Archivio mensile: maggio 2019

SINCERE CONDOGLIANZE !

SINCERE CONDOGLIANZE !
A tutti i popoli europei, “l’ultima vigliaccata” o se preferite l’ennesima pugnalata alle spalle dei cittadini europei è inferta. Una sentenza raccapricciante e senza senso, ora c’è qualche intelligentone che ci spiega perché l’immigrato di un paese che non è in guerra dovrebbe dichiarare di non essere perseguitato nel suo paese e come si fa a dimostrare il contrario ? Se uno rischia la vita per attraversare il Mediterraneo è ovvio, specifico che per la gente che ragiona è ovvio, che una volta arrivato in Europa dichiari di essere un perseguitato politico, e quindi con questa sentenza avrebbe diritto in automatico a diventare cittadino italiano, dico italiano perché il primo porto di arrivo sarà sicuramente italiano. Questa è la morte annunciata del nostro paese e dell’Europa stile occidentale, con la prospettiva che nei prossimi lustri ci sarà una nuova Europa che vedrà di occidentale solo i nomi delle città sulle mappe e cartine geografiche. Certo che sarà così, già ora in Germania i bimbi nati sono tutti di genitori immigrati ma che conservano le loro tradizioni e religione. Questa è la più grande idiozia della storia del continente europeo, perché nei fatti ora che gli africani ed asiatici comprenderanno il vero significato della sentenza si muoveranno alla volta dell’Europa e così si è alle soglie di qualcosa di drammatico. Ancora una volta è dimostrato che la sostituzione etnica è in atto, ma cari signori delle toghe rosse e radical chic, vi assicuro che i vostri figli pagheranno amaramente i vostri errori perché dopo per poter rimediare bisogna metter mani alle armi. Evidentemente non vi rendete conto delle grandi ed enormi rivoluzioni sociali che mettete in pratica con delle “sentenze del cavolo”…no .non vi rendete conto. Sicuramente tanti pro immigrati saranno felici di detta sentenza e i loro figli, figlie, sorelle e mogli lo sono, lo saranno ? Bruttissimo questo giorno di Maggio dove assistiamo alla morte annunciata dell’Europa. Il 26 di Maggio spero proprio che ci sia la tanto e auspicata vittoria dei populisti ….altrimenti “..felici condoglianze” a tutti gli europei…. 14052019

…by… manliominicucci.myblog.it

 

14 MAGGIO 2019 12:02

Rifugiati, la Corte Ue dice “no” ai rimpatri nei Paesi dʼorigine se rischiano la tortura

“In caso le persone interessate rischino comportamenti inumani”

Rifugiati, la Corte Ue dice "no" ai rimpatri nei Paesi d'origine se rischiano la tortura

In base al diritto europeo, un rifugiato in fuga da un Paese in cui rischia la tortura o altri trattamenti inumani vietati dalla Convenzione di Ginevra non può essere rimpatriato o respinto nella nazione da cui proviene. Lo ha chiarito la Corte di giustizia dell’Ue in una sentenza, precisando che la norma va rispettata anche se lo status di rifugiato viene negato o revocato dallo Stato ospitante per validi motivi di sicurezza.

I giudici della Corte sono stati chiamati a pronunciarsi sulla conformità delle disposizioni della direttiva Ue sui rifugiati con quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra dai colleghi di Belgio e Repubblica Ceca in seguito ai ricorsi presentati da un ivoriano, un congolese e un ceceno a cui è stato revocato o rifiutato lo status di rifugiato per gravi motivi. Una fattispecie prevista dalla stessa Convenzione di Ginevra.

In base alle norme vigenti, secondo la sentenza odierna della Corte, “fintanto che il cittadino di un Paese extra-Ue o un apolide abbia fondato timore di essere perseguitato nel suo Paese d’origine o di residenza, questa persona deve essere qualificata come rifugiato indipendentemente dal fatto che lo status di rifugiato sia stato formalmente riconosciuto”.

Fatta questa premessa, la Corte ha stabilito che la direttiva europea va “interpretata e applicata nel rispetto dei diritti garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue” che “escludono la possibilità di un respingimento” verso Paesi a rischio. La stessa Carta, hanno ricordato i giudici comunitari, “vieta infatti in termini categorici la tortura nonché pene e trattamenti inumani e degradanti a prescindere dal comportamento dell’interessato e l’allontanamento verso uno Stato dove esista un rischio serio che una persona sia sottoposta a trattamenti di tale genere”.

In altre parole, secondo le delucidazioni fornire dagli addetti ai lavori, la sentenza della Corte ha stabilito che il diritto Ue dà ai rifugiati una protezione maggiore di quella riconosciuta dalla Convenzione di Ginevra stabilendo che, anche nel caso di rifiuto o ritiro dello status di rifugiato per gravi e validi motivi, costui non può essere rimandato nel Paese d’origine. Spetta poi alla magistratura nazionale stabilire se l’interessato è da considerarsi o meno un clandestino con tutte le implicazioni connesse a questo status.

E.U.

L’IDIOZIA DELL’IDEOLOGIA…

L’IDIOZIA DELL’IDEOLOGIA…
È dura da capire quanto sia deleteria affidarsi ciecamente ad un’ideologia strampalata e campata in aria, è pericolosissimo metterla in pratica a tutti i costi, tanti purtroppo non si rendono ancora conto che una volta di fronte al problema la sua soluzione nei fatti è irrisolvibile. La gente che scappa, non certamente dalla guerra, dai loro paesi d’origine lo fa esclusivamente per soddisfare la voglia, legittima aggiungo, di una vita negli agi e nei lussi, e siamo sinceri, a chi non piacerebbe vivere senza problemi economici ed avere a portata di mano tutte le comodità del progresso. È ovvio che piaccia a tutti, anche a me piacerebbe avere lo yacht e la Ferrari, ma non li ho né mi fanno gola né rischierei la mia vita o quella dei familiari per averli, come non sarebbe neanche bello abbandonare amici e parenti con i quali si è convissuto per anni. Questi parametri di vita pratica purtroppo non vengono tenuti debitamente in conto da chi promuove l’immigrazione libera ed incontrollata, infatti tutta questa gente è abbagliato ed illusa dai lussi che fanno bella mostra di sé nelle pubblicità televisive o sui giornali. Ragazzi che non hanno neanche una bici o un motorino è facile plasmarli e portarli al “lato oscuro della ricchezza”… Certo, quando arrivano in occidente e si rendono conto di essere stati “fregati” e che l’unico lavoro che si prospetta loro è quello di spaccarsi la schiena a raccogliere pomodori o altro, allora bisogna capire che non è neanche tanto da condannare chi spaccia e delinque, infatti in più occasioni ho scritto che la colpa degli stupri e delle violenze degli immigrati sono da attribuire ai falsi buonisti e ai veri radical chic della sinistra politica che discutono di immigrati e integrazioni nei bei salotti dei loro attici in pieno centro città. E in tutto questo poi assistiamo alle pantomime dei “manovali dell’immigrazione” che sotto mentite spoglie della solidarietà creano volontariamente un tessuto sociale a dir poco devastante per giustificare i tanti slogan d’occasione. Che questi ragazzi ora stiano cercando di arrivare la vedo come una cosa di assoluta normalità, anzi, sono convinto che il tentativo di arrivare in Europa non avrà mai fine, infatti, riflettete e ponetevi lo stesso quesito che mi pongo da anni : e perché non dovrebbero venire ? Il punto è che tanti non capiscono che se apri il rubinetto dell’acqua e togli anche la farfalla che blocca l’erogazione del liquido la casa prima o poi si allaga e non ci vuole molto a capirlo. Lo capiranno gli italiani e gli europei che l’immigrazione non è la panacea dei problemi economici mondiale ma è esattamente l’opposto ? Boh…sono anni che lo dico e scrivo ma evidentemente combatto i mulini a vento ..ai posteri l’ardua sentenza…13052019

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Migranti scavalcano recinzione Melilla

Spagna principale punto di ingresso in Europa

Melillà

Redazione ANSALISBONA

12 maggio 2019

(ANSA) – LISBONA, 12 MAG – Almeno 52 migranti hanno scavalcato la recinzione che separa il Marocco dall’enclave spagnola di Melilla stamani all’alba. Lo riferiscono le autorità spagnole aggiungendo che quattro agenti di polizia e un migrante hanno riportato lievi ferite.
La Spagna è diventata lo scorso anno il principale punto di ingresso in Europa con circa 60mila migranti entrati irregolarmente, la maggior parte dei quali attraversando il Mediterraneo.
 

ROSSI E …. PARADOSSI..

ROSSI E …. PARADOSSI..

