Archivio mensile: dicembre 2019

LA RISCOSSA DELLE RISORSE …!

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LA RISCOSSA DELLE RISORSE …!

A Foggia, un paio di giorni fa, abbiamo assistito ad nuovo episodio e narrazione di stile …”svedese”, esattamente come nel paese nordico orami i migranti tutti, in particolar modo i musulmani, dettano i tempi della loro volontà e desideri e non si fermano davanti a niente e nessuno. Eloquente quanto mai più chiare sono le loro stesse dichiarazioni che io definisco molto allarmanti e preoccupanti, nei fatti sono messaggi allucinanti di guerra vera e propria a cui noi preferiamo rispondere con i toni dei “radical chic”… e buonisti.., i migranti ribelli di Foggia oltre che lagnarsi, inutilmente aggiungo,  sanno benissimo che l’Italia non è più in grado di ospitare qualcuno e quei pochi che ha già ospitato in passato oggi hanno già un lavoro decoroso e dignitoso che tanti italiani non hanno neanche…giusto ricordarlo, si comportano da veri opportunisti. Pretendere documenti e minacciando violenza in caso di rifiuto a consegnarglieli, ben sapendo che le leggi per l’asilo politico o l’accoglienza solidale hanno le loro ferree regole e che devono essere rispettate senza esitazioni, è farlo è una volgare e violenta provocazione verso tutte le istituzioni e il popolo italiano, deve essere chiaro a tutti che chi arriva da noi in modo clandestino deve “mettersi nella zucca”…, che deve essere ossequioso e rispettare le leggi e i suoi tempi previsti esattamente come noi italiani le rispettiamo senza far guerre di strada lanciando pietre o altro contro i nostri fratelli o figli in divisa, rischiando di ferirli o addirittura ammazzarli.  Il loro atteggiamento a volte è proprio disgustoso ed inaccettabile, “specie da chi scappa da una guerra o dalla fame”, ingratitudine e strafottenza alla centesima potenza… leggete un po’ cosa dicono questi delinquenti in veste di poveri disgraziati alla stampa e al popolo italiano in occasione degli ennesimi scontri con le forze di polizia : “«Non ci fanno paura i vostri manganelli», dicono i migranti rivolgendosi alla polizia. Non abbiamo altro da perdere e aggiungono, la paura della morte l’abbiamo già vissuta quando abbiamo attraversato il deserto dell’Africa». I migranti avvertono che non andranno via senza il loro amico “Mustafà” che è stato bloccato dai poliziotti durante la protesta e portato in Questura. Senza di lui da qui non ce ne andiamo”. Questo è in sintesi l’atteggiamento di chi protesta in un paese straniero, infischiandone delle leggi di quel paese stesso e dell’incolumità della gente qualunque e pretende e fa quel che vuole in barba all’accoglienza ricevuta, alle leggi e al rispetto dei cittadini italiani che li hanno accolti loro malgrado… ed in tutto questo dobbiamo sempre ringraziare i “compagni traditori” della sinistra anti italiana che non lesina mai di appoggiare l’accoglienza violenta ed irregolare a scapito delle nostre leggi al fine di imporre il proprio disegno politico . Qui non c’è più spazio per l’accoglienza perché farli entrare significa creare altre “bidonville” e chi si prodiga per farli arrivare sono i veri responsabili e mi riferisco alla ONG, ai sacerdoti impazziti, alle combriccole della sinistra e purtroppo anche al governo attuale degno erede di quelli del PD. Oggi il è Mustafà il motivo della loro imposizione e violenza, domani perché vorranno un lavoro e una casa e dopodomani perché vorranno le moschee ad ogni angolo di strada. A voi va tutto bene questo cari signori della sinistra ? Bene sappiate però…che una volta riempita l’Italia di migranti a voi, sì…proprio a voi, loro vi prenderanno “a calci in culo”… se va bene, oppure vi scanneranno come si conviene secondo certi dettami….continuate a giocare ed a scherzare con il fenomeno migratorio, Belgio e Svezia stanno già facendo i conti con …gli incubi reali, andate a farci un salto per toccare con mano la realtà se non credete a me…08122019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Foggia, migranti bloccano incroci e accesso al GrandApulia: scontri con polizia

La mobilitazione con ‘Campagne in lotta’: i migranti rivendicano case, documenti e migliori condizioni salariali

 REDAZIONE ONLINE (FOTO MAIZZI)

06 Dicembre 2019

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FOGGIA – Momenti di tensione, questa mattina, nei pressi del ‘GrandApulia’, in zona Asi a Foggia: un centinaio di migranti, accomapagnati da ‘Campagne in Lotta’, ha letteralmente bloccato gli accessi da e per il centro commerciale, paralizzando il traffico per oltre un’ora.

