Archivio mensile: maggio 2019

LA LEGGE…SONO IO…! IO CHI ?

LA LEGGE…SONO IO…! IO CHI ?

L’art. 10 della costituzione italiana parla chiaro, per ottenere l’asilo politico bisogna richiederlo con apposita documentazione e dimostrare di ottenerlo secondo leggi e modalità ben precise. Inoltre, ci sono casi in cui non è consentito l’ingresso in Italia agli stranieri che vogliono chiedere il riconoscimento dello “status di rifugiato” e in quel caso il migrante può essere “respinto alla frontiera”. Questo succede quando gli è stato già riconosciuto lo status di rifugiato in un altro paese, se ha commesso crimini di guerra o gravi delitti nel proprio paese, se è stato condannato in Italia per un arresto in flagranza, se risulta pericoloso per la sicurezza dello stato o appartiene ad associazioni di ..”tipo mafioso o terroristico”. Ora, spiegatemi per piacere,  come si fa a sapere se quelli che arrivano sui barconi hanno i requisiti necessari richiesti oppure sono dei criminali di guerra in fuga ? I migranti musulmani, per esempio, che diritto hanno a venire da noi se i perseguitati nei loro paesi d’origine sono sempre i cristiani e mai i musulmani stessi ?  Siamo quindi di fronte alla costante violazione dell’articolo costituzionale e contro la volontà e gli intenti dei padri costituenti, pratica adottata negli ultimi dieci anni dalle forze politiche di sinistra e con il tacito consenso della “brava magistratura”…. . Nei fatti, analizzando il famoso trattato di Dublino sottoscritto, secondo la nostra costituzione, di cui al punto 10, il trattato non è legale perché in contrapposizione e il regolamento di attuazione del Testo Unico sull’immigrazione  (D.P.R. 394/99 e successive modifiche) prevede che chi è in attesa dell’acquisto della cittadinanza italiana può ottenere un permesso che lo/la autorizza a soggiornare in Italia  fino al termine del relativo procedimento. Il permesso va chiesto alla Questura presentando domanda su apposito modulo. Spiegato questo, la mia impressione è  che la costituzione sia diventata materia di libera interpretazione e di singola valutazione. Un giudice che va contro la costituzione e stravolge una legge parlamentare di recente approvazione, è un magistrato rivoluzionario che concede ed  autorizza soggetti non legittimati a farlo a concedere la cittadinanza secondo il proprio interesse personale . Tra l’altro, il “ligio e lodevole magistrato” non fa altro che creare “il precedente” al quale poi, per spirito di emulazione ideologico, si assoceranno altre sentenze che andranno nella stessa direzione. Infatti, il punto è serio è complesso nella sua dinamica perché se la sentenza verrà confermata in appello allora avremo la concessione della cittadinanza italiana materia di pertinenza del sindaco di qualunque città e non più del ministero degli interni, e… pensate al sindaco di Riace quando farete le riflessioni del caso. Questo è un precedente che aprirà nuovamente le porte all’immigrazione clandestina e selvaggia, che poi magicamente per volere di alcuni sindaci, ovviamente di sinistra, diventerà legittima senza tener conto più dei requisiti richiesti per ottenerla. In Africa guerre non c’è ne sono, stati che fanno la guerra ad altri stati non ce ne sono, quello che accade in Nigeria, Sudan, Somalia e qualche altro paese ,sono atti terroristici di matrice islamica contro gente inerme e sono causate solo dall’amore per la “religione islamica” e per la quale gente malata di  mente ammazza altra gente che non intende sottomettersi a loro. Quindi che facciamo ora, stralciamo la norma dell’asilo politico per voltarlo a favore di gente che viene da noi per solo mera opportunità o perché intende diffondere la religione islamica o perché si vuole il mondo “arcobaleno” a tutti i costi  ? E in tutto questo non vi sembra che il “bravo magistrato” di turno stia lavorando per loro e contro gli italiani e l’Italia stessa ? Ma che modo è questo di gestire la giustizia, andare contro il proprio paese e governo per quale fine ? Davvero difficile a capirsi, ma nell’occasione devo dare ragione al ministro degli interni, il magistrato fa politica attiva, e la politica, se la si vuol fare, la si faccia nelle opportune sedi parlamentari….04052019

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Bologna. Giudici: sì alla residenza ai richiedenti asilo. Salvini all’attacco