All’ennesimo sbarco dei migranti sulle nostre coste dei “salvati in mare” mi son soffermato un attimo ad ascoltare tutti i commenti degli interpreti di questo orrendo lungo e annoso film violento, osceno e criminoso. Prendo spunto dalla puntata del un programma televisivo di Rai tre del pomeriggio di sabato u.s., la puntata è proprio incentrata sugli sbarchi a Lampedusa, vengono rivisti i momenti più salienti degli sbarchi degli ultimi anni, si raccolgono le diverse testimonianze di cittadini isolani, poi si passa agli operatori ed esperti commentatori TV dell’epoca, tutto spiegato in modo veramente chiaro e completo, la tragica  conclusione che emerge è che l’immigrazione era tutta… programmata ….come un vero e proprio show televisivo, un po’ come “il grande fratello dell’immigrazione”, uno  show in diretta dove si assisteva a sbarchi coordinati, controllati e programmati, il tutto ovviamente per creare lo stato d’animo desiderato dagli esperti “navigatori mediatici” al fine di sollecitare la sensibilità umana e nel contempo creare scene da film sensazionali. Tutto questo perché ? E qui che ora “partono le riflessioni” con destinazione ..” verità”. Anni fa ci hanno raccontato che i migranti servivano per pagarci le pensioni e per raccogliere frutti e ortaggi e li abbiamo accolti al costo di 4/5 miliardi euro, e primo paradosso è che la maggior parte di loro lavorano in nero oppure delinquono nello spaccio di stupefacenti e nel fatti non versano i tanti sospirati contributi per “pagarci le pensioni”. Paradosso n.2, i migranti ci costano più di quanto producano e la bilancia pende in giù sempre dalla parte della collettività. Paradosso n.3, ai migranti e stranieri vengono assegnate le case popolari con più facilità rispetto a tanti italiani, i quali non avendo un numeroso nucleo familiare sono sempre svantaggiati rispetto a loro. Paradosso n.4, nonostante i migranti si trovino in casa altrui non rispettano le leggi del paese che li ospita e addirittura pretendono di imporre la propria religione e le proprie usanze. Ora tiriamo la linea e traiamo le conclusioni : io cittadino italiano, mio padre e mio nonno e miei avi prima di me, abbiamo sudato per costruire l’Italia, per dargli una ricchezza e un futuro certo alle prossime generazioni e cosa vedo nella realtà ? Che abbiamo fatto tutto questo per niente, per gente che non conosco ma che non hanno mai fatto niente o dato qualcosa all’Italia, al contrario hanno solo ricevuto, gratuitamente servizi e benefici, e il tutto perché qualcuno, i politici della rossa sinistra, ha deciso di derubarci dei nostri averi, della nostra cultura e tradizione. Paradosso n.5, come mai  nelle università, scuole e centri culturali si permette di fare propaganda politica a favore dell’immigrazione con la scusa della solidarietà senza il normale contraddittorio ? E’ un disastro annunciato…l’Europa cadrà in mano agli immigrati…è solo questione di tempo…Oriana Fallaci aveva ragione. 12052019

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Tunisia soccorre 46 migranti su barcone

In difficoltà a largo Jebeniana. Ieri il naufragio con 70 morti

epa07550344 Migrants, who were rescued at sea, arrive to the port in Almeria, Southern Spain, early 06 May 2019. A total of 54 people were rescued at sea as they were trying to reach the Spanish coast.  EPA/CARLOS BARBAANSA) – TUNISI, 11 MAG – La guardia costiera tunisina ha intercettato in acque nazionali un’imbarcazione in difficoltà al largo di Jebeniana, 35 km a nord di Sfax, con a bordo 46 migranti, dei quali 20 donne, in gran parte di Paesi sub-sahariani, oltre a 6 tunisini. Lo ha appreso l’ANSA da fonti qualificate. Ieri fino a 70 migranti sono annegati quando l’imbarcazione sulla quale erano ammassati è affondata in acque internazionali, a 40 miglia dalla città tunisina di Sfax.

10 Maggio 2019 … Bücherverbrennungen.!

10 Maggio 2019 … Bücherverbrennungen.!
10 Maggio 1933, si dette inizio alle cosiddette Bücherverbrennungen  tradotto in lingua italiana, “roghi di libri”, nella piazza centrale della città di Berlino, gli studenti bruciarono 25.000 volumi di libri non tedeschi, dando di fatto il via alla censura nazista. Un falò grande…grande.. così grande che lasciarono alla storia il monito che stampa , libri e idee devono asservire sempre e comunque il regime. No, si prega di non confonderlo con quello più famoso che si fa in onore di San Giuseppe il 19 di Marzo, ..no, quello  è un’altra roba, ha valore opposto e cioè la propagazione attraverso il calore e la luce dei legni che bruciano l’amore e la pace tra gli uomini, rimarcando quanto sia importante la cristianità il rispetto per gli uomini e la libertà. Nel 1933 invece il rogo aveva un altro obiettivo,  ed era quello di distruggere tutti i libri che potevano rappresentare un pericolo per l’ideologia nazista e  il regime. Cioè, spiego meglio, se uno scrittore “X” avesse scritto un libro che rappresentava un’idea contraria al regime, questi veniva denunciato e arrestato e i suoi scritti, tutti censurati e le stampe originali dei libri distrutti . In alcuni paesi ancora oggi, per chi non lo sapesse, vige ancora la censura di stampa…non vi sorprendete, in Cina, Vietnam, Cambogia, Cuba etc. etc. . In quel drammatico giorno del 1933 vennero bruciati tutti i libri, ovviamente scomodi ad Hitler e alle sue idee, ordendo di fatto il più grande crimine nella storia della letteratura tedesca. Oggi…2019.. assistiamo nuovamente al “rogo virtuale” del 1933, abbiamo nei fatti una censura verso una casa editrice la cui colpa non la si conosce, bruciati ideologicamente  i suoi libri e cosa più aberrante, è che non ho ben capito, chi è …l’Hitler del momento, è forse il presidente del salone di Torino oppure la sindaco Appendino o Chiamparino, o come penso io si è voluto creare una tempesta in un bicchier d’acqua per i soliti motivi elettorali ? E poi, cosa c’entra e qual è l’ipotetico reato commesso dall’editore ? Perché viene incriminato di apologia al fascismo ?  Cosa c’entrano i libri, autori ed editori con l’eventuale reato di apologia al fascismo ? Tra l’altro, non mi sembra che i loro libri siano inni alla morte di esseri umani, o un incitamento all’odio razziale o peggio alla violenza fisica o addirittura alla sottomissione dei popoli o esseri umani perché ideologicamente diversi, quindi, entrando nel merito delle cose.. io posso e devo leggere solo libri che esaltano l’ideologia comunista e antifascista, l’immigrazione e l’integrazione ? Al di fuori di questi indirizzi allora uno è da ….censurare.. se non si sottomette ad essere plasmato secondo il dettame dittatoriale mediatico ? E allora, benissimo, visto che si è così attenti e precisi su determinati argomenti spinosi e delicati, vogliate spiegare a tanti italiani, me compreso, perché il libro degli islamici, il Corano, non viene bandito e messo fuori legge ?  Già, quello ha tutti i presupposti appena citati e che a dir il vero sono considerati reati da diversi articoli della nostra costituzione, difatti è un libro che incita all’odio tra gli esseri umani (Sura 9:5-9:123 e 6:152), un’esaltazione alla poligamia (Sura 65:4-5) e impone la sottomissione alla propria religione agli attuali infedeli…(Sura 5:34), le Sure e i versetti del Corano sono eloquenti, chiari e indiscutibili, quindi perché il Corano non viene censurato e la religione islamica bandita dallo stato italiano mentre per un banale sospetto si censura ? Perché due pesi e due misure ? La casa editrice non ha colpe accertate ma viene indagata per apologia mentre l’islam no…e che diavolo è questa storia ? Già, questo discorso non fa comodo a nessuno, perché la maggior parte dei giornalisti e politici italiani sono asserviti alle lobby internazionali… io invece no, e dico che il popolo italiano non dimentica, questo crimine verso la casa editrice e questo inutile razzismo e censura senza senso.. costerà alla sinistra altri milioni di voti. Il 1933 è tornato con la sinistra italiana stalinista ..è la nuova realtà.. ma tanti non ci stanno..11052019

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(ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

8 MAGGIO 2019

Salone del Libro di Torino, estromessa Altaforte su richiesta di Comune e Regione

Gli organizzatori: “Ci adeguiamo a scelta politica”. Lʼeditore: “Assurdo. Faremo causa e la vinceremo”

La Città di Torino e la Regione Piemonte, soci fondatori del Salone del Libro, hanno chiesto alla associazione “Torino, la città del libro”, al Circolo dei lettori e al Comitato di indirizzo del Salone del libro di rescindere il contratto con la casa editrice Altaforte, vicina a Casapound. Gli organizzatori del Salone hanno fatto sapere di non poter far altro che “adeguarsi alla scelta politica”. L’editore di Altaforte ha annunciato di voler far causa.

La richiesta di Comune e Regione di rescindere il contratto con la casa editrici è arrivata “alla luce della situazione che si è venuta a creare” scrivono in un comunicato congiunto Sergio Chiamparino e Chiara Appendino. Secondo il presidente della Regione Piemonte e la sindaca di Torino Chiara Appendino, la situazione “rende impossibile lo svolgimento della prevista lezione agli studenti di Halina Birenbaum, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti”, inoltre le “forti criticità e preoccupazioni espresse dagli espositori in relazione alla presenza e al posizionamento dello stand di Altaforte. E’ necessario tutelare il Salone del libro, la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento di una manifestazione seguita da molte decine di migliaia di persone”.

La risposta di Francesco Polacchi, editore di Altaforte, non si è fatta attendere. “E’ una richiesta assurda, abbiamo pagato lo stand e siamo giustamente al Salone del Libro. Se dovessero rescindere il contratto, faremo causa. E, ovviamente, la vinceremo”. “Non so perché è stata fatta questa richiesta – afferma – Non siamo né razzisti né antisemiti e vogliamo confrontarci con gli altri”.

Lagioia: “Assenza della Birenbaum sarebbe stato uno sfregio” – “Domani Halina Birenbaum farà una lectio inaugurale proprio per segnare da che parte stiamo. La sua assenza sarebbe stata uno sfregio per l’evento e per Torino”. Così il direttore artistico del Salone del Libro, Nicola Lagioia ha commentato la decisione di Comune di Torino e Regione Piemonte di estromettere dalla kermesse Altaforte, la casa editrice vicina a Casapound.