Necessario, sul posto, l’intervento della polizia in tenuta anti-sommossa che ha effettuato alcune cariche con lancio di lacrimogeni. Non sono mancati, in risposta, lanci di pietre e bottiglie all’indirizzo degli agenti. Negli scontri, nessuno è rimasto ferito. Durante le azioni di protesta, sia gli automobilisti in transito che gli utenti del centro commerciale sono rimasti bloccati per oltre un’ora, rispettivamente in strada e all’interno della struttura.

LA PROTESTA – Case, documenti e migliori condizioni di lavoro sono al centro delle rivendicazioni dei migranti. «Oggi, 6 dicembre 2019, apriamo la stagione natalizia ricordandovi che cosa succede nelle campagne italiane. Oggi blocchiamo”, spiegano da ‘Campagne in lotta’. “Lo facciamo contemporaneamente dalla provincia di Foggia alla piana di Gioia Tauro, due dei territori dove molti di noi lavoratori e lavoratrici delle campagne vivono, e dove troppi di noi sono morti in questi anni a causa della violenza di leggi che ci vogliono segregati, poveri e in silenzio».

A bordo di due pullman si sono spostati davanti alla sede della Questura di Foggia i circa 100 braccianti migranti che questa mattina hanno protestato davanti agli ingressi del centro commerciale ‘GranApulià per chiedere “documenti e una vita dignitosa». Nel corso della manifestazione alcuni migranti hanno lanciato pietre alla polizia che ha risposto con il lancio di lacrimogeni e ha bloccato un giovane manifestante di cui ora gli amici chiedono il rilascio. «Libero, libero», urlano all’esterno della Questura i migranti.
Nella sassaiola due agenti sono rimasti lievemente feriti e due mezzi della polizia sono stati danneggiati.

«Non ci fanno paura i vostri manganelli», dicono i migranti rivolgendosi alla polizia. «Non abbiamo altro da perdere – aggiungono – e la paura della morte l’abbiamo già vissuta quando abbiamo attraversato il deserto dell’Africa».
I migranti avvertono che non andranno via senza il loro amico «Mustafà» che è stato bloccato dai poliziotti durante la protesta e portato in Questura. «Senza di lui – sottolineano – da qui non ce ne andiamo»

I migranti in protesta a Foggia hanno bloccato un incrocio cittadino, tra viale Fortore e Corso del Mezzogiorno, nelle vicinanze della Questura. Si tratta di uno degli incroci più importanti della città. Continuano a chiedere che venga liberato Mustafà, bloccato dalla polizia mentre manifestava con gli altri braccianti.

RILASCIATO MIGRANTE FERMATO – È stato rilasciato poco fa il giovane migrante fermato stamattina durante una sassaiola contro la polizia da parte di alcuni braccianti stranieri che hanno manifestato nella zona industriale di Foggia per rivendicare «condizioni di vita più dignitose». Durante il lancio di pietre, al quale la polizia ha risposto con i lacrimogeni, sono rimasti feriti lievemente due agenti.
Dopo essere stato bloccato dalla polizia, il migrante africano era stato portato in Questura dove i suoi connazionali si erano trasferiti per chiedere la liberazione del giovane che è stato denunciato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo aver liberato una strada vicina alla Questura che avevano inizialmente bloccato, i migranti stanno lasciando la zona.

Si è conclusa poco fa davanti al piazzale della stazione ferroviaria di Foggia la manifestazione di protesta di un centinaio di migranti, perlopiù braccianti agricoli che risiedono nei ghetti in provincia.
I manifestanti, dopo aver bloccato nel pomeriggio un importante incrocio stradale cittadino nelle vicinanze della Questura, si sono mossi in corteo verso la stazione ferroviaria attraversando una parte del centro della città. Qui, dopo una breve adunata, sono poi saliti a bordo dei pullman che li hanno riaccompagnati alle baraccopoli nelle campagne foggiane. Al centro della loro protesta, la richiesta di documenti e permessi di soggiorno.