IMM

I.Sol. venerdì 3 maggio 2019
Il tribunale di Bologna ha accolto il ricorso dei 2 richiedenti asilo a cui il Comune aveva negato l’iscrizione anagrafica in base al decreto Sicurezza. La Cassazione riapre la questione retroattività
Giudici: sì alla residenza ai richiedenti asilo. Salvini all'attacco

La sezione civile del Tribunale di Bologna ha imposto al Comune diiscrivere nella propria anagrafe due richiedenti asilo che avevano fatto ricorso – uno presentato dagli avvocati Paola Pizzi ed Antonio Mumolo, volontari dell’associazione Avvocato di strada Onlus e l’altro dall’Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) – contro il diniego stabilito sulla base del cosiddetto decreto Salvini.

Una delle due ricorrenti è una donna ospite in una struttura di accoglienza che era scappata dal suo Paese perché si sentiva perseguitata a seguito della sparizione del marito e del figlio, e aveva richiesto l’iscrizione anagrafica lo scorso 4 febbraio ma il 6 marzo l’ufficiale di anagrafe del Comune aveva dichiarato “irricevibile” la domanda. Il 27 marzo aveva presentato ricorso. “Queste persone hanno diritto alla residenza e, grazie a un’interpretazione costituzionale della norma, ora potranno accedere al servizio sanitario, aprire un conto corrente in banca o trovare un lavoro ovvero godere di diritti che prima venivano loro negati – ha spiegato Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di strada –. È vero che la legge diceva che questi diritti sarebbero stati garantiti, ma non diceva con quali provvedimenti”.

“Il giudice Matilde Betti ha riconosciuto la fondatezza della domanda presentata – si legge in una nota sul sito di Avvocatp di strada onlus – in via cautelare dalla ricorrente e ha ordinato al sindaco di Bologna, nella sua qualità di Ufficiale di Governo responsabile della tenuta dei registri anagrafici, di procedere alla iscrizione della ricorrente nel registro anagrafico della popolazione residente nel comune di Bologna, con le modalità previste per le persone senza dimora”.

La notizia del ricorso accolto è stata confermata anche dallo stesso sindaco di Bologna Virginio Merola (Pd) con un post sul suo profilo Twitter: “Saluto questa sentenza con soddisfazione, il Comune la applicherà senza opporsi“, ha scritto il primo cittadino. La replica del ministro dell’Interno è arrivata sempre a colpi di social: “Sentenza vergognosa”. “Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Ovviamente faremo ricorso contro questa sentenza, intanto invito tutti i sindaci a rispettare (come ovvio) la legge”, ha detto il vicepremier leghista.

Ora il municipio del capoluogo emiliano-romagnolo dovrà provvedere all’iscrizione su ordine della magistratura e i due richiedenti asilo potranno ottenere la residenza.

Va ricordato che il decreto voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini prevede che il permesso di soggiorno per richiesta asilo, pur valendo quale documento di riconoscimento, non possa essere utilizzato quale documento valido per richiedere l’iscrizione anagrafica. Il titolare di permesso di soggiorno per richiesta asilo potrà ottenere l’iscrizione anagrafica esibendo all’Ufficio anagrafe un altro documento valido a dimostrare la regolarità del soggiorno in Italia, come ha ricordato l’avvocato di Asgi, Nazzarena Zorzella: “La legge Salvini dice che il permesso di soggiorno per asilo non costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica ma, come ha stabilito il Tribunale, non esistono titoli per l’iscrizione – ha spiegato la legale Zorzella – perché questa avviene sulla base di una dichiarazione della persone che denuncia al Comune il luogo in cui abita e non servono titoli ma solo la regolarità del soggiorno” che, sempre stando ad Asgi, è accertabile attraverso, ad esempio, il modello C3 di richiesta asilo presentato in questura, la ricevuta rilasciata da quest’ultima per attestare il deposito della richiesta di soggiorno o la scheda di identificazione redatta dalla questura.

A questo proposito è stato riportato che fonti del Viminale sottolineano che sentenze di questo tipo non intaccano la legge: non sono definitive, riguardano singoli casi e per modificare la norma serve un pronunciamento della Corte Costituzionale.