Chiara Appendino: “La nostra è una scelta di campo” – “Ci è stato chiesto di fare una scelta di campo, perché non era possibile far convivere due mondi tanto distanti tra loro. E noi abbiamo deciso di tutelare la nostra storia. E’ una scelta di campo – dice la sindaca di Torino, Chiara Appendino – Era inimmaginabile – sottolinea la prima cittadina – avere una testimone della storia come Halina Birenbaum fuori dal Salone e Alforte dentro…”.

BAMBINI..TRASPARENTI..

BAMBINI..TRASPARENTI..

Oggi sono sbarcati 8 bambini e 24 donne, migranti che arrivano da non si sa da dove ma che il bravo TG3 ne ha dato come notizia di rilevante importanza, già… i bambini fanno sempre…notizia e tenerezza, indipendentemente dal colore o dalla provenienza, la cosa più…..”divertente o terrificante” (non so come dire)  fate voi.., è il modo in cui si trattano certe notizie, come se i bimbi improvvisamente fossero diventati  strumento di pressione psicologica sul popolo o peggio un mero sistema di raccolta voti elettorali, oppure come un vero e proprio sistema per annullare la volontà di chi si oppone al loro sfruttamento…mediatico. Poi ci sono dei minori, neonati, bambini e ragazzi dei quali al TG3 non interessa parlarne, con rammarico consto che l’Italia tutta non è a conoscenza e li ignora perché, penso…che ai media non serva distogliere l’attenzione mediatica dai bambini migranti, infatti ad oggi posso dire di non aver mai assistito a programmi o notizie relative alle famose “Casa Famiglia” e ai tanti minori italiani dei quali non si sa più niente di loro, agli esorbitanti costi per la gestione di detti centri e alla difficoltà di ottenere in affido, alle coppie italiane, il minore ospite in quelle case. Bambini che per una strana magia politica di tanti decenni li hanno fatti diventare “..trasparenti”, infatti loro vivono, respirano e mangiano ma noi non li vediamo…che orrore..! La politica pare si stia muovendo, infatti la Lega, ha depositato due proposte di legge per avviare le commissioni competenti al fine di ricercare trasparenza nel vero problema che non è semplicemente legato alla spesa di gestione di queste case ma a contorni ancora non ben definiti ed individuati. Costi che devono far riflettere, non tanto quanto sull’effettivo pericolo di spesa che incombe annualmente e che potrebbe diventare esagerato, ma si ha il sospetto che sia diventato “un business”  per alcuni che gestiscono le strutture, visto anche che non esiste un coordinamento nazionale. Ad oggi, paradossalmente, non si conosce neanche il numero esatto dei bambini (!) ospitati, in quali strutture si trovino e soprattutto se vengono rispettati i criteri minimi stabiliti su servizi e assistenza, costi e trasparenza. E per non finire, non ci facciamo mancare nulla, abbiamo anche la pantomima della retta giornaliera che lo stato spende per ogni ospite, secondo la organizzazione “#Rete5buoneragioni”, è di € 100,00 al giorno come  media nazionale di tutte le strutture presenti nelle varie regioni, si va dai 69,00 di Roma ai 118,00 del Veneto, mentre l’attuale ministro degli interni sostiene che il costo reale, quindi quello speso, è pari ad € 400,00 giornaliere. Da questa “lite di cifre”, incredibile ma vero,…emerge che uno dei due è sicuramente in errore, senza ombra di dubbi, e che si evince chiaramente che il sistema fa acqua da tutte le parti e “dulcis in fundo” nessuno ….ne parla… e quando i media non ne parlano adeguatamente, vuol dire che forse il ministro non ha …tutti i torti… diversamente sarebbe stato attaccato in modo violento, specie dalla sinistra politica. Quindi meglio parlare dei bimbi in mare, quelli si vedono e portano soldi alle cooperative e poi servono…soprattutto i bambini morti…servono ad alcuni politici per andare in TV e recitare la parte della “mammina addolorata”.. mentre sotto casa sua, magari c’è qualche bambino che chiede l’elemosina oppure non ha neanche un cappottino rosso per scaldarsi e proteggersi dal freddo. Certa gente è così, dei problemi esposti non sa neanche da dove iniziare a parlarne ma sono bravi e capaci di strumentalizzare qualunque situazione… Quanta ipocrisia…ora anche i bimbi devono far politica…sono nauseato….10052019

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bambini

LE CASE FAMIGLIA FANNO GOLA ALLA LEGA

Estreme Conseguenze

 Giornalista

SCRIVI ALL’AUTORE | PUBBLICATO IL 15 APRILE 2019

33 MINUTI

Il Ministro Salvini sceglie di affrontare una nuova grande battaglia, annunciando una commissione d’inchiesta sulle “case-famiglia”. Ma appena un anno fa è stata chiusa un’indagine parlamentare che ha messo in evidenza i controlli, i finanziamenti, e le disfunzioni di molte comunità familiari, come sull’affido in generale. L’Osservatorio Infanzia è scaduto senza essere mai stato convocato.

Estreme Conseguenze ha intervistato coloro che hanno partecipato a quella commissione tra cui Catia Pichierri, avvocato responsabile nazionale dell’ufficio legislativo e legale dell’Associazione Rete Sociale, che si occupa della tutela legale delle famiglie fragili “Il tema è urgente, ma non diventi propaganda. Se la commissione avrà un’azione coercitiva ben venga, ma che si parta subito senza perdere altro tempo. Non ci si fermi sull’idea che serva sapere se c’è un solo bambino o ce ne sono cento. Chi decide sulle fragilità familiari deve essere un professionista formato ed esperto e non un magistrato che poco tempo prima, o addirittura in alcuni Tribunali contestualmente, si è occupato di sfratti o di recupero del credito”.

Roberto Thomas, per trent’anni Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma e oggi professore di Criminologia minorile alla Sapienza di Roma non ha dubbi “Ha ragione Salvini. La tutela dei minori non ha colore politico. La commissione ci vuole. Nel corso della mia professione ho fatto chiudere tante strutture irregolari, due ispezioni all’anno e per giunta concordate non hanno senso. Non tutte le case famiglia operano per profitto, tuttavia, un’azione più penetrante e trasparente su come tutto il sistema opera e viene gestito va fatta. Si faccia il Tribunale della famiglia che aspettiamo da 40 anni”.

Gabriele Bartolucci, Vicepresidente Genitori Sottratti, associazione che si batte da anni per la bigenitorialità e la tutela dei minori nella separazione dice “Servirebbe una commissione sulle vittime degli assistenti sociali, più che sulle case famiglia”.

Quanto c‘è di concreto nella nuova commissione parlamentare di inchiesta sulle attività di affidamento di minori alle case famiglia depositata in Senato e alla Camera dalla Lega?  Non sarà un’esigenza elettorale? “Vogliamo fare chiarezza sulle opacità di un sistema che, ad oggi, non consente di avere un quadro chiaro e aggiornato sul numero di minori coinvolti, in quali strutture siano ospitati e se quest’ultime rispettino gli standard minimi su servizi, assistenza, costi e trasparenza”. Così dicono i capigruppo della Lega di Senato e Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari che hanno spiegato come l’obiettivo sia “verificare che il diritto dei minori a crescere nella propria famiglia di origine sia sempre rispettato ed evitare casi di abuso e di non corretto utilizzo di risorse pubbliche. L’ultima indagine sulle attività e sul funzionamento delle comunità e dei centri a cui vengono affidati i minori, sui criteri di scelta, valutazione e controllo delle famiglie affidatarie e del contesto in cui vivono, aveva già evidenziato numerose criticità nella normativa vigente e l’inadeguatezza del sistema di rilevazione dei dati sui minori fuori famiglia”. All’indagine parlamentare a cui si riferiscono Romeo e Molinari, depositata solo un anno fa, hanno partecipato attraverso decine di audizioni voci plurali come quelle tra gli altri l’Unione Camere penali Minorili, il Coordinamento Italiano contro il Maltrattamento e l’Abuso (Cismai), medici e pediatri e Associazioni come quella bolognese di Genitori Sottratti che, insieme ad un seconda indagine praticamente parallela della Commissione Giustizia della Camera, hanno depositato un documento completo di molte denunce sulle procedure che dovrebbero essere a sostegno della tutela dei minori e sulle pratiche inerenti affidi, adozioni, affidamenti a comunità. Non solo. L’Osservatorio Infanzia è scaduto senza essere mai stato convocato, per esempio, dal Ministro della Famiglia Fontana. Così abbiamo chiesto a chi ha partecipato a quell’indagine il senso di questa nuova commissione, serve davvero? E si deve ricominciare da capo? Come si deve procedere?