 

LA STRANA E CURIOSA SARDINA…!

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LA STRANA E CURIOSA SARDINA…!
I vecchi saggi d’altri tempi ci raccontavano che il pesce comincia a puzzare dalla testa, è un vecchio proverbio abbastanza di moda in questo periodo e che calza a pennello al neo movimento delle sardine, appena nato e già pieno di problemi. Dopo averlo ascoltato al programma di Flores su LA7, di martedì, il sardina Mattia Santori sottolinea che la politica con la “p maiuscola” deve essere praticata da veri politici e in linea…”con il cervello”, ci confessa che prima ammirava Renzi ma dopo averlo visto e ascoltato in un comizio ha cambiato idea su di lui e si è creattil vuoto. È in questo contesto che il movimento delle sardine prende forma, poi nasce per l’esigenza di fare scendere in piazza la gente sopita e delusa dalla classica politica dalla cui si era allontanata. Molto bene, il giovane sardina purtroppo nel suo ciarlare non ci dice i contenuti del suo programma politico, se ne ha almeno uno, i suoi intenti e obiettivi politici e soprattutto perché fa politica di sinistra senza esporsi, infatti lui è sempre ambiguo nelle affermazioni nonostante la sua giovane età, non si espone mai apertamente e in modo chiaro come si dovrebbe e quale sia l’obiettivo da raggiungere, ovvero il fine politico del movimento ma parla, solo e male, sempre di Salvini come se al governo ci fosse la lega e non i suoi amici. Analizziamo sino in fondo questo abnorme movimento truccato ad arte e ideato dalle lobby della sinistra per fare vincere le elezioni regionali emiliane alla coalizione di sinistra e riuscire a non perdere la regione storica della sinistra. Questo del movimento dei pesci secondo me è la riedizione dell’offensiva di Renzi in occasione del referendum del 2016, ricordate quanti celebri cantanti, attori e benpensanti della società civile si schierarono a favore di Renzi e contro il volere del popolo ? Il risultato fu un disastro epocale per Renzi e compagni e non contenti di quel fallimento totale oggi la sinistra ci riprova con un movimento apparentemente ..”neutro”… ma che nella realtà è un soggetto politico ch si colloca alla sinistra del PD e vedrete che tra un po’…. loro appoggeranno il candidato della sinistra a tutte le prossime consultazioni elettorali regionali. Detto del mio punto di pensiero c’è da aggiungere un “piccolissimo particolare”… che si chiama soldi..per costituire un movimento ci vogliono soldi per il notaio, poi redigere uno statuto indicando l’obiettivo da raggiungere e per il quale è stato costituito, poi occorrono almeno altri due soggetti per raggiungere il numero legale, nominare un presidente, un segretario e un tesoriere e indi registrare il nome e il simbolo o logo. E chi sono gli altri soggetti del movimento ? Perché non vengono allo scoperto ? E i soldi per fare tutto questo chi li tira fuori ? Organizzare degli eventi richiede l’intervento e il lavoro di tanta gente, una equipe che lavori da sera a mattino per organizzare manifestazioni di piazza in tutta Italia o in Europa servono milioni di euro che sono distanti dalle balle raccontate dal radical chic Mattia Santori. Prendesse per il “culo i simpatizzanti” dei pesciolini perché nel suo operato le balle stanno a mille…faranno la stessa fine dei tanti movimenti effimeri inventati dalla sinistra per portare voti. Ci stanno provando con i migranti ma si sono accorti che non funziona ed ora ci provano partendo dal desiderio di fare politica con la “p maiuscola” dimenticando che la sinistra è nei posti che conta dal lontano 1945… Il pesce puzza dalla testa….non dimenticatelo…05122019

…by… manliominicucci.myblog.it

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La sardina Santori contro Renzi: “Si è staccato dalla realtà”

Mattia Santori, leader del movimento di piazza anti-Salvini, è stato anche ospite di Daria Bignardi a L’Assedio

Pina Francone – Gio, 05/12/2019 – 09:46

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Matteo Renzi è stata una delle fonti di ispirazione di Mattia Santori, il fondatore e portavoce delle sardine che fa facendo il tour dei programmi televisivi.

Il leader del movimento di piazza nato a Bologna, infatti, è l’uomo del momento e sta inanellando un’ospitata via l’altra in vista della manifestazione nazionale delle sardine, in programma sabato 14 dicembre a Roma, in Piazza San Giovanni.

