Archivio mensile: dicembre 2019

SOLO IL 25%…?

Sartori sardine

SOLO IL 25%…?

Non c’è che dire, in fatto di presunzione ed arroganza non si risparmiano certamente, arrivare a quella percentuale significherebbe poter decidere la formazione di un governo e con quali obiettivi ? Quali sono i punti del loro programma ? Come intendono risolvere le questioni economiche ed abbattere il debito pubblico ? L’ occupazione, università e la ricerca scientifica, la scuola, l’edilizia pubblica e l’incremento del PIL ? Sino ad ora ho visto e sentito solo chiacchiere di bar, noi di Ldc quando abbiamo creato il movimento, oltre la struttura, ci siamo dotati uno statuto, pubblicato in rete, un programma straordinario, non pubblicato e tenuto segreto per gli ovvi motivi, sarebbe facile preda dei partiti il cui opportunismo è noto. Ma noi siamo gente umile e …. “soprattutto povera” e alle spalle non abbiamo TV, stampa e finanziatori ignoti, ecco la differenza tra chi ama fare politica con un senso e chi invece pensa che la politica sia lo strumento per sottomettere gli altri al proprio volere ideologico e disegno dittatoriale. Sì, perché con le Sardine è in pericolo la democrazia e la libertà, loro si professano anti fascisti ma sono peggio del peggior fascista perché vendono odio e impongono il loro volere. Io so come si fonda un movimento, lo so perché l’ho già creato anni fa insieme a tanti amici, una nuova forza politica dimenticata e rifiutata da tutti i media, chissà perché…. e so quante difficoltà ci sono e quanto lavoro bisogna spendere per cercare di arrivare in TV, ad oggi noi di Ldc non ci siamo arrivati mentre il leader delle Sardine in poche settimane ha riempito gli schermi TV più di…. Trump….roba da non credere alla potenza mediatica della sinistra. Rifletteteci, tanta notorietà per niente, zero idee, zero programmi e zero proposte e zero argomenti su ” Bibbiano “. E voi vorreste governare col metodo stalinista di nascondere le verità ? Zero in tutto…..mentre contrariamente a loro noi siamo a cento in tutto e nessuno ci considera o meglio… “ci caga”. Va bene lo stesso, loro vogliono arrivare a governare abbattendo il fascismo, lo zar Nicola e magari processando Hitler per i crimini di guerra e per le morti degli ebrei. Mi raccomando, se avete tempo processate pure i signori del PD che si sono fregati i 33 milioni di euro donati dagli italiani ai terremotati del centro Italia…o quelli che li hanno sottratti siccome non sono fascisti li possono rubare ? Degli idioti ed incapaci al governo ? Siete i replicanti del M5S, oggi vi va bene perché qualcuno vi segue ma domani anche voi sprofonderete nella stessa melma dei grillini, sì, perché in fondo vi vedo come loro, stesse cose e pantomime già viste… Buon viaggio…16122019

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Le Sardine puntano in alto: obiettivo oltre il 25% italiani

A Roma prima riunione nazionale: tornare nelle piazze

Sartori sardine

Redazione ANSA

15 dicembre 2019

“Tornare prima possibile nelle piazze: questo è l’obiettivo di questa riunione in cui ci siamo conosciuti”, ha detto Mattia Santori al termine della prima riunione nazionale dei promotori delle manifestazioni delle sardine. A Roma hanno partecipato circa 150 promotori delle iniziative di piazza locali che si sono tenute in questo mese.

L’incontro, a porte chiuse, si è teneto nello Spin Time Labs, una sorta di centro sociale, a due passi da Piazza San Giovanni, dove alloggiano circa 150 famiglie, con tanto di auditorium dove si organizzano eventi culturali.

All’ingresso, un grande striscione: “Viva le sardine, abbasso gli sgombri“. Alcuni ragazzi alla porta riferiscono che si tratta sostanzialmente di un primo contatto fisico tra chi in questo mese ha comunicato solo su Facebook. Una riunione, quindi, prettamente organizzativa, durante la quale si discuterà insieme per fare un primo bilancio sulle manifestazioni, su cosa ha funzionato di più e cosa di meno. Sempre le stesse fonti sostengono che non sia all’ordine del giorno né la decisione né il dibattito sull’eventuale presentazione di liste alle prossime regionali. L’incontro dovrebbe terminare verso ora di pranzo.

“Il nostro obiettivo è superiore a un italiano su 4“, afferma Santori, commentando a “Mezz’ora in più” su Rai 3, il sondaggio secondo cui un italiano su 4 potrebbe essere interessato al loro movimento.

“Il nostro prossimo passo è tornare sui territori” da gennaio. “Sarà dedicata particolare attenzione alle prossime elezioni in Calabria e, soprattutto, in Emilia Romagna”. Lo si legge sulla pagina Fb “6000 Sardine”. Si annuncia “attenzione alle periferie, a piccole città e province. Uno degli obiettivi fino a fine gennaio sarà raggiungere il più possibile territori che, spesso perché in difficoltà, si sono rivelati più vulnerabili ai toni populisti”: in E-R ci saranno iniziative “nella “bassa”, nelle zone collinari e montane”.

LA SFIDA DELLA PIAZZA NELLA CAPITALE: “Siamo 100mila a San Giovanni”

Missione compiuta: le Sardine si prendono anche piazza San Giovanni a Roma, luogo storico della sinistra, stipate a decine di migliaia. Più di 100 mila, dicono gli organizzatori. Un terzo circa, per la questura. “L’idea era riempirla e cambiare un po’ la percezione della politica in questi anni – esulta Mattia Santori -. Direi che l’obiettivo è stato raggiunto”. In un happening collettivo antifascista e antirazzista il leader bolognese elenca dal palco le prime proposte, tra cui la revisione (o abrogazione) dei decreti sicurezza. E mentre si moltiplicano gli ‘endorsement’ dei politici – Nicola Zingaretti in testa -, i coordinatori delle Sardine di tutta Italia oggi si riuniranno a Roma “per programmare la nuova ondata di gennaio”, spiega Santori. In piazza persone di tutte le età, numerosi i giovani.