Roberto Thomas, per 30 anni Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma e oggi professore di Criminologia minorile alla Sapienza di Roma non ha dubbi “La commissione ci vuole. Nel corso della mia professione di procuratore ho fatto chiudere tante strutture irregolari, due ispezioni all’anno e per giunta concordate non sono il modo giusto per selezionare chi deve occuparsi di minori, la cui tutela non ha e non deve avere colore politico. Sicuramente non si può ragionare solo in termini meramente economici e non tutte le case famiglia operano per profitto, tuttavia, un’azione più penetrante e trasparente su come tutto il sistema opera e viene gestito va fatta. Ci vogliono, per esempio, le telecamere, ci vuole l’obbligo di rendicontazione delle spese, una selezione accurata di operatori validi che non sia solo in un’ottica custodialistica, ma di cura ed educazione, che scavalchi insomma la tendenza ad inserire giovanissimi senza esperienza per lucrare sul budget offerto da comuni. Accanto a comunità certamente virtuose, ci sono case famiglia promiscue, ai confini della realtà con bambini grandi e piccoli tutti insieme, con minori che hanno problemi specifici e quindi che necessitano di cure specifiche: ci vuole criterio anche in questo, ci vuole vigilanza assoluta. E soprattutto un cambio di paradigma su cosa si può fare dal punto di vista dei controlli se anche non si è sollecitati dalle segnalazioni. La magistratura ha, forse, le sue responsabilità, spesso è distratta e non dimostra tutta l’attenzione che dovrebbe rivolgere ai minori, in un sistema che deve mettere sempre al centro l’ascolto del minore e in prima istanza il minore inserito nella sua famiglia naturale. Si parla del Tribunale della famiglia da ormai 40 anni, sarebbe ora di attuarlo”.

Meno scrivanie più cura, sembra voler dire Thomas, elemento condiviso anche da Catia Pichierri, avvocato responsabile nazionale dell’ufficio legislativo e legale dell’Associazione Rete Sociale, che si occupa della tutela legale delle famiglie fragili, anche lei tra le auditrici di quella Commissione voluta dalla Bicamerale Infanzia e che ci dice “Un interessamento da parte del Ministro Salvini al tema della case famiglia non mi è nuovo. Ne parlò tre anni fa quando era all’opposizione durante una trasmissione televisiva. Tuttavia, proprio perché si tratta di un tema grave e urgente, val la pena prestare qualche attenzione perché non diventi semplice propaganda, e un brutto gioco di potere che nulla ha a che vedere con la trasparenza che viene chiesta da anni. Si affronti l’inchiesta con la volontà di riformare per intero tutto il sistema. Se la commissione avrà un’azione coercitiva ben venga, ma che si parta subito senza perdere altro tempo. Serve davvero sapere se c’è un bambino in casa famiglia, o ce ne sono cento? I dati raccolti in tutti questi anni sono sempre stati molto parziali, e al ribasso e non tengono conto del fatto che per esempio ci sono state almeno 4 procure che non hanno mai fornito i propri numeri. Non tengono conto di chi scappa e scompare dalle strutture, senza darne alcuna traccia. Un dato certo ce lo ha detto anni fa l’Istituto degli Innocenti incaricato dal governo di realizzare un censimento delle cause degli allontanamenti. I motivi principali (parliamo del 2010) più ricorrenti che furono evidenziati erano – elenca Pichierri- il 37% dei bambini  allontanato per inadeguatezza genitoriale; il 9% per problemi di dipendenza di uno o entrambi i genitori; l’8% per problemi di relazioni nella famiglia; il 7% per maltrattamenti e incuria; il 6% per problemi sanitari di uno o entrambi i genitori. Quel 37% di casi di allontanamento è evidentemente legato al “pregiudizio di inadeguatezza genitoriale”. Concetto quest’ultimo non esistente nel mondo giuridico e nella legge ma solo nella ‘mente’ di parte della Magistratura e che si presta a una valutazione discrezionale della Magistratura su cui anche qui si giocano rapporti di potere per cui ho sentito personalmente affermare da un giudice che la bambina sarebbe stata collocata in altra famiglia se i conflitti tra i coniugi non fossero finiti”. C’è un diritto costituzionalmente garantito, che è quello del minore di crescere e vivere nella propria famiglia di origine che viene violato con molta, troppa facilità. La legge 149/2001 sancisce chiaramente che il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito del nucleo familiare d’origine, nei cui confronti le istituzioni debbono disporre interventi concreti di sostegno e di aiuto. In quest’ottica, l’allontanamento dovrebbe costituire l’estrema ratio, un provvedimento residuale, e comunque un punto di partenza per conferire supporto alla famiglia, avendo come obiettivo il rientro del figlio. Insomma, se vogliamo agire sulla tutela dei minori dobbiamo necessariamente parlare di tutela della relazione famigliare di ogni singolo minore. E su questo non mi sembra che, ad oggi, sia stato fatto nulla”.  Se invece di creare un sistema di profitto attraverso le rette delle case famiglia si lavorasse sul sostegno avremmo già fatto un passo avanti. Anche sul tema delle perizie e degli assistenti sociali mi sento di dover fare delle considerazioni: i meccanismi, tutti, devono essere seri come seri devono essere gli interlocutori perché si decide su un bambino, compromettendo per sempre la sua vita. Se l’Italia è stata sanzionata almeno 18 volte dalla Corte dei Diritti umani proprio sulle modalità con cui affronta il problema delle fragilità familiari è per la inefficacia delle proprie sentenze: questo non può che dirci che non viene fatto scrupolosamente l’interesse del minore. Anche qui ci vogliono controlli stringenti, regolari, assidui oltreché una preparazione multidisciplinare. Non è infatti ammissibile che, come mi è capitato di vedere in questi giorni, una madre venga addirittura condannata ad un anno e sei mesi di reclusione poiché il magistrato non ha evidentemente voluto approfondire quanto accertato dallo stesso proprio Consulente, ossia che il trauma della figlia non fosse legato ad asseriti maltrattamenti familiari bensì dall’allontanamento dalla famiglia di origine che la minore aveva subito in tenera età per mano dei servizi sociali. Così come non è ammissibile che le sentenze in materia familiare siano spesso elaborate non in base alla legge ma allo stato emotivo di quel particolare giudice che porta il proprio vissuto, anche infantile, nella propria sentenza. Occorre quindi che chi debba decidere sulle fragilità familiari sia esso stesso un professionista formato ed esperto in tale settore e non invece un magistrato che poco tempo prima, o addirittura in alcuni Tribunali contestualmente, si è occupato di sfratti o di recupero del credito. E non si è certo esperti perché si appartiene ad una sezione che formalmente viene definita “specializzata”, ma lo si diventa dopo una formazione specifica e multidisciplinare.

A non essere d’accordo sull’inchiesta è Gloria Soavi, presidente del Coordinamento italiano contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (Cismai): “Non si può ricominciare da capo, quando è già tutto molto chiaro e ben scritto. Quell’indagine parlamentare raccoglie dati ed esperienze, ed evidenzia come le forme di controllo ad opera di servizi sociali, Ausl e procure minorili già ci sono. Se ci sono strutture che non operano in modo adeguato si intervenga e si evitino dannose generalizzazioni. Esiste inoltre un Piano nazionale infanzia (Pni) varato dall’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza, che per il biennio 2016-2017 aveva individuato, fra le aree prioritarie di intervento, anche il sostegno alla genitorialità, al sistema integrato dei servizi e a quello dell’accoglienza. Il monitoraggio di quel Piano è stato licenziato a luglio 2018 dall’Osservatorio per l’Infanzia e l’Adolescenza, ma non è mai partito. E la struttura non è stata mai convocata dal ministro Fontana. Ecco perché dico che questa commissione d’inchiesta è inutile: si tenga conto di quello che abbiamo già fatto e soprattutto non si avvii nel paese, in un ambito così complesso come questo, una “caccia alle streghe” di cui non c’è davvero bisogno. Il modo migliore per cambiare quello che non funziona è costituire un sistema permanente di monitoraggio e verifica della qualità perché, più che di inchieste, c’è la necessità di sostenere le agenitorialità che non è solo quella rappresentata dalla famiglia tradizionale. Il Ministro Salvini semplifica con il termine  “business” quello che nella realtà dei fatti è un sistema molto più complesso e delicato. Per esempio nessuno parla mai di “giusto costo” riferito a standard di qualità garantiti da tutte le strutture, da nord a sud Italia. Ci sono, infatti, comunità virtuose costrette a chiudere – interrompendo percorsi che sono di alta qualità – per i gravissimi ritardi accumulati dai Comuni nel liquidare gli importi necessari alla copertura dei costi vivi. La Legge di Bilancio 2018 aveva introdotto un fondo sperimentale per neomaggiorenni che ad oggi, però, non è ancora partito e che – seppur importante – non coprirà il fabbisogno di tutti i ragazzi una volta usciti da queste comunità. E non si ricorda che sono le stesse associazioni e strutture coinvolte a creare, spesso a proprie spese, percorsi virtuosi per questi ragazzi che diversamente si troverebbero ancora una volta soli ad affrontare il loro futuro. Tra le tante valutazioni economiche questo aspetto non è secondario. Piuttosto che indagare ciò che è già indagato, impegnando nuovi capitoli di spesa per acquisire informazioni che abbiamo già, sarebbe il momento di parlare di prevenzione. Da anni il Cismai si impegna su questo in perfetta sintonia con l’Oms che, non da ieri, ha predisposto le linee guida di prevenzione come, ad esempio, l’homevisiting che in altri paesi funziona molto bene: ha abbassato i numeri dei fuori famiglia e hanno diminuito non solo i costi dello Stato ma, soprattutto, i costi umani della sofferenza dei bambini. Nel nostro paese invece si fa prevenzione terziaria e così si arriva tardi, con interventi riparativi dopo che maltrattamenti e abusi si sono già verificati. Il sistema di protezione va ripensato come uno degli strumenti da mettere in campo, fra gli altri, e non come il solo strumento che sspesso si configura come ultima spiaggia! Serve che partiamo dal bambino reale fin dai suoi primi momenti di vita, dal sostegno vero alla genitorialità fragile, se davvero vogliamo cambiare le cose. Invece che fare passare il messaggio, falso e scorretto, che tutti i bambini e i ragazzi in comunità siano adottabili (solo il 5% di essi lo è, circa 779 minori su 12.000 come dicono i dati Ministero del lavoro e delle politiche sociali), con grave torto alle loro famiglie d’origine che vanno aiutate”.