E così, dopo essersi seduto nel salotto di DiMartedì, ospite di Giovanni Floris su La7, nella giornata di mercoledì è stata la volta della scrivania di Daria Bignardi. Già, perché Santori è stato forse l’ospite di punta dell’ultima puntata de L’Assedio, sul canale Nove.

Un’intervista nella quale la sardine parla del suo “movimento” e nel quale, spinto dalla conduttrice, non si tira indietro dal commentare le mosse politiche del leader di Italia Viva. E qui, parlando dell’ex presidente del Consiglio, fa una rivelazione forse inaspettata. Quale? Eccola: “A me Matteo Renzi piaceva. Ero uno di quelli affascinati dalla sua novità. E allora, dopo anni che mi piaceva, sono andato a vederlo alla Festa dell’Unità dal vivo, aveva questo dibattito per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016”.

Ecco, è lì che qualcosa scatta: “E lì mi è cascato, davanti al senza filtro. Mi sono cascate un po’ le finzioni: la macchina del marketing commerciale, che ormai purtroppo accompagna la politica, quando la vedi dal vivo, senza filtri, si presenta per quello che è…ed è mancanza di empatia”. E qui Santori cala l’asso: “C’era proprio un distacco tra la realtà e la persona che c’era sul palco, cosa che secondo me non dovrebbe mai avvenire…”.

Santori contro Salvini

Nella serata di martedì, sulle frequenze di La7, Mattia Santori non si è tirato indietro dall’attaccare il leader della Lega“Noi abbiamo imparato il vecchio lavoro di Matteo Salvini, cioè riempiere le piazze abbastanza facilmente. Invece, lui ora riempie solo le stanze, i bar e i palazzetti dello sport quando va bene…”. Nel corso della puntata del programma condotto da Floris, il portavoce delle sardine ha fatto la sua lezioncina su come dovrebbe essere e parlare la politica“Noi abbiamo sempre detto che la Politica, quella con la ‘P’ maiuscola significa delegare qualcuno che è competente e affronta temi complessi, senza slogan e senza sensazionalismi”.

LO SVEDESE CHE FISSAVA …LE CAPRE !

22222 ISLAMICI IN PREGHIERA

LO SVEDESE CHE FISSAVA …LE CAPRE !