 

GUARDA LE FOTOLe Sardine a Roma – TUTTE LE FOTO

“Moltissimi sfoggiano piccole o grandi sardine di tutte le fogge e materiali, tra gruppi di migranti che chiedono documenti e diritti e vip come Paola Turci, Isabella Ferrari, Vauro, Kasia Smutniak, Erri De Luca e Michele Santoro. Lo speaker proclama “abbiamo deciso di riprenderci la piazza antifascista”, poi tocca alla presidentessa dell’Associazione partigiani (Anpi) Carla Nespoli che parla di “lotta e speranza”. Si canta Bella Ciao sotto una sardina-striscione di 80 metri. Ecco sul palco – il rimorchio di un Tir – il medico dei migranti Pietro Bartolo, ragazzi che leggono la Costituzione, una giovane transessuale. Ma è quando prende il microfono Santori che la piazza si infiamma davvero. Il trentenne inventore delle Sardine – assieme a tre amici di Bologna – tiene la scena senza alcuna timidezza.

Sardine, De Luca: “Piazza che riassume mobilitazioni precedenti”

“Qui c’è chi distingue la politica dal marketing – grida -, meglio i vostri cervelli che un milione di like” sui social. “Nonostante tutti i soldi che ci ha dato Prodi ognuno è venuto di tasca sua – ironizza -. La differenza è che questa é una piazza spontanea, nessuno ci ha costretto a venire”. Santori snocciola le altre decine di città che oggi ospitano le Sardine, in Italia e in Europa, poi passa al ‘programma’. Alcuni punti non strettamente politici, ma comunque le prime proposte del movimento. “Ripensare i decreti sicurezza”, ma una parte della piazza rumoreggia e si corregge “va bene, abrogarli”. Poi, “chi è eletto faccia politica nelle sedi proprie e non stia sempre in campagna elettorale”; “chi è ministro comunichi solo per canali istituzionali”; la politica sia trasparente nell’uso delle risorse sui social, “la stampa traduca le informazioni in messaggi fedeli ai fatti”, “la violenza fuori dalla politica in toni e contenuti, quella verbale equiparata a quella fisica”. Il ‘sospetto’ è che le Sardine possano diventare un partito. “Il 99 per cento di noi non lo vuole”, assicura Santori, che rispondendo ai giornalisti torna a polemizzare con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, “che strizzano l’occhio ai fascisti”.

Sardine, Santori: “Se ci dovessero chiedere impegno politico non lo escludiamo”

DOLLARI…SULLE SARDINE …?

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DOLLARI…SULLE SARDINE …?

Consiglio utile per le donne italiane che professano e rimarcano “stomachevolmente” e quotidianamente la laicità dello stato italiano e la libertà di professare tutte le religione esistenti. Rammento a tutte lor signore, radical chic, sarde ( attenzione, mi riferisco alle donne delle sardine, da non confondere con le donne della Sardegna.. prego) e di sinistra, si quelle che vivono ai Parioli o negli appartamenti e ville più chic di Firenze e Milano,… che la società occidentale, in particolare quella nostrana, affonda le sue radici, tradizioni, costumi e usi alimentari nella cristianità e se oggi…”predette donnine” si possono permettere di essere libere, di poter scrivere quel che pensano e dipingere quadri e scolpire statue e praticare sport d’ogni genere è perché in Europa non c’è mai stata né professata né appoggiata la religione islamica, anzi, è sempre stata combattuta nei secoli e vista come un pericolo demoniaco. Leggo oggi che le sardine consentono alle donne islamiche di diffondere il loro pensiero religioso nelle manifestazioni di piazza attraverso dei veri e propri comizi di ordine religioso e politico. Molto male, e perché mai la verità sulla condizione femminile nei paesi islamici viene tenuta costantemente e volutamente nascosta ? Uno strano silenzio, tanto da farmi giungere alla conclusione che la sinistra italiana sia supportata economicamente dagli stati islamici per la diffusione dell’Islam in Italia e che sia “sinistre lobby” che politici svenduti si stiano prodigando per diffonderlo con la plateale scusa della laicità del nostro stato. Ebbene che vi mettiate nella zucca una cosa fondamentale, visto che ogni giorno evocate la nostra costituzione…. L’ISLAM È CONTRO LA COSTITUZIONE ITALIANA ! Vi piaccia o meno è così, e allora spiegate al popolo tutto perché difendete una religione anticostituzionale e illegale dove i diritti delle donne e bambine vengono calpestati e non considerate di pari genere agli uomini ? Ad oggi nessuna radicali chic me lo ha spiegato e forse perché non leggono i libri sulle loro condizioni drammatiche che paradossalmente vorrebbe esportare da noi… Abbiamo donne musulmane nei consigli comunali ma ci vanno vestite secondo i dettami coranici e non quelli occidentali e neanche questo vi fa riflettere ? In ultimo, vorrei proprio vedere a chi sono intestate le fatture di pagamento per l’organizzazione delle manifestazioni della Sardine e per la stampa di magliette, gadget e costi vari per il trasporto di migliaia di persone.. Fateci sapere chi è paga perché ho il sospetto che i sauditi li stanno finanziando profumatamente….si prega di smentirmi su questa mia ipotesi… facendomi vedere le fatture quietanzate …grazie. 15122019.

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DONNE E MUSULMANE

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5 libri da leggere sulla condizione delle donne in Medio Oriente

Domenica 24 giugno è stato abolito il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, e vogliamo festeggiare questo traguardo con una selezione delle migliori storie scritte

MILANO – Domenica 24 giugno è stato abolito il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, e vogliamo festeggiare questo traguardo con una selezione delle migliori storie scritte da autrici donne e musulmane che, al contrario di quanto spesso si pensa, sono tutt’altro che remissive nel raccontare la propria storia e la condizione femminile in Medio Oriente.

Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi

Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell’impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d’amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.

ze di Riad, Rajaa Alsanea

Quattro giovani studentesse universitarie, di famiglie ricche e privilegiate, sono alla ricerca del vero amore. La città in cui vivono, però, è Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Attraverso resoconti di un’anonima narratrice, che invia i propri scritti via internet, l’unico mezzo di comunicazione privata possibile, prendono forma le storie di Qamra, in continua lotta contro le tradizioni familiari e contro la propria debolezza; di Michelle, per metà araba e per metà americana, incapace di sopportare le restrizioni della società saudita e per questo vittima della maldicenza; di Sadim, ferita da un amore che la condizionerà per la vita; e di Lamis, forte e determinata a conquistare sia l’uomo di cui si è innamorata sia la libertà in un altro paese.

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Persepolis, Marjane Satrapi

L’opera narra la vita dell’autrice Marjane, dall’infanzia trascorsa in Iran sino all’età adulta; da un lato, questa graphic novel racconta soprattutto dell’evoluzione e dei mutamenti che tale Paese ha subito in seguito alla rivoluzione islamica di Khomeini, visti attraverso gli occhi prima di una bambina e poi di una donna; ma racconta anche dell’Europa, del mondo occidentale osservato da un’adolescente costretta ad allontanarsi dal proprio Paese e da una dittatura opprimente, soprattutto verso le donne.