IL PRECEDENTE DEL TRIBUNALE DI FIRENZE

Un caso analogo aveva riguardato un cittadino somalo regolarmente soggiornante a Scandicci, in provincia di Firenze, sin dal settembre 2018, richiedente asilo e in accoglienza presso un struttura della Diaconia Valdese fiorentina, che aveva presentato istanza di iscrizione anagrafica appena sei giorni dopo l’entrata in vigore del decreto Sicurezza. Il 13 novembre 2018 aveva ricevuto la risposta negativa dall’ente locale.
Dopo il ricorso, l’ordinanza del Tribunale di Firenze (IV sezione Civile, giudice Carvisiglia), in 22 pagine dettagliate aveva già messo un punto fermo sulla dibattuta questione della presunta residenza “vietata” agli asilanti.

CASSAZIONE: IN CONTRASTO LE INTERPRETAZIONI DEI COLLEGI, SERVE UNA PRONUNCIA DELLE SEZIONI UNITE SULLA RETROATTIVITÀ DEL DECRETO SICUREZZA

Si apre anche un altro capitolo sul decreto Sicurezza: si è resa necessaria una pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione sulla retroattività del decreto Sicurezza. La nuova interpretazione della Suprema Corte, per la quale le disposizioni sui permessi di soggiorno hanno “applicazione immediata”, è in contrasto con una precedente pronuncia, secondo la quale invece il decreto è irretroattivo, e riapre la questione.

Cassazione: «Il decreto sicurezza non può essere retroattivo» (di N. Scavo)

Il collegio (con l’ordinanza interlocutoria n.11749) chiede al primo presidente che sia l’organo di vertice della giurisprudenza a dirimere la questione.

Il nuovo orientamento della Cassazione è in contrasto con la sentenza n. 4890 pubblicata il 19 febbraio. In quell’occasione il collegio aveva ritenuto che la nuova legge, voluta dal ministro dell’Interno Salvini, che ha dettato nuove regole e requisiti, “non trova applicazione in relazione a domande di riconoscimento del permesso di soggiorno per motivi umanitari proposte prima dell’entrata in vigore”, il 5 ottobre scorso.

Secondo la seconda interpretazione, emersa oggi, e che rende necessaria una pronuncia delle Sezioni Unite, invece non “va sottovalutato che lo strumento utilizzato del decreto legge, convertito con legge che esclude la vacatio, è segno dell’intenzione del legislatore di intervenire immediatamente nelle fattispecie in corso: escludendo l’applicazione della nuova legge a tutto coloro che abbiano solo avviato un procedimento per il riconoscimento della protezione umanitaria, sarebbe impedito alla legge di raggiungere i suoi effetti, esonerando tra l’altro indebitamente la stessa autorità amministrativa dall’applicarla”. Con questa nuova pronuncia, i giudici sottolineano che la nuova legge va applicata salvo che sia stabilito un termine diverso: “è questo un corollario del principio di eguaglianza di fronte alla legge che deve applicarsi nei confronti di tutti i cittadini, non tollerandosi, di regola, l’applicazione contemporanea di leggi diverse regolanti la medesima situazione sostanziale”.

Questa affermazione chiama in causa il canone, previsto dalle preleggi, che “la legge non dispone che per l’avvenire”. Ma, a tale proposito, i giudici ritengono che “l’applicazione immediata di una nuova norma, non solo non è astrattamente vietata ma è la regola vincolante per gli interpreti, ai quali non è consentito di incidere sulla vigenza della legge”, un potere riservato al legislatore.

DIO..PATRIA E FAMIGLIA…CHE VITA MERAVIGLIOSA !

DIO..PATRIA E FAMIGLIA…CHE VITA MERAVIGLIOSA !

