia, ha la rappresentanza legale dello Ior.

Viene, inoltre, rafforzata la figura del prelato, nominato per un quinquennio dalla Commissione cardinalizia e ora confermabile una sola volta. Nel nuovo Statuto si precisa in modo dettagliato il suo compito, che è quello di promuovere “la dimensione etica” di amministratori e dipendenti perché il loro operato sia coerente con i principi cattolici e la missione dell’Istituto, mantenendo scambi costanti con tutto il personale dello Ior. Quarto organo della banca vaticana è la direzione. Il direttore generale può essere nominato a tempo determinato (per un quinquennio e confermabile una sola volta) o indeterminato: comunque, cessa la carica al compimento dei 70 anni. Prima, in casi eccezionali, poteva superare questa soglia. È stato inserito, inoltre, un paragrafo sul personale per colmare una lacuna del precedente Statuto: “Tutti i dipendenti dell’Istituto, in costanza di rapporto d’impiego, hanno l’obbligo dell’esclusività dell’impiego. Essi non possono svolgere altre attività di tipo impiegatizio e/o consulenziale, sia retribuite sia a titolo gratuito, né esercitare attività d’impresa commerciale né partecipare, a qualsiasi titolo, sia all’interno sia all’esterno dello Stato della Città del Vaticano”. Infine, “tutti i dipendenti devono attenersi al rispetto del Codice etico approvato dal Consiglio di sovrintendenza”.

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Papa Francesco e la lotta contro lo Ior. Così Marcinkus aleggia ancora sulla banca vaticana

Nel giugno 2019 lo Ior ha pubblicato il bilancio relativo all’anno precedente che ha registrato un utile pari a 17,5 milioni di euro (contro i 31,9 milioni nel 2017). Somma interamente devoluta al Papa. Il risultato, pur di molto inferiore all’anno precedente, precisava un comunicato dell’Istituto, è stato conseguito “nonostante la forte turbolenza dei mercati” e “la persistenza di tassi d’interesse ancora molto bassi”. Per ciò che riguarda, invece, le consistenze patrimoniali detenute dallo Ior, l’Istituto, sempre secondo il rapporto relativo al 2018, conta 14.953 clienti, così suddivisi: ordini religiosi (53%), dicasteri della Curia romana, uffici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e nunziature apostoliche (12%), conferenze episcopali, diocesi e parrocchie (9%); enti di diritto canonico (8%), cardinali, vescovi e clero (8%), dipendenti e pensionati vaticani (8%); altri soggetti, comprese le fondazioni di diritto canonico (2%).

Non bisogna dimenticare nemmeno i numerosi scandali che fin dalla sua nascita, avvenuta nel 1942 per volontà di Pio XII, hanno accompagnato la vita della banca vaticana. In un suo recente libro consegnato a Francesco dal titolo Il caso Marcinkus. Il banchiere di Dio e la lotta di Papa Francesco alle finanze maledette (Chiarelettere), il vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona ripercorreva i numerosi episodi di riciclaggio di denaro sporco all’interno dello Ior. Vicende, ricostruite non a caso grazie a documenti inediti ritrovati nell’archivio di Giulio Andreotti, che hanno interessato epoche politiche abbastanza diverse tra loro e che, come veniva dimostrato nel libro, continuano ancora oggi nonostante l’opera di pulizia voluta da Bergoglio. Non a caso, proprio nel volume di Marchese Ragona, veniva spiegato come il lavoro fortemente voluto dal Papa, subito dopo la sua elezione al pontificato, era stato inspiegabilmente e improvvisamente bloccato senza l’approvazione dei nuovi Statuti. Statuti che, invece, dopo oltre sei anni di governo di Francesco, hanno finalmente visto la luce all’insegna di quella politica di trasparenza tesa a evitare che allo Ior corruzione e riciclaggio possano avvenire ancora in futuro.

SIAMO CRISTIANI ?

SIAMO CRISTIANI ?