Il Cismai ha lavorato, per esempio, qualche anno fa ad una ricerca (2013) con l’Università Bocconi che ha stimato in circa 13,056 miliardi di euro annui, ovvero lo 0,84% del Pil, il costo della violenza all’infanzia. I soli casi nuovi incidono per 910 milioni di euro ogni anno. Tra i costi diretti per la cura e l’assistenza dei bambini vittime di maltrattamento, per la voce ospedalizzazione si giunge alla stima di una spesa annua sostenuta di 49.665.000 euro, per la cura della salute mentale di 21.048.510€, mentre per i costi di welfare si sommano le spese per strutture/prestazioni residenziali (163.818.655€), di affido familiare (12.648.948€) e per il servizio sociale professionale (38.052.905€). La spesa per interventi diretti per il rispetto della legge è stata stimata in 3.166.545€ e per la giustizia minorile in 50.215.731€. Inoltre, va detto che, il bambino maltrattato crescendo spesso diventa un adolescente e un adulto problematico, che può gravare sulla collettività. I costi indiretti sono quelli più pesanti: si passa attraverso i 209.879.705€ spesi per l’educazione speciale, i 326.166.471€ stimati per la cura della salute da adulti, 5.380.733.621€ per spese di criminalità adulta, 152.390.371€ per delinquenza giovanile e 6.648.577.345€ di perdite di produttività per la società. Sommando le voci dirette e indirette si giunge così alla stima di 13,056 miliardi all’anno versati dalla collettività in un anno. “Un conto troppo salato – dice sempre Soavi- di cui nessuno ha mai davvero tenuto conto e che una corretta politica di prevenzione avrebbe potuto contenere fortemente, oltre a ridurre le sofferenze di migliaia di bambini”.

Per quanto riguarda invece i dati sul maltrattamento l’unica ricerca epidemiologica, condotta nel nostro paese, risale al 2015 (Cismai, Terre Des Hommes e Garante Nazionale per Infanzia e l’adolescenza) e ci permette uno sguardo nazionale sul fenomeno. 91mila erano i bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali per situazioni di maltrattamento e abuso. Anche in questa ricerca emergeva come le situazioni arrivano tardivamente (fascia 11-17 anni) all’attenzione dei servizi e come quindi manchi una seria prevenzione. “Finalmente quest’anno – precisa ancora Soavi – grazie all’impegno della Garante Nazionale, si avvierà un’altra ricerca e potremo attuare quel monitoraggio che la Commissione Onu ci richiede da anni. Si potranno così aggiornare i dati riferiti all’entità del fenomeno e programmare gli interventi necessari per i quali è necessaria la giusta sinergia tra i diversi interlocutori.

Su questa nuova commissione non è d’accordo neppure il Presidente dell’ordine degli Assistenti Sociali Gianmario Gazzi che ad Estreme Conseguenze dice “Non credo che una nuova commissione possa trovare qualcosa di diverso dalla precedente. Del resto c’è già la Bicamerale Infanzia e Adolescenza di cui il senatore Pillon è vicepresidente. Un’altra indagine, per noi, dunque, non serve. Piuttosto bisogna fare un ragionamento sull’intero sistema dei servizi sociali. Serve che funzioni il servizio educativo domiciliare, che ci siano i centri diurni per bambine, bambini e genitori, che siano aperti i dimenticati consultori familiari. Il problema è che a forza di tagli sul sociale, tutto ciò è quasi sparito”. E sulle responsabilità, sempre molto discusse, degli assistenti sociali precisa “Dove ci sono rilevanze penali interviene la giustizia, i tribunali, gli avvocati. Noi, da parte nostra, quando arrivano segnalazioni all’ordine apriamo un procedimento di verifica. E nei casi di conclamata violazione del nostro codice deontologico siamo intervenuti anche costituendoci parte civile in alcuni processi. Che fare? Da anni chiediamo specifici interventi sulla professione, sulla formazione degli assistenti sociali, per innalzare la qualità del nostro intervento che, ribadisco, è teso sempre a rendere la vita di un minore migliore di quella che ha”.

Un’inchiesta sulle vittime degli assistenti la chiede Gabriele Bartolucci, Vicepresidente Genitori Sottratti, associazione che si batte da anni per la bigenitorialità e la tutela dei minori nella separazione, audita sempre in quell’occasione e che oggi dice ad Estreme Conseguenze dice “Servirebbe una commissione sulle vittime degli assistenti sociali, più che sulle case famiglia. Perché la realtà non è fatta soltanto di minori fuori dalle famiglie naturali, ma anche e soprattutto di bambini e ragazzi che sono attenzionati dai servizi sociali, e questo numero è molto più grave ed è un dato su cui in pochi hanno davvero coscienza. Di questo abbiamo parlato quando siamo stati sentiti in Commissione, di una condotta intasata da pratiche spesso superficiali e negligenti verso genitori vittime di tribunali e di un sistema giuridico che alle famiglie che si separano non concede alternative, né soluzioni di assistenzialismo in grado di guidare i genitori separati verso una nuova forma di esistenza che non privi di risorse economiche, di affetti e di dignità nessuno. Né genitori, né figli. Il dialogo, quando un genitore si separa, cade dall’alto verso il basso. E gli Enti, una volta messi in moto, alzano un muro. La crisi economica o famigliare non è una scelta, ma una volta che il “modello” non corrisponde più a quello che lo Stato si aspetta debba essere ecco che si viene stigmatizzati. Abbiamo presentato una dettagliata relazione che racconta bene che cosa accade quando è in atto una separazione: se hai le risorse per poterti tutelare e se hai la capacità di poterti rappresentare di fronte alla giustizia, cioè di fronte alle interfacce di cui la giustizia si avvale nel caso della tutela dei minori, riesci a farlo, diversamente non ci riesci. E nel momento in cui interviene la tutela dei minori, tra la famiglia naturale e il minore si crea uno spazio che definisce attraverso una formula estremamente astratta che cos’è un genitore adeguato. In un marasma fatto di condotte negligenti e superficiali di difensori e di servizi sociali si consumano i destini di migliaia di vite umane. Abbiamo sottolineato come i servizi sociali non dipendano – e questo è un tasto fondamentale  – in maniera diretta e funzionale dall’autorità del Tribunale. Tribunale che è stato istituito nel 1934 e che non ammette il contraddittorio.  Che attua provvedimenti che durano un tempo infinito (i famosi affidi sine die che sono circa il 60%), così i minori e le loro famiglie rimangono nel limbo dell’assenza di una decisione attraverso un processo documentale, in cui non si ascoltano le parti, ma si leggono le relazioni che arrivano dai servizi sociali. E’ chiaro che c’è uno sbilanciamento. E su questo nessuno ha fatto davvero mai nulla. I minori crescono così disagiati, senza la fondamentale figura di uno dei due genitori o con la falsa rappresentazione di una figura genitoriale non corrispondente alla realtà (descrittogli dal genitore malevole come assente o cattivo o abusante) per anni, anche maturando disturbi della personalità importanti. Studi che certificano che chi ha avuto a che fare con i servizi sociali avrà figli che avranno a che fare con i servizi sociali, è un dato di fatto. Questo per dire – e anche in quell’occasione lo abbiamo detto molto chiaramente – che il nostro sistema è fatto per reagire reprimendo e demonizzando i conflitti invece di dotarsi della capacità di affrontarli e sciogliergli con cura, pazienza e coscienza.

Anche  l’avvocato Carla Lettere, membro del direttivo dell’Unione nazionale Camere minorili, audita in quell’occasione, è d’accordo sul fatto che la priorità sembra non essere mai l’ascolto del minore. Elevata rimane la tendenza a collocare i minori di età compresa tra zero e tre anni in comunità invece che in famiglie affidatarie come elevata è la durata degli affidamenti famigliari.

Di filiera tragicamente imperfetta parla infine Loredana Greco, responsabile a Roma del Coordinamento Interassociativo Colibrì che ha scritto un appello diretto proprio a Salvini, dopo aver saputo di questa inchiesta“affinché non si speculi su questa enorme voragine del dolore. Il sistema di affido minorile è una fabbrica di soldi per tutti, nessuno escluso e se davvero si vuole fare qualcosa di concreto basta prima di tutto toccare l’articolo 403 del codice civile, che disciplina l’intervento dell’autorità pubblica volto ad allontanare con urgenza un minore da una situazione di pericolo per collocarlo in un ambiente protetto. La pubblica autorità alla quale fa riferimento l’articolo finisce, di fatto, per coincidere sempre con i servizi sociali locali. E una serie immensa di casistiche che noi associazioni abbiamo in mano, raccontano di fatto come già questo sia il modo più diretto perché i bambini siano di fatto condannati ad essere orfani con genitori in vita. Con un costo sociale altissimo. A Salvini dico che quello che serve non sono le inchieste, ma le azioni concrete. Lo Stato smetta di essere nemico dei bambini e delle famiglie: serve un Tribunale della famiglia, serve la responsabilità penale degli operatori che sbagliano e la massima vigilanza su chi accoglie i bambini. Mi sono occupata personalmente dell’inchiesta a carico della cooperativa umbra Il Piccolo Carro, che solo oggi e grazie al coraggioso impegno di associazioni e con il supporto della trasmissione ‘Chi L’ha Visto?’ si scopre essere un luogo dove non fosse in alcun modo possibile tenere dei bambini bisognosi di cure e attenzione. Oggi si è acceso un faro su tante vicende opache, che riguardano per esempio la scomparsa di Sara Bosco e Daniela Sanjuan, due ragazze ospiti della struttura poi ritrovate prive di vita. Eppure abbiamo fatto denunce per anni. Per anni abbiamo detto e scritto a chiunque che quell’attività di accoglienza non era lecita. La cooperativa ha inspiegabilmente continuato ad operare nei comuni di Perugia e Bettona. Pensate che tra i soci della cooperativa risultava il figlio della garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Umbria. E I titolari sono inoltre anche i fondatori e ‘capi spirituali’ di una propria chiesa indipendente: ‘A Braccia Aperte’, fino a pochi mesi fa nella stessa sede legale del Piccolo Carro. Questo per dire che di prigioni senza sbarre si parla da anni. Una seria riflessione, e quindi, l’ennesima inchiesta, è già cosa superata. A colpi di perizie, di visite mattutine dei Nas non si risolve nulla. Per essere credibili ci vuole molto di più”.