Eran 300, eran giovani e forti e …non sono morti… ma marciano liberi per le vie di Berlino ..a manifestare, con le bandiere a croci uncinate, il loro amore ad Adolf Hitler. Mha… voglio vederla come una manifestazione folcloristica perché mi riuscirebbe davvero difficile capire come si possa pensare di proporre il nazionalsocialismo nel XXI secolo, oramai le dittature appartengono al passato e non possono più materializzarsi nel presente, diverso il contesto e diversa la gente, il nazismo resta un periodo che appartiene solo alla storia e lì ci deve rimanere, tuttavia la piccola marcia deve far riflettere attentamente  e non può essere archiviata come il “remake” di un film del ’35. Entrando nel pensiero ideologico di questi ragazzotti mi sono chiesto quale fosse il fine del loro manifestare e sono giunto alla conclusione che loro, nei fatti, esigono la difesa dei valori nazionali e delle proprie tradizioni, in definitiva prendendo spunto dal manifestino di una senatrice italiana di sinistra la conclusione è :  “amare Dio, patria e famiglia  è una vita meravigliosa “. Ovviamente  condanno senza mezzi termini  e parole il manifestino della senatrice del PD, Monica Cirinnà, che incitava all’odio verso le famiglie tradizionali, la patria e Dio, rammento a tutti il suo manifestino che riportava le seguenti frasi : Dio, Patria e famiglia, “che vita di merda”. Bene, i ragazzotti folcloristici tedeschi nella loro esibizione non sono certamente da elogiare ma per certi versi la loro marcia verso questi ideali e propositi deve  far riflettere su che tipo di società ci stanno propinando i soliti noti politici del momento. Veder gente che torna a sventolare le bandiere naziste e gente che offende la patria sono cose che devono preoccuparci, ma il curioso è  : di chi dobbiamo preoccuparci ? Già…. poi ci meravigliamo se i giovani restano confusi da certi atteggiamenti, si resta sconcertati nel vedere dei nazisti che difendono la …patria Dio e famiglia e poi delusi nel vedere un senatore della repubblica italiana, di un partito cosiddetto liberale, che offende la patria, Dio e famiglia naturale  e si comporta come un terrorista. Un osservatore giovane che guarda entrambe le situazioni e riflette sulle due proposte quale quadro di idee si può immaginare di desiderare ? E’ ovvio che ad un giovane amante e rispettoso dei valori cristiani e della patria guardi con più interesse i ragazzotti nazisti e guardi con disprezzo la Cirinnà, mentre chi non ama Dio né la patria guarderà con interesse l’opposta proposta, in definitiva, è la stessa l’idea confusionaria che il popolo si fa sulla base di quanto ascolta e vede, è c’è poco da girarci intorno. Infatti tanti non si rendono conto che le parole dell’esponente di sinistra sono proiettate ad una società oscura e spaventosa, loro stanno cercando di costruire una società strana ed anomala che tra qualche anno sarà di “proprietà degli immigrati islamici” ed è ovvio che la protesta insorga in tutto il continente e si allarghi a macchia d’olio, perché qui si parla del futuro dell’Europa e del nostro vivere quotidiano e delle nostre radici. Il grande “omicidio” che la sinistra sta compiendo è la svendita delle nostre radici e dei nostri paesi all’islam… e non se ne rendono conto…purtroppo. 03052019

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In Germania il corteo di 300 neonazi

La condanna della comunità ebraica, ‘spaventoso’

 

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(ANSA) – BERLINO, 02 MAG – Hanno marciato al grido di ‘nazionalsocialismo ora’ con fiaccole e tamburi 300 estremisti di destra della formazione neonazista Terza via. Il corteo si è svolto il primo maggio per le vie di Plauen, una cittadina della Sassonia. Sdegnata la reazione del presidente del Consiglio centrale ebraico Josef Schuster che oggi ha definito l’evento “sconvolgente e spaventoso”.
La formazione Terza via nasce nel 2013 come costola del Npd, il partito nazionalista di estrema destra, e ha chiari richiami al nazionasocialismo oltre ad aver preso parte alle manifestazioni degli anni scorsi di Pegida.

 

 

 

LA MAGIA DELLE PAROLE…!

LA MAGIA DELLE PAROLE…!