Nell’ultimo anno più volte ha avuto modo di ascoltare sua santità, papa Bergoglio, “rimproverare i cristiani” e a ricordare loro i vangeli e l’opera misericordiosa di Gesù Cristo. Bene, essendo un cristiano credente, anch’io mi sono posto il problema da lui sollevato e cioè : sono un buon cristiano o non lo sono se rifiuto di accogliere dei musulmani sulla mia terra che non scappano da nessuna guerra ma vengono solo per questioni religiose ? Sono un buon cristiano o un pessimo cristiano se non voglio e non desidero  condividere nulla con l’islam perché considero la loro missione la  negazione di Cristo e del cristianesimo e dell’ebraismo con l’obiettivo finale di islamizzare l’Europa e tutto il continente tramite l’insediamenti continui sul territorio ?  Tanti evocano i vangeli e la parola di Cristo ma……a tanti non fa comodo quello che lui stesso ha detto e quello che è riportato nei vangeli; un insegnamento fondamentale nel mio ragionamento ma che Bergoglio e la chiesa tutta dimenticano volutamente su quanto disse proprio Il Messia, infatti a loro è nota la parola di Gesù: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,15-16). Nello stesso vangelo secondo san Matteo si legge ancora: “Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti” (Mt 24,24). Premesso che quanto detto e scritto è avvenuto 600 anni prima della nascita di Maometto arriviamo alla logica del ragionamento: se Maometto è un falso profeta, lo anticipò e lo disse il Messia nonché figlio di Dio, e non lo si discute perché se lo si fa allora non si può essere cristiani ma solo.. “falsi cristiani” e venduti ad altro profeta, da ciò se ne deduce che tutti i musulmani sono seguaci di un falso profeta e chi fa il tifo per loro sono dei blasfemi ed apostati in quanto  le ”spine” della loro fede noi già li abbiamo conosciuti a Parigi, a Londra, a Berlino, a Bruxelles, a New York, a Monaco, e i loro frutti sono visibili nei quartieri musulmani delle città metropolitane come Londra, Bruxelles, Parigi e Stoccolma, dove al loro interno vi è una vera propria divisone razziale e religiosa tra gli stessi cittadini, tipo piscine per sole donne e altro. La domanda che pongo ai ”veri cristiani della chiesa” è la seguente : sono io un pessimo cristiano che “onora, rispetta ed ubbidisce alla parola di Cristo” o sono un buon cristiano che “onora, rispetta ed ubbidisce alla parola di Cristo” ? Pongo il quesito a tutti coloro i quali in quest’ultimo anno si fanno promotori di un accoglimento a 360 gradi e senza valutare chi realmente viene perché scappa da una guerra, specie  poi per quei cristiani che scappano dalle persecuzioni islamiche. Ecco chi voglio accogliere nella mia casa e non tanti individui che arrivano da noi col proposito di dominarci. Papa Bergoglio non rispetta quanto scritto sul vangelo di Matteo, non lo ascolta le parole e gli allarmi lanciati da Cristo, disobbedendo al suo volere e fraternizzando con i seguaci di un falso profeta….ora, ditemi voi, lui è un buon cristiano o un pessimo cristiano ? Gesù disse ai suoi discepoli: « Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri » (Gv 13,34), ma non ha detto amate i seguaci dei falsi profeti e portateveli in casa….e allora..? Sono sempre io il cattivo cristiano sovranista e populista che intende difendere la propria famiglia, tradizioni, usi e costumi ed abitudini alimentari e religione o lo è qualcun altro ? 10082019

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Papa Francesco: “Il sovranismo mi spaventa, porta alle guerre”

Il Pontefice: «L’Europa non deve sciogliersi, bisogna salvarla, ha radici umane e cristiane. Una donna come Ursula von der Leyen può ravvivare la forza dei Padri Fondatori»

Il Pontefice tra la gente in occasione di un’udienza generale in piazza San Pietro

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09.08.2019

CITTÀ DEL VATICANO. Il Papa apre la porta puntuale alle 10,30, con il suo sorriso gentile. Entra in una delle stanze che usa per ricevere la gente, arredata con l’essenziale, senza distrazioni o lussi, solo un crocifisso appeso alla parete. Siamo arrivati dall’ingresso del Perugino, il più vicino a Casa Santa Marta. Scenario abituale: qualche tonaca, gendarmi e guardie svizzere. Sullo sfondo, il Cupolone di San Pietro. In Vaticano il solito tran tran è rallentato dall’afa e dal clima vacanziero. Per Papa Francesco non è un giorno qualunque: è il 6 agosto, 41° anniversario della morte di san Paolo VI, pontefice a cui è particolarmente affezionato: «In questa giornata cerco sempre un momento per scendere nelle Grotte sotto la Basilica – rivelerà – e sostare, da solo, in preghiera e silenzio davanti alla sua tomba. Mi fa bene al cuore». I convenevoli durano poco, in un attimo siamo nel pieno della conversazione.

Francesco è allegro e rilassato. E concentrato. Impressiona la sua capacità di ascolto. Guarda sempre negli occhi. Mai l’orologio. Si prende le pause necessarie prima di esprimere un pensiero delicato. Parla di Europa, Amazzonia e ambiente. Il colloquio è intenso e senza interruzioni. Il Papa non beve neanche un sorso d’acqua. Glielo facciamo notare, lui scuote le spalle e risponde, sorridendo: «Non sono l’unico che non ha bevuto».