Una donna libanese arrabbiata racconta cosa significhi appartenere all’altra metà del cielo nel mondo arabo-islamico; mostra le lotte per combattere gli stereotipi e conquistare diritti considerati inalienabili eppure tutt’altro che scontati, le gioie e i dolori; rivela le speranze ed espone le debolezze delle donne arabe, le sfide che si trovano ad affrontare e i problemi che vivono, talvolta provocano o ignorano. In queste pagine Joumana Haddad, protagonista della cultura libanese contemporanea, sconfigge cliché, tabù e restrizioni per svelarci la sua vita.

. Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All’improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all’assemblea generale delle Nazioni Unite.

118 SFUMATURE NERE …SU SANITA’ E .….MORTE !

FOGGIA

118  SFUMATURE NERE …SU SANITA’ E .….MORTE  !

Il film  “Quinto potere” del 1976, diretto da Sidney Lumet e interpretato da Peter Finch, ci lascia un ricordo indelebile  particolarmente affascinante e attraente nella mente e nel cuore di colui che proprio non accetta le ingiustizie, l’attore principale ripeteva come un mantra una frase poi rimasta celebre nella storia cinematografica e che ricordo a tutti : «Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più ! ». Uno slogan che pare abbia fatto presa a quanto pare su tanti soggetti oltre me, e pare che non sia “l’ultimo dei moicani”  a lagnarsi ed a ribellarsi alle ingiustizie subite. Oggi intendo parlarvi delle vicissitudini di una mia lettrice, nonché amica virtuale, un’operatrice sanitaria della provincia di Foggia, ella mi scrive in un post, su un social, e mi chiede se posso aiutarla scrivendo e denunciando, con la redazione di un mio articolo, la mala gestione dei 118 e servizi sanitari di competenza dell’Asl foggiana in tutta la sua allucinante vicenda. Ovviamente le ho chiesto di delucidarmi sulla questione ed è emerso che nella provincia foggiana pare che la trasparenza, lealtà  e il rispetto per il ruolo lavorativo altrui sia “merce sconosciuta”, anzi  dai suoi racconti, oltre che ravvisare “un’incazzatura straordinaria”, emerge una situazione in ambito lavorativo del pronto soccorso a dir poco sconcertante, situazione sicuramente anomala che dovrebbe essere presa in carico dalla procura di Foggia per via della delicatezza dell’argomento e della denuncia di una operatrice sanitaria ed essere valutata nel suo insieme e indagare per accertare eventuali omissioni o addirittura reati nell’esercizio del primo soccorso. Una situazione davvero anomala  dove entra in gioco, ed ha una parte anche considerevole, il sindacato di categoria che invece di tutelare la lavoratrice ed approfondire il suo malcontento e lagnanze nello svolgimento delle sue mansioni si scaglia contro di lei, lasciandoci nell’incertezza e nel sospetto che magari si tutelino gli interessi di qualcun altro. In primis ho verificato un attimino quanto fossero attendibili le dichiarazioni della lettrice, i dubbi e perplessità devono essere sempre legittimi in questi casi e rovistando su internet, scopro che non solo la vita dei pazienti bisognosi di soccorso è in pericolo, come già denunciato da altri soggetti, ma anche la morte è un business nel silenzio, lasciatemelo dire, tombale degli addetti ai lavori, il link postato né  è fulgido esempio. La donna, maltrattata ed offesa dal personale medico in genere, denuncia il pericolo dell’utilizzo in maniera sconsiderata delle autoambulanze nelle isole Tremiti e Roseto Val Fortone, zone di competenza dell’Asl foggiana, in fase di soccorso, affidate a soggetti non propriamente adatti ed idonei per detto servizio, incuranti delle più elementari norme di sicurezza, come per esempio l’assenza di sicurezza negli agganci delle bombole di ossigeno nelle stesse autoambulanze, cioè, praticamente ..”liberi di girare all’interno delle autoambulanza” con annesse risate del conducente.  Quel che pare incomprensibile è l’atteggiamento delle istituzioni in queste situazioni, mi riferisco ai direttori sanitari e personale medico tutto interessati nella operatività della prima sussistenza, infatti  a detta della lettrice sanitaria, non solo non si sono preoccupati di metter fine a questo vergognoso stillicidio ma a quanto pare hanno inveito su l’unica persona che ha avuto il coraggio di denunciare l’inaccettabile “modus operandi”  illegale delle autoambulanze…cioè lei. Fatti già noti a quanto pare, sebbene nel febbraio 2019 il direttore generale dell’Asl foggiana si preoccupò di precisare, con un comunicato stampa, che le voci di una cattiva gestione delle autombulanze non rispondeva al vero e che gli episodi sporadici denunciati, e segnalati a mezzo stampa, sarebbero stati strumentalizzati da soggetti portatori di interessi particolari ed ha anche aggiunto che per tale ragione l’accaduto sarebbe stato segnalato alla magistratura competente. Ricordo molto bene la questione per averla trattata da “semplice curioso” a quel tempo ma oggi, dopo la denuncia dell’operatrice sanitaria la cosa cambia notevolmente e credo che la situazione sia veramente come me l’abbia raccontata la lettrice e cioè,  è in atto nella provincia foggiana un sistema di collusione e di interessi tra politica, Asl e soggetti ipoteticamente sospetti da identificare. La mia lettrice chiude il suo sfogo con un : “non mi starò zitta”… e aggiungo neanche io ed allora vediamo un po’ se tra i tanti amici giornalisti e redattori che annovero c’è qualcuno della provincia di Foggia che intende andare a fondo alla questione. Per ovvi motivi non cito il nome della mia amica virtuale ma se volete avere informazioni più dettagliate fatemelo sapere…e le avrete.  14122019

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Foggia, interdittiva antimafia a società che gestisce servizi per il cimitero comunale

FOGGIA

Gli amministratori sono stati oggetto qualche settimana fa di altre interdittive antimafia per società diverse. Il prefetto: “Il pericolo di condizionamento nel regolare andamento delle pubbliche amministrazioni”

14 ottobre 2019

Il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, ha emesso una interdittiva antimafia nei confronti della società “Progetto Finanza di Capitanata srl”  che gestisce per conto del Comune di Foggia i servizi cimiteriali. La società, con sede nel capoluogo dauno, è attualmente intestata a Riccardo Ursitti e Giorgia Sala, mentre soci di maggioranza sono gli imprenditori foggiani Giovanni Trisciuoglio e Marco Insalata, entrambi amministratori della Adriatica Servizi e della CTM, (la prima impresa riscuoteva i tributi per conto del Comune di Foggia, Manfredonia e Monte Sant’Angelo mentre la seconda  è una impresa edile), che son state oggetto qualche settimana fa di altre interdittive antimafia.