Le parole sono molto importanti, di per se la parola serve per comunicare ma se detta bene e con un fine ben preciso può diventare un’arma pericolosa, può condizionare la mente umana e far fare alle persone quel che si vuole, penso a gesti inconsulti, azioni irrazionali ed ingiustificabili, ma soprattutto può portare alla violenza fisica se questa riesce ad insinuarsi nei comparti dove risiedono i neuroni. C’è chi ha usato la violenza per il fine della  liberazione di una terra o di un popolo, c’è chi l’ha fatta per arricchirsi, c’è chi ha fatto e fa le guerre per la religione, c’è chi uccide solo perché gli è stato detto di farlo e perché è giusto o inculcato nella mente di essere superiore ad altri esseri umani. Tutte queste breve descrizioni come vediamo ruotano intorno alle parole, tutti le utilizzano ed usano la violenza spropositata ma poi cercano di mitigarla, di camuffarla o di nasconderla come fanno i prestigiatori. E’ l’opera d’arte terrena, quella di far sparire i veri significati e voltare a proprio favore con le parole fatti deplorevoli e crimini efferati di cui il genere umano dovrebbe vergognarsi e di questo oggi voglio occuparmi.  Prendo in esame tutte le magie dell’informazione, nazionale ed estera, per dimostrare quanto nella storia sia stata manovrata, falsata e deformata l’informazione globale specie quando è prezzolata dai potenti o da interessi religiosi. Andiamo subito agli esempi pratici: le crociate indette dai vari papa avevano il fine di liberare Gerusalemme, una città occupata con la forza dagli islamici che non avevano nessun diritto, oggi siamo al punto che grazie alla distorta informazione e ai dollari arabi, gli islamici sono diventati le vittime. Con le stesse motivazioni, e non si capisce il perché, ammazzano e massacrano gente non musulmana solo perché gli è stato detto di farlo, la stampa mondiale chiama questi terroristi in diversi modi, prima li definiva solo estremisti radicali, poi terroristi radicalizzati, poi jihadisti, ora li definiscono terroristi islamisti…ridicolo, il termine islamista ha altro significato e non può essere associato al terrorismo, trasformazione delle parole per nascondere la natura dell’islam che è incompatibile con noi occidentali quanto con gli ebrei, ma ci vogliono plasmare le menti con le parole e convincerci che è possibile farlo infatti, non ho mai sentito chiamarli “militanti di moschee”. Il comunismo è per sua stessa natura un’ideologia dittatoriale, dittatura del popolo la si definisce, però la stampa non cita mai il termine dittatura associandola al comunismo né di semplice dittatura, come avviene oggi per la Cina, il Vietnam, Cuba e Corea del Nord e ora anche il Venezuela, questa è la grande magia della trasformazione delle parole nella storia contemporanea del mondo intero . Omissione della parola e la magia è rappresentata dal conio di nuove parole tipo : se dei comunisti terroristi uccidono degli oppositori allora si “dirà che sono compagni che sbagliano”, se i comunisti sfasciano le città e mettono a ferro e fuoco i beni dei cittadini senza motivo, allora si chiameranno “antagonisti, black bloc”, oppure semplicemente “ ragazzi dei centri sociali” ma mai si usa il termine “delinquenti comunisti”. Se avviene una violenza ad una donna, tipo uno stupro, assisteremo a questo tipo di trasformazione, se immigrato, si cercherà di far prevalere la condizione di disagio dello stupratore, omettendo di evidenziare l’idea politica o religiosa di appartenenza e le sue origini, se ha una famiglia o una moglie e dei figli  e suoi precedenti penali. Ora valutiamo l’opposto e cioè la trasformazione delle parole quando queste servono a portare “acqua al proprio mulino”.. Se avviene un piccolo scontro tra militanti di destra e di sinistra, senza conoscere bene le cause e le  colpe di chi ha iniziato, allora le parole che si usano sono le peggiori e le ricorrenti contro una parte ben precisa, fascisti, razzisti e populisti e quant’altro, tutte le parole si usano e si utilizzano per suscitare sdegno e sollevare il disprezzo verso colui o coloro che non fanno parte del colore politico dell’informazione voluta. Un po’ come fanno i dittatori in tempo di regime dove i giornali scrivono quel che piace al dittatore.  Ora i terroristi urbani si chiamano “black bloc” che stanno distruggendo due cose, la prima è la rivolta dei Gilet Gialli e la seconda è la città di Parigi, però un dubbio pervade la mia povera mente e cioè :  ma non è che i “delinquenti urbani” sono manovrati da chi vuole creare caos e in questo momento distruggere gli anti Macron ? Il sospetto è concreto, perché questi delinquenti mettono in pratica la loro violenza sempre nei momenti di crisi politiche ai governanti del momento con evidente fastidio di riflesso alle lobby mondiali, certo, poi è facile attribuire le colpe e far crescere il dissenso verso la vera protesta usando poi le giuste parole nei disastri che loro combinano. A mio avviso i “Gilet Gialli” dovrebbero allontanarli,  e anche con la forza se necessario, perché quelli giocano a favore di Macron, infatti non ho mai capito chi li paga per fare tutti quegli spostamenti in giro per l’Europa che sono certamente molto costosi… . Misteri delle lobby finanziarie…direi.  02052019

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A protestor walks through a cloud of tear gas during a May Day demonstration in Paris, Wednesday, May 1, 2019. French authorities announced tight security measures for May Day demonstrations, with the interior minister saying there was a risk that "radical activists" could join anti-government yellow vest protesters and union workers in the streets of Paris and across the country. (ANSA/AP Photo/Kamil Zihnioglu) [CopyrightNotice: Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved]