Santità, Lei ha auspicato che «l’Europa torni a essere il sogno dei Padri Fondatori». Che cosa si aspetta?
«L’Europa non può e non deve sciogliersi. È un’unità storica e culturale oltre che geografica. Il sogno dei Padri Fondatori ha avuto consistenza perché è stata un’attuazione di questa unità. Ora non si deve perdere questo patrimonio».

Come la vede oggi?
«Si è indebolita con gli anni, anche a causa di alcuni problemi di amministrazione, di dissidi interni. Ma bisogna salvarla. Dopo le elezioni, spero che inizi un processo di rilancio e che vada avanti senza interruzioni».

È contento della designazione di una donna alla carica di presidente della Commissione europea?

«Sì. Anche perché una donna può essere adatta a ravvivare la forza dei Padri Fondatori. Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire».

Quali sono le sfide principali?
«Una su tutte: il dialogo. Fra le parti, fra gli uomini. Il meccanismo mentale deve essere “prima l’Europa, poi ciascuno di noi”. Il “ciascuno di noi” non è secondario, è importante, ma conta più l’Europa. Nell’Unione europea ci si deve parlare, confrontare, conoscere. Invece a volte si vedono solo monologhi di compromesso. No: occorre anche l’ascolto».

Che cosa serve per il dialogo?
«Bisogna partire dalla propria identità».

Ecco, le identità: quanto contano? Se si esagera con la difesa delle identità non si rischia l’isolamento? Come si risponde alle identità che generano estremismi?
«Le faccio l’esempio del dialogo ecumenico: io non posso fare ecumenismo se non partendo dal mio essere cattolico, e l’altro che fa ecumenismo con me deve farlo da protestante, ortodosso… La propria identità non si negozia, si integra. Il problema delle esagerazioni è che si chiude la propria identità, non ci si apre. L’identità è una ricchezza – culturale, nazionale, storica, artistica – e ogni paese ha la propria, ma va integrata col dialogo. Questo è decisivo: dalla propria identità occorre aprirsi al dialogo per ricevere dalle identità degli altri qualcosa di più grande. Mai dimenticare che il tutto è superiore alla parte. La globalizzazione, l’unità non va concepita come una sfera, ma come un poliedro: ogni popolo conserva la propria identità nell’unità con gli altri».

Quali i pericoli dai sovranismi?
«Il sovranismo è un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. “Prima noi. Noi… noi…”: sono pensieri che fanno paura. Il sovranismo è chiusura. Un paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è un’esagerazione che finisce male sempre: porta alle guerre».

E i populismi?
«Stesso discorso. All’inizio faticavo a comprenderlo perché studiando Teologia ho approfondito il popolarismo, cioè la cultura del popolo: ma una cosa è che il popolo si esprima, un’altra è imporre al popolo l’atteggiamento populista. Il popolo è sovrano (ha un modo di pensare, di esprimersi e di sentire, di valutare), invece i populismi ci portano a sovranismi: quel suffisso, “ismi”, non fa mai bene».

Qual è la via da percorrere sul tema migranti?
«Innanzitutto, mai tralasciare il diritto più importante di tutti: quello alla vita. Gli immigrati arrivano soprattutto per fuggire dalla guerra o dalla fame, dal Medio Oriente e dall’Africa. Sulla guerra, dobbiamo impegnarci e lottare per la pace. La fame riguarda principalmente l’Africa. Il continente africano è vittima di una maledizione crudele: nell’immaginario collettivo sembra che vada sfruttato. Invece una parte della soluzione è investire lì per aiutare a risolvere i loro problemi e fermare così i flussi migratori».

Ma dal momento che arrivano da noi come bisogna comportarsi?
«Vanno seguiti dei criteri. Primo: ricevere, che è anche un compito cristiano, evangelico. Le porte vanno aperte, non chiuse. Secondo: accompagnare. Terzo: promuovere. Quarto integrare. Allo stesso tempo, i governi devono pensare e agire con prudenza, che è una virtù di governo. Chi amministra è chiamato a ragionare su quanti migranti si possono accogliere».

E se il numero è superiore alle possibilità di accoglienza?
«La situazione può essere risolta attraverso il dialogo con gli altri Paesi. Ci sono Stati che hanno bisogno di gente, penso all’agricoltura. Ho visto che recentemente di fronte a un’emergenza qualcosa del genere è successo: questo mi dà speranza. E poi, sa che cosa servirebbe anche?».