Torno ad occuparmi della Svezia e dei suoi seri problemi, drammi evoluti da concetti privi di razionalità e logica, dove l’autolesionismo e l’autodistruzione della comunità svedese è solo una questione di tempo….purtroppo. Non è la prima volta che mi occupo del paese scandinavo anzi, forse penso di essere uno dei pochi, se non proprio  l’unico, che mette in risalto continuamente e con puntualità  l’informazione scioccante che ci perviene da quel paese. Al contrario in Italia ed in Europa si registra un disinteresse da far paura e di una strana e assurda incomprensione nel trattare lo spinoso argomento. Mediaset  non è interessata a parlar della Svezia e dell’islam, evidentemente pensa più ai probabili ed eventuali affari del futuro con il mondo arabo, la Rai…”mamma Rai non ne parla mai”… e non ne parlerà sino a quando nei posti che contano ci saranno sempre i fedelissimi del PD e di Renzi i quali, chissà per quale strano motivo, hanno tutto l’interesse a sostenere l’avanzata araba e africana islamica in Italia come se a noi far sbarcare l’islam e farlo dilagare sia un affare economico, oppure come penso io, c’è qualcuno e tanti qualcuno che vengono profumatamente finanziati per altre opere a me ignote …al momento… La7, l’emittente televisiva più disgustosa dello scenario mediatico italiano, palesemente di sinistra e molto vicina al “caro defunto Stalin”…loro amano fare gli  gnorri e la becera politica di indottrinamento mentale stile URSS, ed evitano in tutti i modi di dare e fare informazione sulla Svezia e l’islam, in tanti anni non ho mai riscontrato nei loro programmi un interesse giornalistico sugli svedesi e sui loro drammi anzi, dell’avanzata islamica proprio non gliene frega un tubo, neanche a pensarle certe cose, al momento hanno altro a cui pensare infatti, … sono impegnati a far propaganda contro….Mussolini e Hitler…fate pure, magari quando avete finito potete passare a Robespierre e alla rivoluzione russa e così sarete impegnati a spararle per anni, tanto… chi vi vede più oramai…! Resto io nel palcoscenico dell’informazione a raccontare e dar notizie sulla Svezia, pensate che nel 1950 c’erano solo 500 islamici nel paese scandinavo mentre oggi se ne contano quasi un milione, pari al 9% dell’intera popolazione con la prospettiva futura di vederli crescere sino ad acquisire la maggioranza anagrafica nel paese, una cosa inaudita, tutto questo sarà possibile per via dell’aumento demografico sconsiderato e senza freni imposto dalle leggi coraniche agli immigrati ora cittadini svedesi. Non a caso tanti imam del passato recente hanno dichiarato che avrebbero conquistato l’Europa col ventre delle loro donne”. Ed è cosi…è proprio così, oggi la Svezia non intende proprio svegliarsi dall’incubo in cui vive e continua a “fissare la questione” come se la cosa non  riguardasse il paese, come se la religione non potrà mai creare fratture all’interno di una società. Pessimo ragionamento, mentre loro stanno a fissare le capre, giorno dopo giorno, il paese va sempre più giù a rotoli e l’immigrazione, incontrollata e di origine musulmana, ha determinato un repentino cambio dello stile di vita, si è passato dalla civilissima e moderna Svezia alla retrograda ed antica quanto mai obsoleta cultura maomettana. Insomma, mi chiedo, quando inizieremo ad affrontare il problema in modo serio e riflessivo, adottare seri provvedimenti al fine di tutelare la nostra società, moderna e civile costruita in migliaia di anni e non permettere di farla abbattere da gente che ha la mente ad un unica direzione opposta alla nostra. In ultimo dico ai media tutti, affrontate il problema islam oggi, perché domani saranno i nostri figli a far i conti con loro e noi, tutti noi abbiamo il dovere di affrontarlo ora e non lasciarlo a loro domani. 02122019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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Cristiani iracheni avvertono Svezia del rischio di un “governo islamista”

© REUTERS / Sergei Karpukhin

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12:15 02.12.2019

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Mentre i ricercatori svedesi respingono l’idea di una rivalsa islamica al governo nonostante l’impressionante cambiamento demografico, hanno ammesso l’incremento dell’indottrinamento islamico e delle tensioni.

Tra i cristiani iracheni c’è l’idea diffusa che molti paesi europei, come Svezia e Francia, abbiano accolto troppi musulmani dal Medio Oriente e che adesso rischiano un influenza islamica al punto di un governo islamista, riporta la rivista cristiana Världen Idag.

“Si perderà il controllo”, ha detto alla rivista Layla (uno pseudonimo per motivi di sicurezza) del Kurdistan iracheno. Tra gli iracheni cristiani come lei, ha affermato, c’è la convinzione che la Svezia diventerà islamica in futuro, a causa della grande immigrazione dai paesi musulmani.

“Noi che siamo cresciuti qui sappiamo cos’è l’Islam. Non ammonisco contro le persone, contro i musulmani, ma contro l’ideologia ”, ha detto. “Sebbene la maggior parte dei musulmani non creda nella jihad, credono comunque in Maometto. Credono che tutti i popoli dovrebbero diventare musulmani e che c’è una ricompensa in paradiso per coloro che porteranno persone all’Islam ”.

Layla ha invitato le chiese europee a “svegliarsi”, riporta il quotidiano svedese.

“Se gli islamisti prenderanno il potere, non vi tratteranno secondo i diritti umani, ma secondo la legge della Sharia”, ha sottolineato. “Adoro i musulmani, ma fate attenzione. Gesù dice che dovremmo essere astuti come serpenti e innocenti come colombe”, ha concluso, esortando a non cedere a nessuna pressione.

Il pastore Basilio (anche uno pseudonimo), che ha incontrato migliaia di yazidi e cristiani in fuga da Daesh, ha ricordato il concetto musulmano di taqiya, una dissimulazione precauzionale o la negazione del credo religioso. Secondo lui, viene spesso utilizzato anche dai musulmani radicali per nascondere il loro vero intento.

“Ciò significa che i radicali “si mantengono bassi” e si adattano a una società non religiosa per acquisire potere”, ha detto, avvertendo delle cellule dormienti pronte all’azione, mentre agiscono per “prendere il controllo” una volta che la maggioranza parlamentare verrà istituita.

