DOLLARI…SULLE SARDINE …?

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DOLLARI…SULLE SARDINE …?

Consiglio utile per le donne italiane che professano e rimarcano “stomachevolmente” e quotidianamente la laicità dello stato italiano e la libertà di professare tutte le religione esistenti. Rammento a tutte lor signore, radical chic, sarde ( attenzione, mi riferisco alle donne delle sardine, da non confondere con le donne della Sardegna.. prego) e di sinistra, si quelle che vivono ai Parioli o negli appartamenti e ville più chic di Firenze e Milano,… che la società occidentale, in particolare quella nostrana, affonda le sue radici, tradizioni, costumi e usi alimentari nella cristianità e se oggi…”predette donnine” si possono permettere di essere libere, di poter scrivere quel che pensano e dipingere quadri e scolpire statue e praticare sport d’ogni genere è perché in Europa non c’è mai stata né professata né appoggiata la religione islamica, anzi, è sempre stata combattuta nei secoli e vista come un pericolo demoniaco. Leggo oggi che le sardine consentono alle donne islamiche di diffondere il loro pensiero religioso nelle manifestazioni di piazza attraverso dei veri e propri comizi di ordine religioso e politico. Molto male, e perché mai la verità sulla condizione femminile nei paesi islamici viene tenuta costantemente e volutamente nascosta ? Uno strano silenzio, tanto da farmi giungere alla conclusione che la sinistra italiana sia supportata economicamente dagli stati islamici per la diffusione dell’Islam in Italia e che sia “sinistre lobby” che politici svenduti si stiano prodigando per diffonderlo con la plateale scusa della laicità del nostro stato. Ebbene che vi mettiate nella zucca una cosa fondamentale, visto che ogni giorno evocate la nostra costituzione…. L’ISLAM È CONTRO LA COSTITUZIONE ITALIANA ! Vi piaccia o meno è così, e allora spiegate al popolo tutto perché difendete una religione anticostituzionale e illegale dove i diritti delle donne e bambine vengono calpestati e non considerate di pari genere agli uomini ? Ad oggi nessuna radicali chic me lo ha spiegato e forse perché non leggono i libri sulle loro condizioni drammatiche che paradossalmente vorrebbe esportare da noi… Abbiamo donne musulmane nei consigli comunali ma ci vanno vestite secondo i dettami coranici e non quelli occidentali e neanche questo vi fa riflettere ? In ultimo, vorrei proprio vedere a chi sono intestate le fatture di pagamento per l’organizzazione delle manifestazioni della Sardine e per la stampa di magliette, gadget e costi vari per il trasporto di migliaia di persone.. Fateci sapere chi è paga perché ho il sospetto che i sauditi li stanno finanziando profumatamente….si prega di smentirmi su questa mia ipotesi… facendomi vedere le fatture quietanzate …grazie. 15122019.

…by…manliominicucci.myblog.it

DONNE E MUSULMANE

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5 libri da leggere sulla condizione delle donne in Medio Oriente

Domenica 24 giugno è stato abolito il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, e vogliamo festeggiare questo traguardo con una selezione delle migliori storie scritte

MILANO – Domenica 24 giugno è stato abolito il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, e vogliamo festeggiare questo traguardo con una selezione delle migliori storie scritte da autrici donne e musulmane che, al contrario di quanto spesso si pensa, sono tutt’altro che remissive nel raccontare la propria storia e la condizione femminile in Medio Oriente.

Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi

Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell’impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d’amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.

ze di Riad, Rajaa Alsanea

Quattro giovani studentesse universitarie, di famiglie ricche e privilegiate, sono alla ricerca del vero amore. La città in cui vivono, però, è Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Attraverso resoconti di un’anonima narratrice, che invia i propri scritti via internet, l’unico mezzo di comunicazione privata possibile, prendono forma le storie di Qamra, in continua lotta contro le tradizioni familiari e contro la propria debolezza; di Michelle, per metà araba e per metà americana, incapace di sopportare le restrizioni della società saudita e per questo vittima della maldicenza; di Sadim, ferita da un amore che la condizionerà per la vita; e di Lamis, forte e determinata a conquistare sia l’uomo di cui si è innamorata sia la libertà in un altro paese.

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Persepolis, Marjane Satrapi

L’opera narra la vita dell’autrice Marjane, dall’infanzia trascorsa in Iran sino all’età adulta; da un lato, questa graphic novel racconta soprattutto dell’evoluzione e dei mutamenti che tale Paese ha subito in seguito alla rivoluzione islamica di Khomeini, visti attraverso gli occhi prima di una bambina e poi di una donna; ma racconta anche dell’Europa, del mondo occidentale osservato da un’adolescente costretta ad allontanarsi dal proprio Paese e da una dittatura opprimente, soprattutto verso le donne.

Una donna libanese arrabbiata racconta cosa significhi appartenere all’altra metà del cielo nel mondo arabo-islamico; mostra le lotte per combattere gli stereotipi e conquistare diritti considerati inalienabili eppure tutt’altro che scontati, le gioie e i dolori; rivela le speranze ed espone le debolezze delle donne arabe, le sfide che si trovano ad affrontare e i problemi che vivono, talvolta provocano o ignorano. In queste pagine Joumana Haddad, protagonista della cultura libanese contemporanea, sconfigge cliché, tabù e restrizioni per svelarci la sua vita.

. Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All’improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all’assemblea generale delle Nazioni Unite.

DOLLARI…SULLE SARDINE …?ultima modifica: 2019-12-16T17:16:33+01:00da manlio22ldc
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