A quanto si appende, la società “Progetto Finanza” cinque giorni dopo le interdittive antimafia che hanno colpito i due imprenditori, ha cambiato gli organi di amministrazione, ma gli stessi imprenditori sono rimasti quali soci di maggioranza. Questo, sempre secondo il Prefetto, può ipotizzare il condizionamento mafioso.

Il provvedimento è stato assunto a seguito di una istanza del Comune di Foggia volta ad ottenere il rilascio di idonea certificazione antimafia. Negli accertamenti sono emersi elementi  – secondo il prefetto – “tali da suffragare il pericolo di condizionamento nel regolare andamento delle pubbliche amministrazioni”.

 

BELLA CIAO…PER IL CALDO O PER IL FREDDO ?

Turin gretin

BELLA CIAO…PER IL CALDO O PER IL FREDDO ?  

Ecco che alla fine ci siamo arrivati al dunque sperato, ci mancava solo quella del “Bella Ciao” climatico, davvero molto singolare e inatteso il ritornello partigiano per la gioia dell’Anpi, del PD e di tutte le forze di sinistra e di governo. Era ovvio, quasi scontato direi, che la sinistra e le lobby europee strumentalizzassero e manipolassero ad arte e con estrema facilità il fenomeno climatico e quello di una povera bambina di nome…Greta. In verità vi confesso che ci credo alla sua genuina opera e credo la persegua con convinzione ma lei, è una ragazzina di appena sedici anni e  che del mondo e della vita non sa proprio nulla, sicuramente fa e dice quel che la sua età e inesperienza le fanno girare nel cervello e svolge il compitino assegnatole da qualche maestrina, per chissà quale tornaconto, in modo esemplare. Quel che peggio sono i suoi genitori, la madre, un’apprezzata cantante mezzosoprano e il padre attore che per amore del successo e dei soldi hanno spinto la propria figlia in un’avventura il cui esito sarà solo disastroso sotto tutti i profili, troppo giovane per capire le problematiche e come affrontarle e troppo incompetente nella materia ecologica per capire che quando parla dice solo fesserie, e che  vaneggi e dica sciocchezze in quantità industriali ed inquinanti tutti lo sanno me nessuno glielo dice, col rischio di vederci una cento mille Greta in ogni angolo del mondo… e quel che è terribile è che tanti invece di farle comprendere  che il problema lei non può certamente risolverlo con delle chiacchiere la utilizzano come strumento di comunicazione di massa, il cui fine, a quanto pare dell’evidenza dei fatti, è solo quello di far soldi a cassetta. Continuano a darle quell’importanza che sinceramente proprio non capisco. Cara Greta, sicuramente questo non te lo faranno leggere, ma lo scrivo lo stesso, magari qualcuno, responsabile e sano di mente, ti farà comprendere quanto serio sia il problema inquinamento e quanto difficile sia affrontarlo con le tecnologie attuali, leggi : L’accordo stabilito per limitare a 1,5 °C l’aumento di temperatura al 2030, ha suggerito alle “lobby dei fossili” il rilancio del metano come “rimedio”, a totale sostituzione dell’eccesso di emissioni dovute alla combustione di carbone e petrolio. Il punto di forza, a dire dell’Eni, e non da me, sta nel fatto che, mentre il carbone produce CO2, in ragione di 350/400 grammi per kWh, il gas “si ferma solo a 200 grammi/kWh”. Quindi… la verità è che sì, il gas naturale inquina meno di petrolio e carbone, ma inquina, eccome. Pertanto la “soluzione ponte” per approdare alle rinnovabili non ha ragione di esistere: anzi, chiudere un occhio sul metano, corrisponderebbe a mancare l’obiettivo più importante di totale decarbonizzazione per la metà del secolo. Allo stato attuale non è possibile interrompere il ciclo produttivo di beni e servizi necessari alla vita quotidiana della popolazione mondiale, non si possono spegnere frigo e condizionatori, né si possono fermare da un giorno all’altro le industrie dei vari settori né tutti i mezzi9 di trasporto. Un esempio molto reale e pratico è riconducibile  all’altoforno n.2 dello stabilimento siderurgico di Taranto, ebbene ieri, la magistratura tarantina ne ha ordinato il suo spegnimento. Gli effetti di questo provvedimento saranno sicuramente benefici per il clima e l’inquinamento della città ionica e del suo abitato ma ora non sappiamo cosa far fare ai 3500 operai e famiglie e non abbiamo idea di come faranno a vivere. Vedi cara Greta a cosa ti sei prestata ? I bla…bla stanno a mille ma le soluzioni a zero… e di chiacchiere ne fai tante però ometti di denunciare l’India e la Cina, cioè i maggiori produttori mondiali di CO2, e perché per loro non ci sono parole di condanna e …”sguardi brutti” ? Forse questo è un argomento troppo grande per te…forse… ma ora stai spostando la tua protesta in ambito politico, indirizzandola a sinistra…e questo non va più bene, io non sono deluso di te perché ho sempre sospettato che ti manovrassero come un burattino…mi spiace ma la vedo così… 13122019

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Greta Thunberg | Torino | Piazza Castello | 13 dicembre 2019Canta “Bella Ciao”
 

Greta canta “Bella Ciao” e definisce Torino “splendida”, ma Piazza Castello è vuota

Arrivata a bordo di una Tesla elettrica blu

Gioele Urso

13 dicembre 2019 16:56

Turin gretin

Alla fine Greta Thunberg è arrivata a Torino e ha tenuto il suo discorso dal palco di Piazza Castello. Una piazza che però non regge il confronto con le altre due piazze che questa settimana hanno fatto discutere, quella delle “Sardine” e quella degli agricoltori della Coldiretti.

Oggi sotto il palco ad ascoltare Greta c’erano 5.000 persone, molte meno rispetto alle 30.000 sardine di martedì 10 dicembre e ai 15.000 agricoltori di mercoledì 11 dicembre mattina.

L’attivista per il clima è arrivata a Torino poco prima delle 13 e ha visitato il Duomo e i Musei Reali, per poi dirigersi al Teatro Regio passando per piazzetta Reale e Piazza Castello. Poi, dopo un paio di ore di riposo, si è concessa ai giornalisti. “È la prima volta che sono a Torino e penso sia una spledida città”, ha detto.