Sull’esistenza di più falle nel sistema di affidamento, su chi e come si vigila sui minori tolti ai genitori e sul fatto che il 60% dei bambini affidati a strutture o a famiglie affidatarie sono sine die avevamo scritto anche questo

https://estremeconseguenze.it/2018/10/10/minori-a-rendere/

BLASFEMIA = ATTACCO DISSACRATORIO

BLASFEMIA = ATTACCO DISSACRATORIO

Il vero significato del termine è distruggere  materialmente o con  offese verbali  un culto religioso. Quindi per esempio, se io distruggo la statua che rappresenta la madre di Cristo, il crocefisso o ironizzo sui vangeli e sulle parole stesse del Messia allora per la religione cristiana sono un blasfemo, ma finisce qui, oltre lo sdegno e il disappunto dei fedeli non vi è altro… “punto”. Altra cosa è se si ironizza su Maometto o il Corano, se si offende il profeta o si brucia una copia del Corano, siamo sempre nella blasfemia ma le cose cambiano tanto e il perché è incomprensibile, nella tanto decantata “religione di pace e di amore” se fai una roba del genere meriti…. la morte, come nel caso della povera Asia Bibi ingiustamente accusata di blasfemia . Paradossalmente a seconda delle religioni la identica blasfemia ha un risvolto decisamente diverso, sdegno per il caso cristiano e morte per l’islam, davvero curioso.. e questo deve far riflettere sulle vere intenzioni della ideologia islamica….. Purtroppo la morte è prevista nei dettami coranici e questo la dice lunga sulla falsità di questa religione, per me setta,  che si definisce pacifica solo in TV e nei talk show, ma nella pratica razzola in modo diverso, la morte per blasfemia è inconcepibile in una società moderna dove ci dovrebbe essere libertà di critica e di pensiero e di parola, vorrei ricordare a tutte le donne che toccare il Corano durante il periodo del ciclo mestruale è un grave peccato e sicuramente è curioso e inimmaginabile che si possa collegare il periodo mestruale alla purità dello spirito, sarebbe come dire che le donne cristiane in simile stato non possono andare in chiesa a… pregare…ma che razza di fesserie sono queste ! Questo è il prezzo che ha pagato una donna, non so se per davvero ha offeso il profeta o meno, ma se anche lo avesse fatto si uccide una persona per questo o la si condanna a anni di galera ? Evidentemente l’islamico è molto ma molto diverso dai veri religiosi e uomini di fede pacifica, i monaci buddisti se offesi, non dicono nulla, si girano e vanno via, come anche gli ebrei, certamente non ti accoltellano alle spalle se li offendi ma i musulmani sì… purtroppo quello che consto è che tanta gente non ha recepito il problema islam e lo stanno difendendo a spada tratta e facendo modo che si propaghi a macchia d’olio, loro…certamente ora ringraziano e sorridono e lo faranno fino a quando l’Italia non sarà come il Belgio e la Svezia ..poi ..eh.. poi non ringrazieranno più… ma imporranno. Per ora l’importante è che Asia Bibi sia salva e vive in un paese libero, ma non è detto che ci vivrà a lungo, perché qualche “bravo fedele islamico” le farà la festa uno di questi giorni…chissà perché ma ne sono convinto. Speriamo solo che abbia una protezione armata.. 09052019

…by… manliominicucci.myblog.it

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Asia Bibi raggiunge le sue figlie in Canada: finito l’incubo della donna accusata di blasfemia in Pakistan

Madre di 5 giovani, trova scampo all’estero a pochi mesi dall’annullamento della sua condanna a morte che ha causato proteste di massa da parte di estremisti islamici

ASIA

Pubblicato il 08/05/2019

Ultima modifica il 08/05/2019 alle ore 12:48

Asia Bibi, la donna cristiana al centro di un decennale caso di accuse di blasfemia, ha lasciato il Pakistan, a pochi mesi dall’annullamento della sua condanna a morte che ha causato proteste di massa da parte di estremisti islamici. Lo hanno riportato i media locali prima che il legale Saif Ul Malook confermasse che la sua assistita è arrivata in Canada. Si tratta dell’ultimo capitolo di una vicenda che ha scatenato dimostrazioni violente e omicidi di alto profilo, mettendo in luce l’aumento dell’estremismo religioso in ampie sezioni della società pakistana.

La storia risale al 14 giugno 2009. Asia Naurin Bibi, madre di cinque figli, mentre si trovava a lavoro ha iniziato a discutere con altre lavoratrici di fede musulmana. Quelle stesse donne l’hanno denunciata, pochi giorni dopo, sostenendo che durante il litigio avesse offeso il Profeta Maometto.

Bibi, contadina della provincia centrale del Punjab, è stata condannata per blasfemia nel 2010 ed è rimasta nel braccio della morte fino alla sua assoluzione l’anno scorso. Il suo caso è diventato rapidamente noto in Pakistan, attirando l’attenzione mondiale sull’estremismo nel Paese, nel quale la blasfemia è considerato un reato da punire con la pena di morte. Bibi è tecnicamente libera di lasciare il Pakistan da gennaio. Da allora, si ritiene che la donna sia stata tenuta in custodia cautelare dalle autorità in attesa di un accordo di asilo in un Paese terzo.

Non è chiaro quando Bibi abbia lasciato il Paese, ma ora ha raggiunto le sue figlie, già in precedenza fuggite in Canada.

 

FACCIAMO CHIAREZZA SUGLI STUPRI !

bolzano

FACCIAMO CHIAREZZA SUGLI STUPRI  !

Ennesimo episodio di stupro  trattata come la solita informazione da regime, già.. le elezioni si avvicinano e tra tanti ladri e presunti ladri di cui si fa un gran parlare in questi giorni  non c’è tempo per gli stupri nazionali . Le ultime recenti notizie sulla mafia politica direi che non sono una novità, sono 30 anni che vedo politici ammanettati e le cose non cambiano, e non cambieranno mai se si continua ad omettere l’informazione e a nasconderla a secondo dei casi e si continua ad operare con il solito sistema, da nord a sud, di accordi e inciuci sottobanco. Oltre la “tradizionale mafia politica” sugli appalti, c’è anche quella dell’immigrazione, certo, anche quella la definisco una vera mafia multipla, in quanto sull’immigrazione si specula molto di più che negli appalti di vario genere, i migranti sono soldi freschi e soprattutto continui, 4/5 miliardi l’anno negli anni passati non sono noccioline, e ovviamente i “danni collaterali” dell’immigrazione incontrollata sono per “loro” …”accettabili”…già, accettabili… perché gli stupri e le morti subite dalle donne o ragazzine di età tra 10 e 18 anni non sono figlie o sorelle “loro”, ma sono figlie e sorelle del popolo, di quel popolo sovranista e populista che tanto si critica e non si vuole e… quindi non contano. Riflessione del giorno : ma tra le figlie o sorelle dei radical chic e buonisti e politici pro immigrati, quanti stupri si contano ad oggi ? Zero….sì. proprio…0… . Spero di essere stato chiaro nel numero e perdonatemi se sono così duro ed esplicito ma questa è la vera ed unica realtà del famoso “mondo di mezzo” del business degli immigrati. Oggi in TV nuovo scandalo dell’informazione,  non hanno neanche menzionato i casi della bambina di Taranto di 10 anni e della 15enne stuprata a Trento e solo perché… gli stupratori sono di origine straniera, un cingalese di 51 anni e due nigeriani di 20, e ovviamente parlarne è deleterio per l’elettorato di sinistra… residuo.. che se prende coscienza del pericolo immigrati e musulmani poi magari… voteranno per i.. sovranisti e populisti. E fateci caso, quando i tanti radical parlano e dialogano di questi stupri, lo fanno quasi a volerli  giustificare usando come termine di paragone gli stupri compiuti dagli italiani, ridicolo quanto patetico… perché gli stranieri quando stuprano lo fanno perché autorizzati ed in segno di rispetto verso la loro religione e non è reato, oppure per adempiere a riti di iniziazione alle mafie africane, mentre quando lo fa un italiano è perché è malato e pedofilo ma è pur sempre un reo. Siamo nel regime, oggi invece di raccontarci i due gravissimi episodi di violenza sessuali alle due adolescenti ci hanno bombardato con un accurato servizio di una probabile indagine per ..” apologia del fascismo” ad un editore iscritto ad un partito di destra…già tutti i nostri stupri e problemi vengono dal “defunto fascismo” come anche la nostra povertà, disoccupazione e crollo del PIL e debito pubblico vengono sempre da lì…siamo al caffè e ammazzacaffè… Così non si va da nessuna parte, bisogna assolutamente vincere le elezioni europee e invertire la rotta a 360 gradi, perché la direzione risolutiva non può più essere a sinistra…i risultati li vediamo ogni giorno . 08052019

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Bolzano, 15enne stuprata, rilasciati i sospettati: si cercano due 20enni nigeriani, uno ha i capelli rasta

ITALIA

Mercoledì 8 Maggio 2019

 bolzano

Non hanno ancora un nome e un volto gli aggressori della 15enne che lunedì pomeriggio mentre tornava da scuola in bicicletta è stata picchiata e stuprata sulla sponde del fiume Talbera a Bolzano. I sospettati che erano stati fermati ieri sono stati fermati e rilasciati. Gli investigatori non avrebbero avuto riscontri in merito al loro coinvolgimento.