Primo Maggio, black bloc e gilet gialli a Parigi: scontri con la polizia. Il sindacato annulla discorso: “Repressione inaudita”

MONDO
Tra i provocatori anche molti black bloc, circa duemila. Gli agenti hanno risposto con l’uso di gas lacrimogeni. La prefettura ha reso noto che i fermi sono finora stati 288. Il segretario generale del sindacato Cgt (sinistra comunista), Philippe Martinez, ha dovuto rinunciare al punto stampa previsto alla partenza del corteo perché proprio in quel momento imperversavano gli scontri fra gilet, black bloc e polizia. Ferito un poliziotto

Disordini a Montparnasse ancora prima della partenza ufficiale del corteo dei sindacati al quale si aggiungono centinaia di gilet gialli. Alcuni manifestanti hanno cominciato a lanciare sassi e oggetti verso la polizia. Tra i provocatori anche molti black bloc, circa duemila. Gli agenti hanno risposto con l’uso di gas lacrimogeni.  Inseguimenti e cariche si sono registrate nelle vie adiacenti del XIV arroondissement. I fermati, secondo la prefettura, sono stati 288 alle 15, mentre i controlli preventivi effettuati dalle forze dell’ordine sono stati 12.500.

Il segretario lascia corteo tra gli scontri – Il segretario generale del sindacato Cgt (sinistra comunista), Philippe Martinez, ha dovuto rinunciare al punto stampa previsto alla partenza del corteo perché proprio in quel momento imperversavano gli scontri fra gilet gialli e black bloc da una parte e polizia dall’altro. Martinez si è trovato sotto una pioggia di lacrimogeni della polizia e di oggetti lanciati dai manifestanti. Un lacrimogeno ha colpito il pallone aerostatico con la grande sigla Cgt che si staglia al di sopra della testa del corteo ed è ricaduto a pochi metri da Martinez, che ha rinviato la conferenza stampa annullando anche il discorso con il quale avrebbe dovuto lanciare il corteo. Secondo Bfmtv, Martinez ha deciso di lasciare la manifestazione.

Il sindacato: “Da polizia repressione inaudita” –  Il sindacato ha poi diffuso un comunicato per denunciare “una repressione inaudita, indiscriminata e senza discernimentodopo atti di violenza di alcuni”. “. I nostri compagni, e il nostro segretario, si sono visti piovere gas lacrimogeni e granate assordanti”, continua il sindacato. Secondo il quale “lo scenario in corso, scandaloso e mai visto prima, è inammissibile nella nostra democrazia. Questa situazione è in contrasto con le numerose mobilitazioni di salariati, privati del lavoro e pensionati, che hanno avuto luogo stamattina nella calma in oltre 240 manifestazioni”. Il sindacato unitario Fsu che rappresenta in gran parte la funzione pubblica e gli insegnanti, ha abbandonato il corteo, partito alle 14:30 in un’atmosfera che – dopo gli scontri – è tornata calma. Alla fine della manifestazione, però, i poliziotti sono tornati a scontrarsi con i gilet e i black bloc. Un poliziotto è stato ferito sul boulevard de l’Hopital dove scontri fra casseur e agenti sono in corso da una mezz’ora. I pompieri sono dovuti intervenire per spegnere un principio d’incendio in un’agenzia bancaria. Nel frattempo il corteo del sindacato prosegue nella calma il suo percorso verso place de l’Italie

Black bloc nella capitale, fermi già in mattinata – A Besancon, nell’est del paese, da una manifestazione si sono staccati circa 200 gilet gialli che – secondo la radio France Info – hanno tentato di fare irruzione nel commissariato principale della città, ma sono stati respinti. Il clima di tensione ai cortei del Primo maggio era ampiamente previsto a causa della partecipazione dei gilet gialli alle manifestazioni. La preoccupazione era legata anche all’arrivo nella capitale di gruppi nutriti di black bloc. Già in mattinata sono state fermate 35 persone, molto prima che la manifestazione prendesse il via da Montparnasse, in direzione di place d’Italie. In particolare, sono state arrestate 3 persone, una donna spagnola e due uomini tedeschi, sorpresi a manipolare una tanica di benzina. In macchina avevano un coltello, una fionda, due bombole di gas, altre due taniche di carburante, un bidone di acetone e due chili di zucchero, il tutto insieme ad una mappa con l’itinerario della manifestazione.