Durante la manifestazione è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime dei cambiamenti climatici.

Torino tra l’altro è una delle due finaliste per ospitare il secondo meeting internazionale di Fridays For Future, anche per questo Greta Thunberg è venuta oggi, venerdì 13 dicembre, a Torino. Greta al termine della manifestazione ha cantato “Bella Ciao” in inglese insieme ai ragazzi torinesi di Fridays For Future.

Greta ha lasciato Torino a bordo di una Tesla elettrica di colore blu guidata dal padre
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“DEPENDE…DEPENDE”..!

Radical chic

“DEPENDE…DEPENDE”..!

Il gruppo spagnolo “Jarabe De Palo” la cantavano nel 1998, la ricordo con simpatia e nostalgia… divenne anche una sorta di ritornello martellante continuamente ripetuta dalle radio e in TV, qualcosa che ti deve rimanere impresso nella memoria a furia di sentirlo e così è stato..…in effetti ancora oggi a distanza di 21 anni il ricordo è indelebile e  più che mai attivo. Questa cultura del ritornello ossessivo oggi viene spesso utilizzata nella politica, un vero e proprio mantra della comunicazione ossessiva, cioè qualcosa che alla fine deve rimanerti impresso nella mente tanto da crearti solchi profondi e condizionarti la vita quotidiana e magari darti anche l’indirizzo politico alle prossime elezioni. Lilli Gruber, la donna dai mille volti ha sentenziato : “Libertà è partecipazione, esserci è far sentire la propria voce anche silente”, lei è la classica donna radical chic della Tv che ama esternare con i soliti ritornelli della sinistra mediatica. La sua “magnifica “ esternazione la si deve in riferimento alle giovani sardine in perenne protesta contro..(boh !)… più della metà del popolo italiano, e l’intento dell’eroica presentatrice è arricchirci la cultura con elevati principi di democrazia e libertà esternati da filosofa di circostanza. Benissimo, c’è proprio da essere soddisfatti da cotanta abnegazione alla pura democrazia…”brava alla donna-canotto”, infatti la libertà, argomento molto astruso in Italia, ce la vede solo quando protestano i giovani delle sardine e quelli dei centri sociali o del PD, ma quando a protestare sono gli oppositori del governo attuale, vedi oggi la protesta dei cittadini con annesso rogo a Roma, allora chi protesta viene sistematicamente tacciato di strumentalizzazioni fasciste e razziste, come se protestare fosse solo un diritto della sinistra. E la platea di finti liberali si allarga quando entriamo nella sfera dei radical chic come la “bellissima compagna Parietti” che ne fa …ovviamente parte. Forse nessuno ha detto alla due donne-botulino cosa sia il comunismo e la libertà di opinione e pensiero….no, evidentemente non ne hanno idea perché vivono da nababbi e non da comunisti, predicano la libertà in una sola direzione ed offendono tacciandoli di fascisti e razzisti chi non la pensa come loro. Quindi egregie signore, la libertà e la democrazia sono elementi strettamente correlati alle forze di sinistra e questo vi sembra democrazia e libertà ? E il rispetto per oltre il 50% degli italiani che hanno una visone politica diversa dalla vostra non credete che le debba essere dato di diritto ?  Cioè fateci capire qualcosa, visto il clamore sollevato nel paese e i tanti scudi di ammirazione dai radical chic stampa e Tv, devo dedurre che le ”magiche sardine” ora abbiano risolto il problema dell’inquinamento atmosferico alla faccia di Greta ? Forse, archiviato il problema parlamentare Mes ora si riuniscono nelle piazze per convincere il presidente Conte a firmarlo in sede europea  ? O forse le prossime “adunate di piazza” devono tassativamente indicare come combattere il funesto destino di tanti poveri indigenti e disoccupati ? Sicuramente nell’ultima adunata e  la” chiamata …agli ami” le sardine hanno trovato la soluzione per i 3500 operai di Taranto dell’ex Ilva ?  E quando ci sarà la prossima adunata per risolvere il problema Alitalia ? E in quale manifestazione di piazza calerete l’asso risolvi tutto per la  Whirlpool di Napoli. Già…mi chiedo a cosa servano queste adunate di piazza, di contenuti non ne vedo e non ne parlano, l’unica cosa che osservo è la loro stupidità nell’attaccare sempre una certa parte politica, la riesumazione dei cadaveri storici come l’antisemitismo in Italia, e cosa centra la creazione di un movimento del genere che invece di combattere un governo che va contro il desiderio elettorale del popolo italiano attacca l’opposizione ? Ma qualcuno dei radical chic ha detto loro che al governo c’è la sinistra ? No perché se lo sanno e vanno a protestare per il diritto alla libertà e democrazia allora sarebbe meglio chiamare un… buon psichiatra… perché questi non stanno bene col cervello. E’ come dire che domani mi compro un barbecue e gli attrezzi per arrostire la carne di pollo e dopodomani creo un movimento e fatto questo… organizzo  una bella adunata di piazza il cui obiettivo è eliminare i pollai e vietarne l’abbattimento fisico dei polli e imporre la legge dei vegani…. se ci riflettete è la stessa roba con un fine diverso e cioè torniamo al punto d’inizio, gli slogan vanno ripetuti sino a “creare solchi profondi nella mente dell’elettore”…è una vecchia dottrina comunista di condizionamento mentale in auge dagli anni ‘50 sino agli anni ’90 nell’est Europa in particolare…ecco perché a tanti il movimento delle sardine sembra non avere “un senso… ma un senso ce l’ha”… come canta il grande Vasco Rossi. 12122019

 …by…manliominicucci.myblog.it

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Sardine, da Alba Parietti a Paola Turci il movimento convince i vip: ecco chi sarà in piazza a Roma

ITALIA

Radical chic

Giovedì 12 Dicembre 2019

Da Alba Parietti, che ci sarà «con il cuore» a Paola Turci, che annuncia la propria presenza sabato a Roma con le sardine. C’è interesse e curiosità nel mondo dei vip per il movimento spontaneo nato contro Salvini e già sceso in piazza da Genova a Milano.

Alla grande manifestazione delle Sardine di Roma «parteciperei molto volentieri ma purtroppo ho degli impegni di lavoro: sarò lì in piazza con il cuore – spiega la Parietti all’Adnkronos – A chi dice che le Sardine non hanno senso, rispondo con le parole di Gaber: ‘Libertà è partecipazionè, esserci e far sentire la propria voce anche silente. Io ho incontrato i leader del Movimento, sono ragazzi giovani, freschi e puliti e gli ho voluto esprimere tutta la mia stima e solidarietà per quello che stanno facendo».