Che cosa?
«Creatività. Per esempio, mi hanno raccontato che in un paese europeo ci sono cittadine semivuote a causa del calo demografico: si potrebbero trasferire lì alcune comunità di migranti, che tra l’altro sarebbero in grado di ravvivare l’economia della zona».

Su quali valori comuni occorre basare il rilancio dell’Ue? L’Europa ha ancora bisogno del cristianesimo? E in questo contesto gli ortodossi che ruolo hanno?
«Il punto di partenza e di ripartenza sono i valori umani, della persona umana. Insieme ai valori cristiani: l’Europa ha radici umane e cristiane, è la storia che lo racconta. E quando dico questo, non separo cattolici, ortodossi e protestanti. Gli ortodossi hanno un ruolo preziosissimo per l’Europa. Abbiamo tutti gli stessi valori fondanti».

Attraversiamo idealmente l’Oceano e pensiamo al Sudamerica. Perché ha convocato in Vaticano, a ottobre, un Sinodo sull’Amazzonia?
«È “figlio” della “Laudato si’”. Chi non l’ha letta non capirà mai il Sinodo sull’Amazzonia. La Laudato si’ non è un’enciclica verde, è un’enciclica sociale, che si basa su una realtà “verde”, la custodia del Creato».

C’è qualche episodio per Lei significativo?
«Alcuni mesi fa sette pescatori mi hanno detto: “Negli ultimi mesi abbiamo raccolto 6 tonnellate di plastica”. L’altro giorno ho letto di un ghiacciaio enorme in Islanda che si è sciolto quasi del tutto: gli hanno costruito un monumento funebre. Con l’incendio della Siberia alcuni ghiacciai della Groenlandia si sono sciolti, a tonnellate. La gente di un paese del Pacifico si sta spostando perché fra vent’anni l’isola su cui vive non ci sarà più. Ma il dato che mi ha sconvolto di più è ancora un altro».

Quale?
«L’Overshoot Day: il 29 luglio abbiamo esaurito tutte le risorse rigenerabili del 2019. Dal 30 luglio abbiamo iniziato a consumare più risorse di quelle che il Pianeta riesce a rigenerare in un anno. È gravissimo. È una situazione di emergenza mondiale. E il nostro sarà un Sinodo di urgenza. Attenzione però: un Sinodo non è una riunione di scienziati o di politici. Non è un Parlamento: è un’altra cosa. Nasce dalla Chiesa e avrà missione e dimensione evangelizzatrici. Sarà un lavoro di comunione guidato dallo Spirito Santo».

Ma perché concentrarsi sull’Amazzonia?
«È un luogo rappresentativo e decisivo. Insieme agli oceani contribuisce in maniera determinante alla sopravvivenza del pianeta. Gran parte dell’ossigeno che respiriamo arriva da lì. Ecco perché la deforestazione significa uccidere l’umanità. E poi l’Amazzonia coinvolge nove Stati, dunque non riguarda una sola nazione. E penso alla ricchezza della biodiversità amazzonica, vegetale e animale: è meravigliosa».

Al Sinodo si discuterà anche la possibilità di ordinare dei «viri probati», uomini anziani e sposati che possano rimediare alla carenza di clero. Sarà uno dei temi principali?
«Assolutamente no: è semplicemente un numero dell’Instrumentum Laboris (il documento di lavoro, ndr). L’importante saranno i ministeri dell’evangelizzazione e i diversi modi di evangelizzare».

Quali sono gli ostacoli alla salvaguardia dell’Amazzonia?
«La minaccia della vita delle popolazioni e del territorio deriva da interessi economici e politici dei settori dominanti della società».

Dunque come deve comportarsi la politica?
«Eliminare le proprie connivenze e corruzioni. Deve assumersi responsabilità concrete, per esempio sul tema delle miniere a cielo aperto, che avvelenano l’acqua provocando tante malattie. Poi c’è la questione dei fertilizzanti».

Santità, che cosa teme più di tutto per il nostro Pianeta?
«La scomparsa delle biodiversità. Nuove malattie letali. Una deriva e una devastazione della natura che potranno portare alla morte dell’umanità».

Intravede una qualche presa di coscienza sul tema ambiente e cambiamento climatico?
«Sì, in particolare nei movimenti di giovani ecologisti, come quello guidato da Greta Thunberg, “Fridays for future”. Ho visto un loro cartello che mi ha colpito: “Il futuro siamo noi!”».

La nostra condotta quotidiana – raccolta differenziata, l’attenzione a non sprecare l’acqua in casa – può incidere o è insufficiente per contrastare il fenomeno?
«Incide eccome, perché si tratta di azioni concrete. E poi, soprattutto, crea e diffonde la cultura di non sporcare il creato».