118 SFUMATURE NERE …SU SANITA’ E .….MORTE !

FOGGIA

118  SFUMATURE NERE …SU SANITA’ E .….MORTE  !

Il film  “Quinto potere” del 1976, diretto da Sidney Lumet e interpretato da Peter Finch, ci lascia un ricordo indelebile  particolarmente affascinante e attraente nella mente e nel cuore di colui che proprio non accetta le ingiustizie, l’attore principale ripeteva come un mantra una frase poi rimasta celebre nella storia cinematografica e che ricordo a tutti : «Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più ! ». Uno slogan che pare abbia fatto presa a quanto pare su tanti soggetti oltre me, e pare che non sia “l’ultimo dei moicani”  a lagnarsi ed a ribellarsi alle ingiustizie subite. Oggi intendo parlarvi delle vicissitudini di una mia lettrice, nonché amica virtuale, un’operatrice sanitaria della provincia di Foggia, ella mi scrive in un post, su un social, e mi chiede se posso aiutarla scrivendo e denunciando, con la redazione di un mio articolo, la mala gestione dei 118 e servizi sanitari di competenza dell’Asl foggiana in tutta la sua allucinante vicenda. Ovviamente le ho chiesto di delucidarmi sulla questione ed è emerso che nella provincia foggiana pare che la trasparenza, lealtà  e il rispetto per il ruolo lavorativo altrui sia “merce sconosciuta”, anzi  dai suoi racconti, oltre che ravvisare “un’incazzatura straordinaria”, emerge una situazione in ambito lavorativo del pronto soccorso a dir poco sconcertante, situazione sicuramente anomala che dovrebbe essere presa in carico dalla procura di Foggia per via della delicatezza dell’argomento e della denuncia di una operatrice sanitaria ed essere valutata nel suo insieme e indagare per accertare eventuali omissioni o addirittura reati nell’esercizio del primo soccorso. Una situazione davvero anomala  dove entra in gioco, ed ha una parte anche considerevole, il sindacato di categoria che invece di tutelare la lavoratrice ed approfondire il suo malcontento e lagnanze nello svolgimento delle sue mansioni si scaglia contro di lei, lasciandoci nell’incertezza e nel sospetto che magari si tutelino gli interessi di qualcun altro. In primis ho verificato un attimino quanto fossero attendibili le dichiarazioni della lettrice, i dubbi e perplessità devono essere sempre legittimi in questi casi e rovistando su internet, scopro che non solo la vita dei pazienti bisognosi di soccorso è in pericolo, come già denunciato da altri soggetti, ma anche la morte è un business nel silenzio, lasciatemelo dire, tombale degli addetti ai lavori, il link postato né  è fulgido esempio. La donna, maltrattata ed offesa dal personale medico in genere, denuncia il pericolo dell’utilizzo in maniera sconsiderata delle autoambulanze nelle isole Tremiti e Roseto Val Fortone, zone di competenza dell’Asl foggiana, in fase di soccorso, affidate a soggetti non propriamente adatti ed idonei per detto servizio, incuranti delle più elementari norme di sicurezza, come per esempio l’assenza di sicurezza negli agganci delle bombole di ossigeno nelle stesse autoambulanze, cioè, praticamente ..”liberi di girare all’interno delle autoambulanza” con annesse risate del conducente.  Quel che pare incomprensibile è l’atteggiamento delle istituzioni in queste situazioni, mi riferisco ai direttori sanitari e personale medico tutto interessati nella operatività della prima sussistenza, infatti  a detta della lettrice sanitaria, non solo non si sono preoccupati di metter fine a questo vergognoso stillicidio ma a quanto pare hanno inveito su l’unica persona che ha avuto il coraggio di denunciare l’inaccettabile “modus operandi”  illegale delle autoambulanze…cioè lei. Fatti già noti a quanto pare, sebbene nel febbraio 2019 il direttore generale dell’Asl foggiana si preoccupò di precisare, con un comunicato stampa, che le voci di una cattiva gestione delle autombulanze non rispondeva al vero e che gli episodi sporadici denunciati, e segnalati a mezzo stampa, sarebbero stati strumentalizzati da soggetti portatori di interessi particolari ed ha anche aggiunto che per tale ragione l’accaduto sarebbe stato segnalato alla magistratura competente. Ricordo molto bene la questione per averla trattata da “semplice curioso” a quel tempo ma oggi, dopo la denuncia dell’operatrice sanitaria la cosa cambia notevolmente e credo che la situazione sia veramente come me l’abbia raccontata la lettrice e cioè,  è in atto nella provincia foggiana un sistema di collusione e di interessi tra politica, Asl e soggetti ipoteticamente sospetti da identificare. La mia lettrice chiude il suo sfogo con un : “non mi starò zitta”… e aggiungo neanche io ed allora vediamo un po’ se tra i tanti amici giornalisti e redattori che annovero c’è qualcuno della provincia di Foggia che intende andare a fondo alla questione. Per ovvi motivi non cito il nome della mia amica virtuale ma se volete avere informazioni più dettagliate fatemelo sapere…e le avrete.  14122019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Foggia, interdittiva antimafia a società che gestisce servizi per il cimitero comunale

FOGGIA

Gli amministratori sono stati oggetto qualche settimana fa di altre interdittive antimafia per società diverse. Il prefetto: “Il pericolo di condizionamento nel regolare andamento delle pubbliche amministrazioni”

14 ottobre 2019

Il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, ha emesso una interdittiva antimafia nei confronti della società “Progetto Finanza di Capitanata srl”  che gestisce per conto del Comune di Foggia i servizi cimiteriali. La società, con sede nel capoluogo dauno, è attualmente intestata a Riccardo Ursitti e Giorgia Sala, mentre soci di maggioranza sono gli imprenditori foggiani Giovanni Trisciuoglio e Marco Insalata, entrambi amministratori della Adriatica Servizi e della CTM, (la prima impresa riscuoteva i tributi per conto del Comune di Foggia, Manfredonia e Monte Sant’Angelo mentre la seconda  è una impresa edile), che son state oggetto qualche settimana fa di altre interdittive antimafia.

A quanto si appende, la società “Progetto Finanza” cinque giorni dopo le interdittive antimafia che hanno colpito i due imprenditori, ha cambiato gli organi di amministrazione, ma gli stessi imprenditori sono rimasti quali soci di maggioranza. Questo, sempre secondo il Prefetto, può ipotizzare il condizionamento mafioso.

Il provvedimento è stato assunto a seguito di una istanza del Comune di Foggia volta ad ottenere il rilascio di idonea certificazione antimafia. Negli accertamenti sono emersi elementi  – secondo il prefetto – “tali da suffragare il pericolo di condizionamento nel regolare andamento delle pubbliche amministrazioni”.

 

118 SFUMATURE NERE …SU SANITA’ E .….MORTE !ultima modifica: 2019-12-15T13:39:56+01:00da manlio22ldc
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