 

 

È…. CULTURA DEL MACHETE… !

MACHETE

È…. CULTURA DEL MACHETE… !

Ma noooo…ma non è vero che è stato aggredito …lui.. discuteva semplicemente con dei vecchi….”cari amici” che non vedeva da tempo e lui, suo malgrado…non era in sintonia con loro sulla qualità dei …cannoli alla crema.. della pasticceria torinese del corso, quella davvero carina…ma che s’inventa la stampa…i migranti non fanno queste cose né amano l tagli di pezzi di corpo umano…. e che diamine…! Ma perché mettere in cattiva luce questi poverini che scappano dalle guerre e dalla fame con i machete e i cellulari in tasca…e basta…sempre contro i migranti…. magari il pakistano barcollava perché era stressato….e confuso perché aveva litigato…. con una bella bottiglia di primitivo rosso di …. Manduria…e poi, immaginate se questi signori fossero rimasti nei loro paesi e nelle loro case oggi,….mica ci sarebbero di queste belle ed utili situazioni apparentemente equivoche e confusionarie ma nella realtà significative e di esempio culturale. E già, noi italiani amiamo sempre cercare il pelo nell’uovo, invece di addossare le colpe a qualcuno e il perché o per come, convinciamoci che la “cultura del machete” deve diventare la nostra… sì, avete capito bene… esattamente come diceva l’ex presidente della Camera on. Laura Boldrini… sì, domani andate tutti ad acquistare un machete nei centri commerciali, lì li trovate a prezzi buoni e mi raccomando donne comprese, e magari, visto che ci siete compratevi pure una borsa capiente per poterlo trasportare con facilità mentre per gli uomini, si consiglia, in alternativa una comoda tracolla. Attenzione alla scelta del machete… che sia identico e originale a quello che usano loro perché è tassativo, ripeto tassativo, fare nostra la loro cultura… Sì “mettetevelo nella zucca”….e smettetela di ricamare sui poveri…. migranti ….loro, e ricordatelo, oltre il machete non …. hanno altro…e che diamine…! E in ultimo ricordate che loro lavorano di machete per pagarci le ….pensioni. 12122019

 …by… manliominicucci.myblog.it

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Torino, pakistano aggredito a colpi di machete da trafficanti di migranti

MACHETE

LEGGI E  DOPO  …MAGARI…COMMENTA

Un cittadino pakistano è stato aggredito, a Torino, da alcune persone che hanno cercato di tagliargli un braccio con un machete. L’aggressione è avvenuta in via Cecchi. Nello stesso luogo la polizia aveva da poco scoperto un covo di una associazione criminale dedita al traffico di migranti dall’Asia all’Europa. Forse la vittima pretendeva di essere portata all’estero oppure chiedeva indietro i soldi dati e per questo è stata punita.

I KAPÒ DI BIBBIANO….!

Holocaust survivor and Italian Senator for Life, Liliana Segre, with Milan's Mayor Giuseppe Sala after the procession composed of hundreds of mayors on the occasion of the event entitled 'Hate has no future' in Milan, Italy, 10 December 2019. Liliana Segre is currently under guard due to repeated anti-Semitic threats. 
ANSA/FLAVIO LO SCALZO

I KAPÒ DI BIBBIANO….!

“Cara senatrice Segre”, mi rivolgo a lei perché da bambina ha sofferto tanto nei campi di concentramento nazisti, sicuramente ne sa qualcosa della sofferenza che un bambino patisce in uno stato di privazioni mentali e fisiche e lontano dai propri cari genitori. Benissimo ora che sa, immagino che lei sia una persona di sensibilità unica e che sa cosa provi un bambino in predetta situazione e mi viene spontaneo chiederle questo : anziché perder tempo e correre dietro i fantasmi dell’antisemitismo, che detto tra noi in verità oggi in Italia non è proprio un problema ma solo un metodo di propaganda politica, perché non si occupa dei bambini di Bibbiano ? Dall’alto della sua forza politica invece di farsi accerchiare da 600 sindaci che non hanno senso e non servono a niente, perché invece non si fa scortare da tutti i genitori dei bimbi rubati da alcuni assistenti sociali dei vari comuni incriminati ? Ma lei se lo immagina che risonanza mediatica assumerebbe il suo onorevole gesto ? Immagini quanti bimbi potrebbero far ritorno a casa solo grazie al suo intervento. Sarebbe fantastico veder lei insieme ai tanti genitori disperati, tutti uniti in marcia e al canto di “Bella ciao” …si libererebbero tanti bimbi, incarcerati per mero interesse economico, dalle case famiglia . “Cara senatrice a vita”, i campi di concentramento ci sono ancora oggi, purtroppo ci sono e sono presenti nel sistema Bibbiano…si dia da fare se vuol combattere i nuovi “Kapò di Bibbiano”…o no ? O combattere contro il PD….non le va a genio ? Ci faccia sapere…. grazie ..! 11122019.

..by… manliominicucci.myblog.it

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Segre: Sala, pronti a tornare in piazza

Sindaco, marcia è un no all’odio e all’antisemitismo

Holocaust survivor and Italian Senator for Life, Liliana Segre, with Milan's Mayor Giuseppe Sala after the procession composed of hundreds of mayors on the occasion of the event entitled 'Hate has no future' in Milan, Italy, 10 December 2019. Liliana Segre is currently under guard due to repeated anti-Semitic threats. 
ANSA/FLAVIO LO SCALZO

Redazione ANSAMILANO

10 dicembre 2019

(ANSA) – MILANO, 10 DIC – “Mandiamo un messaggio ai fomentatori di odio: avete visto stasera la mobilitazione di sindaci e cittadini e siamo pronti a tornare in piazza se questo clima di odio non cambierà”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dal palco della manifestazione ‘L’odio non fa futuro’ in sostegno alla senatrice a vita Liliana Segre. Secondo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, esiste un rischio razzismo in Italia. “E come no – ha risposto a chi glielo ha chiesto – Siamo qua anche per questo, certo che c’è.
Io voglio continuare a credere nella bontà degli italiani. Però è chiaro che viviamo in un’epoca in cui è facile far montare le tensioni e gli odii e per cui noi sindaci più di altri ce ne accorgiamo, ed è prima di tutto nostro dovere essere qua”. “Il nostro è un no all’odio e all’antisemitismo. Seicento sindaci non si muovono per niente, si muovono perché credono in qualcosa”, ha concluso parlando della marcia.