Secondo l’islamologo Rickard Lagervall dell’Università di Lund e dell’Università di Jönköping, è improbabile che gli islamisti possano un giorno prendere il sopravvento in Svezia, poiché sono una minoranza. Un altro motivo è che gli islamisti sono un gruppo diviso che comprende non solo simpatizzanti e jihadisti di Daesh, ma anche salafiti “puritani” che, ha suggerito, evitano la politica. Inoltre, i musulmani “ordinari” sono anche un gruppo frammentato, ha sottolineato.

“All’interno del gruppo musulmano di fondo, molti non sono necessariamente praticanti musulmani”, ha sottolineato.

Allo stesso tempo, Lagervall ha ammesso che i musulmani radicali cercano di influenzare i musulmani moderati a diventare più devoti.

Il numero di musulmani in Svezia è aumentato vertiginosamente nel giro di pochi decenni. Nel 1950, c’erano solo 500 musulmani nel paese scandinavo. Oggi, secondo il Pew Research Center, la loro quota ha superato gli 800.000, pari all’8,1% della popolazione.

Un sondaggio del 2018 della stessa istituzione prevedeva che il numero di musulmani in Svezia avrebbe raggiunto i 4,5 milioni, attraverso dati demografici e immigrazione, spingendo il quotidiano cristiano Dagen a chiedere se la croce svedese sarebbe stata sostituita da una mezzaluna.

 

FORREST GUMP … !

The gathering of the 'Sardines', an anti-populist left-wing movement, which invaded the square with the fish symbol of protest, In Florence, Italy, 30 November 2019. Italy's Anti-Salvini 'Sardines' movement takes to the streets to express its opposition to populist forces.
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

FORREST GUMP … !

Le sardine in piazza, vederli riunite a quel modo chissà perché mi fanno tornare alla mente il film di Tom Hanks, Forrest Gump, nel film ad un certo punto della sua complicata e instabile vita mentale iniziò a correre, così… semplicemente perché gli andava di correre, senza un valido motivo e senza meta, curiosamente dietro di lui si unì un gruppo di ammiratori che attirati da una illogica attrazione ideologica verso di lui….iniziarono a corrergli dietro per mesi, poi, un bel giorno improvvisamente il mitico personaggio del film arrestò la sua corsa, così. . senza una precisa ragione o motivazione, esattamente come aveva iniziato a correre, il suo stop incomprensibile obbligò, ovviamente, quelli che lo seguivano a doversi fermare, i quali presi dal panico e dallo sconforto si chiedevano il perché della fine del loro sogno. Infatti quella sorta di corsa era una cosa insensata, propria di un soggetto con qualche rotella mancante….ma quello era solo un film. Quindi, ora vorrei capire il senso di queste “adunate di piazza” senza senso, tanti nelle piazze a reclamare diritti e libertà, da Firenze a Napoli è un coro unanime…loro non si legano e sono contro il …governo … però, magari quando si fermeranno di correre, come fece nel film Forrest Gump, mi piacerebbe sapere contro chi sono…e perché invocano diritti e libertà ? Perché mai ? Se non erro al potere abbiamo un governo di pura sinistra e l’opposizione conta appena un misero 37% in parlamento, quindi non è in grado di apportare nessuna modifica alla costituzione né sperare di poter governare e allora, contro chi combattono ? Forse si riuniscono perché vogliono i porti aperti per fare sbarcare a milioni i migranti, oppure perché vogliono appendere a testa in giù la Meloni e Salvini e tutti i leader dell’opposizione ? Oppure, perché magari vogliono rendere fuorilegge tutti quelli che non la pensano e votano come loro …nel pieno rispetto della democrazia e libertà che proprio loro invocano e difendono “correndo nelle piazze” ? Magari…. quando si fermeranno, con calma, ci spiegheranno il senso di queste manifestazioni, perché in verità io non le ho capite e non le capisco. Evidentemente i “Sardin Gump” delle sceneggiate napoletane stanno correndo e ….correte pure tanto tra un po’ vi fermerete a ragionare e avrete tempo per ridervi dietro o spiegarci il perché 01122019

… manliominicucci.myblog.it

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L’invasione delle sardine, ormai e’ boom da Nord a Sud

‘Siamo 10mila a Napoli e 40mila a Firenze’