 

Bolzano, 15enne violentata mentre torna da scuola in bicicletta: soccorsa da un passante. Si cerca l’aggressore

Le indagini si concentrano su due ventenni nigeriani. Sulla ciclabile, nei pressi della confluenza del Talvera nell’Isarco, un uomo con i capelli rasta l’avrebbe colpita al volto. Un altro, invece, l’avrebbe trascinata verso la sponda del fiume,
Dopo la violenza, è stata soccorsa in stato di choc da una passante che ha sentito i lamenti e chiamato l’ambulanza. Sul caso indaga la Squadra mobile della Questura di Bolzano, che sarebbe già sulle tracce dei due immigranti.

 

“ARMA GRETA”… DEI POTERI…OCCULTI ..

“ARMA GRETA”… DEI POTERI…OCCULTI ..

A lei ho dedicato diversi articoli sin dalle sue prime performance pubbliche, so, per esperienza diretta, quanto sia complicato arrivare sui giornali nazionali e in TV,  figuriamoci su tutti quelli del globo, poi diciamolo chiaramente, il problema ambiente non è problema di oggi né avevamo bisogno di sollecitazioni o sensibilizzazioni da chi il problema inquinamento nel suo interno non lo conosce neanche, tra l’altro il problema inquinamento  è qualcosa che è sorto all’attenzione mondiale sin dal lontano 1970, quando si scoprì che i picchi di inquinamento non erano sostenibili nel tempo. Io stesso ho partecipato a tante manifestazioni ma poi alla fine bisogna sempre fare i conti con la dura realtà e i benefici delle proteste sono sempre  limitati. Certo tutti stiamo facendo qualcosa e non è vero che c’è disinteresse ma c’è anche la drammatica realtà con cui fare i conti….tipo lo stabilimento ex-Ilva di Taranto, e prendiamone coscienza, ovvero un mondo costruito “sull’inquinamento involontario”  che non può essere smontato volontariamente da un giorno all’altro, sì, a parte la raccolta differenziata e il riciclaggio di tanti rifiuti, cosa di non poco conto e molto importante, c’è da registrare più attenzione all’ambiente in tanti settori che prima venivano ignorati. Purtroppo e bisogna rimarcarlo non si possono “spegnere i frigoriferi” come ha … “ordinato Greta”, perché la piccola non si rende neanche conto della grande sciocchezza che ha detto. Se lo si facesse, “cara Greta” il mondo entrerebbe in crisi di conservazione degli alimenti, farmaci e mi …fermo qui, non val la pena elencare.. troppo lunga la lista.., in definitiva non è proponibile una roba del genere. Sin dalle sue prime apparizioni in pubblico ho riscontrato qualcosa di anomalo sulla figura della ragazza e mi son posto una domanda : perché una ragazza con evidenti problemi viene posta al centro dell’attenzione ecologica mondiale ? Infatti oltre che ringraziare tutti per l’accoglienza ricevuta, ovunque vada, la prima volta che ha detto qualcosa sull’ambiente ha detto “una vera cazzata di enorme dimensioni” dimostrando nei fatti di non conoscere la materia ambientale. Quindi nei fatti la ragazza è manovrata, ancora non so da chi ma lo è, e che la sua fosse una manovra politica lo si è capito giorni fa quando ha lanciato un vero slogan per le prossime elezioni europee per votare contro i sovranisti e a favore  degli antifascisti. Come direbbe un vecchio politico italiano : “Ma che ci azzecca “ ? Era sospetta ed ora e chiara la manovra, è stata utilizzata per soli scopi politici, mi piacerebbe dirle che il fascismo e l’antifascismo, con l’ambiente non c’entrano nulla… ma sarà in grado di capirlo ? 07052019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Davvero Greta Thunberg è passata dalla lotta per il clima all’antifascismo?

La risposta breve è sì, e la sua presenza a una manifestazione antifascista è stata confermata dalla stampa locale e dai suoi canali social. Sui giornali italiani la vicenda è stata arricchita da qualche complottismo di troppo

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(foto: Greta Thunberg/Facebook)

Al di là di tutte le possibili considerazioni politiche e ideologiche, in questo caso la notizia di fondo è veraGreta Thunberg, l’ormai celebre attivista svedese sedicenne che da mesi è al centro dell’attenzione per la sua battaglia contro il cambiamento climatico, ha partecipato a una protesta contro la manifestazione organizzata da un movimento di estrema destra (che si auto-definisce nazionalsocialista). In particolare, lo scorso mercoledì primo maggio si è recata a Ludvika, una cittadina della Svezia centrale di 15mila abitanti, per “difendere la parità dei diritti umani e la democrazia, contro il nazismo”.

Sulla veridicità della notizia non ci sono grossi dubbi. La citazione appena riportata, tra l’altro corredata dalla fotografia in apertura di questo articolo, è stata pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale di Thunberg, e almeno tre testate giornalistiche locali (scovate da Bufale.net) hanno riportato i dettagli di quanto accaduto: SvtExpressen e SverigesRadio. Come ulteriore dettaglio, sullo sfondo dell’immagine in cui compare Thunberg si vedono delle bandiere bianche e verdi con una freccia nera, che sono quelle del movimento Nordiska motståndsrörelsen, ossia il Movimento di resistenza nordica. Si è trattato dunque di una decisa presa di posizione di Thunberg contro le istanze del gruppo.

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Un vecchio corteo del Nordiska motståndsrörelsen (foto: Fredrik Sandberg/Getty Images)

In Italia la notizia è stata prontamente ripresa da diverse testate che già nei mesi scorsi si erano distinte come contrarie alle rimostranze di Thunberg, e ne hanno immediatamente approfittato per rincarare la dose. Tra queste ci sono Secolo d’Italia, secondo cui “Greta diventa l’icona della lotta contro i sovranisti”Il primato nazionale, che titola “Non solo clima, Greta l’antifascista manifesta contro gli identitari svedesi” e Affari italiani, che in un articolo a firma di Diego Fusaro definisce Thunberg come la “Scontata icona della lotta ai sovranismi”.

Il confine tra scienza e politica

Già quando si tratta in generale di clima, di gestione delle emissioni e di strategie contro il riscaldamento globale, sappiamo che la separazione tra argomentazioni scientifiche e indirizzi politici tende a farsi assai più sfumata. In questo caso, partecipando a un evento che ha in effetti ben pochi collegamenti con la questione ambientalista, Thunberg ha certamente sconfinato dal perimetro d’azione in cui siamo stati abituati a conoscerla. Se questo sia un bene o un male non è facile da stabilire, ma di certo la presa di posizione contro un ben preciso indirizzo ideologico e partitico rischia di incrinare l’immagine apolitica dell’attivista, caricando di nuove possibili interpretazioni qualunque sua iniziativa. Tutto ciò ha naturalmente offerto il fianco a chi da sempre sostiene che l’azione di Thunberg abbia una forte connotazione politica, e non ha perso tempo per ribadire le proprie tesi.

Che cos’è il Movimento di resistenza nordica

Per capire che cosa sia il Nordiska Motståndsrörelsen, il modo migliore è probabilmente fare riferimento ai 9 princìpi politici che lo identificano. Qualcuno lo definisce un gruppo identitario, qualcuno sovranista, qualcun altro nazionalsocialista.

Tra gli elementi chiave ci sono senz’altro il blocco dell’immigrazione (con una linea al limite della discriminazione razziale), la lotta all’élite globalista e “sionista”, l’indipendenza economica e militare anche dal resto d’Europa, la censura di tutti i media nazionali e internazionali ostili ai cittadini nordici, la leva obbligatoria e l’istituzione di un tribunale del popolo.

Nonostante alcuni di questi punti siano parecchio discutibili e a tratti agghiaccianti – e dunque la netta presa di posizione è quantomeno comprensibile – va detto che però nel programma non c’è alcun riferimento critico ai temi solitamente più cari a Thunberg, almeno per quanto ne sappiamo dalla sua dimensione pubblica e mediatica. Anzi, nel manifesto del Movimento si legge di “armonia con le leggi della natura, di “norme per la tutela degli animali e di etica in opposizione al profitto”“La natura e le sue risorse saranno utilizzate usando il buon senso, con alla mente le generazioni future, si legge nel sesto dei nove punti.

Dalla critica al complottismo

In alcuni passaggi, soprattutto sui giornali italiani, le critiche alla presenza di Thunberg a Ludvika sono diventate il pretesto per rispolverare alcune delle tante bufale circolate nelle ultime settimane, con particolare riferimento a chi ci sarebbe dietro la giovane attivista. Così Il primato nazionale ha scritto che “Le istanze di Greta (o meglio quelle di chi la manovra) sono accolte e sponsorizzate da centri di potere come l’Unione europeaDavos o il Vaticano, a cui va aggiunto anche l’immancabileSoros, citato in un titoletto intermedio.