 

 

 

5DS : 0 = 0 : 5DI

sunnite donne

5DS : 0 = 0 : 5DI

Il risultato è sempre uguale a zero, non è una nuova e astrusa equazione algebrica generata e partorita dalla mente di qualche cervellone del XXI secolo, né  è stata elaborata da un nuovo sistema di calcolo elettronico, niente di tutto questo, l’assurda equazione è roba mia, una cosetta semplice… semplice, ma che nei fatti  è semplicemente un’equazione che riguarda la posizione della  donna islamica nel contesto del mondo musulmano. La prima sigla DS,  sta ad indicare la donna sunnita che vive in Arabia Saudita, mentre la seconda sigla è rivolta alla donna di religione sciita che vive in Iran. Come potete notare il risultato è sempre zero…già,  perché oltre che riempirci di chiacchiere da sera a mattino il risultato è sempre quello ovunque si vada e ovunque ci si confronti con il mondo islamico e cioè, la donna conta sempre e solamente… zero ….altro che al centro del mondo islamico come tanti osano urlare al vento delle chiacchiere, detta affermazione pare essere solo uno slogan di circostanza per attirare simpatie nel mondo occidentale ma nella realtà la donna è sempre e continuamente sottoposta a vessazioni da parte del genere maschile islamico e questo lo si deve solo e soprattutto alle linee guida impartite dalle leggi coraniche e rispettate e praticate con devozione assoluta dai fedeli. Dopo la recente e nauseante pantomima delle donne allo stadio in occasione della finale calcio di coppa Italia della scorsa estate, disputata nel regno saudita con tutte le polemiche del caso, adesso si prova a concedere l’ingresso unico nei ristoranti anche alle donne, che…conquista meravigliosa ! C’è da esser propri felici… e orgogliosi per la “gentile concessione”… E mentre tutti i radical chic occidentali tacciono, il governo Spagnolo, questa volta ammirevole, prende posizione contro il paese musulmano e lo fa col sano principio di tutelare e difendere i diritti delle donne, effettivamente quel che non si comprende è perché tutti gli altri paesi occidentali non prendano eguali posizioni nette e chiare come la Spagna e smettano di fare affari con un paese dove vige la pena di morte e le donne sono sottomesse agli uomini e non beneficiano degli stessi diritti. Curiosamente consto che le brave e combattive donne italiane della sinistra non urlano al “razzismo” né manifestano solidarietà verso le “colleghe musulmane”  e perché mai non lo fanno ? Paura o si sono svenduti a ricchi petrolieri per amore del petroldollaro ? Però in televisione a perorare la causa dei migranti islamici ci vanno e come… urlano, e come urlano, tra razzisti e fascisti si fanno sentire…, forse anche loro desiderano essere sottomesse all’islam oppure c’è qualcosa di più profondo che a noi comuni mortali occidentali sfugge ? E’ la solita storia, si urla e si suonano le gran casse per quel che conviene ai radical chic e buonisti d’opportunità e poi si dimenticano gli orrori che le donne patiscono quotidianamente nei paesi islamici ad opera dei loro…” stessi familiari…”, è incredibile quanto menefreghismo ci sia nelle donne occidentali e quanto interesse ci sia negli immigrati ….maschi e musulmani … .. boh…difficile capirle certe donne…10122019 …

by…manliominicucci.myblog.it

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L’Arabia Saudita abolisce la segregazione delle donne nei ristoranti

Il principe Mohammed Bin Salam chiede di abolire gli ingressi separati nei locali e le aree riservate

sunnite donne

L’Arabia Saudita compie un altro passo importante verso l’abolizione delle discriminazioni nei confronti delle donne. Da adesso in poi anche le ragazze potranno entrare nei locali pubblici e nei ristoranti passando attraverso la porta principale. Fino ad ora infatti nei locali le donne per essere meno in vista erano obbligate ad entrare attraverso porte laterali e costrette a sedersi in zone a loro riservate. Non un obbligo di legge, ma una scelta del singolo ristoratore che potrà liberamente decidere se mantenere aree separate o aprire il locale a tutti gli ospiti maschili e femminili.

Una nuova apertura

Questa è solo l’ultima di una serie di norme discriminatorie che il principe ereditario Mohammed bin Salman sta cercando di abolire. Sono stati infatti già compiuti passi molto importanti. Dal 2017 alle donne è permesso guidare, viaggiare all’estero senza il permesso del marito o in caso di nubili del fratello e andare in albergo senza essere accompagnate. Nella capitale saudita non è più così strano vedere donne al volante senza lo hijab, il velo non integrale. Purtroppo però la politica non sembra seguire questa scia. Sono infatti ancora molte le donne, soprattutto attiviste per i diritti umani che vengono arrestate, rinchiuse in carcere per diversi anni e a volte anche torturate. Una grave violazione dei diritti umani che nonostante i buoni propositi del principe Mohammed Bin Salam sembra essere ancora lontana dal cessare.

Supercoppa Spagna, Tve rinuncia: “Arabia Saudita non rispetta diritti”

LEI…SI’.. CHE AVEVA CAPITO …!

FALLACI

LEI…SI’.. CHE AVEVA CAPITO …!

Dopo l’ultimo attentato terroristico di matrice islamico nella base militare americana ho inteso ripercorrere la storia e le vicissitudini di noi occidentali nell’ultimo ventennio, un periodo di tempo dove si registrano violenze e morti inaudite per mano dei terroristi di fede islamica e cercare di capire come mai si è tanto tanto ottusi e refrattari nell’accettare che la religione islamica non è quella che ci viene propinata dai media e dalle forze politiche europee né quella che spudoratamente ci viene presentata come una vera religione di pace, una cieca fede alla quale tutti gli islamici obbediscono silenziosamente e che invece agli occhi di noi occidentali si vestono da agnelli per farci credere che loro sono buoni. E’ ovvio che studiando il fenomeno islamico da ben 30 anni non sono sorpreso né meravigliato dal loro “modus operandi” del tutto farlocco e bugiardo, il Corano detta le sue leggi e le linee guida e il buon musulmano deve attenersi a quanto scritto… tutto il resto sono solo bugie e balle colorate perfettamente in linea del “sacro libro”…punto ! A conferma di quanto ho appena scritto intendo ripercorrere il lavoro di Oriana Fallaci sul tema islam, le sue allarmanti parole e il suo duro ma reale pensiero di una scrittrice oramai andata, personaggio scomodo per il magnate “divino Soros” e la sinistra mondiale tutta  che da anni si prodiga per riempirci di immigrati islamici col fine di aumentare la popolazione nei vari paesi occidentali e trasformarli in paesi multicolorati e multi religiosi. Lei scriveva questo anni fa : «Continua anche la panzana che l’Islam è una religione di pace, che il Corano predica la misericordia e l’amore e la pietà. Come se Maometto fosse venuto al mondo con un ramoscello d’ulivo in bocca e fosse morto crocifisso insieme a Gesù. Come se non fosse stato anche lui un taglia teste e anziché orde di soldati con le scimitarre ci avesse lasciato san Matteo e san Marco e san Luca e san Giovanni intenti a scrivere gli Evangeli». Analizzando quanto ella sosteneva in merito alla evidente differenza tra il cristianesimo e la religione islamica emerge un dato indiscutibile e che deve far riflettere, non i veri fedeli di Cristo, ma tutta la sinistra e quella parte di chiesa che propende alla integrazione religiosa ai quali rivolgo una sola domanda, banale ma di attualità :  prego, fatemi un elenco di tutti gli attentati terroristici originati dalla mano dei cristiani, cioè, per essere più precisi, elencatemi quanta gente ha ammazzato dei musulmani urlando…” Gesù Cristo è grande” ! Zero…la risposta è zero, perché il fedele di Cristo non uccide ma perdona, e le cose sono tanto differenti e opposte alle teorie coraniche. Ecco perché l’integrazione non ci potrà mai essere tra chi predica l’odio e la morte e la sottomissione di altri esseri umani e chi per convinzione religiosa predica amore, pace e fratellanza. 20 anni fa tutti questi problemi non c’erano, noi si viveva tranquilli nelle nostre città e si respirava un’aria diversa da quella attuale, oggi viviamo nel terrore degli attentati islamici  e spiegatemi, perché devo vivere nel terrore ? Il problema è l’islam, la Germania, la Francia, il Belgio e la Svezia l’hanno capito e ora stanno cercando si risolverlo, ma non ci riescono, ed aggiungo che non ci riusciranno sino a quando il parlamento europeo non approverà leggi adeguate, dure e ben chiare contro la religione islamica, diversamente la macchia islamica si allargherà sempre di più perché nessuno ve lo dice ma ci sono almeno 400 milioni di islamici pronti a venire in Europa ed impossessarsi dei nostri bene secondo le regole coraniche. Lo so bene che è dura, se non ci è riuscita Oriana Fallaci figurarsi io a convincerli….ma intanto ci provo, poi magari …chissà.. 09122019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Il testamento della Fallaci: l’integrazione una balla

Nel 2005 la scrittrice avvisava sui rischi del politicamente corretto e di certe sentenze

FALLACI

Diana Alfieri – Ven, 06/12/2019 –

Denunciare la «fandonia dell’Islam moderato» è stata l’ultima crociata della combattente Oriana Fallaci. La scrittrice aveva cercato in tutti i modi di costringere l’Occidente a spalancare gli occhi e stracciare il velo dell’ipocrisia per riconoscere quella che per la Fallaci è una verità innegabile.

«Continua anche la panzana che l’Islam è una religione di pace, che il Corano predica la misericordia e l’amore e la pietà. Come se Maometto fosse venuto al mondo con un ramoscello d’ulivo in bocca e fosse morto crocifisso insieme a Gesù. Come se non fosse stato anche lui un tagliateste e anziché orde di soldati con le scimitarre ci avesse lasciato san Matteo e san Marco e san Luca e san Giovanni intenti a scrivere gli Evangeli».

È uno stralcio del suo ultimo articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 16 luglio 2005. Si intitolava «Il nemico che trattiamo da amico». Profetica? La Fallaci non amava l’idea di fare la Cassandra ma a leggere le sue parole è difficile negare che la sua prospettiva sul futuro dell’Europa e dell’Occidente fagocitati dall’Islam fosse molto lucida.

La scrittrice fiorentina cercava di scuotere un Occidente che appariva cieco di fronte al pericolo. La sua crociata aveva preso il via dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 in Usa ed è proseguita fino alla sua morte nel 2006. Nel mirino della Fallaci prima di tutto proprio l’Europa che, scriveva, «non è più Europa ma Eurabia e che con la sua mollezza, la sua inerzia, la sua cecità, il suo asservimento al nemico si sta scavando la propria tomba».

Critica proprio nei confronti del via libera alla costruzione delle moschee sulla base della «bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo». Durissima pure con il sistema giudiziario con i «magistrati sempre pronti a mandare in galera me e intanto ad assolvere i figli di Allah. A vietarne l’espulsione, ad annullarne le condanne pesanti, nonché a tormentare i carabinieri o i poliziotti che li arrestano».

Il mito da sfatare per la scrittrice è quello dell’esistenza di un «Islam Moderato». La Fallaci vuole smascherare «il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un’esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in paesi lontani. Bé, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. E ce l’abbiamo in casa. Ce l’abbiamo in casa da oltre trent’anni». Il rischio più grande è che questo nemico non viene riconosciuto come tale, avverte la Fallaci. «È un nemico che a colpo d’occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all’occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente inserito nel nostro sistema-sociale: col permesso di soggiorno, con l’automobile. Con la famiglia». Per questo scioccamente non lo temiamo più e lo «trattiamo da amico» ma intanto quel nemico in realtà «ci odia e ci disprezza con intensità».

Dunque questo nemico trasforma le moschee «in caserme, in campi di addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e obbedisce ciecamente all’imam, però guai se arresti l’imam». Per la Fallaci non ci sono mai stati dubbi o perplessità perchè «l’Islam è il Corano e il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. E’ incompatibile col concetto di civiltà».

Un buona parte della responsabilità della perdita di orientamento dell’Occidente la Fallaci la attribuisce all’indulgenza «che la Chiesa Cattolica professa nei riguardi dell’Islam», continuando a sottolineare il «comune patrimonio spirituale fornitoci dalle tre grandi religioni monoteistiche». Quella cristiana, quella ebraica, quella islamica.

Perla scrittrice non esiste alcun «patrimonio in comune» perché: «Allah non ha nulla in comune col Dio del Cristianesimo. Col Dio padre, il Dio buono, il Dio affettuoso che predica l’amore e il perdono. Il Dio che negli uomini vede i suoi figli. Allah è un Dio padrone, un Dio tiranno. Un Dio che negli uomini vede i suoi sudditi anzi i suoi schiavi. Un Dio che invece dell’amore insegna l’odio, che attraverso il Corano chiama cani-infedeli coloro che credono in un altro Dio e ordina di punirli. Di soggiogarli, di ammazzarli».

Impossibile dunque «mettere sullo stesso piano il cristianesimo e l’islamismo». Inaccettabile «onorare in egual modo Gesù e Maometto».