The gathering of the 'Sardines', an anti-populist left-wing movement, which invaded the square with the fish symbol of protest, In Florence, Italy, 30 November 2019. Italy's Anti-Salvini 'Sardines' movement takes to the streets to express its opposition to populist forces.
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Sardine a piazza della Repubblica a Firenze –

Redazione ANSANAPOLI

01 dicembre 2019

A Napoli le ‘sardine’ si contano: siamo 10 mila. Cantano Bella Ciao e Napul’è di Pino Daniele, ‘citano’ Eduardo e la sua pernacchia, amplificandola in migliaia di pernacchie in Piazza Dante. A Firenze per gli organizzatori le sardine sono invece in 40 mila. “Ci avete battatuto di brutto”, fa chapeau Mattia Santori, uno dei quattro ideatori della prima reunion a Bologna. Centinaia di sardine anche Cosenza, in piazza Santa Teresa. E a Pesaro, in Piazzale Lazzarini. Sardine ovunque, anche all’isola d’Elba dove aspettano Matteo Salvini.

“Sardine a Napoli, ora. Sono contento quando vedo piazze piene di persone in movimento per i diritti e le libertà. Piazze di ossigeno democratico, senza sponsor e padroni”. Lo scrive in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che aggiunge: “Io ci sto, invisibile, con la forza di chi cerca di fare, da sindaco, la rivoluzione governando”.

Di certo ci sono piazza della Repubblica stracolma e le vie limitrofe affollate. Così a parte il centro storico di Firenze per la manifestazione delle Sardine, organizzata in concomitanza della cena organizzata nel capoluogo toscano con Matteo Salvini. Sui numeri dei partecipanti della manifestazione in piazza gli organizzatori al microfoni hanno affermato: “Siamo in 40mila”. In base al numero fornito al momento dalla questura la stima si aggira sui 10.000 partecipanti, comunque arrivati anche da altre città toscane. In piazza della Repubblica è stato srotolato il grande striscione ‘La Toscana non si Lega’, mentre una bandiera rossa con falce e martello che per qualche istante ha sventolato è stata fatta rimuovere dagli organizzatori: “Via le bandiere – hanno detto al microfono – noi siamo insieme senza partiti, senza persone che ci comandano; siamo il popolo della Costituzione e vogliamo che venga rispettata”. Per la piazza stracolma sono transitati fra gli altri anche il sindaco Dario Nardella insieme al vicesindaco Cristina Giachi, e la segretaria generale della Cgil Firenze Paola Galgani.

“I dati parlano di 40mila persone oggi, ed è un piacere sapere che ci avete battuti di brutto!”. Lo ha detto Mattia Santori, leader delle Sardine, intervenendo alla manifestazione di Firenze in piazza della Repubblica. “Non è un caso che tutto sia partito da Bologna – ha affermato – e non è un caso che la manifestazione più numerosa sia in Toscana”. “Se lo vogliamo la politica tornerà a essere una cosa seria”, ha aggiunto Santori, che ha salutato così i manifestanti: “Siate orgogliosi di aver preso parte ad un’azione rivoluzionaria, aver fatto politica senza bisogno di insultare nessuno. Da domani anche voi potrete raccontare di quella volta che un branco di Sardine ha sconfitto il pirata del populismo”.

Sono stati alcune centinaia i calabresi che si sono ritrovati in piazza Santa Teresa a Cosenza per aderire al movimento delle “sardine”. “Abbiamo visto quello che è avvenuto a Bologna e per noi è stata una boccata d’aria; siamo cittadini normali, lavoratori, pensionati e studenti che si ritrovano in piazza per arginare la deriva verso la quale sta andando l’Italia seguendo alcuni politici” ha spiegato Mario Sposato uno degli organizzatori. Liberi cittadini provenienti da diverse zone: presenti gruppi da Reggio, Catanzaro e Crotone. Tra i manifestanti diverse le sagome della sardina e cartelli con varie scritte: “fate l’amore non fate la Lega”, “sardine e pure terroni”, “Cosenza non abbocca”. “Noi veniamo da Reggio e ci siamo perché questo movimento è importante, ma anche imprevedibile” ha detto Filippo Sorgonà, coordinatore di un gruppo promotore di Reggio Calabria. “Scombina i piani di tutti – ha aggiunto – e questo ci piace perché vogliamo guizzare via come le sardine da ciò che ci vogliono imporre”.