71 ANNI DOPO…LA STRAGE CONTINUA….!

71 ANNI DOPO…LA STRAGE CONTINUA….!

Tante volte, accade che quando si trattano argomenti molto delicati alcuni diventano proprio fastidiosi mentre altri addirittura vengono strumentalizzati  a scopo politico. Parlo delle stragi perpetrate ai danni degli ebrei durante l’ultima guerra mondiale e delle stragi che ripercorrono il XX secolo ad opera dei comunisti nei paesi in cui governano despoti veri e propri.  E tante volte in merito a questi massacri ascolto che quelle stragi ci devono interessare marginalmente in quanto non toccano il nostro paese. Vero, ma non concordo, una strage è sempre una strage e va sempre condannata, ma torniamo al punto della sensibilità ed in particolare sulle stragi che ci riguardano da vicino, ovvero quelle commesse sul nostro territorio. Gli ebrei presi e portati nei campi di concentramento e ammazzati è qualcosa di orribile ed è giusto ricordarlo. Noi dedichiamo loro la giornata “della memoria”, lo facciamo in “pompa magna”,  con grande risonanza mediatica, ricordiamo “l’Olocausto” , lo riviviamo tutti attraverso filmati d’epoca, film di vecchi e nuova produzione, trasmissioni televisive d’ogni genere su tutti i canali e ovviamente, utilissimo per strumentalizzarlo a livello politico. Trovo che sensibilizzare l’opinione pubblica su un particolare momento della storia europea possa fornire un ulteriore… “bagaglio culturale dell’informazione”. Fin qui tutto chiaro però, mi torna difficile capire, valutare e comprendere perché per i morti italiani che vanno  dal 1943 sino al 1947, ammazzati nella penisola istriana, Trieste e Gorizia ci sia una valutazione diametralmente opposta. Cioè, abbiamo dovuto attendere ben 48 anni per conoscere la verità, infatti le stragi delle “Foibe” sono stata rese pubbliche solamente nel 2005 e riconosciuta dallo stato italiano con una giornata commemorativa indicata il 10 di febbraio. Ogni anno una labile notizia dai TG del ricordo delle stragi  delle Foibe e poi…. niente di più, nessuna trasmissione o altro che possa essere paragonata all’ Olocausto. Evidentemente fa più comodo parlare delle stragi di ebrei anziché di morti ammazzati italiani in casa propria. E’ qui che “nasce e cresce” il paradosso del grande potere mediatico di sinistra del paese italico che, sebbene in minoranza detta sempre i tempi della politica. Ci fa vedere quel che gli fa comodo e quello che non va contro certe ideologie, esattamente come si fa nei paesi dittatoriali, si boicottano trasmissioni televisive, filmati o addirittura film di nuova produzione come quello del link postato. Ora chiedo a lor signori, ed in particolare a quelli di sinistra, va bene che i cento milioni di persone morte per mano dei regimi comunisti ci devono interessare poco ma questo vale anche per gli italiani morti per mano dei partigiani di Tito ? Attenzione, boicottare un film che racconta la verità, impedire e voler nascondere tutti i difetti e cattiverie di un massacro di italiani a guerra finita non è una vergogna, ma è un crimine verso l’umanità intera . Pensateci quando ricordate l’Olocausto e non abbiate paura di ricordare anche i morti italiani. 23112018 … by… manliominicucci.myblog.it .

Boicottato il film sulle foibe

  – Mer, 21/11/2018 – 09:06

  La figlia di un infoibato che piange a dirotto e la sua amica di sinistra, sospettosa prima di vedere il film, che resta a bocca aperta e vuole che sia proiettato nelle scuole.

Code davanti ai cinema, ma anche proteste con fiumi di messaggi per le città dove non c’è verso di trovare una sala. Per fortuna nessun picchetto di chi vede l’uomo nero dappertutto all’ingresso dei cinema, ma un boicottaggio strisciante, una ritrosia culturale, che non rende onore a Red land – Rosso Istria, il film sulla martire istriana Norma Cossetto. Non è possibile che a Milano per andarlo a vedere bisogna avventurarsi verso la Bicocca. Nessuna sala al centro si è fatta avanti. A Torino, il cinema centralissimo che aveva quasi detto sì ha fatto una repentina marcia indietro. L’egemonia culturale della sinistra dettata dal politicamente corretto, anche se il film non inneggia certo al fascismo, colpisce ancora. Nel triangolo «rosso» di Genova, Milano, Bologna i cinema sono off limits oppure la programmazione riesce a dissuadere gli spettatori più incalliti. Da Perugia sono arrivati 150 messaggi di posta elettronica per chiedere a gran voce una sala, ma senza successo. Roma, la capitale dove esiste un intero quartiere degli esuli istriani, fiumani e dalmati, Rosso Istria ha visto la luce prima in due cinema e adesso in quattro, ma talvolta non c’era neanche la locandina. Il «boicottaggio» di basso profilo dipende anche da problemi di distribuzione, fondi, dal monopolio dei soliti filmoni americani, ma pure da un prurito ideologico e politico o finti timori di ritorsioni. In Italia ci sono circa 4500 schermi, ma il film sulla tragedia delle foibe, dopo 70 anni, ha trovato spazio nella prima settimana appena in 30 sale e nella seconda in altre 40. Da Roma in giù è tabula rasa a parte rare eccezioni. A Napoli e dalle isole gli esuli protestano e stigmatizzano che in Sardegna non ci sia neanche un cinema con Rosso Istria nonostante i profughi istriani abbiano popolato Fertilia nel dopoguerra. Il vicepremier, Matteo Salvini, con un post su Facebook ha giustamente denunciato che «stanno facendo di tutto per boicottare il film che racconta il massacro di migliaia di nostri connazionali ad opera dei comunisti jugoslavi durante la Seconda Guerra Mondiale». E aggiunge che «per decenni politici e intellettuali di sinistra hanno fatto di tutto per nascondere questa verità». Dove i cinema non fanno spallucce ci sono lunghe code di spettatori, come a Padova o sale piene a Trieste, città vicine al dramma delle foibe. In rete non mancano le solite minacce e stupidaggini negazioniste di una minoranza irriducibile orfana del maresciallo Tito. Il giovane regista che ha scoperto la tragedia di Norma Cossetto con Rosso Istria viene additato come «fascista». Non incitano, ancora, all’infoibamento, ma auspicano «la fine di Cristicchi (il cantautore nda) che si è visto stroncare la carriera dopo aver propagandato il revisionismo storico» con Magazzino 18, la toccante rappresentazione teatrale dell’esodo. Rosso Istria non deve ridursi a un samdidzat degli esuli, ma va visto da tutti nei cinema, in tv e nelle scuole per saldare il debito della memoria con le vittime delle foibe dopo settant’anni di censura politica e oblio.

71 ANNI DOPO…LA STRAGE CONTINUA….!ultima modifica: 2018-11-23T20:30:31+01:00da manlio22ldc
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