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RINGRAZIAMENTO ATIPICO…

RINGRAZIAMENTO ATIPICO…

Il presidente del Venezuela, Maduro, oggi in un video alla nazione, in compagnia dei suoi amici di partito e ministri vari, ha ringraziato tutte le forze armate e il popolo venezuelano dichiarando quanto segue : <<  “Voglio congratularmi con voi Forze Armate per l’atteggiamento fermo, leale, valoroso e di enorme saggezza. Ringrazio tutto il popolo venezuelano  per il suo valore, coraggio e coscienza di fronte a questo tentativo di colpo di Stato frustrato, avete dimostrato che un popolo mobilitato è garanzia di tranquillità per la Patria >>. In definitiva, il democratico e civilissimo “presidente Maduro” ringrazia i militari per……… l’uso della violenza contro il suo popolo, cioè, non ho ben capito la manovra, il popolo scende in piazza per cacciarlo protestando e lui invece di accogliere le lagnanze e cercare di capire e risolvere il problema gli spedisce contro i blindati che provocano 60 feriti tra i manifestanti stessi, qui qualcosa non mi torna,  lui anziché disperarsi per i feriti e capire di dover andar via perché non più desiderato cosa fa ?  Ringrazia, forse ringrazia i militari che hanno picchiato il “suo popolo” o ringrazia l’autista del blindato che ha volutamente investito i manifestanti, oppure ringrazia proprio il popolo che è stato picchiato…? E’ da capire, poi, sarebbe bello anche capire perché lo ringrazia il popolo, forse per i digiuni di questi ultimi anni, o forse per la morte di centinaia di venezuelani deceduti per mancanza di medicinali  oppure… forse ringrazia i tre milioni (3.000.000) di venezuelani scappati all’estero per non morire di fame? Certo che è proprio un esempio di uomo meraviglioso il presidente Maduro, che peccato non averlo in Italia uno come lui al governo, chissà come sarebbero felici tutti i radical chic e compagni di sinistra che lo difendono a  spada tratta o non commentano mai le questioni venezuelani e le ignorano perché credo …forse.. sono vicende scomode per la sinistra italiana.. Immaginate per un attimo cosa accadrebbe in Italia in una identica situazione, me li vedo già chiusi in casa i nostri radical sinistroidi  e a non protestare e a condannare, a farlo sicuramente si lede l’immagine del potere socialista, ma pronti invece a condannare, come fanno sempre, il popolo che si ribella dalla fame e dalla povertà…magari in tutti i talk show televisivi e magari urlando in TV che il popolo che si ribella è ..”populista e fascista”…non mi meraviglierei, anzi ora li vedo tutti gioiosi e felici per la vittoria socialista in Spagna… che paradosso epocale… Oddio, anche noi quando abbiamo avuto il governo di sinistra dal 2012 al 2017 abbiamo avuto qualcosa come oltre 700 imprenditori morti suicida nel quinquennio e creati cinque milioni (5.000.000) di posti di ….povertà, e nonostante ciò i radical urlano desiderosi di tornare al potere, quindi niente di nuovo in casa socialità …vessare e malmenare il popolo è consuetudine, basta andare nei paesi socialisti e toccare con mano il loro “modus operandi” presente e passato. Però in tutto il socialismo reale, come sempre accade, qualcuno sfugge alle regole e son sempre loro, i dittatori come  Maduro per esempio, loro…. non hanno problemi, si curano, anche all’estero se necessario, si nutrono abbondantemente  e vivono come sovrani però, si professano uomini del  “..socialismo”…esattamente come i nostri radical chic, vivono da sovrani ma predicano il socialismo ..e voi ci trovate differenze nei raffronti ? 01052019

 …by…manliominicucci.myblog.it

epa07539127 A handout photo made available by the press office of Miraflores shows Venezuelan President Nicolas Maduro speaking during an address transmitted on the mandatory radio and television station, in Caracas, Venezuela, 30 April 2019. Maduro denied that he intended to abandon power and take refuge in Cuba, as said by US Secretary of State, Mike Pompeo.  EPA/MIRAFLORES PRESS HANDOUT HANDOUT/EDITORIAL USE ONLY/NO SALES HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Venezuela, i blindati di Maduro investono la folla: una persona resta a terra