Secondo Secolo d’Italia invece “Greta fa la sua parte a pochi giorni dal voto per rinnovare il Parlamento di Strasburgo”, e per Affari Italiani tutto ciò dimostra ancora una volta come Thunberg sarebbe ancora escogitata ad hoccon grande réclame pubblicitaria, per generare consenso presso le masse manipolate”. Insomma, se “Dallo sciopero per il clima all’antifascismo militante il passo è breve” (come scrive Il primato nazionale), dev’essere altrettanto breve il passo da una critica su un fatto specifico alle speculazioni degne delle migliori teorie del complotto.

GIULIETTA DEVE…BRUCIARE…VIVA !

 

GIULIETTA DEVE…BRUCIARE…VIVA !

E’ cosi è stato, la coppia di due poveri ragazzi, appena sposi,  è stata oggetto della rabbia dei familiari di lei che hanno cosparso di kerosene la sposa e bruciata viva. La povera ragazza, 19enne, non è sopravvissuta alle ustioni ed è morta dopo una lunga agonia. I sospetti della polizia si concentrano sul padre della ragazza, che risulta essere latitante, assieme a due suoi fratelli. I due si erano sposati di nascosto, sei mesi fa, non avendo ottenuto il permesso delle famiglie perché contrarie alle loro nozze in quanto di caste diverse. Quindi in India non è possibile contrarre matrimonio solo per …”amore e reciproco desiderio” no…non è possibile, gli affari sono affari… anche in queste cose.. E’ pazzesco che nel 2019 debbano ancora succedere queste cose e quel che più lascia interdetti è che gli autori dell’incendio umano…sono proprio dei familiari, i suoi parenti stretti, con i quali lei è cresciuta e vissuta nella stessa casa per anni….è incredibile la follia che pervade la mente di certi individui che rispondono a dettami criminosi ben precisi di certe religioni e tradizioni,  convinzioni che appartengono all’età della pietra e non agli uomini del XXI secolo. Certo che venire a conoscenza di episodi del genere, tra l’altro non è il primo e credo che non sarà l’ultimo, inquieta la coscienza delle persone di animo buono e di amore cristiano, nella nostre convinzioni la vita recita un ruolo fondamentale nella società e nessuno ha il diritto di spezzare una vita… per giunta così giovane. E’ intollerabile che la si possa distruggere per un tornaconto personale e  a quel modo poi.. lo ricordo..: ”arsa viva”… E’ terribile e tutto per una semplice questione di denaro o peggio forse…. di animali, come delle capre, ricevute in cambio della promessa di matrimonio… E’ raccapricciante che un paese che si professa moderno e avanzato tecnologicamente, tra l’altro è una delle sei potenze nucleari militari nel mondo, abbia nel suo vivere quotidiano una società al cui interno vi è un “modus procedendi” molto singolare ed originale e oserei dire…”molto caloroso”… francamente è proprio deludente . Certo che per le donne non c’è pace, ovunque ti giri e guardi, vedi poverine che vengono ammazzate violentemente o stuprate e quando va proprio male …”bruciate o fatte a pezzi”.. Come uomo addolorato devo dire che “alcuni elementi” che appartengono al mio stesso genere sono proprio delle bestie, indegni di appartenere alla “razza umana”… Alla madre della poverina e al giovane innamorato marito, ma già vedovo, porgo le mie più sentite condoglianze. Ai criminali, auguro sinceramente che finiscano la loro misera vita chiusi in una galera a meditare ed espiare le loro colpe. In ultimo, cari asiatici, africani, musulmani e Rom, rammentate che i figli non sono merce di baratto ebbene che tutti voi lo impariate e …subito, specie e soprattutto coloro i quali hanno la pessima abitudine di promettere le neonate in sposa a uomini nel rispetto di certi dettami religiosi a tradizioni tribali. Le donne non si toccano…!   06/05/2019

…by…manliominicucci.myblog.it

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bruciata-viva-
INDIA
06.05.2019 – 14:56 

Bruciata viva dal padre per un matrimonio proibito

La 19enne è morta. Sopravvissuto il suo sposo

NEW DELHI – Una coppia di neosposi è stata cosparsa di kerosene e bruciata ad Ahmednagar Nighoj, un villaggio del Maharasthra, nel cuore dell’India: la moglie, Rukhmini, 19 anni, non è sopravvissuta ed è morta ieri notte all’ospedale di Pune, dove era stata ricoverata, con ustioni sul 70 per cento del corpo. Rukhmini e Mangesh Ransing, 23, si erano sposati di nascosto, sei mesi fa, non avendo ottenuto il permesso delle famiglie, contrarie alle loro nozze perché di caste diverse. Dopo il matrimonio i due erano rientrati al villaggio: secondo la ricostruzione di Vijaykumar Botre, l’ufficiale di polizia locale, riportata dal quotidiano The Hindu, sarebbe stato il padre della ragazza, che risulta latitante, assieme a due suoi fratelli, a prendere l’iniziativa, la sera del primo maggio, dopo l’ennesimo litigio con la figlia e il marito. I vicini erano intervenuti immediatamente e avevano portato i ragazzi nell’ospedale più vicino, dove Mangesh lotta ancora per sopravvivere.

 

LA SCUSA… SHOAH ..!

LA SCUSA… SHOAH ..!
Nella ricorrenza della giornata della memoria della Shoah, che si tiene in tutto il mondo occidentale, è la grande storica occasione per ricordare ed onorare le vittime ebree dei campi di concentramento nazisti nel 1945, esseri umani…morti in modo atroce nei forni crematori, oltre i parenti delle tante vittime ci sono …. loro, sì sempre loro, non mancano mai…i radical chic e politici di sinistra di tutta Europa, loro, …si ergono a strenui difensori della vita umana, accusatori della violenza e ferocia nazista, pronti a condannare il razzismo verso gli ebrei e farsi depositari di quella solidarietà umana che si conviene ad un popolo che ha sofferto per secoli la persecuzione nata da un odio religioso. Purtroppo per loro, i radical chic e politici prezzolati ci sono io, sempre pronto a mettere in risalto le loro bugie, contraddizioni, falsità e l’ovvia ambiguità di circostanza, oggi siamo all’ennesimo episodio di guerra terroristica contro lo stato ebreo e in questo, mio malgrado, registro il perenne e abituale silenzio assordante di tutti i radical chic e buonisti, mi riferisco ai lanci criminali di razzi contro lo stato di Israele che oggi sono arrivati all’incredibile numero di 450 e procurato due morti e feriti. E’ un fenomeno che si ripete ogni Venerdì e mi chiedo per quanto si possa andare avanti così e soprattutto chi fornisce tutti questi razzi ad una paese ”cosiddetto povero” ? Tra l’altro, non capisco perché il piccolo stato non abbia il diritto di vivere in santa pace, è incomprensibile che i musulmani occupino enormi territori per oltre 15 milioni di km quadrati e non permettano ad uno “statarello”.., grande quanto all’Albania, di vivere in santa pace … il perché nessuno lo dice apertamente… forse per ovvi motivi di interesse…. petrolifero ed economico di diversi aspetti… infatti, mai nessuno ha il “coraggio di dire” che i palestinesi non vogliono Israele perché lo stato è ebreo ed è l’odiato nemico numero uno degli islamici, esattamente come riportato nel loro libro sacro “ il corano”, no… non lo dicono, come tutti sono convinti che la Palestina appartenga agli arabi…errore madornale, la storia dice ben altro.. La cosa  aberrante è che dopo ogni lancio di missili che partono da Gaza verso Israele nessuno di quei citati signori, che vanno a recitare “l’atto di dolore” e di partecipazione durante il giorno della memoria, si fa sentire o dice qualcosa…eh no…già… tutti i radicali chic e buonisti improvvisamente diventano “pro palestinesi. .e contro gli ebrei”…”che paraculaggine” e che scene vergognose mostra  tutta la sinistra europea.. Per piacere, la prossima giornata della memoria …fate a meno di parteciparvi …. almeno ci farete un figurone di coerenza…la Shoah ..non ha bisogno di…“angeli e demoni” ma solo di uomini rispettosi della vita  e del libero pensiero. 04052019

…by… manliominicucci.myblog.it

Israeliano ucciso da razzo palestinese

Seconda giornata di combattimenti, 430 lanci da Striscia di Gaza

(ANSAmed) – TEL AVIV, 5 MAG – Un israeliano di 58 anni è stato ucciso la scorsa notte dalla esplosione di un razzo sparato da Gaza mentre era all’ingresso della sua abitazione ad Ashkelon, nel sud di Israele. In Israele si avverte anche oggi un’atmosfera ad alta tensione. Da ieri i palestinesi hanno lanciato da Gaza 430 razzi, mentre Israele – precisa la radio militare – ha colpito nella Striscia oltre 200 obiettivi di Hamas e della Jihad islamica. I lanci di razzi proseguono anche stamane.

A policeman stands outside a residential building after it was hit by a rocket fired from Gaza in the costal city of Ashkelon, Israel, Sunday, May 5, 2019. Palestinian militants fired over 250 rockets into Israel, drawing dozens of retaliatory airstrikes on targets across the Gaza Strip in a round of intense fighting that broke a month-long lull between the bitter enemies (ANSA/AP Photo/Tsafrir Abayov) [CopyrightNotice: Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved]