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IL DRAMMA DELL’OLIO CHE …AFFONDA…!

IL DRAMMA DELL’OLIO CHE …AFFONDA…!

E’ in atto un dramma epocale, una tragedia inimmaginabile che potrebbe definitivamente affossare l’agricoltura italiana dell’olivo, notizie ci giungono dalla Puglia e più precisamente dal brindisino, lo  Xylella continua ad avanzare come una ruspa tra gli alberi di olivo e se non verrà fermato, tra un paio di anni… tre al massimo, di olio in Puglia se ne parlerà come di una bellissima storia del passato legato alle tradizioni e colori della Puglia di tempi andati, ricordi tratti da un album di raccolta di bellissime foto d’epoca che ritraevano i secolari alberi e i braccianti intenti a raccogliere il prezioso frutto. E sì, perché già quest’anno, 2018, la produzione di olio pugliese è letteralmente crollata in valori espressi in tonnellate da far paura, mai nessuno, e dico mai, avrebbe potuto lontanamente ipotizzare un disastro del genere, infatti sono anni che si corre dietro, inutilmente e senza risultati, a questo maledetto batterio che infetta le piante e lentamente, come un vero e proprio tumore, le secca gradualmente e poi le conduce sino alla morte. Sono anni che assistiamo a “visite specialistiche” di tecnici del settore, agronomi e scienziati d’ogni genere ma che non hanno saputo dare una soluzione definitiva. Ma è mai possibile che nel mondo intero non ci siano soluzioni chimiche o naturali per poter debellare il maledetto ed indesiderato ospite ? Dietro questo disastro annunciato ..rivediamo i vecchi volti della politica passata, e mi chiedo come ma il precedente ministro dell’agricoltura, Maurizio Martina, non si sia mai occupato seriamente del problema, magari da sottoporlo all’attenzione della commissione europea per l’ovvia soluzione. Come al solito il menefreghismo è sempre presente quando si tratta di occuparsi degli interessi italiani, infatti ad oggi nessuno in Europa si è preoccupato del calo di produzione di olio pugliese…per loro il problema non esiste ed è facilmente risolvibile, basta importare quello tunisino o spagnolo o quello greco di “proprietà germanico” e il problema è bello risolto. E la regione Puglia, oltre che buttar soldi dalle finestre per costruzioni faraoniche di sedi mai realizzate e per premi vari di inutilità sociale che fa ? .. niente…vanno sui terreni degli olivi, due chiacchiere ai politici locali, quattro promesse agli agricoltori e sei cazzate ai vari giornalisti della  TV , per loro il problema finisce lì’. Intanto le nostre piante muoiono, e con loro muore anche l’industria olearia pugliese e nazionale, il lavoro di tanta gente e ovviamente il calo considerevole del P.I.L. meridionale…Grazie a tutti gli attori, nazionali ed europei…. per l’attenzione prestata che avete nel veder morire una parte del patrimonio secolare pugliese.. un grazie di cuore da tutta la Puglia… 08122018

…by…manliominicucci.myblog.it …

Xylella avanza verso Nord, è a Fasano

Trovato per la prima volta a Fasano, a 8 km più a nord

(ANSA) – BARI, 8 DIC – Sono state individuate 75 nuove piante di ulivo infette dal batterio della Xylella fastidiosa nei comuni di Fasano (un albero), Ostuni (33), Carovigno (39) e Ceglie Messapica (2). Per la prima volta il batterio è stato trovato a Fasano, alla periferia della frazione di Torre Canne, nella Piana degli ulivi monumentali. Quello di Torre Canne rappresenta il nuovo limite nord della presenza del batterio in Puglia, circa 8 chilometri più a nord rispetto al focolaio più settentrionale individuato col precedente monitoraggio alla periferia di Cisternino. E’ quanto emerge dai primi risultati della nuova campagna di monitoraggio condotta dall’Arif, Agenzia regionali per le attività irrigue e forestali.
Nella Piana degli ulivi monumentali vi sarebbero almeno altri tre focolai nella zona di Cisternino e Ostuni.

HO BISOGNO DI UN OCULISTA..UNO BUONO…!

HO BISOGNO DI UN OCULISTA..UNO BUONO…!
Forse davvero devo aver bisogno di un buon oculista… che mi faccia veder bene le …cose perché a dir la verità, io le vedo in maniera diversa l’andazzo del nostro paese e l’opinione degli italiani in materia di immigrazione a differenza di come le vede il “Censis” a seguito delle sue rilevazioni statistiche socio-economiche del nostro paese e del pensiero degli italiani. Perché dissento da questi rilievi che secondo me non rispondono al vero e danno un’idea errata della realtà, infatti sono convinto che tante persone abbiano timore e vergogna a raccontare le cose con estrema sincerità, vuoi perché dire quel che si pensa davvero a volte può essere deleterio per se stessi oppure magari si ha paura di essere tacciati di razzismo o altro epiteto che potrebbe colpirlo. L’Italia prima del 2000 era, purtroppo dico “era”, un paese felice, laborioso e dove si viveva in armonia e i migranti presenti sul territorio, in gran parte arabi, erano perfettamente integrati nel tessuto sociale e accolti con simpatia. Cos’è accaduto quindi in questi 18 anni che hanno letteralmente modificato l’aspetto interiore del nostro popolo ? E’ successo che la commissione europea non ha saputo gestire la transazione e non ha saputo creare una federazione di stati, stile U.S.A., giusto per intenderci. Quindi ogni paese membro ha tirato l’acqua al proprio mulino fregandosene degli altri e i danni, incalcolabili, si sono visti, suicidi di imprenditori straziati dalle rovine di un’economia disastrosa, povertà dilagante sino ad arrivare a quota sei milioni, una sanità al disastro completo e non più rispettosa dell’esigenze dei malati, le case popolari assegnate secondo criteri sballati ai migranti e famiglie rom, disoccupazione in aumento e quei pochi posti di lavoro disponibili subito assegnati a gente che nulla ha a che fare con il nostro popolo, banche che hanno rubato letteralmente ai risparmiatori con il compiacimento dei governi di sinistra, diritti dei lavoratori ridotti ancora di più sempre con il compiacimenti dei governi di sinistra e sindacati compresi, pensioni da morti di fame, pensioni ai disabili da vergogna e “dulcis in fundo” l’invasione di oltre un milione di immigrati per i quali si spendono annualmente tra i 24/26 miliardi di euro e nulla ricevendo in cambio se non “chiacchiere e distintivo” dalla commissione europea e dai politicanti venduti alle lobby europee. Questo è il quadro reale, qui non c’è nessun “sovranismo o razzismo in atto” o altre balle del genere, la gente vuol tornare a vivere dignitosamente e decorosamente, le statistiche rilevate non sono reali, ma solo ipotesi campate in aria, se non è cosi allora… andrò da un buon oculista…07122018
      …by… manliominicucci.myblog.it …

Censis: paure e rancore, la società guarda al sovrano autoritario

La fotografia arriva dal 52/o Rapporto

Un sovranismo psichico, prima di quello politico, come risultato della cattiveria che gli italiani provano, per riscattarsi dalla delusione per la mancata ripresa economica, e che spesso rivolgono contro gli stranieri. E’ la diagnosi impietosa della situazione sociale italiana, come risulta dal 52/o rapporto Censis che ha analizzato la società italiana. All’origine del sentimento c’è il cosiddetto ascensore sociale: l’Italia è il paese dell’Unione europea con la più bassa quota di cittadini che dicono di avere un reddito e una capacità di spesa migliori di quelle dei propri genitori: sono il 23% contro una media europea del 30% (i picchi sono in Danimarca a quota 43% e in Svezia al 41). A pensarlo sono soprattutto le persone con un reddito basso, convinte che nulla cambierà nel loro portafogli. La delusione si intreccia con la percezione di essere poco tutelati ‘a casa’: il 63,6% è convinto che nessuno difende i loro interessi e la loro identità e che devono pensarci da soli. “La non sopportazione degli altri sdogana i pregiudizi, anche quelli prima inconfessabili”, sottolinea il capitolo del Censis che fotografa la società italiana.

PERICOLO MIGRANTI – Nel mirino dei ‘cattivi sovranisti’ finiscono soprattutto gli stranieri: il 69,7% degli italiani non vorrebbe i rom come vicini di casa e il 52% è convinto che si fa di più per gli immigrati che per gli italiani. La quota raggiunge il 57% tra le persone più povere. Da qui la conclusione del Censis: “sono i dati di un cattivismo diffuso che erige muri invisibili ma spessi”. I più bersagliati, inoltre, risultano gli extracomunitari: il 63% degli italiani vede in modo negativo l’immigrazione dei Paesi non comunitari contro una media Ue al 52% e il 45% non tollera anche quelli comunitari (in Europa la media è al 29%). I più ostili sono gli italiani più fragili: il 71% di chi ha più di 55 anni e il 78% dei disoccupati, mentre il dato scende al 23% tra gli imprenditori. Ma perché tanta ostilità? gli stranieri tolgono il lavoro agli italiani è la risposta del 58%, per il 63% sono un peso per il welfare mentre il 37% crede che il loro impatto sull’economia sia favorevole.

ONDATA ASTENSIONE – Accanto al fronte immigrazione, si apre quello sul voto: alle ultime elezioni politiche gli astenuti e i votanti scheda bianca o nulla sono stati 13,7 milioni alla Camera e 12,6 al Senato. Una pratica che è schizzata negli ultimi decenni: dal 1968 a oggi l’area del non voto è salita dall’11,3% di 50 anni fa, al 29,4%. Inoltre, il 49% degli italiani crede che gli attuali politici siano tutti uguali, mentre divide il loro uso dei social network: per il 52,9% sono inutili o dannosi, contro il 47,1% ce li apprezza perché eliminano ogni filtro nel rapporto cittadini-leader politici.

MIRAGGIO ITALIEXIT? – Pochissima convinzione anche rispetto all’Unione europea: oggi secondo il Censis, il 43% degli italiani pensa che far parte delle istituzioni europee abbia giovato all’Italia contro una media del 68% nel resto del Vecchio continente. “Siamo all’ultimo posto in Europa, addirittura dietro la Grecia della troika e il Regno Unito della Brexit”, scrive l’istituto di ricerca. Eppure finora gli italiani sono stati tra i più assidui ‘fan’ di Bruxelles e in particolare al voto: nel 2014 l’affluenza alle elezioni europee era al 72%, rispetto al 42,6 della media. A maggio ci sarà un’importante prova per capire se c’è ancora fedeltà.

SI GUARDA AL SOVRANO AUTORITARIO – L’Italia sta andando “da un’economia dei sistema verso un ecosistema degli attori individuali, verso un appiattimento della società”, in cui “ciascuno afferma un proprio paniere di diritti e perde senso qualsiasi mobilitazione sociale”. “Ognuno – si legge nel rapporto – organizza la propria dimensione sociale fuori dagli schemi consolidati” e così “il sistema sociale, attraversato da tensioni, paure, rancore, guarda al sovrano autoritario e chiede stabilità” e “il popolo si ricostituisce nell’idea di una nazione sovrana supponendo” che “le cause dell’ingiustizia e della diseguaglianza sono tutte contenute nella non-sovranità nazionale”. Se “siamo di fronte a una politica dell’annuncio”, a giudizio del Censis “serve una responsabilità politica che non abbia paura della complessità, che non si perda in vincoli di rancore o in ruscelli di paure, ma si misuri con la sfida complessa di governare un complesso ecosistema di attori e processi”.

CHIUSA “CASA DI GESÙ’ CRISTO”…..PER PROTESTA.!

CHIUSA “CASA DI GESÙ’ CRISTO”…..PER PROTESTA.!
San Nicola di Bari, secoli fa, in occasione del giorno della ricorrenza del Santo Natale, ideò, a favore dei bimbi poveri, un’elargizione di doni, col chiaro intento di onorare il ricordo del giorno della nascita di nostro signore Gesù Cristo, il fine era quello di portare dei doni ai bambini indigenti e farli felici proprio in quel giorno, poi col tempo la tradizione dei doni si è allargata anche agli adulti ed è arrivata sino ai giorni nostri. Una piacevole e bella tradizione religiosa che affonda le sue radici nel lontano XI secolo e portata avanti con devozione e amore sia dai fedeli cristiani che dalla chiesa stessa. In realtà il Natale negli anni moderni vede uno sfruttamento commerciale della sua immagine ma quel che conta e vale è che il giorno della ricorrenza della nascita del Redentore venga ricordato con felicità. E’ la festa più importante del mondo cristiano tutto ed è veramente singolare quanto mai incomprensibile l’atteggiamento di chiaro colore politico del sacerdote genovese. Si può essere d’accordo o meno su alcuni provvedimenti di carattere politico ma vorrei capire, e chiedo che mi venga spiegato, perché lui si arroga il diritto di minacciare la chiusura della “sua chiesa” il giorno di Natale per una protesta ad un decreto governativo. Che strano uomo fedele è questo ministro di Dio, non proferisce sillaba e non fa battaglie sul crocefisso tolto dalle pareti per volere della sinistra e per accontentare gli islamici, poi non si scompone più di tanto nel vedere i fedeli coranici offendere il sacro suolo delle chiese cattoliche ed in ultimo ignora la polemica dei giorni scorsi sul presepe natalizio e cosa fa ? Si indigna per un atto governativo dello stato italiano e per ritorsione minaccia la chiusura di una chiesa nel giorno della natività ? Ma dico, le si sono improvvisamente bruciati tutti i neuroni ? Egregio sacerdote, si tolga l’abito talare e indossi quello da politico e poi potrà fare tutte le discussioni e proteste che desidera ma lasci perdere i luoghi di culto che non sono di sua proprietà ma appartengono ad ”un certo”… Gesù Cristo…. e credo che lui non approverebbe la chiusura della sua casa proprio nel giorno del suo “compleanno”. Sa, se lei opera con questo criterio mi riesce difficile credere che lei sia un buon parroco anzi, io non la vedo più come un ministro di Dio ma come un acceso e attivo militante della sinistra… radical chic…che Dio la perdoni… !   07122018

   …by… manliominicucci.myblog.it

 

Dl sicurezza: prete genovese chiude chiesa a Natale

Don Farinella attua obiezione. ‘Cattolici fanno deicidio’

 Chiesa chiusa a Natale per “obiezione di coscienza” contro il decreto sicurezza di Salvini.
Accade a Genova dove, don Paolo Farinella, parroco della chiesa di San Torpete, nel centro storico, ha comunicato che “nel 2018 non si può celebrare il Natale per “obiezione di coscienza” al Decreto sicurezza, sebbene sia sfregio dei valori e dei sentimenti più profondi della Democrazia e del Diritto”. “Dietro parole roboanti, confuse e immorali – scrive il sacerdote sul suo sito – si nasconde la volontà determinata di colpire i migranti, proprio alla vigilia di quel Natale che celebra la nascita di Gesù, emigrante, tornato a Nàzaret dopo un viaggio allucinante” Don Farinella parla anche del “silenzio complice di un mondo cattolico che inneggia a un ministro che dondola un presepe di plastica, sventola un vangelo finto e illude con il Rosario in mano. Inneggiando Salvini, uomo incolto, senza alcun senso dello Stato e del Diritto, i cattolici sono complici di lesa umanità e di deicidio perché ogni volta che si fa un torto sul piano del Diritto alla persona del povero, lo si fa a direttamente a Gesù nella carne viva dei migranti”. Il sacerdote chiama in causa anche il ministro Luigi Di Maio “che si fa fotografare mentre bacia il sangue di San Gennaro (povero lui!)”. Per questo, domanda: “come è possibile aprire le chiese e baloccarsi con ninne-nanne, canti gregoriani, presepi scellerati, quando fuori il vero Cristo è offeso, torturato, stuprato, vilipeso, venduto, schiaffeggiato, ucciso?”. Per questo – conclude – “la chiesa di San Torpete in Genova resterà chiusa per un Natale senza Cristo. Possa la chiesa, chiusa per fallimento, stimolare il pensiero e la riflessione dei credenti”. (ANSA).

RIVOLUZIONE FRANCESE… REPLAY….?

RIVOLUZIONE FRANCESE… REPLAY….?
Se si sta parlando di “golpe* e scendono in campo anche gli 007 allora vuol dire che le cose si mettono molto male per i cugini d’oltralpe. È la prima volta in assoluto che vedo utilizzato, da un giornale molto noto in Francia, il termine “golpe”, e se “Le Figarò” lo ha fatto evidentemente ha elementi certi per poterlo dire altrimenti non lo si cita a sproposito e giusto per il gusto di allarmare la popolazione creando caos nel paese e terrore tra la gente. E comunque, credo sia arrivato il momento di dire stop al governo attuale e a Macron presidente, si vada subito ad elezioni e si rinnovi tutto prima che accada veramente il peggio e si ripeta, dopo due secoli, il sapore di una nuova rivoluzione, con tanti morti e teste tagliate. La Francia non è la Grecia ed era facile immaginare che una crisi continua avrebbe prodotto questo risultato, e “tranquilli tutti”, perché il virus crisi economica è presente anche in Italia e si propaga che è una meraviglia. Le soluzioni sono quelle già descritte e un’ulteriore cambio di passo deve venire soprattutto dall’unione europea, troppo poco protettiva nei confronti dei paesi in difficoltà e molto poco interessata ad uno sviluppo ed il benessere sociale ed economico dei popoli, troppo distanti da loro e sinceramente, lo voglio dire, li ritengo i veri responsabili di tutti i drammi nazionali a cominciare dalla Grecia, Spagna, poi noi ed ora i francesi. Se davvero ci sarà un colpo di stato o siamo in odore di un ipotetico cambio di governo con la forza sarà la fine della convivenza europea. Da anni urlo e segnalo pericoli in tal senso ed ora vedo materializzarsi le mie paure, spero proprio sia una bufala tirata fuori per calmare e placare gli animi ma se anche lo fosse è pur sempre uno stratagemma inimmaginabile sino a qualche mese fa che mi preoccupa…non bisogna urlare…al lupo …al lupo quando il lupo non c’è… Speriamo in bene….06122018

Gilet gialli, fonte Eliseo: “Tentativo di golpe”

007 in allerta su appelli a sparare su politici e forze ordine

Un sabato senza precedenti, in cui Parigi diventerà una città fantasma: il quarto appuntamento con le manifestazioni dei gilet gialli assume dimensioni inedite. La capitale sta correndo ai ripari: in un clima che una fonte dell’Eliseo definisce “da colpo di stato”, i gioielli della città resteranno chiusi, dal Louvre alla Tour Eiffel. La violenza dilaga ovunque, oggi studenti e polizia si sono affrontati in tutto il paese, con centinaia di fermi, alcuni feriti, danni e incendi. Di fronte all’escalation di tensione, il governo ha moltiplicato gli appelli alla calma. E buona parte dell’opposizione ha ceduto e li ha rilanciati. Il primo ministro Edouard Philippe, in diretta tv questa sera, ha parlato dei rischi che spingono l’Eliseo a parlare di situazione “da golpe”: “Ci sono gilet gialli che dicono di voler marciare sull’Eliseo, altri che minacciano di morte quelli che vogliono trattare con il governo. Ma la Repubblica è solida, le istituzioni sono forti”. L’Eliseo, che ieri aveva fatto sapere di temere “una grandissima violenza” con manipoli in arrivo a Parigi “con l’intenzione di distruggere e uccidere”, è arrivato oggi a parlare di “tentativo di colpo di stato”, stando a una fonte citata da Le Figaro.

E il gesto di Emmanuel Macron, la rinuncia all’aumento dell’ecotassa per il 2019, è passato inosservata. Secondo un sondaggio, 6 francesi su 10 ritengono “inquietante” il movimento. Macron continua a non parlare, una fonte a lui vicina – citata anch’essa dai media francesi – ha detto “prego per sabato”, mentre gli Interni parlano di “mobilitazione dell’ultradestra e dell’ultrasinistra”. Le minacce telefoniche dei gilet gialli, in alcuni casi minacce di morte, sono arrivate a prefetti e a persone vicine a Macron, secondo quanto si apprende. Le forze dell’ordine, che nei giorni scorsi si erano dette esauste per la pressione di queste ultime settimane e non disposte ad ulteriori sforzi, saranno invece schierate in massa: 89.000 agenti presidieranno tutto il territorio, almeno 8.000 solo Parigi, numeri mai visti, e faranno la loro comparsa nelle strade della capitale anche i blindati. Per precauzione, resteranno chiusi la Tour Eiffel, l’Opera, il Louvre, il Museo d’Orsay e quasi tutti gli altri musei e teatri. Il prefetto ha invitato i negozi degli Champs-Elysees a rimanere sbarrati ma anche un gran numero di scuole, di giardini, di palestre, resterà con le saracinesche abbassate. Le banche e molti negozi proteggeranno le vetrine sulla strada con barriere di metallo o di legno che già da questa sera vengono applicate con massima cura.

Sei partite di calcio della Ligue 1 – fra cui quella del Paris Saint-Germain – sono state rinviate. Il Telethon ha dovuto cambiare programmi, così come la marcia per il clima, che si svolgerà comunque a Parigi ma su un percorso alternativo. Sui social, le parole d’ordine sono sempre più aggressive: “Macron, stiamo arrivando”, “Scioglimento del Parlamento”, “Tutti alla Bastiglia”. Dopo i cedimenti dei giorni scorsi su numerose richieste dei gilet gialli, oggi sono arrivati gli appelli alla calma. E da destra, dal centro, dalla sinistra, si sono uniti gli appelli a manifestare senza violenza o rimanere a casa vista la gravità del momento. Oggi, intanto, è esplosa la ribellione degli studenti di tutti i licei del Paese contro la riforma dell’esame di maturità e del sistema di selezione per l’ingresso all’università: oltre 200 gli istituti bloccati, 150 studenti fermati a Mantes-la-Jolie, banlieue di Parigi, decine di fermi anche a Marsiglia, Nizza, Beziers, guerriglia polizia-studenti nel nord, dove due ragazzi sono rimasti feriti, scontri a Tolosa, dove un preside ha dovuto farsi curare in ospedale. Domani, vigilia del sabato di tensione, il collettivo dei ‘gilet gialli liberi’ – cosiddetti moderati – ha chiesto di essere ricevuto da Emmanuel Macron per “calmare” la Francia che, stando alle parole di uno di loro, Benjamin Cauchy, “è sull’orlo della guerra civile”.

OFFRE O CHIEDE UNA TREGUA…?

OFFRE O CHIEDE UNA TREGUA…?
Quando un governo è in evidente difficoltà cerca sempre il sistema per venirne fuori senza pagare pegno oppure, va alla ricerca di una improbabile e difficoltosa soluzione riparatrice senza successo, soluzione come l’abbattimento di qualche tassa o la rinuncia al provvedimento preso che ha originato la protesta, come nel caso dell’aumento del gasolio, con la conseguente marcia indietro a dimostrazione di un evidente segnale e stato di incapacità a saper gestire l’amministrazione di un paese e con il terrore di uscirne con le “gambine …tese”… in parallelo al pavimento. Macron non ha capito nulla, gli è sembrato facile dettar legge e vessare il suo popolo dall’alto del trono di …Re Luigi XV… sul quale è seduto, lui lo sa, da buon lobbista europeo, che sono anni che i francesi ingoiano rospi ed amarezze e forse ora tutti i mali della crisi economica stanno venendo a galla, quel che non si vuol capire è che oramai sono dieci anni che il paese e l’Europa vivono una crisi da dopoguerra e se non si cambiano i programmi e i vertici governativi francesi, nel breve tempo la Francia verrà messa a ferro e fuoco dal suo stesso popolo. Aspettiamo sabato prossimo per capire quali siano realmente le intenzioni dei “gilet gialli”, non penso che si risolverà in una manifestazione pacifica come auspicato da tanti, credo anzi che il livello di scontro verrà elevato, grazie anche alla presenza di estremisti di sinistra che di pace e amore proprio non se ne fregano un tubo e non intendono parlarne. “Cavo Macron” senti a … Manlio tuo… dimettiti e goditi la … pensione, se poi ci pensi e ci metti anche quella di tua moglie, allora ti attende una bella vita…con due pensioncine… serena e tranquilla.. 06132018

Gilet gialli, il governo offre la tregua

Moratoria sul fisco, ma i manifestanti non accettano le proposte

“Ci sono motivi di temere grandi violenze” sabato a Parigi: è quanto affermano fonti dell’Eliseo citate dai media francesi, mentre si moltiplicano gli appelli dei gilet gialli a manifestare nella capitale e in tutta la Francia. Le fonti presidenziali evocano un “nocciolo duro di diverse migliaia di individui” che intendono venire a Parigi con l’intenzione “di battersi, di distruggere e di uccidere”. Dinanzi ai rischi insurrezionali che scuotono il Paese, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato ieri sera a sorpresa il definitivo annullamento dell’innalzamento delle accise sul carburante all’origine della mobilitazione dei gilet gialli, invitando alla calma.Il Partito socialista, la France Insoumise e il Partito comunista francese depositeranno intanto una mozione di censura, ovvero di sfiducia, contro il governo, in piena crisi dei gilet gialli. “Abbiamo deciso di depositare una mozione di censura lunedì”, ha detto il segretario socialista, Olivier Faure, durante una conferenza stampa all’Assemblea Nazionale. Benché promossa dai gruppi della sinistra, la mozione sarà “ampiamente” aperta ai deputati di tutti i partiti, ha precisato il deputato comunista Pierre Dhareville. Visti anche i numeri all’Assemblea nazionale, con una forte maggioranza di deputati En Marche, sono scarse le chance che la mozione possa ottenere il via libera dell’aula.Profondo rosso, intanto, per Emmanuel Macron: il presidente della Francia perde cinque punti di popolarità in un mese, crollando ad appena il 21% di consenso, il livello piu’ basso dalla suo arrivo all’Eliseo nel maggio 2017, secondo un sondaggio realizzato dall’istituto Kantar-Sofres-One Point per Le Figaro Magazine. Ieri sera Il premier francese Edouard Philippe ha annunciato una moratoria di alcuni mesi sull’aumento delle tasse sui carburanti che sarebbe dovuto scattare il primo gennaio in un gesto distensivo verso le richieste dei gilet gialli, le cui proteste stanno infiammando la Francia da settimane. La moratoria era una delle condizioni del movimento di protesta per avviare un dialogo, annunciato per oggi ma poi annullato per il rifiuto dei portavoce “moderati” di recarsi a palazzo Matignon dopo le minacce di morte ricevute da elementi più radicali. “Bisognerebbe essere sordi o ciechi per non vedere o sentire” la collera dei francesi, “ne misuro la forza e la gravità”, ha detto  Philippe nel messaggio ufficiale alla nazione per placare larabbia dei gilet-gialli.  Philippe ha anche annunciato la sospensione di “tre misure fiscali”. Oltre alla moratoria sulle accise del carburante, le “tariffe di elettricità e gas non aumenteranno questo inverno”.I portavoce dei gilet gialli tuttavia non accettano l’offerta del governo e sabato manifesteranno di nuovo: “Continueremo fin quando non ci sarà un vero cambiamento”.

SIAMO IN MANO ..ALL’ARTE…!

SIAMO IN MANO ..ALL’ARTE…!E’ proprio vero, c’è da “complimentarsi e  rallegrarsi” per le nuove vicende di cronaca nera….e sexy-rosa che hanno coinvolto il tribunale leccese, alcuni suoi attori e il mondo della sanità locale. Certo è che questa indagine, con conseguenti arresti, fa nascere, come al solito, una serie di domande che un semplice cittadino si pone leggendo dell’ennesimo inenarrabile schifo rivoltante che colpisce la nostra vita quotidiana, le nostre istituzioni ma peggio ancore le modalità con le quali si svolgono e si realizzano le malefatte a danno della collettività tutta. “Sodoma e Gomorra”, città bibliche, pare siano diventate un modello per la società  attuale, un modello di vita dove sesso, droghe e soldi sono i nuovi idoli da venerare ed adorare e il popolo italico, ne è la vittima predestinata al perenne……sacrificio del potere, indiscusso idolo di un mondo fatto di perversi e malati di del comando , anzi assetati di potere. Quello che si è realizzato non è qualcosa di semplice, non si tratta di una banale vendita di un cellulare in un pacco e poi sostituto con uno falso dal complice alla prima disattenzione dell’acquirente, no qui non è il classico “pacco alla napoletana” dove il truffato è uno solo  e anche per sua colpa ..no, qui è qualcosa di diverso, di ingegnoso, machiavellico e furbizia con destrezza nell’aggirare i processi e pilotarli a proprio favore, nel truffare un Tribunale del popolo italiano, nel proteggere e favorire  dei dirigenti sanitari di una Asl, la stessa che magari offre ai suoi pazienti visite ed esami specialistici con tempi di attesa lunghi mesi o addirittura  anni. Quanto è accaduto è qualcosa di tremendamente terribile, una vicenda di vera e propria delinquenza organizzata in stile mafia o camorra che deve far riflettere, infatti se un P.M. e un avvocato possono facilmente pilotare i procedimenti penali a loro piacimento e …”godimento”…il sospetto poi che viene è che magari anche in altre situazioni simili possano esserci stati sentenze modificate con sentenze anomale. Sono molto sorpreso sul perché, sia i magistrati che i colleghi dell’avvocato stesso, in questione, non abbiano mai riscontrato niente di anomalo. Evidentemente erano….distratti dal loro ..lavoro. Capisco pure che essere omertosi è un’abitudine tutta nostra ma continuare a farlo non conviene mai, perché a rimetterci poi siamo sempre noi stessi.  Vediamo quali saranno i risvolti, intanto il magistrato –presidente della Puglia, Michele Emiliano, ci manda a dire che lui non ne sapeva niente, va bene, ma caro “Michele”, benedetto figliuolo, tu sei il presidente e la sanità regionale dipende dalla tua giunta e quindi che razza di controlli fai  verso i dirigenti per verificare la serietà e l’onestà della opera loro ? Sei pure un ex magistrato e non se capisci a naso quando cominciano ad imbrogliare, allora vuol dire che non sei buono a fare il magistrato oppure come penso io il…presidente di regione. Dopo gli scandali dei costi gonfiati per la costruzione della nuova sede regionale ora anche quest’altro casino, ma non è meglio che torni a fare il magistrato a tempo pieno ? Forse è meglio… senti a Manlio …tuo !  06122018

… by.manliominicucci.myblog.iy

Favori e prestazioni sessuali, arresto pm

In cambio magistrato avrebbe reso’cortesie’ durante sue funzioni

Emilio Arnesano, pubblico ministero a Lecce, è stato arrestato stamani su ordine del gip di Potenza, nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo lucano su favori e prestazioni sessuali ottenuti dal magistrato in cambio di altrettanti favori che sarebbero stati resi da Arnesano nell’ambito delle sue funzioni giudiziarie. E’ stata disposto anche il sequestro di un’imbarcazione e di oltre 18 mila euro nei confronti dello stesso magistrato, “in quanto profitto del reato di corruzione”.Il gip di Potenza ha posto agli arresti domiciliari altre quattro persone nella stessa inchiesta che ha portato all’arresto del pm di Lecce. Si tratta di tre dirigenti dell’Asl di Lecce – Ottavio Naracci, direttore generale, e due dirigenti, Giorgio Trianni e Giuseppe Rollo, e dell’avvocato Benedetta Martina. Inoltre, è stato ordinato il divieto di dimora a Lecce dell’avvocato Salvatore Antonio Ciardo.

E NEANCHE LA…BEFANA…E CAPPUCCETTO ROSSO…!

E NEANCHE LA…BEFANA…E CAPPUCCETTO ROSSO…!

Non c’è che dire, quando si parla di evoluzione della specie umana, a volte mi tocca restare perplesso e quanto mai dubbioso sulle reali capacità evolutive di alcuni soggetti. Giorni fa, un ministro di Dio della chiesa cattolica cristiana, consigliava di non far più il presepe se non a certe condizioni,  come se la religione cristiana e le sue icone fossero oggetti di argomentazioni a libera interpretazione, non finisco di indignarmi che oggi ne leggo ancora una di quelle che lasciano interdetti persino gli atei e tutti gli amanti dei film horror. Tutti, me compreso, siamo cresciuti nel mondo dei sogni e delle favolette, a Natale si attende il buon Babbo che ci porta i regali con la sua slitta e le renne, e poi magari, si cala dal caminetto di casa per lasciarci i regali vicino al letto. Ricordo che noi bimbi si faceva attenzione a spegnere il camino la sera prima di andare a letto, poi al nostro risveglio si toccava con mano un sogno, il sogno che si materializzava per mano di Babbo Natale, quel “gran omone con la barba bianca” vestito di rosso che s’incontra spesso anche nei centri commerciali e dove tutti i bimbi imparano cos’è la bontà e la speranza sognando di vederlo arrivare nella propria casa. E’ qualcosa che va la di la del semplice “omone rosso”, è uno stimolo ad amare la vita ed allontanarli dai problemi quotidiani che vessano una normale famiglia tra rate di mutuo e fatture di utenza, loro, i bimbi, hanno bisogno della Befana e delle canzoncine legate a lei, hanno bisogno degli elfi e della fatina del dente che li premierà per la perdita del loro primo dentino. Tutti siamo stati bimbi e tutti sappiamo come ci siamo rimasti malissimo e delusi quando abbiamo scoperto che la Befana e Babbo Natale non erano altri che i nostri genitori, però pazienza, è stato bello crederci e ha accompagnato la nostra infanzia. Ora ci troviamo a fronteggiare l’idiozia della mente dell’essere sviluppato …in senso contrario ..cioè, come si può immaginare e  pensare di togliere la felicità ad un bimbo raccontandogli una brutta verità per sostituire una magnifica e meravigliosa bugia ? Che facciamo ora, ai bimbi togliamo anche l’albero di Natale insieme al presepe dopo avergli raccontato una deludente realtà ? E se gli togliamo i sogni e le piccole felicita dell’immaginario fantasioso che gli regaliamo in cambio ? Forse dobbiamo indirizzarci  solo a cose pratiche come uno smartphone oppure li abituiamo a cose molto realistiche e pratiche come una bella dose di eroina da usare con mamma e papà ? Tra religione avversa al cristianesimo, tra idioti e  atei sempre pronti a distruggere i sogni dei bimbi, stiamo distruggendo una società che aveva nelle sue radici “le tradizioni culturali”, sì, perché Babbo natale, la Befana, le renne e cappuccetto rosso sono favole delle mie radici, nei paesi comunisti e islamici non esistono queste traduzioni culturali e guardate i loro bimbi come sono, sempre tristi e malinconici… 05122018

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“Babbo Natale? Non esiste”. Licenziata – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-1da722ab-e042-4d8d-9d95-1930a9527c6c.html

“Babbo Natale? Non esiste”. Licenziata Tweet 05 dicembre 2018 21.41 Meglio vivere nell’illusione e nella bugia? A quanto pare sì per la Direzione di una scuola elementare americana che ha licenziato in tronco una maestra per aver detto agli alunni della prima elementare che Babbo Natale non esiste. E’ successo alla Cedar Hill Elementary School di Montville,New Jersey. La maestra supplente ha detto ai piccoli che non esistono nemmeno “fatina dei denti, elfi, folletti e renne volanti”.Ha così infranto il sogno dei bimbi, traumatizza – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-1da722ab-e042-4d8d-9d95-1930a9527c6c.html

TELEKABUL 3

“STUDIO MINUZIOSO” DI UNO..STUPRO..SILENZIOSO..!

Ieri si è consumato l’ennesimo stupro a danno dell’ennesima donna, uno stupro in perfetto “stile  animalesco” al quale ci siamo tanti abituati che neanche più il TG di stato ne parla. Infatti mentre le reti televisive di Mediaset ne davano il giusto risalto il TG3, per tutti meglio conosciuto come “Telekabul” non ha ci ha informati sulla violenza commessa né dato spazio al drammatico stupro sebbene sia un crimine inenarrabile, almeno questo è il mio pensiero , ma cosa fa TG3 di mamma Rai ? Dà spazio e anche tanto, al racconto della ex first lady Michelle Obama, non so a chi interessi la vecchia lady, sicuramente in Itala non credo a tanti . Penso che il “bravo direttore” del Tg3, abbia pensato : meglio non parlare di stupri quando di mezzo c’è un immigrato o qualcosa riconducibile alla sua religione di pace e di amore, meglio magari parlare di frivolezze e fatti di cronaca rosa per riempire un telegiornale, “a pagamento forzoso” e non dimentichiamocelo mai., nei fatti pago un servizio che è un disservizio…se non mi informano che servizio è ?  Poi mi son detto: analizziamo il perché del perenne silenzio del Tg3 in queste situazioni ponendoci della ovvie domande : 1) ma se la vittima fosse stata stuprata da un italiano, il silenzio resisteva ancora ? 2) La vittima è una ragazza marocchina, evidentemente integratasi nel contesto occidentale, non credo sia molto apprezzato dagli immigrati , e allora, questo autorizza e legittima qualunque migrante a “farle la festa” ? 3) Perché non viene dato risalto allo stupro, eppure se pur marocchina è sempre una donna, perché questo palese razzismo contro di lei ? 4) Perché quando ci sono degli extracomunitari o islamici di mezzo a notizie di cronaca nera si evita sempre di parlarne e si aggira il problema ? 5) E’ forse dettato da interessi economici o politici la redazione di un TG Rai ? 6)  Perché quando si tratta di intervenire e informare i cittadini  sui migranti si tende sempre a camuffare l’informazione oppure sviando l’attenzione del popolo sminuendo i  veri problemi  che nascono e partoriscono con la loro presenza ?  7) Ci sono tante cose che ci nascondono come per esempio, ieri sera su rete quattro, nella trasmissione televisiva della sera si è scoperti che i migranti costano alla collettività italiana 24 miliardi di € l’anno in cambio di …niente… a questi in verità ce ne sono altre di spese ma non è questo l’argomento, il punto è, perché ci vengono nascoste le verità ? 8) Perché ci raccontano sempre e solo balie sui migranti ?  9)  No ..questo non va bene…siamo forse sotto una dittatura europea ? Fatecelo sapere… grazie di cuore…!  .04122018  by … manliominicucci.myblog.it …

Trentenne stuprata nel Milanese,un fermo

Sospetto era stato individuato poco dopo l’aggressione

Un cittadino egiziano di 35 anni, Y.D.M.A., con precedenti per numerosi reati, anche di tipo specifico, è stato sottoposto a fermo per la violenza sessuale a una trentenne marocchina avvenuta ieri a Sesto S.Giovanni, nel Milanese. Lo ha comunicato la questura di Milano.
“Su indicazione della stessa vittima – si legge in una nota – è stato riconosciuto quale autore della violenza. Nei suoi confronti è scattato il fermo di indiziato di delitto e lo stesso è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria”. Nel corso dei controlli nella discoteca coinvolta nell’episodio, gli agenti del Commissariato PS di Cinisello hanno rintracciato due uomini stranieri, privi di documenti, che sono stati fotosegnalati risultando irregolari sul territorio nazionale.

TRATTIAMO SUI …. SUICIDI…?

TRATTIAMO SUI …. SUICIDI…?

Che strano paese è il nostro, veramente paradossale, stampa e TV, politici e politicanti, radical chic e tuttologi, professoroni ed economisti saccenti, e a dir il vero anche tanto arroganti, quanto incapaci a cavare un ragno dal buco, tutti a criticare la riforma delle legge Fornero e il reddito di cittadinanza . Provvedimento n.1 contestato : non si possono dare dei soldi a chi sta seduto…nel salotto di casa a far niente,  però, ironia della deficienza, quella stessa persona può morire di fame e vivere in uno stress perpetuo, questo è accettabile dal …sistema .. i contestatori non si indignano né si.. scandalizzano. Provvedimento n.2 contestato con forza: la legge Fornero non si modifica e le pensioni d’oro non si toccano perché ci sono dei diritti acquisti e la Fornero va bene per i vecchi del futuro ma si permette che i vecchietti pensionati del presente e i disabili vivano con meno di € 500,00 al mese o addirittura 280,00 € . Poi va bene che le aziende chiudano senza preoccupazioni di sorta, si ignorano i suicidi di imprenditori e gente disperata, ovviamente italiani. Fatti ed episodi che non destano scalpore e non suscitano sensazionalismo, ma poi, stranamente, ci preoccupiamo dell’accoglienza di gente estranea e di come faranno i figli degli altri che hanno perso lo status di asilo per scopi umanitari dopo il decreto sicurezza del ministro Salvini. Ma come, per i migranti lo status è una questione di umanità e non lo è per gli italiani che dormono e vivono in auto, per gli anziani che fanno la spesa nei cassonetti, per le interminabili file di italiani a sfamarsi nelle mense della Caritas ?  Ci sono oltre tre milioni di bambini che vivono in una condizione di assoluta povertà ma non ci commuoviamo, però se vediamo i figli degli altri in povertà allora ci frustiamo per espiare le colpe. Vogliamo accogliere e dare una casa e un lavoro ai figli degli altri e poi, case per gli italiani non c’è ne sono e la disoccupazione e sempre ferma al 10,5% con punte del 32% nel sud Italia. Cari signori tutti, ma vi rendete conto delle “stronzate ideologiche” che sostenete da anni dove ci stanno portando ? Ora si vuol limare ancora di più la manovra economica, già, siccome questo paese è enormemente ricco e prosperoso ci potremo sicuramente permettere delle riduzioni di spesa, così giusto per in incrementare il famoso P.I.S. ….acronimo  di “prodotto interno suicidi”. Però dobbiamo tagliare la spesa per gli italiani ma abbiamo il permesso di aumentarla per gli… immigrati.. Io non ci capisco più niente…forse devo andare da un psichiatra ..o forse no.. forse ..credo proprio di si, ci deve andare qualcun’altro…..03122018

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Manovra, trattativa per 2%, si lavora su reddito di cittadinanza e quota 100

Conte ottiene “fiducia” vicepremier ma restano nodi e resistenze

La trattativa, ora, è soprattutto interna al governo. Perché per siglare un’intesa con l’Unione europea ed evitare una procedura d’infrazione dalle conseguenze pesantissime, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini devono dare il via libera ad una messa a punto di “quota 100” e reddito di cittadinanza che permetta di abbassare il deficit fino al 2%. Il mandato a Giuseppe Conte a trattare con Pierre Moscovici e Jean Claude Juncker è forte ma ancora condizionato a evitare “rinunce”.

I leader di M5s e Lega, che in serata firmano una nota congiunta di fiducia alla trattativa del premier, si sarebbero convinti a cedere e abbassare il deficit ma non quanto serve: ci sarebbe al momento l’ok a tagliare lo 0,2% ma non lo 0,4%. Procedono così a rilento, tra continui litigi e rinvii, anche i lavori parlamentari sulla manovra. Alla fine di una lunga nottata di trattative, governo e relatori consegnano alla Camera un pacchetto di 54 nuovi emendamenti. Il pacchetto di emendamenti

Avrebbero dovuto essere, secondo alcune fonti, almeno il doppio, ma soldi ce ne sono pochi: inserire – su pressione della Lega – il raddoppio dal 20% al 40% delle detrazioni Imu sui capannoni, misura che occupa ben 290 milioni dei 430 del fondo per l’attuazione del programma, comporta una tagliola del resto. E, nell’infinito braccio di ferro tra M5s e Lega, non solo i voti in commissione – a tre giorni dall’approdo in Aula della manovra – sono al palo, ma slittano misure come quelle per la famiglia o il taglio delle pensioni d’oro caro al M5s: da Chigi assicurano che “ci sarà” ma i leghisti vorrebbero inserirlo al Senato con “quota 100”, lasciando a un decreto successivo il reddito di cittadinanza. Proprio le pensioni finiscono nel mirino di Bruxelles, per il rischio che “quota 100” comporterebbe sulla tenuta dei conti della previdenza. Ma se Salvini avverte di voler “smontare la Fornero pezzo per pezzo”, i leghisti hanno già scritto la norma in modo che sia transitoria, valida – intanto – per tre anni. Il problema per il 2019 è però che fare partire quota 100 e reddito di cittadinanza ad aprile, come vogliono Salvini e Di Maio, costa troppo. Perciò – spiegano fonti qualificate di governo – in queste ore entrambi i provvedimenti sono all’esame della Ragioneria e del Mef per essere “razionalizzati e affinati”: due le soluzioni, o si fanno partire a giugno o si rimodula la platea. Il premier Conte, che ha continui contatti con i vicepremier, dovrebbe vederli lunedì, mentre Giovanni Tria affronterà una nuova prova di fuoco all’Eurogruppo, per illustrare loro il piano che ha elaborato per cambiare la manovra convincendo l’Ue. E in serata ottiene da Di Maio e Salvini un mandato a continuare a trattare: “Siamo nelle mani giuste”, dicono del premier, per un “dialogo franco e rispettoso con le istituzioni Ue, senza rinunce sul patto con gli italiani” e le misure che puntano a una manovra espansiva “per evitare una terza recessione”. A chi interpreta come un freno alla trattativa il proposito di Di Maio e Salvini di non fare “rinunce”, fonti di Palazzo Chigi, interpellate al riguardo, precisano che è il contrario: un messaggio di totale fiducia. La trattativa con Bruxelles, che vede impegnate ai più alti livelli le istituzioni italiane ed europee, è pienamente aperta. I leader di M5s e Lega tentano fino all’ultimo di cedere il meno possibile. Ma, spiegano dal governo, neanche il deficit al 2,1% sembra bastare all’Europa: si deve arrivare al 2%. E una leva in tal senso possono essere le preoccupazioni delle imprese e dei territori. Che è sempre più forte, tanto che Salvini scrive ai giornali lombardi per rassicurare il suo elettorato: nella manovra – è il senso – c’è attenzione ai territori, i timori sono ascoltati.

 L’emergenza Genova sarà a carico dei cittadini liguri.
Il Governo, dopo aver fatto un decreto che metteva poco o niente per il #PonteMorandi, ora prevede aumento #accise benzina (quelle che Salvini voleva abolire in campagna elettorale…): +0,05 euro/litro in Liguria. pic.twitter.com/QYwrecdxiS

— Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) 2 dicembre 2018

Ma la Regione Liguria precisa: “Nessun aumento accise benzina” – “L’emendamento del Governo alla Legge di Stabilità relativo alle accise non comporterà alcun aumento delle tasse in Liguria, ma semplicemente si rinnoveranno accise in vigore da anni e utilizzate a sostegno dei territori colpiti da emergenze di Protezione Civile”. Così la Regione Liguria stamani in una nota smentisce un aumento della pressione fiscale di competenza regionale sulla benzina. “Non ci sarà un centesimo in più di accise, ma solo euro destinati alla lotta al dissesto idrogeologico nella nostra Regione”, ribadisce l’ente.

CANCELLIAMO ANCHE GESÙ CRISTO..?

CANCELLIAMO ANCHE GESÙ CRISTO..?

Certo, togliamo il crocefisso da tutte le pareti, annulliamo il Natale come simbolo della ricorrenza della nascita del Redentore, e ovviamente eliminiamo il presepe, così faremo felici gli immigrati, i poveri atei, e teniamo in piedi un Natale… stile americano e soprattutto ..laico.., creiamolo…soft, con solo colori legati al bianco e rosso, poi ci mettiamo i” babbi” con le loro abbondanti tute rosse, barbe finte lunghe e bianche… e ovviamente le slitte con richiami pubblicitari e tante renne. Saranno pure contenti anche gli amici delle organizzazioni per la protezione animali se vedranno che il bue e l’asinello non saranno obbligati a riscaldare un bambino con il loro alito. Che …bello… finalmente un Natale senza presepe, senza S. Giuseppe e la Madonna, senza canti religiosi nelle scuole e negli asili, senza recite e senza più quella “pallosa messa di mezzanotte” che ripercorre, da 2000 anni, la nascita del Messia, finalmente eliminando tutto questo, forse…dico forse.. saremo più felici e potremo contare su una integrazione, pura e desiderata, con i credenti di altra religione e dimostreremo che abbiamo veramente rispetto sia per i poveri atei che per i poveri.. migranti di altra fede religiosa che viene dal medio oriente. Però a pensarci bene, ora che ci penso… ma il rispetto è un termine da utilizzare solo per gli atei e musulmani  o anche per i credenti e i cristiani ? No perché, se vale solo per loro allora va bene, io non dico niente, mi armo…di martello e piccone e vado a picconare ed abbattere tutte le chiese esistenti in Italia  in quanto inutili, esattamente come si fa in alcuni  paesi del mondo, però, se il rispetto vale anche per me e per tutti gli italiani che si ritrovano nelle radici cristiane, allora qui c’è qualcosa che si è inceppato di brutto e rischia di stravolgere il rispetto a me dovuto come “multiproprietario di questo paese” e quindi mi fa diventare schiavo contro volontà dei poveri atei e migranti, e io mi arrabbio di brutto perché lo schiavo non lo faccio a nessuno. Quindi cari signori del clero, decidete voi cosa farne di … Gesù Cristo, io il mio presepe e alberello, nel rispetto delle mie tradizioni culturali e religiose, lo farò anche quest’anno e nei secoli a venire ..poi nel frattempo con calma e lucidità, fatemi sapere che avete deciso per… Gesù.. così giusto per regolarmi…e per farlo sapere agli altri…cristiani.03122018.

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Lunedì 3 Dicembre 2018, 07:57

Il prete: «Non fate il presepe per rispetto a poveri e immigrati»

PER APPROFONDIRE: don luca favarinpadovapresepeprete
don Luca Favarin

di Marina Lucchin

PADOVA – «Quest’anno non fare il presepio credo sia il più evangelico dei segni. Non farlo per rispetto del Vangelo e dei suoi valori, non farlo per rispetto dei poveri». In questo momento, in cui il presepe si è trasformato da rappresentazione della Natività, simbolo di fede e amore, a pomo della discordia tra chi è pro e chi è contro gli immigrati, ecco che arriva la provocazione bomba. A parlare è don Luca Favarin, prete di strada di Padova che può essere visto un po’ come…